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D.H. Lys.

E assegno a lui dunque anche una convenientissima virtù, chiamata dai più “Etopea”. Francamente infatti in
questo oratore io non posso trovare né persona di cui non delinei bene il carattere, né (persona) che non abbia
un’anima.
Ed essendo tre le cose nelle quali e riguardo cui si realizza questa virtù: in primo luogo attraverso i pensieri,
in secondo luogo attraverso le parole e in terzo per la disposizione, io dichiaro che egli è riuscito eccellente in
tutte e tre.
Non solo rappresenta i soggetti come pensanti cose buone, eque e convenienti, in modo che i loro detti
sembrano essere tante immagini dei loro costumi, ma a questi accomoda anche una direzione propria, chiara,
comune e familiarissima a tutti gli uomini.
Dal che nasce che essi da sé stessi si rendono perfettamente manifesti; poiché l'ampollosità ed i metodi
sconosciuti e tutto ciò che sente di studiato, non giova a rappresentare i costumi.

ἀποδίδωμί τε οὖν αὐτῷ καὶ τὴν εὐπρεπεστάτην1 (sup. da εὐπρεπής) ἀρετήν, καλουμένην δὲ ὑπὸ πολλῶν
ἠθοποιΐαν2. ἁπλῶς γὰρ οὐδὲν3 εὑρεῖν δύναμαι παρὰ τῷ ῥήτορι τούτῳ πρόσωπον οὔτε ἀνηθοποίητον4 οὔτε
ἄψυχον.

τριῶν τε ὄντων, ἐν οἷς καὶ περὶ ἃ, τὴν ἀρετὴν εἶναι ταύτην συμβέβηκε, διανοίας τε καὶ λέξεως καὶ τρίτης τῆς
συνθέσεως, ἐν ἅπασι τούτοις αὐτὸν ἀποφαίνομαι κατορθοῦν.

οὐ γὰρ διανοουμένους μόνον ὑποτίθεται (presenta) χρηστὰ καὶ ἐπιεικῆ καὶ μέτρια τοὺς λέγοντας, ὥστε εἰκόνας
εἶναι δοκεῖν τῶν ἠθῶν τοὺς λόγους, ἀλλὰ καὶ τὴν λέξιν ἀποδίδωσι τοῖς ἤθεσιν οἰκείαν

ᾗ πέφυκεν αὐτὰ ἑαυτῶν κράτιστα δηλοῦσθαι, τὴν σαφῆ καὶ κυρίαν καὶ κοινὴν καὶ πᾶσιν ἀνθρώποις
συνηθεστάτην: ὁ γὰρ ὄγκος καὶ τὸ ξένον καὶ τὸ ἐξ ἐπιτηδεύσεως ἅπαν ἀνηθοποίητον.

1
conveniente da: εὖ = bene e πρέπω = essere conveniente o idoneo o adatto
2
delineamento del carattere, caratterizzazione, etopea
3
οὐδείς, οὐδεμία, οὐδέν, neutro in senso avverbiale: niente affatto, non, per niente, per o in nulla
4
ἀνηθοποίητος -ον agg. dal verbo ἠθοποιέω “delineare il carattere, caratterizzare

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