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Lisistrata e la tessitura

Author(s): Marco Dorati


Source: Quaderni Urbinati di Cultura Classica, New Series, Vol. 58, No. 1 (1998), pp. 41-56
Published by: Fabrizio Serra Editore
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/20546527
Accessed: 05-03-2023 18:46 UTC

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Lisistrata e la tessitura

Marco Dorati

La tessitura e Vinversione dei ruoli

L'equilibrio tra elemento maschile e femminile, che, secondo Ari


stotele, ? necessario per il buon funzionamento dello stato \ sV
sprime in Grecia di norma in una netta e rigida distinzione di ruoli e in
un modello d'ordine costruito sulla polarit? tra esterno e interno, tra
spazio civico e domestico. La soglia di casa delimita le sfere di compe
tenza delFuomo e della donna 2: al primo ? affidata la guida politica,
Pamministrazione e la difesa militare dello stato; alla seconda, segre
gata nelFabitazione, la cura delFeconomia domestica, senza ehe per
questo essa detenga una qualche forma di autorit? nelPo?xo? dove la
potest? delFuomo resta assoluta 3.
AlPinterno della rappresentazione di questa normalit?, Pimma
gine della donna al telaio (e pi? in gen?rale impegnata nelPattivit? tes
sile) ? quella che meglio riassume il tradizionale ruolo femminile 4.
Nei poemi omerici, soprattutto nelF Odissea, le rappresentanti del
sesso femminile - sia dee che donne mortali di ogni condizione so
ciale 5 - son? spesso ritratte, se viste nella normalit? dei loro atti e in

1 Pol. 2, 1269b. Cfr. J. P. Vernant, Mythe et pens?e chez les Grecs. ?tudes de
psycologie historique, Paris 1965 (trad. it. Mito e pensiero presso i Greci. Studi di psico
log?a storica, Torino 1970), p. 155 ss.
2 Cfr. Xen. Oec. 7, 20 ss.; [Aristot.] Oec. 1, 3, 1344a; 3, 1 (= fr. 184 Rose). Cfr. S.
B. Pomeroy, Goddesses, Whores, Wives, and Slaves, New York 1975 (trad. it. Donne in
Atene e Roma, Torino 1978), p. 85 s.; L. Gallo, cLa donna greca e la marginalit?', Quad.
Urb. n.s. 18 (47), 1984, p. 22 ss.; E. C. Keuls, The Reign of the Phallus, New York 1985
(trad. it. Ilregno della fallocrazia. La pol?tica sessuale ad Atene, Milano 1988), passim,
in part. pp. Ill ss., 148 ss.
3 Cfr. ad es. Aristot. Pol. 1,12,1259b; Plat. Leg. 7, 805e; Xen. Oec. 3,12 ss.
4 Cfr. H. F. North, The Mare, the Vixen, and the Bee: Sophrosyne as the Virtue of
Women in Antiquity', III. Class. Stud. 2, 1977, p. 41 ss.
5 Nella tessitura sono infatti impegnate non solo donne di condizioni umili, come
le ancelle di Alcinoo (Od. 7, 105 s.), ma anche donne d'alto rango, come Penelope (Od.

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un clima di rassicurante quotidianit? che conferma la divisione dei


ruoli, mentre svolgono le loro mansioni con il fuso o al telaio. Quando
Penelope cerca d'intromettersi negli affari degli uomini, ? invitata dal
figlio a hadare alie opere sue (ta o3 a?xfj? ??>ya x?^ii^e): telaio e fuso,
appunto (Od. 1, 356 s.), cos? come il re di Salamina Eveltone, ri
sponde alie richieste di Feretima, che chiedeva un esercito, inviandole
in dono una conocchia d'oro con tanto di lana, e commentando che
quelli erano i regali adatti a una donna (Hdt. 4, 162: xoio?xoioi yuvat
xa? ?cDo?eaikxi), non gli eserciti. In un altro aneddoto Erodoto racconta
ehe per impressionare Dario due Peoni accompagnarono a Sardi la
propria sorella e fecero in modo che il re la scorgesse mentre questa si
recava alla fontana con un vaso posato sulla testa, tirando un cavallo
con una mano e girando il fuso con Pa?tra: un'equilibristica sintesi
delle virt? domestiche femminili in cui la tessitura non poteva
mancare 6.

Questa la normalit?. Pi? utile, per questo discorso, considerare il


caso in cui Fequilibrio dei ruoli risulti turbato - si tratti di rappresen
tare realt? esterne o ipotesi di cambiamenti alPinterno della realt? el
lenica -, in un'alterazione recepita dal pubblico greco come una tra
sformazione profonda delle basi stesse della societ? e delle reg?le della
convivenza: la perdita di un ru?lo sessuale e matrimoniale diviene an
che la perdita di un ru?lo politico e militare. Tale alterazione, tramite
la trasformazione di un componente nel suo opposto, conduce a una
societ? in cui non si ha pi? il regolare equilibrio di maschile e femmi
nile, ma Peccesso e la conseguente prevalenza delFuno o delF altro e
uno spostamento della societ? in direzione della natura o della cul
tura 7. Talvolta lo squilibrio prende il volto di una 6trasformazione'
delle donne in uomini (senza pero che la parte maschile perda le sue
prerogative) 8, talaltra accade il contrario, e son? gli uomini a cdive

1, 356 s.; 17, 96 s.), Elena (Od. 4, 120 ss.), Andromaca (//. 22, 440 s.), o Arete (Od. 6,
305 ss.), e persino dee, come Circe (Od. 10, 221 ss.) e Calipso (Od. 5, 62), o le ninfe
Naiadi (Od. 13, 107 s.). Cfr. M. Bettalli, 'Note sulla produzione tessile ad Atene in et?
classica', Opus 1, 1982, p. 261.
6 5, 12. Cfr. Keuls, op. cit. p. 249 ss.
7 Cfr. K. J. Dover, Greek Popular Morality in the Time of Plato and Aristotle,
Oxford 1974 (trad. it. La morale popolare greca alTepoca di Platone e di Aristotele,
Brescia 1983), p. 191 ss.
8 II modello della donna mascolina (gi? presente nel mito nelle figure di dee come
Atena e soprattutto Artemide, della quale le stesse Amazzoni sono copie mortali: cfr. Po
meroy, op. cit. p. 6 s.; Keuls, op. cit. p. 40 ss.), che s'appropria di funzioni e comporta
men? maschili - e la conseguente trasformazione della societ? in una societ? in cui pre
domina il carattere maschile - trova spazio, al di fuori della Grecia, nella rappresenta

