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OBIETTIVO SU...

Questo appartato microcosmo di alture vulcaniche reduce da una secolare fama europea per le ricche miniere di allume ora al centro di importanti ricerche per lo studio del popolamento umano nella regione

I MONTI DELLA TOLFA PRIMA DI HOMO SAPIENS

La valle del fiume Mignone, ai limiti settentrionali dei Monti della Tolfa, in una ricostruzione paleoambientale del Pleistocene medio. Insieme allElefante antico, sono rappresentate alcune delle specie animali documentate dalle indagini paleontologiche come luro e il cervo.

PLEISTOCENE MEDIO

iamo nel Lazio al margine settentrionale della provincia di Roma, a breve distanza dalla costa tirrenica, tra Tarquinia, Civitavecchia e il territorio di Cerveteri. Il paesaggio quello dei Monti della Tolfa, pi colline che monti (altitudine massima al monte Maggiore,

633 metri di quota), tra cui risaltano alcuni rilievi pi aspri, i domi*, prodotti di unattivit vulcanica databile tra due e quattro milioni di anni da oggi, la pi antica del Lazio. A questa origine si deve la straordinaria ricchezza di materie prime che in passato ha fatto di questo territorio un importante distretto minerario. Soprattutto lalunite (minerale da cui si ricava lallume*), presente in quantit enormi, in epoca moderna ha rappresentato unimpresa economica di portata assoluta, ricordata come la pi grande attivit industriale europea de lancient regime. Le testimonianze di questi trascorsi minerari, con i segni delle molte cave a cielo aperto, sono oggi riconquistate dalla vegetazione e offrono suggestivi scenari tra natura e archeologia industriale, mentre i due piccoli centri che insistono sui Monti della Tolfa (il paese di Allumiere e quello di Tolfa) mantengono inalterato il fascino di una centralit sopita. Leco delle visite papali riecheggia, proprio ad Allumiere, nel Palazzo della Reverenda Camera apostolica, a ricordo del tempo in cui, fra Cinquecento e Settecento, i Medici, Agostino Chigi e le pi importanti famiglie genovesi si susseguivano nel controllo dei traffici dellallume di Roma in tutta Europa.

Testi di Daniele Aureli Antonio Contardi Federica Marano Valerio Modesti Maria Rita Palombo Foto Franco Pierini Disegni Stefano Maugeri

Chi sono gli autori: D. Aureli, Dipartimento di Scienze Ambientali G. Sarfatti, Universit di Siena; A. Contardi, direttore del Museo Civico Adolfo Klitsche De La Grange di Allumiere; F. Marano, Dipartimento di Scienze della Terra, Universit di Roma La Sapienza; V. Modesti, Sezione Preistorica e Protostorica, Museo Civico Adolfo Klitsche De La Grange; M.R. Palombo, professore di Paleoecologia e Paleontologia del Quaternario, Universit di Roma La Sapienza, ricercatore associato allIstituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr. Alle ricerche presentate nellarticolo hanno partecipato: Daniele Aureli, Marco Bonanno, Antonio Contardi, Biagio Giaccio, Federica Marano, Valerio Modesti, Maria Rita Palombo, Roxane Rocca, Roberto Rozzi, Alberto Scippa, Andrea Sposato, Flavia Trucco, Boris Villier.

UN GIGANTE NELLA PREISTORIA Elefante antico (o elefante dalle zanne diritte). Palaeoloxodon antiquus una delle specie animali pi comuni nel Pleistocene medio e superiore italiano. Compare in Europa e in Italia alla fine del Pleistocene inferiore, poco pi di 800 mila anni fa. La specie, gi considerata tipica di foresta e indicatrice di condizioni climatiche calde, se pur abbondante durante i periodi interglaciali, persiste anche durante fasi climatiche pi fredde. Lelefante antico prediligeva ambienti di foresta aperta o prateria arborata, dove si cibava di erbe tenere nella stagione umida e di foglie e rami in quella secca. Probabilmente il pi grande tra tutti gli elefanti fossili europei: nei maschi adulti laltezza alla spalla poteva superare i quattro metri ed il peso le dieci tonnellate, mentre le difese, lunghe e poco ricurve hanno valso alla specie il nome di straight-tusked elephant potevano raggiungere i quattro metri di lunghezza.

nelle due foto VALLE PREISTORICA


La valle del Mignone in localit Ficoncella alle falde dei Monti della Tolfa. Gli scavi stanno restituendo resti di animali preistorici e di manufatti dei gruppi umani del Paleolitico che frequentarono la zona.

