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IL PRINCIPE E I
DISCORSI
Candidata:
Federica Falcone
Concorso a
cattedra 2016,
prova orale ambito
AD04 (cdc
A12/A22)
Disciplina: Italiano
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Riferimenti culturali
Psicologia dell’apprendimento:
Riferimenti normativi:
Indicazioni nazionali dei licei e linee guida per istituti tecnici e professionali
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«La competenza è la capacità comprovata di utilizzare
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Docente: mediatore e facilitatore
Docente: detentore di conoscenze
Valutazione qualitativa e
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quantitativa
individuo quei contenuti imprescindibili della disciplina per far giungere lo studente
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La classe è una classe terza di scuola secondaria di secondo grado. È
e compensativi.
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Alunni con svantaggio socio-
economico
Dislessia
Alunni con svantaggio
Disgrafia linguistico
Disortografia Alunni con svantaggio socio-
Discalculia culturale
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Strumenti compensativi
Testi digitali
Misure dispensative
Prendere appunti
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Conoscenze, abilità e competenze relativi ai percorsi precedenti. In
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OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO
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Genere, struttura, temi e Mettere in relazione i testi Leggere, comprendere e
scopo e portata innovativa letterari con i dati interpretare testi scritti di
del Principe di Machiavelli. biografici di Machiavelli e vario tipo.
con il contesto storico.
Genere, struttura e temi dei Dimostrare consapevolezza
Discorsi di Machiavelli Cogliere le relazioni tra della storicità della
forma e contenuto. letteratura
Linee del pensiero politico
di Machiavelli Mettere in relazione il Collegare tematiche
Principe con la trattatistica letterarie e fenomeni della
precedente contemporaneità
Individuare le analogie e
differenze tra il Principe e
i Discorsi
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Attività di brainstorming
Cooperative learning
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Libro di testo
LIM
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1. Lavoro collaborativo
3. Interfaccia intuitiva
Aula
Prima fase (1 ora)
Seconda fase (2 ore)
Terza fasi (2 ore)
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Attività di brainstorming.
Proiezione alla LIM delle opere d’arte consistenti in ritratti di personaggi storici importanti del tempo di Machiavelli,
rispettivamente G. Savonarola, P. Soderini e papa Leone X (ritratto di Iacopino del Conte).
L’attività di brainstorming ha lo scopo di motivare e coinvolgere gli studenti, inoltre consente di richiamare alle mente la
biografia di Machiavelli, e soprattutto di porre all’attenzione degli studenti un anno in particolare: 1513
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Lezione frontale partecipata
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Capitoli 15-26 (cap 25 virtù
Capitoli 1-11 e fortuna e cap. 26
Capitoli 12-14
Classificazione dei esortazione al principe
Le milizie nuovo)
Principati
Il Principe
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II libro
I libro
«quelle che’ l popolo III libro
«deliberazioni fatte da’
romano fece pertinenti «azioni degli uomini
Romani pertinenti al di
all’augumento dell’imperio particulari»
dentro della città»
suo»
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(2 ore) Laboratorio di analisi dei testi.
…Imparare a dare un senso al testo significa imparare a dare un senso alla vita…(R.
Luperini, Insegnare letteratura oggi, Lecce 2013)
I due testi sono presentati alla classe senza l’apparato delle note, in questa fase si dà
ampio spazio agli studenti, i quali a coppie, con la guida del docente, lavorano sui testi al
fine di comprendere e di interpretare i testi in esame, facendo emergere le analogie che
si possono riscontrare.
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Sogliono il più delle volte coloro che desiderano acquistare grazia appresso un Principe, farsegli innanzi
con quelle cose, che tra le loro abbino più care, o delle quali vegghino lui più dilettarsi; donde si vede
molte volte esser loro presentati cavalli, arme, drappi d’oro, pietre preziose e simili ornamenti, degni della
grandezza di quelli. Desiderando io adunque offerirmi alla Vostra Magnificenza con qualche testimone
della servitù mia verso di quella, non ho trovato, tra la mia suppellettile, cosa, quale io abbia più cara, o
tanto stimi, quanto la cognizione delle azioni degli uomini grandi, imparata da me con una lunga
sperienza delle cose moderne, ed una continova lezione delle antiche, la quale avendo io con gran
diligenza lungamente escogitata ed esaminata, ed ora in uno piccolo volume ridotta, mando alla
Magnificenza Vostra. E benchè io giudichi questa opera indegna della presenza di quella; nondimeno
confido assai, che per sua umanità gli debba essere accetta, considerato che da me non li possa essere
fatto maggior dono, che darle facultà a poter in brevissimo tempo intendere tutto quello, che io in tanti
anni, e con tanti miei disagi e pericoli ho cognosciuto ed inteso: la quale opera io non ho ornata nè
ripiena di clausule ampie, o di parole ampollose o magnifiche, o di qualunque altro lenocinio o
ornamento estrinseco, con li quali molti sogliono le lor cose discrivere ed ornare; perchè io ho
voluto o che veruna cosa la onori, o che solamente la verità della materia, e la gravità del soggetto
la faccia grata. Nè voglio sia riputata presunzione, se uno uomo di basso ed infimo stato ardisce
discorrere e regolare i governi de’ Principi; perchè così come coloro che disegnano i paesi, si pongono
bassi nel piano a considerare la natura de’ monti e de’ luoghi alti, e per considerare quella de’ bassi si
pongono alti sopra i monti; similmente, a cognoscer bene la natura de’ popoli bisogna esser Principe, ed a
cognoscer bene quella de’ Principi conviene essere popolare. Pigli adunque Vostra Magnificenza questo
piccolo dono con quello animo che io lo mando; il quale se da quella fia diligentemente considerato e
letto, vi cognoscerà dentro uno estremo mio desiderio, che ella pervenga a quella grandezza che la
fortuna, e le altre sue qualità le promettono. E se Vostra Magnificenza dallo apice della sua altezza qualche
volta volgerà gli occhi in questi luoghi bassi, cognoscerà, quanto indegnamente io sopporti una grande e
continova malignità di fortuna.
