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Lucia Martina

IL SISTEMA
SOLARE
Ebook per la scuola italiana

Il Sistema Solare
Indice
Il Sistema Solare - .focusjunior.it
Caratteristiche dei pianeti

Le comete e le meteore -vivalascuola.studenti.it

Il Sole sapere.it
Struttura interna
Attivit solare
La Luna -sapere.it
Origine della Luna
Superficie della Luna
Struttura interna
I movimenti della Luna
Le fasi lunari
Eclissi di Sole e di Luna

Le Maree-astrosurf.com

La Terra- treccani.it
Un pianeta in movimento
Rotazione e rivoluzione
Cambiamenti millenari
Forma e dimensioni
L'interno della Terra
Una struttura sorprendentemente dinamica
Una continua evoluzione
La geotermia
La Terra che ruota sotto i nostri occhi
Campo magnetico

Il Sistema Solare

Il Sistema Solare l'insieme di corpi celesti costituito dal SOLE , la stella che ci
riscalda e ci d luce, dai PIANETI che orbitano, cio si muovono, intorno ad esso,
dai loro satelliti (per esempio, la nostra Luna) e da una miriade di granelli pi o
meno grandi di roccia e ghiaccio, tra cui alcuni di cui probabilmente avrete gi
sentito parlare: gli asteroidi e le comete (gigantesche palle di neve ghiacciate, che
vediamo brillare nel cielo con una lunga "coda" luminosa).
Le dimensioni del Sistema s. sono dunque dellordine di 1/20 della distanza che
separa il Sole dalla stella pi vicina (Proxima Centauri).
I pianeti si possono dividere in due grandi gruppi. Quelli pi vicini al Sole (o "
interni "), pi piccoli, pi caldi e composti prevalentemente di roccia e metalli, sono
detti pianeti terrestri e sono: Mercurio, Venere, Terra e Marte .
Quelli pi lontani dal Sole (o " esterni "), grandi e freddi, e composti
prevalentemente di gas, sono chiamati pianeti giganti o giganti gassosi e sono:

Giove, Saturno, Urano e Nettuno .


Plutone rimane "escluso" da entrambi i gruppi perch non ha le caratteristiche n
del primo, n del secondo.

Caratteristiche dei Pianeti


Mercurio il pianeta pi vicino al Sole e per questo
motivo la sua temperatura superficiale altissima
(fino a 700K). privo di atmosfera, a causa delle sue
ridotte dimensioni.
Venere, nonostante sia un pianeta, risulta molto
luminoso a causa della densa atmosfera, ricca di
anidride carbonica. Essa riflette ottimamente i raggi
solari, rendendola facilmente visibile ad occhio nudo.

Mercurio

Sempre legato a ci, la temperatura al suolo maggiore anche di quella di


Mercurio, nonostante sia pi distante dal Sole.
Per le nostre
conoscenze, la Terra

appare lunico
pianeta che ospiti
forme di vita per
come la intendiamo
noi, ovvero quella
Venere

Marte

basata sul carbonio. Questo grazie alle sue


caratteristiche intrinseche, come la

composizione atmosferica e la specifica distanza dal Sole. Sono in corso ricerche


di pianeti con queste caratteristiche in altri sistemi planetari. Il solo satellite naturale
la Luna.Marte viene chiamato il pianeta rosso per la presenza di ossidi di ferro, i
quali creano un'atmosfera caratterizzata da tempeste di polvere di quel colore. Qui
si trova il monte Olimpo, un gigantesco vulcano altro ben 27 km, il pi alto del
Sistema Solare. Marte possiede due satelliti, Phobos e Deimos.

Giove il pianeta pi grande del Sistema e la sua massa maggiore della somma
di quella degli altri pianeti. Dopo il Sole, la Luna e Venere il corpo celeste pi
chiaramente visibile a occhio nudo della volta celeste. Alla vista presenta delle
bande, in corrispondenza di zone dellatmosfera, composta principalmente da
idrogeno e elio, con velocit di rotazione e composizione diverse. Giove possiede
la grande macchia rossa, ovvero un grandissimo ciclone che persiste in una
determinata zona dellatmosfera. Possiede molte lune, attualmente si parla di
almeno 67, fra cui i 4 satelliti medicei Io, Europa, Ganimede e Callisto, scoperti da
Galileo.

Saturno famoso per i suoi spettacolari anelli, costituiti da residui rocciosi


ghiacciati che gli ruotano attorno. Di fatto sono piccoli numerosissimi satelliti.
Questa struttura ha degli spazi fra
alcune fasce di anelli, chiamate
divisioni. Ha un diametro equatoriale di
circa 120 536 km; il diametro polare
minore dell11%, per cui Saturno risulta il
pianeta pi appiattito. Anche gli altri
giganti gassosi possiedono degli anelli.

Saturno

Saturno ha un numero imprecisato di satelliti (>62), il pi studiato dei quali Titano.


