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V-IV millennio a.C.

prime immigrazioni da anatolia e illiria

2800 a.C. inizio talassocrazia di minosse

1900 a.C. costruzione dei primi palazzi

1500-1450 a.C. neopalaziale/tardo minoico, diffusione della scrittura sillabica

1400 a.C. insediamento del domionio miceneo a Cnosso e Chanià

1200-1150 a.C. declino miceneo, distruzione dei palazzi, guerra di troia, immigrazione di Dori e
Tessali

1100 a.C. fine talassocrazia minoica, inizio età del ferro

VIII secolo a.C. I per espandere la Laconia, II per reprimere i ribelli

VI secolo a.C. I guerra sacra, ateniesi e tessali contro focesi (disturbavano i pellegrini), vittoria
ateniesi e tessali

Periodo di tirannidi:
– istmiche (Corinto, Sicione e Megara)
– ateniese
– argo
– iniche (Mitilene, Mileto ed Efeso)
2 ragioni individuate:
– sociologica (Aristotele) --> degenerazione figure aristocratiche
– storico-economica (Tucidide) --> corrispondenza con l'espansione mercantilistica e il
condeugente aumento del benessere
Angolazioni diverse ma non in conflitto
Musti ha individuato un parallelismo tra democrazia e tirannide, entrambe nascono dall'allenza del
ceto medio con quello più basso. Torna con l'anaciclosi di Polibio

VIII-VI secolo a.C. colonizzazione del mediterraneo e fondazione della magna grecia, intanto in
Sicilia c'erano Siculi, Sicani, Elimi e Fenici, i siculi assorbono bene l'influenza greca

754/753 a.C. instaurazione eforato a Sparta

636 a.C. tentativo di tirannide ad Atene di Cilone, fallito grazie agli Alcmeonidi, prima della
democrazia c'è stata una serie di re dopo Teseo ed Egeo

624 a.C. prima legislazione di Draconte, ristruttura con vari ruoli:


– Arconte per eccellenza, eponimo
– Basileus con funzioni sacrali
– 6 tesmoteti, legislatori e custodi delle leggi
– Polemarco, con ruoli esteri militari e giudiziari, ma i primi li perderà gradualmente

594/593 a.C. riforme di Solone, migliora la condizione dei braccianti (hektèmoroi), annullamento
dei debiti, abolizione schiavitù debitoria
Mantiene le 4 classi su base finanziaria:
– Pentacosiomedimmi (ricchi) 500 medimmi
– Cavalieri 300 medimmi
– Zeugiti (agricoltori coi buoi per arare) 200 medimmi
– Teti (salariati) < 200 medimmi
Crea l'assemblea (ekklesìa) e il tribunale popolare (helalìa)

543/542 a.C. instaurazione tirannide di pisistrato, che mantiene nel limte delle leggi
– finge un ferimento per farsi assegnare una guardia del corpo
– la usa per occupare l'acropoli
– preso il potere, esilia gli Alcmeonidi
– disarma gli ateniesi
– crea un credito fondiario per favorire l'agricoltura
– impone il 5/10% delle tasse
– ripresa di Salamina e presa di Nisea

510/511 a.C. gli alcmenidi a Delfi ai alleano con gli spartani per sconfiggere i tiranni, Armodio e
Aristogene cercando di uccidere Ipparco e Ippia, figlia di Pisistrato, uccidono solo il primo e
vengono uccisi. Cleomene I assedia ed esautora Ippia. Dopo questa vittoria, quella contro arcadi,
argivi e messeni, Sparta è egemone nel peloponneso nasce la lega peloponnesiaca.
Riforma di Clistene, vedi quaderno

506 a.C. beoti e calcidesi invadono l'attica, respinti. Gli spartani riprovano a instaurare la tirannide
di Ippia ma i corinzi li dissuadono

505-477 a.C. in Magna Grecia, grazie a Pitagora, Crotone ascende. In Sicilia la tirannide si rivela la
formula più adatta di governo, contro tra Siracusa e Gela, Celandro a Gela e Gelone a Siracusa, a
cui succedette il fratello Ierone, che assoggettò Catania e la rinominò Etna. Nel 474 a.C. aiuta Cuma
contro gli etruschi e sotto di lui Siracusa diventa una caserma.

