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Amere sotto il manto e iniziazione nuziale
(Taw. I-V)
Giampiera Arrigoni
I. I monumenti
Lo spunto ad un'analisi piuttosto inconsueta ? offerto da un
*
sentitamente i proff. Luciano Cicu, Francesco Barreca, Fran
Ringrazio
cesco Nicosia per le notizie relative alla localizzazione attuale del vaso di
Tavv. I-II; il Cr?dito Italiano e in particolare il dott. Sergio Travostino per la
ricerca dei fotocolors e l'autorizzazione stampa del medesimo vaso; il Museo
Civico Archeologico di Bologna e la dott. Anna Rita Bizzarri Mandrioli per
l'autorizzazione stampa della Tav. III; il dott. Alain Pasquier, Cons?rvatele
del Museo del Louvre per Fautorizzazione stampa della Tav. IV, la dott. Fran
?oise Gaultier e il D?partement des Antiquit?s Grecques et Romaines per le
notizie relative al secondo frammento e per avermi concesso P?same
gentilmente
autoptico della coppa; Parchitetto Antonello Mosca per Tautorizzazione stampa
della Tav. V.
Tutta la mia gratitudine al prof. Giuseppe Schiavinato, Magnifico Rettore
delPUniversit? degli Studi di Milano, per la solidariet? finanziaria (1983) al mio
programma "Iniziazioni femminili in Grecia e a Roma", di cui questo lavoro
? parte. Dedico queste pagine ad Arnaldo Momigliano.
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8 G. Arrigoni
(1) Sassari, Museo Nazionale G.A. Sanna (gi? Coll. Chessa). Inv. 2402,
sala H, vetrina 36. ?nfora attica a f.n. di stile 'tirrenico', da Tharros
(Sardegna), faccia A; cm 42. Anteriore alla meta del VI a.C. Taw. I-II.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 9
"vita ?
sul valore da dare alPespressione attuale" {aktuelle Leben)
?
usata da von Duhn che rimanda ad una categor?a alquanto gen?rica,
oggi come nella Grecia arcaica. ? legittimo infatti porsi il problema
delPidentit? delle donne effigiate nei symplegmata di quest'anfora e
soprattutto valutare la ragione e il senso della diversit? della terza
coppia dalle altre, che pure sembrano fare alPincirca la stesse cose.
Una variatio formale ? alquanto e, anche se tale, fu
improbabile
certo enfatizzata per qualche ragione che bisogna tentare di scoprire.
II giovane imberbe che scappa a gambe l?vate sulla destra della scena
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10 G. Arrigoni
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 11
considerato un cuscino,
probabilmente usato corne appoggio alla p?
rete. Nel campo, sopra il capo della coppia, resti di un'iscrizione
acclamatoria (sigma a tre stanghe, :, k), forse del tipo ?zale, xaXo?
oppure ?zale, xaX? o anche nome proprio terminante in sigma pi?
xaXo? o %a\?3.
Gli (Pottier, Guarducci)
esegeti ambientarono la scena su una kline
nile) sotto una grande veste o drappo, con una coppia o due di piedi divergenti
(P. Mingazzini, ibid.), probabilmente
? a mio par?re ? non ? altri che PAn
drogynos del Simposio plat?nico o qualche essere doppio della teologia orfica,
per cui rimando a L. Brisson, 'Bisexualit? et m?diation en Gr?ce ancienne', Nou
velle Revue de Psychanalyse 7, 1973, pp. 27-48 (in una prospettiva struttura
listica l?vi-straussiana e con un interessante confronto con Freud); idem, Diction
naire des mythologies et des religions des soci?t?s traditionnelles et du monde
antique, s.v. Eros, Paris 1981, pp. 351-359, in particolare p. 357.
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12 G. Arrigoni
5 su forma, s.v.
Notizie materiali, decorazioni di tali drappi in Amelung, RE
xXaiva III (1899) coll. 2336-2337. 2339; F. Studniczka, Beitr?ge zur Geschichte
der alt griechisch en Tracht, Wien 1886, specialmente pp. 74 ss. 86-87. Anche il
himation pu? essere di lana o di lino e pi? frequentemente ? dispiegato: Ame
lung, RE s.v. lu^Tiov VIII (1913) coll. 1609. 1611 (vedi tuttavia L. Heuzey,
Histoire du Costume Antique d'apr?s des Etudes sur le Mod?le Vivant, Paris
1922, pp. 102. 105-106); pi? in gen?rale M. Bieber, Entwicklungsgeschichte der
griechischen Tracht, Berlin 19672, pp. 24. 27 (fig. 4) 28-29; per Pepoca pi? antica
Sp. Marinatos, Kleidung- Haar- und Barttracht (Archaeologia Hom?rica, Bd. I,
AB), G?ttingen 1967, A 9-11. 40-41, fig. 8a; utile anche D.N. Levin, 'AfoXa?
Riv. filol. class. 98, 1970, pp. 17-36. Per la decorazione dei vari
Tcopcpup?r)',
mantelli citati: s.v. himation cit. coll. 1612-1613; G. Leroux, Da
Amelung,
remberg-Saglio, s.v. Pallium IV (1907) p. 290.
6 R.C.
Jebb a Sophocles Trachiniae, Cambridge 1908, p. 84 ad v. 539;
B. Gentili, 'Nota ad Archiloco P. Col. 7511; Fr. 2 Tard., 2 West', Quad. Urb.
21, 1976, pp. 17-18. 21. Da escludere ora Papporto di Soph. F 483, 2: vedi Radt
TrGF Soph. F 483, 2 x^a^Tj? (ko respinto a favore di ?it' &Xevn<;.Hieronymos
di Rodi F 35 Wehrli2 e commento pp. 39-40 (cfr.Merkelbach-West, infra, n. 15,
p. 109).
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 13
7 Eur. F
603, 4 N2.
8
Meleagro A.P. V 173 A^u-o?? vizb x^av?8i. Secondo Amm. De adf. voc.
512 Nickau la x^avk di norma era solo portata, non usata corne coperta.
diff.
9 R.
Herbig, Die j?ngeretruskischen Steinsarkophage, Berlin 1952, n.? 5,
= R. Bianchi Bandinelli -M. To
pp. 13-14, Tav. 40*; n.? 6, pp. 14-15, Tav. 37*
relli, Varie delVantichit? classica, 2, Etruria, Roma, Torino 1976, n.? 137 e
n.? 138. Il secondo esemplare illus trato ed eccellentemente commenta to anche
in R. Brilliant, Gesture and Rank in Roman Art, The Use of Gestures to Denote
Status in Roman Sculpture and Coinage (Memoirs of the Connecticut Academy
of Arts & Sciences XIV), New Haven 1963, pp. 31-32, fig. 1, 46, ehe per?, non
conoscendo il significato di un tale mantello era costretto a far ricorso alPinter
pretazione giuridica di Dig. 23. 2. 1. Diversamente da lui escludo anche la pos
sibilit? di ritrovare "the same type" nel crat?re a campana del Pittore di Amykos,
Vaticano R 2 = A.D. Trendall, Fr?hitaliotische Vasen, Leipzig 1938, pp. 14.
34, n.? 133, Tav. 7.
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14 G. Arrigoni
? ?
colei che aveva nonostante il suo status un'indole
nobile (xp^cr^ov
fj?o?), l'amante addolorato ricorda corne
lei, alla ricchezza e agli stu
10 utc? T? Xi/r?v
Alciphr. IV 11, 4 Schepers To?p,?v xoijjkjOM?vtq xkavLffxiov
to?to xai 5tj[jlotlx?v e
quindi ? 8 Baxxk 5? t) tov ?pao*TTf)v cpiXoucra ??cafravE.
11Per la
coppia in disaccordo vedi B. Gentili, 'Il "letto insaziato" di Me
dea e il tema del? ?Sixia a livello amoroso nei lirici (Saffo, Teognide) e nella
Medea di Euripide', Stud, class, or. 21, 1972, pp. 60-72, ora in Uamore in
Grecia, a cura di C. Ca?ame, col titolo (Amore e nella "Medea" di Euri
giustizia
pide', Bari 1983, pp. 159-170; M.G. Bonanno, 'Osservazioni sui tema della
"giusta" r?ciprocit? amorosa da Saffo ai Comici', Quad. Urb. 16, 1973, pp.
110-120. Per questo motivo nel mito rimando al mi? studio su Ata
greco-latino
lanta (ancora in?dito).
12
Soph. Track. 539-540; 545-546.
13
Rispettivamente Athen. V 219 b; [Lucian.] Am. 49 riflette Popinione di
Alcibiade di Socrate come padre per cui v. Plat. Symp. 219 B-C (Socrate padre
o fratello pi? vecchio e uso di Tpi?cov).
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 15
stimoniato da una bella ?nfora attica a f .r. del primo terzo del V a. C,
14
Parigi, Louvre G 45, dallTtalia: Pottier, Vases Antiques du Louvre (su
pra, bibliograf?a vaso n.? 3) pp. 144-145, Tav. 92, G 45 e in particolare p. 145;
Beazley ARV2 31/4 (Pittore di Dikaios); idem, Paralipomena 324; Dover (supra,
bibliograf?a vaso n.? 2) fig. R 59.
15P. Col. -
7511, 28-30 edd. R. Merkelbach M.L. West, 'Ein Archilochos
Zeitschr. u. = SLG F
Papyrus', f. Rap. Epigr. 14, 1974, pp. 101.109-110 478,
42-45 Page:
to^oc?t' ecpc?vEov -rcapMvov 8' ?v avds[cn,v
TTjXJedaEomXa?cbv
?xXiva, \iaXftaxr\i 8[? puv
xXa?]vni xaX?ipac, ai?x?v' ayxaXfiK; exw[v
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16 G. Arrigoni
Personalmente non
trovo implausibile l'intenzione del poeta di allu
dere a qualcosa corne erotika sotto la vestis (seil, stragula), ma gaudia
in silenzio {tacita per enallage attribuito a vestis, anziehe a gaudia),
forse perch? localizzati in un luogo proibito: il simposio per esempio.
