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Le navi di Pisa
Una questione ancora “pendente”
L’
Italia non è un paese normale: ellenistica e romana rinvenute a Pisa, le cui la direzione scientifica dapprima di Stefano
questa è l’osservazione che sem- vicende per la loro rilevanza meritano d’es- Bruni e poi di Andrea Camilli, un ampio e
pre più spesso in patria e all’estero sere a distanza di tanti anni qui brevemente laborioso intervento di scavo stratigrafico.
sentiamo emettere da chi consideri le nostre ripercorse. La scelta di condurre le indagini in esten-
vicende politiche, sociali, economiche e –
sione per un’area di 3500 m2 sui 10000 m2
per quello che più qui ci riguarda - culturali. La scoperta
Giudizio che, però, suona alle nostre orec- complessivi e l’immediato affiorare, ad una
chie quasi assolutorio ed ingiustificata- L’area della scoperta è quella del com- quota tra - 5,50 e - 9 m, dei primi relitti e
mente benevolo di fronte a decenni di mal- plesso ferroviario della stazione di Pisa-San dei numerosi reperti relativi ai carichi na-
versazioni, di corruzione ad ogni livello, di Rossore, avvenuta nel tardo autunno del vali ha “obbligato” ad abbandonare l’origi-
superficialità, d’impreparazione tecnica e 1998, nel corso dei lavori di ampliamento nario progetto urbanistico, ricollocato nei
gestionale della nostra classe politica ed dello scalo da parte di Rete Ferroviaria Ita- pressi dell’esistente Stazione Centrale.
amministrativa, di generalizzata accondi- lia SpA funzionale alla
scendenza ed ignoranza collettiva. Scon- costruzione del centro di
forta infatti rilevare come, pur nell’avvi- controllo dell’Alta Velo-
cendarsi di governi di segno diverso, nulla cità. In quest’area, di-
sia mutato nella sostanza, in un “gattopar- stante poche centinaia di
dismo” dilagante che ha paralizzato il paese metri dal Campo dei
bloccando sul nascere qualsiasi ipotesi di Miracoli e dalla celeber-
cambiamento o di concreta inversione di rima Torre, si estendeva
tendenza. il porto urbano di Pisa
La mala gestione dei beni culturali, a ben antica tra la fine del V
vedere, rappresenta uno degli indicatori più secolo a.C. ed il V se-
significativi del basso livello raggiunto dal- colo dell’era volgare. Il
l’Italia tra le cosiddette democrazie evolute. rinvenimento, del tutto
Il degrado inarrestabile del nostro multi- fortuito e di grande im-
forme patrimonio, l’esiguità delle risorse ad patto mediatico (che ha
esso destinate (appena lo 0,2 % della spesa fatto enfaticamente gri-
pubblica), l’evidente anoressia dei ruoli tec- dare alla “Pompei del
nici del Ministero dei Beni e delle Attività mare”), ha permesso di
Culturali, la conseguente incapacità di tute- aprire un inedito capi-
lare i beni archeologici e storico-artistici tolo sulla storia marit-
presenti su tutto il territorio nazionale, scon- tima, economica e
volto da speculazioni edilizie, da dissennate sociale della città to-
pianificazioni urbanistiche ed infrastruttu- scana e potenzialmente
rali, dai sempre più aggressivi e pervasivi di accrescere le cono-
interessi delle organizzazioni mafiose. scenze relative alla tec-
In questo quadro sconfortante, che contra- nica navale antica.
sta smaccatamente con la retorica ufficiale Nonostante le pressioni
del Bel Paese, immeritevole depositario di che spingevano a com-
parte così consistente del patrimonio cultu- piere un rapido inter-
rale mondiale, s’inserisce anche – come più vento di semplice sterro
volte segnalato in queste pagine – la triste dell’area con il recupero
sorte dei beni archeologici sommersi e dei reperti più interes-
delle importanti testimonianze navali del- santi, si è invece oppor-
l’antichità. Proprio tra queste ultime un tunamente avviata da
ruolo quanto mai emblematico (e non pro- parte della Soprinten-
priamente positivo, come vedremo) ven- denza ai Beni Archeolo-
gono a rappresentare le navi d’epoca gici della Toscana, sotto Materiali archeologici pertinenti alla nave ellenistica.
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l’area del porto wrecks) are still not fully documented nor
bizantino e dei analysed from a nautical point of view».
