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IDROLOGIA FISICA LEZIONE 04

CENNI DI METEOROLOGIA P.2


Seconda parte di Cenni di Meteorologia.
Il sistema tende ad qeuilibrio termico, si creano movimenti che creano processi di redistribuzione di
calore.
Abbiamo supposto la Terra non in rotazione attorno al proprio.
Bla bla bla
La pressione esercitata su superficie da massa d’aria umida è minore della massa d’aria secca a parità
di volume per una questione di pesi molecolari. Aria umida pesa di meno di aria secca. Curva di Klaus
Clapeyron. Sull’asse delle asicesse la temperatura, sull’asse dell’ordinate l’umidità. Riporta la linea di
saturazione, cioè distingue due regioni del piano, sx di linea è la zona di aria satura. Quella a dx è zona
di aria insatura. Se consideriamo un punto a dx della linea di saturazione, cioè un volume di aria
caratterizzato da una temperatura (Tv) e supponiamo di raffreddare il volume d’aria con raffreddamento
adiabatico. Raffreddiamo, quello che succede all’umidità presente nella massa d’aria, aumenta. Ur
aumenta in regione del fatto che diminuendo la temperatura, la quantità massima di vapore acqueo
che può essere contenuto nel volume di aria, diminuisce. Diminuendo la temperatura, aumenta l’UR e
continuando a diminuire la temperatura possiamo arrivare a saturazione. E’ un fatto molto importante
che condiziona il mvimento delle masse d’aria e può portare ad un cambio di fase -> acqua liquida o
ghiaccio, a seconda di T. Molto importante, soprattutto nella formazione delle nubi e poi della
precipatazione.
FINE PRIMA PARTE.
Prima parte -> focus su distribuzione verticale
Seconda parte -> focus su distribuzione orizzontale
Quello che succede lungo un determinato latitudine. Abbiamo introdotto il concetto di massa d’aria
come porzione di atmosfera con caratteristiche fisiche costanti ed uniformi, in particolare con
temperatura e contenuto di vapore acqueo. Le masse d’aria sono legate alla zona di formazione, masse
d’aria continentali polari (zone fredde) masse d’aria marittime (oceani).
Movimento orizzontale è vento, movimento verticale è corrente d’aria.
Nella seconda parte ci focalizziamo sul vento.
Movimento orizzontale legato alla distribuzione delle pressioni, legato a differenze di pressioni (p
maggiore -> p minore). Carta su cui vengono riportate isobare. Centri di alta pressione = A (o H). Centri
di Bassa Pressione = B (o L).
Quindi le frecce indicano dei movimenti delle masse d’aria da zone di alta pressione a bassa pr.
Per effetto di Coriolis, i centri di alta pressione (facendo riferimento al suolo) sono centri dove abbiamo
ricaduta di aria al suolo e abbiamo che il movimento dell’aria attorno al centro si allonta. Abbiamo
situazione/movimento dell’aria rispetto al centro praticamente centrifugo. Centri di AP sono aree
anticicloniche per questo, aria tende ad allontanarsi. I centri di BP invece sono centripeti per il
movimento dell’aria. Vengono chiamate aree cicloniche, erchè in corrispondenza di centri BP abbiamo
spostamento verticale dell’aria verso l’alto, eventuale raffreddaemnto e condenzazione dell’aria e
un’eventuale precipitazione.

Qui si vede come i centri di alta pressione sono connessi ai centri BP. L’aria dal centro di AP si sposta
verso il centro di BP, in corrispondenza del suolo. Dopodichè l’aria va verso l’alto, raffredda, viene
richiamata dal centro di AP e poi dopo tende ad andare al centro di BP al livello del suolo. AP-BP
suolo, BP-AP in atmosfera.
Si può vedere ora l’interazione tra un CBP e un CAP.
Prima di vedere però come interagiscono le masse d’aria dobbiamo categorizzare i venti. Venti sono
mov orizzontali delle masse d’aria. Categorizzati in funzione delle caratteristiche. In particolari
abbiamo VENTI COSTANTI se soffiano nella stessa direzione tutto l’anno (alisei, venti occidentali)
Alisei sono venti che spirano dai tropici verso l’equatore.

