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GEOGRAFIA GENERALE

Cap.1

Tramontana= Nord; Grecale=Nord-est; Levante=Est; Libeccio=Sud-Est; Mezzogiorno=Sud; Scirocco=Sud-


Ovest; Ponente= Ovest; Maestrale= Nord-Ovest.

Anassimandro di Mileto:= disco circondato dalle acque dell’oceano -> GEOIDE.

 Equatore:= divide il pianeta in due emisferi(Boreale e Australe)


 Meridiani:= circoli massimi che sulla superficie terrestre congiungono i due poli.
 Paralleli:= circonferenze che tagliano perpendicolarmente i meridiani.
 Latitudine:= distanza angolare di un punto dall’equatore, misurata lungo un meridiano.
 Longitudine:= si ottiene misurando lungo un parallelo la distanza angolare di un punto dal
meridiano di Greenwich.

Eratostene:= misurò con una precisione sorprendente la lunghezza della circonferenza terrestre con uno
scarto minimo di 700 km.

Orientamento, forma, dimensione sono elementi propedeutici della carta e del suo linguaggio.

Le proiezioni cartografiche intervengono su tre proprietà:

 Equidistanza:= corrispondenza lunghezze grafiche con quelle reali.


 Equivalenza:= corrispondenza aree grafiche con quelle reali.
 Isogonia:= corrispondenza dei valori angolari grafici e reali.

Tali proprietà non sono mai presenti contemporaneamente.

 Scala:= mezzo tramite il quale si esprime il rapporto tra distanze sulla carta e distanze reali. (N= 1,
D= numero di volte in cui le distanze sono state ridotte)
 Curve di livello:= uniscono tutti i punti con uguale altitudine sul livello del mare.
 Isobate:= curve subacquee.

In base ai contenuti che una carta possiede abbiamo:

 Carte di base o generali


Caratteri fisici, politici o entrambi.
 Carte speciali
Hanno varie e specifiche destinazioni (es. per la navigazione)
 Carte tematiche
Dedicate ad un fenomeno o un tema specifico.
 Carte qualitative
Tema affrontato nella distribuzione spaziale (es. le lingue, le religioni)
 Carte quantitative
Elementi di misura delle precipitazioni, densità.
 Carte analitiche
Uno o più temi affini
 Carte complesse
Riguardano più temi
 Carte statiche e dinamiche
Fenomeno stabile o mutevole in tempo e spazio

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 Atlante:= raccolta sistematica delle carte geografiche utilizzate per lo studio o la consultazione.
 Scolastico:= per la consultazione
 Nazionale:= dettagliato di uno Stato
 Internazionale:= comprende le carte della Terra e delle sue regioni
 Tematico:= riguarda un tema specifico.

Carta geografica vs foto aerea

Simili in quanto relative alla prospettiva, posizione, orientamento e scala.


Diversi in quanto la carta geografica è più selettiva rispetto alla foto aerea che non discrimina gli oggetti.
Inoltre la fotografia permette interpretazioni di cambiamenti temporali, stagionali e modifiche operate
dall’uomo negli anni.

Fusi orari

 Tutti i luoghi posti sullo stesso meridiano hanno contemporaneamente il mezzogiorno. La


circonferenza terrestre è come un angolo giro da dividere per le ore del giorno (360/4). La
suddivisione in zone è detta fuso orario ed è estesa per 7° 30’ ad est ed altrettanti ad ovest.
Ovest  Est = +1; Est  Ovest = -1
 Meridiano 180°:= Linea Internazionale del cambiamento di data.
Ovest  Est = +1; Est  Ovest = -1

Calendario

 Calendario romano:= divideva tra dies fasti e dies nefasti


 Calendario giuliano:= 12 mesi, 365 giorni per 3 anni e 366 il 4°.
 Calendario gregoriano:= per la discordanza di 11m14s papa Gregorio XIII non fece considerare
bisestili gli anni secolari non divisibili per 4.
 Calendario musulmano:= anno lunare di354 o 355 giorni con 12 mesi di 29/30 giorni, il suo inizio è
anticipato di 10/11 giorni ogni anno. (parte dall’Egira)
 Calendario iraniano:= Anno solare di 12 mesi, inizia all’equinozio di primavera. Introdotto nel 1925.
(parte dall’Egira)
 Calendario ebraico:= anno lunisolare: comune ( 12 mesi lunari di 353,354 o 355 giorni) o
embolismico (13 mesi lunari con 383.384 o 385 giorni)  12 anni comuni + 7 embolismici.
 Calendario copto:= 12 mesi di 30 giorni + 5 giorni supplementari o 6 nei bisestili. (parte dal 284=
Diocleziano imperatore.

Cap.2

Le vicende geologiche

4 eoni(periodi):

1. Azoico (prima di 4.000 milioni di anni fa)


2. Archeozoico (2.500-4.000 milioni di anni fa)  Pre-cambriano
3. Proterozoico (2.500-570 milioni di anni fa)
4. Fanerozoico (da 570 milioni ad oggi)  Cambriano
Il Fanerozoico si divide in 4 ere geologiche:
I. Paleozoica (570-245)
II. Mesozoica (245-65)

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III. Cenozoica (65-1,8)
IV. Neozoica (1,8 a oggi)

Le rocce

Tre processi nel ciclo litogenetico:

 Magmatico
Le rocce si formano in seguito al raffreddamento e solidificazione del magma ( materiale
incandescente fuoriuscito dalla crosta terrestre). Tali rocce possono essere:
o Infusive:= quando il raffreddamento avviene in profondità e con lentezza, fino a
cristallizzare le rocce.
o Effusive:= quando il raffreddamento avviene in superficie, con escursioni termiche che
vanno dai 1000°C alla temperatura dell’ambiente esterno. Possono avere materiale
vetroso.
 Sedimentario
Nascono dall’accumulo e deposito di detriti deposti nell’ambiente continentale e marino, derivano
dalla disgregazione di rocce preesistenti, divise in strati di diverso spessore.
 Metamorfico
Derivano dalle magmatiche e sedimentarie a seguito di profonde alterazioni dovute all’aumento di
pressione e temperatura.

 Metamorfismo:= avviene quando le rocce sono a notevole profondità all’interno della crosta
terrestre. Abbiamo due tipi di metamorfismo:
o Di contatto:= interessa le aree di contatto con materiale magmatico
o Regionale:= avviene in grande profondità

 Correnti convettive:= forze che danno origine a movimenti delle placche.


Le correnti ascensionali spingono verso l’alto il materiale caldo ma non solido, che fuoriesce dalle
dorsali oceaniche, formando margini costruttivi, in queste zone si forma nuova crosta terrestre che
si allontana dalla dorsale per solidificazione.

Scontro tra placche:


 Una affonda (zona di subduzione)  fosse oceaniche  margini distruttivi
Se i margini distruttivi si sovrappongono  orogenesi

 Margini divergenti o divergenti o faglie trasformi:= non avviene né costruzione, né distruzione


Vulcanismo
Vulcanismo:= fuoriuscita di materiali rocciosi fluidi o gassosi, che risalgono fino al cratere dando
eventualmente luogo a condotti vulcanici (o camini)
 Se durante la risalita il magma NON perde gas e li mantiene al suo interno, provoca la
frammentazione e l’esplosione del liquido. (eruzione esplosiva)
 Pomici
 ceneri
 bombe vulcaniche:= pezzi di magma allo stato fluido che possono prendere una forma
affusolata.
 Se durante la risalita il magma perde i gas contenuti, fuoriesce in maniera tranquilla (effusiva)
lava
 Lava

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 Blocchi
 Lapilli
 Ceneri
 Apertura a cratere (vulcani centrali)
 Spaccature all’interno della terra (vulcani lineari)

 Flussi piroclastici:= colonna di gas, ceneri e pomici. In alcuni casi la colonna collassa al suolo dando
luogo allo scorrimento lungo i fianchi del vulcano di miscele ad alta temperatura formate da gas,
ceneri e pomici.
 Colate di fango:= detriti magmatici imbevuti d’acqua, che si incanalano velocemente lungo i fianchi
dell’edificio vulcanico.
1. Vulcani a scudo  appiattiti per la fluidità delle lave e la scarsa attività esplosiva.
2. Vulcani-strato forma conica per sovrapposizione di colate laviche viscose ed emissioni
esplosive.

Tipi di eruzione:

 Hawaiane: effusive, lave fluide, povere di gas.