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?ire' donne (mentre queste mantengono le caratteristiche proprie del


loro sesso) 9.
Una terza possibilit? ? rappresentata dallo scambio simmetrico
dei ruoli: le donne diventano uomini e contempor?neamente gli uo
mini assumono ruoli e funzioni t?picamente femminili. Siamo cos? di
fronte alia vera e propria utopia, e a un modello totalmente rovesciato
rispetto a quello greco, non pi? paragonabile a quest'ultimo in termini
d'eccesso e difetto: la donna usurpa le funzioni delFuomo - relegato in
posizione subordinata - e diviene guida della citt?, soldato e ammini
stratore della casa, corne accade tra le Amazzoni di Libia 10: anche tra
le mura domestiche si compie infatti una rivoluzione che porta all?
stravolgimento di quanto costituisce la regola; e se Fimmagine della
donna al telaio era emblem?tica della normalit? e dei valori tradizio
nali, quella delFuomo impegnato nella tessitura sintetizza meglio d'o
gni altra il rovesciamento dei ruoli. Le Amazzoni costituiscono ancora
una volta un esempio significativo, sebbene non unico: mentre a esse ?
riservato il mondo esterno, con tutte le attivit? connesse, gli uomini re
sta?o chiusi in casa a svolgere le attivit? domestiche, e in particolare a
tessere n. Lavori femminili svolgono tuttavia anche gli Aniarei sei

zione di popoli primitivi, se non ferini: cfr. ad es. i Sauromati (4,110 ss.) o gli Zaueci (4,
193) di Erodoto, i Sauromati di Ippocrate (De aer. 17), i Saci di Ctesia (FGrHist 688 F
7-8), i Cimbri di Strabone (7, 2, 3).
9 Sono in primo luogo i popoli di un Oriente reso molle e femmineo dall'eccesso di
cultura a presentare i sintomi di uno strapotere femminile - non corrispondente alla
realt? storica (cfr. H. Sancisi-Weerdenburg, 'Exit Atossa: Images of Women in Greek
Historiography on Persia', in A. Cameron-A. Kuhrt [edd.], images of Women in Anti
quity, London-Camberra 1983, pp. 20-33) - che ? pi? il risultato d'un venir meno degli
uomini nelle loro funzioni direttive ehe d'una mascolinizzazione delle donne. Ci? costi
tuisce del resto la normale evoluzione dei popoli: il progressivo incivilimento corri
sponde alla perdita del carattere maschile e guerriero (cfr. Hdt. 1, 155 e J. Redfield,
'Herodotus the Tourist', Class. Philol. 80, 1985, p. 112 ss.).
10 Diod. Sic. 3, 53. Prototipo mitico della 'citt? delle donne' ? Lemno, dalla quale
gli uomini son? stati eliminati f?sicamente e che ? ora yvvmnon?axov\i?vi(\ ([Apollod.]
BU. 1, 9, 17). Cfr. anche Scyl. Per. 71; FGrHist 70 F 160; 90 F ?03f.
11 Cfr. Diod. Sic. 2, 45, 2, dove la lavorazione della lana ? il pi? rappresentativo di
tutti i lavori domestici: la regina delle Amazzoni assegna infatti agli uomini la tessitura e
altri compiti femminili (x?? xaXxxouyuQY?a? xai x?? xcov yuvatx?jv xax' o?xov? eoyaa?ac).
Dove non esistano uomini destinati a svolgere i lavori femminili le fonti mantengono co
munque un rigoroso silenzio al proposito: un'Amazzone tessitrice resta impensabile (cfr.
J. Carlier, 'Voyage en Amazonie grecque', Acta ant. acad. scient. Hung. 27, 1979, p.
401). Cfr. anche, in gen?rale, Diod. Sic. 3, 53, 2 s.; M. Rosellini-S. Said, 'Usages de fem
mes et autres nomoi chez les 'sauvages' d'H?rodote: essai de lecture structurale', Ann.
Scuol. Norm. Sup. Pisa s. 3, 8,1978, p. 1000. Per la polarit? interno/esterno e il suo ro
vesciamento presso le Amazzoni, cfr. W. B. Tyrrell, Amazons. A Study in Athenian

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tici12; e Fimmagine delFuomo al telaio non manca neppure in quel


'mondo alla rovescia' che sono gli Egiziani erodotei, i quali - afferma
lo storico - fanno esattamente il contrario di quel che tutti gli altri uo
mini fanno: tra Faltro, le donne si recano al mercato mentre gli uomini
resta?o a casa a tessere 13. Su scala pi? modesta, la tessitura pu? evi
denziare la per dita del ru?lo maschile anche in un sing?lo: ? alPin
terno di questo modello che Eracle, eroe virile per eccellenza, ? co
stretto dalla regina di una terra esotica a deporre la pelle di leone, in
dossare vest? femminili e sedere davanti al telaio, secondo un'icono
grafia che risale forse alia commedia attica 14. Altro esempio notevole
quello del Sardanapalo di Ctesia, Feffeminato sovrano che trascorre
Finiera esistenza alFinterno del palazzo in compagnia delle altre
donne, indossando vest? femminili, profumandosi e truccandosi il
volto pi? delicatamente della pi? molle tra le donne, e, soprattutto,
tessendo e filando i tessuti pi? delicati (x? ?laXaxurcaxa tcov eQ?oov): una
vita, in breve, t?picamente femminile (?iov e?j]ae yvvainoc) 15.

77 probulo al telaio

Se si considerano le connotazioni che si collegano alFidea della


tessitura non sorprender? di trovare frequenti riferimenti a questa at
tivit? (tanto come riferimento a un'attivit? concreta quanto a livello
metaf?rico) in commedie come la Lisistrata e le Ecclesiazuse, imp?
state sul tema dello scambio e delFincapacit? di mantenere o superare
i ruoli tradizionali.

