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MUSTI CAPITOLO X ; ALESSANDRO IL GRANDE E

L’ORIGINE DELL’ELLENISMO

1) L’EREDITA’ DI FILIPPO II

Gli inizi del regno di Alessandro , dall’assassinio di Filippo II nell’autunno


336 fino alla distruzione di Tebe nel 335 , rappresentano un momento di
difficoltà per la monarchia macedone , che sembra aver perso l’efficienza e la
potenza a cui Filippo l’aveva abituata.
Agli inizi del 337 la συμμαχια ( summachia : ‘’alleanza ) greca riunita a
Corinto aveva nominato Filippo generale con pieni poteri politici nella guerra
contro i Persiani.
Il movente della guerra sarebbe stato il rifiuto del Gran Re di liberare le città
greche d’Asia , a cui seguì l’invio in Asia Minore ( passando
dall’Ellesponto )di un’avanguardia di 10.000 uomini al comando dei
macedoni Parmenione e Attalo ( nonno di Cleopatra , ultima moglie di
Filippo II ) nella primavera del 336.
In Persia Artaserse III Ochos , e suo figlio Arsete , erano stati eliminati
dall’eunuco Bagoa , il quale aveva posto sul trono un rappresentante di un
ramo secondario degli Achemenidi , Dario III.
Egli però si liberò alla svelta di Bagoa , ma non agì contro l’avanguardia
nemica in Asia Minore , dove i satrapi locali si erano rassegnati all’inerzia ,
mentre le città greche e anche Pixodaro ( fratello di Maussollo e Ada )
principe di Caria speravano nell’intervento liberatore dei Macedoni.
D’altro canto nemmeno Alessandro gradiva i possibili rivali , nemmeno quelli
che il padre aveva già annichilito , come il cugino Aminta IV ( figlio del
fratello di Filippo II , Perdicca III ) , che era stato fatto sposare con la sorella
del futuro conquistatore dell’Asia , Cinna.
Alessandro punì duramente anche la casa reale della Lincestide , che aveva
appoggiato Aminta IV e le sue rivendicazioni.
Questi eventi andavano a rivitalizzare l’opposizione antimacedone nei Greci :
la guarnigione macedone di Ambracia in Epiro fu scacciata , mentre ad
Atene , Demostene e Iperide andavano a rinforzarsi.
Importante risulta la figura di Licurgo , il quale accusa lo stratego Lisicle
della sconfitta a Cheronea , cosa che costò allo stratega la condanna a morte.
Il nome di Licurgo si collega anche alla rivoluzione finanziaria di Atene , egli
infatti fu ministro delle finanze dalla vigilia di Cheronea fino al 326.
La sua opera risulta fondamentale anche da un punto di vista
amministrativo, visto che egli riorganizzò l’istituzione dell’efebia ( servizio
militare da 18 a 20 anni ) , completò il teatro di Dioniso ( che sostituì la Pnice
come luogo delle ecclesie , le assemblee popolari ) e nel 337 appoggiò
Demostene che voleva ricostruire e rinforzare le mura cittadine.
La sua opera politica , così come quella successiva di Demostene , non
riuscirono però a rendersi efficaci come prima di Cheronea , nonostante gli
avvenimenti del 336 in Macedonia avessero riacceso la fiaccola nazionalistica
in Grecia.
Alla morte di Filippo II Demostene diede pubblica manifestazione della sua
gioia , fece un sacrificio per ringraziare gli dei e mostrò disprezzo per quel
‘’Margite’’ ( modo per dire stupido ragazzo ) che gli era succeduto.
Ma Alessandro non voleva vanificare tutto ciò che era stato fatto dal padre ,
anzi ne ripercorse le tappe molto velocemente : prima ereditò la tagia di
Tessaglia , alle Termopili è riconosciuto protettore del santuario delfico , Tebe
e Atene devono versare dei tributi e a Corinto riceve il titolo del padre di
strategos autokrator ( generale con pieni poteri ).
Alessandro però si dimostra non estraneo alla tradizione di intrighi e omicidi
della casa reale argeade , egli elimina per primo Attalo , suo nemico dai tempi
del matrimonio di sua nipote Cleopatra ( indotta al suicidio da Olimpiade e la
sua prole uccisa ) , con l’aiuto di Parmenione.
Nella primavera del 335 Alessandro partì da Anfipoli per muoversi verso il
Nord , per contrastare le pressioni delle genti danubiane , peoniche e degli
Illiri , guidati dal figlio del re Bardylis ( sconfitto da Filippo II nel 358 ) , il cui
nome era Clito.
La campagna ebbe successo , nonostante le difficoltà nell’assedio di Pelion ,
nel cuore dell’Illiria.
La lontananza del re macedone , la falsa notizia della sua morte in battaglia
rivitalizzarono le fazioni nemiche della Macedonia , a Tebe la guarnigione
macedone veniva assediata nella Cadmea , mentre ad Atene i capi filo-
macedoni , Timolao e Anemeta venivano uccisi.
Alessandro , informato dei fatti , adottò la strategia del padre , colpire
duramente Tebe e risparmiare Atene , per il suo ruolo storico e culturale ; in
14 giorni giunse di fronte alla capitale beotica.
I Tebani offrirono una gloriosa resistenza , ma le loro linee di difesa furono
inutili , i morti furono 6000.
Il giudizio del tribunale federale diede sfogo agli odi assopiti contro una città
che anni prima aveva distrutto Platea e Orcomeno ( da poco ricostruite ) :
Tebe fu distrutta ( eccetto la casa di Pindaro ) e i suoi abitanti venduti come
schiavi o deportati in Macedonia.
Atene mandò degli ambasciatori ad Alessandro , guidati dal filomacedone
Demade ; Alessandro impose l’estradizione dei rivali politici Licuro ,
Demostene e Iperide e dei rifugiati tebani.
La città insorse contro questa proposta , Carete e Caridemo scelsero la via
dell’esilio per non arrendersi al macedone , il primo si ritirò nel Sigeo , il
secondo andò a servire il re di Persia.