 Stromboliane: lave viscose alternate a colate e getti di lave anche di notevole altezza.
 Pliniane: intensa attività esplosiva, emissioni di grandi quantità di lapilli e cenere, che possono far
collassare il cratere principale, formando una caldera, nella quale può generarsi un nuovo cono.
 Vulcaniane: esplosive, con acqua mista a magma.
 Pelèeane: lave molto viscose che si solidificano nel camino ostruendolo. Emissione di gas, vapori
densi ad alta temperatura di fianchi dell’edificio e causano ingenti danni.
o Vulcani attivi (Vesuvio, Etna, Stromboli, Vulcano)
o Vulcani spenti (Colli Euganei, Colli Albani, Vulture, Monte Ferru..)

Allineamenti:

 Lungo le dorsali oceaniche creano nuova crosta terrestre


 Lungo i margini continentali o catene di isole  grandi vulcani che si concentrano lungo i margini
dell’ Oceano Pacifico per più della metà.
 Vulcanismo in aree isolate.

Risorse e rischi del vulcanismo:

 Fumarole
 Solfatare:= sorgenti d’acqua calda e vapori misti a gas ricchi di zolfo
 Soffioni:= sorgenti di vapore d’acqua molto caldo
 Geyser:= emissione di acqua calda zampillante dal suolo
 Acque idrotermali  escursioni!

Fondamentale è l’informazione e l’organizzazione dell’evacuazione!

Terremoti

Terremoto:= movimento di una parte della superficie terrestre che genera vibrazioni in un punto all’interno
della terra (ipocentro) cui corrisponde alla sua verticale (epicentro).

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 Cause:liberazione istantanea dell’energia che raggiunge l’epicentro sulla superficie terrestre,
propagandosi in ogni direzione.
 Effetti: dipendono da potenza e durata. I terremoti provocano uno spostamento di masse d’acqua
con onde che possono provocare onde anomale. (tsunami)
 Distribuzione geografica: segue la costituzione della Terra, le dorsali oceaniche, fosse abissali e
catene montuose giovani.
 Prevenzione e difesa.

Scale e misurazione.

Le onde, non incontrando ostacoli si diffondono in ogni direzione a differenti velocità per la diversa natura
delle rocce che attraversano, diminuendo la loro intensità con l’allontanamento dall’epicentro.
Scala:

 Mercalli (0-12)
Valuta gli effetti prodotti nel territorio
 Richter (0-9)
Magnitudo:= rileva strumentalmente l’intensità del sisma.

Cap.3

Atmosfera:= coltre di gas trattenuta dalla forza di gravità per alcune centinaia di chilometri di quota.
Cosa fa?
– influenza le diverse condizioni meteorologiche e climatiche
- protegge la Terra dai raggi UV del Sole
-interagisce con la litosfera, assicurando il vitale CICLO DELL’ACQUA.

Composizione: 78% azoto, 21% ossigeno, restante parte Argon, Anidride carbonica, altri gas.

 Troposfera parte più bassa e densa. 75% dei gas e quasi totalità del vapore acqueo. Si formano i
fenomeni atmosferici.
 Stratosfera  75% dei gas, ma ad una densità più bassa. Lo strato di Ossigeno triatomico si è
pericolosamente assottigliato(filtra UV), tanto da creare “ buco dell’ozono”
 Mesosfera  rarefazione dei gas. Abbassamento della temperatura a -90°C. Piccoli meteoriti
entrano nella fascia e diventano incandescenti, evaporando e originano scie luminose dette “ stelle
cadenti”
 Termosfera( o Ionosfera)  temperatura in forte aumento con vigorosa ionizzazione delle
particelle, che rendono visibili le aurore polari.
 Esosfera  non presenta un limite netto con lo spazio cosmico

Tempo atmosferico:= stato delle condizioni atmosferiche di un dato luogo in un dato luogo.
Clima:= L’andamento tipico annuale delle varietà del tempo atmosferico considerato su un periodo
statistico lungo.

Elementi del clima:

 Temperatura
Raggi del Sole, ad onde corte, attraversano l’atmosfera, assorbiti dalla Terra che converte il
calore attraverso l’emissione dei raggi ad onde lunghe. Si misura col termometro:= indica il
grado termico di un’area in un luogo determinato.

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Linee isotermìe:= linee che uniscono tutti i luoghi con la stessa temperatura
 Pressione
L’aria esercita una pressione sulla superficie terrestre che ha un suo peso. Si misura col
barometro. ( peso medio:= 760 mm^2). Il peso dell’aria è fortemente connesso con
l’altitudine +quota,- peso.
Linee isobare:= linee che uniscono tutti i punti con la stessa pressione.

 Venti
Le differenze tra alta e bassa pressione generano spostamenti d’aria che originano i venti. La
direzione del vento si misura con l’ Anemoscopio, la velocità dei venti invece si misura con
l’anemamometro. In base agli effetti prodotti sul moto ondoso (scala di Beauford 0-12).
 Umidità
L’evaporazione porta nell’aria vapore.
Umidità assoluta:= peso del vapore acqueo che l’aria può contenere in una data quantità oltre
la quale avviene la condensazione del vapore.
Limite di condensazione:= 10°C, 11 g di vapore acque in un m^2 di aria. Si misura con l’
Igrometro.
 Precipitazioni
Nuclei di condensazione (pulviscolo) formazione goccioline aumentano di volume
pioggia, basse temperature= neve. Si misura con il Pluviometro ( quantità delle precipitazioni)
Linee isoiete:= linee che uniscono i punti con la stessa quantità di precipitazioni

Fattori del clima:

 Latitudine
Influisce sulla temperatura.
- differente inclinazione dei raggi del Sole
- quantità annua di radiazione
 Altitudine
-1°C ogni 180m di quota
 Distribuzione delle terre e dei mari
Influisce sull’umidità e temperatura
 Masse continentali  elevato calore, rilasciato rapidamente.
 Masse oceaniche si riscaldano lentamente ma più a fondo, rilasciando calore in tempi lunghi.
 Correnti marine
Spostamenti orizzontali delle masse d’acqua
 Esposizione
rispetto ai punti cardinali. Influisce su temperatura, ventilazione e luce. La disposizione dei
rilievi è importante.

Climi:

Climi di tipo A (climi tropicali)

 Clima tropicale umido tra i tropici, temperatura media mensile elevata.


 Clima Equatoriale  nella fascia più vicina all’equatore, temperatura medio-elevata e precipitazioni
abbondanti.

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 Clima tropicale con inverno secco( o della savana) minori precipitazioni, stagioni segnate in base
al regime pluviometrico
 Clima monsonico temperatura medio-elevata, stagioni segnate dal regime pluviometrico.

Climi di tipo B (aridi)

 Climi semiaridi  precipitazioni rare e notevole escursione termica, evaporazione>pioggia


 Climi predesertici  maggiore apporto idrico
 Clima desertico e freddo medie latitudini, inverni freddi

Climi di tipo C ( temperato)

 clima mediterraneo (o subtropicale) estate asciutta piogge nei mesi freddi


 subtropicale umido maggiori precipitazioni ben distribuite
 temperato fresco temperature sotto lo 0 poco frequenti e precipitazioni ben disribuite

Climi di tipo D (nivali)

 Freddo a estate calda inverni lunghi e gelidi, estati ricche di precipitazioni, foreste decidue e
piante che perdono foglie.
 Freddo a inverno lungo foreste di conifere

Climi di tipo E (climi senza estate)

 Tundra
 Gelo perenne.

Cap.4

 Noduli polimetallici:= concrezioni di materiali di forma generalmente sferica e dal diametro di 5-10
cm
 Giacimenti off-shore:= grandi quantità di idrocarburi liquidi e gassosi
 Energia maremotrice:= ricavabile con gli spostamenti d’acqua prodotti dal mare
 Desalinizzazione per acqua potabile:= rende le acque marine risorse di acqua dolce

L’inquinamento delle acque marine è divenuto insostenibile con sostanze riversate in mare che vengono
restituite attraverso i pesci. Gravissime sono le perdite di petrolio in mare che creano una patina
impermeabile all’ossigeno.

Oceano Pacifico; Indiano e Atlantico ( in ordine di profondità)


 Oceano:= distese maggiori tra un continente all’altro
 Mare:=area racchiusa per lunghi tratti da terre emerse.
 Salinità:=grammi di sale in 1kg d’acqua
 Salinità media:= 35 grammi di sale in 1 kg di acqua.  cloruro di sodio sale che prevale tra
quelli disciolti nell’acqua.

Il Grado di salinità dipende:

 Intensità evaporazione
 Quantità delle precipitazioni

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 Disgelo dei ghiacciai
 Apporto acque dolci e dai fiumi
(Mari tropicali salinità+; mari freddi salinità-)

Temperatura cambia con:


- stagioni
-profondità
-latitudini
Nel Mar Glaciale Artico in alcune zone d’estate il ghiaccio si rompe il lastroni: gli iceberg, costituiti da acqua
continentale ghiacciata.