Mythmaking, Baltimore-London 1984, p. 45 ss.; pi? in gen?rale M. M. Sassi, La scienza


deWuomo nella Grecia antica, Torino 1988, p. 21 s.
12 Hippocr. De aer. 22: yvvaiTii^ovoi xe xod ?QYa?ovTai \iex? tcdv yuvcaxcov ? xai
?xe?vai.
13 2, 35: o? ?? av??e? xax5 o?xou? ?ovxe? ixpaivouoi. Cfr. anche Men. Sent. 363 Jae
kel. L'immagine ? anche nei Aioooi X?yoi (2, 17) ed ? ripresa da Sofocle, Oed. Col. 337
ss. Cfr. Rosellini-Sa?d, art. cit. p. 1000 n. 280.
14 Se verosimilmente nelle versioni pi? antiche Eracle era forzato solo a un duro
servaggio non dissimile da quello svolto per Euristeo (cfr. [Apollod.] Bibl. 2, 6, 3), se
condo altre versioni, nate forse nelF ?mbito della commedia ?rtica, che se ne serviva per
deridere la coppia Pericle-Aspasia (cfr. Plut. Per. 24), Feroe appariva costretto a indos
sare abiti 'molli' e svolgere lavori femminili (cfr. Lucian. Dial. Deor. 13; De hist, corner.
10; Sen. Phaedr. 317 ss.). Cfr. M. Delcourt, Ermaphrodite. Mythes et rites de la bise
xualit? dans Tantiquit? classique, Paris 1958, p. 33 ss. L'idea del travestimento femmi
nile delFeroe pu? tuttavia essere un'innovazione della Commedia Nuova: cfr. T. Long,
Barbarians in Greek Comedy, Carbondale-Edwardsville 1986, p. 57.
15 FGrHist 688 F 1, 23-24. Cfr. anche Aristot. Pol. 5, 1312a; Eth. Nie. 1,
1095b.

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Leggendo anzi i vari riferimenti alla tessitura nei diversi contesti


in cui sono inseriti, potremo comprendere meglio corne la Lisistrata si
collochi air interno del quadro precedentemente delineato.
L'immagine forse pi? interessante ? proposta nel corso del dia
logo tra Lisistrata e il probulo - una scena giudicata talvolta immoti
vata 16. In seguito al rifiuto del probulo di tacere di fronte a una donna
che porta il velo in testa (v. 530 s.: Ka\v\i\ia q)OQOvor\ / jte?i xi]v xecpa
Xf|v), Lisistrata costringe Fuomo a indossare il velo stesso e gli ordina
di tacere (xotxa oidcma), tratteggiando il quadretto di un nuovo tipo di
vita domestica (v. 536 ss.):

xaxa ^aiveiv ^D^coo?jievoc


xu?uouc xQ??ycov
jt?Xe?ioc ?? yuvai?;L \i?ki\oei.

L'immagine delFuomo in abiti femminili intento a cardare la


lana, come s'? visto, ci conduce decisamente nel mondo delF utopia,
proponendo uno scambio simmetrico delle sfere di competenza e dei
ruoli: gli uomini se ne resteranno in casa ad attendere ai lavori dome
stici, mentre le donne si occuperanno della guerra, in un avvicenda
mento che mantiene comunque distinte, come campi d'azione auto
nome, la sfera bellico-politica e quella domestica.
Vista alFinterno della struttura del dialogo, questa immagine na
sce come reazione alFatteggiamento del probulo e alFabuso degli ste
reotipi di cui egli si fa paladino, e ha la funzione di ritorcere e rove
sciare, secondo gli schemi delFaggressivit? c?mica, le prospettive e le
parole delPawersario ponendosi come complemento verbale delFag
gressione f?sica che infligge alFuomo una pesante umiliazione sotto
forma di forzato travestimento femminile 17. Lisistrata infatti impone
il silenzio al probulo - il cui ru?lo maschile ? stato annullato dal trave
stimento forzoso - invit?ndolo a cardare la lana nello stesso modo in
cui gli uomini, di ritorno dalFassemblea, rispondevano alie domande
delle donne con Fordine di tacere (v. 515: ov oiyf]oei;) e di badare alia
tessitura; e nelFaffermare che la guerra sar? affare di donne (v. 538:
Tt?X,e|?oc ?? yuvai?i ^xeMioei) Lisistrata rovescia Fomerico jr?Xe|ioc ?' av
?oeoai |ieM]oei, ricordato poco prima dal probulo (v. 520 s.).
La funzione delFimmagine ? dunque ideol?gica. Se i richiami da
parte maschile a tessere equivalgono alFordine - espresso in forma to

16 Cfr. R. P. Martin, Tire on the Mountain: Lysistrata and the Lemnian Women1,
Class. Ant. 6, 1987, p. 90.
1 Cfr. infra, p. 50 ss.

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pica 18 - di restare nei limiti dei ruoli tradizionali, Fimmagine propo


sta da Lisistrata sintetizza il rifiuto (e il rovesciamento) di questi mo
delli. Lo scambio dei ruoli prospettato da Lisistrata resta tuttavia ri
gorosamente confinato nel contesto delFaggressione verbale rivolta
contro il probulo, e non pu? essere esteso alla commedia nel suo com
plesso. Aristofane non propone, nella Lisistrata, neppure a livello di
utopia, una societ? durevolmente retta secondo modalit? o principi di
versi. Scopo dichiarato delFazione non ? infatti costruire un'alterna
tiva stabile ma solo, con una tempor?nea sospensione delle reg?le del
gioco, rifondare lo stato di normalit? che la guerra ha compromesso: le
donne, come dice Lisistrata, si occuperanno della guerra, ma ?nica
mente per porvi termine, e senza alcun desiderio di trasformarsi in
donne guerri?re 19.

Le donne sulVAcropoli e le Amazzoni

L'immagine delFuomo al telaio evoca dunque Fipotesi di un


mondo nel quale sono le donne a svolgere le funzioni direttive prima
rie: un mondo che nelFimmaginario greco si concretizza soprattutto
(ma non solo) nella societ? delle Amazzoni 20. Nelle parole di Lisi

18 Cfr. supra, p. 42 Pordine di Telemaco alla madre o la risposta di Evel


tone.

19 Cfr. M. Rosellini, 'Lysistrate: une mise en sc?ne de la f?minit?', in Aristophane,


les femmes et la cit? (Cahiers de Fontenay 17), Fontenay-aux-Roses 1979, p. 12.
20 Cfr. L. K. Taaffe, Aristophanes and Women, London-New York 1993, p. 53;
Rosellini, art. cit. p. 19. Le Amazzoni - che rappresentano Finversione dei normali rap
porti tra uomini e donne e il rovesciamento sistem?tico dei modelli ideali e dei valori
della societ? patriarcale (cfr. Rosellini-Said, art. cit. p. 998 ss.; Tyrrell, op. cit. in part,
p. 40 ss.; F. Hartog, Le miroir dH?rodote, Paris 1980, p. 229 s.; Gallo, art. cit. p. 35 ss.)
- costituiscono solo una delle possibili incarnazioni di un'idea pi? ampia e di un incubo
sempre latente nelFimmaginario greco (Keuls, op. cit. pp. 8 s., 50 ss.) - la ginecocrazia -
che si esprime anche in altre forme, ad esempio, per restare alFinterno del pensiero mi
tico, nella storia delle donne di Lemno (per la presenza della figura delle Lemniadi nella
Lisistrata, cfr. Martin, art. cit.; N. Loraux, 'Aristophane, les femmes d'Ath?nes et le
th??tre', in 0. Reverdin-R. Grange [edd.], Aristophane, Entr. Hardt XXXVIII,
Vandoeuvres-Gen?ve 1993, p. 224). E corne le Amazzoni, in quanto pop?lo favoloso,
sono potenziali abitatrici di tutte le terre lontane, e la loro pi? comune localizzazione
nell'area scitica sembra rappresentare unprocesso secondario (cfr. Tyrrell, op. cit. p. 55
ss.; A. Ballabriga, Le Soleil et le Tartar. L'image mythique du monde en Gr?ce archa?
que, Paris 1986, p. 177 s.; Toepffler, s.v. 'Amazones', RE\ 2, 1894, col. 1754), cosi an
che la ginecocrazia ? potenzialmente presente in ogni terra marginale: il fatto che tale
concerto abbia finito con l'essere pressoch? identificato con la figura delle Amazzoni ?
probabilmente dovuto all'egemonia cult?rale di Atene, che trovava nella lotta contro le
donne guerri?re uno dei maggiori vanti nazionali (cfr. Tyrrell, op. cit. p. 114 ss.).

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strata rivolte al probulo le donne guerri?re non sono direttamente


chiamate in causa; lo sono invece nei commenti dei vecchi del coro,
che reagiscono alFoccupazione delFacropoli affermando che le donne,
se non contr?state, diventeranno come Artemisia o le Amazzoni (v.
671 ss.). L'ipotesi dei vecchi - che anche altrove mostrano di vivere
pi? nella dimensione di un passato che supera addirittura i limiti della
memoria individ?ale 21 che in quella della realt? - non consegue alla
percezione di un effettivo progetto di capovolgimento dei ruoli, ma al
Fevocazione di lontani fantasmi di donne mascoline e guerri?re, risve
gliati dalFoccupazione delFAcropoli 22, che richiama alla mente la mi
tica occupazione della Pnice (e che sembra non av?re altra funzione
nel testo, soprattutto, se non quella di evocare questo fantasma, dal
momento che la razionale preoccupazione di sottrarre il denaro agli
uomini non gioca in realt? alcun ruolo nello sviluppo drammatico) .
Ma si tratta di un terrore vano, che, come la minaccia rivolta al pro
bulo da Lisistrata, non trova alcuna giustificazione nello svolgimento
della commedia, e tanto meno nella figura delle donne (che ben poco
hanno delle Amazzoni), e che si colloca sullo stesso piano dello spettro
della tirannide di Ippia o della cospirazione filospartana 24, sul quale
si riversa senza dubbio una buona dose di ironia da parte di
Aristofane 25.
L'immagine del probulo al telaio e quella delle Amazzoni sullo
sfondo di mFacropoli occupata sono insomma attinte alio stesso ordine
di idee ed entrambe delineano, in modo pi? gen?rico o pi? specifica
mente legato al patrimonio mitico del pubblico ateniese, un mondo
immaginario, quello del rovesciamento totale dei ruoli, che vive non

21 Cfr. v. 270 ss.


22 Cfr. R. Weil, 'Art?mise ou le monde ? l'envers', in F. Chamoux (ed.), Recueil
Andr? Plassart. ?tudes sur Vantiquit? grecque, Paris 1976, p. 222; Rosellini, art. cit. p.
19; N. Loraux, 'L'acropole comique', in Les enfants d'Ath?na. Id?es ath?niennes sur la
citoyennet? et la division des sexes, Paris 1984, pp. 157-196; A. M. Bowie, Aristopha
nes: Myth, Ritual and Comedy, Cambridge 1993, p. 184 s.
23 Cfr. A. 0. Hulton, 'The Women on the Acropolis: a Note on the Structure of the
Lysistrata', Greece and Rome 19, 1972, pp. 32-36.
24 V. 616 ss. Nel 415 a.C, poco tempo prima della rappresentazione della comme
dia, dunque, la psicosi del complotto oligarchico aveva riesumato il ricordo della tiran
nide di Ippia (Thuc. 6, 53 e 60): cfr. L. Canfora, Storia della letteratura greca, Roma
Bari 1989 , p. 214. Per il motivo della tirannide in questa commedia, cfr. anche W. G.
Forrest, 'Aristophanes, Lysistrata 231', Class. Quart. 45, 1995, p. 241 s.
25 Cfr. J. Henderson, Eysistrate: the Play and its Themes', Yale Class. Stud. 26,
1980, p. 202; U. Albini, 'La Lisistrata e le reg?le del gioco', in Interpretazioni teatrali
III, Firenze 1981, p. 94 n. 1; A. H. Sommerstein, Aristophanes. Lysistrata, Warminster
1990, ad v. 619, p. 186.

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alPinterno delFintreccio ma sempre e solo nelle parole dei protagoni


st!, come minaccia proposta o paventata: esse hanno dunque un valore
ideol?gico pi? che drammatico.

Lisistrata e la tessitura

Seguendo il filo conduttore dei riferimenti alla tessitura si pu? ve


dere corne essi non prospettino solo, in un utopistico scambio di ruoli,
una minaccia (proposta o paventata) - cristallizzata, nelle parole di
Lisistrata, in un'immagine emblem?tica e avulsa dagli sviluppi del
Fintreccio - ma soprattutto evidenzino Fimpossibilit? di uscire dai
ruoli tradizionali nella realt?. Proprio per le forti valenze ideologiche
che fanno della tessitura Pattivit? femminile per antonomasia, in altre
parole, il lavoro al telaio diviene Felemento pi? adatto tanto per rap
presentare un rovesciamento dei ruoli nello spazio delFutopia quanto
per mostrare Fimpossibilit? di un effettivo cambio dei ruoli nella
realt?.
Invitata dal probulo a illustrare in quale modo essa pensi di sbro
gliare la situazione politica, Lisistrata propone il suo programma ri
correndo a una lunga met?fora tessile: si dovr? ripulire la citt? corne si
fa con la lana, si dovranno cardare i disonesti, e cos? via (v. 565 ss.). Il
passo - chfc ha un'evidente valenza politica nel messaggio che il poeta
trasmette al destinatario 26 - si presta senza dubbio a varie letture,
n?a, nelF?mbito di questo discorso, ? sufficiente notare la sua fun
zione, alPinterno della struttura della commedia, rispetto alla defini
zione dei ruoli maschili e femminili. Il ricorso alla met?fora tessile, ge
nerata dal verbo ?iaXijaai 27 usato dal probulo, riferibile tanto alla si
tuazione politica quanto a una matassa di lana, rivela, dietro alla la
cuna sem?ntica, in qualche modo colmata attingendo alla sfera meglio
nota di un linguaggio domestico adattato per Foccasione, una carenza
pi? grave, e mostra che le donne, nelFappropriarsi delle funzioni ma
schili, non possono in realt? gestire la reclamata guida dello stato se
non creando un'equazione tra oixo? (la realt? a loro meglio nota) e jr?
Xi? 28: la dimensione politica propria delFuomo greco non ? tanto tra
sferita dagli uomini aile donne, quanto annullata a vantaggio di una