16
Prop. IV 7, 19-20 saepe Venus trivio commissa est, pectore mixto / fece
runt tepidas pallia nos tra vias. II greco kx?tiov ? tradotto in latino con pallium
(generalmente per uomini) o con palla (per donne): Bieber (supra, n. 5) pp. 38.
42-43; talvolta per? si usa pallium anche riferendosi al mantello di donne (Petr.
Sat. 17; Ov. Ars I 153). Tuttavia la precisazione pectore mixto induce a credere
che pallia nostra sia plurale maiestatico da riferire al mantello del solo Proper
zio, che Cinzia nella maniera di vizb tqv jjiiocv x^atvav (cfr.
avvolgeva tipica
ex. gr. il vaso n.? 3).
17
Prop. I 4, 13-14 sunt maiora quibus, Basse, perire iuvat: / ingenuus color
et multis decus artibus, et quae / gaudia sub tacita dicere (codd.; ducere codd.
deter.) veste libet. Preferisco Pemendazione ducere, accolta da Lachmann, Barber
e, pi? recentemente, da P. Fedeli (Sesto Properzio, II primo libro delle Elegie,
Intr., Testo crit. e Comm., Firenze 1980, ad I. e p. 146), piuttosto che la le
zione dei migliori codici dicere, nonostante la sofisticata e ingegnosa difesa di
E. Pasoli, In Properti Monobiblon Commentationes, Bologna 1957, pp. 29-30
("...e quei pregi di cui si prova piacere a parlare sotto le coperte" ossia "per
allusione", "sotto una veste non dove sub tacita veste ? in teso meta
esplicita",
f?ricamente nel senso di tectis verbis). Ma vedi infra, Ovidio.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 17
18Ov. Amor. I
4, 47-50 Saepe mihi dominaeque meae proper at a voluptas /
veste sub iniecta dulce peregit opus. / Hoc tu non fades; sed, ne fecisse puteris,
conscia de ter go pallia d?me tuo. Cfr. anche vv. 41-42 ... bene ce
I quae pallia
lant, I ilia mihi caeci causa timoris erunt.
19Ov. Her. XVI 221-224 D?rrie.
20 n.
s.v. himation (supra, 5) col. 1612; idem, s.v. chlaina
Amelung, (supra,
n. 5) col. 2335; Bieber (supra, n. 5) p. 24; Leroux (supra, n. 5) p. 1021; Mari
natos (supra, n. 5) A9. 11. Aggiungi HHymn. Ven. V 158 (x^vmcriv p,aXa
*ik + pelli di orsi e leoni sui letto di Anchise); Soph. Track. 540 (xkaivr&)
= "lenzuola"?);
916 (<p?p*n HHymn. Ap. Ill 121-122 ("in un candido qr?po? sot
tile, intatto" le dee fasciano Apollo neonato); Aelian. V.H. VIII 7 Dilts (fyx?
Ttov); Euboulos CAE F 134 (II, p. 211 Kock) = FAC F 134 (II, pp. 142-143
Edmonds (?ucttl?e? per coprire il letto); Plat. Symp. 219B (Tpi?wv). Simon.
PMG F 543, 16-17 Page (il figlio di Danae giace nella larnax in una x^av??
rossa, il che ? ulteriore indizio di provvisoriet?, cfr. supra, n. 8). Sui letti nel
mondo greco-romano e accessor! relativi vedi G.M.A. Richter, The Furniture
of the Greeks, Etruscans and Romans, London 1966, rispettivamente pp. 53-54.
119 e 105 ss.
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18 G. Arrigoni
21 A
parte lo scetticismo e la vaghezza di CJ. Fordyce, Catullus, A Com
mentary, Oxford 1965, rist. 1973, pp. 273-274, gi? F. Klingner, Catulls Peleus
Epos (Sitzungsberichte Bayer. Akad. d. Wiss. Philos.-Hist. Klasse, H. 6), M?n
chen 1956, pp. 44-46. 67. 70-71, ha fundamentalmente additato la possibilit?
di integrare la difficile "digressione Arianna" nel tema principale di Peleo e Teti
de, una ma anche contrasto con Pamore umano-divino delle
per parziale analogia
due coppie, di cui quella Peleo-Tetide ? la felice, poich? senza abbandoni. L'au
tore ha eccellentemente illustrato l'evoluzione (cui Catullo non fu
iconogr?fica
insensibile) del tema di Arianna combinata a Teseo e Dioniso 33-43; un'am
(pp.
pia panor?mica ora in E. Richardson, 'The Story of Ariadne in Italy', in Studies
in Classical Art and Archaeology. A Tribute to P.H. von Blanckenkagen, Locust
Valley N.Y. Augustin 1979, pp. 189-195), ma tendeva a sottovalutare (p. 43)
la conclusione della parte relativa a Dioniso con Arianna (vv. 259 ss.) ignorando
il simbolismo della coperta nuziale e le implicazioni degli orgia Iaccki. Sull'im
della Dioniso-Arianna come modello matrimoniale vedi T.B.L.
portanza coppia
Webster, 'The Myth from Homer to Catullus', Greece a. Rome, 13,
of Ariadne
1966, pp. 22-31, spec. pp. 30-31; A. Henrichs, 'Changing Dionysiac Identities',
in Jewish and Christian Self-Definition, Vol. Ill S elf-Definition in the Graeco
Roman World, edd. B.F. Meyer and E.P. Sanders, London 1982, p. 148. Cfr.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 19
(il che non ? detto), quai ? la ragione di tanto scandalo? Tutta una
? sicuramente
serie di vasi greci almeno per quanto riguarda i punti
e ? smentire Aristotele ed Eraclide
(a) (c) possono facendoli passare
per puritani brontoloni. Che senso ha poi badare alla presenza di
altri (c) se la coppia se ne sta sotto ilmedesimo mantello (b)? A prima
vista parrebbe incivile
Pavesse. Eppure se non si ha l'impressione che
cose non siano cosi semplici ? caso di amori mercenari.
le anche nel
? innegabile che Properzio ed Ovidio, eredi pi? o meno inconsapevoli
e Eraclide,
degli Etruschi foggiati da Aristotele sembrano coscienti di
aver fatto cose proibite sotto il mantello/copriletto nel simposio.
Di norma Aristotele non fu preso molto sul serio: in particolare
? ? si aver travisato il tipo
riguardo al mantello gli rimprover? di
iconogr?fico della coppia 'maritale' distesa sul letto sotto lo stesso co
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20 G. Arrigoni
^
priletto (sarcofagi da Vulci e da Caere, di cui supra, p. 13) o di aver
mal interpretato, come segno di ^pucpr), il mantello che avvolge entram
bi i coniugi e che invece significherebbe "la indissolubile unione dello
sposo e della sposa" 26.Anche in questo caso tuttavia rimane il fatto che
Aristotele allude al simposio, non al t?lamo. In altre parole: la notizia
di Aristotele ? scandalistica in quanto attribuisce ai Tirreni un costume
che i Greci riservano di norma al t?lamo (e gli Etruschi di Vulci e di
Caere con loro). Anche cosi per? Aristotele non poteva e forse non
doveva meravigliarsi troppo degli Etruschi, per i motivi che si ve
dranno successivamente.
25G.
K?rte, RE s.v. Etrusker VI (1909) col. 755, 60-67.
26 P. ...Palermo 1927, pp. 171-172.
Ducati, Etruria Antica I, Torino Milano
Sulla sua linea A. Solari, Vita pubblica e privat degli Etruschi, con appendice
a
di documenti archeologici a cura di A. Neppi Modona, Firenze 1931, p. 65.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 21
posiali, anche
libertini. Bisogner? in ogni caso evitare classificazioni
troppo manichee che pretendono di stabilire lo status di una donna
etrusca in base alla sua posizione ? o ? nei banchet
sdraiata seduta
tiM, in quanto tale standardizzazione ? fondata sulle rappresentazioni
27Athen. XII 517 d-518 b = FGrHist 115 F 204, in particolare Athen.
517 f ?(ppo5iaia?oucriv 8? xai noio?vToa t?c? cuvoucriac; ote {x?v opwvTE? ?XXifaou?,
w? 8? Ta TcoXX?xaXu?ac TCspi?aXXovTEcrcepl toc? xXiva?, ai iiE^XEYlx?vai (u.?v)
eigxv ex pa?Swv, Em?e?XTiTai 8* avwfrsv iuutioc. Ateneo cita Popinione di Teo
pompo sugli Etruschi nel contesto di una classificazione dei "barbari dell'Occi
dente", sia questa o no espressione di Teopompo. Ignota la fonte di Teopompo a
Jacoby (Kommentar, p. 385 a F 204), che in gen?rale tende a svalutare taie testi
monianza corne esagerazioni e malintesi di Teopompo dovuti al suo gusto da
moralista. Pi? sfumato il giudizio globale di A. Momigliano, Teopompo (1931),
ora in La storiografia greca, Torino 1982, pp. 174-203, che ne mette in luce
(pp. 188. 191. 193-201) la curiosit?, l'apertura mentale, lo psicologismo moraleg
giante, le simpatie per il moralismo dei Cinici, la "sensazione della differenza
fra Greco [= uomo civile] e b?rbaro" (derivata da Isocrate) e il panellenismo
da "intellettuale". La donna etrusca di ? esattamente a
Teopompo opposta
quella greca di Iseo (supra, n. 22); per Pincompatibilit? di donna e vino nel
mondo greco vedi Henrichs (supra, n. 21) p. 140 ss.
28 s.v.