3) IL CONFRONTO CON LA PERSIA FINO ALLA BATTAGLIA DEL


GRANICO ( 334 )

Chiusi i conti in Grecia , tutto era pronto per la grande avventura in Asia ,
dove l’avanguardia al comando del solo Parmenione ( sappiamo della fine di
Attalo ).
Alessandro varcò l’Ellesponto alla guid di 40.000 uomini :

- 32.000 fanti , tra Macedoni ( 12.000 ) / alleati e mercenari greci / Traci.

- 8000 cavalieri , di cui 1800 etairoi ( nobili vicini al re , i suoi ‘’compagni


d’arme ) macedoni / 1200 cavalieri tessali / altri provenienti da altre regioni ;
tutti erano al comando di Parmenione.

Le difese persiane erano affidate al greco Memnone di Rodi , succeduto al


fratello Mentore nel comando delle truppe della fascia costiera.
La sua tattica difensiva funzionò nella zona della Caria fino ad Efeso , mentre
le regioni dell’Anatolia settentrionale furono fin da subito più permeabili
all’azione macedone.
L’appoggio della flotta ( 160 navi , per lo più greche ), comandata dal
macedone Nicarone , alla grande impresa continentale di Alessandro fu
minimo , il suo numero era di molto inferiore a quello della flotta persiana.
L’impresa cominciò sotto il segno del mito : fra i primi atti della spedizione
c’è la visita alla tomba di Achille , cui vennero tributati onori , e la visita della
prima nemica asiatica , Troia.
Di fatto si può dire che il sogno di Isocrate , di una Grecia ‘’unita’’ nel segno
di un ‘impresa contro i veri nemici , i Persiani , si fosse realizzato.
Il gesto di Alessandro ( dipinto nelle biografie in modo molto romanzesco ,
non che sia del tutto inverosimile ) è fortemente simbolico , egli dava alla sua
spedizione un livello culturale ‘’omerico’’ , è la guerra di tutti i Greci contro
l’Asia.
Una scelta culturale favorita sicuramente dal periodo in cui fu allievo di
Aristotele e Callistene.
Nel Maggio ( Giugno ) del 334 , i satrapi di Lidia ( Spitridate ) , Frigia
maggiore ed ellespontica ( Atizie , Arsite ) e Cappadocia ( Mitrobuzane )
affrontarono il re macedone presso il fiume Granico ( scorre dall’Ida alla
Propontide ).
La BATTAGLIA DEL FIUME GRANICO fu decisa dal coraggio della
cavalleria macedone e tessala , Alessandro colse una grande vittoria ; i morti
fra i Persiani furono molti , tra cui Spiridate e Mitrobuzane.
Alessandro avanzò facilmente da Dascileo fino a Sardi e poi ad Efeso ( Ionia
ed Eolide ) ; la prima difficoltà fu la presa di Mileto.
L’obiettivo del re era quello di arrivare a sud , per piegare la resistenza
persiana costruita da Memnone di Rodi.

3) ALESSANDRO , I GRECI , L’ASIA FINO ALLA BATTAGLIA DI ISSO

Le scelte politiche di Alessandro , riguardo i regimi interne delle città prese,


furono obbligate : egli restaurò la democrazia ad Efeso , visto che l’oligarchia
locale era per tradizione legata alla Persia.
Egli nell’autunno del 334 decise inoltre di rimandare indietro la flotta ,
intuendo che la sua sarebbe stata una lotta ‘’nel continente’’ contro un impero
continentale.
Nella sua avanzata verso sud , Alessandro incontrò la dura resistenza di
Alicarnasso , di cui conquistò solo la città bassa , mentre Memnone rodio gli
sfuggiva nottetempo e poneva il suo quartier generale a Cos.
La satrapia di Caria fu data da Alessandro alla sorella di Pixodaro e
Maussollo , Ada , nonostante la città alta di Alicarnasso , Mindo e Cauno
continuavano a resistere.
Il vecchio satrapo locale , il filo-persiano Orontobate , fu sostituito.
Alessandro si mosse verso Licia e Panfilia , fino a giungere a Gordio verso
l’inizio del 333 ; qui il re ‘’sciolse’’ ( tagliò con la spada ) il famoso ‘’nodo di
Gordio’’ che secondo la leggenda sarebbe stato tagliato dal conquistatore
dell’Asia.
L’evento ha una natura fortemente allegorica , si può affermare che per una
serie di ragioni ( la presenza di greci mercenari tra i Persiani e la freddezza di
alcuni alleati greci , come Atene ).
Nel frattempo Memnone aveva recuperato posizioni nell’Egeo , Lesbo e
Chio , suscitando anche una certa simpatia tra gli abitanti delle Cicladi ;
tuttavia una malattia lo uccise durante l’assedio di Mitilene.
I Persiani Farnabazo e Autofradate presero il suo posto , ripresero Tenedo ,
ottennero la resa di Mitilene e riconquistarono la città bassa di Alicarnasso ,
tuttavia la costruzione di una nuova flotta greca comportò delle sconfitte
persiane a Sifno e nell’Ellesponto.
I successi continui comportarono un riavvicinamento dei Greci con il re di
Macedonia , tranne la sempre ostile Sparta del re Agide III.
Il consolidamento del rapporto greco-macedone fu rinforzato ulteriormente
dalla vittoria che Alessandro ottenne nella BATTAGLIA DI ISSO ( Siria del
Nord ) nell’autunno del 333.
Alessandro arrivò alla scontro passando i monti del Tauro , la Cilicia ( dove
aveva avuto problemi fisici ) conquistando Mallo e Soli e giungendo infine
nella Siria settentrionale , dove lo aveva raggiunto lo stesso Dario III partito
da Babilonia.
Alessandro si presentò di fronte all’esercito persiano presso Miriandro , Dario
fece un tentativo di aggirare il macedone attestandosi proprio nella pianura
di Isso.
Ad Alessandro non restava che attaccare tempestivamente nella piccola piana
di Isso , dove l’ala destra di Alessandro , fanteria e cavalleria macedone
comandata dal re in persona travolse l’ala sinistra persiana.
Alessandro riuscì anche ad intervenire in aiuto della sua ala sinistra , la
cavalleria tessala e peloponnesiaca al comando di Parmenione.
Lo schieramento persiano collassò , il macedone prese l’accampamento del
gran re , dove trovò la madre del Gran Re , Sisigambi , la moglie , Statira , e i
figli.
La vittoria di Alessandro placò l’ostilità dell’opinione pubblica greca , alle
Istmiche del 333 fu decretata una corona d’oro per il re macedone ; la cui
flotta , al comando dei Macedoni Egeloco e Anfotero , recuperava tutte le
posizioni nell’Egeo : Chio , Tenedo , Lesbo , la Caria e Rodi , che andava dalla
parte di Alessandro spontaneamente.
Gli oligarchi di Chio e i tiranni di Samo verranno deportati ad Elefantina in
Egitto.