26 Cfr. W. M. Hugill, Panhellenism in Aristophanes, Chicago 1936, p. 39 ss.; C. T.


Murphy, 'Aristophanes and the Art of Rhetoric', Harvard Stud. Class. Philol. 49, 1938,
p. 93 s.; C. M?mit?n, Aristophanic Poetry, G?ttingen 1981, p. 48 ss.
27 Cfr. U. von Wilamowitz-Moellendorff, Aristophanes. Lysistrate, Berlin 1927, ad
loc. p. 156.
28 Lo stesso concetto ? espresso in tono pi? serio da Lisistrata al v. 493 ss. Cfr. an
che Eccl. 215 ss. e Murphy, art. cit. p. 94 n. 1.

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Lisistrata e la tessitura 49

generalizzata gestione di carattere domestico 29. Di fatto un potere al


femminile non viene preso in considerazione: o governano gli uomini,
o governano donne trasformate in uomini, ma la funzione di governo
resta una funzione maschile. Ma se da un lato la commedia mette am
piamente in luce Tinadeguatezza degli uomini a governare 30, dall'al
tro mostra come il tentativo delle donne, sebbene alla fine coronato da
successo, sia costantemente insidiato dalla difficolt? delle donne a elu
dere la propria natura e assumere il ru?lo reso vacante dal venir meno
degli uomini. La proposta di Lisistrata, insomma, si scontra continua
mente, nelle concrete realizzazioni, con una tendenza ineliminabile -
dal momento che la natura femminile ? concepita come una condizione
di difetto rispetto a quella maschile - alia regressione.
Quando, dopo la proclamazione dello sciopero sessuale, iniziano i
tentativi di defezione delle donne, il primo pretesto escogitato da una
di esse ? la n?cessita di tornare a casa, per scongiurare il pericolo che
la lana sia divorata dalle tarme (v. 728 ss.); una seconda donna
esprime preoccupazioni analoghe per il lino d'Amorgo (v. 735 ss.).
Non ? casuale il fatto che le seguaci di Lisistrata nel cercare delle scuse
plausibili si rivolgono proprio alFattivit? tessile. Si tratta, se vogliamo,
di immagini speculari rispetto al tradizionale invito a occuparsi della
lana e della tessitura, rivolto dagli uomini aile donne ehe in qualche
modo invadono la sfera di competenza maschile 31. Il venir meno del
ru?lo attivo delle donne si riflette cos? nelPimmagine 'regressiva' del
ritorno alla lana: proprio quando dovrebbero essere Amazzoni guer
ri?re e responsabili cittadine, le donne che hanno occupato TAcropoli
si rivelano invece immancabilmente tessitrici 32. E lo stesso motivo che
vediamo sfruttato nelle Ecclesiazuse^ dove una delle donne camuffate
da uomini rischia di tradirsi portando della lana da cardare durante
Passemblea, e solo l'attenta sorveglianza di Prassagora riesce a evitare
il peggio 33.

29 Cfr. Rosellini, art. cit. p. 15; M. Shaw, 'The Female Intruder: Women in Fifth
Century Drama', Class. Philol. 70, 1975, p. 265; H. P. Foley, 'The Female Intruder re
considered: Women in Aristophanes Lysis trata and Ecclesiazusae\ ibid. 11, 1982,
p. 7.
30 Cfr. infra, p. 53 ss.
31 Cfr. ad es. v. 519 s.
32 Al v. 896 la lontananza di Minina da casa ? sintetizzata dalla lontananza dalla
tela. Anche in questo caso, la rappresentazione di un riuscito (anche se solo tempor?
neamente e strumentalmente) distacco dal ru?lo tradizionale (Mirrina rifiuta di tornare
alla sua tela, cio? alla sua casa) ? affidata al tema della tessitura.
33 Cfr. Ar. Eccl. 86 ss. Per la permanenza della natura femminile nelle Ecclesia
zuse, cfr. S. Said, "L'assembl?e des femmes: les femmes, l'?conomie et la politique', in
Aristophane, les femmes et la cit?, cit. p. 38 ss.

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50 M. Dorati

Alla base della situazione scenica prospettata dalla Lisistrata ?


presente una polarit? che identifica da un lato elemento maschile e
funzione di governo, dalFaltro elemento femminile e incapacita di go
vernare. Se governare ? funzione essenzialmente maschile, governare
bene significa dunque cessere uomini', governare male cessere donne':
di qui nasce una serie di possibilit?, di incroci. Se a governare bene
sono donne, che la commedia porta artificialmente a contatto delle
funzioni di governo, esse saranno ugualmente 'uomini': Lisistrata ?
salutata dal coro come nao?bv avooe?ox?xri (v. 1108) proprio quando ?
chiamata a risolvere la difficile situazione cinternazionale' creatasi;
nelle Ecclesiazuse (v. 519) le donne sono alio stesso modo definite ?v
opei?xaxai nel momento in cui eseguono le funzioni (t?picamente ma
schili) che son? state assegnate loro da Prassagora; Lisistrata stessa
definisce an?logamente Vera donna' (v. 145: ov xai [x?vr] xoxjxcdv ywr))
Lampit? quando riesce a prendere una decisione difficile, con un gioco
di parole che lascia comunque intrawedere dietro alia superficie ver
bale lo stesso sistema di valori, con Fu?ica differenza che, con effetto
di ajtQooo?xr]xov, un termine ? sostituito all'altro 34. Ancora una volta
siamo di fronte a significative lacune semantiche: per esprimere con
cetti che non hanno un referente, per qualificare comportamenti ati
pici, le donne sono costrette a ricorrere alie espressioni normalmente
riservate agli uomini, o a modificarle, facendone un calco al femmi
nile. Al contrario, essere incapaci di governare significa essere donne -
e non a caso l'incapacit? di governare della classe politica ateniese
(l'incapacit? dunque di svolgere il proprio compito in una sfera d'a
zione t?picamente maschile) viene bollata da Aristofane attraverso la
degradazione dei suoi esponenti alla condizione di donne 35.

