Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Rome. Moyen-Age
Riassunto
Marisa Milella, Ceramica e vie di comunicazione nell'Italia bizantina, p. 533-557.
I rinvenimenti di ceramiche bizantine in Italia sembrano dimostrare corne, fino al VII-VIII secolo, si possa parlare di ceramiche
ad uso di cambusa e per il trasporto di derrate. Pi tardi prevalgono, in un mercato che riguarda direttamente il materiale fittile,
le forme aperte : ciotole, catini, bacini. L'importazione di ceramiche per uso sia domestico che decorativo (bacini), non sembra
iniziare prima dell'XI sec. ed attestato nei centri per i quali sono documentai diretti rapporti commerciali con i porti orientali.
Nella prima et normanna il materiale attesta un intensificarsi dei traffici tra le sponde del Mediterraneo. L'importazione di
ceramica bizantina sembra chiaramente aumentare nel sec. XII fino a tutto il XIV. La graffita bizantina arriv prevalentemente
sulle coste occidentali adriatiche ma non trov forte diffusione nell'entroterra.
Milella Maria. Ceramica e vie di comunicazione nell'Italia bizantina. In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Moyen-Age,
tome 101, n2. 1989. pp. 533-557;
doi : 10.3406/mefr.1989.3055
http://www.persee.fr/doc/mefr_1123-9883_1989_num_101_2_3055
I secoli VI-VII
Sicilia
Mecca, nei pressi di Messina, un terribile vento, nel pieno della notte,
impediva di ammainare la vela dell'imbarcazione della quale era
passeggero. Nonostante la vela venisse strappata a brandelli dal capitano con un
coltello, l'imbarcazione andava urtando sul bassofondo roccioso con la
chiglia ed i due remi-timone, finch uno di essi si ruppe; n valeva a
frenare la corsa un'ancora che non riusciva a far presa sul fondale.
L'insufficiente scialuppa inviata a terra non poteva pi trarre altre vite in salvo e
veniva distrutta dalla violenza del mare. Solo sul far del giorno, con il
placarsi dei marosi e con gli aiuti da terra, lo scrittore pot mettersi in
salvo. Ovviamente la nave affond5.
Fra i recuperi effettuati, noti sono quelli relativi ai due relitti di Mar-
zamemi. Il primo databile al IH secolo, il secondo rinvenuto su di una
secca ad 1 miglio ad est di Punta Bove Marino (Capo Taormina), datato al
VI-VII secolo. Si ricorda che in questo caso la nave trasportava lastre
Fig. 1 - Mappa della probabile rotta seguita dalla nave affondata a Marzamemi
(da Kapitn).
I confronti sono con il tipo Vili SCORPAN del VI- VII secolo9
(fig. 2).
16 Cf. . Pace, Arte e civilt della Sicilia antica. IV. Barbari e bizantini, Roma-
Napoli-Citt di Castello, 1949, p. 444, fig. 186; . inoltre A. Guillou, La Sicilia
bizantina. Un bilancio delle ricerche attuali, in Archivio storico siracusano, n.s. IV, 1975-
76, p. 45-89; Id. La Sicile byzantine, tat des recherches, in Byzantinische
Forschungen, V, 1977, p. 95-145.
540 MARISA MILELLA
Puglia
dove questi stessi tipi di anfore da trasporto sono attestati in livelli del
XII e XIII secolo22.
L'esportazione di prodotti alimentari (vino) dell'Asia Minore anche
nel Mar Nero e verso lontani mercati, provata dal rinvenimento di
questi oggetti in Russia23.
L'Esarcato
Liguria
VIII-IX secolo30
Sicilia
X-XII secolo
Pur nella parzialit dei dati a disposizione, affidati alla casualit dei
rinvenimenti, assistiamo, in questo periodo, alla scomparsa, dalla mappa
dei ritrovamenti, di alcuni siti, di contro, all'intensificarsi dei rapporti in
altre regioni.
Mar Tirreno
Campania
Pisa
Genova
Doria (dal 1120) e poi, a partire dal 1253, dei Fieschi. Le prime ceramiche
di importazione dal mondo bizantino compaiono a partire dal XII secolo,
periodo successivo alla prima crociata e all'espandersi dei traffici
marittimi e commerciali di Genova nel Mediterraneo54.
I ritrovamenti che costituiscono uno dei pi importanti contesti di
ceramica di importazione di uso domestico, vede la preponderanza di
frammenti appartenenti al cd. Zeuxippus Ware, ben confrontabili con
gli esemplari della classe II rinvenuti a BisanzioS5, con quelli di Pisa56 e
di Venezia57; in numero minore compaiono tipi appartenenti al ed.
Medallion Style58, ed al Developed Style59; tre frammenti riferibili ad
una scodella del tipo Slip Painted Ware costituiscono i primi
frammenti di questo tipo ceramico identificati in Liguria60.
