Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sandro Scanocchia
Yilf oH#,
t995
"&
6re
@B
-
(1) Si propone inizialposto di genesip. Wieckzorek nella traduzione francese, Parigi 1984) e di
origine 5..W. Forster-D. Ghilardo nella traduzione americana, in: "Oppositions",25,1982,pp.2l-51'1
in base alla recente discussione del termine. «Termini come Entstehungo Herkunft sottolineano con
maggiore precisione di Ursprungl'oggetto proprio della genealogia. Generalmente li si traduce come
origine, ma occorre cercare di ristabilire il loro specifico uso. (...) Entstehung deslgna pittttoslo l' emer-
gerya, rl punto di sorgenza. E il principio e la legge particolare di un apparizione. Cosi come, troppo
spesso, si è inclini a cercare la provenienza in una continuità priva di intemrzioni, si avrebbe torto a
rendere conto dell'emergenza mediante il termhe finale». M. Foucault, Nietzsche, la genealo§a, la sto-
ria, in: «I1 Verri», n. 39-40, 1972, pp.83-104 (orig. 1971). «Ma non è proprio nello studio dei fenome-
ni di lungo periodo che 1a tematica dellbrigine appare mitologica? Per quanto i "tipi ideali" weberiani
o le strutture concettuali panofskyane si presentino come astrazioni strumentali, non è forse in essi che
lei monumenti in Au- si pone la fondamentale differenza tra inizio e origine?E perchè un inizio?Non è forse più «produtti-
io ni p er l' ap p lic azio ne vo» moltiplicare gli «inizi>>, riconoscendo che là dove tutto congiura affinché io riconosca la trasparen-
atale, dello stato)) per za di un ciclo unitario si nasconde un intreccio di fenomeni che pretendono di essere riconosciuti co-
:'e si è fatto ricorso ai me tali?». M. Thfuri, Il progetto storico, inttodrzione a La sfera e il labirinto. Avanguardie e architettura
f delle diverse artico- da Piranesi agli anni'70, Torino 1980. Il culto diFiiegl, che introduce il Progexo, appartiene a pieno di-
evanza geografica (ad ritto a questa discussione critica della «wirkliche Historie», che si interroga sul rapporto tra Entste-
nente strumenta-li alla lung e stoia, che si pone il problema critico della Entstehung della storia, dell'arte e della tutela nel
uò owiamente rende- caso specifico, e della storia come interpretazione interminabile. Per una critica a questo approccio
ri Riegl opera. vedi il saggio di Dvoiiik in antologia II.3.
Alois Riegl
, i; Evidentementeilvalorestoricoèquellopiùampioeperquestaragioneclobtriamrr
trattarlo per primo. Si chiama storico tutto ciò che è stato e che oggi non esiste più, §*.
condo i più moderni concetti noi con ciò chiamiamo in causa questo ulteriore mcdrt dl
,vivere: quello che è stato una volta non può più essere di nuovo e tutto ciò chc è stttltr
I rappresènta l'anello insostituibile e inamovibile di una catena di sviluppo; oppu rer, itt
alfrè parole: tutto quello che ha avuto luogo dopo è condizionato da ciò che è stato F ri-'
così come è awenuto in reaità senza l'ancllrr
ma e non avrebbe potuto verificarsi - -
), i precedente. Il nocòiolo di ogni concezione storica moderna è appunto I'idea
de llu svi'
i
',irppo (2).
Quinai, secondo i concetti moderni, qualunqrlg {ry!!à e ciascun tlesiitt*
umano,delqualecisiapervenutaunatestimonianzaonott4iQ,sé1yLe99e7lone,puo ri.
vèndicareun vàlorestoico;infòndoogni4ryenimentòstoiicov-algpeinòicomeins*'
stituibile. Poiché, però, non sarebbe possibile prendere in considerazione l'infinitri rli
awenimenti di cui si sono consewate testimonianze dirette e indirette e che si mttlti'
plicano continuamente nel costante divenire, finora ci si è limitati di necessità a rivol-
g2!_e -r:,97!e\49ne prevalgnte.l-4e4te,o sglt44to 4qlelle lestimgryan:e cb9 ci semhrantl
iappresentare tappe particolarmente rilevanti nel processò evolutivo di un camprr dc
teffiinato dell'attùitàumana.Latestimonianzapuò essereunmonumento dellascrit-
.tuia, ia cui leitura desta delle immagini già comprese nella nostra coscienza, oppure
un monumento d'arte, il cui contenuto viene percepito direttamente. E-d ecco che è
,importante rendersi conto che qualunque monumento d'artg è, senza eccezion!,,ry-
irchèunmonumento storiòo, perché rappresentauncerto stadio dello sviluppo:_dell'ar-
'" ,
lt"
figrrutiva, del quale in realtà non pù6 esser trovato una sostituziòne assòiùi-amente
' equivalente. E viceversa, ciascun monumento storico è indubbiamente anche un mo-
numento d'arte, perché anche un monumento della scrittura, così secondario contc
per esempio unpezzo di carta strappata conbrevi appuntitrascurabili, contiene, oltre
àd un valòre storico per lo sviluppo della produzione della carta, della scrittura, dei
materiali occorrenti per scrivere ecc., tuttauna serie di elementi artistici: l'aspetto del
foglio,laformadellelettere eilmodo dellaloro composizione. S'intende che questi ul-
timi sono elementi così insignificanti che sarurno trascurati in molti casi, perché sia-
mo in possesso a sufficienza di altri monumenti in grado di fornirci, in maniera anche
piùriccae dettagliata, all'incircale stesseinformazioni. Seperòilfoglio nominatofos-
ie I'unica testimonianza conservata dell'attività artistica del suo tempo, nonostante la
sua povertà, dovremmo considerarlo come monumento d'arte del tutto indispensabi-
le. Ma l'arte che qui riscontriamo ci interessa innanzitutto dal punto di vista storico: il
'monumento ci sembra anello indispensabile nella catena di sviluppo della stori4 del-
Tar:i.e.Il «monumento artistico» quindi rappresenta in questo senso proprio un «mo-
numento storico artistico». Il suo valore, da questo punto di vista, non è un «valore ar-
tisiico>i, ma un <<valore storico>>. Donde risulterebbe che la separazione tra «monu-
:'menti artistici e monumenti storici» non sia appropriata, perchéimonumenti artistici
, fanno parte di monumenti storici e germinano nel loro stesso ambito.
(2) Per un inquadramento storico epistemologico della teoria evoluzionistica nel campo delle
scienàé umane tra Ottocento e Novecento con alcuni riferimenti a Riegl cfr. K. Clausberg, Naturhisto-
rische Leitbilder der Kulturwissenschaften: die Evctlution-Paradigmen, in: M. Brix, M. Steinhauser, a cu-
ra di, Geschichte allein ist zeitgemtitS: Histoismus in Deutschland, Lahn-GieBen t97 8,pp. 4'1,-51,.
-I
ionedobbiamo -/ d'arte? Se
Ma è dawero soltanto il valore stoicocheapprezziamo nei monumenti
n esiste più. Se- così fosse, tutte le opere d'arte dei tempi trascorsi, oppure anche tutti i periodi dell'ar-
terioremododi te, ai nostri occhi dovrebbero avere lo stesso valore e al massimo dovrebbero aumen-
r ciò che è stato tare di interesse in ragione della loro rarità o della maggiore antichità.
ppo; oppure, in In realtà talvolta àpprezziarrro opere più tarde in iu"ogo di opere più antiche; V A.{"'rfr, *
)cheèstatopri- Tiepolo del Settecento, per esempio, si stima oggi più dei Manieristi del Cinquecento. E u,r.§
- senzal'anello Qqindi, r4;ieryg 4ltrlgIgslelgl gqllq vi è_di s-tgric_o_qellbpera d'arte antica, sicural +.-*'
t l'idea dello svi. mente Ce ne dève essere arièora un aTtro fondaio s_u_lle qualità artistiche, cioè la qudità :
dru.sgnpg§q: iito a suo piacimento, nel qual càsotr nalorè artistico non avrebbe posto alcuno nél i ' Y
rento della scrit- concetto ili riionùmeniò Còme opera di valole in quanto memoia? 5''
scienza, oppure In base allarisposta aquestadomandaoggi siindividuano i seguaci di due opinio-
:. E_d ecco che à ni: unbpinione antica non ancora superata e una nuova che si viene affermando (3).
;a eccezioni, an- Dagli annidelRinascimento,incui, comesaràmostratopiùavanti,il,-1ploy9;1qnc*opel.
ivilùppo delt'ar1 la prima volta acquistò un'importanza riconosciuta, tbp_atttUlZio* dgl l{q_vggg_4lo--è,
eassolutamente -v-alsa la c-orrcez-io4e che esiqt4 ugr inviolabile canone artistico, un ideale artistico ogget-
"
teancteunmii- tivo assolutamente valido_, clitendqlebbelo tut{ g!! alti§ti, è che, peiò, quasi nessiino
:éondario come possa completamente raggiti"gere. Dapprima si riieneva che il mòndo antico si fosse
i, contiene, clltre awicinato maggiormente a quel canone, anzi si era del parere che rappresentasse in
:lla scrittura, d$i alcune sue creazioni l'ideale stesso. Finalmente l'Ottocento ha eliminato questa prete-
tici: l'aspetto dcl saesclusiva dell'antico, enello stesso tempo,ìtgsgla1gipalo quas.ltultigli attriperiodi
Ldechequesti ul- artistici conosciuti nel loro significato autonomo; ma per questo non ha dbbanaixiàto
casi, perché sia- la fede in un ideale oggettivo dell?rte. Solo Verso f inizio delNòveéènfo òisi è deCisi à
nmaniera anehe trarre dall'idea dello sviluppo storico la necessaria conseguenza.e a spi-qgare tutfe le
ionominatotos- creazioni per noi irreparabilmente trascorse e perciò in nessun modo rilevanti come
n,nonostante la canone. Se tuttavia non ci limitiamo dJlhppfez1amentò aitistico di opere mòdèrne
toindispensabi" hensì valutiamo anche opere antiche in virtù della loro idea, della forma e del loro co-
li vista storico: il lore e'se lé prirfedamò aalvoltaanchè àque[e-g9i{é-g}e, quésto (1pi9§CioC-"iè34"f.$.-
r della storia rlel. tore estetico, continuamente presente, dell'interesse storico) si spiega per il fatto che , I ati
proprio un «m{> ccrtc opere d'arte antiche corrispondono al moderno Kunstwollen $, anche se ad es-<.lJ I ,:irlùi
rètini<va}lre ar" so non colrispondono mai interamente;na §olo in alòuni elementi.Pioprio una tale
ione tra «monu= runalogia di particolari in un contesto diverso cònferisce ai primi una tale efficacia su
numenti artistiei noi contemporanei, quale unbpera d'arte moderna, che necessariamente deve rinun- , , I
t monumànti storiòi uffòiu ro"o oiorr*11s11i «involontari» in ciintràifu bòn quelli . .!.
],,
ve essere diversa; o storico culturale, e alle quali d'altra parte non si collega nessuna testimonianza cro-
f,. nologica;èdiconseguenzaimpossibilechequesterovinedebbonol'interessenotorio,
nlore artistico in che tuttavia incondizionatamente noi moderni riconosciamo ad esse, al loro valore
é"ffitAininaffi storico.Quasi allo stesso modonei confrontidiuncampanileantico dobbiamo distin-
trtjitiCò?iiutrffi: guerefrale memorie storiche di diverso tipo, più o meno locali, che l'aspetto del cam-
,11Io-ffiF panile rievoca in noi, e la concezione non-locale e generale del tempo, tempo che iI
iltcoramenouna campanile «havissuto» e che si dimostranei suoi segq! di etàimmediaQrygnleperqq-
amtianp_§_6ùpre* pjbjfi. La stessa differerÉàEfròhe da ossèrvare neimònumend scriiti- Un pézzo di
pergamena del Quattrocento dal contenuto più semplice, per esempio un'annotazio-
rencontodique- ne di un acquisto di sayalli, suscita in noi un duplice valore in quanto memoria(rno
.hé con ciò I'indi- storico, per mezzo degli elementi formali del foglio, delle lettere ecc.; e l'altro valore,
:decisivo.Seesi chestiamodiscutendo,permezzodellapergamenaingiallitaedellasua<<patina>>,delle
)re artisficodiun lettere sbiadite). QUgqtLo doppio ualore in quanto memoianon è suscitato solo dagli
itei,mioranèà.L:i elementi artisÉi eèonil Cafryàme, riia aiiéÉe
;srta me-§inJI. dat suo òòntériùtòiòrittòjiUgrè--iiòris.a,-dq.gllp:!,-A9lsposizione d'acquisto (che ri-
ge_n19-pen!g-c-g,p; guarda ià storiagiuriaiòa ijifitò'rià aeil'econoi:H)fai n'dmr (sloriapoli'frca, gènealò:
ronnmento;que- gia, storia del territorio), ecc.; ulteriore valore dovuto alla diversità della lingua, alle lo-
si dichiarà péf Ia ' cuzioni non abituali, a concetti e giudizi che anche un uomo privo di una vera forma-
stibilmente negli zione storica riconosce subito come antiquati ed appartenenti al passato. Anche in
storico artistica, questi casi l'interesse affonda le sue radici ienza dubbio in un valorè in quanto memo-
:ainnanzi non si n;q,qi9ee!9!§§lgry§lq_p.11lja<IilF!?gs1rrunl*@9ryèllctxiiernotum9l-r_o.ep{Òcì-_
lonumtnEitòri- samèritti-òome mònumeiitò ffioloritario. n ùalorèin quanto mémòria, però, non ad .,1 el
,p[cazionè.-- *" risce all'opera nel suo stato di foirriàZ-iciùé originàrio(), mà alfidea del tempo trascòr-
Ltia§iò'èoii quelli so dacché fu iniziata, che si rivela sefl§ibilméntenèillè'tfàeee ifizmtidò.Poc'airziTa òon- |
Ipossono essere cszione dei monumenti <<storici» ih ÒdifiÒntoaquelli «intenzionali)) poteva già èssere I
ccolafrazione di denominata come concezione soggeitivà, chè rigriardà fu'ttàvià seriipie lbsservazione I
{qr-e-eL9tr_dtun Q1u4 plqqrsq oggetto (bpera originale, individualè_ è:-cgqp!u{a). Ora invece, in questa -1]§--
:ali di se medesi- terza classe di mònumenti, l'òggèttò àpparè quasi completaménte subtmato a sempli-
è§òia,piobàbil- ce male minore. I1 monumento rimane solo un sostrato percettibile e necessario perdrq,$*
_t.