Dario inizia a espandersi a sfavore della grecia

1) richiesta degli omaggi di acqua e terra (sottomissione) in cambio di pace


2) rivolta ionica 494 a.C.; Aristagora e il satrapo di Sardi attaccano le Cicladi (persiane),
falliscono, temendo la reazione del re si rivoltano, il re distrugge Mileto, Aristagora chiede
aiuto ai greci, Sparta rifiuta
3) Dario invia Mardonio in tracia per reprimere le rivolte, i greci le sostengono evincono,
Mardonio viene ferito
4) 491/490 a.C. battaglia di Maratona, 20.000 persiani sbarcano e Atene combatte fuori dai
confini della sua città, vincendo grazie al polemarco Callimaco, che però perde la vita
5) Milziade II combatte contro i persiani nelle Cicladi nel 489 a.C., poi sarà accusato da
Santippo (padre di Pericle) di essere corrotto, e verrà ostracizzato. Atene combatte contro
Egina, che vince
6) Temistocle (arconte nel 493 a.C.) nel 484 a.C. fa cacciare Aristide, suo rivale, fa una nuova
politica navale con la quale i 100 cittadini più ricchi ricevevano i soldi per fare costruire una
nave e dovevano restituirli alla città se questa fosse stata insoddisfatta del lavoro
7) Salamina, 480 a.C., gli ateniesi infliggono gravi danni alla flotta persiana, vittoria decisiva
per i greci. 479 a.C. mardonio assesta l'esercito di terr, Atene viene devastata ed evacuata di
nuovo
8) Eurianotte e Pausania vincono con un esercito metà di quello persiano a Platea nel 479 a.C.
dove morì Mardonio
9) Si festeggia la vittoria e costruisce l'altare di Zeus Eleutherio (Zeus della libertà)

479 a.C. battaglia di Micale, Leontichida finisce la flotta persiana

478/477 a.C. si forma le lega navale delo-attica, inizio della Pentecontaetìa, i 50 anni di pace tra
guerra del Peloponesso e guerre persiane.

476/475 a.C. il conservatore Cimone, figlio di Milziade, ottiene fama liberando Eione e Sciro dai
Persiani

471 a.C. Temistocle vorrebbe muovere guerra a Sparta, ma viene ostracizzato, andò da re Artaserse
che lo corrompe.

471-469 a.C. Pausania, ugualmente ostracizzato, tentò di tornare a Sparta ma viene rinchiuso fino
alla morte, intanto Atene è sempre più il polo della demcrazia influendo su Argolide ed Elide

465 a.C. Cimone partecipa alla spedizione per prende Taso, viene poi però denunciato con l'accusa
di essere stato corrotto da Alessandro I per evitare una spedizione in Macedonia

462 a.C. Cimone fece un altro grave errore aiutando Sparta nell III guerra messenica (464-455
a.C.), aiuto respinto dagli stessi spartani, facendo crollare il prestigio di Cimone, l'anno dopo verrà
ostracizzato. Intanto Efialte e Pericle aboliscono i poteri dell'Aeropago (l'assemblea di ex arconti,
che già aveva iniziato amorire con la creazione della Boulè) e creano una prima forma di
remunerazione per magistrati e giurie popolari. Pericle prende il potere.

447 a.C. Atene perde a Coronea

449 a.C. pace di Callia tra Atene e Persia che limita l'espansione di entrambe. Pericle convoca senza
successo un congresso panellenico

445 a.C. inizio "imperialismo pacifico" di Atene, che crea una spaccatura nella grecia, poi
riorganizzata in cinque distretti (Ionico, Ellespontico, Tracico, Cario e Insulare),

441 a.C. Atene instaura una democrazia a Samo

436 a.C. Atene interviene nel conflitto tra Corinto e Corcira

432 a.C. inzio del vero conflitto quando Potidea ottiene l'appoggio Spartano e Megara convince gli
spartani a dichiarare che Atene ha violato la pace

431 a.C. Pissutne, satrapo di Sardi, Bisanzio e alcune città della Caria scatenano una rivolta
oligarchica

I conservatori accusano Pericle di empietà (come faranno con Socrate) e vari suoi alleati saranno
costretti a scappare, tra cui Aspasia e Anassagora, Fidia venne incarcerato e morì lì. Pericle viene
accusato dagli strumenti della stessa democrazia che difende. Rieletto fino al 430 a.C.

