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MANUALE

Capitolo 1 che cos’è l’antropologia

L’ambizione degli antropologi è di apprendere più modi di vita differenti possibili , per esempio gli
archeologi ricostruiscono antichi modi di vivere sulla base di tracce di migliaia di anni fa e l’origine umana
sfruttando resti fossili.

Lo shock degli antropologi dovuto al non familiare che diviene familiare e viceversa diviene un piacere di
questa disciplina.

L’antropologia può essere definita come lo studio di natura, società e passato umana. Mira a descrivere nel
senso più ampio cosa significhi essere umani, ma ovviamente gli antropologi non sono i soli a focalizzarsi
sull ‘essere umano,la biologia, l’arte la letteratura e cosi via si concentrano su uno dei vari aspetti della vita
umana.

L’antropologia è olistica e comparativa, basata sulla ricerca sul campo. Pone accento sul fatto che gli aspetti
della vita umana si intersecano fra loro plasmandosi a vicenda fino a integrarsi. È interessata alla
comparazione in quanto occorre trovare prove della più ampia gamma possibile di società umane per
formare una generalizzazione, non si può osservare solo il proprio gruppo sociale.

L’antropologia è basata sulla ricerca sul campo, l’effettiva pratica attraverso la raccolta di dati a diretto
contatto con le persone e i luoghi a cui si è interessati. Gli antropologi accademici si sforzano di alternare
ricerca sul campo e università , mentre gli antropologi chiamati applicati trascorrono la maggior parte del
tempo sul campo. Gli antropologi provano a generalizzare cosa significhi essere umani. Vogliono
documentare i cambiamenti nel corso del tempo , perciò l’evoluzione è un aspetto centrale della
prospettiva antropologica. Essi esaminano l’evoluzione biologica della specie umana (caratteristiche fisiche)
ma anche l’evoluzione culturale (il cambiamento di credenze, comportamenti sociali, oggetti materiali).

CHE COSA INTENDIAMO CON IL CONCETTO DI CULTURA

Definiamo cultura come l’insieme di idee e comportamenti appresi che gli esseri umani acquisiscono in
quanto membri della società insieme agli artefatti che creano e usano. L’eredità culturale permette di
adattarci al mondo e trasforarlo attraverso le interazione con le strutture materiali, connessioni che
stabiliamo con le persone, azioni,le capacità dei nostri corpi,le idee e i valori della nostra mente.

Gli esseri umani dipendono dall’apprendimento per la sopravvivenza rispetto alle altre specie. Non abbiamo
istinti che ci proteggano in maniera automatica . si è riusciti ad utilizzare il proprio cervello per imparare ciò
di cui abbiamo bisogno per sopravvivere e come gestire l’ambiente che abbiamo costruito come le case, e
diventare abili con determinati strumenti. Apprendimento e apprendistato sono il fulcro primario
dell’infanzia che nella specie umana si protrae più a lungo di qualsiasi altra.

Nella prospettiva antropologica il concetto di cultura è fondamentale. Gli antropologi sono in grado di
dimostrare che i membri di un determinato gruppo si comportino in un certo modo non perché
programmato dai loro geni ma perché interagendo con gli altri imparano a mettere in atto lo stesso
comportamento. Gli antropologi devono conoscere anche la biologia umana. Essi enfatizzano che gli esseri
umani sono organisimi bioculturali: la nostra costruzione biologica, il nostro cervello e sistema nervoso, la
nostra anatomia è il prodotto di processi di sviluppo a cui i nostri geni e chimica cellulare danno un
contributo fondamentale, al tempo stesso la nostra sopravvivenza come organismi biologici dipende dai
modi appresi di pensare e agire che ci mettono in condizione di trovare cibo, riparo. Quindi la nostra
dotazione biologica rende possibile la cultura e la cultura rende possibile la sopravvivenza biologica umana.