,e crearenel suo contemplatore quello stato d'animo.(6) chéne,U uomo moderno proàrr-4o*u,-uron,
lgstimonianze
termine <(monu- celaconcezione del naturale corso circolare del divenire e del trascorrere, dell'emer-' '*
e, può essere in- gere dell'individuale dal generale e della necessità naturale, per quest'ultimo, di rivive-
:o:{i"qr_q-_4tf Lnsnqi re a poco a poco nel generale. Questo stato d'animo, non presupponendo nessuna
sr_1T9llig!!o§-to esperienza ùientitica lAalg ch-e,U,on§g11rlia]òffiedgrg in particg-flrq
perlmonqryen- conoscenze acquisite con I'erudizione storica come neòes§aiie péril Suo §òAan§faèi-_1
ryf..q"g$\
)memona,epe\ ment91an:ii,vienesuscitatgqa[aÉé-rc*ezlònè§qu!sitamente,s.gnsitiva,motivopercuisi{
rteressa, inoltre,\ esterna subito come sentimento), crede di poter avan zarelapretesa di diffondérsi non i
llamano del sun solo tra gli specialisti, ai quali:la cgngérvazibrié §tòricà dèi monumenti necessariamen- i
ttualmente, mo- te dèVe'rimanere ristretta, ma an-che fiq le masse, trà tutti gli ùomini senza distirizione I
anacièimpostr: di formazione culturale. Su questa pretesa di validità geneiale, che detto nuovo valc)rè\
rto da noi stessi,
rri infondono lc (5) Stato di formazione originario traduce urspriinglichen Entstehungszustand, utlespressione che
rper esempio le rende il carattere per cosi dire geologico di formazione dellbpera, come espresso in Opera della natu-
ra e opera d'arte,inartologqal.4.
ellaforma, della (6) Stimmungiene tradotto pur sempre approssimativamente con «stato d'animo» e <<atmosfero>
stor,co artistico secondo il contesto. Cfr. La Stimmung come contenuto dell'arte moderna, in antologia I.3.
Alois Riegl
)::,
Alois Riegl
Significativo è il fatto che la stessa epoca che scoprì il <<valore artistico e storico» aI-
menodeimonumentiantichi,emanòancheleprimedisposizioniperlaprotezionedei
monumenti (tra le quali particolarmente importante il Breve di Paolo Itr, del 28 no-
vembre 1 5 3 4) . Poiché il diritto tradizionale non aveva riconosciuto la protezione dei
monumentiinvolontari,fuawertitosubitoildoveredifornireunretrotèrralegislativo
a questi valori scoperti di recente adottando alcune noflne preventive speciali.
,,
i una psreiO si può dire, a buon diritto, che nel Rinascimento italiano, con il sorgere di
x consapevole considerazione dei monumenti antichi e con la formaz-]qg !!!j@;
,i sizionil_9giq!-ativepgrlqloroprotszlole,lqp1E-o.glat*tela_ddmdiium.;ffirGfsìfro
4
t liqg9"-{uag). -
D'altraparteènecessariorendersicontodellaconcezionechegliitalianidelRina-
scimento avev ano del_usJp. rejn q.ualtg rngruoLia"concezione che nòn coincide ancora
in alcun modo conG nostra oéfitifrZio ael Novecento. Da una parte, com'è già stato
detto, la coerenza genetica di questa nuova tutela dei monumenti involontari era evi-
dente nella limitaz_ iong,p{1iqltica alla stima d,e_ll'artepresunta degli_antenati,,all4 sti-
macioèdellàsotaAntictritàplaltb_pqltelonesiitevàancoraun ialoiedetl'àntico;al
Eassimo, in qu9! -tp.qlpa,pò{eva essere iridiscussionè una vrigàìdéaa ùffiàlé vilore
Ma anche il valore storicoche gli itàfianiìdenfifietrono.frèfm&ùinént1' anlffiera an-
cora ben lontano dal valore stoico chiaramente individuato dalla fine dell'Ottocento.
lNel Rinascimento cominciò rypllqqoqq-ell4§gpgraa=onqltad yalore artisticoeit vrlo-
.',fg $gflge,_tll iqonqmenti artistici ed i monumen-ti s_torici, che, comè gi_è§!ae_qg{g
avrebbe dowuto valelè ih Sègriitò fiiiò atrOttocento e il s-nperan6toiella-+ut
"iprima,
jle è stato riservatopfòprio*ai 4òstri§orrii.In queltempo si stimavano leforme antiche
L'"q,r* come tali, riguardando l'arte che le avciia create come l'arte unica e vera, oggettiva-
mente giusta e valida in generale per sempre. In paragone a questa arte, tuttò il resto
{glpprgduzione artistica (eccetto quellaitalianacoeva) passàvainparteperuno sta-
dio iniziale imperfetto, ed in parte per una deformaziohè barbara.Del rèsto. questo
ey4todivi:taèancoranormatiyo,pgiq!Ég9qg9§9e_4lllllgtpj-o_di_asfanfàEd_e+arcio_
q$i-cp:f"g4igyl9; ma no4 è 94 p,unto dr dsttato{ica!,é]§e-rrsa 1aad_qlU9.,p919bÉ rrpL
accetta ànccira alòunajdea disvihrppo- Naudffis,Lppr*ranGnto aiellAnfrchità-
fi parte aèIl{fu a;Cffi enio italiaup_ àueva ancÈ+ s!ilAò it"r,_"9dAùpfqèAtseb"Jo
ggràidqva qornoiiiio sfaaio uiiàie-ai §e méaesinio. Ò"iio Conéi6-non osò ancora fi-
,tico e storico» al- sa che li avrebbe obbligati poi ad acquisire il patrimonio culturale delle antiche popo-
laprotezionedei lazioni della loro stirpe.
,lo III, del 28 no- La classificazioné dei monumenti involontari, che dovremmo respingere dal pun-
la protezione dei m 6i vista moderno, in monumenti artistici e monumenti storici era assolutamente
oterralegislativo giustificata dal punto di vista del Rinascimento italiano.
ive speciali. §ipg!1ebbe^perfinodire,pigllo_stg,c.t.reinprincipioil valoreTrtisticoeraqugllgd-"-' ?g:
, con il sorgere di cisivo. rispetto al quale il valòrò stoico (dei singoli fatti trascorsi) p9r il mopento pas-
1prd,oq@FIo. sava in-sèCond ordlne.n pioèsso di sviluppo del culto moderno dei monumenti nei
umenti nel ssnso"-.- ieColiséguenti,fiCluio ifsettecento, si potrebbe allora definire brevemente cosl: pq;
rallelamènte allapartecipazione crescente di altrepop_glazigni, in-particolare ancle di-
italianidelRinar popolazioni e"tmaoict" e semi-germaniche,la esemplarità-ògg"!Uya deué$iqhità
Lcoincideancora hui, zu u*Oài1essàin dubbloih modò?iretto, ma, nohòstante ciò.in gonfrqnto al
), com'è già stato senso in éui E ftaliani del Riria§Cimènto 1'àvevan6 affermatà, fu §i;ttopq1t4pg uIPgIg-
rolontari era evi- seente restrÉione a causa dell'aumentato prestigio di altre tradizioni artisti-che. Tu[tp-
Arftgqpf,zAUa_pti- via in quel tempo non si è giunti a leggi effettive per la protezione dei monumenti,
ore dell'antico;al pefqlié'Aa-un hio i monumenti antictri péi{eyano lènt amenié pezzo per pez,zo quel si-
ffiEìiiileVilorq gnificato canonico, in virtù del quale i papi del Rinascimento avevano creduto di do-
ìiianiicÈiertffi"- ierli proteggere;edall'altro le espressioni artistichenonantichenongodevano ancora
e dell'Ottocento. di talè auto-Atà ditronté afantichità da poter fondaré autonomamente su di essaùnà
artisticoetlval* pretesa di protezione.
' Non è -poi cosi èrrato che l'Ottocento venga definito il secolo storico, perché in un ' E Ca
1lQ4à-q!al9 dq!!q
merltg d__lla qua- grado più alto di prima e - per quanto siamo in grado di vedere oggr - anche dei tempi
,leformeantiche Iuceersivi, quellb §gc_99gAyÈ_4 slj,_p1_aqerg nel rintracciare ed esaminare accurata-
: vera, oggettiva- mente i fatti particolàri, éioèi singoli attiumanlnellaloronitidaformazioné origrnàrig'
rte, tutto il resto L aspirazione preferita dell'Ottocènto era di venire a conoscere molto esattamente
rarte per uno sta- un'ehettiva situazionestorica. Le cosiddette scienze ausiliarie, tendendo aciò,infon-
)q!,rcslg,_uqslp, do nonpassarono affatto perdisciplinesussidiarie, e sembrarono piuttosto esaurirein
Lonta*edèBerciò-... se stessè l'attività essenziale della ricerca storica.Il racconto meno suggestivo fu letto
ln,o,-pgr.*ésprr eon piacere ed esaminato nella sua autenticità..I]po-slulato de-[altluportanzalpg-t-la
rtg dellAn_$9!!9." steiria umana, etnica, nazionale e pe] lQ§tqq4-dglla-Lhi=eSa c.!r-e- in passato ay-eva tafio
agito sul valore storico, rn realtà venne certo non per ammissione generale - quasi
lgr-o-gpqt-aehda
on osò ancorafi-
-silevòpotentementelastoriadellaclltura,pe-r
lintamenteabbandonatò.Lisùòluogò
ene sia successo ia qùdlè anche ii più piCdòlo fàtto e piòpriò il più piccolo p_uò averg determinante im
:les$-av*ry*a-cg- ooit*ru. Questà importanzaconsiste esclusivamente nella convinzione storica del-
to chiaro etondo i'insostituibitità anche del più piccolo fatto nel processo di sviluppo; in virtù di questo ,
ig
,, ma sgltAnlo-un-,_- anche quanto vi era di più scadente permateriale, fattura e funzionalità,finìpergode-,,
elRinascimento re un ràlor" oggettiyo-Dunque, con il d eryezzanrcnto continuo ed inevitabile diqu'e]l U
wasioni barbari- sto valore oggettivd del monumento, 1o sviluppo stesso, dal quale appunto erang ncll \ -
,re innata in loro, vati tutti i valori, doveva guadagnare sempre più importanza in confronto ai singolil
deadello svilup- monumenti assunti come t ah.ll valore storico,c\e aveva aderito indissslubil!rynte 4
llaloro naziona- singolo monumento, do-veva tià§folqarsi gradqalmgqte in un valore- di svitupgg, agli
qale,.luellastes- r:cchi del quale il singòlo comé oggetto diventò indifferente. Questo valore di svil-uppo
per l'appunt o ètl. valore dell'antico, delquale abbiamo fatto conoscenza poc'anzi; ed Q
i e culturali negli an-
perciòiiprodottoconseguentedel valorestoico,chesiformòquattroseqotprima.Se
non fossè esistito an valore stonco quindi, non avrebbe potuto sorgere un valore del-
Abis Riegl
'ì+c l'antico. Come l'Ottocento fu il secolo del valore storico,così il Novecento sembra dl{J , "
ventareilsecolodel valoredell'antico.Petora,futtavia,citroviamoancoranellafased{j F-
transizione che, secondo natura, dev'essere anche allo stesso tempo una fase di lottali
Tutto lo svolgimento descritto, che dal valore del monumento interyionale, &tfrg*
verso i1 valore stoicq ha condotto infine al valore dell'antico, esaminato
rnaro da punto
un puntn
oaun
di vista generale, è soltanto una manife stazionepqt4iale,Se-Ulg ioazione dell'incll'
liduo cÉe domina gli ultimiGmpifri mòdo pirrticol;è a aiffi
emancipazionehareahzzato un enorme avarrrzatag =- §g no4 qldianp^g4qag.- _dalla
lne dgUpttocento gradualmente si accinge a_porre altre basi_qUlqra[Lpgl logentl
@-rl-ng-gi1ònumelo-dipòpòliColtieuropei,_alp_gitq dlqué[e classic-hechéilionii"§ia-
ir-amandate. Lo sforio, coilinùo éd iniensoiÉe è peòuliàre dél'tiimbiàmfiiii iÉ
lrquefròriq€nde
',te a comprendere tutte le esperienze fisiche e psichiche, non nella loro
/'1 iiessenzaoggettiva,comeingeneraleawenivaneiperiodiculturaliprecedenti,manella
27 ,iloro manifestazione soggettiva, cioè negli effetti che dette esperienze esercitano sul -
1ùg€q.tlo-(soggeftopéiC:Jtfi voosoggèft6tutocoscGntq:Au.s@
i'éhi[ramèntepropriònélmrifàiùsnto'bresqrentéfiat'te§§ato {eTfiiloreilquaffiA:
@,_p{ff. lI]rrlgjè siòrièò {ionaànéòra intèreòìè- Aél Sin§òfo awenffi'ento ffie §i
oppone,incelto modo oggettivamente, al soggetto contemplante;lvalòìie Alilfiil,ntica
invece abbandona già in linea di principio completamente l'unicità della manifesta-
zione localizzata come tale, e in ciascun monumento , senza eccezione, stima esclusi-
vamente l'effetto soggettivo dello stato d'animo. Ciò vuol dire che il valore dell'antico
nonconsiderainnes-sunmo{g§gralitàogg"{ty-g
:
Òondiilé"rts9l1q{g:qlg!9CgAtàqe}Éf_"*aà6latGnzione
t9, per esse-ie più esatfi,
sitissol-versid-éImolgqentoGfligenèraliiàlaraAeiiantico;4lpostodtqu_q@g
*- "
ianvahnolffiiildiiaTiq gI,grylg,-gi"qt*q !4 òss"I!l-?. -, "
-"L'O:iiocénto@iònonhar-affòrzatodtmassimoi6ttantòiàitim adelvalorestorico, .,:,'ì
:,:i:
fenomeni che hanno soltanto una somiglianza esteriore con il cul to del v alo re de I I' an "
,ico.Questovaleinparticolareperilculpq_e,!!gr-o.,\,ltgrqhe4-e.ll9p.ag!.9P§9qqe?qY"
ctreciàiirierasta'tosÒeltoC-oiiié'es-elr4ti-9pélilgro-de1nò valgyglgllg1taq-r3ffite
parte si può rintracciare senza dubbio fin dal Seicento. Nonostante la concordanza
à§teriore,ilcultomo{ernodellerovinepq*lqppf+rp-è,-ne]tale-ndenTldif-9"9.{.9;441
pletamente differente da quello de-lle epoche preqedenti; il che, natur4lr4e4Q,.pgn
è§*6i4e-una eonnessione nello svilup_p, o, qna anzi la richiede. Anche il fatto che i pitteiri
ailòviné aét Seicerito, anche i più nàiionaiifrati'ioiò, gii6landesi, rappresentàssero
quasi esclusivamente dei ruderi antichi, prova come fosse implicito in ciò un preciso
motivo storico: tutto ciò che era stato romano, in quel tempo, divenne il simbolo della
magnificenza e del più grande potere terreno. Lapresenza di rovine doveva unica-
mente far comprendere allbsservatore il puro contrasto barocco tra la grandezza di
unavoltaeladegradazionedeitempicorrenti.Ciò comunicaunasensazionedidispia'
cereperildeclinoirreparabilee diconseguenzaildesiderio che ciò cheè statountem-
po siconservi: èper così direvoluttuoso scavare nel dolore,lo scavare cheformail va-
lore estetico del pathos barocco, sebbene allbccasione mitigato dal tocco decorativn
di un casto idillio pastorale. Al contrario, all'uomo moderno niente è più ignoto che un
sentimento barocco: su di lui le tracce dell'antico producono un effetto rassicurante,
cometestimonianze delcorso delle coseregolato secondoleggi dinatura, alqualecon
ogni sicurezza e sefizapossibilità di errore è sottoposta lbpera umana nel suo com-
plesso.lggmLlellqdlstruzioneviolentarerdongp,erfinoleroving§luqcqslSllqfgl4ti:
{g{erno uqpll_g s_qr_r4re ispirato al
v-anrpntp me-ì,o àdattp a4 -ev-p-cpre nell'osserv.glòr_è l
valore dell'anfico. Se, tuttavia, prgcedentementelèi-q-v',rnegono qfate*tlatlegdè,gempi{ ti
,.|
déI iafor;dèU'aiicj, ctò è accadulo perqbÉ e pp{fe dalle rovine questò tàlo-ie§ fti
sentireforte e chiaro, forse troppò, perconsentire unaliberazione completa al !q.déi: ,:
a:
r
no _qomo .s.9ntiméntalc (t) l
I.2. Il rapporto dei valori in quanto memoria con il culto dei monumenti
Dei monumenti abbiamo conosciuto tre diversi valori in quanto memori.a e ora
dobbiamo esaminare quali richieste, nei confronti del culto dei monumenti, derivino
dal carattere specifico di ciascuno di questi. Esamineremo poi tutti gli altri valori che
unmonumento può offrire all'uomo moderno; nel loro complesso, questiultimi pos-
sono, come valori contemporanei, essere opposti ai valori del passato, u valori in
quanto memorin.