Contro il meccanicismo di P. Girard, Daremberg-Saglio Lectus III
schaft. Festschrift B. Schweitzer, Stuttgart 1954, pp. 264-270. Per le coppie etru
sche sdraiate a terra, da Dohrn Richter, supra, n. 20, p. 93,
segnalate (apud
n. 21) bisogna dire che in Grecia sarebbero senz'altro catal?gate tra gli amori
mercenari, essendo la x^aiT?irT] una da t?tctw obsceno sensu per
prostituta:
cui v. J. Taillardat, Su?tone, Pert blasphemwn. Perl paidt?n, Paris 1967, pp.
119-120; H. Herter, 'Die Soziologie der antiken Prostitution im Lichte des
heidnischen und christilichen Schriftums', Jahrb. f. Ant. u. Christ. 3, 1960,
p. 73, n. 60.
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22 G. Arrigoni
l'impiego di mantelli nei simposi etruschi per celare gli amori tricliniari
di una coppia pu? tuttavia trovare una qualche spiegazione nelle usanze
etrusche. Teopompo situa alla sera il simposio etrusco, ossia alla gre
ca. In realt? noi siamo informati da altre fonti che gli Etruschi amavano
imbandire tavola due volte al giorno e sempre con grande lusso, usando
coperte ricamate a fiori, coppe e servitori a iosa29. Le coperte ricama
te a fiori rispecchiano evidentemente la loro passione per la natura, in
dubbiamente dimostrata dalla pittura etrusca del V a.C. con i suoi ban
chetti ambientad en plein air, dove le klinai si stagliano sullo sfondo
di alberelli stilizzati oppure sono scandite da alberelli che inquadrano
il letto in una cornice di verzura30. In questi luminosi banchetti diurni
sembra che gli alberi ambientino il simposio in una sor ta di giardino o,
meglio, uno di quei parchi pieni di alberi da frutta (rcap?SEWoi
o xffroi)
di tradizione orientale, che danno al banchetto f?nebre etrusco la sua
dimensione onirica e un po' immateriale 31. In particolare ? qui interes
sante notare che ? ? a Tarquinia,
sul finir? del IV a.C. nella Tomba
delVOrco (prima camera) le varie klinai simposiali, dislocate in loculi,
sono per cosi dire fasciate da una "quinta" di lussureggiante vegeta
zione, mentre per tutta la camera corre un fregio di viticci, foglie,
29Diod. V
40, 3; Athen. IV 153 d.
30
Tarquinia, Tomba dei Leopardi, secondo quarto del V a.C: P. Romanelli,
Tarquinia, la Necropoli e il Museo, Roma 1954, pp. 13-14 ("fresca, gioiosa aria
di giardino che contrasta con la natura del luogo") figg. 11-13; M. Moretti,
Pitt:ira etrusca in Tarquinia, Milano 1974, p. 92 ("alberelli d'ulivo"), Taw.
75-76. - Tarquinia, Tomba della Pulcella, meta del V a.C.: Romanelli, p. 12,
fig. 9; Moretti, p. 106.
31 Per il
-Kap?Szicrot;orientale inteso come parco pieno di frutti di ogni
stagione vedi Xen. An. I 4, 10. Gi? Pind. 01. II 77-84 rappresentava le Isole
dei Beati come un giardino. Nella realt?, ex. gr. a Sardi, il per?bolos della tomba
spesso prese la forma di un 7cap?8Eio*oc o xtjttoc; e l'insieme era chiamato xtq
W.M. Calder, 'Julia-Ipsus and AugustopohV,
TC?Tacpoc: Journ. Rom. Stud. 2,
1912, p. 254. Cfr. Serv. Aen. V 760 Nemora aptabant sepulcris (ut in amoenitate
animae forent post vitam add. cod. D); F. Cumont, Recherches sur le symbo
lisme fun?raire des Romains, Paris 1942, p. 353 e infra, n. 32 (Pfuhl).
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 23
32
Tarquinia, Tomba delVOrco 1: Moretti (supra, n. 30) pp. 118. 120 (da
tazione bassa: fine IV a.C.) "Sui l?culo della p?rete di fondo, sotto un esuberante
fregio che si distende su tutte le pareti, a foglie, viticci e grappoli d'uva, e su un
fondale di lussureggiante vegetazione, dis teso a mo' di quinta sui lati corti del
l?culo e sui fondo, una scena di banchetto con su Mine con ricca coperta
coppia
bordata a meandro"; idem negli altri loculi. Bianchi Bandinelli-Torelli (supra,
n. 9) n.? 149 (datazione alta: tra il primo e il secondo quarto del IV a.C.) "sfondi
frastagliati verdi scuri dietro i banchettanti"; il banchetto "nei Campi Elisi" (ma
vedi infra, nn. 34-35). Cfr. gi? la pergola per il banchetto rituale nel heroon licio di
Gj?lbaschi-Trysa e altri esempi di epoca successiva citati da E. Pfuhl, 'Das
Beiwerk auf den ostgriechischen Grabreliefs', Jahrb. d. Inst. 20, 1905, pp.
139. 141.
33
Tarquinia, Tomba del Cacciatore n.? 3700, primi decenni del V a.C:
M. Moretti, Nuovi monumenti della pit tura etrusca, Milano 1966, p. 147 e
stupende tavole all?gate; idem (supra, n. 30) pp. 80. 86, Tavv. 52. 54-56. In
Frigia, a Sardi e in Oriente si localizzarono Ttocp?SEicroi nel senso di parchi pieni
di animali selvatici da cacciare a cavallo: Xen. An. I 2, 7; Oec. IV 20; Cyr. I
3, 5 (Ciro); Hell. IV 1, 15 (Farnabazo).
34
Tarquinia, Museo Nazionale, Tomba del Letto Fun?bre: Moretti (supra,
n. 30) p. 108 (prima meta del V a.C); Bianchi Bandinelli-Torelli (supra, n. 9)
n.? 116 (460 a.C o poco dopo). Esempi successivi, dal IV a.C. in poi, di cortine
nel banchetto fun?bre di tradizione greco-orientale citati da Pfuhl (supra, n. 32)
pp. 123-125. 138. 144. 152, che pensava a banchetti "sepolcrali", ossia tenuti
realmente vicino al come ancora da certi contadini russi del suo tempo,
sepolcro
ad imitazione dei banchetti della vita reale (la pittura etrusca non presa in con
siderazione). Per Pabitudine di mangiare vicino alla tomba infra, n. 35.
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24 G. Arrigoni
35 a sottolineare
Per la tendenza etrusca le differenze sociali tramite "pro
porzioni gerarchiche" e l'iconografia del banchetto, per es. nella Tomba della
Caccia e della Pesca rimando a M. Cristofani, Etruschi. Cultura e societ?, No
vara 1978, p. 41, Tav. alle pp. 38-39. Un del banchetto sotto
esempio prestigioso
il padiglione con pergolato all'estemo fu offerto, probabilmente nel 271-270 a.C,
da Tolomeo II Filadelfo: Athen. V 196 a-d = Kallixeinos di Rodi FGrHist
627 F 2 e la celebre ricostruzione di F. Studniczka, Das Symposion Ptolemaios
II nach der Beschreibung des Kallixeinos wiederhergestellt (Abhandl. d. Sachs.
Ges. d. Wiss. phil.-hist. Klasse II), Leipzig 1914, pp. 118 ss. Funzione cele
brativa ha anche il festone (evidentemente di un padiglione) che sovrasta l'apo
teosi di Eracle sulla nestoris lucana, Londra, British Museum F 178; Richter
(supra, n. 20) p. 121 e fig. 607 (err?neamente detta apula); A.D. Trendall, The
Red-figured Vases of Lucania, Campania and Sicily, Oxford 1967, 145/791,
Tav. 67, 5, che pensa ad una connessione con la scena, ma il paragone da lui
citato, la nestoris lucana, Parigi, Louvre K 537 = LCS 170/960, Tav. 75, 2, fa
pensare che il baldacchino tenuto dai Satiri sopra Eracle che combatte con Nesso
voglia celebrare la vittoria dell'eroe (cfr. infatti Nike volante). Il pi? antico
letto a baldacchino che io conosca compare sul crat?re del Pittore di Dario,
apulo
-
Napoli, Museo Nazionale 3254 (Inv. 81393), da Canosa: A.D. Trendall A. Cam
Ktoglou, The Red-figured Vases of Apulia II, Oxford 1982, 495/39. La pi?
an tica tenda a padiglione sembra quella di Achille sulla kylix attica Londra, British
Museum E 76, da Vulci = Beazley, ARV2 406/1; Richter, fig. 608. Per la cac
cia come status-symbol rituale di principi in Egitto, Siria, Persia, e per il ban
chetto dei vivi alla tomba del morto, in suo onore (kiti)? nei poemi omerici
e ? a W.
in ?poca geom?trica rimando Burkert, Homo Necans, Berlin, New
York 1972, pp. 53 (n. 35). 61 (n. 5). 62. Per tale abitudine nella Palermo dei
nostri tempi vedi L.M. Lombardi Satriani -M. Meligrana, II ponte di S. Giacomo,
Milano 1982, p. 37.
36
OJ. Brendel, 'The Scope and Temperament of Erotic Art in the Graeco
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 25
Roman World' (1970), ora trad. it. in Vamore in Grecia, a cura di C. Ca?ame,
Bari 1983, pp. 211-245.
37
Aphrodisia-. Ov. Met. X 696; IV 799-800; Schol. IL XIII 66 Dindorf.
Morte: Artemide in Eur. Hipp. 1396. 1437-1438; Apollo in Ale. 22. Neue pre
scrizioni di purificazione aphrodisia e morte sono abbinati: Hesych. s.v. ?yvE?Eiv
Latte; Strab. XVI 1, 20, p. 745 e le iscrizioni di cui infra, n. 48. All'epoca in
cui scrivo non ? ancora disponibile sui mercato italiano e inglese Pannunciato
libro di R. Parker, Miasma: Pollution and Purification in Early Greek Religion.
Il mio ? IV risale alla fine del 1978 e originariamente rientrava in un capitolo
della mia Atalanta n. 11).