Intanto in Sicilia viene restaurata una democrazia, ma la rivolta di Ducezio, capo dei siculi, unisce
le città contro Siracusa, causa una guerra tra lei e Agrigento, che Siracusa vincerà. Con la morte di
Ducezio muore anche la volontà di resistenza dei siculi contro le tirannidi
Periodizzazione tucididea

431-421 a.C. "Guerra archidamica"


430 a.C. Peloponnesiaci e beoti, guidati da re Archidamo II di Sparta, marciano verso Atene e si
stringono attorno alle sue mura
429-428 a.C. intanto incombe la peste su Atene, che deve spostare il popolo contagiato. Il popolo
trova un accordo con gli spartani che, in cambio di una multa allo stratego. Intanto a Pericle succede
Cleone, che guiderà una spedizione punitiva a Lesbo dopo una rivolta, e proporrà di punirla
uccidendo tutti gli uomini adulti, vendendo gli altri come schiavi e ridistribuendo la terra tragli
ateniesi se non ci fossero stati ripensamenti.
427 a.C. i peloponnesiaci, dissuasi dalla peste, puntano e assediano Platea fino alla resa, muore
Archidamo II. A Corcira scoppia un conflitto interno che vede i democratici vincitori e gli
oligarchici sconfitti e sterminati.
425 a.C. prime spedizioni ateniesi in Sicilia. Demostene guida una flotta a Pilo (Messenia), gli
spartani chiedono l'armistizio.
424 a.C. Nicia toglie Citera agli spartani, Demostene e Ippocrate vengono chiamati dai democratici
contro Megara e costringono alla resa degli spartani. Gli spartani attacno di nuovo Atene seguendo
Brasida, che ferma la pressione ateniese su Megara.
423 a.C. Perdicca II il Macedone attacca Anfipoli affidata ad Eucle e Tucidide, Anfipoli si arrende
ma rimane in buoni contatti con Brasida. La ribellione contro Atene si espande in Tracia e Calcida,
Nicia guida una spedizione punitiva mentre Cleone attacca Brasida, che vince ma con la morte di
entrambi.

421 a.C. Pace di Nicia


Tregua prevista per 50 anni

420-418 a.C. quadruplice alleanza antispartana


Tra Elide, Mantinea, Corinto e Calcidia, a cui poi si unirà Argo. Intanto a Sparta vengono eletti 420
efori contrari alla pace.
419/418 a.C. elezione di Alcibiade come stratego, che stipula un'alleanza difensiva con Argo,
Mantinea ed Elide, per poi accusare sparta di aver violato la pace. Agide II di Sparta penetra in
Arcadia arrivano fino ad Argo per poi chiedere una tregua
418 a.C. Alcibiade affronta Agide II a Mantinea ma viene sconfitto. Ad Argo torna l'oligarchia,
Mantinea ed elide firmano la pace con Sparta. Ad Atene si diffonde l'inquietudine, Ipebolo viene
ostracizzato al posto di Alcibiade e Nicia (rieletti strateghi). Nicia guida una flotta in Tracia per
riprendere Anfipoli. Ad Argo viene restaurata la democrazia e si iniziano a costruire delle mura a
modello ateniese, pogetto stroncato dagli spartani.

416 a.C. spedizione di Melo


Attuata da Nicia nelle Cicladi, assediata per due anni fino alla re, Nicia massacra gli uomini adulti e
schiavizza gli altri. Intanto Alcibiade viene accusato dai conservatori di aver decapitato le statue, gli
viene comunque assegnata la spedizione in Sicilia ma poi viene richiamato in patria. Sparisce.

415-413 a.C. "periodo siciliano"


415/414 a.C. Alcibiade riappare a Sparta a suggerire l'intervento di Gilippo a Siracusa. Messina
resta neutrale e Siravusa è confitta da Atene, Sparta e Corinto vanno in suo aiuto battendo Atene.
sopprimono per entrare in una guerra interna.