 Banchisa:= grandi lastre di ghiaccio salato galleggiante, dove il mare è sempre ghiacciato.

Le onde provocate dal vento.


- cresta(dorso)
-cavo (depressione)
La misurazione da cresta e cavo dà l’altezza d’onda, mentre la distanza tra cavo e cavo oppure cresta è
cresta è detta lunghezza d’onda.
Avvicinandosi alla costa l’onda comincia a deformarsi. La parte inferiore rallenta incontrando il fondale; il
fronte d’ onda diviene ripido da non essere più in grado di sostenersi, per cui l’onda collassa. Scompare il
movimento circolare prevalentemente verticale, sostituito da spostamento della massa d’acqua in avanti:
onda di traslazione! Il livello del mare varia nel corso della giornata con un movimento ritmico periodico di
innalzamento:
- flusso:= movimento d’innalzamento del mare
-riflusso:= movimento d’abbassamento

 Oscillazione completa di marea= 12h25m; h max= alta marea; hmin= basa marea.
 Amplitudine di marea:= hmax-hmin
 Novilunio:= congiunzione di Sole e Luna
 Plenilunio:= opposizione di Sole e Luna
 Correnti marine:= masse d’acqua che si spostano a direzione costante, con caratteristiche proprie.
Esse sono conseguenza del rigonfiamento delle acque marine della fascia equatoriale che, con
temperature alte, provocano espansione e deflusso verso latitudini più alte + spinta dei venti.
La rotazione terrestre influisce sulla direzione delle correnti: emisfero boreale (verso destra);
emisfero australe( verso sinistra).
Legge di Ferrel:= circuiti oceanici di masse d’acqua
-boreale orario
-australe antiorario
Le correnti hanno inoltre un’azione mitigatrice per le regioni nordiche e rinfrescante per i deserti
tropicali.

CICLO DELL’ACQUA.

Evaporazione:
L’acqua evapora dagli oceani, s’immette nell’aria e ritorna alla superficie terrestre in forma liquida o solida.
Una molecola d’acqua prima di atterrar trascorre circa 10 giorni nell’atmosfera.

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 Bilancio idrologico:= le terre emerse ricevono più acqua di quella che perdono.
-regioni esoteriche  deflusso in mare attraverso le foci.
-territori endoreici  corsi d’acqua temporanei che non trovano sbocco in mare
-zone areiche  zone prive d’idrografia superficiale

Rocce: - porose, permeabili


- impermeabili (argille)

Fiumi e laghi

 Alveo o letto:= solco di scorrimento dei corsi d’acqua.

Le acque nei terreni permeabili può incontrare uno strato di roccia impermeabile  falda freatica o
acquifera, che se fuoriesce in superfice crea una sorgente.
La lunghezza di un fiume dipende fortemente dalla conformazione di un territorio.

 Pendenza:= rapporto tra dislivello sorgente/fonte e la lunghezza di un fiume.


 Velocità:= è determinata dalla forza di gravità e dipende da:
-pendenza
-profondità
-rugosità dell’alveo
 Bacino idrografico:= tutta la superficie che convoglia le acque in un determinato fiume, ed è
delimitato dalla linea spartiacque, che lo separa dagli altri bacini.
 Portata:= quantità d’acqua che passa attraverso una sezione trasversale del fiume nell’unità di
tempo. Dipende da:
- regime pluviometrico
-andamento temperatura per evapotraspirazione:= scioglimento nevi e ghiacciai

 Fiumi iemali:= portata max in inverno e minima in estate


 Fiumi estivi (o a regime glaciale):= alimentati dalla fusione dei ghiacciai in estate, periodo di magra
in inverno (a causa delle precipitazioni di forma solida)
 Lago:= massa di acqua raccolta in una concavità del terreno senza comunicazione con il mare.
Proviene sia dalle precipitazioni sia dal ruscellamento e dei corsi d’acqua che sboccano o da
sorgenti presenti nei dintorni. L’acqua che vi si aggiunge viene poi smaltita dall’evaporazione.
Lago chiuso:= senza corsi d’acqua che sboccano (intensa evaporazione)  forte salinità.
 Glacialedepressione modellato da un ghiacciaio maggiori laghi italiani
 Vulcanico dal cratere di un vulcano spento
 Artificiale  per dighe costruite di diverse tipologie
 Di sbarramento per i detriti prodotti da un movimento franoso
 Laghi tettonici  cavità originate da grandi movimenti della crosta terrestre  maggiori laghi
mondiali
 Forma ellittica formati da particolari condizioni geologiche entro cavità di antiche depressioni
legate agli sprofondamenti vulcanici
Le acque dei laghi sono usate per:
 Irrigare i campi
 Pesca sportiva
 Importanza turistica
 Stagno:= profondità minima
 Palude:= depressione coperta da uno strato di acque con abbondanza di vegetazione

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 Criosfera:= Acqua allo stato solido, 1/10 rispetto alle terre emerse(Antartide)
Ghiacciaio cristallino:=modificazioni e processi che avvengono sul manto.
 Valanghe:= quando massi di neve crollano.

Il limite delle nevi perenni varia in base alla latitudine, quando il ghiacciaio raggiunge uno spessore
consistente è soggetto a scorrimento, espandendosi su una superficie orizzontale o scivolando verso il
basso per forza di gravità.  ghiacciai!

 Ghiacciai:= grandi masse di ghiaccio naturale in movimento


-di montagna= lunghi e stretti, occupano valli preesistenti
-continentali= superficie notevolmente ampia, coltri spesse.
 Crepacci:= fratture che si generano se il fondo roccioso è irregolare.
 Seracchi:= crepacci trasversali e longitudinali
 Zona di accumulo:= parte più alta, dove c’è il bacino collettore del ghiacciaio.
 Circo glaciale:= parte superiore nei ghiacciai di montagna
 Lingua di ghiacciaio:= parte inferiore anche sotto la linea delle nevi perenni ( di montagna)
 Ablazione:= avviene sotto il limite delle nevi perenni e comprende fusione ed evaporazione.

Cap.5

Biosfera

 Biosfera:= porzioni del nostro pianeta dove si sviluppano forme di vita animale e vegetale, in
particolari condizioni ambientali
 Fattori allogeni:= fattori geologici e climatici
 Processi autogeni:= derivanti dalla componente vivente

Il Sole ha, tra le sue funzioni principali, quella di fornire la temperatura idonea agli organismi viventi e si
sviluppano i processi di fotosintesi che rappresentano il motore della vita.

 Organismi autotrofi:= organismi in grado di nutrirsi tramite sostanze inorganiche presenti nell’aria
 Organismi eterotrofi:= organismi che necessitano di sostanze organiche generate dagli autotrofi

1992, Conferenza delle Nazioni Unite convenzione sulla diversità biologica


UNESCO, anni ’70 Riserve della Biosfera, aree marine o terrestri che gli Stati membri si impegnano a
gestire.

 Limite di resilienza:= capacità di un sistema ecologico di autoripararsi dopo un danno.

Enormi danni smaltimento errato dei rifiuti (es. Terra dei fuochi)

La vegetazione naturale si classifica in base alla sua struttura:

 Arboree
 Arbustive
 Erbacee
 Desertiche

Rispetto alle esigenze termiche:

 Megaterme: temperature superiori a 20°C (medie)

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 Mesoterme: temperature comprese tra i 15°C e i 20°C
 Microterme: temperature comprese tra 0°C e 15°C
 Echistoterme: temperature al di sotto dei 0°C

In base all’esigenza di acqua:

 Igrofile: ambienti umidi


 Mesofile: media umidità
 Xerofile: zone secche o aride
 Tropofile: successione di periodi secchi o umidi

In base al periodo di insolazione:

 Ombrofile: necessitano di poca luce


 Eliofile: necessitano di molta luce

La vegetazione dipende da:

 Fattori geomorfologici
 Fattori edafici (humus)

 Biomi:= sistemi ambientali caratterizzati da specifiche condizioni climatiche


 Biocenosi:= comunità biologica

 Clima equatoriale foresta equatoriale


-gran numero di specie arboree
-densità della vegetazione
-dimensioni degli alberi
-pochi animali che vivono in terra
-popolamento umano non è favorito
-cespugli, erbe, liane, arbusti e alberi alti ( per cui il sole non penetra)
Simili sono: foresta pluviale tropicale e foresta monsonica.
 Clima temperato foresta di latifoglie
numero ristretto di specie.
Foresta di conifere
Ha ostacolato la presenza dell’uomo che la popolò quando fu in grado di procurarsi abitazioni
sicure.
 Clima mediterraneo
Foresta a sclerofille
alberi con foglie piccole e dure, che passa progressivamente alla macchia sempreverde di lecci,
sugheri e varie specie arbustive.