Urano, insieme a Nettuno, non osservabile ad occhio
nudo, Primo pianeta visto tramite telescopio, fu
scoperto infatti solo il 13 marzo 1781 da William
Herschel. di grandi dimensioni (51118 km di diametro
equatoriale). Ha la peculiarit di possedere un asse di
rotazione pressocch parallelo al piano dellorbita, in
quanto l'inclinazione assiale di circa 98. Inoltre, come
Venere, ruota in modo retrogrado, cio in senso opposto
a tutti gli altri pianeti. Oltre a una serie di anelli, Urano
possiede 27 lune, che prendono il nome da personaggi di Shakespeare e Pope: i
nomi pi noti sono Ariel, Umbriel, Titania, Oberon, Miranda. La temperatura della
sua atmosfera raggiunge i -224C.
Nettuno il pianeta con lorbita pi esterna. Lelevata distanza dal sole fa s che le
temperature alla sua superficie siano molto basse: la sua atmosfera raggiunge i
-218 C. Per questo motivo, e per le sue dimensioni (49528 km il diametro
equatoriale), viene chiamato "gigante ghiacciato".
Possiede unatmosfera di idrogeno ed elio. Intorno al
pianeta ruotano 13 satelliti, fra cui il pi noto Tritone.
Fino al 2006 anche Plutone era considerato un
pianeta, pertanto si parlava di 9 pianeti nel
sistema solare. Il 24 agosto 2006 Plutone fu
riclassificato come pianeta nano dall'Unione
Astronomica Internazionale, ricevendo il
nome di 134340 Pluto.
Plutone

Le comete e le meteore
Oltre ai pianeti, per, bisogna sapere che esistono migliaia, milioni o forse anche
miliardi di altri corpi che ruotano intorno ad esso. Questi sono naturalmente corpi
minori, oggetti di piccole dimensioni, ma di natura diversa. I principali sono:
asteroidi, comete, meteore e meteoriti. Le scienze si impegnano continuamente
per studiare questi corpi e per scoprirne sempre di
nuovi.
Le comete sono costituite da una massa solida di
poche decine di chilometri di diametro e tale massa
definita "nucleo", contenente acqua ed anidride
carbonica congelate, frammenti rocciosi e metano.
Proprio grazie alle componenti di cui fatta, una
cometa in gergo astronomico definita anche

Cometa

come "una palla di neve sporca". Quando le comete si trovano abbastanza vicine al
Sole diventano visibili ad occhio nudo e la motivazione che l'elevata temperatura
di cui esse sono composte causa l'evaporazione di una parte dei materiali che le
costituiscono, con la formazione di una "chioma" luminosa intorno al nucleo e di
una "coda" lunga milioni di chilometri, disposta sempre dalla parte opposta
rispetto al Sole a causa dell'influenza del vento solare.
Le meteore sono conosciute pi frequentemente come "stelle cadenti" e sono un
fenomeno luminoso provocato dall'impatto con l'atmosfera di frammenti di comete o
asteroidi che si incendiano per l'attrito, consumandosi completamente.
In alcuni periodi dell'anno la Terra entra in zone dello spazio in cui sono presenti
sciami di

queste particelle, con effetti spettacolari: l'esempio pi famoso quello

della notte di San Lorenzo, il 10 Agosto, durante cui diventa visibile lo sciamo delle
Perseidi. Vi sono, poi, le meteoriti, che hanno la medesima origine delle meteore,
ma non bruciano completamente e quindi riescono a raggiungere il suolo, al
contrario delle meteore.

Meteorite

Il Sole

Il Sole, collocato al centro del sistema planetario, si presenta come una gigantesca
sfera di gas ionizzati (plasma) che irraggia energia sotto forma di radiazioni
elettromagnetiche
e corpuscolari. Da
essa deriva la
maggior parte
dell'energia che si
manifesta e che
viene utilizzata sulla
Terra.
Il Sole una stella
della sequenza
principale, di tipo
spettrale G2 (quinta
classe di
luminosit), quindi di
colore giallo. Ha un raggio di circa 696 500 km (pari a 109 volte il raggio della Terra)
e una massa di 1,99 x 1030 kg (equivalente a circa 330 000 volte la massa
terrestre e a 750 volte la massa di tutti i corpi del sistema solare). La densit media
solare di 1,41 g/cm3, 1/4 della densit media della Terra. La temperatura
superficiale di circa 5700 C. L'accelerazione di gravit sulla superficie 28 volte
quella terrestre
Struttura interna
Come le altre stelle, il Sole una sfera di gas ad altissima temperatura, la cui
materia tenuta insieme dall'attrazione gravitazionale . Si distingue una parte
interna, non visibile, e una parte esterna (atmosfera solare).
Nella parte interna si ipotizza la presenza di un nucleo, in cui avvengono le

reazioni di fusione termonucleare che generano l'energia della stella. Intorno al


nucleo si estende la zona di radiazione, o zona radiativa, un guscio sferico di
gas, in cui l'energia, emessa prevalentemente sotto forma di raggi gamma, viene
continuamente assorbita e riemessa dal gas. Segue uno strato in cui l'energia viene
trasportata attraverso i moti convettivi dei gas, detto zona di convezione, o zona
convettiva, spessa circa il 30% del raggio solare.
Del Sole visibile solo la parte pi esterna, composta di tre strati che, andando
dall'interno all'esterno, sono la fotosfera, la cromosfera e la corona; cromosfera e
corona costituiscono l'atmosfera solare, struttura complessa e sede di processi
violenti e variabili nel tempo.
La radiazione continua del Sole ha origine nella fotosfera (dal greco, sfera di luce),
strato pi basso dell'atmosfera e spesso poche centinaia di chilometri, con
temperature di circa 4300-9000 C. Tipiche della fotosfera sono le macchie solari:
zone che appaiono pi scure sulla superficie del Sole per contrasto con la fotosfera
circostante. Queste aree, alle quali associato un elevatissimo campo magnetico,
possiedono un nucleo centrale (ombra) circondato da una regione chiara
(penombra). La loro posizione varia nel tempo per effetto della rotazione del Sole,
variabile in funzione della latitudine. Nel 1850 si scopr che il numero totale di
macchie visibili sulla superficie solare varia da un valore massimo a uno minimo
secondo una ciclicit di 11 anni (ciclo di attivit solare).
Al di sopra della fotosfera si estende la cromosfera, regione di gas rarefatto
spessa 2000 km, con strutture allungate (spicole) che si innalzano fino a 10 000
km. Nella cromosfera la temperatura media sale a circa 15 000 C.
La corona, ultimo strato del Sole, costituita da gas estremamente rarefatto e la
temperatura dell'ordine del milione di gradi. La corona visibile durante le eclissi
totali di Sole (o usando particolari strumenti, i coronografi).
Attivit solare
Il gas, riscaldato dalla radiazione che proviene dall'interno del nucleo, si muove
convettivamente, generando nella fotosfera una serie di celle chiare (la testa
superiore della colonna ascendente di gas caldo) e zone circostanti scure (l