Conladiscussionedei valoriinquantomemoiabisognapartiredalvaloredell'an-
riconon solo perché èilpiù attuale e avanza anche delle pretese sulfuturo, maperché
presenta un numero relativamente maggiore di monumenti.
(8) In contemporanea con Riegl, Mariano Luigi Patrizi parla di «moderno visitatore a tempera-
mento sentimentale». Cfr. S. Scarrocchia, Sull'imma§ne della cittò di Leopardi e sulla mitologkzazione
di Recanati, in: Le cittò di Giacomo Leopardi. Atti del VII Convegno internazionale di srudi leopardia-
ni, Re c anati 16- 79 novemb re 798 7, Firenze 19 91, pp. 4 11 sgg.
7. Progetto di rifoma - Il cubo modemo dei monumenti
[ura,alqualecon una figuraposta alcentro del quadro, peril resto interamentevisibile, proprio latesta
ma nel suo com- vienelaglataviadallacornice;nonostantetuttociò,leiadiuùfdiZ-z-aUte§9ppouzi9:
rnc4ste!!g rglqti: ne dell'iiisieme in regolari linee di contorno anqg{llo"gg trlnqle-il poqFl*9:qgisp*9f
;gntirgispirato al sabile di-offi crèazionè artistica. In questo iniieme organiòò è già presente un fattòie
ratte arfèSemoi6- estetico, un valore elementare dell'arte, che tra i valori contemporaneitornerà ad inte-
Jesto valore sr ta in modo particolare e che indicheremo con l'espres-sione <<valore di novità».
-ressarci
"pt"ià,UjnodC i[,a mancanza di organicità, quindi, nelle opere moderng cidisgysterebbe solamente:l
, noi non costruiamo
perciò rovine (eccetto che perfalsificarle) ('0); una casa di recente !
È !eostruzione, con I'intonaco fatiscente o coperto di fuliggine provoca nellbsservatorel
iun'impressione sgradevole, perchéinuna casanuovaegli richiedeunafinitezzacom-i
rcnti ;pleta nella forma e nella composizione dei colori.-fqgg4r-del trascorr_ere Cgt tgrnpo_mi
jciò che è sorto in epoca recente nonprofugq4g un effetto suggqslivq.m4,4t contlalo,i
o memoiaeora iimitante. Appenal'inclìviduo (siaesio creato dall'uomo oppuredallanatura) èformaJ
umenti,derivino to, cominciafàttività distruttivade,llarlatur-a, c_ioèdelle suefolzemgccanigtreg-c!!ry!-
;li altrivalori che ihc,chetentaritiaridòraunànò_1!?-4i-§qgglpq$èJ'bdiviÉusu.ejs-qs,!glementiedicom-
pestiultimipos- binànoeontàdmorfatotalitàdéllanatudDaUairacaéaiq""*aaiti"iÈ$còmp-ièl1&
sato, ai valori in èhe un ùoliùmentò non è sorto in tempi recentissimi, bensì in un tempo più o meno
Rasiato, è iu,i[dctùa-ia possibilità di percep!1919 sùe traccé si fonda pùé76i1 ùàlÒ;ié"dét-
lalvalore dell'an- l'antiéodiunmonumento.I-lesempiopiùdra§ticoèoffertò,com'ègiàstatodetto,dalle
lturo,maperché rovine che Àòno derivate dall'insierne èoncluso di un castello a causa di un lento distac-
come iI §im-
fghe --r
agisce nel tempo
n'uvsbrvvv
] ì* ,, lhi#;x,;ì;"ì"fro
esrgr*o-u#i$"aù"4:Tl T;?@;;:"t"1o
opere umTe
umane recentr di-:
recenti clr-
n"i"t.*io e1^,
H-r^a^rp^r+rarronrn np.esq2flo trascorrere. Nelle
resolare trascòrrere'
: èÀolarèiiascorr-ere
. i
r:
^ jrr'
,.)'.;r' ;
è- F@-"tf{trettanto necessan?
re§olaré
t--^ tAi ,,no
i#iìiHl,;il*"ià o"LÉ*po (di una de:ld:=: Aco,
" Eil,'.Hila t:T::::l Xl:":::':r:
-b"'ilgp'rii,à.ilÉ![à"r,-itci;i;1"-"rio""a"r","itocircolar-eeregol491!e1!!iver1i1se"
hl,
, deltr"r".AudàìÉmp" ffirfu;1tFgg9linalqra-9he-rlomo-mod5:g1o;lg[g*:-
Hiriii:il;:jru,;,,i;ffiàl Nore"eoto. ii que*a òa§o ògni o)Pera rntesa
nera umana viene intesa
eàiiilàiiànffi ;"iiiii",i,"!y,;ti"ioo"":-':"-":,i*1ig=1jro:qryffi
ri,LÀ"il aovere di prot"È*:1,:.* yHffi .e
;:l§Jr: ft?Hì'il;:ffi4;ii,; 4
déIIa iiffifràmffi
prématùra. C"Si J*r"""-ito i.rò*à *.;aOrnO veAe ùna piite
un intervento sul pro-
perceprsce.g";ì;;; *.r.a1,"..o tanto sgradevole -tu.anto
,ùril,ui;'àf"lt";*à:f ***;mml;#:r#,fè%.n:1ffi"*!iiffi
contrario, ciò che fir quanio-
ilto stesso diritiJ;;G;"*.Lr"utiro a"inq".r" 0:4
L;;;à;;;b àà* ÉsJr" evitato severamente è ta vidtaaone arbitraria di
legge, quella
'ore dell'antico si non già in seguito ad una distruzione improwisa e violenta, per quanto, u1g"l"rul":
:, della disgrega- ciò sla nel poiere dell'uomo. Deve essere evitato, in ogni modo, dal punto. di vista del
e che procurano --Vqlqle igl_lAlgo,fifi,"'{.vento aryarrqgella mano dell'uomo sulla consisternarag-
ronia il lavoro di siunta dal monumenio;èsso n6n deveiubire né ùna addizioàe néùaa n'clilZionefeÌì
comeunlavoro fr*rf"t"-ènto di quanto si è degradato còll'andar del tempo ad opera-defla natu-ra,
ndPéiiminazione di quanto si è agg-unto al monumgnto deformandone aI contempo la
ìnsiste nel valore ) , i"À" ";ei"A" "ot élrrsa. La puià sensarione liberatoria di un tiasòòrreie nattiiale è-
igiamolaprodu- i ' ràgofrr. ria" dwe eiièie giiasiata dall'aggrunta arbilraria costituita dall'innesto di ciò
[are; dalla nafura i ; cÉ è proprio del divenirelfulg!4tSIrgA -ciè,{ cllt"g d9l yqlore d-cll'anticonon condan-
,lusocomeilsim- i ;;;oit;;. ogni distruzio"è tor/ata O"i moiilimfufQ-1§ gpgra dell'uòmò éomè6ter-
' nÈ"iò SCoAsiO''errtOrr"tl'àtti.ÀiàaiAègràdoinoljS0Ataiiafura;pércùiftivÒfireb'b-o:jtt
mariè ieceriti di:i
:ura) nello stesso ùnténo'serlso -llmamteiùriiento delmonumento, ma, almeno inlinea dipdiieiÈiò;
:nire (restaurivi- ;;J;ffia6a òg"i atti"ltà di consèrvd2ioné, il restauio come non meno i"grytt!-
aredeldiveniree e:itb filorvéAioiéidoininio dellelegginaturali;per ciòilculto di detto valore è rivolto
erno srrall€€r4 a - àiiattam"nte eÒiitro I4. éònservaiioné del mpnumento- Poiché di ciò non si può dubi-
rana viene intesa tare: lalibera attività déileforze dellanaturadeve condurreinevitabilmente alla com-
i: lbrgariismo"tfe- pl"tu dirt*rione del monumento.Le rovine diventano semprepiù pittoresche, quln;
daun€stinziòire ie più parti di esse cedono al degrado;.con la dissoluzione crescente il loro valore del-
,llapioÌrriàvftàè l'àntiio diventa certamente svrnpre più ridotto, diventa cioè un valore provocato da
tervento sul pro- parti che diminuiscono; per questo itesso motivo, però, è sempre più intenso, cioè i
rd,istrU.ljr-y^"*uclt9* irammenti che restano pioduèono un effetto più efficace sullbsservatore. Ma questo
r,pa-re accordato pro""rro ha anche rr, *o limite; perché se alla fine la capacità estensiva dell'effetto
'*drà"o-pletamente perduta, nonresteràpiùneppure alcunabaseperun eff-etto in-
:iò che in Quanto
a di quella legge, tènsivo. Un semplice mucchio di sassi non è sufficiente per_offrire un valore dell'anti-
ode-11-"'at1ivrlà:ra, co..ci deve esserè almeno ancora una chiara tracciadella forma originale dell'opera
4e distruzione__
Ia umana antica, di un divenire ormai passato. Un mucchio di sassi invece rappresenta
rque dal punlo di_ g ) soltanto unframmento morto e senzaforma dellanaturanella sua totalità senzattac-
icolrere lm-pr,essl cia di un divenire che soPrawive.
e forze meccani- Cosìil culto d elvaloie dell'anticolavoraalla sua stessa distruzione (*).I suoi asser-
;ò!onon!4,q19qi tori radicali non leveranno invero nessuna protesta contro questa conclusione. In pti-
:trovareunacon- mo luogo fafiività di degrado delle forze della natura è un'attività tanto lenta che an-
re il trascorrèie è che i m6numenti millenari probabilmente rimarranno per noi fruibili ancora per un
,rc,ezione sembià tempo ragionevole- omeglio -perlaprevedibile duratadiquesto culto.Ancheildi-
ic!1i, non esigq la ,"rrir" ha"il suo sviluppo cggtanté e ininterrotto: qlello che oggr è moderno e che, in
mzione.Quindiil corrispondenzaalleleg-g.deldivenire,sinrpellago"mguninsiemeindividuale, apoco
:lleforzenat-urali". upo.ò di*rrterà monù;rcfio e andràr"àcòlmare,ilvuòtò cheleforze de-Ilanafura do-
b"te regolare, e
"
/*'t Naturalmente il culto del valore dell'anticoè ben lontano dall'intenzione di accelerare questa di-
Lesaggio, estesa in al- .t*rìo'n.. Non nessunmodolerovinecome scopofinale, comeforse sipotrebbecredere; cer-
, alla richiesta di una "onsiderain
taÀentepreferisce un castello medioevale ben conservato;perché anche se l'effetto «in quanto memoria»
materiali inorganiche o.ouo"ufo dal castello è meno intenso dell'effetto provocato dalle rovine, è però tanto più esteso e, con
teristici della moder- i.abbondanza e la varietà delle tracce d'antichitàfornite delcastellomedesimo,l'effetto ottenuto compen-
,lla stessa origine del sa abbondantemente il difetto di intensità, mostrando così unbperaumana in uno stato
di degrado meno
grave, ma d'altro canto piir ampio.
Alois Riegl
elaborato per le lare i nostri tentativi di ricostruzione ed eventualmente sostitutrli soa allri_r-rÌr€liorie
più fondati. Questaconcezione rivelasubito lasuadiversità diprincipioin confronto a
quella del valore dell'anticoperlaposizione più decisa quando si interroga sul tratta-
>spingei sosteni-
mento più adatto di un monumento in conformità alle richieste del valore storico.Le
nto di conquista.
manifeitazioni di degrado accumulatesi finora per l'azione della natu-rA non- son cg@
to che nel valore
rev«:cabili e dunque aiiEhé rlal punto di vista del valore storico non devono essere più
onemapropaga-
eliminate;altiédegradazioni,pefo, apartiredàòggièinfuturo,cheilialorèdèll'aitiòò
ttivi.il valoredel- non solo ammettemapersinopoStula,dalpuntò-dìvistadelvalorestoiicoioiapp-aio-
fuiraci. Questo no soltanto inutilimadevono essereevitaledecis4grente,perché o-gr,riultgrioredegr4;
ingranparte alla dazione rende più difficile [a ricostruzione scientifica reiativa atlà opera umaninel
rbbe di dominare §uo stato originario. In relaziorre a ciò, il cuitò del valore stoico deve mirare alla mag- i
luogo, dov_1|J-q1 giore conservaziòne possibile di mong-m§-4,!i nello stato attuale pervenutoci e quindil
>
iK'
Lpedirg ad qgs_4 di sancire l'esigenza che la mano umana si frapponga come ostacolo al corso dello svi- \
-valoiinquanto lupponaturaleecheimpedisòalacoritinuitànoimaledell'attivitàdidè$adodellefÒr-'l
relarispetfivdlè- ze della natura, per quanto è possibile all'uomo. Cosìvediamo che gli interessidelva-
ranìloqrÉsto,{ò: lore dell'antico e del valore storicq sebbene tutti e due sian o valori in quanto memorin,
si dividono nettamente nel punto decisivo della tutela dei monumenti. Com'è da risol-
Alois Riegl
acrificato all'al- èancora stata trovata la formula definitiva e ultima. Da ciò deriva il desiderio costanGl
diformazione culturale che oggi è all'insegna del concetto di sviluppo storico, sebbe- | 4_
'altro che il pro- ne vi sia chi nella formazione culturale storica stessa non vorrebbe scorgere né il fine \
rbe essere anzi- della cultura umana né il mezzo sicuro per raggiungere tale scopo. )
IIt@-
;ra dato un con-
Ancheoggi,dunque, abbiamobuonimotivipersoddisfare,s,econdolenostrepos-
sibilità, }e esigenze della ricerca storica, o meglio il bisogo o di valori stonci che essa ap-
rsarein-decofilil paga;equanàovergono uconflitto conle esigenze delvalgrgdgll-a.ntico,nondobbia-
àtotalmentesu- mòtratàrte come quantité négligeable. Si correrebbe così il rischio di danneggiare i
:ll'antico, anche più alti interessi, chè debbono essere promossi con la tutela del valore dell'anrtco, se si
ignoraesitrascurail valorestorico,alqualesideveilmodernosviluppostessoe,inrap-
paliancoraoggi pbrto con questo, la formazione dello stesso valore dell'antico.
compiacimento Fortunàtamente nelle questioni della pratica conservativa si verificaunbccasione
lell'antico,main esterna di conflitto tral. vàlore dell'antico e tl, valore storico assai più raramente di
dalla possibilità quanto possa sembrare a prima vista. Infatti entrambi i valori rivali sono inversamente
llaloro coscien- proporiionali tra loro: più è grandq ! yalqr.g;tgryqo e-più è scarso ù valore dell'antico.
roscenzastorica i'oiène I
storico,;Effil!,o,pg-r c-ojlqire.oggèttivamente fangmrcE4po-ne
valore
'ell'anrtco.Certo òon forza,l valorè delPàniaò, itiiniinrs;i-ènp ioffocàto; rI valore stofrco, speèìàl-
, untmiione ffienG n"f .uro dfiin monumento intenzionale, ciesc-é fino lggmpo$qeJq l--o-1>r.qsa-
delt'd,nmé
!.---
!v4Pcrc-ulglu_ 'Ziòrie dèl va loré cir,ié'tl ialciié sio;r,còiiàuifla1iz-
roancoradiven- ,tffi Aèlò-stèsio piòbesso'di svrnippo ; è§sttagi§èE;atpafi"*
omp-Iet'aiirffie a ?ifirrocitrcheè-indiiriduale, cqme troppQ pfesglite réf'IdltciArsisilfficientertentetli:
o.Eie.Ggr&im' stin§uéiè àc*d@rqalpà§sato e al transeunte, qu[A"!.g!.!9sciglz4,l1ì divgnire §i fo4da il
EgfaildemàSsa va[òilé-deil'antico.