Alisei in figura. Da subtropicale boreale ed australe vanno verso equatore. Movimento è legato a
coriolis.
I venti occidentali sono quelli che vanno tra il 35° e il 60° parallelo.
Venti occidentali in figura. Vanno da zona subtropicale alla zona delle alte latitudini, sia in emisfero
nord che sud. Movimento regolato da coriolis.
Dopodiché abbiamo venti PERIODICI. Invertono periodicamente il loro senso. Tra questi ci sono i
MONSONI e le BREZZE.
Monsoni sono dei venti che sono caratteristici dell’oceano indiano e mar di cina. Invertono il loro
verso in funzione della stagione.
Brezze sono dei venti che hanno una periodicità diurna, nell’arco della giornata, i n particolare
vedremo che spirano in un verso la mattina e nel verso opposto la sera.
Poi abbiamo dei venti VARIABILI o LOCALI, che sono irregolari. Scirocco, Mistral, Phon, Grecale,
Maestrale, Tramontana, Shinouk (?). Ce ne sono tanti tanti. Poi abbiamo quelli per eccellenza che
sono i Cicloni, gli Uragani, i Tornadi che sono manifestazioni eclatanti dei venti. Sono visibili da
satellite. Le aree cicloniche insistono attorno ad un centro BP e vedono dei movimenti di masse d’aria
in senso antiorario rispetto al centro di bassa pressione.
Uragani: Vento minore di 62km/h depressione tropicale. Venti fino a 117 sono tormente tropicali. Più
in alto sono uragani.
Cos’è il bianco che si vede nelle immagini? E’ il vapore acqueo. All’interno di una massa d’aria,
quando vapore d’acqueo si condensa questo lo osserviamo attraverso il bianco. E’ la condensazione
del vapore acqueo.
Le masse d’aria hanno deter caratteristiche di temperatura di umidità e di pressione. Come già detto,
insomma. Cosa succede quando 2 masse d’aria si incontrano o si scontrano? La linea di separazione
tra due masse d’aria è detta FRONTE.
Fronti meteorologici:
se masse d’aria hanno parametri diversi si forma superficie di separazione denominata fronte.
Se aria calda si muove verso aria fredda: FRONTE CALDO. E’ un confronto relativo. Viceversa, si dice
FRONTE FREDDO. Che differenza c’è nella dinamica dell’interazione tra le due masse d’aria?
FRONTE CALDO: abbiamo che la massa d’aria + calda tende a salire su quella più fredda. La calda, a
temperatura maggiore, sarà caratterizzata da una densità minore, quindi sarà più leggera di quella
fredda. Tenderà a salire sulla fredda. Salendo sarà soggetta ad un raffreddamento. La massa d’aria
più calda si raffredda, quindi si condenserà parte del vapore acqueo, si creano nubi e queste nubi
sotto certe condizooni possono provocare precipitazioni. La massa fredda, essendo più pesante
perché più densa, fa più attrito sul terreno e si sposta più lentamente. Questo fatto fa si che
l’interazione tra la massa d’aria calda e la fredda sia più lenta e che il fronte caldo possa perdurare
per diversi giorni.
In rosso si vede la massa calda, il blu la massa fredda. La calda tende a salire sulla fredda, raffredda,
condensa vapore acqueo (formazione della nube) che porta a precipitazione. Formazione di una nube
ha sviluppo orizzontale, anche in ragione del fatto che superficie di scorrimento non è molto inclinata.
Il fronte caldo sulle cartine meteorologiche viene indicata con linea con semicerchi rossi. Quindi
interazione tra calda e fredda porta alla formazione dinubi a sviluppo orizzontale (nubi stratificate,
strati, altostrati, cirri).

Sono tutte tipologie di nubi a sviluppo orizzontale.


Uno dei prodotti tra calda e fredda è FORMAZIONE DI NUBI A SVILUPPO ORIZZONTALE, come strati,
altostrati, cirri… Inoltre c’è un ulteriore distinguo in funzione della quota. Nubi Basse (strati) Nubi
Medie (Altocumuli, altostrati, nembostrati) Nubi Alte (…).
Abbiamo quindi strati, poi mano a mano che scorre, diventa altostrato e poi di trasforma in cirro. Se
si vedono in atmosfera dei cirri significa che in un tempo passato in quella zona c’è stato un fronte
caldo e probabilmente una precipitazione di tipo stratificato.
FRONTE FREDDO:
massa fredda si muove rispetto alla calda. La massa fredda essendo più pesante tende a incunearsi
sotto la calda, che è più leggera e sposta verso l’alto la massa calda, che si raffredda, condensa e può
portare a precipitazioni. In questo caso, una delle principali differenze rispetto al fronte caldo è che lo
spostamento è più repentino. E’ una dinamica più veloce del fronte caldo.
La massa fredda si sposta, si incunea sotto la calda (rossa), forma nube. Lo spostamento della massa
d’aria calda è quasi orizzontale. Nube quindi è a sviluppo verticale. La massa fredda si incunea, la
formazione della nube ha sviluppo verticale e quindi la nube sarà un CUMULO (nube a sviluppo
verticale). Raffreddamento massa calda avviene + rapidamente. Porta a precipitazioni in tempi +
rapidi. Fenomeni precipitativi + brevi ed intensi.
Fonte freddo viene indicato con linea con triangoli blu e i prodotti dell’interazione tra massa calda e
fredda su fronte freddo sono nubi a sviluppo verticale (cumuli, cumulonembi, cirrocumuli, altocumuli,
nimbostrati).
Ora vediamo l’interazione tra fronti.

Qui vengono riportati due fronti. In rosso il fronte caldo, in blu il fronte freddo. In questo caso
abbiamo un centro di bassa pressione (L). un fronte caldo in rosso che va a separare una massa calda
da una fredda. Poi fronte freddo che separa una massa fredda da una calda. In questo caso abbiamo
aria fredda ai lati e aria calda in mezzo. Fronte freddo che si sposta verso un fronte caldo. Questi
fronti sono in movimento, non fermi l’uno rispetto all’altro. Fronte freddo si sposta verso fronte caldo
e quello che può succedere è che il FF tenda a raggiungere il FC. Attorno alla massa calda ci sono
due masse fredde. Può succedere che si abbia una separazione verticale delle masse d’aria, cioè con
l’andare avanti dell’interazione tra il fronte caldo e il ff può succedere che la massa d’aria calda stia
sopra a due MF, si parla in questo caso di FRONTE OCCLUSO.
Quando il fronte freddo avanza e arriva al fronte caldo, quello che succede è che la MC si trova tutta
sopra alla massa d’aria fredda, che è sotto. Fronte occluso, in quanto le due masse d’aria risultano
essere separate e anche l’interazione tra le due masse si riduce. Quando il FF raggiunge il FC,
interazione tra masse d’aria si attenua. Indicato con linea continua con sia semicerchi rossi che
triangoli blu.
FRONTE STAZIONARIO: quando due masse d’aria a contatto nessuna delle due sostituisce l’altra, cioè
che la MC non scivola sopra MF, né che MF si incunea sotto MC. Diciamo che le due masse d’aria si
fronteggiano senza che ci siano movimenti. Si ha situazione di stallo con eventuali fenomeni
precipitativi che possono durare anche molti giorni.

I fronti possono essere distinti tra fronti MOBILI o STAZIONARI. MOBILI tagliano le isobare; STAZ
paralleli alle isobare. Quando vediamo una carta di pressione ci vengono indicati i punti di minimo
relativo, max relativo, le isobare, i fronti caldi e freddi. In questo caso abbiamo fronti che quasi tutti
tagliano le isobare. Non ci sono situazioni in cui il fronte risulta essere parallelo alle isobare. Invece,
nell’immagine successiva (riportata sotto) si vede un fronte parallelo.
Nello studio del mov delle amsse d’aria è importante conoscere la pressione al suolo e in quota
perché il mov delle masse d’arie è funzione della pressione in funzione dii suolo e quota. Alcune volte
per comprendere lo stato o prevedere i movimenti di masse d’aria è costruire delle mappe di
GEOPOTENZIALE. Carte di pressione riportano pressione in sup o quota. GEOPOTENZIALE:
Potenziale in corrispondenza di un determinato valore di pressione. Si considerano di solito 850hPa
e 500 hPa. L’altezza geopotenziale ad un determinato valore di pressione corrisponde l’altitudine sul
livello del mare a cui si registra tale valore barico. Il GP viene quantificato con un valore di altezza,
rappresenta una sorta di energia potenziale in corrispondenza di un determinato valore di pressione.
Si fissa un valore di pressione e si determina qual è la quota alla quale si ha quel valore di pressione.