Sempre a Genova nello scavo stratigrafico del convento di S. Silve-
stro, sono stati rinvenuti alcuni frammenti caratterizzati da una vetrina
verde chiazzata, appartenenti al ed. Spatter-Painted Ware, decorato in
verde e marrone chiazzato, trovato a Corinto ed a Costantinopoli in
contesti del XII secolo61.
MEFRM 1989, 2. 36
550 MARISA MILELLA
Pavia
Pavia, collocata sul Ticino, a poca distanza dalla confluenza con il Po,
centro di grande traffico e smercio dei prodotti provenienti dall'Oriente.
Al suo porto facevano capo le vie terrestri che discendevano da Aosta,
Vercelli, Novara, Milano, Corno, Verona, e da esso muovevano le navi che
conducevano ai porti delle citt lombarde e venete, fino a Venezia,
Comacchio e Ravenna62. Unica traccia, per quanto riguarda la ceramica,
in un bacino posto sulla facciata della chiesa di S. Lanfranco, del tipo
Early Sgraffito Ware, del XII secolo con disegno di uccello inciso a
linee sottili63, tipo probabilmente prodotto a Sparta64.
62 Sui rapporti commerciali di Pavia cf. A. Solmi, Sui rapporti commerciali tra
Pavia e le citt bizantine dell'Italia meridionale nell'alto Medioevo, in Studi
bizantini, 1, Roma, 1925 p. 309-315; Id., L'amministrazione finanziaria del Regno Italico
nell'alto medioevo, in Boll, della Societ pavese di storia patria, XXXI, 1931, p. 14;
Id., // testo delle Honorantie civitatis Pavie, in Arch. st. lombardo, XL VII, 1922, p. 76
sg. ; cf. anche A. Schaube, Storia del commercio dei popoli latini nel Medioevo sino
alla fine delle Crociate, Torino, 1915, p. 49 sg.; v. anche F. Aguzzi, Bacini
architettonici a Pavia, in Atti del II Conv. sulla ceramica (Albisola 1969), Genova, 1969, p. 111-
115.
63 H. Blake, Ceramiche romane e medievali e pietra oliare dagli scavi nella
Torre di Pavia, in Archeologia medievale, 5, 1978, p. 141-170, p. 152; F. Aguzzi-H. Blake,
/ bacini della facciata di S. Lanfranco a Pavia : la prima maiolica arcaica ?, in Atti
dell'XI Conv. int. della ceramica (Albisola 1978), Albisola, 1982, p. 11-25, p. 18, n. 18.
Per i confronti con l'area greca cf. D. T. Rice, Late Byzantine Pottery, art. cit.,
p. 211.
64 R. M. Dawkins e J. P. Droop, Byzantine Pottery from Sparta, art. cit., n. 26.
CERAMICA E VIE DI COMUNICAZIONE NELL'ITALIA BIZANTINA 551
Italia nord-orientale
71 S. Patitucci Uggeri, Saggio stratigrafico, art. cit., p. 154, fig. 16, Ead., La
ceramica medievale, op. cit., p. 256.
Per i confronti con il materiale di Corinto cf. C. H. Morgan, The Byzantine
Pottery, op. cit., p. 120-123, n. 992-1044, fig. 95-98, 105, tav. XLI.
72 S. Patitucci Uggeri, Saggio stratigrafico, op. cit., p. 152, fig. 13d. Confronti
con il Gruppo II green and brown di Corinto caratterizzato dalla presenza del
graffito, cf. C. H. Morgan, The Byzantine Pottery, op. cit., p. 75-77; 140-142.
73 Byzantine Glazed Pottery, Oxford, 1930, p. 45-48.
74 R. B. K. Stevenson, G. Brett e W. J. Macaulay. The Great Palace of the
Byzantine Emperors, being a first Report on the Excavations (1935-1938), Oxford, 1947,
p. 47 sg., tav. 191-2; 23, 7.
75 S. Patitucci Uggeri, Saggio stratigrafico, art. cit., p. 147, fig. lib.
76 Per la situazione dei rinvenimenti delle ceramiche ingubbiate di
importazione nell'Italia nord-orientale cf. S. Gelichi, La ceramica ingubbiata medievale
nell'Italia nord-orientale, in La ceramica medievale nel Mediterraneo occidentale, op.
cit., p. 353-407.
77 G. Gobbi e P. Sica, La citt nella storia d'Italia, Rimini, Bari, 1982, p. 37.
CERAMICA E VIE DI COMUNICAZIONE NELL'ITALIA BIZANTINA 553
/ rinvenimenti
bacini
IO
na del 1 192, per la libert del transito fluviale e terrestre e quelli anologhi
con Padova e Treviso78.
Il maggior numero di ceramiche bizantine, finora pubblicato,
proviene dalla laguna veneta. Alcuni frammenti si rinvennero durante gli scavi
polacchi a Torcello ma non furono riconosciuti come tali79; altri fram-
Conclusioni (fig. 6)
VI-VIIS.
VIII-IX S.
XXII S.
fi
Ko
100 km
Marisa Milella