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PASSIO S.

ERASMI
Dalla pergamena al digitale

Proposta di progetto di ricerca


CAF: La tarda antichità: Metodologie della ricerca
Introduzione

Ogniqualvolta si prende in considerazione lo studio di un documento letterario


relativo ad un santo o un martire della Chiesa antica, non ci si può sottrarre da un
approccio interdisciplinare che deve prendere in considerazione, oltre alle specifiche
prettamente filologiche, anche quelle relative ai campi dell’antropologia,
dell’archeologia e della storia dell’arte, della paleografia, dell’epigrafia e della
codicologia. Tutte queste competenze servono a definire tale materiale letterario che è
nato in un luogo specifico, ma che è stato tramandato attraverso varie epoche e diversi
luoghi, adattandosi e riadattandosi alle mode e ai costumi dei tempi. Dimenticare la
storia sincronica e diacronica di un testo rende la ricerca filologica parziale e riduttiva,
e allo stesso tempo ciò fa perdere di vista le innumerevoli possibilità di
approfondimenti futuri che una seria metodologia di studio dovrebbe scovare e
indicare. Inoltre, non vanno trascurate le nuove tecnologie che il mondo delle Digital
Humanities mette a disposizione dei ricercatori per rendere il lavoro più veloce e
performante, presentandolo al pubblico in maniera più completa e complessa,
impensabile da ottenere attraverso il solo medium cartaceo. È per questo che ho pensato
di rileggere la memoria della figura del martire Erasmo di Antiochia attraverso la
tradizione scrittoria greca e latina, le testimonianze epigrafiche, iconografiche ed
archeologiche e i luoghi in cui il culto del martire si è diffuso.

Status Quaestionis

Da secoli Erasmo (Eramo, Ermo, Elmo secondo le diverse forme dialettali) è stato
oggetto di un culto popolare assai assiduo che si è dipanato attraverso i principali porti
del Mediterraneo e le principali vie di comunicazione tra Oriente e Occidente. Fanno
da testimoni gli antichi edifici di culto e i loro tesori iconografici.
Interpretando alcuni elementi della Passio, gli artisti hanno rappresentato il martirio
attraverso cliché che sono diventati motivi peculiari dell’iconografia del Santo, come i
chiodi infilati sotto le unghie delle mani o la manovella d’argano attraverso la quale
sarebbe stato eviscerato. In realtà l’argano, con la fune attorcigliata, interpreta la
protezione offerta ai marinai e non una verità storica, visto che tale supplizio è ignorato
dalla tradizione agiografica anteriore al XIV secolo, ma è proprio da questa tradizione
che, in alcuni luoghi, il martire diventa colui che guarisce i suoi devoti dalle malattie
intestinali.
Per questo alone leggendario che la traditio ha generato, risulta assai difficile
precisare l’identità di Erasmo, soprattutto a causa del genere letterario della narrazione
agiografica epica che rilegge la vita dei santi secondo una propria chiave interpretativa
e non secondo quello che noi oggi ricerchiamo come “verità storica”. Pertanto, non si
può fare a meno di intersecare gli studi filologico-letterari con quelli archeologici che
riguardano il presunto sito di sepoltura del martire situato in Formia e la successiva
traslazione delle ossa nella vicina cittadella di Gaeta, al tempo delle incursioni
saracene. Lavoro di ricerca che ancora non è stato opportunamente considerato.
Le testimonianze letterarie relative a S. Erasmo

Tutto quello che hic et nunc possiamo con certezza dire è che la prima notizia che
riguarda il martire Erasmo non è anteriore al VI secolo. Gregorio Magno (540 c.-608)
attesta che un Erasmo martire riposa a Formia: “Formianae ecclesiae in qua corpus
beati Erasmi martyris requiescit” (Epist. I, 8).

a) Redazione greca

La redazione greca è conservata in tre recensioni:


Vat. gr. 1987, ff. 98v-104r (fine sec. X – inizio sec. XI).
Vat. gr. 866, ff. 321v-324r (inizio sec. XI).
Messina Bib. Univ. 29, ff. 74v-77v (1307).

b) Redazione latina

Una ricerca non esaustiva, come precisa il suo stesso autore, l’ha tentata R. Grégoire
che tiene a sottolineare che se pur parziale, tale ricerca evidenzia “una sorprendente e
forse inattesa diffusione del culto del santo martire” (Cardi 2004).
Per la letteratura agiografica occorrente si rimanda alla Bibliotheca Hagiographica
Latina (BHL).
Nella redazione latina la Passio è trasmessa in quattro recensioni principali, alcuni
riassunti e un racconto di miracolo. Essendo i Mss. particolarmente numerosi, si
rimanda a: BHL 2578, 2583,2584, 2585 (a, b, c, d), 2586.

