Colossi di Lombardia
Author(s): Barbara Agosti
Source: Prospettiva, No. 83/84 (Luglio - Ottobre 1996), pp. 177-182
Published by: Centro Di Della Edifimi SRL
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/24432444
Accessed: 29-07-2016 15:21 UTC
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Colossi di Lombardia
del mondo infino allora, [occorreva] non misurarsi con i coevi lavori in corso nella
fosse in alcuna parte restata offesa [...]; il basilica vaticana riporta anche un altro
pezzo da cui estrarre si dovea la colonna irrealizzato progetto borromaico di poco
si divelse e si spicc dalle viscere di quella precedente, attorno cio al 1615 : quello
Barbara Agosti
cava intiero e uguale assai [,..]"2 per la costruzione nella tribuna di San
Su questa iniziativa doveva giocare non Pietro, inglobando la Confessione che
poco anche il ricordo recente delle impre- Carlo Maderno stava finendo, di una
se compiute con gli obelischi dal ticinese 'Navicella di San Pietro', in pietra nera,
Domenico Fontana nella Roma di Sisto con le Fiancate intarsiate di pietre dure e
V, teatro di buona parte della giovinezza sormontata tutt'attorno da una balaustra
chine e di ordegni", e la passione per il co- barca, in parte sottoterra, appunto nella
Ad una tentazione, ben tenuta a freno, di inclinata come fosse per il rollo, avreb
Provare ad uscire dall'assuefazione a
statuaria.
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bero dovuto trovar posto il coro per il con le venature dell'onice; o, pi avanti, corsi devozionali peculiarmente alpini e
collegio cardinalizio e il solio papale, di in quello di Santa Maria presso San Cel- subalpini.7
bronzo lavorato e rivestito all'occasione so, a commessi, per l'esecuzione dei quali Nel confronto proposto tra il Duomo mi
di broccati colorati; al timone sarebbe l'arcivescovo fece venire dalla prestigiosa lanese e San Pietro Federico fa un altro
stata una statua bronzea di 'San Pietro', a manifattura medicea un maestro specia- richiamo eloquente, ai "doi ammirandi
prua una di'San Paolo', e a far da albero lizzato, il fiorentino Angelo Conti.6 Il pulpiti di bronzo [...] fatti fare da San
una sorta di Colonna Traiana di bronzo, quadro vivente, poi, della navicella con Carlo"8 nel primo: un richiamo ad un
con effigiate le scene della'Passione', e in Pietro al timone, Paolo a prua con la episodio importante della tradizione
alto un Crocifisso dorato; in cima, poi, un spada sguainata, gli altri apostoli a bor- lombarda dei colossi, che va guardata
baldacchino a ombrello, a guisa di coffa, do, le statue dei Dottori della Chiesa clti per tutta di fila per riuscire a rendersi
tale da riprendere la circolarit della cu- nell'atto d'imbarcarsi, e la messa rappre- conto di come vada letta in bilico tra
pola soprastante.4 sentata per davvero alla luce delle cande- oltranza espressiva e registro caricato, as
Nel delineare il progetto di questa grande le, sottocoperta, nell'oscurit della Con- sai pi che in termini di ambizioni monu
macchina, che prevedeva il ricorso a spe- fessione, furtivamente visibile dall'ester- mentali. Vale forse la pena di ricordare,
cialit artistiche diverse, dal cesello al- no, come fosse un rito segreto dei tempi sullo sfondo, che, tra chi pot vedere dal
riflessa, vengono fuori qua e l tratti pe- equestre a Francesco Sforza, due titani
culiari dell'autore: l'imbarazzo di cedere della letteratura artistica locale come
forte quelle della "bellezza", del dar cam- *" terrestre caballo" del secondo,9 da quella
po libero agli artefici; e momenti, altret- suscitata dalle sue gigantesche dimensio
concretezza, l'urgenza di fornire indica- Poco prima che la citt cadesse nelle ina
zioni strutturali, quasi da capomastro, la ni salde di San Carlo, e la scultura mila
filosofia continuamente ribadita del 'chi nese in una situazione di stallo, in cui
tivo: qui il'disegno' sempre un disegno 1 con sospetto,10 a lanciare la moda del
tecnico steso per davvero, e l'"idea" f 1 ' fuori scala sembrano essere stati i cosid
ro, avrebbe potuto suscitare nello spetta- $ ; f l'Ascona dal paese in cui era nato, sulla
tore Federico Borromeo insiste pagina Lm ; * ' ^ l facciata del palazzetto milanese di Leone
w^Siil
morbidi come cere di Gianlorenzo Berni- * 1578, nel coro di San Lorenzo a Lodi12
sopra una forma di coro per le fonzioni lombardi (cos li chiamava il Lomazzo),
pontifcie, che riuscirla molto vago, miste- come, ancora nell'ottavo decennio, nel
rioso e pieno di divozione compare un caso delle grandi cariatidi sulla facciata
confronto esplicito tra la basilica romana di San Raffaele a Milano, disegnata da
e il Duomo di Milano, una sfida in termi- Pellegrino Pellegrini, fino a quelle del
ni di dimensioni, spese, sontuosit, che confessionale di Santa Maria Assunta a
r
mente lombarda, del progetto pazzesco Andrea Fantoni.13
della 'Navicella di San Pietro'.5 Intanto, delle persecuzioni, se qualcosa evoca, A dipanare qualche pasticcio sopravve
l'insistere per varie parti di essa a favore una scena da gran teatro montano, una nuto di recente negli studi, giova ribadire
di una decorazione a intarsi di pietre du- apparizione da Sacro Monte, tutta nei che Antonio Abbondio detto l'Ascona