dove il gas, raffreddandosi, si reimmerge); questa struttura viene chiamata


granulazione.
Eventi pi spettacolari sono le protuberanze, grandi emissioni di materia che si
allontana dal Sole fino a decine di migliaia di chilometri di altezza, e i brillamenti,
violenti aumenti di luminosit in una piccola regione della cromosfera e della
corona, accompagnati da emissioni di raggi X e particelle accelerate e correlati a
sottostanti macchie solari. La corona, a causa della sua altissima temperatura, si
espande nello spazio formando il vento solare, un flusso di particelle e campi
magnetici che si estende per tutto il sistema solare. Perturbazioni nel vento solare
che giunge alla Terra innescano tempeste geomagnetiche, che agiscono sul campo
magnetico terrestre, e le aurore polari, colorati drappeggi di luce che si formano
nella nostra atmosfera a qualche decina di chilometri di quota (fra la mesosfera e la
termosfera). Si ritiene che le manifestazioni di attivit solare siano pilotate dalla
disposizione, dall'intensit e dal comportamento dei campi magnetici presenti in
prossimit della superficie solare.
L'energia totale irraggiata dal Sole determinata in base alla costante solare, che
la quantit di energia che nell'unit di tempo colpisce l'unit di area situata
al di fuori dell'atmosfera terrestre e posta perpendicolarmente alla direzione dei
raggi solari; il valore della costante solare di 1,374 kW/m2 al minuto.
Complessivamente, la quantit di energia che il Sole irradia annualmente entro
l'atmosfera terrestre di 5,47 x 1024 joule e di essa circa il 70% raggiunge la
superficie terrestre.

La Luna

La Luna, unico satellite naturale della Terra, ci appare in cielo come un disco con
diametro circa uguale a quello del Sole, equivalente a circa 1/4 di quello della
Terra .

Origine della Luna


Sull'origine del nostro satellite sono state ipotizzate varie teorie; di esse, alcune
hanno perso credibilit con il passare del tempo, altre sono state perfezionate con
l'aumentare dei dati a nostra disposizione.
Secondo la teoria della separazione, in origine la Terra era un corpo fluido, che
ruotava su se stesso con una velocit superiore a quella attuale. Questa
circostanza avrebbe prodotto sulla Terra una protuberanza, che a un certo
momento si stacc formando la Luna. Questa teoria fu abbandonata quando si
dimostr che le resistenze di attrito avrebbero impedito alla protuberanza di
raggiungere l'altezza necessaria. Non spiega, inoltre, come mai la Terra ruotasse
tanto pi velocemente rispetto a oggi e perch il piano dell'orbita lunare sia inclinato
rispetto al piano dell'orbita terrestre; con tale teoria si giustificherebbe, per, la
minor densit della Luna.
La Luna pu essere considerata come parte di un pianeta doppio formatosi per
accumulo di particelle di materia, cresciuto contemporaneamente alla Terra, anche
se pi lentamente. Questa teoria invalidata dalla circostanza per cui i valori della

densit della Luna e della Terra sono molto diversi, fatto che indica una
composizione complessiva differente, difficile da giustificare ipotizzando l'originaria
formazione dallo stesso aggregato materiale.
In base alla teoria della cattura, la Luna potrebbe essere un intruso proveniente
dal sistema solare, che giunto in vicinanza della Terra stato attratto dal suo
campo gravitazionale. L'insieme di circostanze concomitanti necessarie per il
verificarsi di questo fenomeno appare poco probabile, anche se questa teoria
giustificherebbe la diversa composizione della Luna e della Terra.
Secondo la teoria dell'accrescimento, la Luna si sarebbe formata in seguito
all'aggregazione di particelle e polveri gi orbitanti intorno alla Terra. l' ipotesi
ritenuta pi plausibile.
La superficie della Luna
La materia che costituisce la crosta lunare ha composizione chimica simile a
quella della crosta terrestre (nelle rocce lunari portate sulla Terra, tutte di
composizione basaltica, sono stati trovati solo tre nuovi minerali).

Superficie della Luna

La superficie lunare mostra zone chiare (tradizionalmente chiamate terre, o


continenti) e zone scure (chiamate mari). Un'osservazione pi attenta mostra
grandi catene montuose, numerosi crateri e lunghi solchi.
Le terre sono zone pi chiare, accidentate e fittamente caratterizzate. Nelle terre ci
sono catene montuose (che raggiungono anche 8000 m di altezza) e solchi.
I mari sono zone pianeggianti, vaste, scure, lisce e approssimativamente circolari.

Si tratta di giganteschi crateri di asteroidi riempiti dalla lava fuoriuscita dagli strati
pi profondi dopo l'impatto. La genesi di origine vulcanica stata scartata, poich i
crateri lunari sembrano disposti a caso, mentre solitamente i vulcani terrestri si
addensano e si allineano in regioni ben definite; le dimensioni sembrano poi troppo
grandi perch vengano considerati edifici vulcanici.
Analizzando il moto dei satelliti messi in orbita intorno alla Luna, si sono rilevate, in
corrispondenza dei mari pi circolari, anomalie di gravit, espresse da valori pi
elevati che dimostrano la presenza di forti concentrazioni di massa, battezzate
mascon (mass concentration), probabilmente determinate da grossi meteoriti
metallici che hanno originato i mari medesimi.
La Luna non possiede atmosfera, che si dispersa a causa della debole
attrazione esercitata sulla materia gassosa dalla gravit lunare. Tale circostanza
comporta alcune conseguenze:
la temperatura della superficie lunare presenta oscillazioni assai pronunciate
(di circa 270 C nell'arco di un giorno lunare, da massimi di 120 C a minimi
di 150 C durante la notte);
i fenomeni di erosione sulla superficie lunare sono assenti;
i fenomeni acustici non possono prodursi;
osservate dalla Luna, le stelle presentano un aspetto pi lucente e
puntiforme (la loro immagine non soggetta a fenomeni di "tremolio", dovuti
a movimenti dell'aria).
La struttura interna
Le informazioni raccolte dalle missioni Apollo e dagli studi con sonde senza
equipaggio hanno portato alla definizione di un modello attendibile della struttura
interna della Luna. Lo strato superficiale, formato da sabbia e polvere (regolite),
raggiunge in alcuni punti anche 20 m di spessore. La profondit della crosta in
media di 60 km; al di sotto di essa si trova il mantello, che si estende a circa 1000
km di profondit. Procedendo ulteriormente verso l'interno, si incontra una zona
parzialmente fusa (astenosfera). La parte pi interna il nucleo lunare,
presumibilmente del diametro di circa 1000 km, ricco di ferro, probabilmente allo

stato liquido e con temperature di circa 1500 C. I sismometri lasciati sul suolo
lunare nel corso di differenti missioni hanno registrato terremoti di tipo sia
superficiale, sia profondo. Gli eventi sismici sono dovuti alla caduta di meteoriti e a
sommovimenti che hanno luogo all'interno della Luna stessa. Questi ultimi sono pi
frequenti quando la Luna si trova pi vicina alla Terra e sono pertanto attribuibili
all'azione gravitazionale esercitata dal nostro pianeta.
I movimenti della Luna
La Luna compie tre movimenti principali: il moto di rivoluzione intorno alla terra, il
moto di rotazione intorno al proprio asse e il moto di traslazione, insieme alla Terra,
intorno al Sole.

Il moto di rivoluzione si svolge, in senso antiorario, lungo un'orbita ellittica (dove


la Terra occupa uno dei fuochi dell'ellisse), il cui piano inclinato di poco pi di 5
rispetto al piano dell'orbita terrestre (eclittica). Nel corso di una rivoluzione
completa, la Luna interseca il piano dell'eclittica in due punti, detti nodi, la cui
congiungente chiamata linea dei nodi. Durante la rivoluzione, la distanza fra la
Terra e la Luna varia da un minimo (perigeo) a un massimo (apogeo) e,
mediamente, di circa 384 000 km. Per il calcolo della durata del periodo di
rivoluzione della Luna, bisogna distinguere i due casi in cui la posizione del satellite
viene riferita a una stella fissa (rivoluzione siderea) oppure all'allineamento TerraSole (rivoluzione sinodica). Nel primo caso, il periodo di rivoluzione risulta di 27

giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi (mese sidereo); nel secondo, il periodo risulta
maggiore di altri due giorni, per la precisione 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3
secondi (mese sinodico): infatti, mentre la Luna compie la sua orbita, la Terra si
sposta lungo l'eclittica di un certo angolo e, affinch la Luna possa presentarsi nella
stessa posizione rispetto all'allineamento Terra-Sole (per esempio, nella fase di
Luna nuova, vedi oltre), deve, alla scadenza del mese sidereo, percorrere un
angolo corrispondente sulla sua orbita (ci richiede oltre 2 giorni e 12 ore) (fig. 3.2).
Il moto di rotazione della Luna intorno al proprio asse avviene nello stesso
senso della rotazione terrestre (cio da ovest a est) e, ci che pi interessante,
ha la stessa durata (circa 27 giorni e un terzo) del periodo di rivoluzione (siderea)
intorno alla Terra; di conseguenza, la Luna volge verso la Terra sempre la stessa
faccia, cio lo stesso emisfero (il lato nascosto della Luna si potuto osservare
solo grazie alle missioni spaziali).
Il moto di traslazione si compie nello stesso senso e con la stessa velocit con cui
la Terra effettua il suo moto di rivoluzione intorno al Sole. Rispetto al Sole, la curva
descritta dalla Luna non pi un'ellisse, ma una traiettoria complessa detta
epicicloide (una sorta di ovale sinuoso che taglia l'orbita terrestre in pi punti a
intervalli regolari).
Altri movimenti della Luna sono le librazioni. Sono leggere oscillazioni (od
ondeggiamenti) che subisce la parte visibile della Luna come conseguenza delle
caratteristiche dei suoi moti di rotazione e rivoluzione intorno alla Terra: come
risultato, la porzione di superficie lunare effettivamente osservabile dal nostro
pianeta superiore al 50% (corrispondente all'emisfero che sempre rivolto verso
la Terra); in effetti, ci possibile scorgere circa il 58% della superficie lunare. Ci
dovuto, in particolare, a due circostanze:
l'asse di rotazione della Luna inclinato (di oltre 6) rispetto al piano della
sua orbita, per cui dalla Terra noi vediamo alternativamente, nel corso della
rivoluzione lunare, un po' pi del suo emisfero settentrionale e un po' pi del
suo emisfero meridionale (librazione in latitudine);
mentre la Luna ruota intorno al proprio asse con velocit uniforme, nel moto

di rivoluzione, con traiettoria ellittica, la velocit al perigeo maggiore di

quella posseduta all'apogeo (2a legge di Keplero) e ci permette di


"sbirciare" qualcosa in pi, sia verso est, sia verso ovest (librazione in
longitudine).