4) ALESSANDRO IN FENICIA ED EGITTO : LA BATTAGLIA DI


GAUGAMELA ( 332/331 a.C. )

Alessandro si mosse dalla Siria orientale alla Fenicia , dove conquistò le città
principali , subito Sidone e Arado ; dopo aver declinato la proposta di Dario
III : divenire sovrano dell’Asia ‘’al di qua dell’Eufrate’’ , ottenere un
risarcimento di 10.000 talenti e il matrimonio con una figlia del re.
Non è impensabile che Alessandro abbia rifiutato fin dall’inizio questa
proposta , non volendo rendere precari gli effetti di una vittoria straordinaria
come quella di Isso.
L’obiettivo del macedone ora è quello di tagliare la Persia fuori dal
Mediterraneo , in modo tale da rendere il conflitto una guerra di conquista
continentale ; Dario fu lasciato tornare in Assiria , Alessandro come detto si
recò a sud.
La prima difficoltà in Fenicia la trovò nell’assedio della città di Tiro , protetta
dalla sua posizione insulare.
La città cadde nell’Agosto del 332 , dopo che Alessandro con l’aiuto di una
squadra di Ciprioti e Fenici tagliò il braccio di mare che separava la città dalla
terraferma.
Per vendicarsi delle crudeltà dei Tirii nei confronti dei prigionieri greci
Alessandro ( che aveva speso 2 anni nell’assedio della città ) ordinò la strage
di 8000 uomini e la vendita in schiavitù di ben 30.000 abitanti.
Sulla via dell’Egitto l’ultima città che resistette fu Gaza , in cui la guarnigione
persiana riuscì a durare ben due mesi.
La campagna in Egitto di Alessandro ( Inverno 332/331 ) fu facilitata
dall’appoggio degli Egiziani , che avevano ancora fresco il ricordo
dell’indipendenza dai Persiani ( 404-343 a.C. ).
Il macedone fu accolto come liberatore , l’oracolo di Siwa lo dichiarò figlio del
dio Ammone , in quanto ormai era padrone d’Egitto : trovava dunque
conferma ciò che la madre Olimpiade diceva di lui , che fosse figlio di Zeus e
non di Filippo II .
Alessandro , signore riconosciuto di un paese straniero , iniziò la fondazione
di una città , col suo nome , presso il ramo Canopico del Delta del Nilo , sul
sito del villaggio indigeno Rhakotis.
Nelle retrovie intanto , in Frigia , Antigono sconfiggeva un’armata persiana
che tentò un’incursione.
Dopo la fondazione di Alessandria , il re ripartì dall’Egitto per raggiungere la
Mesopotamia , attraversando l’Eufrate e poi anche il Tigri.
Il contatto con l’esercito di Dario III avvenne nella regione di Arbela , presso
la città di Gaugamela ( 1 Ottobre 331 ).
LA BATTAGLIA DI GAUGAMELA fu di fatto la replica di quella di Isso , la
cavalleria e la fanteria dell’ala destra attaccarono l’ala sinistra persiana e la
travolsero , mentre l’ala sinistra macedone ( al comando di Parmenione ) fu
messa in grave difficoltà dall’attacco persiano , ma l’arrivo di Alessandro
risolse ogni problema.
Dopo aver inutilmente cercato di inseguire Dario III , le mosse successive
furono la presa di Babilonia , di Susa ( con il suo tesoro di 50.000 talenti ) e di
Persepoli ( 120.000 talenti).

5) IL TENTATIVO DI SPARTA NEL PELOPONNESO

In Grecia la situazione sembrava ormai annichilita , ma a smuovere le acque


fu Sparta , che fece trattative con la Persia , che portarono all’effimera
conquista di una parte di Creta , subito liberata dalla flotta macedone ( 331 ).
Gli Spartani avevano scatenato una rivolta anti-macedone nel Peloponneso ,
sostenuta dai tradizionali luoghi ostili alla Macedonia : Elide , Arcadia e
Acaia ; mentre Corinto – Argo – Messene - Megalopoli restarono con
Alessandro ; in Tessaglia e Attica la defezione rimase allo stato embrionale.
Terminata la consueta spedizione contro i Traci , il reggente Antipatro ( che
aveva il titolo di stratego ) mosse le sue truppe verso il Peloponneso , dove
liberò la città di Megalopoli dall’assedio delle truppe del re Agide III.
Quest’ultimo si ritirò sulle alture a Sud della città , dove lo raggiunse
Antipatro ; ne seguì uno scontro sanguinosissimo in cui i Macedoni
prevalsero e Agide morì come un eroe ( autunno 331 ).
Antipatro impose agli Spartani di consegnare 50 ostaggi ( che per Sparta non
erano pochi ) , Alessandro lasciò che la Lega Ellenica giudicasse i rivoltosi ;
furono imposti risarcimenti per Elei ed Achei da pagare a Megalopoli.