Grandi mammiferi e uomini del Paleolitico. I Monti della Tolfa conservano preziose testimonianze delle fasi iniziali del popolamento del Lazio e, pi in generale, dellintera Penisola, per cui il Museo Adolfo Klitsche De La Grange di Allumiere, di concerto con la Soprintendenza per i Beni archeologici per lEtruria meridionale

e in collaborazione con Universit di Roma La Sapienza e Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr, ha di recente avviato un progetto di ricerca. I dati preliminari sottolineano lo straordinario potenziale di informazioni sulla preistoria di questo territorio. Di grande importanza per il Paleolitico inferiore* il sito del-

la Ficoncella, nella bassa valle del Mignone, vicino a Tarquinia. La presenza di mammiferi fossili in questa zona era nota gi dagli scorsi anni Ottanta grazie al casuale rinvenimento di una parte di difesa e di un frammento di scapola di Palaeoloxodon antiquus, il grande elefante estinto dalle zanne lunghe e poco arcuate. Cos, dal

2009 sono state avviate campagne dindagine tese allindividuazione dei livelli fossiliferi, alla valutazione dellentit del deposito e alla sua salvaguardia. Lo scavo alla Ficoncella ha consentito il ritrovamento di resti dello scheletro disarticolato di un elefante adulto, probabilmente un maschio (sono stati messi in luce il cranio, danneggiato, ma di cui sono conservati il ventaglio e le difese,e alcune vertebre). Altri resti scheletrici indicano la presenza delluro (Bos primigenius), del cervo nobile (Cervus elaphus) e del cavallo (Equus sp.). stato ritrovato anche un grosso coprolite* riferibile a una iena. Il sito della Ficoncella ha poi restituito numerosi manufatti in selce e calcare, le testimonianze pi antiche lasciate dalluomo nei Monti della Tolfa. La presenza di un livello vulcanico databile a circa 450 mila anni fa al tetto della sequenza sedimentaria, indica infatti che i livelli con resti di fauna e industria* della Ficoncella si sono deposti in epoca di poco precedente, forse intorno a 500 mila anni fa, durante un

intervallo temperato-caldo del Pleistocene* medio-inferiore. Larea aveva allora un aspetto molto diverso dallattuale: la valle del Mignone era meno incisa, percorsa da corsi dacqua lenti che, non lontano dal mare, divagavano nella pianura alluvionale popolata da grandi erbivori, mentre ai margini delle zone prative si estendevano

boschi a caducifoglie. Scenari naturali che costituirono lo sfondo del primo popolamento dei Monti della Tolfa. Ora le tracce restituite dal sito della Ficoncella potranno aiutarci a meglio comprendere le dinamiche comportamentali di quei primi gruppi umani del Paleolitico inferiore e le loro strategie di sussistenza.

Nel sito di Ficoncella (valle del Mignone): momenti di scavo di vertebre, difese e altri parti di scheletro di Palaeoloxodon antiquus ritrovato in un livello fossilifero depostosi presumibilmente circa 500 mila anni fa (Pleistocene medio inferiore).

nelle tre foto ELEFANTE ANTICO

qui a lato PALEOLITICO INFERIORE

Scheggia in selce e scheggia in calcare ricomposta, fra le decine di manufatti ritrovati nel sito di Ficoncella, lasciati dagli uomini che durante il Paleolitico inferiore, intorno a 500mila anni fa, frequentarono la valle del Mignone.

Neandertaliani sui Monti della Tolfa. Alle attivit di scavo stato affiancato un rilevamento geo-archeologico con lobiettivo di verificare la presenza umana nel territorio della Tolfa anche in epoca pi recente, durante il Paleolitico medio*. stata quindi indagata tutta quellarea che, dal sito dove sarebbe sorta lantica citt laziale di Centumcellae (Civita-

vecchia), procedendo verso nord, arriva al monte Palano, passando per Ripa Maiale. Da un punto di vista geologico, si tratta della fascia di contatto tra la zona vulcanica dei Monti della Tolfa e quella sedimentaria relativa alla valle del Mignone. In questa porzione di territorio si ritrova la pi alta concentrazione di evidenze preistoriche di tutta larea in esame

materie prime locali di qualit non elevata e mostra elementi tecnologici riconducibili alla variabilit tecnica propria del Paleolitico medio. A questi siti di superficie va aggiunto anche quello del terrazzo sommitale* della Ficoncella, con caratteristiche non dissimili per scelta delle materie prime e per soluzioni tecniche impiegate. La frequenza dei ritrovamenti,

per le comunit neandertaliane*. La prosecuzione delle ricerche ci aiuter a ricostruire levoluzione dei paleoambienti e a migliorare la nostra conoscenza del popolamento dei Monti della Tolfa prima dellarrivo di Homo sapiens.
Daniele Aureli Antonio Contardi Federica Marano Valerio Modesti Maria Rita Palombo

Il Palazzo della reverenda camera apostolica (XVI sec.), ora sede del Museo archeologiconaturalisticomineralogico Adolfo Klitsche de La Grange.