(supra,
38 Iambi. Vita 210 Deubner-Klein e^aiVEicdai 8' auTo?? Ecpacravxai
Pyth.
xa touxSe twv upo?'rcapx?vTtov vojxljjlwv ?v Ta??, 'EXXiQVixa?? tc?Xecti, t? u.t)te
p/nrpacri u/if)TE duyaTpi u/tqt' aSsXqni u.t)t' ev i?ptj> [xttit' ev t<p (pa
cruYYivEC^ai
vsptp.Ma gi? prima Occellus o Ocellus Lucanus De univ. nat. 55 in The Pytha
gorean Texts of Hellenistic Period, Coll. and Ed. by H. Thesleff, ?bo 1965,
p. 137. In questo particolare non sembrano derivare da Aristoxenos F 39 Wehrli.
? se
R. Harder, 'Ocellus Lucanus\ Berlin 1926, pp. 134. 136. 138-140, tendeva
sua ? accentuare
condo la vocazione geistesgeschichtliche della formazione ad
?nicamente il parallelo con Plat. Legg. VIII 838 ss., ignorando del tutto il lato
per cosi dire conservativo dei Pitagorici in fatto di tabu sessuali. La mia inter
'
riferisce i^sfr ??psooc alla nel santuario e
pretazione synousia alPaperto. Troppo
gen?rico ed evasivo in m?rito anche K. Praechter, Hierokles der Stoiker, Leipzig
1901, pp. 140. 153. Inaccettabile mi pare l'interpretazione del passo di Giam
blico adottata da M. Timpanaro Cardini, I Pitagorici, Testimonianze e Fram
menti, fase. Ill, Firenze 1964, pp. 320-321 Aristosseno)
( : "vietavano di trovarsi
insieme con la madre o la figlia o 1a sorella nei templi o nei luoghi pubblici".
Almeno io non conosco un simile divieto nelle citt? elleniche.
39 Iambi. Vita
Pyth. 153 D-K X?yEi 8? xai sic kp?v Eicri?vai Se?v (\eux6v
xai) xafrap?v fyx?riov EXQVTaxai ev $ {jhqEyxEXoiu/nrai ti?, cfr. xouxaft?? della
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26 G. Arrigoni
puni to42. Impuniti per la verit? sembrano solo gli dei e/i semidei
lex cathartica di Cirene (F. Sokolowski, Lois sacr?es des cit?s grecques, Suppl?
ment, Paris 1962, 115/A 11-12) e Paccezione sessuale del verbo xoiu-?oum ex. gr.
in Hes. Theog. 213; Herod. Ill 68, 3; Aristoph. Eccl. 723; Eur. Andr. 390;
cfr. M .P.Nilsson, Geschichte der griechischen Religion, I, M?nchen 19673, p. 94.
40 Per le iscrizioni
infra, n. 48. Per Roma cfr. Tibull. II 1, 11-13 vos quoque
abesse procul iubeo, discedat ab aris, / cui tulit hesterna gaudia node Venus. /
Casta superis...; Ov. Amor. Ill 7, 53-54; Met. X 431-435. Soprattutto per
placent
i cul ti di Iside e Cerere rimando a E. Fehrle, Die kultische Keuschheit im Al
tertum, Giessen 1910, pp. 135 ss.
41Herod. II 64.
42 Per Atalanta e
Ippomene a Delfi e nella Thebaik? vedi G. Arrigoni,
<
"Iuppiter victor" a Delfi', Acme 35, 1982, pp. 19-27 e 'Alla ricerca della Meter
tebana e dei "vet er es di" ', Script a P hil?lo ga 3, 1982, pp. 7-68. Laocoonte e
Antiopa in Serv. Aen. II 201; Myth. Vat. II 207. B.A. van Groningen, Eupho
rion, Amsterdam 1977, p. 141 a F 75, eselude a ragione che il piaculum sia
euforioneo. Contrariamente a quanto pensava C. Robert, Bild und Lied, Berlin
1881, pp. 200. 208-209, questo motivo non risale al Laokoon di Sofocle (cfr. in
parte, per i nomi dei serpenti, Radt TrGF a Laokoon F 372); molto pro
babilmente aveva ragione O. Gruppe, Griechische Mythologie und Religions
geschichte, M?nchen 1906, p. 689, n. 3, a ritenerlo anteriore alla Ilioupersis.
Per la violenza di Aiace Locrese a Cassandra nel tempio di Atena Utas e il
tributo delle vergini locresi vedi P. Vidal-Naquet, 'Les esclaves immortelles
d'Ath?na Ilias' (1975), ora in Le chasseur noir, Paris 1981, pp. 249-266, il quale,
pariendo dalla M?dcheninschrift di Vitrinitsa, ha mostrato che, accanto al rac
conto "barocco" e retoricamente di Licofrone, esisteva un'altra tra
amplificato
dizione che, insistendo sul carattere annuale del servizio, aveva "sdrammatiz
zato" Tuso, trasformandolo in una liturgia pi? banale. W. Burkert, Griechische
Religion der archaischen und klassischen Epoche, Stuttgart Berlin K?ln Mainz
1977, pp. 141-142, tende a vedervi parte di un rituale iniziatico, espressione
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 27
partitale dal padre Aleo44. Di chi non era Greco si pot? dire ?
a maggior spregio corne nel caso di Sadiatte II re di Lidia ? che
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28 G. Arrigoni
dote/-essa
?
Egitto a parte ? dovrebbero essere esaminate molto pi?
l?mpidamente e freddamente di quanto facesse la scuola evoluzioni
stica 46.Una sicura conferma all'informazione erodotea circa Puso di
abluzioni o di astensione sessuale prima di entrare in luogo sacro
viene da Aristofane, testimone delPuso di abluzione dopo relazioni
sessuali e di astensione tempor?nea e preventiva prima di acceder?
alPAcropoli ateniese 47. Sicuramente a partir? dal IV a.C. una serie
di leggi lustrali tramandate epigr?ficamente prescrivono meticulosa
mente astinenza sessuale o purificazione tramite sacrificio o ablu
zione dopo relazione sessuale prima di acceder? a templi, santuari,
sacrifici48.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 29
20/25 ss. 35 ss. (Filadelfia, I a.C); 29/4-5 (Metropolis di Ionia, IV a.C); 51/6
(Mileto, fine del I a.C). F. Sokolowski, LSCG, Suppl. (supra, n. 39) 115/A 11-12
(Cirene, fine IV a.C); 54/4 (Delo, fine II a.C); 59/15-16 (D?lo, ?poca ro
mana); 108/1 (Rodi, I d.C); 91/11-12. 17-18 (Lindo, III d.C); 119/7-8 (To
lemaide d'Egitto, I a.C). Vedi anche SEG XIV 529, 17 (Cos, II a.C). Dal fram
mento di una lex lustralis di Tegea (IG V/2, n.? 4 = Sokolowski, LSCG, Suppl.
31, IV a.C) sembra di capire che la presenza nel santuario di persone contami
nate esiga la purificazione del tempio e certe offerte. Al v. 6 Paccenno ad un
uomo che abbia commercio con una donna sembra un divieto, ma il
implicare
testo ? molto frammentario. Per astensione sessuale e per la purificazione anche
del santuario di Afrodite Pandemos ad Atene rimando a L. Deubner, Attische
Feste, Berlin 19662 (rist. Hildesheim-New York 1969), pp. 50-51. 75-76. 158. 215;
H.W. Parke, Festivals of the Athenians, London 1977, p. 83; Burkert (supra,
n. 42) pp. 133. 135.
49 a me nota: su
La pi? antica lex lustralis iscrizione mutila lamina bronzea
edita in Die Inschriften von Olympia, bearb. v. W. Dittenberger u. K. Purgold,
Berlin 1896, n.? 7, pp. 18-19; SEG XI 1181 (V a.C). Cfr. E. Schwyzer, Dialecto
rum Graecarum exempla epigraphica potiora, Leipzig 1923 (repr. Nachdr. Hil
desheim 1960), n.? 412, p. 213; CD. Buck, The Greek Dialects, Grammar,
Selected Inscriptions, Glossary, Chicago-London 19552, pp. 261-262, n.? 64;
cfr. p. 26, 18b. LSJ Suppl. s.v. ?ivew (V a.C). Nota a U. v. Wilamowitz, Die
griechische Heldensage II (1925), ora in Kleine Schriften V/2, Berlin 1937,
p. 95, ehe tuttavia non la differenziava dalle prescrizioni di Herod. IT 64.
50 Per
?eveoi = att. ?ivoi gi? A. Brand, 'Zu der elischen Inschrift...', Hermes
21, 1886, p. 312 (forma dialettale o errore del lapicida); Buck (supra, n. 49)
e ora Frisk, GEW, III, s.v. ?ivaw; LSJ Suppl. s.v. II verbo ?ivEiv (lat. coire,
futuere) pu? essere usato per rapporti eterosessuali extra-matrimoniali (Aristoph.
Av. 560; Ran. 740; Lys. 954; Eq. 1242; cfr. forse Hipponax F 84, 16West =
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30 G. Arrigoni
langage erotique de l'ancienne com?die attique', Quad. Urb. N.S. 9 (38), 1981,
p. 69 sembra nuovamente escludere l'applicazione coniugale del verbo. Nelle re?a
zioni omosessuali maschili (Aristoph. Thesm. 35. 50. 206; Lys. 1092; Eupolis
CAF F 100, 2 [I, p. 283 Kock]) connota di norma Yeromenos come partner passivo
(Dover, supra, bibliograf?a al vaso n.? 2, pp. 140-141. 145).