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Ancora che, per la invida natura degli uomini, sia sempre suto non altrimenti periculoso trovare modi ed ordini nuovi, che si fusse cercare
acque e terre incognite, per essere quelli più pronti a biasimare che a laudare le azioni d’altri; nondimanco, spinto da quel naturale
desiderio che fu sempre in me di operare, sanza alcuno respetto, quelle cose che io creda rechino comune benefizio a ciascuno,
ho deliberato entrare per una via, la quale, non essendo suta ancora da alcuno trita, se la mi arrecherà fastidio e difficultà, mi potrebbe
ancora arrecare premio, mediante quelli che umanamente di queste mie fatiche il fine considerassino. E se lo ingegno povero, la poca
esperienzia delle cose presenti e la debole notizia delle antique faranno questo mio conato difettivo e di non molta utilità;
daranno almeno la via ad alcuno che, con più virtù, più discorso e iudizio, potrà a questa mia intenzione satisfare: il che, se non mi
arrecherà laude, non mi doverebbe partorire biasimo. Considerando adunque quanto onore si attribuisca all’antiquità, e come molte volte,
lasciando andare infiniti altri esempli, un frammento d’una antiqua statua sia suto comperato gran prezzo, per averlo appresso di sé,
onorarne la sua casa e poterlo fare imitare a coloro che di quella arte si dilettono; e come quegli dipoi con ogni industria si sforzono in tutte
le loro opere rappresentarlo; e veggiendo, da l’altro canto, le virtuosissime operazioni che le storie ci mostrono, che sono state operate da
regni e republiche antique, dai re, capitani, cittadini, latori di leggi, ed altri che si sono per la loro patria affaticati, essere più presto
ammirate che imitate; anzi, in tanto da ciascuno in ogni minima cosa fuggite, che di quella antiqua virtù non ci è rimasto alcun segno; non
posso fare che insieme non me ne maravigli e dolga. E tanto più, quanto io veggo nelle diferenzie che intra cittadini civilmente nascano, o
nelle malattie nelle quali li uomini incorrono, essersi sempre ricorso a quelli iudizii o a quelli remedii che dagli antichi sono stati iudicati o
ordinati: perché le leggi civili non sono altro che sentenze date dagli antiqui iureconsulti, le quali, ridutte in ordine, a’ presenti nostri
iureconsulti iudicare insegnano. Né ancora la medicina è altro che esperienze fatte dagli antiqui medici, sopra le quali fondano e’ medici
presenti e’ loro iudizii. Nondimanco, nello ordinare le republiche, nel mantenere li stati, nel governare e’ regni, nello ordinare la milizia ed
amministrare la guerra, nel iudicare e’ sudditi, nello accrescere l’imperio, non si truova principe né republica che agli esempli delli antiqui
ricorra. Il che credo che nasca non tanto da la debolezza nella quale la presente religione ha condotto el mondo, o da quel male che ha
fatto a molte provincie e città cristiane uno ambizioso ozio, quanto dal non avere vera cognizione delle storie, per non trarne, leggendole,
quel senso né gustare di loro quel sapore che le hanno in sé. Donde nasce che infiniti che le leggono, pigliono piacere di udire quella
varietà degli accidenti che in esse si contengono, sanza pensare altrimenti di imitarle, iudicando la imitazione non solo difficile ma
impossibile; come se il cielo, il sole, li elementi, li uomini, fussino variati di moto, di ordine e di potenza, da quello che gli erono
antiquamente. Volendo, pertanto, trarre li uomini di questo errore, ho giudicato necessario scrivere, sopra tutti quelli libri di Tito Livio che
dalla malignità de’ tempi non ci sono stati intercetti, quello che io, secondo le cognizione delle antique e moderne cose, iudicherò essere
necessario per maggiore intelligenzia di essi, a ciò che coloro che leggeranno queste mia declarazioni, possino più facilmente trarne
quella utilità per la quale si debbe cercare la cognizione delle istorie. E benché questa impresa sia difficile, nondimanco, aiutato da coloro
che mi hanno, ad entrare sotto questo peso, confortato, credo portarlo in modo, che ad un altro resterà breve cammino a condurlo a loco
destinato 22
La valutazione formativa. Come afferma Comoglio,
una valutazione formativa non è dell’apprendimento
ma per l’apprendimento.
Osservazione del
comportamento degli studenti
durante il laboratorio di analisi
dei testi.
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1. Illustra brevemente la struttura de’ Il Principe.
4. Il 1513 è l’anno che può essere collegato sia al Principe e sia ai Discorsi. Spiega
Il Principe?
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1. Cosa intende Machiavelli con l’espressione lunga esperienza delle cose moderne e
continua lezione delle antique?
2. Lo stesso concetto può essere riscontrato nel proemio dei Discorsi? Motiva la tua
risposta.
4. Perché, secondo l’autore, la sua opera si distingue dal quelle offerte dai cortigiani
per acquistare grazia?
Rielaborazione e • Parziale • 1
sintesi • Sufficiente • 2
• Completa • 3
• Approfondita • 4
26
Ferroni Giulio, Storia della letteratura italiana, Einaudi 1991
Baldi Guido, Giusso Silvia, Razetti Mario, La letteratura, Paravia 2008
Luperini Romano, Insegnare letteratura oggi, Lecce 2013
www.treccani.it/machiavelli/la_mostra
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