ALLUMIERE

*NON TUTTI SANNO CHE...


Allume. Uno dei prodotti pi commercializzati nel medioevo e fino allet moderna. Era ottenuto, tramite lavorazione in forni, dallalunite (solfato di alluminio e potassio) e impiegato nellindustria tessile per fissare i colori ai tessuti, nella lavorazione della lana e delle pelli, nella produzione del vetro e in medicina come emostatico. Coprolite. Escremento fossile, utile per effettuare ricostruzioni paleoambientali: pu infatti conservare allinterno pollini e resti vegetali. Domi. Piccoli rilievi originatisi a seguito del veloce raffreddamento di materiale lavico che, a causa dellelevata viscosit, non riesce a defluire e a espandere il proprio volume allontanandosi dalla bocca del vulcano. Industria litica. In Preistoria un insieme di manufatti realizzati in pietra. Levallois (tecnica). Metodo di scheggiatura della pietra diffuso a partire da 300 mila anni fa; implica una preparazione specifica del nucleo, grazie alla quale possibile ottenere prodotti di forma predeterminata. Paleolitico inferiore. Il periodo pi antico della storia umana, caratterizzato in particolare dalle prime attivit di manipolazione della pietra per la realizzazione di strumenti; attualmente i siti pi antichi sono localizzati in Africa, mentre a partire da 1,8 milioni di anni fa le prime specie iniziano a disperdersi in Eurasia. Paleolitico medio. Periodo che ha inizio intorno ai 300 mila anni fa con la diffusione di alcuni metodi di scheggiatura della pietra caratterizzati da un elevato grado di predeterminazione del supporto ottenuto. Sempre in questo periodo si diffonde in Europa e nel Vicino Oriente la cultura musteriana, propria dellUomo di Neandertal. Pleistocene. Epoca geologica tra 2,58 milioni e 11.700 anni fa. Suddiviso in Inferiore (da 2,58 milioni a 781.000 anni fa), Medio (da 781.000 a 128.000 anni fa), Superiore (da 126.000 a 11.700 anni fa). Sito di superficie. Luogo in cui vengono rinvenuti manufatti di interesse archeologico senza necessit di effettuare interventi di scavo. Tale fenomeno dovuto allazione di agenti naturali e antropici che modificano le condizioni di giacitura originarie dei reperti. Homo neanderthalensis. Specie fossile tipicamente europea che si sviluppa tra la seconda parte del Pleistocene medio e buona parte del Pleistocene superiore (fino a circa 30 mila anni fa). Caratterizzata da tratti anatomici molto tipici e sensibilmente diversi rispetto ai nostri, fra cui: fronte bassa e sfuggente, gambe e braccia corte e corporatura massiccia.

VISITA AL MUSEO DI ALLUMIERE


Geologia e storia dei Monti della Tolfa. Il Museo archeologico-naturalistico-mineralogico Adolfo Klitsche de La Grange ha sede ad Allumiere (Rm) nel prestigioso Palazzo della Reverenda Camera Apostolica, fatto costruire intorno al 1580 da papa Gregorio XIII per ospitare gli uffici e il personale dellamministrazione delle miniere di allume e la stessa corte pontificia quando andava in visita alle attivit estrattive. Lattuale percorso museale illustra le trasformazioni geoambientali del comprensorio dei Monti della Tolfa e il suo popolamento dalla preistoria allet moderna, tramite una ricca documentazione archeologica, paleontologica, faunistica, floreale e mineralogica. Ogni anno, con il progetto Un museo tutto da scoprire, viene rinnovato lappuntamento con i laboratori didattici: un percorso formativo che d la possibilit a scuole e studenti di approfondire le caratteristiche pi affascinanti dellarcheologia e del mondo naturale della Tolfa. Info: 0766.967793 digilander.libero.it/ museoallumiere/

(il sito di superficie* di Ripa Maiale, quello del Deserto e quello di Palano) con migliaia di manufatti rinvenuti. Gran parte di essi stata realizzata su

considerata anche la ristretta area geografica interessata dalle ricerche, ci fornisce una testimonianza importante sul ruolo che questo territorio ebbe

La rupe trachitica di Ripa del Maiale sui versanti settentrionali dei Monti della Tolfa che guardano la valle del Mignone. questa una delle zone con le maggiori concentrazioni di manufatti lasciati dai gruppi neandertaliani durante il Paleolitico medio. Presso il Museo di Allumiere vediamo una ricostruzione in scala reale di neandertaliano e uno dei nuclei scheggiati con tecnica Levallois* dal sito di Ripa del maiale.

p. a fronte e in questa PALEOLITICO MEDIO

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