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(CALABRIA)
Author(s): Giuseppe Occhiato
Source: Byzantion , 1986, Vol. 56 (1986), pp. 207-234
Published by: Peeters Publishers
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Byzantion
A Franco Pata,
in memoriam.
(1) Credo, infatti, che il Capialbi sia stato indotto in inganno a proposito della
«croce di Mileto», ed abbia trascinato involontariamente dietro a sé altri autori come
G. Cozza Luzzi e G. Monaco. Personalmente, sono convinto che tale cimelio non
sia mai esistito. Difatti, il Capialbi afferma esplicitamente di aver tratto tale «mo-
numento greco ... da una antica memoria serbata nella mia domestica biblioteca» (V.
Capialbi, Memorie per servire alla storia della Santa Chiesa Miletese , Napoli, 1835,
p. xxxviii) e ne rende noto di disegno nella tavola II in fondo al volume.
Confrontando tale disegno con quello tratto dalla Cattolica do Stilo, è curioso
constatare come risultino identici in modo impressionante : identica è la croce
gemmata alle estremità e identiche sono la forma e la disposizione delle lettere. Si
tratta indubbiamente della stessa croce, che non può essere che quella di Stilo, unica
esistente. Evidentemente, il Capialbi rinvenne fra le sue carte la riproduzione della
croce di Stilo senza l'indicazione della provenienza e l'attribuì senz'altro alla
Cattolica di Mileto. Egli, infatti, non aveva osservato di persona il cimelio di Stilo,
ed aveva operato l'accostamento fra le due croci sulla base di uno scritto del
canonico Carlo Macri (Capialbi, op. cit., p. xxxix). È, tuttavia, impensabile che lo
studioso vibonese abbia voluto creare un falso storico per innalzare la cronologia
della città di Mileto ; resta, però, il fatto che fra le carte domestiche del Capialbi, di
recente esplorate, non sia stata rinvenuta tale testimonianza: «richerche fatte
recentemente nella biblioteca Capialbi sono state, a questo riguardo, infruttuose»,
annota G. Monaco (G. Monaco, La Mileto prenormanna , in «Atti del I Congresso
Storico Calabrese», Roma, 1956, p. 190, nota 2).
Sulle croci di Mileto e di Stilo, cf. oltre alle due citate, le seguenti opere : P. Orsi,
Le chiese basiliane della Calabria, Firenze , 1929, p. 25 ; G. Cozza Luzzi, Di una
croce di Mileto , in «Rivista Storica Calabrese», 1900, pp. 27-29 ; Idem., Segue sulla
Croce di Mileto , ibidem ., pp. 29-31 ; Idem., Sopra un'altra Croce simile , ibidem .,
1901, pp. 41-43 ; R Jurlaro, Nuove tesi per la lettura planimetrica della Cattolica
di Stilo , in «Calabria Bizantina», Atti del IV e del V Incontro di Studi Bizantini,
Reggio Cai., 1983, pp. 55-58 ; P. De Jerphanion, in «Atti del V Congresso Intern,
di Studi Bizantini», Roma, 1940, vol. II, p. 575.
(2) Si sono variamente occupati del problema, oltre ai cronisti regionali, i
seguenti autori : A. Di Meo, Annali Diplomatici del Regno di Napoli , voi. VIII,
p. 208, e vol. XI (Annotazioni), p. 279 ; I. Piperni, Notizie della fondazione,
(10) F. Costabile, op. cit., p. 71. Tale articolo è corredato da una serie di foto
della soprintendenza Archeologica della Calabria riproducenti i mosaici messi in
luce nel 1939.
(11) Malaterra, cit, p. 48.
(12) Nella cronaca di Ibn-al-Atìr, detto al-Gazân, Mileto nel 982 era in mano
ai mussulmani, i quali vennero cacciati da Ottone II, reduce da Stilo (M. Amari,
Biblioteca ..., cit., p. 433 ; ved. anche Annales du Maghreb et de l'Espagne, traduz,
di E. Fagnan, Algeri, 1901, p. 36). Quanto ai ßioi, la cittadina è ricordata col
toponimo MaÃahoç (lettura Malétos ) nel Bíoç di S. Saba (G. Cozza-Luzzi,
Historia et laudes SS. Sabae et Macarii, Romae, 1893, paragrafo 9) e con l'es-
pressione MaÀirov in quello di S. Elia da Reggio detto lo Speleota (870-960) ( Acta
Sanctorum, Bollandisti, Septembris, III, Venezia, 1761, p. 868, n. 50).