Forme arbustive:

 Savana

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Formazione arbustiva che si estende nelle regioni calde tutto l’anno e piovose in un solo periodo.
Composizione mista di arbusti, erbe e di alberi sparsi; periodo di riposo nella stagione asciutta. Le
erbe prevalenti, le graminacee, possono raggiungere livelli maggiori. Alberi più diffusi: baobab.
Fauna: giraffe, zebre, antilopi, gnu, elefanti, leoni e leopardi; ma anche uccelli.
 Landa ( o brughiera)
Arbusti della famiglia delle ericacee
 Prateria
precipitazioni scarse, le temperature possono variare notevolmente. Prevalenza di graminacee.
Clima continentale praterie a erbe alte!
 Steppa
La vegetazione tende a raggrupparsi in gruppi (ciuffi) e distribuirsi in maniera irregolare
 Tundra
Formazione erbacea, muschi e licheni, verso i poli assenza di vegetazione
Fauna: orso bianco, bue muschiato, pinnipedi (foche, trichechi)
 Deserto
Mancanza di acque correnti, azione esercitata dai venti, vegetazione nulla o molto scarsa.

Cap.6

Il modellamento terrestre

 Geomorfologia:= scienza che studia le forme del rilievo subacqueo e subaereo e processi di
modellamento riguardanti la parte superficiale della crosta terrestre
 Agenti morfogenetici:= fattori che modellano la superficie terrestre
Si dividono in:
 Forze endogene o interne: vulcani, movimenti tettonici producono dislivelli
 Forze esogene o esterne: azione delle acque correnti, ghiacciai, onde marine, vento li
demoliscono, colmando le depressioni

Processi morfogenetici.
Ciclo d’erosione:
- giovinezza
-maturità
-vecchiaia  processo di ringiovamento= nuovo ciclo di erosione

Le rocce subiscono un processo di degradazione e alterazione prodotto dagli agenti atmosferici, che le
trasforma. Possono essere:

 Fisici  dovuti all’oscillazione di temperatura tra giorno e notte, fanno valere la loro forza
disgregante se le differenze sono molto forti e rapide, ancor di più se comportano congelamento e
fusione delle acque meteoriche. Le rocce sono sottoposte a dilatazioni e contrazioni e innestano un
processo di frantumazione: termoclastismo. Più potente è il processo di frantumazione e
disgregazione di materiale roccioso, quando l’acqua che congela esercita la sua pressione nella
porosità e fratture delle rocce.
 Chimici dovuti all’azione dell’ossigeno(ossidazione), dell’acqua (idratazione) e dell’anidride
carbonica(dissoluzione). L’insieme dei processi di degradazione e alterazione chimica origina uno
strato di metalli detritici che risultano importanti per la formazione del suolo.

Movimenti franosi

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 Franamento:= discesa improvvisa di massa litoide come effetto della forza di gravità
 Frana:= movimenti di materiale roccioso molto complesso, classificabile in:
-frana di crollo caduta libera di roccia da una parete
-frane di scorrimentoscivolamento di materiale roccioso su un piano incrinato e liscio, faglia.
-frane di colamento favorito dalle acque infiltrate nelle rocce argillose
-frane di ribaltamento movimento rotatorio delle rocce

 Nicchia:= area di distacco di una frana


 Pendio di una frana
 Zona d’accumulo:= formata dai detriti caduti; dipende da:
-giuntura e friabilità delle rocce
-intensità di alcuni eventi meteorologici (piogge abbondanti)
-abbattimento di alberi
-tecniche agricole inadeguate
-taglio di versanti per costruire strade

Le gocce d’acqua avviano processi d’erosione(= erosione normale)


Le acque che scorrono in superficie sottopongono il terreno ad un’incessante denudazione (dilavamento)
Alcune rocce sono particolarmente soggette all’azione dell’acqua (es. argilla)

 Calanchi:= tipiche forme cave in terreni di natura argillosa. (solchi prodotti dalle acque)
 Piramide di terra:= torri di varia altezza, protette da blocchi di roccia più compatta e resistente.

Modellamento fluviale

Il modellamento terrestre si deve a processi di erosione, trasporto e deposito.


La forza d’erosione dipende da:
- quantità d’acqua
-pendenza
-tipo di roccia
L’erosione è di tipo:
- meccanico (come lo scorrimento dell’acqua sulla roccia)
-chimico (alterazione della roccia per soluzione)
In questo modo il solco si approfondisce (canyon) e si allarga sempre di più( valle fluviale).
Erosione lineare+ erosione laterale= produce la caratteristica V delle valli fluviali

 Cascata:= rottura di pendio


Se la corrente d’acqua rallenta il materiale trasportato viene in parte abbandonato; si formano così
depositi alluvionali e pianure alluvionali.

 Conoide di deiezione:= quando un corso d’acqua sbocca direttamente in pianura, l’accumulo di


materiali li origina.
 Meandri:= anse del fiume che si susseguono con una certa frequenza e che aumentano
progressivamente la loro curvatura.

I materiali detritici non abbandonati sono lasciati intorno alla foce, quando sbocca in mare o in un lago.
La foce può essere:

 Foce a delta

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Porzione di terra costruita dall’azione combinata del fiume e del mare in prossimità della foce
fluviale. (quando le ampiezze di marea non sono in grado di disperdere l’apporto detritico) mari
chiusi
 Foce a estuario
Quando l’ampiezza di marea è molto pronunciata le correnti derivate dal diverso livello marino
possono allontanare l’apporto terrigeno. Le foci sono larghe e ad imbuto.  oceani, coste
 Zampa d’oca
Depositi molto allungati lungo i vari canali fluviali

Modellamento glaciale

 Esarazione:= avviene per erosione del ghiaccio


 Indirettamente sfregamento dei detriti sulle pareti del letto roccioso
 Direttamente sradicamento del materiale sul fondo, cavato, frantumato e mosso

 Circo:= cavità semicircolare sovrastata su tre lati da pareti rocciose piuttosto ripide e aperta a valle
 Valle glaciale:= lungo incavo dal fondo largo e piatto e dalle pareti laterali ripide e prodotta dal
movimento verso il basso della lingua glaciale
 Criptodepressione:= sovra-escavazioni più piccole del livello del mare
 Morena:= materiale trascinato dal ghiacciaio
-di fondo
-di superficie
-interna

Si formano soprattutto verso i fianchi della valle quando due lingue glaciali si uniscono.

 Massi erratici:= massi di enormi dimensioni trasportati per chilometri dai ghiacciai.

Modellamento costiero

 Costa:=zona di contatto tra le parti emerse e quelle sommerse dalla superficie terrestre

Tipi di costa:

-dritta
-articolata
 Costa alta
Se il terreno scende al mare con un ripido pendio, l’azione delle onde produce un solco nella
battigia che crollare la parte rocciosa sottostante.
 Costa bassa
Se in una zona di pianura il fondo marino scende dolcemente si parla di costa bassa.
 Falesia parete rocciosa a picco sul mare
 Ria  insenatura lunga e stretta perpendicolare alla linea di costa
 Vallone insenatura lunga e stretta parallela alla linea di costa
 Fiordo insenatura stretta, ramificata, chiusa da coste a picco, che si addentra nell’interno per
diversi chilometri e si deve all’erosione dei ghiacciai che nel passato giungeva fino al mare.

Sulle coste basse il movimento delle onde provoca oltre che alla frantumazione e alla levigatura dei detriti il
loro trasporto, la loro sedimentazione che dà origine alla spiaggia.

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 Rettificazione costiera:= strappare materiale dai siti sporgenti, depositandolo nelle insenature,
rendendo possibile la retta linea di costa.
 Cordone litoraneo:= accumulo di detriti, quando il mare è poco profondo, può avvenire ad una
certa distanza dalla costa.
 Laguna:= specchio di acqua salmastra, disseminata d’isole, che rimane tra la costa e il cordone
sabbioso.
 Ripascimento artificiale:= per evitare erosioni eccessive si costruiscono scogliere artificiali e
spargimento di sabbie.