Per comprendere l’importanza della cultura gli antropologi prestano attenzione al ruolo della cultura
materiale nelle vite degli organismi bioculturali gli antropologi enfatizzano il modo in cui le persone si
relazionino agli artefatti è modellato da significati culturali che attribuiscono a tali artefatti, di conseguenza
lo stesso oggetto può avere significati diversi per persone diverse. Sono state sviluppate teorie innovative
sulla materialità sviluppate in campi coma l antropologia cibernetica che hanno fornito nuovi modi di
concettualizzare le relazioni tra le persone e le cose. Come ad esempio le connessioni personali attraverso
la tecnologia dei social media, come facebook. Questo è un fenomeno che l’antropologo daniel miller
chiama “ l’umiltà delle cose” : gli oggetti sono importanti non perché sono fisicamente visibili ma per il
contrario. Secondo daniel il miglior modo per comprendere descrivere e apprezzare la nostar umanità è
attraverso un interesse verso la materialità”

CHE COSA RENDE L’ANTROPOLOGIA UNA MATERIA INTERDISCIPLINARE?’

A causa della sua diversità l’antropologia non rientra facilmente in nessuna classificazione accademica
convenzionale, solitamente è catalogata come una scienza sociale ma in realtà va dalle scienze naturali a
quelle umanistiche. L’antropologia nord americana è divise in 4 branche: biologica, culturale, linguistica e
l’archeologia. L’antropologa nord americana rena lederman sottolinea come la suddivisione
dell’antropologia in 4 aree non implica l’esistenza di un solo modo per riunirle insieme.l’antropologo tim
ingold a proposito sostiene che “ un ottimo scritto antropologico si distingua per la sua recettività nei
confronti di idee e argomenti che vanno aldilà dei suoi confini convenzionali”.

L’ANTROPOLOGIA BIOLOGICA.

Dal diciannovesimo secolo, quando l’antropologia si afferma come disciplina accademica , gli antropologi
hanno studiato gli esseri umani anche come organismi viventi per capire cosa li rendesse diversi daagli altri
animali. Inoltre gli occidentali avevano constatato una grande diversità tra i popoli del mondo e si era
sforzati di dare un senso a tali differenze. Elaborarono delle misure come il colore della pelle, i capelli la
corporatura e cosi via per poter incasellare scientificamente tutti i popoli del mondo in base su
combinazioni di carattere biologico. Tali categorie furono chiamate razze . gli scienziati europei applicavano
le categorie razziali ai popoli della stessa europa e dopo si estesero anche ai popoli non europei sotto i
dominio delle società capitalistiche europee . questi popoli differivano dai bianchi europei per la loro
colorazione più scura della pelle o per i loro linguaggi e costumi considerati inconsueti.

Nel 1700 il biologo svedese carlo linneo classificò le popolazioni umane in 4 razze più 2 in base al colore
della pelle. Egli però mise in relazione all’appartenenzia razziale caratteristche mentali e morali. Scrisse che
gli europei erano garbati governati dalla legge, mentre i cosidetti negri erano regolati dai costumi, gli
asiatici erano avari e guidati dalle opinioni. Nel 1800 naturalisti ampliarono questa concezione di razza,
classificando le popolazioni in base alle dimensioni del cervello, quelli dei bianchi e degli europei
risultavano più grandi mentre quelli degli africani più piccoli. Queste conclusioni giustificavano la pratica
sociale del razzismo: la sistematica oppressione dei membri di una razza, con presunta superiorità biologica
dei dominatori e l’inferiorità dei dominati.

Johan friedrich blumenbach è stato definite come il padre dell’antropologia fisica, in quanto formato come
medico identificò 5 diverse razze che rimasero influenti fino al 900, egli sosteneva che le razze del genere
umano erano suddivisioni fisse e immutabili dell’umanità. Quando però gli scienziati compresero meglio la
diversità biologica si resero conto che i tratti utilizzati per identificare le razze( colore della pelle , tipo di
capelli) non mostravano relazione con gli altri caratteri fisici e biologici. Dall’ inizio del 900 si sostenne che la
razza è un etichetta culturale inventata dagli uomini per classificare le persone in gruppi.