II travestimento femminile

La trasformazione del probulo in donna non awiene solo nelle


parole di Lisistrata, che collocano Fuomo davanti a un telaio, ma ?
34 Cfr. J. Henderson, Aristophanes. Lysistrata, Oxford 1987, ad loc. p. 84; Lo
raux, art. cit. p. 216.
35 Cfr. ad es. Nub. 1093 s.; Eccl. 102 ss. Cfr. J. Henderson, The Maculate Muse.
Obscene Language in Attic Comedy, Oxford 1991 , p. 208 ss.; Said, art. cit. p. 35; Lo
raux, art. cit. p. 220 s.; J. J. Winkler, The Constraints of Desire. The Anthropology of
Sex and Gender in Ancient Greece, New York-London 1990, p. 50, sottolinea come la
condizione femminile, in una societ? in cui Fessenza della vita maschile ? la guerra, rap
presenti per Fuomo un pericolo costante di regressione: Firnmagine delFuomo effemi
nato, che costituisce la negazione delle primarie funzioni di cittadino e di soldato del
Fuomo greco, ? perianto costantemente usata negli attacchi politici e personali: cfr. E.
Cantarella, Secondo natura. La bisessualit? nel mondo antico, Roma 1988, p. 67
ss.

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Lisistrata e la tessitura 51

preceduta da un'azione concreta. Invitato da Lisistrata a tacere per


ascoltare ci? che di ragionevole le donne hanno da proporre, il probulo
risponde di essere disposto a morir? piuttosto che mantenere il silenzio
di fronte a una donna che indossa dei veli (v. 530: Kakv\i\xa qpoeovcrrj).
A questa afferm?zione Lisistrata replica costringendo Tuomo a indos
sare il velo - vale a dire un capo d'abbigliamento decisamente ctipi
co' 36 - e assumere simb?licamente la condizione di fronte alla quale
egli si rifiuta di dialogare: trasformato in donna, il probulo deve a que
sto punto sentirsi imporre il silenzio ( aub Jta) e Fordine di cardare la
lana (?aiveiv), lasciando aile donne la cura della guerra 37. L'idea del
Tuomo che lavora al telaio e quella del travestimento femminile proce
dono spesso di pari passo nel visualizzare la perdita dei ruoli tradizio
nali: quando Eracle o Sardanapalo lavorano al telaio, lo fanno indos
sando abiti femminili.
Il travestimento del probulo, subito e del tutto involontario, costi
tuisce senza dubbio una forma di umiliazione particularmente pesante
nei confronti di un esponente del sesso maschile che nei versi prece
denti aveva imposto alle donne di rimanere nel loro molo 38; nelle Ec
clesiazuse (v. 311 ss.), il travestimento di Blepiro e degli altri uomini,
altrettanto forzato (gli uomini sono costretti a indossare gli abiti fem
minili perch? le loro vest? sono state utilizzate dalle donne per recarsi
in assemblea), ? preludio delFumiliazione ancora pi? grave che le
donne infliggono ai loro uomini, privandoli delle funzioni di governo
dopo averli privati degli abiti. La perdita delF abito maschile equivale
alla perdita del ru?lo. Poco dopo, sempre nella Lisistrata, abbiamo un
nuovo, forzato travestimento: naufragato un tentativo di dialogo tra il
funzionario e le donne, Tuomo viene agghindato, certo per mezzo di
una violenza fisica, come un defunto 39. L'analogia tra le due scene ?
notevole: non solo perch? anche qui il probulo subisce un travesti

36 Non a caso nell'iconografia vascolare le donne che lavorano la lana sono di


norma rappresentate con un velo. Cfr. Henderson, Lysistrata, cit. ad w. 529-531,
p. 136.
37 V. 531 ss. Cfr. C. H. Whitman, Aristophanes and the Comic Hero, Cambridge
Ma. 1964, p. 213; Rosellini, art. cit. p. 17 s.
38 Cfr. Foley, art. cit. p. 10; Taaffe, op. cit. p. 64. Taaffe porta a confronto il trave
stimento umiliante di Penteo nelle Baccanti euripidee. Henderson, art. cit. p. 186, sot
tolinea pi? in gen?rale come il confronto tra Lisistrata e il probulo presenti delle analo
gie con quello tra Penteo e Dioniso nelle Baccanti.
39 V. 599 ss. Cfr. anche al v. 372, dove, nel quadro di un'altra aggressione f?sica (le
donne lanciano acqua contro i vecchi del coro: cfr. v. 381), i vecchi sono paragonati a
delle tombe. Si noti come anche nelle Ecclesiazuse (v. 535 ss.) alio scacco degli uomini,
che si realizza nello scambio dei vestiti, corrisponda l'idea del cadavere: abbaiidonato
senza le sue vesti usuali Blepiro resta come un cadavere (cboJiecei jtQoxeiiiEvov) al quale
manchino solo la corona e 1'ampolla. In entrambi i casi alla vitalit? crescente delle

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52 M. Dorati

ment? contro la propria volont?, ma soprattutto perch? la violenza


delle donne si scatena corne reazione a un'affermazione di virilit? che
equivale a una riaffermazione dei ruoli e a un rifiuto di prendere in
considerazione i diritti delle donne.
La scena del travestimento femminile (ma anche quella della pre
matura csepoltura' del probulo) pu? essere letta alla luce di un motivo
che attraversa Finiera commedia: Fumiliazione dell'elemento ma
schile. I riferimenti in questa direzione sono vari. Sono in primo luogo
gli stessi personaggi maschili a esprimere, pi? o meno velatamente, il
timor? di non essere all'altezza della situazione e di perder? il proprio
ruolo, sopraffatti e sostituiti dalle donne nelle proprie prerogative. A
lasciarle fare - dicono i vecchi del coro - esse si impadroniranno di
tutto (v. 671 ss.). Esortandosi a vicenda a opporsi alia ii?oic delle
donne, i vecchi sembrano particolarmente preoccupati di sottolineare
la propria virilit?: ogni uomo che sia dawero ?voQX?l? non pu? non ri
bellarsi a simili oltraggi (v. 661); nel togliersi gli abiti nell'imminenza
dello scontro sottolineano che un uomo deve odorare di uomo (v. 662
s.). Nello stesso modo il probulo, subito dopo uno scontro dall'esito in
felice, esclama che gli uomini non possono lasciarsi vincere dalle
donne (v. 450 s.). Vittime di aggressioni ripetute e umilianti 40 e inca
paci a loro volta di av?re ragione delle donne con la forza 41, gli uomini
limitano la loro azione a un vano scambio di insulti e di minacce mai
attuate.
Se da un lato abbiamo uomini che temono di perder?, e di fatto,
perdono, sulla scena, il proprio ruolo, dall'altro abbiamo donne che
dal proprio ruolo, per una sorta d'incapacit? strutturale non riescono e
neppure vogliono uscire. Non si pu? dunque parlare di scambio sim
metrico dei ruoli, e neanche di mascolinizzazione delle donne; queste,
al contrario, sembrano accentuare in modo particolare la loro femmi
nilit?, sia tramite la rappresentazione dell'impossibilit? di modificare

