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LA GUERRA DEL PELOPONNESO 431-404

La guerra del Peloponneso scoppià dal 431 al 404 a.C. (27 anni). Tucidide dice che furono i
peloponnesiaci a portare la guerra ad Atene.
FONTI
→ Tucidide fino al 411 (colpo di stato oligarchico ad Atene) anno in cui si interrompe la sua
opera;
→ Senofonte continua l'opera di Tucidide e scrive le “Elleniche”.

Le cause che portarono allo scoppio della Guerra del Peloponneso sono:
→ Questione Corcirese 435-433;
→ Ribellione di Potidea 432;
→ Decreto ateniese contro Megara 432.

QUESTIONE CORCIRESE 435-433


Nel 435 a. C. nella città di Epidamno= colonia di Corcira (odierna Corfù e subcolonia corinzia),
si verifica la stàtis (=guerra civile) tra i democratici e gli aristocratici; quest'ultimi vengono
cacciati e per cercare di rientrare chiedono aiuto agli illiri (popolazioni anelleniche= non
greche), a questo punto i democratici si rivolgono a Corcira (madrepatria) che però rifiuta il
soccorso.
I democratici si rivolgono a Corinto che invia delle truppe alla città di Epidamno che viene
assediata da Corcira; quest'ultima chiede aiuto agli ateniesi che accettano solo se Corcira fosse
stata attaccata, stipulando un'epimachia= alleanza difensiva (per non interrompere la pace
trentennale con Sparta nel 446).
Nel 433 avviene una battaglia navale nelle isole Sibote (costa dell’Epiro) contro i corinzi che
stavano per vincere ma l'intervento delle navi ateniesi vanifica la vittoria corinzia.
Epidamno e Potidea interessano ad Atene per la costruzione delle flotte.

RIBELLIONE DI POTIDEA E DECRETO ATENIESE CONTRO MEGARA


Potidea (colonia corinzia nella penisola Calcidica) faceva parte della Lega Attica e pagava un
tributo ad Atene.
Atene impone a Potidea di interrompere il legame con la madrepatria espellendo
l'Epidamiurgo= magistrato che Corinto inviava annualmente. Nel 432 gli abitanti si rifiutano e
vengono assediati dagli ateniesi, infrangendo la tregua trentennale.
Da questo momento non è più possibile recuperare la tregua e Corinto sollecita Sparta a
scendere in guerra.
Il decreto di Megara fu emanato nel 432 a.C., a causa dell'infedeltà dei Megaresi alla terra
sacra a Demetra e l'uccisione di un messaggero ateniese.
L'atto impedì a Megara di frequentare l'agorà, i porti e i mercati dell'impero ateniese (embargo
di Megara), mettendo fine alla sua potenza commerciale. Fu un atto di vendetta dagli ateniesi
per il comportamento di Megara, quando entrò nell'alleanza con Atene nel periodo della
pentecontetia e poi ne uscì rialleandosi con Corinto (Tucidide, Atene contro Corinto).
CONGRESSO DI SPARTA
Al congresso di Sparta partecipano i Corinzi, gli Ateniesi, il re spartano Archidamo e l'eforo
Stenelaida:
→ Archidamo vorrebbe evitare il conflitto;
→ Stenelaida (l'altro re) si mostra propenso al conflitto.
L'assemblea spartana e quella degli alleati erano a favore della guerra, perché gli Ateniesi
avevano violato il trattato (Tucidide I) e perché temevano la crescita della potenza ateniese.
L'inverno del 432 fu impiegato in trattative:
Sparta→ chiese l'espulsione dei responsabili del sacrilegio di Cilone;
Atene→ chiese agli spartani di purificarsi dall’uccisione di alcuni iloti e Pausania (murato
all'interno del tempio);
Spartani→ chiesero di togliere l’assedio a Potidea, lasciare autonoma Egina e togliere
l’embargo a Megara;
Gli ateniesi→ rifiutano;
Gli Spartani→ mandano l'ultimatum di sciogliere la lega Delio-attica;
Atene→ non avrebbe subito imposizioni, perciò le trattative si ruppero.

La guerra del Peloponneso si divide in 3 periodi:


 prima fase che va dal suo scoppio fino alla pace di Nicia;
 fase intermedia e spedizione in Sicilia;
 terza fase che va dalla pace di Nicia fino alla caduta di Atene.