Le fasi lunari

Nel corso della sua rivoluzione intorno alla Terra, la Luna splende di luce solare
riflessa e perci pu essere illuminata solo la met lunare rivolta al Sole; tuttavia,
eccetto che per breve tempo nel corso di ogni mese, la met illuminata non la
stessa che sta di fronte alla Terra, ma cambia ogni giorno, passando, nel corso di
circa due settimane, da una condizione di totale oscurit a una condizione di totale
illuminazione; nelle due settimane successive avviene il contrario. Questi
cambiamenti giornalieri nell'aspetto della Luna, vista da un osservatore terrestre,
sono chiamati fasi lunari .
Con il termine Luna nuova (o
novilunio) si indica il momento
in cui essa si trova in
congiunzione, cio tra il Sole e
la Terra. Durante il novilunio la
Luna non visibile, perch ci
mostra tutta la met in ombra;
inoltre, sorge e tramonta
contemporaneamente al Sole.

Le fasi lunari

Successivamente entra in fase crescente: sulla Terra visibile dapprima una


sottile fascia luminosa a forma di falce, con convessit a ovest ("gobba a ponente"),
che si amplia gradualmente fino a raggiungere la fase del primo quarto, all'incirca
dopo una settimana. Dalla Terra vediamo la met occidentale della sua faccia
illuminata. In questo momento la Luna a est del Sole, nasce a mezzogiorno e
tramonta a mezzanotte.
Dopo un'altra settimana Luna piena (o plenilunio): ci appare come un disco

completamente illuminato ed situata in opposizione, cio dalla parte opposta al


Sole. Sorge al tramonto e cala all'alba.
Nell'ultimo quarto la Luna ci mostra nuovamente una met del disco illuminato,
ma la met orientale. Si trova a ovest del Sole, nasce a mezzanotte e tramonta a
mezzogiorno. Infine, passa per la fase calante: la Luna assume la forma di falce
sempre pi ridotta, ma con convessit verso est ("gobba a levante"), fino a
scomparire del tutto alla vista. Si allora tornati alla fase di Luna nuova e inizia un
altro ciclo.Le fasi di Luna nuova e piena sono dette sizigie, quelle del primo e
ultimo quarto quadrature.
Eclissi di Sole e di Luna

Quando la Luna, nel suo moto, si interpone tra il Sole e la Terra, in modo tale che si
abbia un allineamento Sole-Luna-Terra, il cono d'ombra della Luna investe una
parte della superficie terrestre e si verifica un'eclissi di Sole (quest'ultimo viene
cio occultato alla vista dalla Terra).

Quando la Terra a interporsi fra il Sole e la Luna, in modo che si abbia un


allineamento Sole-Terra-Luna, il cono d'ombra della Terra si proietta sulla Luna e si
verifica un'eclissi di Luna (la Luna, cio, viene oscurata).
Le eclissi possono essere totali o parziali: sono totali, quando il Sole interamente
coperto dalla Luna, o quando tutta la Luna oscurata dall'ombra della Terra; sono
parziali, quando l'allineamento Sole, Luna e Terra non perfetto, per cui il cono

d'ombra della Luna non copre interamente il Sole o quello della Terra non oscura
completamente la Luna.
La condizione perch si verifichi un'eclissi (di Sole o di Luna) che la Luna venga a
trovarsi in esatta corrispondenza (eclissi totale) o nelle vicinanze (eclissi parziale) di
uno dei due nodi: se in fase di congiunzione (novilunio), si verificher un'eclissi di
Sole; se in fase di opposizione (plenilunio), si verifica un'eclissi di Luna. Un caso
particolare l'eclissi anulare, che avviene quando la Luna in apogeo e il vertice
del suo cono d'ombra non riesce a raggiungere la superficie terrestre. Sul disco
solare si vedr allora, proiettata centralmente, l'ombra della Luna. Poich il disco
lunare ha un diametro inferiore a quello del Sole, esso apparir circondato da un
anello brillante.
Le maree
Le maree sono l'effetto pi tangibile dell'influenza esercitata dal Sole e dalla Luna
sul nostro pianeta, e sono quindi causate in maniera diretta dalla forza di
gravitazione universale che vuole due qualsiasi corpi attrarsi in maniera reciproca
in funzione della propria massa e della distanza che li separa.
La Luna esercita infatti una forza di attrazione sulla Terra che maggiormente si
ripercuote sulla massa liquida perch questa, a differenza di quella solida, pi
soggetta alle deformazioni.

Ad incrementare il fenomeno concorre anche il Sole con la sua forza di attrazione


che comunque agisce in misura minore di quella lunare infatti, anche se pi grande,
la nostra stella dista dalla Terra 400 volte pi della Luna, con la conseguenza che il

nostro satellite far sentire la sua influenza 2,2 volte di pi.