La datazione dei documenti agiografici

È difficile determinare la cronologia precisa dei testi agiografici relativi a S. Erasmo.


Non si riesce a superare il livello delle ipotesi sia per le redazioni greche che per quelle
latine. Francesco Lanzoni asserisce che la passione BHL 2578 è anteriore al IX secolo
e BHL 2578-83 attorno al VI secolo, sicuramente anteriore al IX (Lanzoni 1963).
L’unica datazione sicura è quella della Passio redatta da Giovanni da Gaeta (BHL
2584). Tutto questo è dato dal fatto che utilizzando i consueti strumenti filologici
dell’epoca risultava difficile poter controllare una vasta opera di collazione e di
recensione. Non si è poi approfondita abbastanza la storia dei principali manoscritti
recensiti alla luce degli scriptoria dell’Italia Meridionale da cui molti hanno avuto
origine, né si è riletta la tradizione letteraria alla luce degli scavi archeologici del luogo
in cui la tradizione vuole che sia stato sepolto il martire.
Proposta di progetto

Considerando le suddette valutazioni questo mio lavoro di ricerca si propone di


ricontrollare la tradizione manoscritta sia latina che greca, cercando di acquisire il
maggior numero di documentazione fotografica in formato digitale per avviare
un’opera di trascrizione e pubblicazione on-line… work in progress e di studio dei
codici che hanno tramandato i vari testimoni, per ricostruire i luoghi di provenienza, i
transiti e la loro funzione originale. Inoltre, confrontando i vari racconti con le
testimonianze archeologiche ritrovate nei vari luoghi di culto, sia principali che
secondari, intendo costruire una rete di relazioni ipertestuali iconografiche, epigrafiche
e geografiche di supporto ai testi. Intendo altresì creare una possibilità di confronto
sinottico tra le principali recensioni secondo gli standard delle edizioni critiche digitali.
In ultimo, ma non meno importante, studierò i rapporti tra la tradizione greca e quella
latina degli Atti di Erasmo, impresa che G. Desantis fa notare essere una questione che
“non è stata ancora ben sollevata” (Desantis 1988), constatazione che ancora oggi
risulta non esaudita.
Il risultato finale di tale progetto di ricerca sarà quello di ottenere una collazione più
possibile esaustiva delle fonti che possono dare nuova luce alla figura del Santo.
Usando una piattaforma ad hoc messa on-line ogni studioso potrà accedere al materiale
ed aiutare ad arricchirlo ed eventualmente correggerlo.
Un’ulteriore ricerca da affrontare in un progetto futuro, sarà quella di recensire e
studiare la tradizione innologica che riguarda il martire Erasmo, tramandataci in diversi
corali e preghiere, nonché in canti che si conservano ancora nella tradizione orale che
fa capo ai principali luoghi di culto.

Durata del progetto

Il progetto prevede una durata triennale e verrà scandito dai seguenti periodi:

Il primo anno sarà dedicato alla ricerca, catalogazione, digitalizzazione e


trascrizione dei testimoni che ci trasmettono atti, passioni o notizie riguardo la figura
del martire Erasmo, sia manoscritti che a stampa.
Il secondo anno sarà dedicato alla strutturazione di un ambiente digitale adatto allo
studio del materiale scrittorio recensito. Si procederà inoltre al confronto tra recensione
greca e recensioni latine per stabilirne contatti e divergenze.
Il terzo anno sarà dedicato all’analisi del materiale epigrafico ed iconografico
proveniente dai siti di culto principali e secondari.
Bibliografia

L. Cardi, XVII centenario di S. Erasmo vescovo e martire (303-2003): atti del


convegno, Formia, Chiesa di S. Erasmo, 17 maggio 2003, Gaeta, Basilica cattedrale,
18 maggio 2003. Marina di Minturno, 2004.

G. Desantis, Gli Atti greci di s. Erasmo, in “Vetera Christianorum”, 25, 1988,


pp.487-555.

V. von Falkenhausen, “S. Erasmo a Bisanzio”, in Archeoclub d’Italia sede di


Formia, Formianum. Atti del Convegno di Studi sull'antico territorio di Formia. III-
1995, pp.77-92.

F. Halkin, La légende grecque de Saint-Erasme, in "Analecta Bollandiana", 101,


1983, pp.6-17.

F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia. 1, Roma, 1963, pp. 163-164.

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