donne, che si manifesta nelFattuarsi del loro progetto, corrisponde la 'morte' degli uo
mini, in un caso portata materialmente sulla scena, nelFaltro passata sotto via di met?
fora. Cfr. Rosellini, art. cit. p. 18; Henderson, art. cit. p. 197, che pone Faccento sulFu
miliazione che i due travestimenti forzati rappresentano per il probulo.
40 Cos? ad esempio i vecchi vengono bagnati dalFacqua che le donne gettano loro
contro (v. 381) e famio poco dopo (v. 402) notare al probulo Fumiliazione che ? appena
stata infurta loro: essi devono scuotere i loro mantelli coojueq ?veovQTjxoxa?: come bam
bini dunque, o vecchi, non come uomini. Cfr. Henderson, art. cit. p. 195.
41 Cfr. ad es. v. 367 ss. Uno dei vecchi minaccia di colpire le donne, ma indietreg
gia spaventato di fronte alla violenta reazione di una di esse (cfr. Wilamowitz, op. cit. ad
toe. p. 144); nel v. 433 ss. il probulo ordina in vano di arrestare e legare Lisi
strata.

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Lisistrata e la tessitura 53

la propria natura 42, sia attraverso la ricorrente caricatura dei tradi


zionali vizi muliebri 43.

Una citt? effeminata

Tornando quindi a quanto visto inizialmente, possiamo a questo


punto domandarci quale tipo di utopia proponga la commedia. La si
tuazione che la Lisistrata prospetta sembra piuttosto inquadrarsi nello
schema di una societ? nella quale gli uomini si trasformano in donne -
nel senso, in primo luogo, d'un venir meno degli uomini alie loro fon
damentali funzioni belliche e direttive. E il testo stesso del resto a sug
gerire questa interpretazione: se le donne hanno preso un'iniziativa
politico-militare ? perch? non esiste pi? un uomo in citt?, come ri
corda la stessa Lisistrata. Proprio perch? ovk eoxiv ?vi\Q ?v xfj %(?)Qq.v le
donne decidono di prendere in mano la situazione e salvare la Gre
cia 44. Anche altri elementi, tuttavia, puntano in questa direzione.
Un'immagine emblem?tica in questo senso ? quella di Cinesia che ir
rompe sulla scena JtaQajtejt?,r)YM<?vov / xo?? xf\c, 'AcpQoo?tric ?Qyiot? 6iX/ri|i
^x?vov, in preda cio? a un delirio er?tico che si addice pi? a una donna
che a un uomo 45.
L'idea ? implicita gi? nella concezione di fondo della commedia,
basata per cos? dire su una gara di resistenza al desiderio sessuale che
termina con la vittoria delle donne: e ci? ? in contrasto con la visione
dominante, che attribuiva alla donna una resistenza al desiderio infe

42 Oltre a quanto si ? visto a proposito della tessitura (cfr. supra), si pu? osservare
anche, ad esempio, la scena iniziale, giocata sulla contrapposizione tra il ruolo consueto
delle donne e le intenzioni di Lisistrata, che vorrebbe spingerle ad assumere iniziative
maschili. Se fossero state conv?cate a una festa t?picamente femminile, le donne sareb
bero ora tutte presenti (v. 1 ss.), mentre per una cosa di grande importanza, ma estranea
ai normali interessi delle donne, non fanno milla e resta?o a casa a dormir? (v. 13
ss.).
43 Difetti dei quali del resto sono le donne stesse le prime a riconoscersi partecipi:
cfr. Loraux, op. cit. p. 167; K. J. Dover, Aristophanic Comedy, Berkeley-Los Angeles
1972, p. 159; Taaffe, op. cit. p. 54 ss. In gen?rale, per la caricatura dei vizi femminili in
Aristofane, cfr. anche E. L?vy, 'Les femmes chez Aristophane', Ktema , 1979, p. 99 ss.;
R. Finnegan, 'Women in Aristophanic Comedy', Platon 42, 1990, p. 103 s.
44 Cfr. v. 524; cfr. Loraux, art. cit. p. 220 ss.
45 V. 831 s. Il delirio er?tico ? infatti prevalentemente femminile. Non ? escluso che
l'ingresso di Cinesia sia modellato su esempi tragici riferiti a personaggi femminili (es.
Fedra). Cfr. Eur. Hipp. 162-164. Cfr. anche Foley, art. cit. p. 11.

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54 M. Dorati

riore rispetto all'uomo 46. Sconvolti dal desiderio, gli uomini rivelano
di non essere in grado di recepire alcun discorso di natura politica e
militare: nel dialogo tra Lisistrata, da un lato, e lo Spartano e FAte
niese, dall'altro, gli uomini, in un chiaro rovesciamento delF etica tra
dizionale, contrappongono agli argomenti lucidi e razionali della
donna Firrazionalit? del desiderio . Privati della caratteristica ma
schile delF autodominio e della razionalit?, gli uomini si accostano
sempre pi? al versante femminile. Alla fine sono disposti a rinunciare
alla guerra per dedicarsi all'amore (v. 1173 s.): abbandonano dunque
la sfera politico-militare di competenza maschile per entrare in quella
domestico-er?tica femminile; Fabdicazione dell'elemento maschile
alle proprie funzioni risulta cos? completa.
L'immagine che Aristofane presenta ? in sostanza quella, forte
mente regressiva e negativa, di una citt? nella quale vengono meno gli
uomini. Aristofane critica spesso alcuni personaggi ateniesi accusan
doli di effeminamento 48, ma qui la critica non ? diretta contro alcuni
particolari individui: al contrario, tutti gli uomini sono visti nella loro
regressione. Ci si pu? domandare perch? Aristofane sembri accanirsi
contro tutta la componente maschile della societ? ateniese, visto che
non intende creare un'utopia ehe assegni aile donne una migliore ge
stione dello stato.
E. Keuls ha indicato nell'affermazione fallocratica una caratteri
stica della mentalit? greca in gen?rale e in particolare un tratto distin
tivo della cultura ateniese alla vigilia del disastro siciliano 49, e nei
fautori di una politica bellicistica e aggressiva, come Alcibiade, i prin
cipali esponenti di questa tendenza 5 . Se si accetta questa interpreta
zione, appare forse pi? chiara Finsofferente reazione di un fautore
della pace come Aristofane. Se maschilismo equivale a volont? di
guerra - e di fatto gli uomini sono presentati non solo come ottusi af
fermatori di una supremazia maschile che la commedia non smette di
mostrare inconsistente e puramente esteriore, ma anche, nel loro com
plesso, come fautori della guerra, tanto che da parte maschile non si
leva alcuna voce di protesta contro di essa - ridicolizzare le pretese