413-411 a.C. Fase conclusiva


413 a.C. Agide II attacca l'Attica occupando Decelea. Intanto Demostene va in soccorso a Siracusa
ma viene sconfitto. Nicia tenta di salpare da Siracusa ma la superstizione legata ad una eclissi di
luna rinviare la partenza dando occasione ai siracusani di distruggere la flotta ateniese, catturando
Nicia e Demostene, giustiziati anche contro il dovere di Gilippo, generale spartano. La Sicilia è
libera e Sparta se ne prende il merito. Atene inizia a perdere tutti gli alleati mentre volge
all'oligarchia, che cerca di convincere la flotta di Samo a non attaccare, ma i democratici li fermano.
411 a.C. Atene volge all'oligarchia, in guerra interna

410 a.C. Alcibiade e Teramene sconfiggono lo spartano Mindaro, concludendo la guerra Ionica. Ad
Atene torna la democrazia con l'ascesa al potere di Cleofonte e il ritorno dei 500

408 a.C. Alcibiade viene rieletto Stratego, Lisandro di Sparta e Ciro si alleano. Atene vince ad
Arginuse.

406/407 a.C. Lisandro batte Antioco, Alcibiade viene deposto e e sostituito da Conone. A Lisandro
succede Callicratida, che conquista Chio e si dirige a Lesbo dove batte Conone davanti a Mitilene.
Atene corre ai ripari impegnando l'oro del popolo per costruire 150 triremi per affrontare
Callicratida presso le Arginuse, vincendo e uccidendo lo spartano, ma a caro prezzo e non riuscendo
a salvare i naufraghi. Per questo viene istituisto un processo nei confronti dei responsabili che
finisce in uno "squallido scaricabarile" (Musti) e che trasforma una grande vittoria in una
automutilazione. A Sparta torna Lisandro, che strappa Lampsaco ad Atene per poi giungere al Pireo
con 150 navi mentre Pausania II si unisce ad Agide II emarcia su Atene, che è costretta ad accettare
le condizioni della vittoria spartana: rinuncia ai possedimenti esteri, l'avvattimento delle
fortificazioni, il richiamo degli esuli e la revizione della costituzione (che già non era più
democratica)

403 a.C. Trasibulo restaura la democrazia ad Atene, ma insieme ad Archino e Anito proporrà un
ritorno alla vecchia costituzione, scontrandosi con i Trenta tiranni nel Pireo che vengono incarcerati
e sostituiti con "i dieci", un collegio di magistrati. Pausania II e Lisandro intervengono,
sconfiggendo i dieci al Pireo ma poi si muovono per la pace con un'amnistia che permetterà agli
oligarchi di ritirarsi ad Eleusi

401 a.C. Trasibulo sferra un attacco a sorpresa a Eleusi uccidendo i generali oligarchici. A sparta
aumenta l'inquiestudine causata sia dalla fallita congiura di Cinadone che voleva estendere i diritti
di cittadinanza a tutto il territorio di Sparta che dalla legge di Epitadeo, che permetteva agli spartiati
di redigere il testamento in favore di chiunque e non solo del figlio, finendo per accentrare le
proprietà in mano a pochi. Lisandro promosse il culto della personalità, voleva rendere la regalità
elettiva e ci provò in occasione della scelta dei re, anche per il consiglio di un oracolo che diceva
agli spartani di avere un re "zoppo", facendo preferire a Lisandro Agesilao piuttosto che
Leontichida, in quanto nato zoppo. Sparta appoggia la spedizione dei diecimila di cui parla
Senofonte, dove morirà Ciro nella battaglia di Cunassa. Guerra corinza in grecia per il dominio
spartano. I greci d'Asia chiedono asilo a Sparta.

400 a.C. spedizione di Tibrone contro Tissafrene che intimoriva i greci d'Asia

399 a.C. Socrate, maestro di Crizia e Alcibiade, viene processato e condannato a morte tanto dai
democratici quanto dagli oligarchici come "sugello della nuova condordia". Tibrone muore e gli
succede Dercidilla, che stipula un armistizio con il satrapo persiano, chiedendo l'autonomia dei
greci d'Asia.

396 a.C. Agesilao sconfigge Tissafrene ad Sardi, che però prima di morire aizzò un moto di
ribellione conrto Sparta

395 a.C. il contingente di Agesilao si ritira in patria, coinvolta nella guerra beotica. Sparta aveva
attaccato la Beozia, e dopo vari scontri Lisandro Morì e Pausania fuggì e fu condannato a morte oer
tradimento. La guerra si spostò in Peloponneso, dove gli spartani vinsero nonostante Conone, al
comando della flotta persiana, aveva sconfitto gli spartani

394 a.C. battaglia di Coronea, Agesilao vince. Conone torna ad Atene e fa ricostruire coi sussidi
persiani le Lunghe Mura e il Pireo.