51
Mezzo per togliere la contaminazione gi? contratta, invece ?yicru-o? pre
scrive la condotta da teuere per evitare la contaminazione: Sokolowski, LSAM
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 31
Nel mondo ?
temide, Demetra, Dioniso, Adone52. greco diversa
mente ?
che in quello fenicio gli Adonia ed eventuali relative unioni
sessuali con cortigiane rimangono un fatto strettamente privato, non
son? una festa che deve svolgersi in un santuario o in luogo pub
blico 53. Nonostante F alone peccaminoso che circond? e tuttora cir
i misteri e il menadismo, ? a dispetto
conda dionisiaci di fatto di
? tutto
certa antica propaganda anti-dionisiaca pare che si limi
tasse a semplice allusione alia sfera erotico-sessuale o a crude esibi
zioni di genitali maschili, non femminili54. Non molto diversamen
te, nei di Demetra,
culti si raccontava nel hier o s logos come Bau
b?, per far sorridere la dea, le avesse mostrato i genitali nel tipico
gesto delVanasyrma, ma fu solo certa propaganda volutamente defor
mante che attribui tale gesto a Demetra conlo scopo di eccitare i suoi
52per
trasgressioni nella commedia di Menandro vedi M. D?tienne, Les
Jardins d'Adonis, Paris 1972, p. 127 e L. Koenen, in AA.VV. 'Ein wiederge
fundenes Archilochos-Gedicht', Po?tica 6, 1974, p. 506 e n. 57 (un Artemis
heiligtum per Locri ? un evidente lapsus: leggi Aphroditeheiligtum).
53D?tienne
(supra, n. 52) p. 126 "les Adonies ont un caract?re priv?".
54Henrichs
(supra, n. 21) pp. 147-148.
55
Anasyrma di Baub?: Orph. Fragm. F 52 Kern; Arnob. Adv. nat. V 25.
Anasyrma attribuito aDemetra: Greg. Naz. Or. in lulian. I 141 (PG 35, p. 653),
cfr. Nonnus Abbas PG 36, p. 1028; la versione siriaca negli Scholia in Invectiva
adver sus Iulianum I 77 in S. Brock, The Syriac Version of the Pseudo Nonnos
Mythological Scholia, Cambridge 1971, p. 121. In gen?rale cfr. A. Di Nola,
Firenze 1974, pp. 21-34. 44 ss. 78, che,
Antropolog?a religiosa, specialmente
nel caso ??lYanasyrma di Baub?, pensa a versione orfico-alessandrina implicante
un'esibizione fallica (pp. 39. 42). Diversamente da lui, nel caso dell1'anasyrma
attribuito a Demetra, insisterei maggiormente con Kern (Orph. Fragm. p. 129)
sulla paternit? di Gregorio, la cui variante w? sfaouca ite? 5oio?? ?vECUpaTO
? a torto assolutizzata da G. S?flund, Aphrodite Kallipygos, Stockholm
p/rjpo?c
?
G?teborg Uppsala 1963, p. 77 poco credibilmente trasferisce su una dea in
lutto l'intento e sia pure solo delle cosce.
aggressivo provocatorio ??Yanasyrma,
56Vedi
supra, n. 42 (in fine) e C. Ca?ame, Les choeurs de jeunes filles en
Gr?ce archa?que, I. Morphologie, fonction religieuse et sociale, Roma 1977,
pp. 254. 267.
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32 G. Arrigoni
57Gentili =
(supra, n. 15) pp. 17. 19. 21. 23. Dioscoride A.P. VII 351
Archil. Test. 60 Tarditi CHpTj? ?v [xsyaXu) teu?vei). In genere ? e bast? pen
?
sare ad Olimpia le sacerdotesse di Hera sono donne sposate. Tertulliano
(P. Bernard, 'Les deux piliers sculpt?s de la porte de Zeus et d'Hera ? Thasos',
Bull. Corr. Hell. 89, 1965, pp. 64-89, fig. 1, Tav. 1; I. Raab, Zu den Darstel
lungen des Parisurteils in der griechischen Kunst, Frankfurt/M/ Bern 1972,
pp. 215-216, n.? 128), ma ? anche fondata la tendenza a localizzare in questa zona
? ?
il Heraion finora non scavato menzionato da Hippocr. I, Caso 14
Epidem.
(-rcap?c"HpTQcip?v) e dunque esistente gi? verso la fine del V a.C. Inoltre presso
l'entrata del Poseidonion, a destra, esternamente ? stato recuperato
principale
? non a Taso
un altare recante un'iscrizione in alfabeto pari? pi? usato dopo
?
il V a.C. considerata di norma copia di un'iscrizione pi? antica, recante la
di sacrificare una capra a "HpTQi 'EiuXiu-evl'Tj (A. Bon-H.
proibizione Seyrig,
'Le sanctuaire de Poseidon ? Thasos', Bull. Corr. Hell. 53, 1929, pp. 345-347,
n.? 6, Tav. XXI; Sokolowski, LSCG, Suppl [supra, n. 39], pp. 134-135, n.? 74;
IG XII Suppl. p. 162, n.? 409). Diversamente da quanto pensavano i primi edi
? e ancora von e non
tori H. Gaertringen Sokolowski rettificarono taie opi
nione ? l'epiclesi della dea a Taso non ? pi? cosi nuova o inattesa, poich? ?
ormai ben nota l'esistenza del santuario di Hera Akraia e Limenia a Perachora,
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Tav. I. Sassari, Museo Nazionale G.A. Sanna (gi?Coll. Chessa) Inv. 2402, da Tharros (Fototeca del Centro
Audiovisivi del Cr?dito Italiano).
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<$%?JlS???f
Tav. II. Sassari, Museo Nazionale G.A. Sanna (gi? Coll. Chessa) Inv. 2402, da Tharros (Fototeca del Cen
tro Audiovisivi del Cr?dito Italiano).
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/ ??bt"
?lwW/ ^^k Cfe?Hr ^^. ^^^ V J^^?m
Toi;. ///. Bologna, Museo Civico Archeologico, Collezione Palagi Inv. 1434, da Atene (foto Museo).
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Tav. IV. Parigi, Mus?e du Louvre G 99, dall'Italia (con Paggiunta del nuovo frammento Cp 88) (foto
M. Chuzeville).
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cu I?
'
'&W
??MV
N
*V^
M liw*?*
Tav. V. Un moderno letto a baldacchino: (a)pastas in tondino; (b) pastos a ?cielo?; (c) pastos a cortinaggio.
arch. Antonello Mosca (foto Alessandro De Crignis).
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 33
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34 G. Arrigoni
60Mimnerm. F = 7, 3
1, 3 West Gentili-Prato; cfr. H. Fr?nkel, Early
Greek Poetry and Philosophy, trad. ingl. Oxford 1975, p. 209 "in a secret
bower".
61Di Nola
(supra, n. 55) p. 45, citando Arist. Polit. VII 1336b, 7 ss., ma
gi? Esiodo e la sua societ? prestavano grande attenzione alla purificazione f?sica
e morale e a tabu sessuali: Hes. Op. 336-337; 724-726; 733-741; 753-754 (per
cui M.L. West, Hesiod, Works and Days, Ed. with Prol. and Comm., Oxford
1978, pp. 333-343; 210-211 al v. 218) 325-326; 333-334.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 35
62 Per
il significato gen?rale di "portico" vedi Herod. II 148. 169; Xen.
Mem. 8, 9 e R. Jebb, Sophocles Antigone, Cambridge
Ill 1900, Appendix,
pp. 264-265, ma al v. 1207 err?neamente "bridal chamber", "poetical equivalent
" e
of MXau.o?": per il significato specif ico di "portico antistante il t?lamo
quindi nel VI d.C. (Chor. Gaz. Apolog. Mim. 132) con applicazione nuziale vedi
J. Roux, 'A propos du d?cor dans les trag?dies grecques d'Euripide', Rev. Et. Gr.
74, 1961, pp. 29 ss. 44 ss. La rettifica cronol?gica al III a.C. ed un esame esteso
dei termini in Cl. Vatin, Recherches sur le mariage et la condition de la femme
mari?e ? V?poque h?llenistisque, Paris 1970, p. 212 ss. Per i poeti ??YAntolog?a
Palatina vedi il commento di A.S.F. Gow-D.L. Page, The Greek Anthology,
Hellenistic Epigrams, I, Cambridge 1965, pp. 79, 241. 300. 335. 561. Per
Heroda IV 56 si veda anche W. Headlam, Herodas. The Mimes and Fragments,
ed. A.D. Knox, Cambridge 1922, rist. 1966, p. 197. VEpitalamio di Arsinoe,
attribuito un tempo a Posidippo, ora in Suppl. Hell. Adesp. F 961, 8. ?15 Lloyd
Jones-Parsons (discutibile la parafrasi di tootto? con "thalamus" in [cfr.
adp.
anche Nesselrath, Index s.v. hocctto?;] le giuste critiche ai lessici da parte
dopo
di Roux e Vatin). Per gli scrittori greci pi? tardi vedi G.W .H. Lampe, A Patristic
Greek Lexicon, Oxford 1961, s.w. rcao'Ta?/'TCao'TO? e W. Peek, Lexikon zu den
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36 G. Arrigoni
66M.
Zuffa, *I frontoni e il f regio di Civitalba nel Museo Civico di Bologna',
Studi in onore di A. Calderini e R. Paribeni III, Milano 1956, spec. pp. 269
(fig. 1) 275-280 e fig. 4 (ricostruzione). A favore dell'interpretazione escatolo
gica Richardson (supra, n. 21) pp. 194-195.
67
Atene, National Museum Inv. 52: CL. Ranson, Couches and Beds of
the Greeks, Etruscans and Romans, Chicago 1905, fig. 30; Vatin (supra, n. 62)
p. 226.
68
Epitalamio per Arsinoe in Suppl. Hell. Adesp. F 961, 8 LJ-P (detto di
Hera part henos suirOlimpo). Carme sepolcrale su stele da Karanis (Egitto) per
una vergine (III-II a.C): SEG I 567, 5 = W. Peek, Griechische Vers-Inschriften,
I., Grab-Epigramme, Berlin 1955, n.? 1680, 5 o?S' vnb rcaorT?v ?u-?v S?u-a? r\K\)
#ev ... L'esempio pi? semplice e pi? antico (IV a.C.) risale almeno al crat?re di
Napoli (supra, n. 35) dove il letto ? protetto da un telo sorretto da quattro
pali (Richter [supra, n. 20] fig. 606).