L’antropologo franz boas fondo il primo dipartimento di antropologia degli stati uniti ( alla columbia
university) lui e i suoi allievi cercarono di sfatare gli stereotipi razzisti, più l’antropologia si sviluppava come
disciplina più gli studenti formati in biologia e cultura umana contrastavano gli stereotipi razziali.
Dopo la seconda guerra mondiale sotto la guida di sherwood washburn questa posizione acquistò più forza.
La nuova antropologia fisica di washburn (università california) ripudiava la classificazione razziale e
spostava l’attenzione sui modelli di variabilità e adattamento della specie umana. Questo cambio di
attenzione porto i seguaci di washburn a definire la propria specializzazione “antropologia biologica” che
sottolineava la differenza con la vecchia antropologia fisica legata alla classificazione razziale.

Gli antropologi biologi lavorano nell’ambito della primatologia ( studio dei parenti più prossimi) o della
paleoantropologia (studio dei resti fossili di ossa e denti umani) o nel campo della biologia dello
scheletro( misurazione e comparazione della forma e dimensioni).

Gli antropolgi forensi usano la propria conoscenza dell’anatomia e dello scheletro umano per svelare le
cause di morte. Gli antropologi molecolari rintracciano similitudini e differenze nel sistema immunitario. Gli
antropologi biolofi condividono molti metodi e teorie delle scienze naturali, di biologia, ecologia , chimica e
cosi via , ma ciò che distingue gli antropologi biologi è la prospettiva olistica, comparativa ed evolutiva che
ricorda il fatto che il loro lavoro sia solo una parte dello studio su natura,società e passato umano.

L’ANTROPOLOGIA CULTURALE

Dal ventesimo secolo si è resi conto che la biologia razziale non poteva spiegare perché non tutte le
persone al mondo vestono allo stesso modo, mangiano allo stesso modo o parlano la stessa lingua.
Antropologi come margaret mead dimostravano che la biologia razzialenon poteva essere usata per
prevedere il modo in cui gli uomini si sarebbero comportati, quindi vi era qualcos’altro oltre la biologia a cui
attribuire queste variazioni, ovvero la cultura. Dal ventesimo secolo si infatti cominciato a distinguere tra il
sesso biologico di cui un individuo si trovava dotato e i ruoli di genere, modellati dalla cultura. Il campo
dell’antropologia culturale è molto vasto .

la sociologia e l’antropologia si sono sviluppate nella stessa epoca . ciò che differenziava l’antropologia della
sociologia era l’interesse antropologico per la comparazione tra forme differenti di vita sociale umana.
Infatti nell’impostazione razzista del’800 vi era chi considerava la sociologia come lo studio della società
industriali civilizzate mentre etichettava l’antropologia come lo studio di tutte le altre società considerate
appunto primitive. Invece oggi gli antropologi studiano tutte le società evitando etichette come civilizzato o
primitivo.

Gli antropologi scoprirono che molte società non occidentali le persone non organizzavano apparati
burocratici , chiese, scuole e tuttavia svolgevano tutte le attività umane poiché hanno sviluppato istituzioni
relazionali per organizzare gruppi sociali. Gli antropologi culturali hanno condotto anche ricerche sugli stili
di vita materiali nei vari gruppi umani, come vestirsi, come costruire utensili e alle tecniche per procurarsi il
cibo e cosi via. In quanto spesso la gente fa uso di beni materiali e tecnologie prodotte al di fuori della
propria società di appartenenza, ma i non occidentali non imitano gli usi occidentali , ma usano i loro
prodotti in modi alternativi e spesso inaspettati.

Gli antropologi culturali raccolgono i loro dati durante un lungo periodo di frequentazione della
popolazione di cui sono interessati a conoscere i loro modi di vita o il linguaggio. Questo periodo di tempo
viene chiamato ricerca sul campo, è caratterizzato dal coinvolgimento degli antropologi nella vita
quotidiana di coloro fra i quali hanno deciso di vivere. Tradizionalmente erano definiti informatori coloro
che condividevano con l’antropologo le informazioi relative alla propria lingua e i modi di vivere, oggi
questo termine è stato sostituito con collaboratori poiché enfatizzano una relazione di parità e reciprocità.