ASSEDIO DI PLATEA
La causa che fa scoppiare la Guerra del Peloponneso è l'episodio di Platea: 300 tebani
attaccarono la città cercando di conquistarla, ma vengono respinti e massacrati.
Nel mondo greco ci sono 2 situazioni che sono destrutturanti per la polis:
→ la stàtis= guerra civile;
→ l'assedio da parte di una potenza esterna perché nel momento in cui arriva un attacco
improvviso, vengono chiamati tutti alla difesa della città, anche anziani e donne.
Tucidide dice che nel momento dell'assedio le donne salgono sui tetti e lanciano le pietre, le
strade più strette vengono utilizzate per attacchi ai nemici per metterli in difficoltà e lasciarli
senza via di fuga.
PRIMA FASE DELLA GUERRA DEL PELOPONNESO 431-421
La guerra del Peloponneso fu combattuta tra Sparta (alleata con le città della Lega del
Peloponneso) e Atene (alleata con la penisola Greca e alcune colonie).
La prima fase prende il nome di guerra Decennale o Archidamica dal nome del re spartano
Archidamo: gli Spartani e i loro alleati ogni estate invadevano l'Attica, la saccheggiavano e ne
distruggevano i raccolti.
Gli Ateniesi si ritiravano senza combattere all'interno delle Lunghe Mura che collegavano la
città col porto del Pireo, contando sulla propria flotta. Questa strategia di Pericle è a sfavore
per coloro che dei possiedono un lotto di terreno, favorendo la classe imbarcata sulle navi.
Dopo il primo anno, l'eccessiva concentrazione della popolazione rifugiata ad Atene favorì la
diffusione di un'epidemia di peste che colpì anche Tucidide e causò la morte di Pericle nel 429,
ed emerge la figura di Cleone.
PRESA DI MITILENE
Gli alleati ateniesi cominciano a ribellarsi, soprattutto Mitilene (città dell'isola di Lesbo) perché
cerca di uscire dalla Lega: in assemblea si crea un dibattito tra coloro che volevano assediare
Mitilene e distruggerla, tra cui Cleone, e tra coloro che erano più moderati, tra cui Diodoro.
Si trova un compromesso tra le due parti: i territori di Mitilene vengono divisi in 3000 lotti di
terreno di cui 2700 vengono assegnati a dei cleruchi ateniesi e 300 vengono dedicati alle
divinità.

PRIMA SPEDIZIONE IN SICILIA 427-424


Si verifica una prima spedizione in Sicilia, condotta da due strateghi, Lachete e Careade, che
viene sollecitata dal conflitto tra Siracusa (colonia corinzia) e le città calcidesi di Reggio e
Leontini (popolazioni ioniche). Gli ateniesi intervengono a favore dei calcidesi, e i sicelioti
(greci di Sicilia) fanno un congresso a Gela nel 424 cacciando gli ateniesi e stipulando la pace di
Gela.
EPISODIO DI PILO E SFACTERIA
Durante la spedizione in Sicilia, una spedizione di supporto da parte di Demostene interviene a
Pilo (coste della Messenia). Gli spartani intervengono a favore dei Messeni assediando gli
Atenisi e ritirandosi sull'isola di fronte a Pilo, Sfàcteria.
Gli spartani passano dall'essere assedianti all'essere assediati dagli ateniesi. Per Sparta è una
sconfitta epocale perché si arrendono senza nemmeno combattere, ignorando la loro
disciplina militare “torna con lo scudo o sopra di esso”. Questo episodio scatena da entrambe
le parti la necessità di pace.

CAPITOLAZIONE DI ANFIPOLI 424-422


Dopo la sconfitta spartana nella battaglia di Sfacteria, il generale spartano Brasida mira a
conquistare Anfipoli (città ateniese) e dopo un lungo assedio la città cade nel 424. La sconfitta
ateniese provocò l'esilio di Tucidide, che agiva da stratego e non era stato in grado di difendere
la base ateniese.
Nel 422 gli ateniesi, guidati da Cleone, tentano di riconquistare la città ma non ci riescono e
nello scontro muoiono entrambi i generali (Cleone e Brasida) favorendo l'instaurazione di una
tregua.
PACE DI NICIA 421-414
Dopo la capitolazione di Anfipoli, si giunse alla pace di Nicia, dal nome del politico ateniese che
firmò la pace, ponendo fine alla prima fase della guerra del Peloponneso.
La pace di Nicia prevedeva:
→ Una pace di 50 anni;
→ La restituzione dei prigionieri da ambo le parti;
→ La rinuncia da entrambe le parti delle conquiste fatte durante la guerra;
→ Alleanza strategica delle due polis contro nemici "esterni".

FASE INTERMEDIA 421-413


Tucidide descrive questa fase come la “tregua piena di sospetti”.
La pace di Nicia durò 7 anni: Sparta e Atene non si fidavano l'una dell'altra e la restituzione dei
territori occupati fu rispettata solo in minima parte.
Nel 415 si verifica l'episodio che fece riaccendere il conflitto, tra Melo (isola del Mar Egeo,
colonia spartana) che era rimasta neutrale, e Atene.
Tucidide riporta un discorso: secondo gli ateniesi la neutralità dei Meli danneggia Atene nella
propria immagine per questo decide di assoggettare Melo perché tutte le isole dell'Egeo
dovevano essere sotto il suo controllo e aderire alla lega.
Gli Ateniesi sterminano gli abitanti di Melo, gli adulti maschi vengono uccisi e le donne e
bambini vengono venduti come schiavi.