Modellamento eolico

 Deflazione
Quando l’azione del vento non è ostacolata dalla vegetazione e le particelle di suolo sono rimosse e
sollevate dall’aria. Tale processo è più selettivo perché i granelli piccoli sono alzati e trasportati da
grandi altezze e distanze, mentre i grandi sono sollevati e trasportati da forti venti. I venti forti
possono originare tempeste di polvere (fino a molte centinaia di metri d’altezza) e di sabbia(pochi
metri). Il denudamento dell’azione eolica dà origine a deserti rocciosi, i quali si producono quando il
vento rimuove le particelle minute in aree ricoperte da materiali alluvionali depositati dai fiumi in
periodi passati più umidi.
 Corrasione
Forte azione erosiva del vento che è dovuta all’urto delle particelle tra loro e sulla roccia.
Trasporto delle particelle:
 Sospensione particelle molto piccole sollevate dal vento e trasportate a grandi distanze
 Saltazione piccolo tragitto, tende per il suo peso a ricadere compiendo piccoli salti.

Il materiale trasportato dal vento origina varie tipi di deposito, tra cui le dune:

 Dune vive prive di vegetazione, cambiano continuamente forma sotto l’impulso del vento.
 Dune fisse coperte da piante che impediscono l’ulteriore movimento della sabbia
 Duna comune:= forma di luna crescente con le estremità estese nella direzione del vento
dominante
 Dune longitudinali:= allungate in direzione di venti costanti
 Dune complesse:= a varia forma
cresta fumante:= quando il vento soffia con particolare intensità i granelli s’innalzano formando
sulla cresta piccole nuvole di sabbia.

Carsismo

Carso è una regione d’altopiani presso il confine nord-orientale, alle spalle di Trieste. L’anidride carbonica
rende acidula l’acqua piovana, sciogliendo una roccia dura come il calcare (sono molto fratturati e
permettono all’acqua di raccogliersi entro micro-fessure) L’azione dell’acqua trasforma il carbonato di
calcio(insolubile) in bicarbonato di calcio (solubile). Le fessure delle rocce si allargano dando origine al
carsismo epigeo.

 Dolina:= conca circolare o ellittica, il cui diametro può variare da pochi metri sino a qualche
centinaio. Sul fondo ci sono spaccature che inghiottono le acque; nel fondo delle doline a volte si
accumula la terra rossa ( residuo insoluto del calcare)
 Uvala:= due o più doline vicine
 Polje:= piano con depositi di terra rossa o ricoperto da alluvioni che può presentar sul fondo piccoli
rilievi a forma di guglia, costituiti da rocce resistenti.

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 Campi solcati:= solchi che intagliano la roccia calcarea da qualche centimetro a metri.
 Carsismo ipogeo:= opera di scioglimento che avviene anche in profondità con l’acqua che penetra
nelle fratture del calcare.

Cavità sotterranee:

 Grotte sviluppate in orizzontale stalattiti( pendenti dal soffitto)  stalagmiti( più grandi e
s’innalzano dal fondo)
 Pozzi sviluppati in verticale
 Carbonato di calcio depositato dall’acqua, che era stato precedentemente disciolto.

Cap.7

Il concetto di paesaggio è sempre stato fondamentale, tanto da divenire simbolo della geografia. Dopo un
periodo di declino negli anni ’50-’60 è stato rivalutato e segue due indirizzi principali:

 L’ecologista  fondato sull’analisi degli ecosistemi


 Il bahavourista  fondato sui modi con cui il paesaggio viene percepito e vissuto dall’ individuo e
dalle comunità

Convenzione europea sul paesaggio,2000.  pone l’accento sulla necessità si un forte impegno per
accrescere la sensibilizzazione della società civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche al
valore dei paesaggi, al loro ruolo e alla loro trasformazione.

Cap.8

 Ecumene:= spazio terrestre dove la comunità umana è in grado di risiedere stabilmente, in grado di
abitare.
 Abitante:= colui che si appropria dello spazio in cui vive
 Anacumeniche:= regioni disabitate (1/5 della superficie terrestre)
-Deserti freddi (Tibet, Himalaya, Ande, Alpi), per altitudine
-Deserti caldi (foresta equatoriale), per vegetazione fitta e rigogliosa, eccessivo calore e
abbondanza di precipitazioni.
 Subecumeniche:= abitata da comunità umane solo in determinati periodi poiché le condizioni non
favoriscono una permanenza stabile
 Densità di popolazione:= rappresenta il numero assoluto degli abitanti con la superficie da questi
occupata (N abitanti/S occupata) come se fossero distribuiti omogeneamente
 Densità fisiologica:= maggiore aderenza alla realtà (N abitanti/S coltivata)

Il sovrappopolamento ha generato un’azione potente di disboscamento, con conseguenti guasti nell’assetto


dei versanti montani. Dalla fine dell’Ottocento sono iniziati i grandi processi di spopolamento montano. Le
principali concentrazioni demografiche le abbiamo in Asia, buona parte dell’Europa e nella fascia degli Stati
Uniti (BosWash).
La crescita della popolazione dipende da:
- dinamica naturale determinata dal rapporto nati-morti
-dinamica migratoria determinata dalla differenza tra immigrati ed emigranti.

 Tasso di incremento naturale:= (Nati-Morti)x100/Popolazione


 Tempo di raddoppio:= tempo necessario per duplicare la popolazione di un’area geografia

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 Indice di natalità:= numero di nati in 1 anno per 1000 abitanti
Nati in un annox1000/Popolazione
 Indice di mortalità:= numero medio di morti per ogni 1000 abitanti
Morti in un annox1000/ popolazione
 Durata media:= aspettativa di vita alla nascita. (in Italia sono 81 anni circa)
 Tasso di mortalità infantile:= numero di decessi di bambini di età inferiore all’anno in un
determinato periodo.
 Mortalità infantile:= dividendo il numero delle morti annue che si verificano nelle prima 4
settimane di vita per il numero annuo dei nati vivi
 Piramide delle età:= grafico basato su assi cartesiani
-piramide a base larga (o ad accento circonflesso)h
-piramide a base stretta
 Indice di vecchiaia:= rapporto tra popolazione anziana(+65) e popolazione giovane(+15)

Il rilevamento della popolazione avviene attraverso stime e censimenti (ISTAT). Nei censimenti si tiene in
considerazione la popolazione residente, ma viene registrata anche quella presente( non residenti).

Cap.9

Mobilità in aumento ipermobilità. Pochi “migranti” ad alto reddito si spostano.


Uno dei fenomeni di maggior impatto socio-economico e mediatico, nell’ambito della mobilità generale e
quotidiana, è costituito dalle migrazioni.
Teoria della migrazione umana, Ravenstein.

 La gran parte dei movimenti migratori si sviluppa a breve distanza


 Le donne sono più propense degli uomini e migrate all’interno del proprio Paese di nascita, ma
meno propense a spostarsi all’estero.
 Ogni corrente migratoria ne genera una opposta
 Le persone sono disponibili a percorrere lunghe distanze per vivere in territori scarsamente
popolati, mentre non lo sono nei confronti di Paesi ad alta densità demografica, come è il caso del
Regno Unito.
 I flussi principali sono quelli che trasferiscono la popolazione delle campagne alla città, i cui abitanti
hanno minore propensione a spostarsi rispetto a residenti in aree naturali.

Almagia spiega l’emigrazione come normale conseguenza del sovrappopolamento. La migrazione si valuta
in primo luogo sulla deterrenza.  viaggio migratorio.

 Migrazione:= spostamento dal luogo di origine, di una singola persona o di un gruppo, per stanziarsi
in un altro.
 Migrazione in entrata immigrazione
 Migrazione in uscita migrazione
 Saldo migratorio:= conteggio dei due flussi. Immigrazioni>emigrazioni= +
 Migrazioni interne o nazionali:= nel caso non si assista a nessun passaggio di confine

Le migrazioni possono essere permanenti o temporanee.


Quelle temporanee sono caratterizzate da un movimento ciclico o periodico. Il movimento ciclico si svolge
in un’area a breve raggio e per una durata temporale finita. Il movimento quotidiano si sviluppa nella
maggior parte dei casi in un ambito spaziale circoscritto. Quando questo movimento prevede

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l’attraversamento di un confine politico, è detto “frontaliero”. In base alla consistenza numerica le
migrazioni si sono definite:

 “Di massa” gruppi massicci di persone


 Infiltrazioneriguardano singoli individui
 flusso migratorio a catena, che porta la singola persona a raggiungere la comunità familiare
presente in un determinato Paese.

I movimenti migratori possono inoltre essere:

1. spontanei avvengono per libera iniziativa


2. organizzati predisposti dallo Stato o da istituzioni locali
3. forzati forzate, in gran parte dovute a deportazioni ed espulsioni.
Regolarità delle migrazioni: sono considerati regolari i migranti con visti e permessi, i rifugiati,
riconosciuti dalle convenzioni internazionali, i richiedenti asilo.
Quasi tutte le forme di migrazioni derivano da una forma di costrizione perciò è molto difficile
discernere tra migrazioni forzate e non.
 Diaspora dispersione, di un popolo costretto a lasciare la propria sede di origine (dispersione
degli ebrei nel mondo antico, migrazione forzata dei neri)
 Pianificazioni territoriali coatte.