6) IL GRANDE INSEGUIMENTO

Nell’Inverno del 331/330 Alessandro sostò in Perside , dove aveva dato alle
fiamme il palazzo di Persepoli ; nel frattempo Dario fuggiva verso le regioni
più lontane.
In Media fu raggiunto dal macedone , che lasciò Parmenione nella capitale
della regione , Ecbatana , per seguire Dario che si era rifugiato in Battriana
( l’odierno Afghanistan ).
Con Parmenione restano metà dell’esercito , Traci e mercenari ; l’altra metà
segue Alessandro nella sua folle epopea , che si concluderà nel Luglio del
330 , quando Dario III , deposto dai suoi generali , è ucciso dal satrapo della
Battriana Besso che aveva assunto il comando.
Besso apparteneva ad un ramo collaterale degli Achemenidi , e si proclamò
Artaserse III.
Alessandro recuperò la salma di Dario e la riportò a Persepoli , dove avvenne
la sepoltura , tributata con grandi onori, nella necropoli regale ; con questi
gesti il figlio di Filippo II voleva presentarsi come legittimo successore di
Dario III , il che comportava alcune conseguenze :

1) L’obbligo di prendere il regicida Besso , che è usurpatore

2) Completare la conquista delle altre regioni dell’impero

3) L’ulteriore ideologizzazione della campagna


4) Il re macedone entra nei panni di monarca persiano , essendo successore di
Dario III

5) La formazione di opposizioni al re da parte di alcuni Macedoni , anche


della sua cerchia , con la conseguente creazione di un clima di sospetto.

A questo punto Alessandro intraprende la conquista delle ultime regioni


dell’impero : quelle dei Parti , dei Tapiri , dei Mardi e degli Ircani , più le
regioni della Battriana, della Dragiana , dell’Areia e dell’Aracosia.
I satrapi di queste aree cercarono la fuga al di là del Paropamiso
( l’Hindukush ) o dell’Indo , come Barsaente , satrapo di Dragiana e Aracosia
che però venne estradato dagli Indii e consegnato ad Alessandro.
Il satrapo di Areia , Spitamene , si rifugiò presso Besso , che però
abbandonava Battra e fu inseguito da Alessandro fino al fiume Oxos , dove
però fu consegnato dai suoi stessi generali a Tolomeo.
Besso fu mandato a Battra , poi ad Ecbatana dove fu giustiziato , rendendo
Alessandro il vero erede degli Achemenidi.

7) CONGIURE E REPRESSIONE

La prima tragedia che coinvolse l’enturage del re macedone fu quello che


coinvolse Filota , comandante di cavalleria e figlio di Parmenione ,
condannato a morte per non aver riferito al re di una congiura organizzata
dagli ufficiali di Alessandro in Dargiana.
L’altro figlio di Parmenione , Nicarone , moriva intanto per le fatiche
affrontante nell’inseguimento di Dario III.
La congiura era nata a seguito di alcune scelte politiche del figlio di
Olimpiade , come quello di introdurre il cerimoniale di corte persiano.
La posizione di Parmenione , rimasto ad Ecbatana , a questo punto divenne
molto delicata , per prevenire qualsiasi reazione da parte del padre di Filota ,
Alessandro provvide a togliere di mezzo il vecchio e fedelissimo Parmenione.
Tra il 328 e il 327 Alessandro fronteggiò la rivolta di Spitamene alla guida
degli abitanti della valle dell’Oxos : i Macedoni furono battuti a Maracanda
( Samarcanda ) e anche in Battria , ma Stipamene fu infine vinto e e ucciso.
Il confine del regno di Alessandro era ora lo stesso del defunto impero
persiano , ovvero quello del fiume Iaxartes ( Syr Darya ).
Altri due drammi però colpirono la corte : nel 328/27 a Maeacanda , Clito ,
che incautamente aveva innalzato una loda a Filippo II , vero esempio di re
macedone , venne ucciso da Alessandro , in presa alle nebbie dell’alcol.
Il secondo evento , successivo all’introduzione della προσκυνησις ( la
proskynesis , l’inchino al re ) con il bacio con la mano , fu la ‘’congiura dei
paggi’’, giovani nobili macedoni al servizio del re.
Il principale responsabile fu Ermolao , discepolo e amico di Callistene da
Olinto ( nipote di Aristotele ) , il quale fu condannato a morte come l’allievo
per la responsabilità morale.

8) LA COSTRUZIONE DEL CONFINE : LA CAMPAGNA D’INDIA E LA


SPEDIZIONE NEL GOLFO PERSICO ( 327-325 )