(13) L'esistenza di questa chiesa è ampiamente documentata sia dagli scrittori
locali settecenteschi, quali I. Pipemi e U. M. Napolione (per i quali, v. nota 2, supra)
sia dalle due note vedute dell'antica città di Mileto (quella del xvii sec. e quella del
1703 del Pacichelli) ripubblicate recentemente da G. Occhiato, La SS. Trinità di
Mileto, Catanzaro, 1977, flgg. 31 e 33, e Idem., Una «memoria» inedita..., cit.,
figg. 11 e 12.
Fig. 7. -
Una veduta della vecchia Mile
pubblicata per la prima volta
Per la consacrazione della Cattedrale
Nel cartiglio in alto a destra si legg
2. Abbadia della SS. Trinità. 3. Conven
6. Porta di S. Cristoforo. 7. Chiesa d
Antonio. 10. Cappuccini. 11. S. Ang
Catharina .
Fig. 9. - Santa Severina. Pulvino del c.d. Battistero (da Orsi, 1929).
LEGENDA 1 II
I.Area urbana antica Ī f
D. Insediamento post-normanno detto BORGO | Il
ili- Area urbani sottoposta all'Abbazia c*pPuCC,N/ 1 • - //
• CATTEDRALE V -*J/
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Fig. 12. - Mileto. Rappresentazione grafica della vecchia città, con l'indicazione
dei principali edifici sacri e civili (da Occhiato-Bartuli, 1984).
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(25) Sulle due celebri fabbriche ruggeriane, sorte fra il 1063 ed il 1085 circa, cf.
C. Bozzoni, Calabria normanna, , Roma, 1974, passim ; G. Occhiato, La SS.
Trinità di Mileto , Catanzaro, 1977 ; Idem., Interpretazione dell'antica cattedrale
normanna di Mileto attraverso la scoperta di nuove tesimonianze , in «Quaderni
dell'Istituto di Storia dell'Arte Med. e Mod., Fac. di lettere e filosofia, Università di
Messina», III (1979), pp. 6-15 ; Idem., L'architettura del periodo normanno , in
«Beni Culturali a Mileto di Calabria», cit., pp. 51-68.
(26) Per queste chiese, cf. gli scritti di U. M. Napolione e di L. Piperni, di cui
alla nota 2 di questo articolo ; ved., anche, D. Taccone Gallucci, Monografia della
città e diocesi di Mileto , II ediz. Modena, 1882, passim.
(27) F. Putito, Per la consacrazione della cattedrale di Mileto , Vibo Valentia,
1930, p. 32. L'originale è irreperibile ; se ne conserva una copia in casa di privati
cittadini miletesi.
(28) G. B. Pacichelli, Del Regno di Napoli in Prospettiva, Napoli, 1703.
(29) È troppo poco per avanzare suggestive illazioni, ma la presenza di un nartex
antistante alla facciata della Cattolica potrebbe costituire un elemento di riscontro
con la chiesetta bizantina degli Ottimati di Reggio Calabria, che sembra avesse pure
Decifrazione dell'incisione
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un simile elemento architettonico (sulla chiesetta degli Ottimati e sulla sua identi-
ficazione con la «Cattolica» della città di Reggio Calabria, cf. F. Arillotta, La
chiesa bizantina degli Ottimati , in «Brutium», n.s., LXI (1982), n. 1, pp. 5-9) ; F.
Mosino-F. Arillotta, Una questione di metodo , in «Brutium», n.s., LXI (1982),
n. 2, pp. 3-5.
(30) Dopo la fondazione della diocesi, la Cattolica divenne una filiale della
parrocchia della Cattedrale, e come tale esistette fino al crollo del 1783 ; i miletesi
tuttavia la vollero ricostruire nel nuovo abitato sorto poco dopo (cf. «Beni Culturali
a Mileto di Calabria», cit., pp. 138-141).
