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Infatti, durante il moto di Saturno nella sua orbita, il piano degli anelli cambia
direzione rispetto alla Terra: quando essi si presentavano di taglio, non potevano
essere visti al cannocchiale.
In seguito, altri astronomi confermarono lo strano aspetto di Saturno e le sue
variazioni, ma fu solo nel 1659 che l'astronomo Christiaan Huygens lo spiegò con la
presenza di un anello attorno al pianeta.
Il 1 gennaio 1611 Galileo inviò a Giuliano De Medici una lettera in cui diceva che il
pianeta Venere aveva delle fasi esattamente come la luna questo perchè si trovava
esattamente tra il sole e la terra, la scoperta delle fasi non fece altro che rafforzare
in Galileo la convinzione del sistema Copernicano.
Galileo studiando Giove scopri i quattro maggiori satelliti (Io, Europa, Ganimede e
Callisto) piuttosto luminosi, ma ad occhio nudo non sono osservabili perche' la
luminosita' di Giove li nasconde.
Il primo a scoprirli fu Galileo, notò prima tre e poi quattro "stelline” vicini al pianeta.
Dopo averle osservate per diverse settimane, l'astronomo notò che esse sembravano
seguire Giove nel suo moto cambiando però posizione sia tra loro che rispetto al
pianeta.
Nel gennaio del 1610, Galileo giunse alla conclusione che non si trattava di stelle,
bensi' di quattro "lune" che ruotano attorno a Giove, come la Luna attorno alla Terra.
Egli annunciò la sua scoperta nell'opera, il"Sidereus Nuncius", pubblicato a Venezia nel
marzo 1610.
Le macchie solari sono regioni scure, di forma variabile, sulla superficie del Sole. Sono
visibili anche ad occhio nudo. Le prime osservazioni delle macchie solari ad occhio nudo
sono dovute ai Cinesi.
Il loro studio cominciò subito dopo l'introduzione del telescopio in astronomia, da
parte di Galileo, nel 1609. Lo scienziato compì una delle prime osservazioni delle
macchie, insieme a Thomas Herriot, Johannes e David Fabricius e Christoph Scheiner.
Il fatto che il Sole presentasse delle irregolarità sulla sua superficie e che il suo
apsetto variasse nel tempo, era anch'esso una prova a sfavore della teoria tolemaica,
secondo la quale ogni cosa appartenente al regno celeste era perfetta e immutabile.