, s'incòìitidùifi: Davanti àiÈ colonne di Ingelheim (11) nel cortile del castello di Heidelberg, ognu-
i-antichinellEù: no pensa così prepotentement e alPalazzo di Carlo Magno, del quale una volta costi-
gldicatidatutji tuivano ornamento, che l'effetto di un'atnaosferadi antico senza soluzione di conti-
contemporanel nuità da questo raffronto viene quasi completamente soffocato.In tal caso non do-
:Ilastoriadell'ar- vrebberoèsserci problemi sul fatto che il trattamento del monumento debba accor-
,zlore dell'antico darsi alle esigenzè del culto storico e non a quelle dell'antico. E viceversa, in ogni caso
rieridello svilup- in cui il valoie storico(documentario) del monumento è un valore insignificante_, il suo
olo stato di rovi- valore dell'antico simanifesterà tanto più unitariamente, e dovrà essere regolato in
o piuttosto in un corrispondenza alle esigenze di quest'ultimo.
:condizione evi- Ma non di rado si verifica il caso chetl valore dell'antico debba richiedere l'inter-l
rne tra lo stato di
vento della mano dell'uomo nel corso della vita di un monumento, intervento che di {
!clta, presuppone
acerta selugra di
solitovieneproibitoperprincipio.Ciòsiverificanelcasoincuiilmonumentodiventa\ - .l
oggetto di una distruzione prematura da parte delle forze della natura, di una veloce e | 4 -'
ài6rmalede§iàdatzronéAércùooqiinr'snio.Se;peresetirpio,sios§eivache-111r.4E19§-eg i
,rmaunadellepo- riririacbia di erndarinrovinarapidamente dffiànti ai !Q§!{9cchi, o§$ ang§g-n}qtoqe ]
rrcdell'anticonon 'ffivatoiedell'anticononpotràòpporsiat-t'pppliqazi;j-iÈd!unaiétt!2ia§g]!rallpff-1eq9o,J
rtamente ameno
ientifica, non è in
rnéledottrinefi- 11t; Hingelheim, cittadina dellAssia, che conserva resti del palazzo carolingio. Sulle p,rop-olte 9i
i ;ono glà stati ana- aw dem Heidelberger Schlo/3 werden? Stta$-
restarìr6 del castello di Heidelberg cfr. G. Dehio, Was wird
Linmisurasempre burg 1901 (ripubblicato tnld., Kunsthistorische Aufsritze, Miinchen-Berlin 191.4; n Denkmalpflege.
Deitsche Tèxie aus drei lahrhunderten, a cuta di N. Huse, Miinchen 1984 e in G. Dehio-A. Riegl,
,eratorio del con- Konservieren, nicht restaurieren. Streitschrifien zur Denkmaffiege um 1900, con commento di M.
',re dell'anticonon Wotrlleben e postfazione di G. Mòrsch, BraunschweigAViesbaden 1988).
Alois Riegl
sebbene ciò comporti, seuza dubbio un intervento della mano dell'uomo moderno
che ostacola ii corso indipendente delle forze della natura. La degradazione prematu-
ra diun organismo monumentale ha appunto un effetto nonminore di un intervento
violento, illegale, non necessario e per questo di disturbo, anche se non proviene dal-
I l'uomo ma dalla
da[a natura stessa. Anche l'uomo stesso non è nient'altro òhe oarte
che una parte_
,) della forza della natur-?, .q1tta
. mèanchéunintervento'i,iò1énto6ett'uomo-nemvitàdiuAmb-nuriiénioÈoilup-d";
re-!uì effetto suggestivijbéf nÒImòalérni,gon
:ì reuueff,q1lg_guggestiviipéf iiÒIinòalérni. non qp_p,el4siapatsatounsuffrièniriàs ilf
appena Sià oàsSàto unsuffitieirte'lasso clf'
, tempo dallbperazione (come nel òaso delle rovine del castello di HeiaéiUerglpercfi{
i con lbsservazione 4 ragguarclevole distanzà, i'attività umana, che di solito osservata
; da vicino appare violenta e turbante, viene considerata altrettanto legittima e neces§6:
\-ria come
i l'attività dell4 na.tura, di cui è pafte- inlegiante,
Nèl caso accennato primairecessià àiu"à t""ttoiu ài prot"rione per un affresco)
anche il valore dell'anticonchiedela conservazione del monumento èon l'intervento
umano, che altrimenti solo i. valore storicoin contrasto con il valore dell'anficopostula
in modo obbligatorio, in relazione al suo innegabile bisogno di conservazione della si-
tuazione documentaria di fatto; perché un leggero intervento della mano dell'uomo
apparealloraperrlvaloredell'anticocomeilmaleminorerispetto aquellopiùviolento
della natura. Gli interessi di entrambi i valori in tale caso varìno di pari passo, almeno
apparentemente: sebbene al valore dell'anticoimporti soltanto un rallentamento, al
valore stoicoinveceunimpedimento completo del processo di degrado. Perl'attuale
tutela dei monumenti appunto rimane sempre come obiettivo principale evitare un
conflitto tra tutti e due i valori.
Se, dunque, nel trattamento dei monumenti non si verifica necessariamente un
conflitto tra valore dell'antico e valore storicotuttavia è frequente che ciò accada, spe-
cialmente nei casi in cui i valori{94g]c{g,capacità d'impressionare lbsservatore, a'e-
guiliblang ap.prossimativamente.In questo cà§o sffiofficsgizmocome-unpffirciFi-o
conservatore e un principio radicale. Quello conservatore iàp pre§entail vilIòreitotr
co, perchiqrest-u1timÒ eslgelrra
-c-orservaZiqriè di fùt!o--e q.Ig-è§{$t@_ aefSffl@§
présente. Di fronte ad esso il valore dell'an lco si trova in vanfaggio in quanto iàppre-
sentailprincipio piùfacilmentereahzzabile, anz!info.a{,§-l'uniàòvèrarn entereihlza-
bile. La consèrvazione eterna non è possibile, perché ie fòiàe aelia nàtuia irili-lfrrna
*
istanza_sonopiùfortidituttaltintelligénzaum.aia,el'ùòmoitesiò, còmeindividuoop-
posto allatotalitàdellanatura, attraverso di questagiunge allapropriadecomposiziò-
ne. Tuttavia il conflitto non assumerà quasi mai forme assai acute nelle queitioni di
conservazione, grazie a prowedimenti esterni, nei quali entrambi i valori possono
avanzare di pari passo, ma soprattutto in questioni di restauro,legate al cambiamento
diformae di coìore; perchérTvalore dell'anticointale ambito èmòlto più sensibile del
valore stoico. Se da una torre antica vengono tolte alcune pietre lesionate e sostituite
da nuove, il valore storico della torre subirà un danno pocò considerevole perché in-
nanzitutto la forma fondamentale originale è rimasta la stessa e l'antico è stato conser-
vato sufficientemente per la valutazione di tutti i problemi ad esso inerenti. Perciò le
poche pietre sostituìte possono essere consideraie praticamente del tutto fuori que-
stione, mentre per il valore dell'antico anche questi semplici materiali rappresentano
una grave alterazione, specialmente quando risultano in modo stridenté nella massa
dell'antico per il loro colore <<nuovo» (aspetto al quale, in quanto elemento relativo
-
'uomo moderno §oggettivo all'interno della apparenza oggettiva di ciascuna cosa considerata nel suo
azioneprematu-
, di un intervento
Lonprovienedal-
ro che una parte_
5r sDresa cosl co-
Lto oossaorodur-
id"i"nt"iàssa-ar
Oelberg);peryhs
i §blitio oitervata
c*no, il valore sronco rion triud es§éid-cori'§idéiàtò-àriÒoià Òoniè-§tipéf irc,"é il vatote
fuiniaé&ié»a.* dell'antico non può assurgere a unico valore estetico in quanto memoria del genere
:perun affresco) umano.
lconl'intervento D'altra parte con la produzione ininterrotta e crescente dimezzi diriproduzione
ell'anticopostula tecnico-artistici si può ragionevolmente supporre che in tempi prevedibili (special-
rvazione della si- mente dopo l'invenzione di una fotografia a colori assolutamente fedele e di un suo
mano dell'uomo collegamento con riproduziorttinfacsimile) sidovrebbe trovare il surrogato più per-
rellopiùviolento fetto per originalidocumentari e con ciò dovrebbe essere soddisfattaalmeno appros-
ripasso, almeno simativamente l'esigenza di una ricerca storico scientifica, che rappresenta l'unica
rallentamento, al prclbabile causa di conflitto contl valore dell'antico, senza svalutare, al confronto di
'ado. Per l'attuale quest'ultimo, lbriginale con interventi umani.
clpale evitare un
:essariamente un
l ciò accada, spe-
lbsservatore, s'e- 1.2.C. il valore intenzionale in quanto memoria
mrcm!nncrpio
frfetrnilorestofr: Giàtl valore storico aveyamostrato di fronte al valore dell'antico, chestima soltan-
uI-o_nel§l§§àIò" tcr ilpassatoinquantotale,latendenzaadisolaredalpassatounmomentodello svilup-
nquantorap2re- po storico e presentarlo in modo così nitido davanti ai nostri occhi come se fosse parte
'améniérealizza- integrante del presente.ln eeneralg*t\)qlof*lLle!3lo_ryg,Jg_jll qllqUg memoria ha sin
L nàtuiaìiitTtffif** dalllnizio, cioè dalla cosìrÉione ilun monurnentò, ta funziònè preffià-Ai-non per-
meinriividuoòp- mettere ciuasimaiahéil mònumtntò diventi pàiiatci, iiiCrjns'ervarlo §empre plésenfe e
iadecomposizio- vivirnelàcoscienZàdeipòstéri5Con§gggenàquestalèfza lt!ig§€§!_;b-nii7]Wi:
nelle questioni di
i valori possono '
memi,o,iaéÀiiiituisCéfàiiansizioneévid-entea_{nToiffiidJnieiqniii:
Mentre il valore dell'anticòèfònOaio sòiamèirtéiliipassato eilvalore storicoda
:alcambiamento
qui in avanti vuole impedirne il completo trascorrere
r più sensibile del
scorrere, non avrebbe alcun diritto di esistenza
- anche se, senza questo tra-
valore inlerylio-ngle-in quantpate-
onate e sostituite - 11,
Alok Riegl
rrò, meno dfficoltà qrlanJo a prima vista si potrebbè pensare, perché it rirr-eid Oi
$i
r,monumenti «intenzionali»
- -7 è relativamente ridotto di fronte alla grande massa dei mo-
,lnumenti puramente involontari.
a,'..lta
:;_14
,:l:i,1
:,:l§
:.,::ì3*
ù
$''
x
-
"11" ".pt"tt"
in pa.ticotare il trattament" di T rrr<flt,glnrencldall'iniziodell'epocamoderna,potevaessereapprezzatosolodal- I
caso col
so e I valore storico, Petrchéun tale f*t*{-}ns er)n una formazione estetica. Alla massa da sempre ha procurato piacere I
;;;rflil; ." nt' vallore dell'antico; solo che r *he virihilmente si presenta come nuovo; nei manufatti hà desidèrato vedeie quin-
|
,tir, ri"t.ita u conformarsi piùfacilmente *rll*r ln e r*$tività vittoriosa della forza umana e non I'attività distruttiva della forza I
llnnaturn,avversariadellbperaumana.Soloilnuovoefinterosecondoleideedella )
Alois Riegl
r concezrone seco- t'immediatezza richiesta anche dallo stesso valore dell'antico, come già ricordato.
o allavecchiaia, ha lnoltre la validità millenaria, cioè perpetua (per quanto possiamo volgere indietro lo
. in qualche decen- *guardo nella storia umana), della quale fino ad ora ha goduto, nei suoi sostenitori ha
i sostituiscaun an- logicamente confermato la pretesa di una validità assoluta ed eterna; quindi entrambi
lnaco annerito per qussti elementi, almeno prowisoriamente, rendono inaccettabile la sua posizione.
rgliapostolidel va- Proprio da questo punto di vista diventa chiaro quanto il culto del valore dell'antico^t;):
,alogicaspiegazio- e orà oggi richiedaia preliminare opera di sfondàmento del valore storico. Al culto dE/
fondavaessenzial- vulore stoicodevono essere convertiti ancora ceti sociali molto ampi, prima che, con it
z di novitàcorri. va- loro aiuto,lagrandemassa siamaturaperilculto del valore dell'anrlco. Làdove tl valoi
ella natura doveva re dell'anticoincontrail valore dinovirridiunmonumento con valore d'usopermaneni
rletato,inmododa t§. non solo per considerazioni pratiche (del valore d'uso, di cui abbiamo parlato ne!
grazionedeldocu- cepitolo precedente), ma anche per considerazioni di origine ideale (elementari con-1
apertamente e con *iderazioni artistiche) dovrà cercare, per quanto possibile, un compromesso. Per for-ì
funa oggi questo compito è reso meno difficile di quanto a prima vista potrebbe forse'1
>nto, ha causato la scmbrare. I1 diritto di esistenza del valore di novitàdi per sé non viene negato nemmq- \
no eon il culto del valore dell'antico.Yip.\enegaJo solo_ai mo4lrme_4t19!o-§ q[g.gpere.]j
- -.._.-*
iiàitiiiliq[à§iffir-
;Véf§ià;ereaffiaF- §on un certo valore in quanto memoia. Alle nuove opere, invece, sorte recentemente, i
amento dei monu- non viene solo concesso esplicitamente, nia viene richiesto iri mòclÒ pirifortè e unila- '
l)antico.fr,valore di terule oggi rispettò agli ultimi decenni. Per lbpera umana compiuta recentemente la
:cupato per millen- eoneezionemodernanonrichiedesolounacompiutezzasenzadifettidiformaedico- rf ())
rndisdegnanessun Iorc, ma anche l"unità dello stile, cioèfoperalno-l-erna, anch-e hEIIa conceziòne e nel i '
di monumenti che tràttamentopàTticolafc'alifòrmaedicoloro,tlèvefardalrd41Ejl__qlE_tapo§S5iFsp-qre i
d èriuscito afarva- più antiche. S'iritende che così si esprime la tendenza inconfondibile a separare, nel
stannoinmododi- modeipiùseveropossibile,tlvaloredinovitàdalvaloredell'antico;magSà,conilsolori-,
alore d'uso;perché etrnoscimentodelua,loredinquitàcgrygg1gg§gp,o_!e3zg-e*q!g!19,a_sicrealapossibilitàdi j
nzavuole apparire uR compromesso, non appena si presentano favorevolile altré circostanze, che del re-
: le tracce dell'anti- $tononmancano. *' " --) f
È stato éspòdiii gia prima che anche l'attività umana deve essere considerata una
rà più avanti) ce ne rlelle forze della natura che agiscono direttamente nel degrado di categorie di monu-
-richiedel'elimina- menti non propriamente antichi, di per sé tuttorattihzzabili. Biguardo a clò,Laforza
fica altro che affer- umuna che viene esercitata non svolge una funzione arbitraria e violenlà, ma in certo
rempio, che agli oc-
preziosopalazzo di
illa reputazione del
za;daunaparteve-
ipio condannaogni
se stesso, che cetca
e.Laimmediatezza
iuperadigranlunga
: ha riscontrato un non
: o meglio del concetto ({) Viceversa parecchi si trovano in imbarazzo nell'uso di unbpera completamente nuova, p.e. vestiti
les monuments. Son es- nuovi 1«una chiavenuovanonvatantobene»), ilche deve essere attribuitonon solo allapresenzainizialedi
tollistenze pratiche, ma in modo particolare ad un disagio di ordine estetico.