Il risultato di queste forze mareali sar allora un'oscillazione della massa liquida che
provocher in ogni istante un rigonfiamento del livello delle acque che si rifletter
anche nella parte opposta della Terra per cause che vedremo. Viceversa in altri due
punti, diametralmente opposti, avremo due abbassamenti. Sono i cosiddetti
fenomeni di alta e bassa marea che nell'ambito di un giorno lunare, 24 ore e 50
minuti, si verificheranno nello stesso luogo con una periodicit di 12 ore e 25 minuti
ed un intervallo fra uno e l'altro di 6 ore 12 minuti e 30 secondi circa.
Oltre alla forza di gravitazione universale in questo fenomeno entra in gioco anche
un'altra forza, quella centrifuga. Infatti la Terra e la Luna, legati da mutua attrazione,
costituiscono un unico sistema che ruota attorno ad un baricentro collocato a circa
4800 km dal centro della Terra in direzione della Luna, con il risultato che la massa
delle acque che si trova dalla parte opposta alla Luna si gonfia appunto per la forza
centrifuga derivante dalla rotazione del sistema.
I livelli d'innalzamento delle acque si fanno sentire particolarmente vicino le coste e
possono raggiungere anche i 15 metri, mentre in mare aperto o in mari chiusi come
l'Adriatico, toccano il metro di altezza.
C' da dire infine che oltre ad agire sulla massa liquida questo fenomeno influenza
anche il moto di rotazione della Terra. Infatti la Luna trascinando con s le acque,
agisce come un freno sul nostro pianeta, con il risultato di farne rallentare il periodo
di rotazione, e dunque la durata del giorno, che va crescendo sempre pi anche se
in maniera impercettibile.

La Terra

Da sempre il pianeta in cui viviamo oggetto di studio. Il dibattito sui suoi moti
astronomici ha alimentato fondamentali dispute filosofiche e lo studio della sua
forma e della sua struttura ha impegnato diverse discipline scientifiche, spesso
promuovendone lo sviluppo. Oggi, forse ancor pi che nel passato, i processi
planetari rappresentano un campo di sfida aperto per la conoscenza. La
consapevolezza che la Terra costituisce un sistema complesso richiede alla scienza
un modello globale in cui comprendere vari fenomeni che interagiscono tra loro.

Un pianeta in movimento
La consapevolezza che la Terra uno dei pianeti del Sistema Solare, in rotazione
sul proprio asse polare e in orbita intorno al Sole, unacquisizione relativamente
recente. Soltanto dopo la cosiddetta rivoluzione copernicana si afferm
definitivamente lidea della Terra come pianeta mobile. Lastronomo polacco Nicola
Copernico pubblic le sue speculazioni astronomiche nel 1543 in un libro intitolato
Le rivoluzioni delle sfere celesti. A fare accettare che la Terra fosse un pianeta in
movimento contribuirono in maniera fondamentale sia le tre leggi di Keplero sul
movimento dei pianeti, di circa mezzo secolo posteriori al lavoro di Copernico, sia
laffermazione della legge di gravitazione universale, proposta da Newton, che
forniva la causa per quei movimenti (la gravitazione).

anche vero che nei secoli precedenti


erano stati considerati modelli che
prevedevano il movimento della Terra; gi
Seneca (1 secolo d.C.) aveva affrontato la
l Copernico

Nico questione sul movimento o sulla fissit del

nostro pianeta, come testimoniano le sue


parole nelle Questioni Naturali: Lanalisi
particolareggiata di questi problemi servir

anche al preciso scopo di farci sapere se lUniverso ruota mentre la Terra sta ferma
oppure la Terra gira mentre lUniverso sta fermo. Tuttavia successivamente si era

definitivamente affermato il sistema geocentrico tolemaico, cos chiamato dal nome


del grande astronomo greco-alessandrino Claudio Tolomeo, che nel 2 secolo d.C.
collocava la Terra al centro dellUniverso e considerava stelle e pianeti in
movimento intorno a essa, descrivendo con apprezzabile accuratezza i loro
spostamenti sulla volta celeste. La sua precisione e la concordanza con le posizioni
aristoteliche, e quindi della Chiesa di Roma, su astri e firmamento ne garantirono il
predominio per pi di 15 secoli, anche a dispetto di una struttura alquanto
complicata, necessaria a giustificare alcune irregolarit nel moto dei pianeti.

Rotazione e rivoluzione
La Terra sottoposta simultaneamente a diversi movimenti nello spazio. Alcuni
producono effetti in tempi relativamente brevi (moto di rotazione e moto di
rivoluzione), altri in tempi molto pi lunghi (moti millenari). Altri ancora sono
associati ai movimenti del Sole nella Galassia e della recessione della Galassia
nellespansione dellUniverso, e non comportano conseguenze al momento note.

Il moto di rotazione della Terra

Gli effetti prodotti dalle brevi periodicit dei moti di rotazione e rivoluzione sono a
tutti conosciuti: la costanza della velocit di rotazione intorno allasse polare
determina la durata del giorno, circa 24 ore, e lalternanza del giorno e della notte;
la permanenza dellasse di rotazione parallelo a s stesso nel compimento
dellorbita della Terra intorno al Sole, inclinato di 2327' rispetto al piano di
rivoluzione, causa il susseguirsi delle stagioni durante lanno.