re riflette gusti messi in opera in quel giro colori e nei toni di luce del bronzo dorato, non va confuso n, ovviamente, con
d'anni anche a Milano: al principio del delle pietre dure e dei broccati. E ad un l'omonimo quattrocentesco sopranno
secolo, nell'altar maggiore di Santa Ma- lessico sacromontano rimanda pure l'ag- minato lo Scarpagnino n con l'omoni
ria della Passione, dove le scene bibliche gettivo "misterioso" ripetuto tante volte mo contemporaneo (1538-1591) ben no
dipinte dal Cerano e da Giulio Cesare nel Discorso: 'misteri' erano, infatti, per to come medaglista e ceroplasta, nativo
Procaccini sulle formelle facevano a gara lunga tradizione designati i vari momen- di Riva del Garda. A loro volta, n que
ti delle sacre rappresentazioni inscenate st'ultimo n l'Ascona vanno confusi con
178 [Contributi] stabilmente nelle cappelle di questi per- Antonio da Viggi, cui il Lomazzo attri
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buisce nel Trattato due opere che Carlo dico abbastanza, di don Filippo II, che, anche persino riguardo ai costi. Se ne accorse
Torre nel Ritratto di Milano conter nel dal marmo, imponeva un non so che di rispet- Marc'Aurelio Grattarola, l'inventore del
novero dei colossi della citt: le due gran- ^ ^ven^To^STa^6 ^ " Sacro Monte di Arona;che nel novembre
di protomi lemminih che reggono 1 orga- Quella statua non c' pi, per un caso singola- del 1614 scrisse, un po sorpreso, a Marco
no di Santa Maria presso San Celso (figg. re. Circa cento settantanni dopo quello che Sittico Altemps, arcivescovo di Salisbur
4, 5), nella controfacciata, volutamente stiam raccontando, un giorno le fu cambiata g0;
molto simili ma non identiche, come due la tesla' le fu levat0 dl mano lo scettro, e , signor cardinale Borromeo vuol spendere
... , , sostituito a questo un pugnale; e alla statua fu !! s P"or cardinale Borromeo vuoi spendere
gemelle che si distinguono appena perche messo nome Marco Bruto Cos accomodata piu d'diecimila scudi in un colosso di marmo
quella di destra ha un aria pi severa e stette forse un par d'anni; ma, una mattina, con 1 effigie del santo da mettere nella piazza
quella di sinistra pi raddolcita, e le pie- certuni che non avevan simpatia con Marco avanti h Sacro Monte .1
ghe della veste di marmo vanno dispo- Bruto, anzi dovevano avere con lui una rugg- Credo che tra gli "sviluppi barocchi del
nendosi in modo leggermente diverso.14 n.e seSreta' gettarono una fune intorno alla l'iconografia carliana" sopravvenuti ad
,, , , . . , ,, ~ statua, la tiraron gi, le fecero cento angherie; ,, . , . ,, , .
Nella Tavola dei nomi de gl artefici pi mutilata e ridotta a un torso informe, la esecuzione del modello (perdu
illustri cos antichi come moderni" che strascicarono, con gli occhi in fuori, e con le t0) del Cerano nei decenni che trascorse
figura in fondo all'edizione originale del lingue fuori, per le strade, e, quando furon ro fino al completamento, negli anni No
us j - j - San Giovanni
San Giovanni Battista
Battista
e Giuditta' (1578).
e Giuditta'(1578).
Lodi, San
Lodi, San .
Lorenzo.
lossi ali epoca di Federico Borromeo,
Lorenzo. Bernardo Falcone e Siro Zanelli si possa a
non pi solo termini ma anche sculture stracchi bene, la ruzzolarono non so dove. Chi buon diritto annoverare un altra statua
a tutto tondo, la prima testimonianza di l'avesse detto a Andrea Biffi, quando la scolpi- di San Carlo, maggiore del naturale, con
questo passaggio dovrebbe essere la sta- va!" tata anch'essa da Carlo Torre tra i colossi
tua di Filippo II di Giovanni Andrea Bif- La statua colossale di San Carlo ad Arona esistenti a Milano.20 quella (fig. 6) in
fi, del 1611, distrutta dai giacobini mila- ideata dal Cerano per conto di Federico rame, con la testa e le mani di bronzo,
nesi alla fine del Settecento,18 la cui storia intorno al 1614 sta dunque come un non eseguita da Dionigi Bussola con la colla
uno dei pi negletti "ricordi figurativi" plus ultra che ha questa tradizione alle borazione di Ambrogio Grossi per il get
di Alessandro Manzoni, bench abbia spalle e intende spingerla alle estreme to e di Alberto Guerra per la lavorazione
meritato di venir raccontata nelle pagine possibilit; concorrevano pi ragioni a del rame, datata 1673, che fu trasferita
sulla rivolta del pane, nel capitolo XII dei richiederlo: occorreva un'immagine pr- nel 1786 in piazza Borromeo, dove ora si
Promessi Sposi: la statua colossale del porzionata alla statura che Carlo aveva trova, dal centro di piazza Cordusio in
monarca spagnolo stava nella nicchia sul- nella testa di Federico e ormai nella devo- cui era stata eretta.21 Se le dimensioni
la facciata del Collegio dei Dottori, in zione della diocesi, e perci anche una non impressionanti dell'opera possono
piazza Mercanti, ed era impossibile che i determinazione gigantistica in tutti i sen- lasciare perplessi riguardo alla definizio
rivoltosi non dessero uno sguardo si, tale da garantire una immediata visi
"aquel viso serio, burbero, accipigliato, e non bilit rispetto al contesto paesistico, e [Contributi] 179
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