Raggiunti i confini dell’ex impero persiano , Alessandro pensava di poter


attuare una campagna contro l’India , spedizione che compì dall’estate del
327 a quella del 325 , ma sulla quale i dubbi riguardo le finalità rimangono.
La tradizione presenta la campagna come il termine dell’incessante marcia ad
oriente di Alessandro , una campagna fatta di sogno e irrazionalità.
La tradizione storica dell’antichità la rappresenta come la marcia ai confini
del mondo , ma essa aveva un fine ben preciso : ottenere il controllo del fiume
Indo , esercitabile solo attraverso il controllo dei suoi emissari.
La dimensione del sogno dell’uomo Alessandro , l’irrazionalità e dei
vagheggiamenti è per noi del tutto irrecuperabile , così come il tentativo di
emulare Dioniso ed Eracle.
Alessandro superò il Paropamiso nell’estate del 327 e sottomise le
popolazioni della valle del fiume Kabul , per poi giungere nella primavera del
326 nella valle del fiume Indo.
Dalle sue azioni da questo punto fino alla fine della campagna si intuisce che
la natura della spedizione è di rafforzamento e definizione del confine.
Egli ottenne l’alleanza del re Taxila , contro il suo vicino il re Poro , regnante
della zona dell’Idaspe e l’Acesine , il quale fu sconfitto e fatto prigioniero
nonostante schierò nella BATTAGLIA DELL’IDASPE degli elefanti da
guerra.
Alessandro lasciò Poro , come governatore , a capo delle sue terre per poi
consolidare il corso dell’Indo anche con la costruzione di due colonie ,
Bucefala e Nicea.
Vennero assoggettate altre città e altri popoli , tra l’Idaspe e l’Ifasi , ma difficili
da controllare se non con l’aiuto di re-vassalli ( l’area del Punjab , la ‘’regione
dei cinque fiumi’’ era presa ).
Superare l’Indo per dirigersi al Gange avrebbe rotto la ‘’politica dell’Indo’’ e
aperto ad una politica aperta di conquista il più in là possibile ( Beloch
sostiene che Alessandro considerasse l’India una preda facile ).
Il malumore delle truppe e l’esito negativo dei sacrifici ( i διαβατερια , i
diabateria ) fecero sì che la rotta di marcia fosse invertita , non prima di aver
costruito sull’Ifasi dodici altari alti come torri di città , simbolo monumentale
del nuovo confine sull’Ifasi.
Comincia ora una nuova fase della spedizione , quella di assoggettamento di
altre tribù , per consolidare il nuovo confine.
Presso l’Idaspe Alessandro ordina la costruzione di una flotta ; metà
dell’esercito si imbarca e segue la marcia di chi rimane a terra , prima verso
l’Acesine e da lì fino alla foce dell’Indo.
Vengono assoggettate le popolazioni che si incontrano lungo il percorso , con
difficoltà vengono però sconfitte le popolazioni dotate di un organizzazione
politica di tipo cittadino.
Questo è il caso dei Malli , 326/325 ; proprio nell’assalto ad una loro città
Alessandro viene ferito al torace e subisce lesioni polmonari , che potrebbero
essere state tra le cause della sua prematura scomparsa.
L’importanza della zona dove confluiscono Acesine e Indo è data anche dal
fatto che in quest’area vennero costruite molte colonie ; le satrapie ad est
dell’Indo erano affidate a due macedoni ( Filippo e Pitone ) e a Poro , un
indiano.
La scelta di navigare fino all’Indo ha varie spiegazioni , quella di andare a
conoscere nuove realtà geografiche , andare a verificare la convinzione che
Indo e Nilo si incontrino , anche se i motivi effettivi sono di natura militare.
Al cretese Nearco venne affidata la flotta alla foce dell’Indo , con lo scopo di
andare a esplorare le coste dell’impero , dall’Oceano indiano , passando per
lo stretto di Hormuz entrando così nel Golfo Persico e arrivando infine alla
foce del Tigri.
L’esercito di terra fu diviso in due gruppi , uno al comando di Cratero , e uno
al comando di Alessandro ; essi si ricongiunsero tra di loro e con la
flotta( dopo aver esplorato nuove regioni dell’impero ) nella Carmania.
9) UN ANNO DI GRANDI SCELTE ( 324 a.C. )