Alois Rizgl
f spondeal valored,'uso:diconseguenzailcultodelvaloredell'antico,dipersé,almeno
/^'1 o I al grado attuale del suo sviluppo e almeno in opere utilizzabili dell'età moderna, devc
")' pondiscendere in certa misura al valore di novirrì. Se per esempio in un municipio goti-
co, da una parte in vista si fosse staccato il coronamento di un baldacchino, il culto del
valore dell'antico certamente preferirebbe contentarsi della conservazione intatta di
questa traccia dell'antico, ma oggi certamente non ci sarebbero delle difficoltà note-
voli, se il valore di novilri nel nome d el decorumesigesse l'eliminazione di questo dan"
no cheprovocaunaspiacevole sensazione, edilrinnovo del coronamentonellaforma
originale (precisamente conosciuta). Le controversie violente, condotte tra i sosteni-
tori dell'uno e dell'altro valore, si collegano piuttosto con un'altra conclusione tratta
nell'Ottocento dal valore di novità, in favore del valore storico.
* i Essa riguarda i monumenti che non sono conservati completamente nello stato
i originale, ma che con l'andar del tempo hanno subito certe modificazioru stilistiche,
F i Siccomg d va lore stoico si basa sul riconoscimento chiaro dello stato o,fr-g44g.a!lq1A,
# 1 néiiempiùCùiiicùltòdèI vatòiéstòiòodipèiÈéefainoltòimpciiaante,iiitennenatu-
lJl iralerimuoveretuttelemòdificazioniposterioii(puli-tura,riprislino)erista5firplefqr-
rd
.'Uc j mè originali che eranÒ Sta'te alterate, sià òhe fossero documèirtate conprecisione op-
-Ìù 1
pure noi perché solamente qualcosa di simile aflbriginale, anche se si fosse trattato di
\ un invenzione moderna, sembrava tuttavià al cirlto del valòre stoncopiù soddisfacen-
f !'u
; t. d"ilu p.".edente aggiunta, auterrtica ma estranea allo stile. Con quèsta esigenza del
i valore storico si collega il culto del vallòre di novirrì, in quanto lbriginale, che si voleva
iripristinare, come tale avrebbe dovuto mostrare anche un aspetto concluso, e in quan-
Ito ogni aggiunta non appartenente allo stile originale si percepiva come una rottura
pell'unità, come un sintomo di degrado. Ne risultò il postulato dell' unità stilistica, che
à[afinecondusse anon eliminare solo quelleparticheinoriginenonvierano affatto e
che solo in un periodo stilisticamente successivo erano state aggiunte in modo com-
pletamente nuovo, ma anche a rinnovare tali parti in una forma adatta allo stile del mo-
numento originale. Con ragione si può dire che il trattamento dei monumenti dell'Ot-
tocento si basò essenzialmente sui postulati dellbriginalità dello sttle (valore storico) e
dell'unità stilistica (valore di novità).
Questo sistema era destinato a cadere in grande contraddizione col sorgere del
culto del valore dell'antico, ao;inon importa né lbriginalità né l'unità, ma al contrario
la frattura di entrambi gli aspetti. In questo caso per il culto del valore dell'anlrconon si
trattapiùdiconcessionial valored'usoealvaloredinovitàadessocorrispondentedal
punto di vista estetico, per conseryare in cambio di questo sacrificio un monumento in
usocorrente;madiunarinunciaaquasituttociòchenelmonumentoformailsuovalo-
re di antico in generale. Ciò sarebbe stato sinonimo di u nacapitolazione del valore del-
l'antico.Per evitare ciò, i suoi aderentihanno iniziato unalottamolto accanitacontro il
sistema precedente. Una tale lotta ha sempre come consegaenza delle esagerazioni
nei confronti del partito awersario, e con ciò la possibilità di farsi una idea chiara dei
fatti si complica. Per chi mantiene una posizione indipendente può sembrare posto in
pericolo, dallapropagandadelnuovomovimento,molto diciò chehapieno dirittonel
vecchio sistema, al quale ancheilnuovo metodo nonpotràrinunciare: tutto ciò,nelvi-
vo della polemica, viene combattuto insieme a quanto vi è di effettivamente insosteni-
bile del vecchio sistema, che di conseguenza riceverà un sostegno immeritato. Nei fat-
tt,però,grazie all'evoluzione continua delle idee,le esigenze legittime del culto del va-
=Fil
r'r. 'ti]
o, diperalmeno
sé, l*re dell'antico si sono gradualmente affermate. IJn esempio basti in luogo di tanti. Ot-
'etàmoderna, deve kl enni fa si è deciso di demolire la cantoria barocca della chiesa parrocchiale di Alt-
Lunmunicipiogoti- miinster (13), che non minacciava ancora di crollare, e di sostituirlaconunagoticarag-
acchino, il culto del glungendo unaunitàstilistica conlagoticanavataprincipale. Quattro annifa, anche se
:rvazione intatta di p6r motivi finanziari, si è rinunciato alla costruzione di una cantoria gotica di va.lore-
elle difficoltànote- .rrorrro assai dubbio, ma di incontestabile valore di novità. Oggi tutti i sostenitori del
ione di questo dan- vec*hio e del nuovo sistema si sono dichiarati d'accordo, all'unanimità, che l'elimina-
mentonellaforma lionc dellacantoriadiHerberstorf (14), concuiilconquistatorememorabiledei conta-
ndotte tra i sosteni- elini protestanti, anche in rapporto all'arte, ha lanciato la Controriforma in Alta Au-
*trig, sarebbe stata una colpa imperdonabile non solo verso il valore dell'antico, ma
1;È
r conclusione tratta .:+
§Rshe verso il valore storico.Il postulato dell'unità stilistica, con questa concezione
tamente nello stato e:ert{,nente nuovama da tutti condivisa, sembra essere abbandonato perfino neimo-
ficazioni stilistiche. s numeRti ecclesiastici (in cui le difficoltà, per motivi che verranno trattati qui di seguito,
r:t*
{9p_nelqledlarar, 't'.q {{tflr} ancora più numerose), e l'abisso almeno tra quegli aderenti al vecchio sistema
mte, siritennenatu- ts che nono disponibili a una riflessione e gli innovatori ragionevoli in realtà sembra su-
::.:*
Dce§145Éierplgr- :da fÈreto, proprio là dove fino ad ora si apriva un contrasto insanabile.
qQnplec§lon§Qp- r-.3
Quanto è stato detto precedentemente a proposito del valore di novità,ingenera-
e si fosse trattato di :s le, vale sia per i monumenti profani sia per quelli ecclesiastici; fin da principio però al
iqpiùsoddi§làòen- r*rpporto della Chiesa cattolica (*) con il culto del valore di novilri deve essere attribui-
questa esigéflZa dél *
iH t$'un'importanza particolare. Qui, al contrario di quanto si verifica nei monumenti
+nale, che si voleva :aé
pfsfsni, non è data facoltà a ciascun proprietario di deciderein quale modo trattare il
:oncluso, e in quan- ,È proprio monumento, ma la costituzione rigidamente gerarchica della Chiesa stessa,
ii*
a come una rottura Fsffino in questo campolontano daldogma, rendepossibileuntrattamentouniforme
l' u ni t à s ti lis ti c a, che .*:;
§- inlstti, molto spesso tende a ciò e lo reahzza.
onvierano affatto e Alla raclice l'arte religiosa e profana certamente si identificano e, fino all'inizio
.'i§
unte in modo com- rlell'era moderna, tradiessenon è esistitanessunadifferenzadiprincipio.DallaRifor-
r§
.ttaallo stiledelmo- :aé *r* in ptti il cattolicesimo ha cercato di mantenere in modo costante l'unità relativa tra
nonumentidell'Ot- j
i*:.
tr1*
dl **re, unità alla quale il protestantesimo ha rinunciato apertamente;ma il conflitto,
t7e (valorestorico)e dxquesto momentoinpoi, anchepressolepopolazionilatinegradualmenteèdiventa-
'llfi t* *' u quanto sembra - insuperabile. Nel Novecento finalmente si verificano le con-
one col sorgere del ai
lliainni per cui un quadro con tema religioso dipinto secondo i principi correnti del-
rità, ma al contrario l'§rte moderna, per esempio di Fritz von IIhde, in nessun modo potrebbe servire a
re dell'anticonon si :iii
di devozione cattolica. In tali quadri Cristo appare interpretato come un uomo
corrispondente dal
:r*1 'i§{tpi
..ip,
i"*a
ntgtlcrno, che in certo modo attuala suaredenzione petmezzo di se stesso, mentre se-
ounmonumentoin .€ §ituclo la e oncezione canonica per la redenzione sono indispensabili la natura divina
toformailsuovalo- ::,ti clel Cristo e in sua rappresentanza la Chiesa come mediatrice. Altrettanto le figure di
zionedel valoredel- :.t
'.,-#
to accanita contro il
r delle esagerazioni
:,4+
una idea chiara dei ::3É
sembrarepostoin il:l Piccola città dellAlta Austria nei pressi del Traunsee.
ò {rì;
:hapieno diritto nel 1rr1 Adnm Craf von Herberstorf, t585-7629, condottiero considerato per le sue gesta in Alta
Aaettia uno dci più famosi rappresentarti della Controriforma austriaca.
are: tutto ciò, nelvi- t:,t:aà
{i1 §iecome le idee e le costituzioni delle altre chiese esistenti in Austria non presentano le difficoltà
ivamenteinsosteni- +h* l$ t11tela dei monumentiincontratalvoltanei confrontidella Chiesacattolica, inostri commenti sull'ar-
immeritato.Neifat- te r$&.ril e la tutela dei monumenti ecclesiastici devono limitarsi al rapporto della Chiesa cattolica con le
imedelculto delva- qu*rititttti relative.
Alois Riegl
santi nella scultura e pittura ecclesiastica non possono essere apertamente messe sullo
stesso piano di chi osserva,madevono rivelareun'esistenza oggettivaautonoma ed in
sé conclusa. Giàla concezione diRembrandt, checercavaildivino nell'uomo eche, in
conformità di ciò, portò a una visione drastica, non può soddisfare il cattolicesimo, ed
in ciò i moderni hanno oltrepassato ampiamente Rembrandt. La norma, che la religio-
ne nel suo complesso e di conseguenz a anche l'arte ecclesiastica esige, sembra appun-
to incompatibile conl'arbitraria soggettivitàdelmodo di sentire dell'uomo moderno,
Nondimeno sarebbe errato considerare impossibile un cammino comune del cattoli-
cesimo con l'arte moderna, e proprio nel fatto che la Chiesa come sempre giustifica,
anzi ritienenecessariaun'arte ecclesiastica, sitrovaun sintomo stimolante. Senzalotte
e confini, senza ricerca ed errore però non si è mai trovata una soluzione per i grandi
problemi che scuotono il mondo.
_In una sitq4zione simile allora, si pone la domanda sull'aIegg!4rnggloie[aehte-
sacàttoli;àtéGòìlvaloredlioviiàévérSoil valoredellanrr7oaa6soffiosto-.!lrgtore
di novità che, in campo profano, forma un postulato estetico di massa, atmilò per il
momento indistruftibile,nr càmpoTellgio,so non è protètto §olodalladev.ozi,onedella-
massa,maanche daidéeforidamentali dellatradìzione religiosa, ep.e1.9iò esg-oin-qug-
qtgqarypoèancÒqpiùdiffieilèdàévit-are{iquanlonqulplosseaelp-@9.Chiese,sta-
tue di santi, quadri della storia sacra sono in relazione con il Redentore e per ciò rap-
presentano in generale quanto di più degno possa essere creato dalla mano dell'uomo"
Se dunqueinqualche aspetto dellbperaumanapuò essere richiesto, è qui che sembra
necessa-io il rispetto del decorum, che pretende appunto, come già è stato messo in
evidenzasufficientemente,lapuraintegritàinformae colore.Il contrasto, dunque, tra
valore dell'antico e valore di novitàin campo religioso, che è dominato dai sentimenti
più profondi ed irrefrenabili dell'anima umana, a prima vista sembra essere un contra-
sto insormontabile. Ma malgrado ciò, non c'è bisogno di abbandonare la speranza di
una conciliazione anche di questi conflitti. In primo luogo la valutazion e del valore di
novitò,quarirnque corrisponda alle idee fondamentali della Chiesa cattolica circa la
superiorità dell'uomo in quanto immagine di Dio su tutta la natura, tuttavia non è sta-
bilita dogmaticamente. Si tratta unicamente di un regolamento temporale, che la
Chiesa può cambiare in futuro (come è già successo molte volte durante lo sviluppo
storico artistico), se lo ritiene necessario e giovevole ai suoi interessi in relazione al-
l'accordo coni credenti. Neifondamentipoi del cattolicesimo stesso è contenuto infi-
nitevolteil germeperil culto del valore in quanto memoria : sipensi solamente daun la-
to all'adorazione dei santi e ai numerosi giorni commemorativi, dall'altro all'attività
fervente e in continuo sviluppo della storia della Chiesa (di cui deve essere considerata
un monumento ogni singola opera dell'arte religiosa). Slntende che in questo caso si
tratta anzitutto di valoi storici;ma dopo aver riconosciuto in ciò il precursore ed ini-
ziatore del valore dell'andcq non è infondato ritenere che la Chiesa cattolica, come già
molte volte nel corso della sua esistenza millenaria, troverà un compromesso oppor-
tunoconlealtretendenzeculturalidominantideltempo.Allabasedelvaloredell'anti-
co c'è tuttavia un principio squisitamente cristiano: quello dell'umile destino nelle
mani della volontà di Dio, che l'uomo impotente non deve arrogilsi di forzare empia-
mente.