resti navali e c’è Come detto, le navi di Yenikapi sono in
da credere, dato corso di trattamento conservativo per
che il cantiere è mezzo del “semplice” PEG mentre le navi
stato sgombrato di Pisa sono state sottoposte a varie speri-
dalle navi già da mentazioni. La prima, inventata da Costan-
un anno, che i la- tino Meucci dell’ICR, ha previsto la
vori arriveranno chiusura dei relitti all’interno di gusci di ve-
a conclusione troresina; di questa tecnica in tempi non so-
molto veloce- spetti in molti abbiamo denunciato la totale
mente. inefficacia (cfr. “Archeologia navale mi-
Va fatto presente liardaria”, a firma di Giulia Boetto e Piero
che Yenikapi non Alfredo Gianfrotta vd. L’archeologo su-
è un tranquillo bacqueo 15, 1999, pp. 2-3 e il nostro già ci-
campo di fru- tato Anche in Italia finalmente (ri)nasce
Resti della banchina antica con elementi lignei. mento in mezzo l’archeologia navale?), di cui aveva già
alla campagna fatto le spese l’ormai dimenticato scafo ro-
ma un quartiere mano di Valle Ponti di Comacchio e l’in-
settimane) è stato smontato in maniera da popolatissimo nel pieno centro di Istanbul compatibilità con il fondamentale lavoro di
ridurre drasticamente i costi del recupero, dove gli scavi erano finalizzati a costruire documentazione dei disegnatori e di analisi
da permettere un restauro più efficace la principale stazione della metro e l’im- degli archeologi dato che gli scafi vengono
(come noto i pezzi singoli sono gli unici boccatura del nuovo tunnel sottomarino che sottratti alla vista già nel corso dello scavo
che possono essere consolidati efficace- permetterà di collegare la parte europea con e comunque rimangono chiusi nel “sarco-
mente mentre gli scafi assemblati presen- la parte asiatica della città. Le pressioni po- fago”, e quindi invisibili, fino alla sua ria-
tano grossi problemi di restauro) e da litiche e il danno economico per il progetto pertura. Eppure, malgrado questo, si è
garantire la possibilità della necessaria do- del tunnel che sono derivate da questa sco- voluto comunque operare sui relitti con
cumentazione analitica in laboratorio pre- perta quindi sono ben immaginabili e certo questa tecnica che ora, oltre al problema
ventiva al restauro. Quest’ultima è stata superiori a quelle causate dalla scoperta di della mancanza di adeguati rilievi, potrebbe
condotta prima con il sistema manuale, San Rossore dove infatti, alla fine, il pro- presentare spiacevoli sorprese quali il pro-
adottato in Italia quasi esclusivamente dallo getto di costruzione di edifici delle FS è babile deterioramento del legno nel corso
scrivente e da Dario Gaddi (per la nave ro- stato dirottato altrove. di tanti anni di stoccaggio.
mana di Grado e per molti altri piccoli re- Gli studi sulle navi bizantine hanno visto A Pisa, passati attraverso altre tecniche per
litti), ma ben noto all’estero – poi con il una prima immediata uscita di un volume il consolidamento del legno, quali l’uso
sistema del braccio misuratore 3D Faro preliminare, ma già ricco di informazioni e della colofonia, si è ora arrivati alla speri-
Arm, una sorta di pantografo interfacciato di rilievi precisi degli scafi, nel 2008 e mentazione di un sistema di impregnazione
con un PC che permette di rilevare con pre- quindi una serie di articoli su riviste spe- per mezzo della kauramina una resina ter-
cisione millimetrica un oggetto in tre di- cializzate a firma sia degli scavatori sia di moindurente a base di melammina e for-
mensioni, come oramai si fa in tutto il specialistici del calibro di Patrice Pomey e maldeide. L’ultima gara d’appalto del
mondo e come applicato in Italia sempre Yaacov Kahanov che, attraverso il mate- cantiere, da 1,5 milioni di euro, ha previsto
dallo scrivente e su sapiente richiesta della riale disponibile, hanno potuto già com- infatti uno stretto protocollo che richiedeva
Soprintendenza per i Beni Archeologici del mentare alcuni aspetti tecnici degli scafi, l’uso esclusivo di questa tecnica impiegata
Veneto. cosa che sulle navi di Pisa, a distanza di in precedenza, e comunque con delle va-
Nel cantiere di Pisa invece non è stata se- quindici anni dai primi rilevamenti, è prati- rianti, solo al Museo della Navi Romane di
guita la stessa metodica né tantomeno la camente impossibile fare. Delle navi di Pisa Mainz. Questa tecnica di restauro, già in
stessa tempistica, si è andati avanti a strappi infatti si sa pochissimo perché rarissimi e corso di utilizzo a Pisa su alcuni relitti, non
per anni e anni, lasciando le navi in situ piuttosto superficiali sono stati gli studi è reversibile, il legno viene praticamente
parzialmente scavate con ovvie conse- fatti fino ad ora, pe-
guenze conservative. Non si è ritenuto ne- raltro di rado presen-
cessario, malgrado le molte critiche tati nei consessi
piovute, in questo senso, coinvolgere ar- internazionali per
cheologi navali sul campo e non si è proce- specialisti in costru-
duto con l’allestimento di un laboratorio di zione navale antica e
documentazione del legno post scavo, da assenti nella lettera-
eseguirsi di regola comunque prima del re- tura specialistica.
stauro anche per scongiurare eventuali al- Riassumono bene la
terazioni in fase di trattamento. situazione le parole
Ad Istanbul, durante lo scavo, è stato av- scritte da Patrice
viato un laboratorio di restauro per conso- Pomey nel 2009 negli
lidare i legni con la tradizionale, ma ancora atti dell‘11th ISBSA a
valida, tecnica del PEG. Un progetto pre- proposito dei relitti
vede infine la creazione di un parco ar- «... ten years after the
cheologico e di un museo dedicati excavation, unfortu-
rispettivamente alla valorizzazione del- nately, they (the Resti della banchina antica.
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I
DALLE GUERRE SANNITICHE
ALLA GUERRA SOCIALE
l 9 luglio
2013 è sta- di Francesco Grelle e Marina Silvestrini
to ritrovato
all’interno del Guardare al centro dalla periferia: la
porto di Fili- storia locale come percorso privile-
cudi un relitto: giato per rileggere la storia dell’Italia
fra i 42 e i 53 romana. Per la Puglia un approccio ai
m sono stati
temi della storia romana attraverso
individuate 13
macine di età un’ottica territoriale risponde ad una
romana, del ti- indicazione delle fonti, nelle quali
po a meta e l’identità regionale apulo-calabra si
catillo. Il ritro- presenta essa stessa come un prodotto
vamento è stato effettuato dal subacqueo Antonello Bere- e insieme un fattore di quella storia.
nati, che lo ha segnalato alla Soprintendenza del Mare.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/catania/notizie/c f.to 17x24 - pp. 298 - ill. b/n - ril. - Bari 2013
ronaca/2013/9-luglio-2013/porto-filicudi-scoperta-nave- € 45,00
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