Una volta tornato in Perside , Alessandro dovette affrontare la problematica


dell’amministrazione dell’impero , particolarmente spinosa a causa di quelli
che sarebbero stati i rapporti tra Greco-Macedoni e Persiani.
Il re adottò una politica di assimilazione , di cooperazione oppure di netta
separazione se necessario.
Il re scelse di mantenere la satrapia come sistema organizzativo , andando a
sostituirne l’attribuzione dei posti di comando , andando però ad adottare
una linea per i territori ad est dell’Eufrate e quelli ad ovest.
In luoghi come Anatolia o Siria vennero semplicemente posti dei governatori
macedoni , solo in Caria vi fu un’eccezione , il potere civile fu infatti
assegnato ad Ada , sorella di Maussolo , mentre a Tolomeo quello militare ,
stesso sistema anche per l’Egitto ( locali con potere civile , ai Macedoni quello
militare ).
L’amministrazione finanziaria non fu organizzata in satrapie , ma in distretti ,
che comprendevano più di una satrapia nel loro insieme.
Per le provincie originarie dell’impero persiano Alessandro adottò un’altra
linea politica , già dopo Gaugamela ( 331 ) ; egli affidò a satrapi persiani
l’amministrazione del potere civile delle regioni conquistate.
La politica di Alessandro fu però anche di conservazione di poteri locali , per
una sorta di rispetto precauzionale , è il caso di alcune città greche a regime
democratico ( qui però si innesta anche il tema dell’esperienza della cultura
politica greca che il macedone portava con se’ , inoltre alcuni partiti
oligarchici mantenevano un orientamento filopersiano) , ma anche delle
monarchie fenicie e cipriote, e dei re-sacerdoti a Gerusalemme.
Negli anni tra l’inseguimento di Dario e la campagna d’India , si erano
accumulate numerose problematiche che potevano turbare l’ordine
dell’impero , come le ribellioni di alcuni satrapi , quelle di alcuni Greci , ma
anche di alcune regioni con spinte autonomiste ( la Battriana ) ; Alessandro
andò anche a punire i mercenari greci e traci che avevano maltrattato la
popolazione in Media.
A tutto questo si unì anche la defezione del ‘’tesoriere generale’’ , l’ateniese
Arpalo ; il quale accusato di malversazioni già prima di Isso ( 333 ) era stato
costretto a riparare in Grecia attraverso una rocambolesca fuga.
Ma la sua seconda fuga , avvenuta dopo il rientro del re dalla campagna
d’India , andò ad aprire un vero e proprio affaire politico.
Arpalo giunse ad Atene con 6000 mercenari e 5000 talenti , l’esercito non fu
accolto , ma il tesoriere del re sì ; egli fu poi dato a Filosseno ( il macedone che
aveva richiesto l’estradizione ) , non prima che gli Ateniesi riuscissero a
confiscargli 700 talenti.
Tuttavia tempo dopo le autorità locali scoprirono che ne erano rimasti solo
350 , tra gli altri fu accusato , di averne presi 20 , anche Demostene , che fu
costretto a scappare per evitare la prigione , egli morì esule nel Peloponneso.
Arpalo riuscì a scappare a Creta , luogo che in questi anni sembra terreno
facile per gli avventurieri , ma qui venne ucciso da uno dei suoi ufficiali.
Il 324 è dunque l’anno in cui Alessandro affronta l’esplosione di tutte queste
problematiche , legate tutte dalla questione dei rapporti fra le diverse
nazionalità.
Una risposta simbolica è rappresentata dalle ‘’nozze di massa’’ , celebrate a
Susa , in cui 80 ufficiali macedoni ( tra cui Efestione , che sposò una figlia di
Dario ) e lo stesso Alessandro ( che sposò Stagira , figlia di Dario ) sposarono
altrettante donne persiane.
Vennero anche premiati i Macedoni che avessero sposato donne iraniche ;
tuttavia queste celebrazioni non furono accolte di buon grado dai Macedoni ,
che apprezzarono ancor meno la creazione di ‘’strutture parallele’’ all’interno
dell’esercito.
Il numero di uomini che componevano l’esercito di Alessandro doveva
aggirarsi sui 100.000 effettivi ; inoltre il re creò un corpo di 30.000 επιγονοι
( epigonoi , ‘’discendenti’’ ) : giovani iranici educati alla greca.
Anche all’interno della falange macedone furono annessi elementi
achemenidi , come la guardia del corpo , l’ αγεμα ( aghema ).
A Opi , sul Tigri , Alessandro non riuscì ad impedire l’ammutinamento
dell’esercito , stanco e desideroso di tornare a casa dopo 10 anni di campagna.
Il re infatti propose di rinviare a casa prima gli ‘’invalidi’’ , cosa che però
umiliava chi tornava a casa e allo stesso tempo lasciava insoddisfatto chi
restava.
Alessandro riuscì a riprendere in mano la situazione parlando dei meriti della
dinastia , e di Filippo II in particolare , ma anche dello sviluppo civile che era
avvenuto in patria grazie a lui.
Egli decise così di rinviare a casa i veterani , ma fece anche giustiziare i capi
dell’ammutinamento ; i veterani furono mandati a casa con un talento
ciascuno , guidati da Cratero , probabilmente a metà del loro viaggio verso
l’Europa avvenne la morte di Alessandro.
Al loro arrivo in Europa essi dovranno combattere la ‘’guerra di Lamia’’ , una
rivolta di molti Greci , capeggiati dall’ateniese Leostene.
Cratero era anche investito del titolo di ‘’stratego d’Europa’’ , andando quindi
a sostituire Antipatro , divenuto troppo potente agli occhi del sovrano ; egli
inoltre era anche andato a scontrarsi con la madre del re , Olimpiade , che era
rientrata in Epiro dopo la morte del re , suo fratello e sposo della figlia ( che
rientra invece in Macedonia ) , Alessandro il Molosso.
Il 324 è un anno cruciale anche per altri motivi , proprio in quest’anno infatti
Alessandro chiede ai Greci di tributargli onori divini , aspirazione più in linea
con la tradizione faraonica e achemenide che greca.
Nella storia greca , prima di Alessandro , solo a Lisandro e a Filippo II furono
tributati onori divini prima della morte ; al re , nonostante vari tumulti ,
furono tributati onori divini ad Atene , dove divenne Nuovo Dioniso e fu
incluso fra gli dei della città , ma anche in Arcadia e in Ionia.
Alessandro decise anche di inviare in Grecia Nicarone di Stagira , il quale nel
324 ( durante i giochi olimpici ) annunciò che i Greci esuli potevano rientrare
in patria ( tranne i cittadini di Tebe ) , è il ‘’decreto di Nicarone’’.
In questo senso Alessandro voleva costruire una monarchia universale , dove
egli era il sole che irradiava di benefici l’umanità.
Sorgeva però al problematica dei domini acquisiti da uno stato proprio
tramite l’azzeramento di conflitti politici , Samo per Atene Eniade ( in
Acarnania ) per gli Etoli.
Il rapporto tra Atene e Alessndro risulta smepre molto sfumato , infatti la città
ora è amministrata da filomacedoni , come Demeade o Focione , ora da
ribellisti ( disposti poi all’accordo ) come Demostene , ma anche da
indipendentisti come il capacissimo Licurgo.
A questi gruppi va aggiunto quello degli intransigenti ( soprattutto verso i
loro compagni non ritenuti all’altezza ), come Iperide ; furono proprio essi a
rappresentare la pubblica accusa durante il processo per i talenti presi ad
Arpalo.
Altro atto simbolico deciso da Alessandro fu quello di trascorrere l’estate del
324 in Media , presso Ecbatana , dove morì Efestione , a cui furono tributati
onori divini.
A queste iniziative si attribuisce la nascita del culto del sovrano ellenistico ,
anche se in questo caso si deve parlare di uno spostamento di Alessandro
verso una monarchia di tipo orientalistico.
10) L’IMPERO UNIVERSALE

Dopo aver domato i barbari Cossei , il re macedone si trasferisce a Babilonia


nell’inverno del 323/324 , dove lo attendevano ambascerie di vari stati
dell’Italia ; per questo venne alimentata la tradizione per la quale Alessandro
si stesse preparando a prendere l’Occidente.
Tuttavia la concezione di ‘’dominio universale’’ in Oriente non andava oltre la
costituzione di un grande dominio e la proclamazione del dominio sugli altri
popoli.
Nel 323 Alessandro allestisce anche una spedizione alle conquista dell’Arabia
tra l’Egitto e il Golfo Persico , sempre per il progetto di consolidamento del
confine.
Ma quando la spedizione era pronta il re si ammalò , una febbre frutto forse
di un male di cui Alessandro soffriva ormai da anni , che lo portò alla morte
in soli 12 giorni.
Le ‘’efemenidi’’ reali ( diari ) consentono di avvicinarsi giorno per giorno alla
data della morte , che giunse il 13 Giugno 323 a.C.