Chi fa ricerca sul campo partecipa alle attività sociali osservandole e provando a comprenderle, tale
metodo di ricerca viene chiamata osservazione partecipante. Gli antropologi culturali scrivono ciò che
hanno appreso in articoli o testi o documentano attraverso video sui popoli con i quali hanno lavorato. Un
etnografia è una descrizione dei comportamenti sociali consuetudinari di un gruppo identificabile di
persone. L’etnologia è lo studio comparativo di 2 o più gruppi siffatti. Gli antropologi culturali che scrivono
etnografie sono chiamati etnografi mentre gli antropologi che si dedicano alla comparazione delle
informazioni etnografiche vengono chiamati etnologi.

L’ANTROPOLOGIA LINGUISTICA

Il linguaggio è una delle caratteristiche culturali della nostraq specie. È una serie di simboli vocali e
consonantici arbitrari che utilizziamo per codificare la nostra esperienza del mondo e degli altri.
L’antropologia lingusitica studia non solo il linguaggio come forma di comunicazione simbolica , ma anche
come principale veicolo di importanti informazioni culturali. Gli antropologi linguistici e i loro colleghi nel
campo della sociologia, sociolinguisti , studiano anche come le differenze del linguaggio siano correlate a
differenze di genere , classe, identità. Alcuni antropologi studiano il linguaggio dei segni. In tutti i casi gli
antropologi lingusitici si sforzano di comprendere il linguaggio mettendo in relazione i più ampi contest i
culturali. La formazione altamente specialistica sia in campo linguistico che antropologico ha fatto si che in
nord america l’antropologia linguistica sia una branca separata dell’antropologia.

ARCHEOLOGIA

L’archeologia può essere definita come l’antropologia culturale del passato umano attraverso l’analisi dei
resti materiali. Gli archeologi cercano prove delle passate attività culturale umana. A seconda della
localizzazione e dell’età dei siti dove effettuano gli scavi possono capire molto della passata attività umana.
Come ad esempio la produzione di utensili in pietra possono essere messe in relazione con le occupazioni
preistoriche di quella regione da parte di altre antiche popolazioni e attraverso tecniche di datazione
possono stabilire l’età degli artefatti per formulare ipotesi relative alle epoche a cui appartengono tali
artefatti. O possono formulare ipotesi sulla natura e sul grado di contatto sociale tra popoli differenti.

ANTROPOLOGIA APPLICATA

L’antropologia applicata è la branca dell’antropologia in cui si usano le informazioni derivanti da altre


specializzazioni per proporre soluzioni a problemi pratici , ad esempio nel campo della medicina e della
salute pubblica oppure possono usare la loro conoscenza relativa ai metodi di coltivazione per aiutare gli
agricoltori ad aumentare il rendimento dei loro raccolti.

Alcuni antropolgi si sono impegnati in questioni politiche .l’antropologo Les Field ha riconsiderato la storia
dell’antropologia applicata nelle riserve dei nativi americani negli stati uniti, constatò che a fine 800 ci fu
una trasformazione di grande livello dall’antropologia applicata nell’indian country all’ applicazione di
strumenti antropologici per perseguire finalità tribali. Sebbene molti antropologi ritengano che il lavoro
applicato possa essere condotto in tutti i 4 campi tradizionali dell’antropologia ultimamente è stata vista
come un campo separato.

ANTROPOLOGIA MEDICA

È una dele branche dell’antropologia con rapida crescita, nata mezzo secolof a come una forma di
antropologia applicata, ora è una specializzazione che ha permesso di tracciare nuove connessioni tra
l’antropologia biologica e culturale. L’antropologia medica si occupa della salute umana, dei fattori che
concorrono a causare una patologia (disease) o un esperienza di malattia (illness) e dei modi in cui le
popolazioni le affrontano. Gli antropologi medici oltre a considerare variabili fisiologiche considerano le
caratteristiche ambientali e il modo in cui l’organismo si adatta ad esse.