Moto di rivoluzione

Meno noto invece ci che accade quando si considerano questi moti cos familiari
su intervalli di tempo molto pi lunghi. Lo sviluppo di orologi ad altissima precisione,
basati sulle vibrazioni specifiche di alcuni atomi o molecole, ha permesso per
esempio di misurare che la rotazione della Terra rallenta, di un valore per molto
piccolo (pari a 2 millesimi di secondo per secolo), probabilmente a causa dellattrito
provocato dalle maree.

Cambiamenti millenari
Anche il moto di rivoluzione subisce variazioni millenarie. Infatti lasse di rotazione
della Terra compie un movimento doppio conico con fulcro nel centro della Terra,
detto di precessione luni-solare perch causato dallattrazione gravitazionale
esercitata dal Sole e dalla Luna, soprattutto sui rigonfiamenti equatoriali terrestri.
Inoltre lasse maggiore dellorbita terrestre si muove in senso antiorario, facendo
perno sul Sole. I due moti si compongono insieme in modo che ogni duemila anni
circa le tradizionali costellazioni (cielo e costellazioni) di riferimento dei vari periodi
dellanno (segni zodiacali) slittano di un posto verso quella precedente; gli astrologi
non sanno che le loro attribuzioni zodiacali, stabilite nel 6 secolo a.C., non
corrispondono alle attuali posizioni reciproche di Terra, Sole e astri! Lorbita
terrestre sottoposta ad altri due moti millenari: la variazione di eccentricit, che in

un periodo di 92.000 anni ne esaspera e ne riduce la forma ellittica; il cambiamento


dellinclinazione dellasse terrestre, che in 40.000 anni varia avendo come estremi
un massimo di 2420' e un minimo di 2155'. Il gioco di composizione di tutti i moti
millenari ha effetti rilevanti sulle variazioni climatiche (glaciazioni).

Forma e dimensioni
Losservazione della Terra dallo spazio permette di visualizzarne la forma.
Limpressione che ne deriva quella di un pianeta sferico. In realt non
esattamente cos: la Terra infatti tende a una forma assolutamente specifica, non
identificabile con solidi geometrici, che denominata geoide. Essa definita da tutti
i punti della superficie terrestre rispetto ai quali la forza di gravit diretta
perpendicolarmente verso il centro della Terra. Se il mare occupasse
completamente la superficie del globo, avremmo la forma perfetta del geoide. La
forma della Terra la risposta macroscopica allazione delle forze di gravit e
centrifuga, che si compongono collocando la materia in posizioni di equilibrio. Il
risultato non comunque molto distante da un ellissoide di rotazione, con asse
polare leggermente pi corto dellasse equatoriale (12.713,56 km contro 12.756,32
km), da cui il geoide si discosta al massimo per 120 m.
Lo schiacciamento polare della Terra non cos grande da offuscare la sua
apparente sfericit dinsieme. La geodesia, la scienza che si propone di misurare
forma e dimensioni del pianeta, dispone di metodi di calcolo e tecnologie di misura
avanzati (geologia e geodinamica), ma bisogna riconoscere agli antichi il merito di
aver saputo calcolare la circonferenza della Terra con sorprendente
approssimazione rispetto al valore che oggi consideriamo pi attendibile. Nel 3
secolo a.C., il greco Eratostene di Cirene con semplici calcoli geometrici stabil che
questa grandezza dovesse essere di 39.375 km, un valore molto vicino alla
lunghezza della circonferenza equatoriale e del circolo meridiano (40.076,594 e
40.009,152 km rispettivamente).

Linterno della Terra


Linterno della Terra una grande regione inaccessibile, una gigantesca quantit di
materia (circa 6,31024 kg) su cui abbiamo soltanto dati indiretti. In superficie
affiorano minerali e rocce che provengono dalle regioni interne del Pianeta, tra cui
alcuni preziosi frammenti di roccia chiamati xenoliti, inglobati in lave di provenienza
profonda, che portano informazioni sulla composizione delle parti pi superficiali del
mantello (la porzione della Terra sottostante la crosta terrestre). Tuttavia le
profondit di provenienza di questi materiali, al massimo qualche decina di
chilometri, rappresentano una frazione minima dei 6.370 km circa che separano la
superficie dal centro del Pianeta. Malgrado questo severo limite, la qualit e la
quantit dei dati indiretti forniti dagli studi di diverse discipline permettono oggi di
costruire un modello molto dettagliato dellinterno della Terra.

La complessit, e allo stesso tempo limportanza dellobiettivo scientifico, hanno


promosso un metodo multidisciplinare cui contribuiscono la sismologia, la geodesia
spaziale, la petrologia sperimentale, la geochimica, la geodinamica. Ne scaturisce
un quadro dinsieme in cui la classica visione un po statica di un Pianeta suddiviso
in sfere concentriche (nucleo, mantello e crosta), caratterizzate da diversa
composizione chimica, si sviluppa in un modello in cui le varie parti interagiscono e

promuovono levoluzione geologica complessiva del sistema Terra.


Linterpretazione dinamica dei fenomeni relativi alla parte pi superficiale del
Pianeta (litosfera, orogenesi), espressa dalla teoria della tettonica delle placche, si
cos estesa alle regioni pi profonde.