11) LA SUCCESSIONE

La morte di Alessandro apriva una problematica immediata , quella della


successione al giovane re ; questione spinosa soprattutto per la confusa
situazione familiare ed ereditaria.
Alessandro non aveva figli legittimi , l’Eracle figlio di Barsine ( figlia del
persiano Artabazo ) era illegittimo , l’unico erede legittimo era il figlio che da
lì a qualche mese sarebbe nato da Rossane.
I soldati macedoni tuttavia erano avversi al figlio nato da una barbara , ma
nemmeno la ‘’scelta legittimistica’’ di Filippo Arideo , figlio di Filippo II ed
Euridice ( figlia di Aminta IV e Cinna ) pareva tanto sensata.
I generali decisero di aspettare la nascita del figlio di Rossane , visto che
l’attesa del neonato e la necessità di metterlo sotto protezione aprivano la
strada a tutte le possibilità persolani , come poi fu.
Si accordarono per aspettare il figlio di Rossane : Tolomeo , Lisimaco , Pitone ,
Seleuco , Perdicca , Pitone , Leonnato ed Eumene l’αρχιγραμματευς
( archigrammateus , ‘’capo della cancelleria regia’’ ).
Il fatto che in punto di morte Alessandro avesse dato l’anello a Perdicca non
rappresentava un’investitura ad erede , quanto forse una soluzione parziale ,
il generale prese comunque per se’ il titolo di ‘’ χιλιαρχος’’ ( chiliarchos ,
‘’primo ministro’’ ).
Sorge però la problematica del rapporto tra le varie cariche , soprattutto tra
quelle indicate da Alessandro ; quale rapporto gerarchico c’era tra lo
‘’stratego d’Europa’’ Antipatro , il titolo di προστατες ( prostates ,
‘’rappresentante’’ ) di Cratero nei confronti del regno di Filippo Arideo?
Ultimo punto di tensione è lo scontro tra il principio unitario , dove i poteri
regionali dei generali agiscono come centri di coordinamento , e il principio
particolaristico , in cui le posizioni centrali sono sovraordinate ai poteri
regionali ; proprio quest’ultimo riuscirà ad affermarsi nel giro di 30 anni.
12) IN OCCIDENTE : L’INTERVENTO DI CORINTO IN SICILIA

La crisi del regime di Dionisio II porta alla frantumazione di un grande


potere accentratore , sul cadavere del quale fioriscono nuovamente le
tirannidi ( Iceta a Leontini , Andromaco a Tauromenio ecc…).
Il vuoto di potere che si va a creare porta però ad uno spopolamento
dell’isola , cosa che rinnova l’interesse di Cartagine per l’isola.
A provocare l’intervento corinzio in Sicilia è l’appello dell’esule siracusano
Iceta , divenuto tiranno di Leontini , il quale stava conducendo una guerra
con Dionisio II , e allo stesso tempo era impensierito dalla minaccia
cartaginese.
Corinto invia , nel 344 , un esercito di mercenari , guidati dal corinzio
Timoleonte ( nemico della tirannide a tal punto da uccidere il fratello ,
Timofane , che era sospettato di volerne instaurare una , dopo aver assunto il
patronato dei poveri della città ).
I Corinzi riescono ad intervenire anche grazie alla lentezza con cui i
Cartaginesi avviano le operazioni militari , inizialmente lente a causa delle
poche milizie presenti sull’isola , e che diventano efficaci solo dopo il
reclutamento di un esercito mercenario.
Timoleonte giunge in Sicilia dopo essere passato per Metaponto e la rinata
Reggio , viene accolto poi da Andromaco tiranno di Tauromenio ( padre dello
storico Timeo , che esalterà nella sua opera il generale corinzio ).
Andromaco sarà l’unico tiranno che riceverà benevolenza da Timoleonte , lo
stesso Iceta , che aveva invocato i soccorsi , passerà dalla parte dei Punici ,
mentre Dionisio II otterrà di potersi trasferire a Corinto.
Timoleonte inizialmente ha sotto controllo poche posizioni , ma con l’invio di
nuovi rinforzi da Corinto , egli può andare a guadagnare l’ubbidienza dei
vari tiranni del centro-Sicilia.
Lo scontro definitivo con l’enorme esercito punico avviene presso il fiume
Crimiso , presso Segesta ( 341 ) , dove Cartagine viene duramente sconfitta.
Seguono poi le vittorie contro i tiranni traditori , Iceta da Leontini e Mamerco
da Catania , presso il fiume Damyras e proprio a Catania.
L’alleanza punico-calcidese , che si era da sempre opposta a Siracusa , viene
dunque sconfitta da Timoleonte che riporta al fiume Alico il confine greco-
punico.
Iceta viene giustiziato dalla sua gente , e in generale tutti i tiranni dell’area
etnea sono scacciati dalle loro città.
Timoleonte va a prendere , dopo Catania , anche Messina dove fa giustiziare i
pericolosi Mamerco , ex tiranno di Catania , e Ippone.
In Sicilia , proprio come al tempo dei Dinomenidi , Timoleonte avvia una
politica di potenziamento demografico , grazie ad una concessione della
cittadinanza facilitata data agli immigrati , provenienti da tutto il mondo
greco.
Egli va poi a fondare una lega tra le rinate città sicule , tra cui deve vigere il
tradizionale principio di autonomia.
A Siracusa il generale instaura un’oligarchia moderata , con un sinedrio
composto da 600 consiglieri , scelti fra i benestanti , e con un capo
sacerdotale , un αμφιπολος ( anfipolos ) di Zeus Olimpio , sorteggiato fra tre
esponenti scelti dal popolo ; contro i Cartaginesi invece , i Siracusani
dovevano chiedere a Corinto l’invio di un capo militare.
Nel 337 Timoleonte , divenuto cieco , conclude la sua opera e depone la carica
di στρατεγος αυτοκρατορ ( strategos autokrator ) , detenuta per quasi 8
anni , egli decise di rimanere a Siracusa , dove una volta morto avrà l’onore
( comune nelle città doriche ) che la sua tomba sia posta nell’agorà.