393 a.C. A Sparta sale sul palco il filopersiano Antalcida, che denuncia ai persiani il comportamento
di Conone, che viene arrestato, ma riesce a fuggire a Cipro. Tiribazo ricambia il favore di Antalcida
passando dalla parte Spartana. Segue la pace di Sardi per la quale le città greche non d'Asia
sarebbero state autonome, mentre quelle d'Asia sotto tutela persiana. Argivi e tebani rifiutarono le
proposte di Tiribanzo, che intanto fu sostituito da Struta, filoateniese che lottò con gli spartani, in un
paradosso registrato da Senofonte, nel quale l'attacco di Sparta è contro il re più che contro la
Persia, che di per sé rimane filolaconica. Ad Atene, dopo l'uscita di Conone, torna Trasibulo, che
con Evagora re di Cipro vince grazie all'aiuto di Ificrate e Cabria.

386 a.C. Fine del dominio spartano sulla Grecia. Pace di Antalcida, che andò a Susa a negoziare con
Artaserse II. Pace che fece comodo ad Atene (messa alle strette da Antalcida) e a Sparta (sfiancata
dalla guerra), e che fu firmata poi da Tebe, Argo e Corinto. Si forma un assetto favorevole ai
persiani da un lato e una autonomia delle poleis dall'altro. Atene non fu umiliata al contrario delle
altre tre città.

379 a.C. Sparta attacca la lega calcidica in soccorso di Acato e Apollonia, sconfiggendola.

378/377 a.C. periodo fino alla battaglia di Leuttra distinto da un "grande movimento" con due fatti
nuovi da contrastare: l'ascesa di Tebe e l'espansione marittima di Atene. In questo periodo Atene ha
posizioni protebane.

377 a.C. Ultimo atto di pace, con la fondazione della lega nagale attica

376 a.C. Atene rovescia Sparta grazie alle capacità strategiche di Cabria, per poi puntare sulla città
con tutta la lega navale

375 a.C. pace tra Sparta e Atene

374-372 a.C. le due citate si uniscono contro Tebe che intanto ha attaccato Tespie e Platea.
Epaminonda so rifiuta di trattare con loro e nel tentativo di imporre il trattato con forza il re
spartano Clombroto invade la Beozia.

371 a.C. Battaflia di Leuttra, dove Epaminonda vince contro gli spartani. Archidamo III, figlio di
Agesilao non risponde accettando la mediazione del re di Tessaglia, alleato non belligerante di Tebe.
Nasce la lega arcadica: un'assemblea generale di 10k uomini, un collegio di strateghi, uno di
magistrati e una milizia stabile. Epaminonda scenderà nel Peloponneso 4 volte

370/369 a.C. prime due, Atene e Sparta alleate, mentre Pelopida attaccava Macedonia e Tessaglia. I
due capi tebani vengono aaccusati per oscure manovre politiche e non vennero più rieletti beotarchi.
La lega arcadica si estendeva ai nemici di Sparta, Argo e Messenia, che quindi vennero invase da
Archidamo

367 a.C. battaglia senza lacrime, 0 perdite spartane, contro i due citati. Intanto la lega si rafforza.
Epaminonda scende una terza volta e si allea con l'Arcadia. Poi si invertono le alleanze: Atene,
Arcadia, Rebe e Corinto si alleano, con il risultato che Epaminonda si limitò a convincere Bisanzio,
Chio, Rodi e Cos a stringere buoni rapporti con Tebe.
363 a.C. Pelopida muore proteggendo i Tessali contro Alessandro tiranno di Fere. Lega Arcadica in
crisi.

362 a.C Epaminonda scende la quarta volta nel peloponneso con a fiando Arcadi, Messeni, Scione
ed Argo. Battaglia di Mantinea contro Sparta e Atene. Epaminonda strategicamente vince ma viene
ucciso, formalmente ha vinto ma la città non può più riconfermare la propria egemonia. Secondo
Ssenfonte, Sparta non rinunciando alla Messenia, Atene non rinunciando alla Lefa e Tebe alla
Tessaglia, le tre città finiranno per scontrarsi nella II guerra sacra attorno al santuario di Delfi, che
coinvolgerà anche Filippo II

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