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LEOPARDI E IN
PASCOLI
candidata Patrizia Scartabelli
Concorso 2016
Prova Orale
La classe e il contesto di riferimento
TERZA CLASSE DELLA SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Situazione eterogenea
Presenza di alunni con DSA
AULA
Dotata di LIM e
computer
CONTESTO TERRITORIALE
Scuola di nuova costruzione, grande e
luminosa, in un piccolo centro abitato con
forti legami con il territorio (concorso
«scrittori in erba», festa dell’olio e del
farro ecc.)
Obiettivi
CONOSCENZE
• il concetto di natura in generale
• il concetto di natura in Leopardi e Pascoli
• il concetto di parafrasi
• le principali caratteristiche della poetica dei due autori
• nozioni basilari di metrica (concetto di verso, di endecasillabo, di settenario ecc.)
ABILITÁ E COMPETENZE
• saper cogliere i diversi aspetti della natura rappresentata nelle opere dei due autori
• confrontare i contenuti dei testi presentati
• istituire legami e confronti con il linguaggio dell’immaginario
• esprimere giudizi personali sulla tematica della natura
• leggere, ascoltare e comprendere testi di vario tipo (narrativi, poetici)
• usare la comunicazione orale per comunicare con gli altri
• saper individuare le caratteristiche del testo poetico
• saper lavorare in gruppo rispettando i ruoli assegnati
• saper collegare i concetti appresi alla propria esperienza personale
• utilizzare e produrre testi multimediali
La natura diventa il simbolo dello stato d’animo di triste malinconia del poeta, della
solitudine e del senso di abbandono che egli percepisce come caratteristiche della
vita dell’uomo
Myricae - Tamerici
Il linguaggio
Secondo Leopardi le parole più Nella poesia Lavandare di Pascoli vi è un
poetiche sono quelle che hanno in sé fitto rimando di rime, assonanze, rime
l’idea di vago, di indefinito. interne che evocano rumori e suoni e
Ricerca nel testo dell’Infinito almeno
stabiliscono corrispondenze con stati
quattro parole che rispondano a
questa caratteristica e trascrivile. d’animo. Prova a definirle compilando la
________________________________ tabella qui sotto.
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Versi Parole/Rima
La poesia L’Infinito è giocata sul continuo 1 nero /
rimando tra ambiente fisico e paesaggio
2-4
interiore. Ricostruisci il rapporto che vi è
fra questi due elementi sulla base dello
schema seguente. assonanza /
Ambiente fisico Paesaggio interiori 7
La siepe Io nel pensier
8 - 10
il vento Io quello infinito silenzio
rima interna /
Figure retoriche onomatopea
enjambement
chiasmo
sinestesia
anastrofe
Entrate in un giardino di piante, d'erbe, di fiori. Sia pur quanto volete ridente. Sia ridente:
nella più mite stagion dell'anno. Voi non potete volger lo sguardo in nessuna verdeggiante
parte che voi non vi troviate del patimento. Tutta quella famiglia di vegetali è in patimento:
stato di sofferenza, qual individuo più, qual meno. Là quella rosa è offesa dal dolore
sole, che gli ha dato la vita; si corruga, langue, appassisce. Là quel giglio è offesa dal sole:
succhiato crudelmente da un'ape, nelle sue parti più sensibili, più vitali. Il dolce ferita dai caldi
mele non si fabbrica dalle industriose, pazienti, buone, virtuose api senza raggi del sole
indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime, senza strage spietata di teneri si corruga: si
fiorellini. Quell'albero è infestato da un formicaio, quell'altro da bruchi, da piega su se
mosche, da lumache, da zanzare; questo è ferito nella scorza e cruciato dall'aria o stessa, si
dal sole che penetra nella piaga; quello è offeso nel tronco o nelle radici; raggrinzisce
quell'altro ha più foglie secche; quest'altro è róso, morsicato nei fiori; quello cruciato:
trafitto, punzecchiato nei frutti. Quella pianta ha troppo caldo, questa troppo crucciato,
fresco; troppa luce, troppa ombra; troppo umido troppo secco. L'una patisce tormentato
incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere, nello stendersi; l'altra non sanità perfetta:
trova dove appoggiarsi, o si affatica e stenta per arrivarvi. In tutto il giardino tu perfetta salute
non trovi una pianticella sola in istato di sanità perfetta.
L’immagine di un giardino fiorito, un luogo che a prima vista appare bello e
pieno di vita e che dovrebbe trasmettere quiete e serenità, viene
completamente rovesciata nella visione pessimistica del poeta. Ogni vegetale
del giardino si trova in uno stato di sofferenza: fiori tormentati dalle api, alberi
infestati dagli insetti, piante che soffrono per il troppo caldo o per il troppo
freddo, per la troppa luce o per la mancanza di essa, per l’eccessiva umidità o
perché l’acqua scarseggia.
Quello che a chiunque poteva apparire come un pezzo di paradiso in terra viene
descritto dal poeta come un piccolo inferno, un luogo terribile e orrido,
attraversato da pene indicibili delle quali il visitatore non si rende conto
Dialogo della natura e di un islandese
https://www.youtube.com/watch?v=onnPG6Psvrk&feature=youtu.be
Il giardino di fiori
(Zibaldone di pensieri) diario personale
dal 1817 al 1832
4526 pagine !!!
Per gli alunni con Dsa durante le verifiche sono previsti strumenti
informatici, tempi più lunghi e criteri di valutazione che valorizzino
più il contenuto della forma