13) IL RUOLO DI TARANTO FRA MONDO GRECO ED ITALICO

L’intervento corinzio a Siracusa è da considerarsi come uno sviluppo della IIIa


guerra sacra , poiché mercenari focesi , sloggiati da Delfi e dalla Focide con la
pace del 346 a.C. , furono utilizzati da Timoleonte , esattamente quello che
fece Archidamo III , figlio di Agesilao , quando intervenne in aiuto di Taranto
contro Iapigi e Lucani.
Archidamo III venne però sconfitto e ucciso sotto le mura della città
messapica di Manduria nel 338.
Taranto nel IV secolo è città egemone della Lega italiota , ma anche dell’Italia
greca in generale ; tuttavia la sua è un’egemonia su città greche che , sebbene
diano ancora segni di sporadica vitalità , sono in crisi.
Dopo Archidamo III , toccherà ad Alessandro il Molosso ( re d’Epiro e fratello
di Olimpiade , madre di Alessandro Magno ) divenire il difensore della
grecità d’Italia , chiamato ancora una volta da Taranto ( 334-331 ) contro i
Lucani.
Sparta , la madrepatria , che stava combattendo contro la Macedonia , non
sarebbe potuta intervenire , inoltre i Tarentini guardavano ai benefici di
un’alleanza con lo zio di colui che aveva reso la Macedonia potenza egemone
nel Mediterraneo.
Alessandro affronta uno dopo l’altro i barbari dell’Italia meridionale
( Lucani , Messapi , Peucezi ) , andando a liberare Siponto , Eraclea e
Paestum, inoltre organizza una sortita per sconfiggere Lucani e Sanniti in
battaglia.
Stringe anche un patto coi Romani, che avevano appena sconfitto i Sanniti
nella prima guerra sannitica, ma i rapporti con Taranto si incrinano
profondamente , sia per le sue nuove ambizioni politiche , che ormai vanno
oltre quelle di Taranto , sia per istinto di autodifesa da parte della città
tarentina dall’autorità del sovrano.
Inoltre a Taranto si è fatta forte una politica di competitività , ma basata
sull’accordo , con le popolazioni italiche , grazie ad un riassestamento dei
rapporti delle società greche coi Lucani.
Taranto vuole dunque porsi come polis egemone non solo della grecità in
Italia , ma anche dell’elemento indigeno , con cui voleva andare a contrastare
un nuovo e più temibile popolo barbaro , i Romani.
Le città greche che per tradizione nemiche dei Lucani e dei Bruzi ( alleatisi
contro il Molosso ) come Metaponto e Turii rimangono fedeli al Molosso , che
cerca di sfruttare i contrasti interni al mondo lucano , ma è ucciso a
tradimento proprio da un esule lucano durante una battaglia.
Poco dopo la morte del Molosso va dunque collocata la presa di
Paestum/Posidonia , introno dunque al 330 , e non al 400 come ritengono altri
studiosi.
La condizione dei Greci d’Italia tra le due date , 400-330 , può essere descritta
come uno ‘’stato di sofferenza’’ , come d’altro canto quella dei Greci in Sicilia.
Questa condizione è perfettamente rappresentata dall’autore della VII e
dell’VIII lettera platonica ( l’attribuzione a Platone stesso è contestata ) : egli
parla di τροφη ( trophè , ‘’ricchezza’’ ) da un punto di vista economico , ma
anche di crisi morale , perdita di identità nazionale , linguistica e politica ; se
da un lato dunque si conserva libertà politico-militare , viene però minacciata
( come la prima ) soprattutto quella culturale.
14) VICENDE DEL REGNO BOSPORANO ( L’ELLENIZZAZIONE DEL
MAR NERO )

L’ellenizzazione , la diffusione di cultura greca in ambiente vicino alle poleis ,


è un fenomeno presente non solo in Occidente , ma anche in Oriente.
In questi termini è necessario parlare del regno bosporano , nella zona del
Bosforo Cimmerio ( stretto di Kertsch , tra Mar Nero e Mar d’Azov ) ; qui una
dinastia di origine tracia , quella degli Spartocidi , riesce ad assoggettare le
colonie di fondazione milesia , come Teodosia , Panticapeo.
La dinastia prende il nome da Spartoco I ( 438-432 ) , essa regnerà su
quest’area quasi fino alla fine del II secolo, quando verrà assorbita nel regno
di Mitridate VI Eupatore del Ponto.
Tra gli Spartocidi le figure più illustri per il rapporto con il mondo greco-egeo
sono : Leucone I ( 389 – 348 ) e Pairisade I ( 349-310 ).
L’ellenizzazione di questo stato è dovuta al fatto che le città greche sono il
nucleo del regno , governato da una stirpe di origine tracia , che ha scacciato
quella milesia degli Archeanattidi.
La forma politica del regno , grazie alla presenza greca , risulta essere
composta , sostanzialmente il dinasta spartocide è un monarca militare , che
governa uno stato dove esiste una realtà di poleis , ma la loro funzione
politica è ridotta.
L’ellenizzazione del regno bosporano è rilevante , ma resta un fenomeno di
acculturazione , un capitolo suggestivo della grecità di frontiera.
L’area ha però scambi significativi col mondo greco-egeo , in particolare con
Atene , che importa grano , pesce salato , schiavi e vi esporta olio e vari
prodotti artigianali , anche se un’attività artigianale nasce anche nel regno
bosporano.
A una certa distanza dal regno spartocide restano indipendenti le città greche
di Chersonaso ( oggi Sebastopoli ) di origine megarese , situata in Crimea , e
anche Olbia , alla foce del fiume Ipani ( Bug ).

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