Cause migrazioni: popolazione eccessiva, disoccupazione degli artigiani dovuta alla rivoluzione industriale,
conflitti di carattere religioso, carestie.
L’Italia da Paese di emigrazione è diventato Paese di immigrazione.
Il confine politico sta assumendo nuove valenze a seconda di come viene impostata e regolamentata
l’immigrazione sul proprio territorio. La funzione di limite insuperabile viene concretizzata con l’erezione di
barriere(es. Muro di Berlino).

Cap.10
Il popolamento evidenzia la dinamica dell’occupazione di un determinato spazio geografico. Ha
contraddistinto i percorsi lungo i quali si è realizzata la dispersione, dalla sua culla: Rift Valley africana, area
dove si sono elaborate le prime strategie di sopravvivenza e la diversificata umanità.

I nomadi hanno improntato la loro vita sulla pastorizia e sulla mobilità. Le popolazioni nomadi sono state
spesso fonte di discriminazione e pregiudizio. Ha contribuito a rafforzare l’immagine di marginalità socio-
economica, culturale e politica, il fatto che le aree pastorali siano poste, spesso, in fasce naturali di
frontiera. Il nomadismo si è ridotto: solitamente confinato in terre sempre più fragili, come aree desertiche,
semiaride, montuose, della steppa e della tundra. Un segno distintivo del nomadismo è dato da un riparo
che consentiva la maggior rapidità nei movimenti: la tenda. Ha diverse forme, diversi materiali utilizzati.
Si ricorda la tenda mongola(gher), rimasta uguale alla descrizione che ne fece Marco Polo (di legname,
coperte di feltro e sono tonde…). Una parte della popolazione durante l’ultimo secolo è passata ad uno
stato di seminomadismo e sedentarietà, abitando in tende, smontate dalle campagne e rimontate nella
periferia, formando un’estesa bidonville, senza elettricità.
La capanna è costruita in varie forme e può essere di vari materiali. Può essere posta su un tavolato
puntellato da pali infissi verticalmente: la palafitta. La tenda si associa alla pastorizia nomade, la capanna
conduce alle pratiche agricole o all’allevamento stanziale.

L’insediamento

 Case sparse

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Case disseminate nel territorio comunale ad una distanza tale tra loro da non poter costruire né un
nucleo né un centro abitato
 Nuclei abitati
Case contigue o vicine con almeno cinque famiglie e con interposte strade, sentieri, spiazzi, aie,
piccoli orti, piccoli incolti e simili, purché l’intervallo tra casa e casa non superi i 30 metri.
 Centri abitati
case contigue o vicine con interposte strade, piazze e simili, o comunque brevi soluzioni di
continuità, caratterizzato dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici costituenti la condizione di una
forma autonoma di vita sociale.

Umberto Boschi ha definito la città come un aggregato edilizio e demico complesso e organico, esercitante
funzioni di centro di coordinamento per più o meno vasta regione, nel quale la popolazione, costruzioni
edilizie si sviluppano differenziati per funzioni e forme. La città svolge funzione di centro politico-
amministrativo. Per misurare la concentrazione urbana si utilizza un parametro, la densità.
- densità edilizia  superficie considerata- edificato
- densità demografica  superficie considerata- popolazione

 Conurbazione:= incorpora centri minori o centri vicini in concomitante ampliamento.


 Suburbanizzazione:= fenomeni di crescita topografica delle città

L’origine delle città è connessa allo sviluppo dell’agricoltura e alla diversificazione delle comunità in
classi sociali. I primi nuclei di urbanizzazione sono sorti nelle aree di agricoltura rigogliosa
(Mesopotamia, valli del Nilo). Successivamente il fenomeno urbano si è diffuso nell’antica Grecia e
nell’antica Roma. Le scoperte geografiche hanno contribuito sull’ordinamento urbano mondiale,
agevolando lo sviluppo e la nascita di città costiere e penalizzando numerose città interne, facendo
perdere loro la posizione privilegiata nel mondo commerciale.
Lo sviluppo dell’urbanesimo è recente: durante la seconda metà del Settecento e nell’Ottocento con la
Rivoluzione Industriale, si è verificato il fenomeno della nascita di fabbriche in città, questo ha dato vita
a grandi migrazioni. Nella seconda metà del Novecento, le fabbriche si sono spostate lontano dalle aree
urbane. “Gentrification” processi di mobilità urbana che coinvolgono gruppi sociali al alto reddito che
ristrutturano abitazioni in aree povere, “amenity migration” spostamento di persone che da eree
urbane raggiungono aree periferiche (contro urbanizzazione).
Morfologia e funzioni urbane.
La posizione di una città è un elemento fondamentale. Molte informazioni si ottengono dalla pianta
della città, la cui forma è condizionata dal luogo geografico in cui si è sviluppata(sito). In base alla
collocazione topografica le città si classificano:
- di rilievo
- di valle
- di fiume
- di estuario
- di costa
- di delta
La pianta può essere regolare(pianta a scacchiera, adottata dai Romani; pianta concentrica, composta
da un nucleo centrale dal quale partono strade divergenti a raggiera; oppure irregolare.
Tra i criteri di valutazione di una città abbiamo la sua funzionalità, ossia la capacità di svolgere attività
che assicurano bisogni interni ed esterni ad essa.

 Città monofunzionale (o specializzata) supremazia di una sola funzione influenza


l’agglomerato urbano

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 Città plurifunzionali funzioni dominanti accanto ad altre sussidiarie
 Città globali città con peso consistenze a scala planetaria (es. Tokyo, Londra, Parigi, Los
Angeles…)

La crescita della popolazione urbana aumenta ininterrottamente. Oltre la metà della popolazione vive in
città. Ad inizio Ottocento solo il 30%. Affollamenti e alloggi precari ampliano le periferie abusive e di edilizia
spontanea. Si moltiplicano baraccopoli: barrios, shanty, favelas, bidonvilles…
Belgio, Malta ed Uruguay, Israele e Giappone, Argentina presentano valori più elevati di popolazione
urbana. I più modesti invece li presentano il Burundi, Nuova Guinea, Malawi, Cambogia.

Cap.11

Il termine economia è passato ad indicare l’insieme delle attività rivolte allo sfruttamento e alla
valorizzazione delle risorse e dei beni naturali, attraverso la produzione, lo scambio ed il consumo dei
prodotti. Il mercato è il motore dell’economia e dello scambio.
Settori delle attività economiche:

 Primario agricoltura, allevamento, caccia, pesca


 Secondario industria, energia,, edilizia e artigianato
 Terziario commercio, banche, trasporti, istruzione, cultura, sanità…
 Quaternario informazioni, scambio di beni o merci
 Quinario attività di classi sociali che operano in campo intellettuale.

popolazione attiva tutti i lavoratori; popolazione non attiva minori, pensionati, invalidi, studenti e
casalinghe. L’invecchiamento della popolazione ha gravi conseguenze sul profilo socio-economico di molte
città europee. Solo immigrazione (in Italia) ristabilisce il saldo demografico naturale.

L’agricoltura
Riveste un’importanza rilevante nell’economia dello Stato. ( in Europa solo il 2% sono addetti
all’agricoltura).

 Agricoltura di sussistenza regioni ristrette dell’America Latina, dell’Africa occidentale e dell’Asia


sudorientale. Trae dal lavoro agricolo tutto ciò che occorre per il sostentamento.
 Agricoltura meccanizzata e tecnologicamente sofisticata

OGM hanno contribuito ad aumentare la resa dei prodotti e diminuire la fame nel mondo(iniziativa FAO)
 rivoluzione verde
La globalizzazione ha spinto sul mercato lo scambio di prodotti agricoli specifici di determinate regioni.
Il riso è indiano, mais e granturco provengono dall’America, caffè dall’Africa, cacao in Africa ed Indonesia.
L’agricoltura biologica esclude le sostanze chimiche, ammette soltanto i processi naturali.

 Monocultura restituisce grandi quantità di prodotti agricoli, concentrandosi su prodotti più


interessanti per valore alimentare. Consente vantaggi finanziari e notevoli ottimizzazioni per
l’applicazione di modelli ripetitivi su mano d’opera, macchine e pratiche agricole. Gli svantaggi però
sono altissimi: abbiamo perdita di biodiversità e il rischio di dipendenza da un solo mercato (es.
Cuba)

Allevamento
Fino alla Rivoluzione Industriale gli animali erano usati come forza lavoro. La meccanizzazione ha ridotto il

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lavoro fisico. Le specie allevate appartengono a mammiferi, uccelli, insetti e piscicoltura. Un diffuso
aumento del consumo di carni ha portato all’intensiva industrializzazione dell’intero comparto.
L’allevamento intensivo necessità grandi quantità di energia e di acqua,è di fatti molto inquinante in quanto
rilascia CO₂ e CH₄. La creazione di nuovi pascoli è tra le maggiori cause della deforestazione, in alcune aree
hanno anche contribuito all’avanzamento della desertificazione.