Un sintomofavorevole nella direzione di unapossibile conciliazione èilfatto, già
menzionato più volte, che la Chiesa, con la cura dei suoi monumenti urbani, ha già am-
I
mentemessesullo pirr riguardo nei confronti del valore dell'antico, perché vuole così rispettare i s9n{-
/aautonomaedin inenti dei credenti che abitano in città e che appartengono prevalentemente ai ceti col-
rell'uomo e che, in ii, e ein quest a attenzione la Chiesa ritiene dunque di non urtare nessun proprio inte;
lcattolicesimo, ed rsr*e vitale. Il valore di noyirrì trova i seguaci più ostinati invece tra i membri del clero di -
rma,chelareligio- e ampagna, clieéonòiò cre-ttirnb-cliàcléguarsitanfÒaisentirnentiartisticielement-àiidéi '"
3e,sembraappun- msribfi dellà--propria aQli-i]}m6"per1Ém4e$,rriEr!"e.gqllffi§e:ifif,Lo-q§ry-r"lS,
ll'uomomodemo. uunntil ai mooi traiizionaii della iura delp-àirim-o-nip-àrtistico àelia eirG§a:n'CòmÉ_4ò
:mune del cattoli- piir urgente, quindi, sarà richiamare il clero di campagna a non soprawalutare, come
sempre giustifica, hn fattir finor a,1l valore dinovità.D'altro cantoilcultodelvaloredell'anticodovràveni-
clante. Senzalotte re iR§ontro alle esigenze della Chiesa in relazione al valore di novità, in misura pari a
.zione per i grandi quulrto già è richiesto per la conservazione dei monumenti in uno st ato di valore d'uso.
lgg!Ésdelaehie-
toppggto_.!vglqe 1.3.8.h. Il valore artistico relativo
i§sa,_almquqperil
tadevozionedella., Sal valore q1y!;1fut fqlg_tjy"g*Ubg-*h pq_qpib,-S-le-S-pppygzzgre .Le opqr§ dqlle gene:
q_e1c-i§gssqinqug- rruloni preceoèntiìòn-solo coliiàtes{ifrarniànzéGl.suBè-iame"ntp*ds[i-qaJua,pc1
lrimo. Chiese, sta- mcZZo della creatività umana, ma anche in relazione alla loro particolare c-ogge*ziqne,
tore e per ciò rap- fttrtnaecolor-e.Dalpuntodivistamodèrno,secondoiuinonesisteuncanoneartistico ti ,l
tuttavia;^on è sta- :
Alois Riegl
l'arte sua» (1s), la presenza di tali registri nella concezione, nella forma e nel colore di
un monumento non corrispondenti al Kunstwollen contemporaneo, acquista un così
alto significato per un più intenso apprezzanrento degli altri aspetti gradevoli dello
'stesso monumento, cheun artistamoderno, disponendo unicamente deimezzi corri-
spondenti al nostro6n_slyoUg1,_19n pqò md raggiungere Io iltesso ri§ù-ltato. Di»o
tutto nonesiste un tempo che, essendo pienaménte conVihto di foter trovarg[b-éia-
{o[éestedgspérm.e7ie{e,ll'a{9*figg4iy!aoss,atarq aqtè4o--g!-i_fn9ryryg-glidipè:_
ri-o-di prqcqdenl-i Si provi solamente a immaginare che le opere di scultura dell'anti-
,h , chità e le pitture del Quattrocento fino al Seicento vengano a mancare nel nostro baga-
l' I glio culturale e si calcoli quale impoverimento subiremmo in relazioneaTlacapacità di
I colmare il nostro moderno bisogno artistico. La situazione non cambia anche ammet'
x j tendo che quanto di piacevole per il nostro moderno Kunstwollen scorgiamo riflesso
' i\,
nelle opere d'arte antiche è tutt'altro che autentico dal punto di vista della storia del-
per I'arte il fatto che gli artisti antichi, nella produzione di questi monumenti, si lascia-
.\, rono guidare da un Kunstwollen del tutto diverso da quello moderno.
\ Dunque in generale si deve rispondere negativamente e senza esitazione alla do-
, manda se il monumento possa avere un yalo,fe diltpljrri, cioè un valore artistico basato
(1s) Riportata da J. M. Olbrich sul frontone del palazzo del7a Secessione. ia, 3iÈ
7. Progetto di rifoma - Il cuho modemo dei monumenti
mae nel colore di re pittorico piùintenso); in questo caso i ritocchipernoipossiedonoun valore dell'an-
r, acquistaun così tieo (perché le aggiunte in passato per mano dell'uomo oggi hanno un effetto uguale al-
tti gradevoli dello lelegittimeinfluenzenaturali), eperfinoun valorestorico. Ciònondimeno oggidanes-
te dei mezzicorri- runa parte si esiterà a togliere i ritocchi per restaurare (riportare alla luce) il puro Bot-
;itimuiftmo.Dopo ticelli:certamente ciò succedenon solo perinteressi storico artistici (perriconoscere
ier.Effil nel modo più chiaro possibile il maestro del Quattrocento, significativo per lo svolgi-
mqg{nelqglp-g* mento dell'arte italiana, in unbpera importante per lo sviluppo della sua produzione
scultura dell'anti- artistica). lqq alc_E p9r*gf!9rssi_q_rlisticr, pp,r-chÉ g_q.{!qegrìo=e uodipbto-drB_o,_ttiqelli
renelnostrobaga- rispondopo al nostro Kunstwollenattuale meglio diundisegno e di unapitturadelba-
rne alla capacità di nri'co itafànoJiòèÈèèfrscoperto corne nuofr"cioèil aòà'eryo Oeua ciéàfività uffia-
rbiaancheammet- na ndllt$eràAbEg anticà@oft re a ciò;nàmtrmente modira ànèrc deg{Èiitmentl
scorgiamo riflesso molto iliveccffia-t iilirrioStrà anòoià òomél'eifemèrito iriù foiteh donfronto a[[e mà:
ta della storia del- nifestaZiO-m4iinùè_C-òhianèntò, di degràda2iÒné;zil còf§o ie§olare dellanàfiiriiiqr_,r-;
inumenti, silascia- potente.
rno. Molto minore è il pericolo di un conflitto con il valore dell'anticonelcaso di una
esitazione alla do- versione negativa del valore artistico relativo. Quegla non è p_df,afli v_41_oLe 9d ind,{f_g
rsxtgpgJ*ilmq4_g!lp*§f{rS|y-q_"llsq,U,a,AddintturarappJesentaun'indece,nza.pe19!r9:
89,?_rtf§!rcqbasatq_
;ibile delvalore ar- *t!.[Limo. perché l'essere senza valore potrebbe rappresentare solo un valore positivo
rn觧ùn moaio-nà: intinitamente piccolo, perciò consentirebbe il trattamento dei monumenti secondo le
iiitin§uèreEffià richieste del valore dell'antico. Uindecenza,la mancanza di stile elabntttezza di un
mrlnumento dal punto di vista del moderno Kunstwollen conducongjg{g dire]!!4-
r con le sue proprie firÈnto alla richiesìa della distruzione intenzionale del monumtiirto stes§ie officoia
oggi, soprdttirttoperquàlòlièg1on-t+rne U-{9Ccd;yqiÉonò eipià§sionicoriiè?nonlo
Lento alnostromo-
xfpuo pidprio gopp_ortare,ié iiinéglio nonvedélo,1béiiihédàVént'anniàQùe§to[io-
a-sc!4r-q 9hq_qgqs1p.
pretese del- y-alpre posito le nostre concezioni si siano notevotmentg poderàtè):Con una accelerazione
forze della qalllra. del degrado del ilrònumento per intervento delPubmo, si agisce, allo stesso tempo,
r{elbq41Ulq9h99 §ontro le richieste d el valore dell'antico, come quando si ritarda artificialmente la de-
o), a far ritornare il -'
grarlazione pet mezzo di un restauro.
rporrecheilmonu- S'intendecheoggiawienepiùraramentecheunmonumentopossaveniredistrut-
tn soltanto per motivi inerenti al suo valore artistico relativo (oppure detto più esatta-
tro Kunstwollen in
mdRte,alsuo nonvaloreartistico);manelTatuteladeimonumentinonsidovràdimen: r
ggsenta,-diéfuna;
tisare anche il caso negativo del valore artistico relativo, eprecisamente per il fatto chq
:o relativodiregola
x* si aggiunge ad un ulteriore conflitto con un altro valore contemporaneo (1. valorti,
, ma talvolta richie-
rl'r.rncrppure tTvaloredinovità)tello stesso monumento, esso può contribuiieinmo- i
certamente in con-
rlo cssenziale a provocare una decisione a svantaggio del valore dell'antico.
§eilmodernonell'anticocostituisceil valoreartisticorelativo,alTorasicadeinnon
:chévivediamo en-
lleve imbarazzoquando sideverispondere alladomandasu checosadunque sibasiil
re artistico relativo,
wbrc artistico relativonei monumenti ecclesiastici (naturalmente dal punto di vista
ù valore dell'antico
rlella concezioneecclesiastica,perchéperquellaprofananonvièdifferenzatramonu-
:llo discusso nel ca-
menti ecclesiastici eprofani). Perciò è certamenteuna condizione preliminare che esi-
rci, a questo propo-
§tfi un'arte modernaecclesiasticapalese e cosciente del suo fine,le cuiintenzionipoi si
npio un quadro del ptnrono trovare in parte reahzzateinalattche opere d'arte. Ma esisteun'artemoderna
sono stati applicati egEleriastica? Quanto a questo, a dire il vero, esiste certamente, perché non è poco
entesco un c aratte- quello che viene costruito, scolpito e dipinto giorno per giorno per scopi ecclesiastici.
In qtrcste opere religiose d'arte moderna, però, di regola risaltano elementi presi da
prriodi stilistici remoti, inmodo tale cheilnucleo moderno talvolta sembrasoffocato
Alois Riegl
Alois Riegl
disporre dei cittadini, certamente sono emanate per riguardo a necessità politiche ed
economiche ed a sentimenti generalmente diffuÀi, mai però con riguardò a richieste
scientifiche. Infatti, nessuna delle leggi per la tutela dei monumenti
irodotta finora al-
l'estero (e quali, per quanto possano còn pieno diritto pretendereiale denominazio-
ne, sono sorte tutte a partire dal XD( secolo) ha in misura decisiva come base l'interes-
se storico: è un fatto riconosciuto che a dare l'awio dappertutto sono stati in parte in-
tenti economici, in parte sentimenti egoistico-nazionaft ò statali, che certo si bàsavano
per una parte essenziale-sul valore storico, ma che hanno conferito proprio a questo
valore la giusta pretesa di diritto alla protezione.
. I e leggi di tutela della Turchia e dell'Egrtto probabilmente sono state create prin-
cipalmente per considerazioni economichè: ci ii è resi conto del valore materiale dei
morrumenti, sebbeneperilvaloreideale(storico)non si avessecomprensione alcuna,
e, direttamente o indirettamente (ye1m9.z7o dela promozione del turismo), si è cer-
cato di rendere detto valore materiale più lucrativo possibile per lo stato. Nétta tegge
di protezione greca analoghe considerazioni economiche, chè si rivelano r"-p.Jài-
traverso sanzioni energiche nel diritto privato (divieto d'esportazione, diritto cli
esproprio oppure diritto diprelazione) sifondono'con sentimenti egoistico-n aziona-
li. Nello stesso modo sono da interpretare le disposizioni corrisponAenti in Italia, do-
ve del resto, conformemente a quanto già detto prima, il sentimènto egoistico- nazia-
naleevidentementeeragiàallabasedeipiùantichiregolamentiprotettlvidipapapao-
lo III. Lo stesso sentimento ritorna in certa misura nella ispiraziòne della legg"i.*ce*
se del 1837 appare invece considerevolmente moderàto in quella del ià87, nelll
9
quale si manifesta già l'influenza di nuove tendenze altruistico-sòcialiste. La legge un *
gherese_è del pari dettata in primo luogo da interessi egoistico-statali.
E allora già significativo sapere chefinorasoprattutto paesilatini ed orientali han-
no emanato delle leggi più rigide per la tutela dèi monumenti sulla base di interessi
economici, egoistico-nazionali o egoistico-statali. Nei paesi tedeschi o slavipiù colti, i
gualiul.timi appartengono quasiesclusivamente al'Aùtria,non siè andatioitrereg6-
lamgnti oqpure legel p9r cosi dire approssimative con disposizioni coercitive molt6
modeste' Solo negli ultimi tempi è entrata in vigore una legge molto perfezionata per
un territorio relativamente piccolo della Germani. a (il Grinlducato dè[,Assia), chè il-
lustrainmodo esemplaregliobiettiviverso i qualilatoteladei *onumenti oggi si diri-
ge, per lo meno nei paesi tedeschi.
. .InAustria, a parte qualche decreto di data remota per territori limitati, fino ad og-
gi ci si è arrestati_aprowedime_nti non organici.Il divieto di espo rtazronep,erurru
serì,:
di monumenti, del decreto della Cancefléria di corte del 18 1 8, viene motivato con la
giustificazione.che questi monumenti contribuiscono alla gloria ed all'onore
dello sta-
to. Al posto di questo interesse egoistico-statale, nello s=tatuto della Commissione
centrale dell'anno 1873 è messo l'interesse egoistico-nazionale,invitando a proteg"
gerein onore dgsh avig dellglingole etnie i rnonumenti da danneggiamenti e distd"
zione.In Austria quindi nel KXiecolo, come altrove, si è fondatS-sul valore storien
prima.un interesse.e€oistico-statale e poi un interesse egoistico-nazionale; ma né
l,u-
no né l'altro da noi è stato stimato tanto importante - a*differenza dei paesi latini
e6
orientali - da fondare su ciò una vera, sererà legge per la tutela dei monumenti. Con
una autorità con sola funzione consultiva - quaé è la Imperial Regia commissione
7. Progetto di ifoma - La legge d,i tutela
ilq-psrada4-e-ma.- A questa predilezione per i modi medioevali, certamente dovuta a motivi molto
taqlisa,qr n§ala, f rufondi, ddoy-ìe§Eeti4lgliE,etogbrsÒn}IteEqg_veo_pere;pgqqhéilgégrrép-è!un'àrte
na anglìe p,q1-di&_- - *§cl{:siasticaindipendente e veramentel4ode_rn4 e5i9t9-aqqhg!n tali operegoticizzan-
delliantighirDiffe- ti e l'autodetern'rnazione della Chiesa dowebbe restare assolutamente intangibile,
rereinparolè, dato gne h* dtifiato dellàparvenzaestetiCa, quandò cosìfacendo nonvengano lesi gli auten-
:gnaperò combat- tiei q: vitali inteiè§si òuIturali della Qòllèttiv.!!-à, Qùanto maggiore però fosse'la tibenà
rmeredalgiàmen- *rtn sui Ia Chie§àpctféirsè coniermaiè le proprie inclinaziòni pei modi artistici me-
:siastica:la conclu-
rliuevnli (come anche naturalmente per qualsiasi altro stile) in opere d'arte moderna,
ia particòIanire,nté
yico.ATcontrario, ttrn 1,rotu O' ' insistenza da parte dei suoi sostenitori si dovrebbe agire perché il valore
*etl'antirapossatrovareladovutaconsiderazione aproposito deimonumenti dell'ar-
,r ciò che trascorre.
l*: religir:sa, la vista dei quali già oggi si risolve in una gioialiberatrice per unafolla che
e con successo ap-
vr{ r§(}lto al di là delle varie parrocchie, e la cura dei quali per ciò tocca nella loro am-
tutt'alpiùunapro-
Ia questo culto; ma Itir?{§ t: profondità gli interessi del pubblico nel suo complesso.
rsitgri.e, il culto del-
r qualcos4 che è del
,probabilmente,la
e il colore come ta-
.aexnovounbpera
re antiche. Con ciò ll, l.a Lfie;es Dr rurELA DEr MoNUMENTT
caratteizzarfie. .
storicoèentrato di
mo le maniereme- frcrché finorainAustrianon èesistitaunalegge ditutelaeperchéproprio in que-
presenzadinume- *lu ntomento la sua introduzione sarebbe diventata necessaria?
)difficilmentepuò §oprattutto si deve notare che i monurnenti intenzionali, finché hanno potuto ri-
ultimamente si era v*ttdieare validità in quanto tali, sono stati da sempre sottoposti a protezione legale
-tenuta ai modi del rrrtntrtl danneggiamenti dolosi eperciò non avrebbero bisogno diprecauzionispeciali
nafrattura. Questa
*r {lle.rto proposito. Ciò che oggi intendiamo per una legge di tutela dei monumenti, di
le conseguenzaun
r1lll§sguenza, può riferirsi in generale soltanto ai monumenti non intenzionali ed a
ve artistico relativo
rltlrlli iltt*nzionali solo in quanto appartengano allo stesso tempo anche alla categoria
court.Anc,qra qggi
rrogetti, chehanno
iki ntonumenti non intenzionali.
rnebaiòòsaoppu- Anc:h* la valutazione dei monumenti non intenzionah, come già si è detto (nella
acipolla in una cu- prirr* parte), non è pernulla di data recentissima, ma è antica come il valore storico la
In questo feno-
Lto.
u{ti *ristcnza ci è attestata almeno fino dall'inizio delXW secolo. Ladomanda solleva-
che tiene conto del ia *ll'inizio si potrebbeperciò formulare piùprecisamentenel modo seguente: perché
rroprio opere §otii itt Austria finorailvalore storico dei monumentinonè stato ritenuto sufficientemente
cce dell'antico, a§- irlp{}rtante per tutelarlo con una legge? E quale cambiamento di valore dei monu-
n interesse vitale di tnt:nli è awenuto ultimamente per sentire la necessità urgente di creare perciò una
ni, singoli ecclesia- 16:66* di tutela?
rpporto, sipuò an-
:ra già stata espres- (Ìume è già stato accennato più volte, il valore storico è un valore scientifico e per-
gotscizzazione dei r:iit ttne:he riflesso: non è con il sentimento ma con l'intelletto che esso viene ap prezza-
e il clero urbano si k"t, [.* xua comprensione, dunque, per secoli è esistita soltanto per relativamente po-
arlie pcrsone. Le leggi che limitano in modo ampio (quasi completamente) la facoltà di
7. Progetto di rifurma - La leSee di tutela
Alois Riegl
senza eccezione può essere condiviso da tutti e che non offende nessun sentimento
egoistico di qualsivoglia persona.
Ecco un esempio che in modo ancora più chiaro può far risaltare il mutamento
delle idee delineato per sommi capi, che con tanta forzaha condotto alla pretesa di
una legge per 1a tutela dei monumenti. All'incirca cinquanta anni fa un portale romani- iil.36-38
co di Castel Tirolo (16) è stato distrutto. Ne risultò un'illuminante ordinanza del gover-
no alle autorità regionali, che cercava di impedire la ripetizione di una tale distruzione
perpuraignoranza delvalore storico degli oggetti. Di recente è ancora corsavoce che
Iil
r§
un tavolato del Castello di Velturno (17) non è stato né distrutto né restaurato, ma do-
iÌ..
:{i veva essere tolto dalla stanza dove stava per essere portato al museo municipale di
t!.
lj:
Bolzano perrenderlo più accessibile aunnumero di osservatoripiù grande di quanto
,tt:
sarebbe stato possibileinloco; e subito intuttalaregione tirolese ed oltre si è alzato un
11ì,
5rl
uragano di proteste contro questo <<vandalismo» premeditato. È chiaro che in questi
,ti
due casi due valori del tutto diversi vengono ostegsiati. Verso la metà dell'Ottocento si
1;.
r!
conosceva eccezionalmente e soltanto il valore storico; ci si doleva di ciò che nuoceva
li
:4 ad esso e si cercava di impedire almeno che il caso si ripetesse, ma nessun sentimento
'il
era ritenuto con ciò offeso, per quanto già allora si parlasse molto della dovuta «pietà»
.$:
.4
.al
nei confronti dei monumenti. Si provi ad immaginare in quale modo una simil enotizia
lt,
sarebbe appresa oggi, se già il solo progetto di spostamento di un monumento ha su-
$l
:f:
scitato un'opposizione tanto veemente. Il monumento oggigiorno non funge più da
ài
qi
It:
substrato per ricerche scientifiche, alla cui perdita anche lo scienziato specializzato si
?iJ,
*i, rassegna dopo tutto senza difficoltà; costituisce invece il supporto per l'esperienza in-
§i, teriore dell'atmosfera di antico, la cui offesa è vissuta non soltanto con malcontento
iit'
ma con evidente dispiacere.
{i:
Èi Adesso siamo anche in grado di dare una risposta chiara alla doppia domanda po-
t: sta all'inizio, che suonerà all'incirca nel modo seguente: in Austria finora non c'era bi-
Ì1i
t1.
4ìì
il:ll, (16) «I1 Castel Tirolo, costruito nel XII secolo dai conti di Venosta, che da allora in poi si chiama-
iil:
ir::
rono conti di Tirolo, passò, nel 1,253, ai conti di Gorizia e Tirolo, la cui ultima eredè, Margherita
Maultasch, cedette nel 1373 i diritti agli Asburgo. Per frane subì gravi danni nel 1680 e fu restaurato
ii
t:i
nel 1904. È il monumento storico più notevole dell'Alto Adige àiede il r,o*" alla regione». In Vene-
ìi, zia Tridentina (vol. XVII della serie «Attraverso l'Italia»), T.C.I.," Milano, 1951, All. n. 3, p. 163. Nel-
::. l'aggiornamento si legge: «Alla fine del secondo XVI il'castello cominciò a decadere, nel 1680 subì
gravi danni per frane, nel 1876-1898 fu restaurato nella parte meridionale colpalazzo signorile e la
ii.:l cappella; nel L9O4-12 seguì la sopraelevazione della torre e il restauro delle parti adiacènti. Tra i1
l!
ri 1960 e il 1973 vennero rimossi in gran parte gli arbitrari restauri ottocenteschi e ripristinate le fine-
str,e romaniche. Ora appartiene alla Provincia Autonoma di Bolzano». In Trentino Alto Adige (volume
della serie «Guide d'Italia»), T.CJ., N{tlano 1976, p. 351. Si noti come la rimozione dei resìauri otto-
centeschi «arbitrari» e la riromanicizzazione sixro accolte nella redazione scientifica del Touring Club
Italiano di pochi anni fa in modo totalmente acritico. Questa tendenza perrnea ancora tutta la rid,azio-
ne recente delle Guide d'Italia del TCI, che comunque restano, come espresso nelle conclusioni del-
l'introduzione alla presente antologia, l'unica topografia artistica itatiana di pubblico dominio. Cfr. a
proposito anche osservazioni di L. Di Mauro, L'Italia e le guile turistiche dall'tlnità ad oggi, in: Storia
d'Italia. Annali 5. Il paesaggio, a cura di C. De Seta, Torino, 1,982, con specifico riferimento a Castel
Tirolo a p. 405.
(17) n Castello di Velturno fu dimora estiva dei vescovi di Bressanone. Cfr. Trentino Alto Adige,
cit., p. 4331«La costruzione, iniziata dal Cardinal Cristoforo Madruzzo, su disegno di Mattia Parlati,
viene terminata dal vescovo Tommaso di Sporo nel 1587, vi sono conservate sale rivestite di tegni in-
tarsiati. con splendidi soffitti...».
7. Progetto di rifuma - La legge di tutela
tssun sentimento sogno di una legge per la tutela dei monumenti perché, p-er tutto il tempo che ai mglr:
mJnti è stato riéònàsciuto soltanto un valore storico, agli interessi egoistico-statali ed
are il mutamento egoistico-nazionali non è stata attribuita da parte delle sue p-opolazioni più sviluppate
tto alla pretesa di ui,importan zatarfto grande da limitare legalmente a loro favore la li-bera disponibi-
nportaleromani- itt.36-38 lità, in accordo ai valoii contemporanei. Nel momento presente però la le-gge per latu-
linanzadelgover- teladeimonumenti è divenutainAustriaunanecessità, poiché oggi peril sentimento
rataledistruzione di ognuno i monumenti hanno acquistato il.valore dell'antico, la cui offesa procura
|racorsavoceche tant6 dolore, quanto il disprezzo déi principi religiosi edei simboli difedeperuncre-
estaurato,mado- dente.
ieo municipale di Lo scopodiunaleggeperlatuteladeimonumentiinAustriaèperciòlaprotezione
grandediquanto del valore àefl'antico àài monumenti, non soltanto contro mancanza di giudizio e ma-
oltre si è alzato un lafede, ma contro gli altri valori concorrenti e specialmente contro i valori contempo-
ùaro che in questi ranei.
idell'Ottocento si Ognuno comprenderà che il sorgere del valore dell'antico non è altro che un
liciòchenuoceva urp"tt6 d"l -ovimento sociale in generale. In un monumento si trova qual:9:a-cqe.n-
essun sentimento gùrda tutti s enzaeccezione, che perciò deve essere sottratto alla disponibilità del sin-
stato comepersona
,lla dovuta «pietà» [o1o o di cetiprivilegiatio diun circolo d'interessati gpeping.af]o
unasimilenotizia fer conferirlò inveCe allo stato come sorlma di tutti i singoli ctt]alini. Questo tratto
ronumento ha su- iociale del lato oggettivo è completato in modo determinante dal fatto che il valore
non funge più da dell'antico in priniipio rimane dèl tutto indipendente dai valori che si trovano special-
.to specializzato si mente nel materialé, ne[a tecnica esecutiva, nella destinazione e nel significato stori-
erl'esperienzain- co ed artistico. Oppure, detto in altre parole: davanti alvalore dell'antico tuttiimonu-
,con malcontento menti sono uguat. Oa punto di vista del suo culto ogni opera della mano dell'uomo
pretende di eiserefruità e in conseguenza diciò p-retende anche lacapacità di procu-
:piadomandapo- iareun effetto di stato d'animo liberatorio ad ogni soggetto che percepiscaquestane-
inoranon c'erabi- cessitànaturale delgodere (i8). Con ciò sono giàespressi due principi dellaleggepro-
tettiva:
:. Trentino Alto Adige, (18; Si propone per sich auslebenifeito all'opera della mano dell'uomo il passivo <<essere fruito>>
:gno di Mattia Parlati, e per Sich.ausleben itterito al soggetto fruitore «godere».
'
(1e) La parola tedesca Denkmal conle sue due radici di denken, pensare, e mal, segno, indica co-
rle rivestite di legni in-
sì il ricordo.
Alois Riegl
tempotanto ampio, sia da aspettarsi una comprensione più grande del valore dell'antico in Germania,
rte d'uso si rinnovi e FranciaeBelgio,finorasoltantonel Granducato d'Assiaè statofattoiltentativo dito-
radi solito sono stati gliere ai privàti la facoltà di disporre dei monumenti in loro possesso. Questa legge
50. Questainforma- Ie['Assia insegna anche chiaramente quali conseguenze indesiderate porti con sé-ne-
Lcipio fondamentale cessariamente I'estensione della tutela ai monumenti privati finché non ci si è assicu-
ne è degna di prote- ratil'appoggio dellagrande maggioranza, cosa che oggrnon siverificaneancheinAs-
Èeinpraticaassolu- sia. Daunaparteun ampio impegnofinanziario dello Stato, chenaturalmentedeve ri-
gnazioneprecisaeal sarcire il danno materiàle chè i proprietari dei monumenti subiscono con la perdita
bbero a tal punto da del diritto di disporne; dall'altra misure d'esproprio, che per noi moderni acquistano
tàdi5 o l0annioltre di solito un sapore spiacevole (come un cruccio della coscienza) se vengono applicate
perviadiunvaloresèntimentale,poichénessunodovrebbeessereobbligato ad amare
rratichemenzionate
come nessuno può essere punito per la mancanzad'atnore-
dell'uomochesupe- Ma anche ammettendo queste carenze, bisogna notare che il progetto di legge del-
,significa che queste I'Assia è stato approvato e attuato;perché non può essere possibile la stessa cosa an-
to delvalore dell'an- che inAustria? Infattila questione è stataavanzataconuna certafiduciainuna risolu-
e al fine di renderne zione positiva anche nel senato austriaco. È però necessario rendersi conto delle dif-
.e, dovrebbero esser ferenze nelle premesse esistenti in Assia e in Austria per l'accett azione el' applicazio-
le a questa esigenza, ne di una tale legge. I1 Granducato d'Assia è un territorio relativamente piccolo con
wedimento nei con- una popolazioné densa ma di numero esiguo: questa popolazione è di nazionalità e
;i tratta solamente di cultura omogenea, senza differenze rigide nella religione e nel concetto della relazio-
.edersi allora quanto ne trachiesaè stato, deidoverireciprocitrastato epersonaprivata;infineèfacilevalu-
bisognerà dividere i tare completamente il patrimonio monumentale in questo piccolo stato e ciò vale an-
rubblico ed una il di- cheperlé conseguenzefinanziarie chenel caso peggiorelaleggepotrebbe comporta-
ato, regioni, comuni, re. In Austria, a questo proposito, c'è al posto dell'omogeneità la più grande diversità:
e una forma drastica un regno grande con tante nazionalità di popolazioni germaniche, latine e slave, con
sso, nelle condizioni confessioni diverse e differente grado di cultura e di conseguenz a con concetti diver-
.e. genti del rapporto tra chiesa, stato e privati ed infine con un incalcolabile patrimonio
rtela dei monumenti monumentaleaccumulatoinventisecoli,chenonhamaisubitoperditeviolenteacau-
ati. Le premessepra- sa di rivoluzioni o iconoclastie. L'aspetto più importante nella protezione dei monu-
toprivato, sono allo- menti privati è la questione finanziaria, poiché tale protezione è attuabile soltanto se
ellamaggioranzadei almeno per la maggi orurva deiproprietari il valore dell'antico ha raggiunto una valu-
tàprivata, fissate per tazione iale da sentirsi risarciti per una perdita materiale anche in misura modesta già
nune, che corrispon- dalla sola tutela, e se i proprietari rinunciano completamente alla possibilità, che per
ono risultare scomo- via legale non è mai del tutto inevitabile, di sfruttare il valore sentimentale per esercita-
ne del valore dell'an- re una pressione finanziaria sullo stato, che ha il dovere di risarcimento. Esistono in
ioranza inmodo più Austria però paesi dell'impero nei quali la morale fiscale è sviluppata ancora talmente
e del singolo oppure poco che il fisco viene considerato un nemico del singolo, e dove si ritiene non solo
rusa di queste limita- ammissibile, ma patriotticamente (in senso egoistico regionale o nazionale) meritevo-
ù grave la perdita de- le gabbarlo. Dall'altraparte ci sono inAustria anche delle regioni dove la concezione
r quella della rendita sociale è all'altezza del Granducato d'Assia: non è ammissibile però creare una legge
:olo.L'inclusionedei apposita, che non sarebbe valida per le altre, poiché non c'è niente che disunisce di più
,saria una popolarità un'unitàstatale cheunatalerigidabarrieraculturale,la qualecauserebbeanchelaper-
in Austria. dita dei grandi vantaggi culturali offerti dallo stato ai singoli paesi, cioè l'educazione
estero, specialmente uniformè per compiti culturali superiori e l'emulazione che ne risulta. Chiunque riten-
ostante il fatto che ci ga possibile o urgente l'introduzione di una legge per la tutela dei monumenti in Au-
I
Alois Riegl
(*) Anche una classificazione non gioverebbe a molto, perché questa per motivi pratici dovrebbe es-
sere condotta in modo talmente rigoroso, che la valutazione cosi raggiunta risulterebbe per la tutela pari-
menti insufficiente.