Significativo è lo sviluppo dell’antropologia medica critica che collega le questioni di salute e malattie in
particolari contesti e processi sociali, economici, politici operanti su scala globale. Secondo l’antropologa
Merill Singer l’antropologia medica critica si dedica al fare politico, sociale e medico. Quindi prestano
attenzione al modo in cui le divisioni sociali di classe, genere, razza possano impedire l’accesso alle cure
mediche o rendere persone più vulnerabili alla malattia. Essi affermano che al contrario di come fa la
biomedicina occidentale, bisogni prevenire una patologia effettuando dei cambiamenti non solo
combatterla. Gavin Smith e Brooke thomas richiamano l’attenzione sulle situazione nelle quali le relazioni
sociali compromettano le opportunità di cui le persone dispongono per arrivare al benessere biologico e
culturale e affermano che queste persone al posto di cercare di sfuggire a tali relazioni o mutarle attuano il
cosidetto “ adattamento di resistenza”.

CAPITOLO 2

Gli antropologi sostengono che la cultura sia ciò che distingue la condizione umana da quelle delle altre
specie vivienti, esse possono imparare ma il grado di dipendenza degli esseri umani dall’ apprendimento è
unico del regno animale. Le nostre mani sono in grado di manipolare la materia, infatti interagiamo con il
mondo che ci circonda in un modo che ci distingue dalle altre specie

COME DEFINISCONO LA CULTURA GLI ANTROPOLOGI

Il manuale definisce la cultura come i modelli di comportamento e idee che gli esseri umani acquisiscono in
quanto membri di una società insieme agli artefatti materiali. Anche nel caso dei bambini sin dai primi
giorni altre persone ci indirizzano verso particolari direzioni o attività perchiò la loro esplorazione del
mondo non procede solo per tentativi e errori.

Nelle scienze sociali si usano 2 termini per riferirsi a questo processo di apprendimento plasmato . il primo
è socializzazione, ovvero il processo attraverso cui impariamo a vivere come membri di un gruppo,ciò
comporta l’acquisizione della capacità di padroneggiare le abilità necessarie per un appropriata interazione
con gli altri e per sapersi comportare in base alle regole stabilite dal gruppo sociale. Il secondo è
l’inculturazione, ovvero le sfide cognitive affrontate dagli esseri umani che vivono insieme, quindi modi di
pensare appropriati per le loro rispettive culture.

Molte cose che impariamo però, come ad esempio le buone maniere a tavola, dove dormire non ci
vengono esplicitamente insegnate, ma assorbite nel corso della nsotra vita quotidiana. L’antropologo
francese pierre bourdieu ha chiamato habitus questo tipo di apprendimento culturale fortemente
influenzato dalle nostre interazioni con la cultura materiale. Secondo daniel miller la teoria di bourdieu “da
forma anche all’idea che siano gli oggetti a creare le persone, sono loro a dirigere inconsciamente i nostri
passi e a costruire la nostra immaginazione , così come l’ambiente culturale a cui ci adattiamo”

Le culture umane si presentano caratterizzate da modelli, credenze e pratiche culturalmente connesse fra
loro, ad esempio in america si diventa maggiorenni a 21 anni mentre in italia a 18. I modelli culturali sono
rintracciabili nel tempo. Ad esempio il fatto che in america settentrionale si parlino l’inglese e lo spagnolo
deriva dalla conquista dell’america da parte degli spagnoli. I modelli culturali variano anche nello spazio
come la varietà dei dialetti. È questa variazione che permette agli antropologi di distinguere tra tradizioni
culturali differenti , anche se difficili da individuare, tale difficoltà è dovuta al fatto che le tradizioni culturali
a prescinder dagli elementi che la rendono unica, presentano tutti elementi contradittori o simili alle altre
tradizioni. I modelli culturali si basano sul giudizio di qualcuno su quanto una certa combinazione di costumi
differisca da un'altra.

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