69Vatin
(supra, n. 62) pp. 218 ss. Aggiungi anche Jewish Encyclopedia
s.v. Huppah VI (1904) pp. 504-506; illustrazioni ibid. s.v. Marriage Ceremonies,
The Huppah VIII (1904) p. 341. I. Abrahams, Jewish Life in the Middle Ages,
London 1896, p. 193.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 37
diversa dalla tenda nuziale e dal t?lamo con cui non ? confuso n?
confondibile a causa del suo carattere provvisorio e insieme sontuoso.
? ritenuta probabile un'evoluzione dalla tenda nuziale presso gli
Ebrei nomadi ad una tenda pi? provvisoria (dove la sposa attende
lo sposo) presso gli Ebrei sedentari, fino alla semplificazione finale
del tessuto nuziale sotto cui andar? come s?mbolo di matrimonio: in
legate al fatto
-rcao-TO? di veli intessuti d'oro: Isis gamos tolos e Afro
dite pastophoros72.
? importante notare come questo genere di rappresentazione sia
cara soprattutto ai Greci d'Orient? o insulari o a quelli d'Egitto, ma
anche agli Ebreie pure
agli Etruschi. Sembra insomma comune l'idea
di attorniare la coppia o il letto nuziale con drappi o costruzioni pi?
atti a dal resto, ad isolarli; insomma a
comptasse, separarli quasi
creare quella che chiamerei "una segregazione spaziale". Una tendenza
piuttosto interessante in tema di intimit? nuziale. Prima di proceder?
70Vatin
(supra, n. 62) p. 219.
71 Xen.
Eph. I 8, 2. Pollux III 37; cfr. Etym. Magn. s.v. toxctto?. Syll.
Inscr. Graec. 996, 23-24, p. 996 Dittenberger3 (probabilmente I d.C, da Smirna);
Dio Chrys. 62, 6. Cfr. anche H.B. Schoenborn, Die Pastophoren im Kult der
?gyptischen G?tter, Meisenheim am Glan 1976, passim.
72 IG XII
(5) 739, w. 109410; Vatin (supra, n. 62) p. 221; L. Vidman,
Isis und Sarapis bei den Griechen und R?mern, Epigraphische Studie zur Ver
breitung und zu den Tr?gern des ?gyptischen Kultes (RW 29), Berlin 1970,
p. 126, n. 7 (fine del I a.C; con la bibliograf?a specialistica); Schoenborn (supra,
n. 71) p. 52. Afrodite detta rao^ocpopo?, ?la^in (Hermes in Stob. I, V 14, v. 10,
p. 77 Wachsmuth2).
73Vatin
(supra, n. 62) pp. 223-224, concorde P. Chantraine, Dictionnaire
?tymologique de la langue grecque, Paris 1968, p. 861, s.v. rcacrra?.
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38 G. Arrigoni
?
passo segnalatomi da B. Gentili sembra dimostrare che in realt?
Tuso della tocctt?c nuziale risalga almeno fino a Saffo74: la poetessa,
dovendo scrivere epitalami, dopo gli agoni, entra nel t?lamo e "in
treccia la toxotta?, stende il letto.le napd?voi nel t?lamo, conduce
Afrodite sul carro delle Cariti, e il coro degli Eroti compagni di gio
chi". Qui con rcacrra? proporrei di intendere un'impalcatura provvi
soria, forse di vimini o di rami intrecciati, come i s?par?s
simposiali
degli Etruschi {supra, p. 20 ss.). Dal che risulterebbe evidente che gi?
in ?poca arcaica si sentiva l'esigenza di schermare il letto nuziale, di
circoscriverne lo spazio circostante.
Per quale motivo? A dire di uno specialista in materia come
Cl. Vatin, il baldacchino nuziale formato da Tzacn??, e izacrt?c, significa
"l'entr?e glorieuse dans la vie commune des ?poux" e sarebbe ? in
mancanza ? una maniera
di legami giuridici reali nel mondo antico
"impressionante" di segnalare l'inizio della vita comune75. Forse le
motivazioni profonde possono essere altre, soprattutto meno mond?ne
ed esibizioniste. Alcuni Ebrei da me interpellati sul significato della
Chuppa, tuttora usata nel rituale nuziale
conservativo, hanno
pi? ri
sposto che
significa la casa dei
novelli sposi e nel contempo, dopo il
gesto della rottura del bicchiere col piede, la separazione dalla vita
precedente. Per il mondo antico ? greco, etrusco, romano ? fino
cristiana e ancora ai ?
alTepoca bizantina, poi giorni nostri, pi? che
naturale supporre una risemantizzazione dei simboli parallela alia va
riazione nelPuso stesso del drappo ? steso sopra gli sposi,
nuziale
appeso nel t?lamo, sorretto da Eroti e affini ? come della struttura
schermante il letto nuziale, fatta di rami, di legno o di altro mate
riale atto a sostenere il "cielo" o il cortinaggio 76.Ma il significato
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 39
capanna".
Se ci? ? vero, potremmo finalmente captare il senso profondo
cui nel mondo il a ?
per greco letto baldacchino specialmente inteso
come cortinaggio ? sembra appartenere ad entrambi ed es
gli sposi
sere oggetto di ugual rimpianto per entrambi, mentre solo della
toxcttoc?, ossia della costruzione provvisoria e tempor?nea ed effimera,
si pot? dire che esiste una stagione precisa, creando quindi un altro
genere di
segregazione che chiamer? "temporale". In un caso, nel
pp. 210 ss. Vedi anche Ludovico Antonio Muratori, Antiquitates Italicae Medii
Aevi, sive Dissertationes de Moribus, Ritibus, Religione etc., II, Mediolani
1739, Dissertatio XX De Actibus Mulierum, coll. 110-111 (Roma e sec. IX).
77
IIoco-T?cin relazione a uomo: Peek GVI (supra, n. 68) 1823, 1. 804, 5.
2038,1 e 12-13 (n?pESpov); IG XII (8) 602, 9; Philodem. A.P. X 21; Lucian.
Dial. mort. 28, 3; izacr-zaSoc,&ptq Peek GVI 935. I?owto?; in relazione a donna:
Peek GVI 1797 (Antipatro di Sidone). 2045, 5; racrT?? vuu-cps?o?Peek 1800, 7;
rcacT?Soc &piQChor. Gaz. Apol. Mim. 132.
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40 G. Arrigoni
78Antim. F
64 Wyss; U. v. Wilamowitz, Hellenistische Dichtung, Berlin
19622, II p. 199.
79 Philetas F *15 Powell
(= Schol. Ap. Rh. IV 1141). Timeo FGrHist 566
F 87 (a Corfu); Dionisio Milesio FGrHist 32 F 3 (a Bisanzio).
80 to the Study of the Greek Religion, Cam
J.E. Harrison, Epilegomena
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 41
bridge 1921, p. 17: "Marriage is the mystery par excellence". Menand. orat.
in Rhet. Gr. Ill pp. 408, 12 ss. 409, 8-9 Spengel.
81
V. Magnien, 'Le mariage chez les Grecs anciens', Antiquit? Class. 5,
1936, pp. 115 ss., che si avr? modo di citare nei dettagli. ?ltimamente cfr.
J. Redfield, 'Notes on the Greek Wedding', Arethusa (American Classical Studies
in Honour of J.-P. Vernant) 15, 1982, spec. p. 189.
82
G. iPesce (supra, bibliografia al vaso n.? 1).
83Hes.
Theog. 125-127. 176-178; ?o-TEpoei? ex. gr. 463. 469. 891. Cfr.
Aesch. F 44 N2 = 125 Mette; Eur. F 898,9 ss. N2; Lucret. I 250 ss.; II 992 ss.
Per i misteri eleusin? vedi Proel, in Tim. vol. Ill, p. 176, 26 ss., segnalato da
M.L. West, Hesiod, Theogony, Ed. with Prol. and Comm., Oxford 1966, p. 199
ad v. 133.
84 L'iniziando a Eleusi ?
capite velato: J.E. Harrison, Prolegomena to the
Study of Greek Religion, Cambridge 19223, p. 547, fig. 155 e soprattutto U. Bian
chi, The Greek Mysteries, (Iconography of Religions XVII, 3), Leiden 1976,
pp. 27-29, figg. 47. 49-51. Per il "matrimonio mimetico" nei misteri, a quanto
pare solo "spirituale", vedi Harrison, pp. 536-539; 550-551; cfr. per Dioniso
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42 G. Arrigoni
del vaso (1) (Taw. I-II) hanno ben poco a che fare con la fertilizza
zione della terra e si addicono assai poco agli dei dagPintenti eminen
temente generativi della cosmogon?a esiodea.
Prima pero di poter escludere Pipotesi di una hierogamia, biso
gner? pur fare un breve excursus sui modo di fare alPamore degli dei
? ?
specialmente con Pimpiego di mantelli e simili sui tipo della
loro gestualit? affettiva soprattutto nei primi approcci amorosi. In
tale ?mbito la casualit? sembra bandita per lasciar posto a tipi di
comportamento nelPintimit? che ricorrono con una certa frequenza
nella stessa hierogamia o in hierogamie diverse. Fin dal VII-VI a. C.
il hieros gamos della coppia Zeus-Hera sembra aver goduto di una
nelParte visiva non immemore di moduli orientali85.
grande popolarit?
NelPormai famoso (e perduto) gruppo ligneo da Samo (fine VII a. C.)