46 Cfr. Dover, Aristophanic Comedy, cit. p. 159 e Greek Popular Morality, cit. pp.
195 s., 353 s.; Taaffe, op. cit. p. 60 s.
47 Vv. 1112-1187. Cfr. Albini, op. cit. p. 88 ss. Anche in altri passi le donne invi
tano gli uomini alia ragionevolezza (cfr. ad es. v. 527 s.).
48 Cfr. in part. Av. 829 ss. (dove viene parodiato Euripide, fr. 522 N.2), dove si af
ferma che non pu? essere evxaxxo?, una citt? come Atene, nella quale la dea veste le armi
e Clistene tiene la spola.
49 Cfr. Keuls, op. cit. in part. p. 403 ss.
50 Cfr. Keuls, op. cit. p. 406 s.

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Lisistrata e la tessitura 55

cfallocratiche' degli uomini significa ridicolizzare, ancor pi? che la


guerra, la mentalit? bellicista che aveva portato negli anni precedenti
alla rovina la citt? (e la commedia fa riferimento in proposito) e che
ancora alP?poca della rappresentazione della commedia era vitale e
spingeva per la prosecuzione del conflitto 51. Il l?game tra volont? di
guerra e affermazione di virilit? ? sottolineato dallo stesso Aristofane,
che, soprattutto nella figura del probulo 52, fa proceder? i due tratti di
pari passo. Il probulo, cui spettano senza dubbio le battute pi? ma
schiliste 53, ? non solo sostenitore della guerra 54, ma anche imbevuto
di spirito militaresco. Quando Lisistrata afferma che la prima cosa da
fare per ottenere la pace ? in sostanza cambiare la mentalit? corrente,
fermando la ridicola moda che fa s? che gli uomini vadano in giro ar
mati anche per compiere le pi? umili commissioni, compiacendosi del
proprio aspetto militaresco , il probulo si rivela del tutto partecipe di
questa mentalit?, approvando tale comportamento 56.
Aristofane non si limita a tratteggiare qui la consueta equazione
tra pace e sessualit?, da un lato, e tra guerra e privazione sessuale dal
Faltro 5?, e a contrapporre il ritmo naturale della vita quotidiana al
Tinnaturalit? della guerra. Nella Lisistrata la privazione sessuale non
? soltanto una l?gica conseguenza della guerra, ma ? soprattutto scon
fitta e umiliazione s?bita dalla parte che fa del militarismo il proprio

51 Cfr. v. 387 ss.; A. H. Sommerstein, 'Aristophanes and the Events of 411', Journ.
Hell. Stud. 97, 1977, p. 123; H. J. Newiger, 'War and Peace in the Comedy of Aristo
phanes', Yale Class. Stud. 26, 1980, p. 228 s.; Albini, op. cit. p. 77 s.
52 Tra le varie funzioni dei probuli era anche Famministrazione del denaro desti
nato alia guerra (cfr. Henderson, Lysistrata, cit. p. XVI s.): il probulo dunque non ?
solo, in quanto autorit? pubblica, un rappresentante ufficiale dello stato ateniese, ma
anche un'autorit? in particolar modo legata alla prosecuzione della guerra.
53 Cfr. ad es. w. 516, 521, 530 s.
54 Cfr. v. 496 s.
55 Cfr. v. 555 ss. Cfr. Rosellini, art. cit. p. 14. Cfr. anche il ritratto del militaresco
Lamaco in Ach. 572 ss.
56 Cfr. v. 559: xQ'h y?g xov? ?vbgziov?. Si noti anche corne il probulo non si mostri
affatto ostile alla spedizione siciliana in se: tutta la sua ostilit? si riversa piuttosto sulla
figura di Demostrato (gli Ateniesi - commenta Henderson, Lysistrata, cit. p. 120 - ave
vano ormai superato lo shock del disastro ed erano paghi di aver individ?ate alcuni ca
pri espiatori), oltre che sulle donne, che hanno funestato la spedizione con il loro com
portamento negativo.
57 II motivo ? ampiamente sfruttato negli Acarnesi, ad esempio, dove Aristofane
insiste a lungo sui vantaggi sessuali di cui godr? Diceopoli, ehe in virt? della tregua per
sonale stipulata con il nemico potr? restare a casa, in opposizione aile sofferenze e aile
privazioni cui andranno incontro i combattenti in gen?rale (cfr. ad es. v. 1051 ss.), e il
militarista Lamaco in particolare (cfr. v. 1144 ss.). Cfr. anche Pax 341, 441, 535 ss.,
867.

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56 M. Dorati

vessillo. L'umiliazione delFelemento maschile, attraverso la frustra


zione delle sue pretese di supremazia non meno che dei suoi desideri
sessuali, risulta cos? soprattutto umiliazione di una mentalit? che si
vuole colpire perche impedisce la pace 58. Ed ? significativo che nella
sezione conclusiva della commedia, con il ritorno alla normalit? e con
il ripudio della mentalit? bellicistica e il prevalere del mondo dei va
lori agresti e pacifisti che a essa si oppongono, la sessualit?, nelle pa
role delF ateniese come dello spartano, torna significativamente ad ap
parire legata, in trasparenti metafore 59, alla sfera delF agricultura.

Universit? di Urbino

d8 Si noti anche come Aristofane ridicolizzi il bellicista Demostrato, fautore della


spedizione siciliana, rappresentandone la moglie intenta a danzare ubriaca sui tetti
mentre il marito ? impegnato in assemblea a caldeggiare la guerra (v. 387 ss.).
59 Cfr. v. 1173 s. Per questo genere di metafore agricole, cfr. J. Tail?ardat, Les
images dAristophane. Etudes de langue et de style, Paris 1962, p. 100 s.

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