UQui sopra è a 800 hPa, con diversi colori si riporta a quale quota di ha quel valore di pressione. Il
GP è riportato in decametri. 6000 metri o 6 km. Laddove andiamo ad osservare una pressione di
500 hPa a 600 decametri o 6000 metri vuol dire che al livello del suolo sarà maggiore rispetto alla
pressione al suolo che quando si ha un GP di 478 decametri (?). Zone in rosso hanno elevato GP, ma
anche un’elevata pressione al suolo. In questa carta di GP vengono riportate anche le pressioni al
suolo, che sono le isolinee bianche. Sono riportate anche le temperature. In aggiunta a GP ha
pressione e temperatura. La carta di GP ci dà informazione sulla quota alla quale si ha determinata
pressione, ci dice cosa ci dobbiamo attendere in corrispondenza al suolo.
Piccola nota: carte di gp sono state scaricate da sito tedesco wetterzentral (?) che fornisce queste
info per tutta europa.

Alcuni fronti a livello emisferico, sono dei fronti presenti in buona parte dell’anno.
Tra i venti periodici ci sono le BREZZE (brezza di mare e di terra). In cosa consiste la brezza di mare?
E’ un vento periodico derivante dal riscaldamento differenziato della terra rispetto al mare. Di giorno
la terra si riscalda più rapidamente rispetto al mare, quello che succede è che l’aria a contatto con
superficie si riscalda e sale. Salendo genera zona di BP in corrispondenza di superficie che richiama
acqua dal mare. Provoca un vento orizzontale che va dal mare verso la terra di giorno. Di notte la
situazione si inverte. Terra si raffredda + in fretta rispetto al mare e l’area a contatto col mare si
solleva e richiama aria della terra, si ha vento orizzontale dalla terra verso il mare. Brezze sono
dovute a riscaldamento orizzontale. Questo avviene anche in corrispondenza della cima dei monti e le
valli. Quello che succede in montagna, che riscalda prima le cime che le valli. Si solleva aria nelle
cime, richiama aria dalle valli. Brezza da valle verso cima, brezza di valle. Viceversa, alla sera si
raffredda prima l’aria in quota, vento da cime verso valle.Dove c’è riscaldamento differenziato c’è
formazione di brezze.

Altro vento locale: Phon, si verifica quando abbiamo massa d’aria che incontra un rilievo. Deve
superare un rilievoLa nostra massa d’aria è a 15°C a corrispondenza del livello mare. Massa d’aria
per poter superare deve sollevarsi, si raffredda con gradiente con gradiente di [GRADIENTE ARIA
UMIDA] 6°/km o 0.6°C/100m. dovendo superare dislivello di 200 m, riduce la sua temperatura di
circa 12°C, passando da 15 a 3 gradi. In questo sollevamento, la massa d’aria può avere una
condensazione del vapore acqueo, precipitazioni, quindi riduzione del contenuto di acqua all’interno
della nube. Superata la cima, la massa d’aria sarà più fredda e più secca. Sarà più pesante.
Ridiscende, si riscalda, con gradiente di aria secca. E’ 10°/km [GRADIENTE ARIA SECCA], se fa 2km
passa da 3 a 23°. Nel superare questo rilievo, avrà acquistato una temperatura complessivamente di
8 gradi. Può portare venti caldi anche d’inverno: masse d’aria da oltralpe arrivano in Italia (e
viceversa).
EFFETTO BARRIERA: delle alpi blocca le zone nuvolose riparando l’italia, ma anche viceversa.

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