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ERASMI
Dalla pergamena al digitale
Status Quaestionis
Da secoli Erasmo (Eramo, Ermo, Elmo secondo le diverse forme dialettali) è stato
oggetto di un culto popolare assai assiduo che si è dipanato attraverso i principali porti
del Mediterraneo e le principali vie di comunicazione tra Oriente e Occidente. Fanno
da testimoni gli antichi edifici di culto e i loro tesori iconografici.
Interpretando alcuni elementi della Passio, gli artisti hanno rappresentato il martirio
attraverso cliché che sono diventati motivi peculiari dell’iconografia del Santo, come i
chiodi infilati sotto le unghie delle mani o la manovella d’argano attraverso la quale
sarebbe stato eviscerato. In realtà l’argano, con la fune attorcigliata, interpreta la
protezione offerta ai marinai e non una verità storica, visto che tale supplizio è ignorato
dalla tradizione agiografica anteriore al XIV secolo, ma è proprio da questa tradizione
che, in alcuni luoghi, il martire diventa colui che guarisce i suoi devoti dalle malattie
intestinali.
Per questo alone leggendario che la traditio ha generato, risulta assai difficile
precisare l’identità di Erasmo, soprattutto a causa del genere letterario della narrazione
agiografica epica che rilegge la vita dei santi secondo una propria chiave interpretativa
e non secondo quello che noi oggi ricerchiamo come “verità storica”. Pertanto, non si
può fare a meno di intersecare gli studi filologico-letterari con quelli archeologici che
riguardano il presunto sito di sepoltura del martire situato in Formia e la successiva
traslazione delle ossa nella vicina cittadella di Gaeta, al tempo delle incursioni
saracene. Lavoro di ricerca che ancora non è stato opportunamente considerato.
Le testimonianze letterarie relative a S. Erasmo
Tutto quello che hic et nunc possiamo con certezza dire è che la prima notizia che
riguarda il martire Erasmo non è anteriore al VI secolo. Gregorio Magno (540 c.-608)
attesta che un Erasmo martire riposa a Formia: “Formianae ecclesiae in qua corpus
beati Erasmi martyris requiescit” (Epist. I, 8).
a) Redazione greca
b) Redazione latina
Una ricerca non esaustiva, come precisa il suo stesso autore, l’ha tentata R. Grégoire
che tiene a sottolineare che se pur parziale, tale ricerca evidenzia “una sorprendente e
forse inattesa diffusione del culto del santo martire” (Cardi 2004).
Per la letteratura agiografica occorrente si rimanda alla Bibliotheca Hagiographica
Latina (BHL).
Nella redazione latina la Passio è trasmessa in quattro recensioni principali, alcuni
riassunti e un racconto di miracolo. Essendo i Mss. particolarmente numerosi, si
rimanda a: BHL 2578, 2583,2584, 2585 (a, b, c, d), 2586.
Il progetto prevede una durata triennale e verrà scandito dai seguenti periodi: