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MUSTI CAPITOLO II ; LA GRECIA DELLE CITTA’.

Gli aspetti principali della storia greca tra VIII e VII secolo , sono la ‘’prima
colonizzazione’’ , l’avvento dei ‘’legislatori’’ ( su cui abbondano le
tradizioni ) e quello delle ‘’tirannidi’’.

1) LEGISLAZIONI E FORME POLITICHE

- I legislatori di VIII e VII secolo hanno in comune un dato negativo , l’essere


personalità fittizie , cosa che si può intuire anche dall’analisi dei loro nomi :
LICURGO = ‘’facitore di luce’’.

- La storia della nascita delle legislazioni va dunque studiata analizzando la


storia delle città greche di questi secoli.

- Le legislazioni vanno viste sotto una doppia prospettiva : quella della


trasformazione della società greca , e quella della colonizzazione e della
nascita delle tirannidi.

- COLONIZZAZIONE : risposta allo squilibrio creatosi tra risorse e bisogno


nei ‘’secoli bui’’ , esprime una spontanea ribellione , ed è favorita o
incoraggiata dall’aristocrazia.

- Al fenomeno migratorio si accompagna la diffusione di una più risentita


coscienza politica : terreno necessario sia per le tirannidi che per le
legislazioni.

- LEGISLAZIONI : forme di autocorrezione del potere fatte dall’aristocrazia


stessa , talvolta sollecitate da strati più umili e inquieti di popolazione.

- TIRANNIDI : fenomeno che nasce nel cuore dell’aristocrazia e nelle sue


strutture oplitiche. Esse nascono da una presa di coscienza del potere
aristocratico della necessità di revisione dei rapporti sociali , senza che però si
arrivi ad una loro rivoluzione completa.

- Il tema dei legislatori va considerato anche sotto l’aspetto della loro


produzione scritta ( talvolta non esistente , perduta o tramandata
volutamente oralmente).

- Le leggi di Licurgo non vennero scritte , lo furono quelle di Draconte ad


Atene , di Zaleuco di Locri ( autore della prima nomografia scritta ) e di
Caronda di Catania.

- L’aristocrazia sa fare uso pubblico della scrittura dunque , anche se va


detto che solo con la democrazia porta sviluppo delle funzioni pubbliche
della scrittura.

- La democrazia riprende le forme di controllo sociale fatte dalle aristocrazie.

- Il fatto che la prima nomografia scritta sia di zona coloniale , ci fa intuire che
le società coloniali fossero più aperte ad un governo latamente egualitario ed
hanno meno tradizioni orali vincolanti.

- I casi considerati nei codici legislativi greci attengono reati contro le persone
e le pene indicate paiono molto severe ( e il modo in cui sono scritte , che è
molto duro , aumenta questa percezione ).

- Si contrappongono ai ‘’giudizi storti’’ ( σκολαι δικαι ) dei βασιλεις di


Esiodo , le leggi ‘’giuste’’ della buona legislazione come nelle ‘’Opere e
giorni’’ o a Locri.

- Per quanto riguarda Licurgo : ‘’ sta alla legislazione spartana quanto Omero
all’epica’’ ( sono un solo momento di un processo più lungo e complesso ) ;
egli infatti si incarica della creazione dell’insieme delle leggi spartane tra
medio e altro arcaismo.

- Altro tema da notare è la differenza della tradizione tra Licurgo e Draconte (


la cui opera è databile con precisione , anno dell’arconte Aristecmo ) , dunque
tra personaggi che apparterrebbero all’VIII secolo.
2) LA COSTITUZIONE DI SPARTA

- La costituzione di Sparta rappresenta statica solidità , è simbolo di


conservatorismo radicale , per questo i Greci conservatori la videro sempre
come un miraggio.

- Essa secondo la tradizione fu elaborata a seguito di una στασεις , di conflitti


civili , avvenuti 400 anni prima della guerra del Peloponneso , dopo i quali si
volle dare una forma di governo rigida e stabile , che divenne un’eunomia.

- Il mondo dorico sicuramente si riflette nella forma di governo spartana :

1)Nell’Apella , l’assemblea dei cittadini soldati , si ricollega al ruolo


dell’esercito durante la conquista della penisola greca.

2) Nel numero degli anziani ( οι γεροντες ) , che sono 30 , che rappresentano


le tre tribù.

3) Lo spirito di eguaglianza dell’oligarchia spartana.

- Ne viene fuori che la diversità di Sparta è un qualcosa di acquisito


storicamente , una risposta a conflitti che non hanno snaturato le condizioni
originarie , rese semplicemente più rigide.

- La stessa diarchia degli Euripontidi ( discendenti dell’eraclide Procle ) e


degli Agidi ( discendenti del fratello Euristene ) è un espediente volto a
garantire stabilità alla struttura della città.

-Il κοσμος spartano : risultato della ‘’Grande Rhetra’’ il responso delfico che
Licurgo avrebbe chiesto agli inizi dell’VIII secolo a.C.

- Essa sancisce : la costruzione di un santuario di Zeus Syllanios e di Atena


Syllania , l’organizzazione nelle tre φιλαι ( le tribù doriche gentiche ) e in
οβαι , tribù territoriali e villaggi ( 5 in totale Limna , Pitane , Amicle ,
Cinosura e Mesoa ) , l’esistenza di una gherusia di trenta membri , compresi
gli archaghetai ( capi e capostipiti , i re dei due rami della famiglia eraclide ).
Stabilì anche il funzionamento politico basato sulla riunione stagionale
dell’Apella.

- Nell’assemblea il damos non aveva diritto di controproposta , ma


probabilmente diritto di parola sì.

- La Grande Rethra non menziona i 5 efori , che la storia spartana conosce dal
754/753 , che si legano alle 5 obai.

- Il numero di cittadini era fisso e controllato , 9000 cittadini , ciascuno


padrone di lotti di terra , κλεροι , che non sono lavorati dagli Spartiati , ma
dagli Iloti , servi rurali , forse residui dell’antica popolazione ( erano molti
più numerosi degli Sparitati , Sefononte , esagerando , indica il rapporto
1:1000 ).

- Vi erano anche i Perieci , liberi abitatori di borgate periferiche , sottoposti


però ad obblighi militari ; probabilmente essi erano di origine dorica come gli
Spartiati

- I Perieci erano dediti ad attività artigianali e mercantili , che in un’area


prevalentemente rurale come la Laconia erano pur sempre necessarie.

- L’educazione degli Spartiati era l’αγογη ( agoghè ) , che si basava su


distinzioni fatte per età.

- I ragazzi venivano mentalmente e fisicamente preparati alla vita militare ,


venivano imposti limiti alla vita familiare e per un certo numero di anni si
partecipava ai pasti comuni ( συσσιτια ) ; tutto ciò mirava a costruire una
struttura di solidarietà maschile.

- La complessità della struttura rende difficile credere che un’architettura


sociale così articolata sia nata nell’VIII secolo , per tanto risultano
fondamentali le riforme dell’eforo Chilone , magistrato nel 556/555 a.C. , la
nascita del kosmos spartano è da porre dunque nel VI secolo.
- Il κοσμος è dunque una conseguenza della valorizzazione del ruolo degli
efori , affiancati ai re , che contribuirono a trasformare la Sparta aperta alla
musica e alla danza , quella di Alcmane e Terpandro , in quella che che nel
VI/V secolo è una caserma.

- Ovviamente la nascita del kosmos non è attribuibile tutta agli efori , né tanto
meno al solo Chilone , ma sarebbe egualmente erroneo dire che esso non si
sviluppi già sotto Licurgo.

- Già con le guerre contro i Messeni e gli Arcadi nell’VIII/VII secolo gli
Spartani affinano la loro struttura , la loro disciplina e l’organizzazione ,
motivi per cui sono esaltati nelle elegie del poeta Tirteo.

- Nel VII/VI secolo Sparta raggiunge l’apice dell’organizzazione militare ,


risolvendo con la conquista i problemi demografici e sociali che le altre città
risolvono con la colonizzazione.

- Sparta rinuncia all’impresa colonizzatrice , l’unica sua colonia attestata ad


Occidente è Taranto , fondata con condizioni molto particolari.

- In questo periodo Sparta è ancora aperta , anche se in modo offensivo , verso


l’esterno , in qualche modo questo è un momento di vitalità.

- Già nel VI secolo la forza espansionistica spartana si esaurisce , e si arriva ad


una statica conservazione , che rende la città il modello per tutti conservatori
greci.

- Essa è un baluardo di difesa contro tutto quello che rappresenta la novità , e


che pertanto turba gli ordinamenti politici e sociali greci , le tirannidi prima e
la democrazia ateniese poi.

- Sparta è xenofobia e senso di profonda chiusura , che vanno a congelare un


kosmos nato nell’VIII/VII secolo , e rafforzatosi in quelli successivi.
3) LA CONQUISTA SPARTANA DELLA MESSENIA

- Sparta completa la conquista della Laconia verso all’inizio dell’VIII secolo


( cosa che testimonia la debolezza iniziale della città , cosa che la tradizione
sembra riconoscere ).

- Verso la metà dell’VIII secolo gli Spartani aggirano la barriera del Taigeto e
conquistano la Messenia , o almeno la sua area centro-orientale.

-E’ la prima guerra messenica , della durata di 20 anni ( dal 743 al 724 per
Pausania , 757-738 Apollodoro ).

- Due generazioni dopo , a causa delle durissime condizioni di pace imposte


ai vinti , scoppia la rivolta , guidata dal messeno Aristomene , è la seconda
guerra messenica ( 684-668 per Pausania , intorno al 640 per la Suda/Suida ).

- I Messeni sono sostenuti da Pantaleone re dei Pisati e da Aristocrate re


dell’arcadica Orcomeno , che tuttavia tradisce e fa cadere , dopo 11 anni , la
fortezza di Ira in mano spartana.

- Aristomene è sconfitto nella battaglia del ‘’grande fosso ‘’ ( μεγαλε


ταφρος ) di cui parla il poeta Riano di Bene ( Creta ) , il leader dei ribelli fu
così costretto a recarsi esule a Rodi.

- Più complicato andare a definire la cronologia della guerra con Argo , le cui
sorti , almeno fino al 669/668 a.C. ( data della vittoria argiva a Isie ) , volge a
favore degli Argivi.

- Agli inizi del VI secolo invece , Sparta di è espansa nell’Argolide ,


prendendosi il golfo Argolico da Zarax a Prasie , assieme all’isola di Citera.

- Sparta combatte poi contro l’arcadica Tegea per il controllo della sua zona
più meridionale , la cosiddetta Sciritide.

- Questi conflitti porteranno alla formazione della Lega Peloponnesiaca , e


risultano il prolungamento del vecchio impulso espansionistico.
4) L’ATENE ARCAICA E ARISTOCRATICA

- Il territorio dell’Attica , penisola di 2600 km 2 , presenta poche ma


significative pianure : quella del Pedion , più a contatto con l’αστυ ( la città ) ,
altre sono quella di Maratona e dell’Imetto.

- Il resto del territorio è montuoso o collinare , ricco di risorse agricole ( viti ,


ulivi e frumento ) ma anche di risorse minerarie , l’argento del Laurio.
Esso risulta soprattutto affacciato strategicamente sull’Egeo , perciò facilitato
allo sviluppo marinaro , sia commerciale che militare.

- Atene conobbe un periodo miceneo , testimoniato dalla tradizione di un


palazzo e di mura ciclopiche , ma anche dalle necropoli micenee a Maratona.

- I re che si ricordano , prima di Teseo , sono quattro : Cecrope , Erittonio ,


Pandione ed Egeo a cui successe il figlio , per l’appunto Teseo.

- Sotto Teseo avvenne l’unificazione del territorio attico , almeno sotto


l’aspetto giuridico-politico-sacrale ( l’ ’’Inno a Demetra’’ dello pseudo-omero
testimonia l’indipendenza di Eleusi ).

-Il fatto che tutti questi re e le loro azioni siano fusi col mito aiuta a rendere
l’idea di quanto poco sappiamo sull’Attica del medio e dell’alto Arcaismo.

- Teseo è il grande ordinatore dell’Attica , figura mitica e ideologizzata in


maniere diverse , egli è : monarca illuminato , tiranno , nemico dei δυναστοι (
dunastoi ) , i membri delle aristocrazie locali , e uomo che gode di assenso
popolare.

- A Teseo succede Medonte ( o Acasto ) , con cui comincia la dinastia dei


Medontidi , che vengono ancora definiti Basileis , ma con cui comincia di
fatto il lungo periodo degli ‘’arconti a vita’’ , dal 1049? al 753 a.C. , a cui
segue quello dei ‘’sette arconti decennali’’ , 753-683.

- L’Attica era dunque una terra caratterizzata da larghe autonomie , un luogo


in cui era difficile instaurare una tirannide , anche se già nel 636 a.C.
un tentativo fu fatto da Cilone , genero del tiranno di Megara ( Teagene ) ,
che tentò di prendersi l’acropoli , ma venne fermato da Megacle , della
famiglia degli Alcmeonidi , e dai suoi uomini.

- Al 624 a.C. è datata invece l’opera del legislatore Draconte , ricordata per
durezza e severità : egli sottrasse alla sfera del privato la punizione dei
delitti , almeno in parte fu fermata l’iniziativa dei familiari della vittima.

- Se dunque Atene dal punto di vista politico comincerà ad emergere nel VI


secolo , dal punto di vita dei diritti si sta già ponendo come futura leader
della Grecia e ciò inizialmente per merito dell’aristocrazia.

- L’Attica rimaneva però caratterizzata da scontri politici tra grandi famiglie ,


e per questo si cercò , con il collegio degli arconti ( in tutto 9 ), di andare a
creare equilibrio dei poteri.

- L’arconte eponimo , dava nome all’anno , l’arconte polemarco , che col


tempo perderà le sue funzioni militari , il βασιλευς , che ereditava funzioni
sacrali del vecchio basileus , oltre a questi tre c’erano sei tesmoteti , legislatori
e custodi delle leggi.

- Aristotele spiega , nella ‘’Costituzione degli Ateniesi’’ , che la figura del


basileus e del polemarco persero progressivamente potere.

- Il tratto fondamentale di questo sistema è il principio dell’equilibrio dei


poteri , scaduta l’anno in carica gli arconti divenivano giudici del tribunale
aristocratico dell’Areopago , situato sul colle di Ares , proprio di fronte
all’acropoli.

- E’ improbabile che l’Atene aristocratica del VII secolo conoscesse una


struttura consiliare che provenga dal basso , come sarà la βουλε dei 400.
5) LE ANFIZIONIE

- Le anfizionie risultano essere leghe di città e popoli che sorgono intorno ad


un santuario , una lega sacrale di popoli abitanti in uno spazio geografico coerente.

- Il loro stesso motivo di esistere è determinato proprio dall’esistenza di un


preciso centro sacrale.

- Alcuni esempi ( che risultano difficili da inserire completamente nella


categoria ) sono il santuario del Panionion di Poseidone eliconio sul golfo di
Micale , attorno al quale si riunivano alcune città ioniche.

- Altra anfizionia è quella di Poseidone di Calauria , di cui facevano parte


anche Atene , Egina ed Orcomeno.

- Due leghe definibili come anfizionie sono quelle sorte intorno ai santuari di
Apollo a Delo e a Delfi.

- A Delo si verificava , come descritto dallo Pseudo-Omero nell’Inno ad Apollo ,


la πανεγυρις , il grande raduno ,degli Ioni delle isole intorno ad essa ( e
anche di Atene ).

- Nel corso dell’VIII , o forse già del VII secolo , la lega tessala del santuario di
Demetra di Antela inglobò il santuario di Apollo a Delfi ; ciò sta ad indicare
un momento di grande prestigio nella Grecia centrale per i Tessali.

- Questa espansione tessala conoscerà fine solo dopo la battaglia di Ceresso ,


dove i Tessali furono sconfitti dai Beoti , nella seconda metà del VI secolo.

- Forse proprio a seguito di questo evento la lega di Demetra di Antela


ricevette il titolo di ‘’anfizionide’’ , che Erodoto le attribuisce.

- Gli ‘’anfizioni’’ sono i popoli della lega , e di conseguenza i suoi


rappresentanti nel sinedrio , detti ieromnemoni , coadiuvati dai pilagori.
- Nel sinedrio ciascun popolo dispone di due delegati , pertanto di due voti ;
il numero dei popoli anfizionici è di 12 : di questi nel sinedrio delfico ben 7
erano Tessali , se presi insieme con i loro sei popoli perieci , con i quali
disponevano di maggioranza assoluta , 14 su 24.

- Due volte all’anno avvenivano le riunioni ordinarie dell’anfizionia , che si


chiamavano entrambe πυλαιαι ( pylaiai ) ; assieme a Tessali e loro perieci
c’erano anche Beoti , Locresi , Ioni , Focesi e Dori.

- Dei due voti ionici , uno spetta agli Euboici e uno agli Ateniesi , mentre dei
voti dorici uno ai Dori della Metropoli e l’altro ai Dori del Peloponneso.

- Nel primo decennio del VI secolo avvenne la prima guerra sacra che vide i
Tessali , guidati dal tago Euriloco , gli Ateniesi , guidati da Alcmeone e
consigliati da Solone , e Clistene tiranno di Sicione alleati contro i Focesi di
Crisa , che turbavano i pellegrini diretti al tempio.

- La guerra si concluse con la sconfitta dei Focesi e la distruzione di Crisa ,


inoltre il corridoio ( che portava fino al mare ) della piana di Cirra ( il ‘’porto’’
di Delfi ) fu consacrato e ne fu proibita la coltivazione a Locresi di Anfissa e ai
Focesi.

- La vittoria degli anfizioni comportò un rafforzamento delle posizioni dei


Tessali nella Grecia centrale , ma anche l’ammissione di Atene nell’anfizionia e
la riorganizzazione dei giochi pitici ( da Pythò , antico nome di Delfi ) nel
582.

- La prima guerra sacra risulta un evento fondamentale per la storia della


Grecia sul versante orientale , fu un segnale della crescita di Atene , ma allo
stesso tempo del rafforzamento dei Tessali nella Grecia centrale.
6) LE TIRANNIDI ARCAICHE

- Le figure dei tiranni , proprio come quelle dei legislatori , provengono


dall’aristocrazia.

- E’ necessario distinguere tra due tipi di tirannidi , quelle ‘’istmiche’’ ( di


città vicine all’istmo di Corinto ) come quelle di Corinto , Sicione e Megara , e
altre diverse per l’aspetto come quella di Atene , di Argo di città ioniche ed
egee.

- ‘’Tiranno’’ e ‘’tirannide’’ sono parole presenti nel vocabolario greco già con il
poeta Archiloco nell’VIII secolo , ma anche con Alceo , Solone e Teognide
nel VII/VI secolo.

- Il termine significa ‘’signore’’ , un personaggio con potere personale più


grande di quello del basileus , in quanto non definito in nessun tipo di
prerogative fatte con la comunità.

- Il termine ‘’tiranno’’ ha valore negativo già in Alceo , quando egli parla del
tiranno della sua Mitilene , Mirsilo , ma un valore più fortemente negativo
compare negli scrittori del IV secolo , che risentono dell’ideologia
democratica.

- Il termine ‘’τυραννος’’ ( tyrannos ) non è di origine greca , si pensa che


provenga dalla Lidia , anche se è più corretto parlare di origine micrasiatica.

- Il fenomeno della tirannide si innesta a seguito di un processo evolutivo


avvenuto nella pòlis greca, tuttavia il grande problema che si pone è quello
cronologico.

- Il problema della genesi si lega alla definizione dei rapporti tra la tirannide ,
l’aristocrazia e la struttura oplitica.

- Si può ritenere che l’avvento della tirannide sia parallelo a quello


dell’oplitismo e delle trasformazioni socio-politiche ad esso connesse.
- Altra teoria è quella che vuole l’arrivo della tattica oplitica solo nella prima
metà del VII secolo , quando la tirannide si è già affermata.

- Ciò che va inteso è che la tirannide si lega ad un processo di crisi


dell’aristocrazia , ma che allo stesso tempo nasce proprio all’interno di essa ,
il tiranno è un aristocratico che va in conflitto col suo gruppo sociale.

- Risulta difficile definire se la prima tirannide arcaica anticipi l’avvento della


tattica oplitica di qualche anno ; essa si consolida già a partire dall’alto
arcaismo in poi.

- La tirannide nasce per forza dall’oplitismo e dall’aristocrazia.

- L’oplitismo è l’espressione armata delle aristocrazie già nell’alto arcaismo , e


la tirannide può vedersi come sua espressione , ma in altri casi anche come
in conflitto con esso ( come ad Atene , ma di Corinto e Sicione ancor prima ).

- Nella ‘’Politica’’ Aristotele spiega di come i primi tiranni fossero generali


passati alla politica , che il filosofo definirà demagogica , talvolta facendo
semplicemente degenerare una regolare magistratura o carica.

- Aristotele fornisce la connotazione sociologica della tirannide ,


l’inquadramento cronologico e storico-economico è quello dato da Tucidide.

- Aristotele : ‘’ le città erano piccole , gli abitanti erano in campagna , e i


campioni del popolo , aspiravano alla tirannide’’ , la base sociale delle tirannidi
è dunque nella campagna.

- Tucidide ‘’ essendo le città divenute più grandi e il peso dato alle ricchezze
sempre maggiore di prima , per lo più fiorivano le tirannidi’’ , lo storico
ateniese fornisce dunque un inquadramento cronologico e di sviluppo
economico.

- E’ sbagliato cercare di trovare una causa unica all’origine della tirannide ,


non è sempre vero che nasce per motivazioni razziali ( la posizione
antidorica di Clistene a Sicione è caso particolare ) , né che sia da valutare
esclusivamente nell’ottica delle spinte individualistiche.
- Il legame della tirannide con lo sviluppo economico e demografico è
davvero notevole tra VIII e VII secolo , il tiranno incoraggia, guida e sollecita
i movimenti dell’economia e della società.

- Il rapporto tra la tirannide e lo sviluppo urbano è particolarmente


complesso , in questo caso pare giusto guardare alla tirannide di Corinto :

1) L’artigianato corinzio , in particolare nella produzione di ceramica , era


particolarmente sviluppato , ed è improbabile che l’aristocrazia dei
Bacchiadi ( che governava Corinto prima dell’avvento del tiranno Cipselo )
non avesse una sorta di controllo su di esso.

2) La ceramica migliore a Corinto ( detta protocorinzia ) è prodotta tra il 650-


630 a.C. , ma quella che ha una diffusione più vasta è quella successiva , 620-
550 , quella tardo protocorinzia.

3) A questo punto è decisivo il tipo di cronologia che usiamo in riferimento


all’avvento di Cipselo : quella tradizionale del 657 a.C. ( per cui la tirannide
conserva e perfeziona lo slancio produttivo ) , oppure cronologie più basse
come quella di Beloch , 610 a.C. , per cui si deve però ammettere che con la
tirannide si esaurisce lo sviluppo artigianale.

- La tirannide non è univocamente né agraria né commerciale , essa è sia


interessata ad uno sviluppo commerciale , sia presta molta attenzione al
rapporto con la campagna.

- Un esempio è la scelta di Pisistrato , ad Atene , di porre limiti


all’inurbamento che stava avvenendo dalle campagne ; allo stesso tempo ( e
questo anche a Sicione ) viene valorizzato anche in città un culto agricolo ,
quello di Dioniso.

- Sul piano socio-economico il tiranno è una forza propulsiva che punta a


creare un nuovo equilibrio nella polis , dando risposte anche agli strati
bisognosi , egli è promotore delle attività produttive.

- Da un punto di vista politico il comportamento dei tiranni ‘’fondatori’’ è


molto più mite , con il passare delle generazioni , ma già dalla seconda ,
avviene una degenerazione.

- Sbagliato anche dire che la tirannide è sempre anticamera della


democrazia , lo è solo dove il processo politico è spostato avanti ( Atene e
Megara ) , ma il passaggio non è assolutamente indolore.

- Il fenomeno non lascia mai le cose immutate , niente torna come lo era
originariamente , il risultato minimo è un’aristocrazia moderata , che comunque
allarga il corpo civico.

- A Sicione , il tiranno Clistene , crea la tribù degli ‘’Archelaoi’’ , che dopo la


fine della tirannide diverrà degli ‘’Aighialeis’’ ( da Egialeo , figlio dell’eroe
Adrasto , di cui Clistene aveva sostituito il culto con quello del tebano
Melanippo e di Dioniso ) , la città dopo la fine della tirannide divenne
un’oligarchia.

- Immaginare la tirannide come un’alleanza tra la classe oplitico-contadina e il


proletariato urbano è tuttavia farla passare per quello che è invece la
democrazia.

- La tirannide non rompe con l’aristocrazia e con la struttura oplitica , ma ne


conserva i legami originari , nonostante tutte le frizioni e i contrasti.

- Il tiranno crea equilibrio fra i diversi ambienti sociali ; egli occupa una
posizione mediana che riflette la sua provenienza oplitica e aristocratica e
che presta attenzione alle esigenze del popolo.

- Questa funzione di equilibratore viene meno già con la seconda


generazione, in cui si accentuano l’utilizzo della violenza e poteri di stampo
personalistico.

- Per questo motivo i governi tirannici esplodono già alla terza generazione ,
per questo Aristotele sottolinea la durata eccezionale della tirannide di
Sicione , quella degli Ortagoridi , che rimase al potere ben 100 anni.
LA TIRANNIDE DI CORINTO

- Ad instaurare la tirannide , abbattendo l’aristocrazia dei Bacchiadi , a


Corinto è Cipselo , figlio di Labda ( donna zoppa del clan dei Bacchiadi ) e di
Eezione del demo di Petra.

- Narrando della genesi della tirannide , Erodoto riporta tre oracoli diversi
citati nel discorso del corinzio Socle , nel 506 a.C. , in occasione di un incontro
della Lega peloponnesiaca ( convocata da Sparta che voleva abbattere la
democrazia a Tebe ).

- A Corinto il potere era detenuto dai Bacchiadi , che Strabone definisce


‘’tiranni , detentori del potere per circa 200 anni e abbattuti da Cipselo’’.

- Il primo dei tre oracoli fatti ai Bacchiadi annunciava che un’aquila ( Eezione
viene da aetos , che significa aquila ) avrebbe partorito un ‘’crudele e forte
leone che avrebbe abbattuto molti’’.

- Gli altri due oracoli sono molto più favorevoli a Cipselo ed Eezione , il
primo è paragonato ad un macigno che sarebbe piombato addosso ad
‘’ανδρες μουναρκος’’ ( uomini che governano , da intendere ‘’tiranni’’ ).

- Nell’ultimo oracolo si esaltava la felicità di Cipselo visitatore del santuario


di delfico , che prometteva al tiranno e ai suoi figli , ma non ai nipoti , il
regno su Corinto ( forse questi oracoli sorsero durante la tirannide dei
Cipselidi ).

- Erodoto da su Cipselo un giudizio più mite di quello che da al figlio


Periandro ( riflette troppo il discorso di Socle contro i mali della tirnnide ) ,
nonostante non risparmi pure al padre giudizi fortemente negativi.

- Nicolao di Damasco ( fonte del IV secolo, utilizzata forse anche da Eforo ) e


Aristotele danno invece su Cipselo giudizi positivi al confronto del figlio ;
riamane il tema del peggioramento progressivo del governo tirannico.
- Nicolao parla di un Cipselo valoroso , moderato , generoso verso il popolo e
ostinato nemico dei Bacchiadi , di cui ne uccide uno e induce all’esilio presso
Corcira gli altri.

- L’asprezza della lotta coi Bacchiadi trova motivazione nella staticità della
loro endogamica oligarchi ; i cui esponenti erano discendenti della
monarchia eraclide che aveva governato Corinto tra il 1074 – 891 a.C. , che
era poi divenuta con Bacchide una sorta di ‘’basileia’’ , detenuta fino al 747.

- Successivamente il clan era divenuto più ‘’repubblicano’’ , mettendo a capo


della comunità un πρυτανις , prytanis , un ‘’principe’’ ( magistrato
annuale) scelto sempre all’interno del clan bacchiade.

- Cipselo va a distruggere , nel 657 a.C. secondo la tradizione proprio questa


ristretta oligarchia , cosa che non lo rende né nemico dell’aristocrazia né tanto
meno della classe oplitica.

- Cipselo riesce a mettersi in mostra in qualità di polemarco , acquistando


fama tale da poter rivendicare la tirannide , che mantenne per ben 30 anni.

- Il figlio di Cipselo , Periandro , rimase al poter ben 40 anni , con cui avviene
la degenerazione del governo tirannico tramite l’accentuazione del potere
personale.

- Periandro si circonda di 300 guardie del corpo , i dorifori , impedisce ai


cittadini di acquistare schiavi , spoglia le donne di Corinto dei loro gioielli e
compie nefandezze d’ogni altro genere , tutte cose che Cipselo non faceva.

- Paradossalmente è Socle , in Erodoto , a sostenere che Periandro nei suo


inizi fosse molto più mite del padre.

- A Periandro succede Psammetico , figlio del fratello Gorgo , che mantiene


il potere solamente tre anni ( fino al 584 a.C. ), lasciando il posto a quella
forma di govern di cui già Socle è rappresentante , un’isocrazia
( un’aristocrazia moderata , non una democrazia ).
LA TIRANNIDE DI SICIONE , GLI ORTAGORIDI

- La storia della tirannide di Sicione , polis 20km a nord di Corinto , è


caratterizzata da un accentuarsi dei caratteri popolari della tirannide.

- La dinastia parte con Andrea , che sarebbe un μαγηιρος , un ‘’cuoco dei


sacrifici’’ , al quale un oracolo annunciava stesse per dare origine ad una
tirannide nella città.

- Egli non diede molto credito alla vicenda , ma il figlio Ortagora , resosi
famoso come guardia territoriale e come polemarco ( esattamente come
Cipselo ) si prese il potere instaurandosi una tirannide , quella della dinastia
degli Ortagoridi.

- Questa tradizione è portata avanti sia da Diodoro Siculo , sia da un papiro


di Ossirinco.

- Erodoto fornisce la genealogia a della stirpe ( nonostante le vicende degli


Ortagoridi escano dalla cronologia delle ‘’Storie’’ , 570/560-478 a.C. ).

- Anche in questa tirannide , come in quella di Corinto , c’è un progressivo


peggioramento del regime politico a causa dei comportamenti dei tiranni.

- Ad Ortagora seguono Mirone e Aristonimo , secondo Aristotele la linea è


diretta.

- Il membro più illustre degli Ortagoridi , nonché quello più discusso , è


Clistene , su cui Erodoto non si avventura a dare giudizi troppo marcati
( soprattutto in negativo ) per rispetto verso gli Alcmeonidi , con cui il
tiranno di Sicione si era imparentato ( nel 580 aveva dato all’ateniese Megacle
la figlia Agariste ).

- Tuttavia implicitamente Erodoto riesce a parlare di alcuni elementi critici del


governo di Clistene , egli infatti ammonito dalla Pizia a non espellere il culto
dell’eroe Adrasto da Sicione , lo sostituì con quello del tebano Melanippo.
- Egli inoltre cambiò i nomi delle tribù doriche , egli fu rispetto ai suoi
predecessori un ‘’innovatore’’ , soprattutto rispetto ai culti e istituti
aristocratici ; proprio per questo egli fu in conflitto con essi.

- Sul carattere e la biografia di Clistene vi sono fonti più ricche di Erodoto ,


sempre Nicolao di Damasco lo definisce ‘’ δολιος’’ ( dolios ,ingannatore ) ,
‘’φοβερος’’ ( foberos , temibile ) e ‘’δραστειος’’ ( audace ).

- La problematica storica , per la tirannide di Sicione , è l’incertezza


genealogica , data da due motivi : Erodoto non parla di Ortagora , ma
Aristotele definisce la tirannide della città quella ‘’dei figli di Ortagora e di
Ortagora stesso’’.

- Clistene sale al potere assieme al fratello Mirone , che fa eliminare dall’altro


fratello , Isodemo , che verrà poi esiliato , lasciando a Clistene il controllo
totale sulla città.

- I nomi e la vicenda vengono sempre da Nicolao , che parla di un solo


Mirone fratello di Clistene , mentre Erodoto parla di un Mirone nonno di
Clistene.

- Le genealogie possibili sono dunque 3 , quella tradizionale di Nicolao con


l’aggiunta del Mirone erodoteo ( Andrea è padre di Oratagora , a cui succede
il fratello Mirone , poi Aristonimo e infine Clistene ) e quella di Aristotele
( linea retta da Ortagora a Clistene ).

- Musti ne propone un’altra : ci sono giustamente due Mironi , ma Ortagora è


un epiteto di Mirone Io ( ortagora = colui che parla correntamente ) , si risolve
così anche la problematica della tradizione del papiro di Ossirinco.

- Una caratteristica importante di questa tirannide ,di natura tanto resiliente


da durare 100 anni , è la connotazione razziale , orientata violentemente
contro l’aristocrazia dorica.

- E la prova di questo è riportata ancora in Erodoto , sono esclusi dai


pretendenti di Agariste i rappresentanti delle città ‘’doriche’’ del
Peloponneso , fatta eccezione per un discendente di un tiranno ( Lacede ,
figlio di Fidone di Argo ).
7) COLONIZZAZIONE GRECA DI ETA’ ARCAICA

- La colonizzazione greca di età arcaica presenta caratteri diversi rispetto alle


frequentazioni micenee del Mediterraneo orientale , già la tradizione
storiografica più antica ne sottolinea le diversità e le novità delle fondazioni
dell’VIII secolo e di quelli successivi.

- L’anticipare la fondazione di colonie ( Crotone , Taranto , Metaponto ) in età


micenea è opera della storiografia più tarda : Timeo ed Eforo su tutti.

- Il problema che riguarda la colonizzazione non è la l’interpretazione delle


colonie come fondazioni commerciali e quella che ne fa colonie agrarie di
popolamento.

- Di fronte al fenomeno coloniale vi sono varie problematiche :

1) Le condizioni della madrepatria : demografiche , economiche , politiche.

2) L’atteggiamento psicologico dei Greci nei confronti della migrazione.

3) L’articolarsi delle diverse esigenze economiche.

4) Il costituirsi di ‘’aree di colonizzazione’’.

5) I rapporti con la popolazione e l’ambiente locale.

6) I rapporti con la madrepatria.

- E’ stato notato come le aree più attive in età micenea partecipino meno
all’attività colonizzatrice di età arcaica , è il caso della Beozia , dell’Attica e
dell’Argolide.

- Ruolo importante a Occidente è preso dai Corinzi e dai Calcidesi , la cui


attività non da origine a competizione , ma a distribuzione in aree differenti ,
e ad una reciproca integrazione.
- Anche Eretria , un’altra città dell’Eubea si rende partecipe dell’attività
coloniale , ma la sua opera ( poco nota ) è portata avanti in parallelo alla
fondazione di Siracusa nel 733 a.C. , condotta dal corinzio Chersicrate.

- Gli Eretriesi fondarono Pintecussa , sempre in Sicilia , in collaborazione con i


Calcidesi.

- E’ poi la guerra lelantina , combattuta da Calcide ( con i Tessali e Samo )


contro Eretria ( con Mileto ) , che porta alla fine dell’espansionismo coloniale
eretriese a al consolidamento dell’intesa tra Corinto e Calcide.

- E’ curioso notare come i Greci vadano a fondare colonie cercando di


ricostruire il paesaggio , la cornice ambientale e le opportunità strategiche
della madrepatria.

ESEMPI : Focea e la sua colonia Marsiglia sono molto simili , Reggio è su uno
stretto come la sua madrepatria Calcide , Siracusa ha due porti come Corinto ,
quest’ultima sorge su un istmo a cui da nome , proprio come la sua colonia Potidea.

- Con la fondazione di Pintecussa ( Ischia ) da parte di Eretriesi e Calcidesi si


può parlare di ‘’alba della Magna Grecia’’ , la Μεγαλη Ελλας.

- Pintecussa va però considerato un insediamento gracile , a cui non


possono essere applicati gli stessi criteri di valutazione adottati per le colonie
riuscite , in questi termini la prima colonia greca in Italia è Cuma , fondata nel
1050? , secondo Eforo.

- La fondazione dovrebbe essere spostata all’VIII secolo , tuttavia mancano


date attendibili che attestino la fondazione di Cuma come di poco
successiva a quella di Pintecussa.

- Stesso problema per le colonie calcidesi in Occidente ( Zante , Reggio ,


Neapolis ) , fatta eccezione per quelle in Sicilia ( Nasso , Leontini , Catania ).

- Nella storia e nella cronologia delle colonie greche d’occidente risulta


operare un ruolo fondamentale la cronologia siceliota , quella di Vo secolo da
indicazioni ad annum ( Antioco per esempio ).
- Per le città del Mar Ionio in particolare si ha un doppio ordine di date :

1) Quelle raccolte in Eusebio e Girolamo , che si avvicinano al 700 a.C.

2) Una data per Crotone e una per Reggio , entrambe vicine a quelle delle
fondazioni di città in Sicilia ( Antioco in particolare tende ad avvicinare le
date delle fondazioni in Sicilia a quelle in Italia ).

- Nel panorama coloniale , nonostante vi siano varie colonie miste , si vanno a


creare comunque luoghi privilegiati per le imprese coloniali : un esempio è
l’area achea tra Metaponto e Crotone , che ovviamente non sfocia in una
sorta di unità territoriale e politica , ma che costituiscono forme di
solidarietà.

- In un certo senso il concetto di Μευαλη Ελλας ha origine nelle zone achee ,


sfociando poi anche in altre.

- Si creano di conseguenza degli ovvi interessi territoriali , come quello delle


colonie achee in Italia ( Crotone , Sibari e poi Metaponto ) verso la Siritide ,
cosa che le portò a distruggere la colonia ionica di Siri ( fondata da abitanti
di Colofone , fuggiti per alla pressione lida del re Gige , circa 675 a.C. ).

- In questo modo gli Achei poterono contendere a Taranto proprio la


Siritide , desiderio che , secondo Antioco , venne agli Achei a partire dall’VIII
secolo.

- Per questo gli abitanti di Sibari chiamarono i loro altri Achei per occupare
Metaponto , per andare ad occupare uno dei punti estremi della Siritide , allo
stesso modo gli Zanclei chiamarono altri Calcidesi per fondare Reggio e
andare ad occupare lo stretto.

- Sempre i Calcidesi di Nasso andarono a fondare prima Leontini e poi


Catania in un analogo prospettiva startegica rivolta però in Sicilia.

- Nell’isola i coloni greci dovettero fare i conti con le popolazioni locali , i


Siculi ad est e nel centro e i Sicani ad ovest.
- I Siculi erano stanziati nei territori alle spalle delle colonie calcidesi della
zona etnea , oltre che di Siracusa , di Camarina e i loro territori erano anche
intorno alla zona di Gela ; uno dei loro centri , vivo ancora nel V secolo , era
Menai , il lago dei Palici e il sito che durante le campagne del leader siculo
Ducezio fu nominato Morgantina.

- I Greci consideravano i Siculi imparentati alle popolazioni della penisola ,


ma essi erano distinti tra una parte di Siculi di zona sicula , insediatisi nella
zona di Nola e Cassibile già nel II millenio a.C. ; l’altra era una facies
ausonia ( auein = ardere , si trovavano in zone vulcaniche ) nelle isole come
Lipari e nella zona dell’odierna Milazzo.

- Nel corso del Tardo Bronzo , dal XVI/XV fino al XIII secolo , è riscontrabile
nella Sicilia orientale e nelle isole come Lipari ,del materiale miceneo , senza
che esso significhi per forza la presenza di insediamenti veri e propri.

- I Sicani presentano invece meno caratteristiche indoeuropee rispetto ai


Siculi , per questo vengono considerati una popolazione preindoeuropea
originaria della penisola iberica.

- Accanto ai Siculi vi erano poi gli Elimi , che avevano come centri Segesta ed
Erice ; essi erano considerati dei discendenti Troiani , e questo poiché questa
popolazione aveva molti richiami al mondo orientale ( di ambiente fenicio-
cipriota ).

- L’ellenizzazione degli Elimi fu molto veloce , già nel V secolo Segesta era
divenuta concorrente di Selinunte e allo stesso tempo alleata dell’Atene di
Alcibide.

- Ellenizzazione si può intendere come : infiltrazione di oggetti o acculturazione


e arrivo della cultura greca , ma anche dominio sul territorio da parte di città
greche , desiderose di costruire una χωρα ( una chora , un territorio con
campagna ):

- Nella costruzione di un dominio continuo fu impegnato Terone tiranno di


Agrigento , ma ancor prima di lui ( nella stessa città ) il tiranno Falaride nel
VI secolo.
- Egli costruì un dominio territoriale che comprendeva anche la sicana Uessa ,
che riuscì a conquistare , ma il fatto che i Sicani esercitino , ancora nel VI
secolo , forti pressioni su Imera , dimostra che la loro resistenza è piegata
solo nel secolo successivo.

- Sempre in quest’ottica di dominio territoriale , pare diversa la situazione di


Siracusa e Gela nel rapporto con i loro vicini.

- Siracusa fonda Acre nel 663 , nel 643 anche Casmene , per andare a
costituire un dominio che abbia profondità nel territorio.

- Nel 598 , sulla costa occidentale , Siracusa fonda Camarina , riuscendo a


costruire un primo abbozzo di dominio territoriale continuo ; tentativo
perseguito anche da Gela ( di fondazione rodio-cretese , 688 ) e Selinunte
( fondata da Megara-Iblea tra il 650-628 ).

- Dopo la fondazione di Camarina , gli abitanti di Gela andarono a fondare la


sottocolonia di Akragas ( Agrigento ) , in cui dopo brevissimo tempo si
insediò la tirannide di Falaride , abbattuta da Telemaco ( della famiglia
degli Emmenidi , a cui apparteneva anche Terone ).

- Gli Emmenidi provengono direttamente da Rodi ( nonostante la loro


propaganda li volesse discendenti di Cadmo e pertanto di Edipo ) , e per
questo sfavorirono l’ambiente di origine cretese ad Agrigento.

- Il dominio territoriale di Siracusa al contrario era molto limitato all’inizio


del VIo secolo , e anche all’inizio del V o la situazione non era di molto
cambiata.

- Nel V secolo i Siracusani dovevano affrontare Ippocrate tiranno di Gela ,


morto nel 491 combattendo Ibla , e il suo successore Gelone , il quale riuscì a
prendersi la tirannide proprio a Siracusa.

- Ippocrate aveva colpito prima l’area etnea , puntando poi Zancle a nord e
Siracusa a sud , dove però il suo assedio fallì ; i suoi tentavi ebbero vero
successo solo con le città calcidesi.
- Il tentativo di Ippocrate fallisce di fronte alla resistenza greca e indigena ;
l’azione di Gelone fu diversa per spessore ma analoga nell’impegno : egli
intervenne a Siracusa in favore dei gamoroi ( i proprietari terrieri di origine
corinzia ) esuli a Casmene.

- Gelone venne chiamato dai gamoroi , che storicamente avevano in mano le


redini della polis siracusana , scacciati dai kyllyrioi ( la classe popolare di
origine indigena che abitava a Siracusa ) , che vennero sfavoriti insieme al
damos dal futuro tiranno.

- Gelone trasferì a Siracusa , divenuta centro del suo potere, metà degli
abitanti di Gela più tutti i Camarinesi , assieme agli aristocratici di Megara e
gli Eubeesi di Sicilia , vendendo in schiavitù la parte umile della cittadinanza
delle città vinte.

- Gelone , controllando lo sviluppo demografico delle altre polis , vuole


rendere Siracusa centro-guida , e garantirle un ampio dominio territoriale ;
egli, a differenza di Ippocrate ,sembra meno interessato all’acquisizione di
centri siculi.

- Nel 580 arriva in Sicilia un contingente di Cnidii guidato da Pentatlo , che


inizia una sfortunata spedizione alla ricerca di un’area non già occupata , egli
si allea con Selinunte contro Segesta , ma è sconfitto ( e ucciso ) da Fenici ed
Elimi.

- I suoi seguaci trovano allora rifugio presso le isole Eolie , Lipari diviene il
centro urbano , Iera ( Vulcano ) con Strongyle ( Stromboli ) e Didima
( Salina ) divengono il territorio agricolo.

- I ‘’Fenici’’ ( così li chiama Pausania ) che contrastarono Pentatlo , potrebbero


essere Cartaginesi , tuttavia non è sensato anticipare l’inizio dell’epicrazia
cartaginese in Sicilia per un tentativo , come quello dei Cnidii , sconfitto in
partenza e privo di veri aiuti da parte dei Greci.

- La vera presenza cartaginese in Sicilia comincia quando la città africana


cambia la sua politica estere , cominciando una campagna di espansione in
Africa , Sardegna e nella stessa Sicilia.
- Il contrasto greco-cartaginese comincia solamente dopo le imprese di Malco,
nel 550 a.C. circa.

- Punto fondamentale appare dunque il rapporto tra le colonie e la


popolazione indigena , caratterizzato fin da subito da conflitti che portarono
nel giro di un decennio alla scomparsa di centri indigeni sulla costa , cosa che
costrinse i locali a spostarsi verso l’interno.

- I rapporti servili della madrepatria furono esportati anche in Magna Grecia


e Sicilia , cosa innegabile , ma va ricordato che di norma questi schiavi non
erano Greci.

- Il fenomeno coloniale va letto dunque sotto vari aspetti , ma quello degli


aspetti territoriali appare uno dei più importanti , chiave per leggere anche il
tema delle sottofondazioni.

- Molto spesso create in aree minori dove si esprimeva una determinata


produzione artigianale.
LE ORIGINI DI LOCRI E TARANTO

- Particolarmente complesse sono le dinamiche interne delle colonie tra la


fondazione e il VIO secolo , soprattutto per quanto riguarda le dinamiche
sociali.

- Le origini sociali sono avvolte nel mistero , in particolare quelle di Taranto e


Locri Epizefirii , addirittura la tradizione parla , per la fondazione di queste
due polis , della partecipazione di schiavi.

- Alla fondazione di Taranto , colonia spartana , avrebbero partecipato figli di


iloti e di donne spartane ( erano i Partenii , figli di donne legalmente
vergini) , questa tradizione sembra però rifiutata dalla città.

- Al contrario i Locresi non la negano né la rifiutano , rivendicando l’origine


nobile delle capostipiti delle canto famiglie più nobili della città ( alla
fondazione di Locri avrebbero infatti partecipato figli di servi unitisi con le
loro padrone ).

- Tra i moderni , critici su queste tradizioni , è derivata l’idea che queste teorie
sulla partecipazione servile abbiano come origine le guerre ‘’servili’’ della
storia della Grecia arcaica , ovvero quelle fatte dagli Spartani per
l’asservimento dei Messeni.

- Tuttavia è anche impossibile negare che un fenomeno collegato a sviluppi


demografici tanto ampi non possa aver interessato anche strati di
popolazione più infimi.

- Fonte per la fondazione ‘’ilotica’’ ( fatta come detto dai Partenii e dal loro
capo Falanto ) di Taranto è Antioco , Eforo afferma che gli iloti di Taranto
fossero in realtà Spartiati declassati per inadempienze militari.

- Per Locri la fonte ( in questo caso poco attendibile ) è Timeo di


Tauromenio , il quale nega , a scapito di Aristotele , l’origine semiservile dei
Locresi Epizefirii.
- Egli però sbaglia , non parlando di come la schiavitù chiamata in causa a
Locri sia in realtà di tipo rurale.

I LEGISLATORI E GOVERNI NELLE COLONIE D’OCCIDENTE

- Trapela , nei primi due secoli di vita delle colonie , anche qualcosa
sull’attività di legislatori , in questo caso Zaleuco di Locri e Caronda da
Taranto.

- La loro attività tuttavia è stata oggetto di manipolazioni pitagoriche , infatti


già molti allievi di Pitagora si trovano in Italia già nel 530 a.C. ; inoltre la
loro opera è caratterizzata da interferenze e sovrapposizioni ( Caronda fu
legislatore a Catania ma anche a Reggio ).

- I regimi delle colonie , nei primi due secoli di vita , hanno un’anima
fortemente egualitaria , rotta nel tempo da una progressiva stratificazione
sociale.

- Ciò determinò nel tempo l’arrivo di conflitti sociali ( στασεις , staseis ) che
turbarono la società e causarono espulsioni di parte del corpo civico ( si è già
parlato del conflitto tra gamoroi e kyllyrioi a Siracusa ).

- Un caso importante è quello di Gela , dove ,all’inizio del VII o, vi fu una


secessione in massa di abitanti , che fu sedata da Teline , antenato dei
Dinomenidi ( la famiglia di Gelone e Ierone ).

- A Siracusa invece , a metà del VIIo , furono cacciati i Miletidi , che sostarono
a Mile ( perlappunto ) prima di unirsi agli Zanclei e fondare Imera nel 648
a.C.

- In un contesto così nuovo , e aperto ad ogni possibilità , è normale che


talvolta alle lotte sociali si sostituissero i cambiamenti di regime , che
portarono a precoci tirannidi , come quella di Falaride ad Agrigento.
- La prima tirannide in zona coloniale è quella di Panezio a Leontini.

- Il caso di Agrigento è comunque analizzabile attraverso lo stato della sua


fondatrice Gela , forse i fondatori di Akragas erano divisi da lotte intestine.
Pertanto si può effettivamente dire che le prime tirannidi siceliote abbiano
motivazioni simili a quelle arcaiche.
L’ESPANSIONE GRECA ‘’TOTALE’’ NEL MEDITERRANEO

- Limitare l’espansione commerciale e coloniale greca solo all’Italia e alla


Sicilia sarebbe un errore , esse sono solo quelle in cui avviene un
addensamento maggiore.

- Intorno al 600 a.C. il samio Coleo raggiunge Tartesso in Iberia , vicino alle
colonne d’Ercole, venuto a conoscenza dell’argento presente nell’area.

- Anche nell’odierna Costa Azzurra sorgono colonie greche , i Focesi fondano


Massalia ( Marsiglia ) , ma vengono fondate anche Nikaia ( Nizza ) ,
Anripolis ( Antibes ) ecc….

- La colonizzazione greca di primo millennio , nel Mediterraneo orientale e


sud-orientale , è strettamente legata ad un rapporto con i poteri locali , come
nel caso dell’Egitto faraonico.

- Alla foce bitinica del Nilo i Milesi fondano ‘’Μιλεσιων τειχος’’ ( milesion
teichos , ‘’la fortezza dei Milesi’’ ) , mentre sulla foce canopica essi ed altri
Greci ottengono dal faraone Amasi il permesso di fondare una colonia : la
città di Naucrati.

- A Naucrati sorgevano vari santuari di città : il tempio egineta di Zeus , il


santuario di Apollo ionio ec...

-Essa rimaneva fondamentalmente una realtà emporiale , dedita al


commercio greco-egizio , allo scalo e al deposito delle merci ; il cui stesso
esistere dipendeva dalla benevolenza del faraone.

- Altro caso è quello della fondazione di Cirene , fondata più ad occidente di


Naucrati ( in Libia ) da gente di Tera , una colonia spartana.

- Più tardi , sulle alture ad ovest della città , vennero fondate anche Barce e
Euesperidi ( Bengasi ).
LA COLONIZZAZIONE NEGLI STRETTI E NEL MAR NERO

- I Greci sono impegnati anche nella colonizzazione , tra il VIII/VII secolo ,


dell’area degli stretti del Bosforo e dell’Ellesponto e anche oltre questi , per
arrivare fino al Mar Nero.

- Questa colonizzazione appare più come un ‘’migrazione interna’’, dei Greci


dell’Egeo , tra cui spiccano ancora i Calcidesi d’Eubea , che colonizzarono le
isole sopra quest’ultima ( Sciato e Ico ) e anche diversi siti nella penisola che
prese il nome della loro città , la Calcidica.

- I Corinzi in Calcidica , al tempo del tiranno Periandro , fondarono la città di


Potidea ; la spinta è , come in età micenea , da sud a nord , e vi partecipano
anche i Parii ( tra di essi anche il poeta Archiloco ) andando a fondare Taso ,
proprio di fronte alle coste della Tracia , un’area con una possente vena
argentifera.

- Clazomene fonda una colonia ad Abdera , ma essa viene distrutta dai Traci ;
la colonia clazomena è sostituita con una più fortunata fondata da Teo.

- Importante fu l’opera dei Lesbii nella Troade , ma anche quella di Mileto ,


che secondo la tradizione fondò ben 90 città , tra cui Cizico , Abido e Cio
nell’area degli stretti e del Mar di Marmara.

- Nelle coste meridionali del Ponto Eussino avvengono moltissime


fondazioni , come quelle di Sinope e Trapezunte , ma anche sulla costa
occidentale Istro , Apollonia e Tomi sulla foce del Danubio.

- In Crimea fu fondata Teodosia , mentre nell’odierna Russia viene fondata


Panticapeo.

- La colonizzazione di Mileto si incrocia con quella di Megara , che sul


Bosforo fonda Calcedone e sulla sponda occidentale Bisanzio.

- Da Megara arriva anche a fondazione di Eraclea Pontica sul Mar Nero ,


queste fondazioni oscillano sempre tra l’VIII/VII secolo.

- Ovviamente l’ellenizzazione del Ponto sul piano politico e culturale non è


paragonabile per spessore a quella dell’Italia e della Sicilia.

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