La pesca
La pesca è il risultato finale di una lunga catena alimentare che vede tutti gli organismi marini:
- Benthosinsieme delle specie in contatto con i fondali marini
- Necton insieme di pesci, cefalopodi, tartarughe e mammiferi marini nel mare aperto
- Plancton organismi animali e vegetali molto piccoli
Diminuzione pesca e aumento acquacoltura in bacini naturali e artificiali. Si pone inoltre a salvaguardia di
specie minacciate da pesca indiscriminata e a tutela dell’ambiente.

Le risorse minerarie.
Il rapporto tra formazione delle rocce e risorse minerarie è strettissimo (rocce più antiche= più minerali).

 Stock:= insieme di tutti i materiali utili


 Risorse:= quantità totale di un materiale
 Riserve:= percentuale dello stesso elemento ricavabile in un dato periodo

Nella crosta terrestre gli elementi più diffusi sono Ossigeno, Silicio, Alluminio, Ferro, Calcio, Sodio, Potassio,
Magnesio.
Nell’ultimo periodo l’intensivo utilizzo delle cosiddette “terre rare” ha fornito qualche motivo di
preoccupazione poiché il 97% del fabbisogno mondiale è coperto dalla Cina, che nel 2010 ne ha bloccato
l’esportazione. Una forte alternativa consiste nei noduli polimetallici, la preoccupazione riguardo alle
risorse è legata al fatto che le risorse non costituiscono un patrimonio rinnovabile. Una risposta
all’esaurimento delle materie prime è data dal riciclaggio.

Cap.12

Con la rivoluzione industriale la quantità, le capacità e le corrispondenti esigenze energetiche hanno


raggiunto livelli di potenza, di impiego e di flessibilità, da deviare il corso della storia.
Risorse:

 Rinnovabili (solari, eoliche, idrauliche, geotermiche e da biomasse)


 Non rinnovabili (nucleari, petrolio, gas e carbone), soggette ad esaurimento.

Petrolio e gas sono risorse simbolo dell’attuale economia mondiale. Il carbone è ampiamente sfruttato
sebbene causi un forte inquinamento e abbia elevato costo di trasporto, mentre la polverizzazione e
miscelazione in acqua per il trasporto in carbodotti ha abbattuto i costi di trasporto.
L’energia eolica dai mulini a vento a quelli mossi ad acqua, frequenti in Danimarca, Spagna, Portogallo e
Germania. Dal sole, infine, si ricava l’energia solare.
L’energia idraulica sfrutta l’energia cinetica dell’acqua mediante dighe e lo sbarramento dei fiumi.
L’energia geotermica sfrutta il calore delle rocce del sottosuolo, che riscaldano l’acqua dalla superficie, la
trasforma in vapore.
Le tecnologie per ricavare l’energia dal mare, si basano su assorbimento e conversione energetica.

21
Le biomasse comprendono legna da ardere, scarti, alghe marine, e alcuni tipi di piante come quelle di soia,
palma da olio, girasole e rifiuti solidi che producono carburanti biologici per l’energia termica o elettrica.
Altri Paesi sfruttano l’energia nucleare nelle quali centrali l’energia termica, fornita dagli atomi di uranio,
generano non poche perplessità, specialmente dopo l’incidente di Fukushima del 2011, in cui la centrale è
stata stravolta da uno tsunami causato da un terremoto nell’Oceano Pacifico. Inoltre l’energia nucleare
genera scorie difficili da smaltire.

L’industria
Le attività industriali prevedono tre fasi:

 Trasferimento delle materie grezze nel polo industriale(approvvigionamento)


 Produzione (trasformazione)
 Output dei mercati (commercializzazione)

L’elettricità ha permesso di allocare industrie in aree lontane dalle fonti energetiche, permettendo a Paesi
privi di carbone, ma ricchi di acqua (come l’Italia) di avviare l’industrializzazione grazie alla produzione di
energia idroelettrica.

 Fordismo:= organizzazione lavorativa in catene di montaggio, dividendo in ruoli gli addetti al lavoro,
abbattendo così tempi e costi della produzione seriale.
 “Cattedrali nel deserto”:= casi in cui il progetto di grandi impianti chimici, petrolchimici e
siderurgici, per scarsa popolazione o assenza di infrastrutture è fallito.

L’economia classica(commercializzazione e produzione in loco nazionale) è stata soppiantata dalle filiere


che garantiscono più qualità e meno costi.

Il commercio

 Bilancia commerciale:= vede la differenza tra esportazione ed importazioni.

Comunicazioni

La distanza può essere:

 In linea d’aria (assoluta)


 Con via più breve a disposizione (itineraria)
 In base al costo di percorrenza e in funzione del tempo impiegato (economica)

I primi grandi mezzi di trasmissione a distanza sono stati telegrafo e telefono. Nel 1844 vi fu la prima linea
telegrafica da Washington a Baltimora, mentre nel 1851 è stato effettuato il più antico servizio sottomarino
sotto la Manica tra Francia e Inghilterra. Internet ha cambiato il modo di concepire lo spazio divario tra
chi ha l’accesso a tali livelli di informazione e chi ne è escluso. Alla trasmissione dei suoni è seguita quella
delle immagini: 1935-1937 esordio televisione. Le comunicazioni radio si possono inviare a distanze magiori
di quelle televisive, grazie allo strato della ionosfera.

Dal sentiero all’autostrada

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 Strada:= lastricato che sopporta i carichi di uomini e mezzi sugli itinerari tanto ben realizzati dei
Romani.
Mac Adams sostituì le pavimentazioni tradizionali con uno strato di pietrisco e sabbia, schiacciato
da un rullo compressore. Il rivestimento “macadam” si adattò bene alle ruote gommate delle
automobili, che fecero la loro comparsa alla fine del XIX secolo. L’aumento del traffico cittadino e le
maggiori velocità hanno portato alla costruzione delle autostrade, con rilevanti opere
ingegneristiche per superare la morfologia territoriale. Prima autostrada del mondo= Milano-Laghi,
1925.
 Densità del sistema stradale:= lunghezza rete/estensione territorio
 := lunghezza rete/ n residenti

Le vie d’acqua
Il tramite “liquido” può essere marittimo, fluviale o lacustre. La scoperta dei nuovi mezzi furono infatti dati
da questo tipo di trasporto. Nel 1956, McLean trasportò le merci in carichi unitizzati: diede inizio all’era dei
container.
Il porto assicura le relazioni tra il nodo portuale e le altre aree. Assume una notevole importanza per la
capacità delle navi di imbarcare grandi volumi. Negli anni ’60 e ’70 il trasporto marittimo è stato sempre più
surclassato con la diffusione degli aerei.

 Globetrotter:= rete portacontainer con navi giramondo


 Feeder:= navi più piccole che caricano e scaricano container

La navigazione interna assume un ruolo quotidiano minore. In Europa Reno, Danubio, Elba,Volga sono i più
importanti fiumi navigabili.

Le ferrovie
Si sviluppano prima in Europa e poi nel resto del mondo dalla metà dell’800.
1825, inaugurazione della prima linea ferrata inglese tra Stockton e Darlington. Le ferrovie hanno
consentito penetrazioni in nuovi territori e hanno dato origine a nuovi centri abitati nei pressi delle stazioni.

 Linee ferroviaria:= insieme di infrastrutture formate dalla sede su cui circolano i treni. Le linee si
classificano in base alle caratteristiche costruttive e funzionali, come il numero di binari, velocità,
distanza tra le stazioni.
 Pendenza: fa diminuire la velocità del treno
 Raggio di curvatura: dovrebbe essere di almeno 500 m e non più stretta.

Tra le opere ferroviarie maggiori annoveriamo le linee della costa est degli stati uniti e dal Canada al
Pacifico; Transiberiana da Mosca a Vladivostok sulla costa pacifica.

Traffico aereo
1903, primo volo fratelli Wright. L’aereo ha la caratteristica di essere svincolato dalla morfologia terrestre. Il
suo decollo e atterraggio sono dati dalla notevole estensione degli aeroporti. Il risparmio di tempo ne fa il
primo tra i mezzi utilizzati per il trasporto di oggetti di pronta consegna o deperibili. Il primo servizio
passeggeri fu effettuato nel 1919 da Londra a Parigi.