(20) Per l'uso del termine regione vedi Awertenza alla traduziore,p.lT2.
7. Progexo di ifonna - La lege di tutela
;ge ai monumenti in entrareinloro possesso inmodo del tutto imprevisto, nongli sembreràtanto ingiusto
(poiché non si è mai se - sempre che il monumento rimanga in sua proprietà - dovrà tollerare qualche limi-
: della libera circola- tazione riguardo all'orgarizzazione degli scavi, all'analisi, alla conseryazione e pub-
te dellapopolazione blicazione del rinvenimento o se, nel caso di un monumento del quale in principio non
:nte il valore dell'an- sapeva neanche di essere il proprietario, dovrà accontentarsi di un indennizzo eqtJo,
: decisivo - perché lo +
che lo stato gli riconoscerà per via di espropriazione. Da sempre sono state avanzate,
leguenze finanziarie in questo senso, delle richieste di ampia protezione da parte della ricerca archeologi-
i,t
ca: l'obbligo di denuncia; inoltre l'ordine di lasciare intatto l'oggetto rinvenuto per
ù presto pretendere qualche tempo immediatamente dopo il ritrovamento (4 settimane) e possibilmente
:ilmente l'abolizione
anche in situ (3 gg) per rendere possibile il suo esame scientifico.InJine si dovrà in
si distribuiscetraun
ogni caso pretendere assolutamente da chi intraprende privatamente scavi il diritto
i del valore dell'anti-
dello stato allapubblicazione.Ilproblema di osare o no interventi più gravineldiritto
monumento di pro- privato in vigore per i ritrovamenti archeologici per interessi di particolare valore sto-
igradito che nel caso rico (e non dell'antico) - amezzo di un diritto di prelazione o espropriazione da parte
:a sociale della legge
dello stato o di un divieto di scavi finalizzatisenzapennesso statale - dovrebbe essere
ituzionivengano as- deciso solo dachi èingrado divalutareprecisamentele dimensioninecessariedi que-
nodo che anche que-
stiprowedimenti afavore delle ricerche archeologiche, e d'altrapartediconsiderare
lonondowebbene- in modo imparziale anche le dfficoltà giuridiche di una tale limitazione di diritti sog-
poiché è in grado di
gettivi a favore di postulati puramente scientifici.
che quelle dei priva-
Selavaliditàdellaleggeperlatuteladeimonumentisaràlimitatageneralmenteal-
), dei comuni e della la proprietà pubblica non bisognerà più fare differenza tra monumenti mobili ed im-
ntera conservazione
mobili. Gli ostacoli che complicano l'inclusione dei monumenti mobili privati sono
,non di tutti i monu-
rappresentati non solo dal loro numero incalcolabile e dalla difficoltà o meglio dal-
di questi, cioè delle
l'impossibilità di una loro costante registrazione, quanto dal limite che da ciò deriva
all'interdizione della loro circolazione. I monumenti mobili di proprietà pubblica non
:ve limitare, come fi- solo sono di numero tanto più ridotto ma sono soggetti in grado minore alla circola-
eammonimenti-un
zione rispetto a quelli privati. In corrispondenza alla già accennata tendenza al livella-
i si parlerà più avanti
mento, svoltadalvalore dell'antico, imonumenti cuiviene riconosciutononvengono
renti privati nella tu-
valutati in relazione ad altri valori;un progresso veramente moderno si presenta già
erto molto modesta,
nell'emancipazione dell'arte minore da quella maggiore, dall'architettura in partico-
lare, finoradominantenellatuteladeimonumenti, che trova ancheunpreciso riscon-
nonumenti sotto tu-
na tale accettazione
tro nelle ultime vicende delle arti figurative. Il pericolo di sovraccaricarsi di una massa
:c'è un aspetto della incalcolabile eperciò difficilmente rilevabile di oggetti d'arte minore - come già spie-
gato prima - è da prevenire con l'individuazione di un limite d'età di 60 anni per l'ac-
done della facoltà di
cettazione di manufatti nella classe dei monumenti. D'altronde sarebbe del tutto in-
sonacolpita, dafal-
Lbili per lo stato.
sufficiente una limitazione della tutela ai soli monumenti architettonici, com'è previ-
sta in alcune leggi e proposte di legge, anche se comprendente gli accessori di questi,
re vengono alla luce
rnumenti si trova ad poiché così perfino le più preziose opere d'arte mobili verrebbero private della prote-
zionelegale senonfossero per caso accessoridiunmonumento architettonicovinco-
lato (come per es. il boccale di Corvino a Wiener-Neustadt).
Ai fini del censimento, i monumenti messi sotto tutela dovranno essere registrati
otivi pratici dowebbe es-
in inventari appositi. La prima compilazione e l'aggiornamento di questi inventari
.erebbe perla tutela pari- saràassaifacileinconfronto allepropostefinoraavanzate,cheinparteconsideravano
ancheimonumentiprivati,inparteproponevano ilcriterio del <<valore artistico o sto-
ds6» perlavalutazione diun monumento.Inprimo luogo, tutte le istituzioni dovreb-
Alois Riegl
bero avere già di per sé inventari delle loro proprietà, di modo che non sia necessario
prowedereallaregistrazionedellevarieopere,mabastiuniregliinventaridelleistitu-
zionieiàesistenti (dariesaminareperò attentamente) e ancheliaggiomamento dell'in-
ventario dei monumenti una volta awiato potrebbeessere completamente garantito
daun obbligo di denuncia a carico delle istituzioni (naturalmentè con dei controlli da
parte delle autorità competenti) (x).In secondo luogo, il criterio del limite di 60 anni,
per la registrazione di un'opera, presupporrebbe soltanto in casi rari il ricorso ad
esperti (storici)peresserefattovalere con sicurezza;nell'aggiornamento, il suo rispet-
to sarebbefornito dalladatazioneappostanellaprima coÀpilazione owero regiitra-
ta, caso percaso, neivariinventari delleistituzioni. Se èvalido ilprincipio per cuiin re-
lazione al <<valore dell'antico» ogni monumento ha uguale valorè e lo stesso diritto alla
tutela, verrebbe acadereil criterio dei «valori artistici e storici» giàsuggerito inpropo-
ste recenti, che invece rende necessarie commissioni di valutazione, éihe, parùcoiar-
mente per il «valore artistico», comporterebbe anche il pericolo di valutazi,oni di par-
te' Eventuali eccezioni alTarcglstrazione obbligatoria di tutte le opere di 60 anni di
propri-età pubblica potrarìno essere ammesse, per iniziativa deleàutorità alle quali
spetta l'esercizio della tutela dei monumenti, in casi indicati specificamente attraverso
la legge (soprattuttoqualora il valore dell'antico o quello storico siano insignificanti).
. 9glTuggtorechiarezzasipossonoregistrareinun'appendiceall'invenÉrio *r"li"
i mobili facenti parte integrante di un monumento immobile; per contro, si debbono
elencare separatamente tutti i monumenti mobili autonomi, chè non fanno parte di un
monumento immobile.
Questi monumenti di proprietà pubblica e registrati, sarebbero allora da difende-
re da ogni diminuzione del loro valore dell'antico, che si può verificare in due modi: 1 .
per esposizione del monumento alla distruzione prematura degli agenti atmosferici;
2.permxtamentiimpressidallamanodell'uomo(distruzione, a§giuiteoetiminazionl
infasedi restauro, isolamento dal contesto o relaàionenuova còitale contesto inizia-
le).I monumenti dovrebbero essere tutelati legalmente da ogni incuria o immotivato
mutamento. Anche la loro cessione in mano privata deve essere controllata poiché i
monumenti verrebbero in tal caso privati dellaloro tutelalegale. Laminaccia diincu-
ria, modifica o cessione incombe per via di valori confliggenlti, cioè del valore storico
(in quanto memoria) e dei valori contemporanei (d'uso,Aì rouità e del valore artistico
relattvo); la protezione può esistere solo in quanto il conservatore sappia valutare in
ggni singolocaso, selepretese deivaloriin conflitto siano abbastanzavatidedagiusti-
ficare il sacrificio delle pretese del valore dell,antico.
In conformità all'idea fondamentale, che il valore dell'antico ha validità in ogni ca-
so, senza eccezione di sorta, l'unjco soggetto competente ad esercitare la tutefu può
essereilrappresentante riconosciuto diiuttii singoii, cioèlo stato. L'esercizio delàtu-
tela dei monumenti in senso moderno, cioè comé tutela del valore dell,antico, è nella
misurapiù estensivache sipossaimmaginare al contempo dovere e diritto delio stato,
Mi,preme.quianticipare,cheèperquestochesiètralasciato,nelprogettodileggechesegue,diin-
, ,1x.;
cl'dereesplicitedisposizionisullanominaelacomposizionedellacomrnissioneperl;iiventariò:l,inven-
tariazione potrà essere garantita, grazie alla sua semplicità, senz'altro dai futuri rlesponsabili della
tutela.
7. Progetto di iforma - La legge di tutela
:ì,enon sranecessano ed in primo luogo dell'autorità statale incaricata della tutela di tutti i rami della cultura,
so-
inventari delle istitu- .[aiA fvfi"isÉo per la cultura e l'istruzione. AI contrario, nei valori confliggenti
i monumenti,
;giornamentodell'in-
;;;ù;;";trtt giti interessi delle istituzioni alle e!{i pqartgngono
di istituzioni diver-
i[oié',Fllt dei s"ingoli membri di esse ed infine quelli di privati eparola
pletamente garantito anche ai rap-
e con dei controlli da
*", o"."iò prima di prendere una decisione lo sAtò dovrà dare la
,rL'*à"t*'t aàivaloriin conflitto. Siccome i soggettiinteressati sono dispersiper tutto
del limite di 60 anni, tutela dei monumenti, in
:asi rari il ricorso ad fffi;ro billnerà attuare un certo decentràirento della
e di rappre-
,*à" Ou Aureinaggiore possibilità ad essi di avanzare leproprie richieste
ramento, il suo risPet- Una
;;;,";" ipr"pri inlJressi, e per poter valuige m9gli9 le diverse circostanze locali'
ione owero registra-
rrincipio per cui in re- ;;;;fi;;it"tu a"i *on nn"iti - in cui fin dall'inizio i valori in conflitto col valore
: e lo stesso diritto alla
heil'antico hanno maggior diritto di essere considerati - non saràdasvolgerenellase-
iàsuggeritoinpropo- Jedell,autoritàstataléZentrale,manelle sedidellesingoleautoritàpolitichereggn4i.
rne, e che, particolar- Ùn;uftrupu.tedimonumentiinvece-ilcuiillustreepiùmanifestovaloredell'anticoha
Uirogno ài rru protezione particolarmente rigorosu, 9 d quali spetta
un significato
di valutazioni di par- egoistico in nessun caso
rtori?o rtrrordùario e perciò un int"tesse statale o nazionale
e opere di 60 anni di Noi austriaci siamo
àtuOlUit" - sarà riservaà afla diretta tutela dell'autorità centrale.
:lle autorità alle quali del-
ificamente attraverso per così dire responsabili nei confronti di tutto il mondo, cui sta a cuore il valore
l'antico, di una càrse*azione di questi monumenti (es.Palazzo di Diocleziano a Spa-
r siano insignificanti). di
:eall'inventario anche iuio, #r"r.iti nel braccio occidemale del transetto'del Duomo di Gurk, la cgPPa
i;;lilr) ei il'"ti ezzadelctlto didettovalore ed anche daquesto punto divistauni-
er contro, si debbono
nonfannopartediun cu*"rri"ìo ttato, come rappresentante di tutti i suoi cittadini, sembra poter essere
atriu*uto u porretali monuimenti sotto la sua diretta pr.otezione onde esaminare scru-
,ero allora da difende- polosamente le pretese dei valori confliggenti e possibilmente respingerle' Dalla mas-
che
ificareinduemodi: L. ildì;";;enii antichi, che godono diiltti uguali, risalta così una classedi speciale, altri stati, in
gli agenti atmosferici; ;;;ffi; denominare monulmenti uclassificàti», secondo l'esempio
lateahzzazione diunascelta,laco-
ggiunteoeliminazior;j- $;;i"I;oào dellaFrancia. Ciò presup_poneperò
inizia-
rn tale contesto iiOd"tta classificazione, e quindi sia dèfla scelta de[e autorità che la svolgeranno, sia
dei criteri fissi secondo i quali sarà svolta. Di queste due cose si tratterà in
particolare
incuriao immotivato
:e controllata poiché i nella Itr parte.
:.Laminacciadiincu- Ma àche rispetto al regime dei monumenti non classificati l'autorità centrale sta-
cioè delvalore storico tale siriserveràladecisionaintuttii casinei quali si reclamauncontributo finanziario
tà e delvalore artistico dello stato. Per non perdere tempo inutilmente con 1o svolgimento di una praticain
.ore sappiavalutare in J"" r"Oi air"rse, tutti questi casi passeranno immediatamente alle autorità centrali. Se
rtanzavalidedagiusti però non viene ieclamato un contributo statale per un monumento non classificato,
il;".";1" sedi politiche regionali competenti (è Soprintendenze regionali) istituite
ohavaliditàinognica- dall,autorità statale incaricàta della rufela dei ìnonumenti, a decidere quanto biso-
snerà cedere alle pretese dei valori confliggenti rispetto al valore dell'antico o
vicever-
sercitare la tutela Può trop-
ia. Seunadelle parti dovessepensare cheuno deivaloriin conflitto siarispettato
lo. L'esercizio dellatu- ave-
nò poco. einueéeilvalore deli'antico troppo privilegiato, alloraquestapartedeve
ore dell'antico, è nella
ie ù possibilità di ricorso adunacommissione regionale,nellaquale saranno rappre-
:re e diritto dello stato,
(2rl Sulle misure di tutela già prese a questo proposito dalla Commissione centrale cfr. W. Frodl,
:tto di legge che segue, di in-
>ne per l'inventario: l'inven-
uu'"ia*vir*iriiiniig. oot"wr)arn der'staatlicheÀ Denkmalpflege in Òsrerreich, Wien-Kòln-Graz
uri responsabili del1a tutela'
1 988.
Alois Riegl
cheirappresentanti *el §t*rnumento è ugualmente vincolato alle disposizioni della legge: cioè, il proprieta-
:i soggettiinteressa- È*§cpmmlnintratore è soggetto anchein questo caso all'obbligo di denunciae all'auto-
e autorità vescovili. fl6rgllnrre da parte dell'autorità competente, e pertanto verrà punito anche nel caso
.one di questa com- *glltnglin trurre altre conseguenzedal suo comportamenteillegittimo rispetto all'atto
rrò l'abuso di tale di- rlella **mpilai.ione dell'inventario.
;emarche dabollo), ln h*r*e alle cr:nsiderazioni giàfatte e anticipando le elaborazioniconcernenti gli
lolaprotezionedel- itfse§l *{Éeutivi del III capitolo, si può proporre il seguente progetto di una legge au-
rlle commissioni re- rtdgcx p*r la salvaguardia dei monumenti.
:r offerta volontaria
ità statali (all'ufficio
lero derivare per lo Legge