Pesegesi pi? accorta non ha mancato di far notare che tra i due pro
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 43
Dal lavoro della Cremer si ricava anche che in altre rappresentazioni di hiero
gamia di Zeus e Hera il dio mostra il gesto della xdp iizi xapral). In complesso
quindi la gestualit? di questa hierogamia ? piuttosto delicata, almeno nei tempi
pi? antichi. Per l'importanza dell'albero nei riti di Samo vedi L.R. Farnell, The
Cults of the Greek States I (1895), rist. anast. Chicago 1971, pp. 185-186 e
soprattutto A.B. Cook, Zeus, A Study in Ancient Religion, Appendix R: The
Hieros Gamos III/2, Cambridge 1940, pp. 1025 ss., specialmente p. 1029.
87
J. B?hlau, Aus ionischen und italischen Nekropolen, Leipzig 1898, p. 45,
Tav. XIV, 6. 8; idem, 'Glasiertes Thongef?ss aus Samos', Jahreshefte d. oesterr.
arch. Inst. 3, 1900, pp. 210-211, fig. 84; Cook (supra, n. 86) pp. 1027-1028,
figg. 829-830.
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44 G. Arrigoni
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 45
(IV 423-424) TC?-rcXov ... tep?v ... isopcp?pEov: H.A. 'Jason's Cloak', Trans.
Shapiro,
Am. Phil. Ass. 110, 1980, p. 271.
90
Ritengo che a ragione l'integrazione [JLa?]wvdi West abbia avuto pi?
fortuna di quella di Merkelbach ? entrambe proposte nella citata edi
(p/np]wv)
zione delPBpodo di Colonia (supra, n. 15) p. 110 ? esattamente per il motivo
che ha indotto A. Aloni a respingere la prima a favore della seconda, interpre
tando = 'P. K?ln v. Zeitschr. u. Ep.
p/npo? tojyt): 2, 58 32', f. Pap. 40, 1980,
pp. 33-35; idem, Le Muse di Archiloco (supra, n. 4) pp. 130-131. Che toccare i
seni sia un all'unione amorosa (anche omosessuale: [Lucian.] Am.
preliminare
53) non mi sembra un argomento cogente per escludere tale lezione; inoltre, ad
essere precisi, anche il toccare le cosce ([Lucian.] Am. 53 = CAF Adesp. 798
Kock) ? a suo modo un alPatto sessuale vero e (cfr. anche
proemio proprio
[Lucian.] Am. 54, detto di Achille e Patroclo). Non c'? inoltre alcun dubbio
che nei passi citati di Ps. Luciano p/rjpoi significhi cosce e senza ambiguit?: vedi
infatti Lucian. Rhet. 19 o [XTip?? itaTao-oio-dw, distinto da TcuyV) citata
praec.
subito dopo. D'altronde ? inequivocabile che per es., allorch? Ibico chiamava
(PMG F 339 Page), intendeva dire "le mostra-cosce",
le Spartane q>aivo{xr)p?8a<;
aferentemente alla s tatuar?a greca arcaica e classica; cfr. anche Cheremone tr?gico
Oineus TrGF 71 F 14, 9-10 Snell e supra, n. 55.
91M.L. 'Three Presocratic Cosmologies', Class. Quart. N.S. 13, 1963,
West,
pp. 158. 164-169, con il testo ricollazionato del pap. Bodleian MS. G. class, f.
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46 G. Arrigoni
gino che in taluni casi Pamore degli dei ? assai vicino ad un'inizia
zione (anche per le dee partners), esattamente come avviene nel mon
do degli uomini; solo che tale modalit?
? sul versante umano ? ?
48(P), n.? 32312, gi? edito in FVS6 Ferecide di Siro B 2, col. 1; cfr. anche in
'
parte L. Deubner, 'Erca?Xia ', Jahrb. Deutsch. Arch. Inst. 15, 1900 (stamp.
1901), p. 150.
92 E.B.
Harrison, 'Apollo's Cloak', in Studies in Classical Art and Archaeo
logy. A Tribute to P.H. von Blanckenhagen, Locust Valley, New York 1979,
pp. 91-92, Tav. XXV.
93 Xen. I 8, 3.
Eph.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 47
assai poco descritta e perci? con varie zone d'ombra, che b?sogna pa
zientemente illuminare.
In certa misura fu vero anche il contrario e ci? riscatta la con
dotta sessuale di Archiloco ne??Epodo di Colonia dalla scomoda eti
" " u
chetta di psicop?tico o soldataccio"
di donne violatore
impuberi94.
La tradizione di amori clandestini
cultuale e prematrimoniali {pro
e a ? cui nessuno aver
teleid) di Hera Zeus Samo sembra finora
pensato a questo proposito ? costituisce, con Pappendice di un co
stume umano in uso a Samo ad imitazione ed in onore della dea, un
Altri dicono ?he Zeus in Sanio di nascosto dai geni tori def lor? Hera; donde
i Sam? in onore della dea, corteggiando le ragazze, si uniscono nascosta
mente con loro, in seguito liberamente celebrano imatrimoni con sacrifici95.
?
Addirittura regola a Samo
tale secondo fonti erudite ? sarebbe
stata in uso per trecento anni96. Questo genere di unione sessuale
era proverbialmente attribuita a Hera e Zeus spe
pre-matrimoniale
cialmente dalle donne, anche se Samo non fu P?nica sede (concor
rente era Argo)97.
94 Per un ridimensionamento v. B.
Gentili, Gnomon 48, 1976, p. 749.
95
Importantissima testimonianza di Schol. II. XIV 296 Erbse* BXkoi t?v
??oc <paoiv ?v E?uxp X?dpqc twv yov?wv Siccrcap?tevE?Jom ttqv "Hpav 8dev S?jxioi
?VjXip t?)<; dso? [xvtqctte?ovte?; t??? x?pac X?dpqt cruyxoi?Jt?Couoiv,e?toc 7uappT)cr?Qc
To?x;y?[xou<; d?iouoxv.Eustazio (II. XIV 294, p. 987,9 ss. van der Valk) aggiunge
Marte suo a tale tradizione: xai, to?to jjiev xaivoTpoir?av sdou? emcr?pETai ii?vnv,
XayvECav 5? oux exel oucp?j.Nessun dubbio suH'antichit? della situazione riflessa
in queste testimonianze: R. Hirzel, Themis, Dike und Verwandtes, Ein Beitrag
zur Geschichte der Rechtsidee bei den Griechen, Leipzig 1907, p. 323 (continua
zione di n. 2); Famell (supra, n. 86) p. 185, n. 65; L. Gernet, 'Frairies antiques'
(1928) in Anthropologie de la Gr?ce antique, Paris 1968, pp. 40-42 (= trad. it.
della Grecia antica, con pref. di J.-P. Vernant, a cura di R. Di Do
Antropolog?a
nato, Milano 1983, pp. 31-33); Pestalozza (supra, n. 46) p. 200 (continuazione
di n. 6); Cook (supra, n. 86) pp. 1025-1026; C. Ker?nyi, Zeus and Hera, Arche
typal Image of Father, Husband, and Wife (1972), trad. ingl. Princeton 1975,
p. 160, n. 45 (che la sottovaluta).
96 Callim. F 48
Pf; Schol. II. I 609 Dindorf.
97 Theocr. XV
64; Plaut. Trin. 208; A. Otto, Die Sprichw?rter und sprich
w?rtlichen Redensarten der R?mer, Leipzig 1890 (rist. anast. Hildesheim 1965),
p. 179, n.? 2. Per Argo v. Schol. Theocr. XV 64, p. 311 Wendel.
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48 G. Arrigoni
?
In conclusione: il rapporto sessuale quale che sia ? di Ar
chiloco con la sua fanciulla pu? essere considerato un "ini
amplesso
ziatico" come se facesse da preludio {proteleia) a giuste nozze. La
Dei vasi
sopra citati (? I) il n.? (2) presenta a mi? avviso una
98 Plat.
Resp. V 458E. 459F; Le gg. VIII 841D. In questo senso aveva
ragione Fustel de Coulanges, La cit? antique. Etude sur le culte, le droit, les
institutions de la Gr?ce et de Rome, 23a ed., Paris 1916, p. 43, anche se non
si pu? pi? sempre e dovunque condividere l'idea che "la religion qui faisait le
mariage n'?tait pas celle de Jupiter, de Junon, ou des autres dieux de l'Olympe".
99W.
Erdmann, Die Ehe im alten Griechenland, M?nchen 1934 (rist.
anast. New York 1979) p. 254, n. 19. Oltre alle sacerdotesse da lui citate, si
ricordi il sacerdote di Dioniso che celebra il matrimonio nel romanzo er?tico di
Niceta Eugeniano, Erot. Script. IX 289-291 Boissonnade.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 49
sposa, quindi
? durante il banchetto nuziale ? di distribuir? del
pane con la proverbiale frase "hanno fuggito il maie, hanno trovato
il meglio" (ecpuyov xocx?v, supov cqieivov) con cui si rendeva chiara
?
mente manifesto il passaggio della coppia da una vita selvaggia
simbolizzata dalla corona di acanto e ghiande indossata dal bambino
attico ? ad una vita civilizzata simbolizzata dal chiaramente
pane:
un uso che rende giustizia all'antinomia natura/cultura di Claude
L?vi-Strauss104. La coppia dei neo-sposi avvolti nel grande mantello,
100Erdmann
(supra, n. 99) p. 256; molto particolareggiato gi? Heckenbach,
RE s.v. Hochzeit VIH (1913) col. 2130.
loi ie Amazzonomachie vedi D. von Amazons in Greek
per Bothmer, Art,
Oxford 1957, pp. 48. 73. 75.
102
Aristoph. Thesm. 416-417.
103AP. IX 245.
104Demosth. De cor. Suda
259'; Porphyr. De abst. I 1,2 Bouffartigue;
s.v. Adler; Hesych. s.v. Latte; Par. Gr. Zenobius III 98; Diogenianus IV 74;
Erdmann n. V. 'Le mariage chez les Grecs an
(supra, 99) p. 260; Magnien,
ciens. L'initiation nuptiale*, Antiquit? Class. 5, 1936, p. 134 (con citazioni sba
e sacerdo
gliate). Per il pais amphithales vedi G. Arrigoni, Camilla Amazzone
tessa di Diana, Milano 1982, pp. 84-85 e G. Van der Leeuw, 'Virginibus pue
risque. A Study on the Service of Children inWorship', Mededelingen kon. Ned.