 Deregulation:= normativa statunitense per la liberalizzazione delle tariffe e delle concessioni


governative, premiando le compagnie che hanno ottimizzato i processi di erogazione del prodotto,

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si è arrivati così alle compagnie low cost. Gli aeroporti, d’altra parte, hanno un forte impatto sul
paesaggio, poiché le piste comprendono molte altre strutture.

Il turismo
Il turismo è un impiego del temo libero senza fine di lucro, legato al viaggio o al riposo e si fonda
sull’estraneazione, lo svago, o l’attenzione ad occupazioni diverse. La domanda di turismo si è molto
modificata nel tempo: dalle èlite sociali alle classi suburbanizzate fino al fenomeno di massa attuale.

 Regioni attive:= luoghi da cui si origina il turismo


 Regioni passive:= regioni dove risiede il bene turistico da salvaguardare, promuovere e valorizzare.

Il sottosviluppo non frena i flussi migratori anzi li incoraggia perché offre costi favorevoli. (attrazione per
l’esotismo)

Cap.13

Potere e territori
Lo Stato è l’elemento costitutivo della comunità, quale si originano norme che ne caratterizzano la
fisionomia. Lo Stato è il frutto di un lungo processo della storia che nel 1648 alla fine della Guerra dei
Trent’anni trovò una sua identità normativa come soggetto svincolato da qualsiasi altro potere, dotato di
leggi discendenti dalle linee guida del diritto romano e germanico. In alcuni stati le unità amministrative
hanno aperto un dibattito nel rivendicare le autonomie locali, volte a modificare l’assetto costituzione. Il
tema mette in discussione lo Stato universale in cui i poteri sono accentrati. Le unità amministrative hanno
aperto un notevole dibattito nel rivendicare maggiori autonomie locali. Il tema mette in discussione lo Stato
unitario.

 Federalismo:= L’equilibrio è costituzionale è determinato dalla composizione del potere legislativo


di un Parlamento bicamerale (Congresso) in cui la Camera dei rappresentanti è eletta in
proporzione al numero degli elettori dal popolo della federazione, mentre l’altro ramo, il Senato, è
composto di due membri per ciascuno degli Stati. Al governo federale spetta la gestione dei
rapporti con gli altri Stati e alcune prerogative in campo fiscale, giudiziario e dell’istruzione.
 Confederazione:= L’unione di Stati che, senza rinunciare alla loro sovranità, mettono in comune
alcune politiche e funzioni, non creando un nuovo stato; il principio della rappresentanza è degli
stati, non dei cittadini, e il diritto di veto può vanificare l’azione comune. L’Unione Europea è una
confederazione di stati.
 Stato regionale:= Consiste nella cessione dal centro di parte dei poteri a enti territoriali autonomi
(regioni) che in genere acquisiscono una sovranità derivata e non originaria, ma sufficiente per un
governo locale autonomo.

Durante la seconda metà del ‘900 si è assistito alla proliferazione di istituzioni internazionali quali: la Banca
Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

A carattere economico troviamo: l’Organizzazione Mondiale per il Commercio, l’Organizzazione dei Paesi
Esportatori di Petrolio, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici, l’Associazione
Europea di Libero Scambio, la Cooperazione Economica Asia-Pacifico.

A scopo scientifico: l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica, l’Organizzazione Europea per la Ricerca
Nucleare.

La principale istituzione In campo militare è l’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico.

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Lo stato moderno è caratterizzato da tre elementi fondativi: Territorio, Popolazione, Sovranità.

I Curdi, il più numeroso gruppo etnico senza Stato risiedono tra Iran, Iraq, Turchia, Siria e Armenia, sono
privi di un territorio sul quale esercitare sovranità.

I Palestinesi vivono in un’enclave (striscia di Gaza, Cisgiordania) all’interno del territorio di Israele.

Territorio:= Spazio organizzato e definito in cui uno Stato si riconosce al suo interno ed è riconosciuto
all’esterno ove la popolazione risiede stabilmente. Comprende sia il sottosuolo, sia lo spazio aereo ed è
caratterizzato da:

 Estensione:= Era considerata una condizione indispensabile per potenza e benessere, ma oggi
questa condizione è venuta meno.
 Forma:= Tende alla compattezza e alla contiguità territoriale (monomeria). E’ garanzia di stabilità
rispetto ad un territorio discontinuo e frammentato (polimeria). Un esempio di Stato polimerico è il
Pakistan distinto in Occidentale e Orientale, ma nel 1947 si è costituito il Bangladesh. L’Alaska per
gli Stati Uniti e Kaliningrad per la Russia rappresentano discontinuità minori. Le isole come la Sicilia
e la Sardegna per l’Italia vengono definite come polimeria apparente. Alcuni Stati molto piccoli
sono inclusi in un altro Stato come per San Marino ed il Vaticano in Italia; si tratta di enclave.
Campione d’Italia è territorio Italiano all’interno della Svizzera: in questo caso si parla di exclave per
l’Italia.
 Posizione assoluta nel globo: in rapporto alla latitudine, fattore climatico essenziale
- Stati Artici (Islanda)
-Stati Intermedi(Regno Unito)
-Stati Subtropicali (Spagna)
-Stati Tropicali (Emirati Arabi)
-Stati Equatoriali(Ecuador)
 Posizione relativa rispetto agli altri Stati
 Posizione relativa rispetto alle acque, ci permette di classificare gli stati in:
-Insulari(Cuba)
-Peninsulari(Danimarca)
-Istmici(Panama)
-Litoranei(Svezia)
-Interni(Afghanistan)
 Indice di marittimità:= rapporto tra confine marittimo e terrestre
 Confine:= limite effettivo dove la sovranità di uno stato cessa.
 Frontiera:= zona di confronto o di interposizione tra poteri.

Il confine attraversa diversi momenti:


- definizione: operazione negoziale tra due o più attori tramite accordi
- delimitazione: riporta gli esiti della definizione su carta geografica
-demarcazione: segnalazione sul terreno di quel limite

La capitale è la città che ospita gli organi di governo e funge da polo di coordinamento del Paese. Il ruolo
della capitale è fondato sulla politica, su altri poteri( religiosi, economico-finanziari). Consente la lettura
della storia di un Paese.

 Capitali naturali antecedenti alla formazione dello Stato


 Capitali artificiali create per svolgere il ruolo di centro politico del paese
 Capitali designate Bonn, Roma nel Risorgimento.

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Colonizzazioni europee della seconda metà del XIX secolo:

- Africa occidentale sahariana Francia


- Cairo- città del capo  Inghilterra
- Angola, Mozambico Portogallo
- Congo Belgio
- Sahara occidentale Spagna
- Togo, Camerun, Namibia Germania
- Libia, Eritrea, Somalia Italia

Cap.14

La geografia descrive criticamente aspetti e segni dei luoghi, con i valori fisici antropici individuati dalle
diverse culture. Ogni cultura lascia impronte che assumono interesse nella società, modellando un
paesaggio culturale. La geografia è attenta a tre momenti fondamentali della diversità umana:
- etnie (genetico)
-lingue (genetico)
-religioni (culturale)

 Vigore degli ibridi:= contributo di individui diversi, ognuno dei quali porta le sue esperienze e le sue
tipicità per uno scopo comune.

La difficoltà nell’individuare tutti i gruppi etnici consiste nelle continue mescolanze che hanno dato vita a
definizioni portatrici di significato negativo come mulatto, meticcio, creolo.
Le lingue vengono classificate per il numero di parlanti, altre per i caratteri linguistici( universali linguistici),
altre per le famiglie.

 Lingue internazionali:= lingue parlate in aree molto ampie e lontane tra loro: arabo, inglese,
spagnolo…

Tra gli elementi culturali quello religioso è il più radicato ed il più radicale. Il turismo religioso assume tratti
fondamentali. Cristianesimo, ebraismo, Islam sono monoteismi rivelati, le cui verità sono deposte in un
testo sacro.

Cap.15

La globalizzazione da una parte è vista in maniera positiva con l’accesso ad opportunità, beni e livelli di vita
inaspettati, dall’altra c’è chi vede insidie per la sicurezza del proprio lavoro, fino al timore di perdere la
propria identità culturale. Vi è però una terza posizione neutrale.
Divisione dei mondi:

-Primo paesi avanzati


-Secondo dell’area legata all’Unione Sovietica e al suo sistema socio-politico
- Terzo Paesi in via di sviluppo
- Quarto Paesi più poveri

 Geografia:= conoscenza del mondo, fondamentale per raggiungere la propria personale visione del
mondo.

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