Una struttura sorprendentemente dinamica


Le onde sismiche scatenate da un terremoto viaggiano nellinterno della Terra. Gli
sviluppi recenti della sismologia hanno messo a punto una tecnica (tomografia) che
permette di ottenere informazioni sulle caratteristiche dei materiali attraversati
durante il loro propagarsi. Si ottiene in questo modo una sorta di radiografia
tridimensionale del Pianeta. I risultati di queste ricerche hanno confermato le
principali superfici di discontinuit che separano il nucleo interno solido dal nucleo
esterno fluido, il nucleo dal mantello e le varie zone del mantello che corrispondono
a cambiamenti di composizione o transizioni di fase.
In pi, per, essi hanno svelato in particolare nel mantello a profondit maggiori
di 670 km la presenza di zone ad alta e bassa velocit di propagazione che non
presentano simmetria sferica regolare e che probabilmente sono caratterizzate da
viscosit diverse rispetto alle regioni limitrofe.
Combinando gli studi tomografici con le misurazioni dei movimenti attuali e remoti
delle placche, si anche giunti alla conclusione che la rotazione terrestre possa
avere importanti effetti sulla dinamica interna della Terra. noto che i movimenti
delle placche e della materia nel mantello provocano oscillazioni minime dellasse
di rotazione terrestre (oscillazioni di Chandler, da non confondere con i moti
millenari dellasse). Non deve quindi sorprendere che i dati forniscano indizi di
slittamenti complessivi di interi gusci sferici, gli uni rispetto agli altri (per esempio,
dellintera litosfera rispetto al mantello), causati da effetti di marea e con importanti
conseguenze tettoniche.
In questo senso sembra superata lidea che lenergia per alimentare la tettonica
delle placche provenga esclusivamente dal calore interno della Terra, sia quello
primordiale sia quello preponderante, dovuto al decadimento radioattivo degli

elementi chimici, attraverso i flussi convettivi di materia.

Una continua evoluzione


La storia della Terra una storia di cambiamenti. Questa la chiave di lettura che
pu accompagnare linterpretazione di fenomeni molto lontani nel tempo, come la
formazione del Pianeta e i processi di stratificazione, ancora in atto, degli elementi
chimici pesanti nelle sue parti pi interne. Pi di 4,6 miliardi di anni fa, lo sviluppo
del Sistema Solare determin laggregazione di rocce e metalli che costitu i pianeti
interni in accrescimento (Mercurio, Venere, Terra e Marte). Da allora, nel nostro
pianeta la materia costituente in continua trasformazione, alla ricerca
dellequilibrio chimico-fisico. Il nucleo interno solido, costituito da ferro, nichel, con
percentuali di altri elementi pi leggeri, secondo recenti studi non esisteva prima di
2 miliardi di anni fa, mentre secondo altri avrebbe cominciato a solidificare soltanto
da 500 milioni di anni. Sembra comunque che il processo di accumulo degli
elementi pi pesanti nelle regioni pi interne, sia del nucleo sia del mantello, non
sia ancora terminato.
Alla logica del cambiamento appartiene anche una suggestiva interpretazione dei
fenomeni geodinamici della Terra che costituisce unalternativa alla teoria della
tettonica delle placche: secondo tale interpretazione la Terra sarebbe in continua
espansione e negli ultimi 600 milioni di anni il raggio terrestre sarebbe pi che
raddoppiato. Anche se la maggior parte degli scienziati considera lipotesi di una
Terra in espansione per ora soltanto una congettura, sono significativi alcuni
argomenti geofisici e geologici a suo favore, che in alcuni casi soddisfano evidenze
sperimentali per le quali la tettonica delle placche non d risposte adeguate: per
esempio, nel migliore accordo con il fenomeno dei pennacchi di materia calda in
risalita dal mantello verso la crosta (plume). Pur essendo largamente minoritaria,
questa ipotesi va tenuta presente per ricordare che il modello globale del Pianeta
in continuo aggiornamento.

La geoterma

La geoterma una curva che rappresenta come varia la temperatura nella Terra
con la profondit. La temperatura aumenta rapidamente nella litosfera, fino a
raggiungere la temperatura di fusione delle rocce (circa 1.200 C) alla profondit
dellastenosfera (litosfera). A profondit superiori, la temperatura aumenta in modo
meno marcato, ma costantemente, fino al centro della Terra (dove risulta superiore
ai 4.000 C). interessante sottilineare che anche nel nucleo esterno la
temperatura superiore a quella di fusione della materia costituente.
La geoterma scaturisce dal modello della struttura interna del nostro pianeta,
risultato degli studi multidisciplinari nel campo delle scienze della Terra.

La Terra che ruota sotto i nostri occhi


proprio cos. Tutti potrebbero osservare la rotazione della Terra mentre avviene.
Sarebbe sufficiente avere la possibilit di essere collocati in una cabina posta
allestremit di un lungo pendolo. Come insegna la fisica, il piano di oscillazione del
pendolo rimane fisso nello spazio ed svincolato dalla rotazione del Pianeta. Ne
consegue che, aspettando pazientemente nella nostra postazione, minuto dopo
minuto (per meglio dire: ora dopo ora), vedremmo girare intorno a noi gli oggetti
fissi al suolo. Celeberrima fu unesperienza di questo tipo (ma senza passeggero
sul pendolo!) realizzata pubblicamente nel 1851 dal fisico francese Jean-BernardLon Foucault nel Pantheon di Parigi.

Campo magnetico
La Terra circondata da un campo magnetico che si estende nello spazio
circostante, la cui origine si trova nei flussi di ferro fuso presenti nel nucleo esterno
fluido del Pianeta. Il ferro un buon conduttore di elettricit e i suoi movimenti,
dalle complesse linee spiraliformi, sono in grado di dare luogo a un campo
geomagnetico che si autoalimenta. Questo modello viene chiamato geodinamo, e

pu spiegare, attraverso variazioni intervenute nella velocit di spostamento della


materia nel nucleo terrestre, anche le inversioni del campo magnetico terrestre pi
volte ripetutesi nel tempo geologico.

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