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Alessandro Magno e l’età ellenistica

ALESSANDRO MAGNO E L’ETÀ ELLENISTICA

IL REGNO DI MACEDONIA

Nel IV secolo a.C. il Regno di Macedonia occupa un’ampia


zona a nord della Grecia, prevalentemente montuosa e
coperta da foreste. L’economia macedone è piuttosto
arretrata e la maggioranza della popolazione vive in piccoli
villaggi sparsi.

I greci indicano con il termine “barbari” tutti coloro che sono


estranei alla loro cultura
ALESSANDRO MAGNO E L’ETÀ ELLENISTICA/IL REGNO DI MACEDONIA

Mentre in buona parte del mondo ellenico si diffonde la


forma politica della pólis, in Macedonia si instaura una
monarchia ereditaria.
Il sovrano è un re-guerriero ed esercita le sue funzioni di
governo aiutato da un consiglio di nobili chiamati etèri.
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Dal 359 a.C. il nuovo re di Macedonia Filippo II dedica


tutti i suoi sforzi alla modernizzazione dell’esercito,
introducendo lo schieramento della falange obliqua e un
nuovo tipo di lancia, la sarissa. Grazie a queste novità
Filippo II sconfigge gli illiri e i traci, portando i confini del
regno fino alle rive del Mar Nero. Da qui continua poi la
sua espansione verso la penisola calcidica e il Mar Egeo.
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Oltre che un condottiero, il sovrano è anche un abile


diplomatico: il matrimonio con Olimpiade, figlia del re
dell’Epiro, gli assicura la pace con questo regno bellicoso,
mentre l’ammissione all’anfizionìa delfica lo rende artefice
e arbitro della politica greca.

Anfizionìa: associazione di póleis accomunate dal culto di una


medesima divinità
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Nel 339 a.C. Filippo II occupa la


Grecia centrale con il pretesto di
pacificare i rapporti tra le póleis.
A questo punto Atene promuove
una Lega antimacedone, che si
scontra con l’esercito macedone a
Cheronea (338 a.C.) ma viene
sopraffatta dalle forze avversarie.
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La vittoria sancisce il definitivo controllo di Filippo sulle


póleis e la sua egemonia sulla Grecia, portandolo sempre
più vicino al raggiungimento del proprio obiettivo: guidare
l’intera Grecia unita contro la Persia.
A tale scopo nel 337 a.C. istituisce una Lega panellenica,
ma solo un anno dopo, mentre sta per attuare il suo
piano, viene assassinato in una congiura di corte.
ALESSANDRO MAGNO E L’ETÀ ELLENISTICA

L’IMPERO UNIVERSALE DI ALESSANDRO MAGNO

Alla morte di Filippo, il figlio ed erede Alessandro ha


appena vent’anni e si trova ad affrontare oppositori interni
e nemici esterni. Sulla linea del padre, nel 334 a.C. attacca
la Persia. Lo scontro principale avviene nel 333 a.C. a
Isso, sul confine tra Siria e Cilicia. Il trionfo di Alessandro è
schiacciante e dopo la sconfitta Dario III si dà alla fuga.
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In poco tempo Alessandro porta a compimento il progetto


paterno e prosegue la sua spedizione verso Oriente,
determinato a creare un impero universale. A questo
scopo occupa la fascia costiera mediterranea dell’Impero
persiano, per indebolirlo. In Egitto la popolazione locale
accoglie Alessandro come un liberatore e gli attribuisce
spontaneamente il titolo di faraone.
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Nel 331 a.C. Alessandro sconfigge di nuovo Dario, che riesce


ancora una volta a fuggire. L’obiettivo diventa quindi la
cattura del sovrano fuggiasco. Tuttavia, nel 330 a.C. giunge
la notizia della morte di Dario e il sovrano macedone si
attribuisce il titolo di sovrano di Persia per diritto di conquista.
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Nel 336 a.C. Alessandro oltrepassa il confine più orientale


dell’Impero persiano e si scontra con Poro, il sovrano di
questa regione, sconfiggendolo.
Il suo desiderio di spingersi ancora più a est trova
l’opposizione della maggioranza del suo esercito, che si
rifiuta di proseguire. Alessandro decide quindi di tornare a
Susa, dove muore nel 323 a.C.
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Le straordinarie imprese di Alessandro gli valgono


l’appellativo di Magno, “il Grande”, ma le ragioni di questo
incredibile successo sono riconducibili principalmente allo
stato di profonda debolezza in cui al tempo versava
l’Impero persiano.
ALESSANDRO MAGNO E L’ETÀ ELLENISTICA

DALL’IMPERO UNIVERSALE AI REGNI ELLENISTICI

Alessandro ha principalmente due problemi:

• riuscire a farsi riconoscere come legittimo sovrano della


popolazione persiana;

• vincere la tradizionale ostilità dei greci verso gli stranieri.


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Per raggiungere il primo obiettivo, Alessandro mette in


atto una politica volta a favorire l’integrazione tra
macedoni e persiani. Tale politica riscuote grande
successo tra questi ultimi, ma è poco apprezzata dai
macedoni. Si instaura così un clima di ostilità e diffidenza
tra il sovrano e i suoi generali, che porta poi a numerose
congiure.
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Alla morte senza eredi di Alessandro il potere viene


assunto dai generali chiamati diàdochi, che si
spartiscono il governo dell’impero. Questi però risultano
incapaci di garantire una stabilità politica, perché ognuno
ambisce a sopraffare gli altri. Scoppia quindi una guerra
di circa trent’anni, al termine della quale si formano tre
grandi regni detti ellenistici.
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• Regno dei Selèucidi (Regno di Siria) in Asia, da cui poi si


separa il Regno di Pergamo;

• Regno dei Tolomei in Egitto;

• Regno di Macedonia.
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I regni ellenistici sono retti da monarchie assolute.


Il sovrano è considerato un’entità divina e garante del
benessere del popolo. Per questo motivo, i poteri dei
sovrani ellenistici si estendono anche alla sfera economica.

L’età ellenistica è caratterizzata da un intenso sviluppo


economico determinato soprattutto dall’espansione dei
commerci.
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Nell’età ellenistica si diffonde una


versione semplificata la lingua greca
chiamata koiné, cioè “lingua comune”.
La fusione tra cultura greca e cultura
orientale dà importanti risultati anche
nelle scienze, con innovazioni nel
campo della geografia, della cartografia,
della medicina e dell’astronomia.
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Dal punto di vista religioso il fenomeno più rilevante è il


sincretismo, che porta all’introduzione del pantheon
tradizionale greco alcune divinità orientali e alla
diffusione di culti misterici legati alla credenza della vita
dopo la morte.

Sincretismo: mescolanza di elementi appartenenti a dottrine


filosofiche o a credenze religiose diverse

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