Ak. von Wetenschappen afd. Letteren 1939, pp. 443 ss. {specialmente per il
mondo latino e cristiano). La mia concorda con che trovo
interpretazione quella
ora in Redfield (supra, n. 81) p. 193 e in C. Ca?ame, Introduzione a Vamore
in Grecia, Bari 1983, pp. XVIII-XIX.
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50 G. Arrigoni
perduti nella loro unione (sia esso coitus, come vuole Dover, o non an
cora) deve essere intesa isolata dalle figure-cornice, come se fosse nel t?
lamo. Qui, lontano da occhi estranei, avviene Tiniziazione alla ses
sualit? dellaneo-sposa da parte dello sposo, un'iniziazione che ha cer
tamente un grande significato ? corne ? a tutti eviden
per la donna
te ? ma in cui forse anche l'uomo, compreso quello della Grecia
antica, non
pu? essere considerato una sorta di vincitore assoluto e
senza problemi105. Proprio l'analisi del mantello pu? condurre ad in
teressanti constatazioni lungo un filo che si tratta di snodare lenta
mente ed accuratamente.
Indubbiamente il comportamento della Deianira sofoclea, dopo
la morte di Eracle, nelle Trachinie (vv. 912-922) dimostra che l'iden
tit? sessuale della sposa greca nasce e finisce nel t?lamo, sul letto nu
ziale, dove gli CTptoToc.(p?piQ di Eracle, come precedentemente la
chlaina indivisibile con le altre, raccolgono un altro viaggio verso
Tabbandono: il suicidio. Altre pratiche della sposa dimostrano chia
ramente che per lei il matrimonio ? anzitutto un taglio col passato 106.
Quanto al mantello nuziale si ? ritenuto finora che volesse inizial
mente caratterizzare una consacrazione, quindi esprimere Tunione (in
senso morale) degli sposi e la protezione del marito sulla moglie, in
somma il mantello corne simbolo delPintima unione che dovr? esi
stere tra i due sposi107. Per avvalorare la tesi della protezione del ma
rito sulla moglie si ? fatto appello all'Antico Testamento, dove Ruth
? a con di ? dice "Stendi
rivolgendosi Booz la preghiera sposarla
a Dio ?
un lembo del tuo mantello sulla tua serva"; oppure che ri
a ? usa le seguenti "Eri io
volgendosi Gerusalemme parole nuda;
a te, ti guardai, ed ecco il tuo era il
passai vicino tempo giunto, tempo
della pubert?: stesi sopra di te un lembo della mia veste, ti giurai
fede e tu fosti mia" Nel primo caso Ruth professa
108. certamente sot
tomissione e ricerca di protezione; la sottomissione ricorda un po' la
105Una
prospettiva psicanalitica del problema in I riti di rinascita, a cura
di F. Scaparro, Milano 1979, p. 32 "...rito di iniziazione della donna, in cui
Tuomo sentirsi di tutto meno che un eroe
pu? conquistatore".
106Heckenbach
(supra, n. 100) col. 2130; Erdmann (supra, n. 99) p. 259;
Magnien (supra, n. 104) pp. 115-138.
107Guarducci
(supra, bibliograf?a al vaso n.? 3) pp. 220 ss.; Ducati (supra,
n. 26) p. 172 "il mantello della cerimonm nuziale simboleggiante la indissolu
bile unione dello sposo e della sposa".
108Ruth III
9; Ezechiele XVI 8; Guarducci, ibid. p. 223.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 51
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52 G. Arrigoni
113Un
po' antiquate le tesi di J. Toutain, 'Le rite nuptial de l'Anaka
lypterion', Rev. Et. Ane. (M?langes G. Radet) 42, 1940, pp. 345-353 (una svi
sta: Otfried M?ller citato cosi due volte ? l'archeologo-mitologo-storico-filologo
classico Karl Otfried M?ller); A. Jeremias, 'Der Schleier von Sumer bis heute',
Der Alte Orient 31, 1931, pp. 48-53; J.H. Oakley, 'The Anakalypteria', Arch.
Anz. 1982, pp. 113-118, figg. 1-3.
114Plut. Amat. 754EF.
755A.
115Van
Gennep (supra, n. 110) p. 113.
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 53
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54 G. Arrigoni
118Van
Gennep (supra, n. 110) p. 112; per il problema delle tensioni fra
vecchi e nuovi legami di parentela v. L. Mair, Marriage, Harmondsworth 1971,
trad. it. II matrimonio. Ur?analisi antropol?gica, Bologna 1976, pp. 129 ss.
119Redfield
(supra, n. 81) p. 186.
120
Cristofani n. 35) Tav. e didascalia a p. 27. Dissento tuttavia
(supra,
da lui quando interpreta le figure centrali sedute come "due donne nel gineceo,\
121Non ?
questa la sede per es tendere la ricerca di tale uso in tutta la
Grecia; bastera ricordare tuttavia che Penigmatico accenno di Alcmane PMG
F 1, 61 Page all'offerta di un cp?cpo?a 'Opdp?oc,ossia Afrodite o qualche altra
divinit? del contesto cultuale spartano, nonostante le incertezze (B. Gentili
[supra, n. 74] p. 63, interpreta (pccpo?come "aratro", sulla scorta di Sosifane e
Erodiano in Schol. Alem?n, ad v. 61, pp. 5-6 PMG Page; C. Ca?ame, Les choeurs
de jeunes filles en Gr?ce arch?ique II, Roma 1977, pp. 16. 128-130, <p&po<; =
"voile ou charrue", con la prima cfr. anche del
preferenza per interpretazione,
medesimo lettera di conferma del 19-11-1983) pu? essere interpr?tate corne Poffer
ta di un mantello (non velo) alla divinit?, an?logamente a quanto avveniva nella
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Amore sotto il manto e iniziazione nuziale 55
mantello nel vaso (2), che petmette anche di intetptetate nello stesso
senso la scena del vaso (3). Nella taccolta intimit? del gtande manto
? assai ptobabilmente tapptesentata la coppia nuziale nella prima notte
di nozze (il t?lamo ? assai sguatnito, sembta solo segnalato dal cu
scino o simili). Pet quanto tiguatda invece la scena del vaso (1), pto
pongo di vedetvi una sotta di patodia dell'iniziazione nuziale sotto il
manto: infatti il gtande mantello e il symplegma di quel tipo costi
tuiscono una specie di ossimoto. A tale ptoposito patticolatmente il
luminante mipate la notizia, tipottata da Senofonte, che nelPestate
del 421 a. C. un Sitacusano fece fate in un simposio ateniese come
entertainment un'imitazione del mattimonio di Dioniso e
(patziale)
Corinto arcaica, in feste femminili dove le donne offrivano alla dea (forse Artemis)
un drappo che io propendo a interpretare come mantello (cfr. I. J?cker, 'Frauen
fest inKorinth', Ant. Kunst 6, 1963, p. 56 e Tav. 21, 2; per Alcmane cfr. p. 60).
Non credo tuttavia che il cp?cpo?sia un capo di vestiario da offrire alia dea, come
ad Atena in Atene classica. Al contrario pens? che tale mantello sia stato tes
suto dalle donne in preparazione al matrimonio, ma non per se stesse bensi per
lo sposo, forse come mantello nuziale. Infatti il mantello nuziale della sposa non
ha una anche se non mancano testimonianze
grande importanza, iconografiche
(per Pepinetron da Eretria cfr. B. Schweitzer, Mythische Hochzeiten, Heidelberg
1961, p. 10 e Tav. Ill; per rilievi fittili classici da Taranto, Brindisi, Heraclea
v. C.E.V. Vafopoulou-Richardson, Greek Terrakottas, Oxford 1981, fig. 14 e
pp. 15-17). Per la sposa ? assai pi? importante il velo, che di norma veniva of
ferte a Hera dopo le nozze (vedi gi? Alcibia in un epigramma attribuito dal
lemma ad Archiloco: A.P. VI 133 = F [17] Diehl3, e ancora Nosside A.P. VI
265, offerta del rcaitXo? a Hera Lacinia, dove ntizkoc, va ormai interpr?tate come
"velo lungo" anche nuziale, secondo le accurate indagini di Marinates (supra,
n. 5) A 42-43, cui va aggiunto il "velo corto" (xptqSejjivov)delPimmagine cultuale
di Hera a Samo, testimoniato iconogr?ficamente ed epigr?ficamente (Chr. Kar
dara, 'Problems of Hera's Cult-Images', Am. Journ. Arch. 64, 1960, pp. 350.
352-353. 357, Tav. 101, 27-31). Ulteriori precisazioni penso si possano fare anche
a proposito delle cosiddette peploforie sui pinakes di Locri Epizefirii (per cui
v. Zancani Montuoro, supra, n. 116, pp. 40 ss.; Chr. Sourvinou Inwood,
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56 G. Arrigoni
bush: A Turkish Tale and its Root in Ancient RituaP, Harv. Stud. Class. Phil.
82, 1978, p. 9 (lo sposo avvolge G?lilah nel proprio mantello e la porta dentro
casa). Uno dei teorici del matrimonio, Raffaele Corso, 'Lo studio dei riti nu
ziali', Bilychnis maggio-giugno 1917, p. 5, ricordava che "nell'uso volgare (lo
sposo) deve indossare 'almomento della celebrazione (del matrimonio) la ca
micia, le mutande, le calzette cucite e date in dono dalla sposa ". Quanto ho
ricordato in queste ultime pagine permette pero di dissentire da quanto egli affer
mava a delle "tradizioni antiche".
proposito
122Xen. IX 2-7.
Symp.
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