APPENDICE
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1) in moltissimi sigilli compare la frase TCO CCO AJIACO (al tuo servo)
divisa nei quarti creati da una croce, di solito monogrammatica, cosi : cioè :
Qsotóxb ßotjdei rw <rw ôovÀw = Madonna, proteggi il tuo servo (il nome è
posto nel verso).
/ TiP CüA
Iff - O - H]
'éX Aca ) J
2) Per quanto abbia cercato, non ho trovato un esempio con questa frase
scritta accanto ad una croce non monogrammata. Solo, a pag. 42, c'è il
disegno di un sigillo incompleto, forse per corrosione :
T(P C OJ
3
id
se
s
ic
c
4
l'
lettere : 1, 2, 3, 2, 4, 5, 6, 7, dando al
dunque : (KYPIE BOH&EI) TCÚ CO. ) A
servo.
Roma, 26.3.1984.
Gentilissimo amico, mi dispiace se dopo così tanto tempo Le scrivo,
gli impegni sono stati tanti, soprattutto in questo periodo.
Ebbene, forse, i risultati della mia ricerca La deluderanno un po',
penso che, in coscienza, non era possibile poter ricavare di più. Le dir
le ultime foto mi hanno chiarito ulteriormente le idee. Cominciamo dalle
cose apparentemente più semplici. Inutile dirle che le mie sono solo ipotesi.
piccolo repertorio che abbraccia un po' tutto l'impero bizantino dal v sec.
al xviii e sulla mia esperienza, sarei dell'avviso che tale scritta sia del periodo
normanno, quindi la collocherei fra xi ed il xii secolo.
La mia ipotesi si basa sulla somiglianza morfologica di alcune lettere con
quelle di un'epigrafe funeraria di Lecce (n° 3678 del Museo Castromediano)
dell'xi sec., di un'iscrizione di S. Nicola di Bari del 1011 (?), dell'iscrizione
di Forza d'Agro del 1 172 (v. Passarelli G., Le Epigrafi bizantine al museo
Castromediano di Lece, «Archivi e Cultura», 14 (1980), p. 57, tav. I, 3-5.
Ed inoltre con alcune iscrizioni riportate in N. Moutsopoulos, La Mor-
phologie des Inscriptions Byzantines et post-byzantines de Grèce , «Cyrillo-
methodianum», 3 (1975), pp. 53-105 v. soprattutto p. 67, tav. 3 (iscrizioni
di S. Giovanni Magutis sec. xii).
Non Le nascondo che il problema morfologico delle lettere, non potendo
avere dei repertori completi, può trarre in inganno enormemente perchè vi
sono dei 'revival', cosicché ci sono forme simili nel v sec., nell'viii sec., nel
xi-xii sec. e così via. Poi, purtroppo, conosciamo alcune zone ed altre no ;
i settori provinciali sono ritardatari e ripetitivi. Insomma, bisogna essere
molto prudenti.
Il fatto che il gran Conte Ruggero abbia prediletto tanto Mileto e che,
nonostante la erigesse a diocesi latina, i suoi proclami fossero in greco,
potrebbe essere una pista. Per quanto riguarda il fenomeno dei monogrammi
era molto diffuso nell'area bizantina in varie epoche. Molti di essi si possono
trovare in articoli, soprattutto della Rivista «Dumbarton Oaks Papers», di C.
Mango e I. Ševčenko, su iscrizioni microasiatiche e metropolitane.
La ringrazio della stima e della fiducia dimostrata nei miei confronti. Mi
consideri sempre a sua disposizione. Cari saluti.
Gaetano Passarelli.
Column
Inscription : Monogram - '(to) your servant' probably part of a series
which would have formed a continuous inscription of the kind, 'Lord
(Virgin ...) bless your servant
Cuttings : Evidently intended to hold a metalwork cross, perhaps with
some decoration in the top half.
Date : Hard to tell ; best check for parallels with the monograms in
Byzantine lead seals ; these cruciform types are usually early (V-VIc), but the
isolated letters in the field could indicate a later përiod. A series of
monograms put together to form an inscription may more typical of 9th
century or later : some examples were collected by C. Foss in JOBG, 1967
(included in H. Buchwald, The Church of the Archangels at Sige. Vienna,
1969).
Clive Foss.