LA GRANDE SPEDIZIONE IN SICILIA 415-413


Dopo la pace di Nicia emerge il democratico Alcibiade, nipote di Pericle, che diventa stratego e
guidò una spedizione catastrofica in Sicilia a Siracusa, città filospartana, con l'obiettivo
di conquistarla e appropriarsi delle sue risorse.
Nel 415 Segesta chiese aiuto ad Atene perché era stata attaccata da Selinunte alleata
di Siracusa, quest'ultima alleata di Sparta.
Gli ateniesi si divisero in due parti:
→ Alcibiade riteneva che Atene avrebbe potuto trarre vantaggi dall'intervento in Sicilia;
→ Nicia invece era più prudente.
A prevalere fu la corrente di Alcibiade e a capo della spedizione ci furono 3 strateghi:
→ Nicia voleva limitarsi ad aiutare Segesta per poi tornare ad Atene;
→ Alcibiade pensava di assalire Siracusa;
→ Làmaco voleva sfruttare l'effetto sorpresa e assalire Siracusa in modo da trovarla
impreparata.
All'inizio della spedizione arrivò l'ordine per Alcibiade di tornare in patria per difendersi
dall'accusa di sacrilegio= mutilazione delle statue di pietra dedicate al Dio Ermes.
Alcibiade impaurito da ciò che lo aspettava si diresse a Sparta dove fu raggiunto dalla notizia
della sua condanna alla pena di morte.
Con la fuga di Alcibiade, la spedizione rimane nelle mani di Nicia, che cercò di assediare
Siracusa.
Alcibiade consigliò agli Spartani di andare in soccorso di Siracusa, dove Nicia chiede rinforzi a
Demostene che era al comando di 70 navi. L'arrivo degli spartani determinò la sconfitta di
Atene, nel 413 a.C., che perse la sua flotta.
Nicia fu ucciso (413), mentre gli altri militari furono venduti o resi schiavi.

TERZA FASE 413-404


Gli ultimi anni della Guerra prendono il nome di Guerra Deceleica perché gli Spartani, grazie
all'aiuto di Alcibiade, riuscirono ad occupare Decelea (vicino Atene) e bloccare gli
approvvigionamenti di Atene da parte dell'Eubea e dell'Ellesponto.
A caratterizzare questa fase della guerra è l'intervento dei persiani che stabiliscono trattative
sia con gli ateniesi sia con gli spartani; quest'ultimi hanno più bisogno dell'aiuto persiano per
fronteggiare la flotta ateniese. I due satrapi persiani Tissaferne e Farnabazo si offrono di
finanziare la guerra a favore degli spartani e Lisandro (spartano) diventa Navarco della flotta
spartana.
COLPO DI STATO DEL 411
Ad Atene si verifica un colpo di stato nel 411 fino al 410, che si conclude con la restaurazione
della democrazia.
Nel 412 a Samo (isola dell'Egeo orientale) gli ateniesi sono divisi in due gruppi:
Oligarchi→ guidati da Teramene e Pisandro che avevano fatto assassinare il loro avversario
Iperbolo (democratico);
Democratici→ guidati dai nuovi strateghi, Trasibulo e Trasillo, che soffocano la reazione degli
oligarchi.
Sconfitti e insoddisfatti gli oligarchi iniziarono ad organizzarsi per impadronirsi del potere sia di
Samo che di Atene.
Alcibiade per tornare ad Atene si rivolse alla fazione antidemocratica, convincendo Pisandro
e Teramene, a persuadere i cittadini a rinunciare al governo democratico, con la promessa che
Tissaferne avrebbe dato il suo appoggio nella guerra contro Sparta. Pisandro non ottenendo
risultati positivi da Tissaferne, si reca a Samo assicurandosi l'appoggio della flotta e forma un
governo oligarchico.

CONSEGUENZE DEL COLPO DI STATO (BOULÉ DEI 400)


 Caduta della democrazia;
 Abolizione del misthos (adottato da Pericle);
 La boulè dei 400 fu abbattuta da Teramene che instaurò l'Assemblea dei 5000;
 I 5000 fanno rientrare Alcibiade in patria.
La democrazia fu rimpiazzata da un regime tirannico che durò poco a causa di una ribellione
che riportò il regime democratico nella città.
CONCLUSIONE DELLA GUERRA DEL PELOPONNESO
Alcibiade tornò ad Atene ottenendo alcune vittorie navali che fecero sperare in una ripresa
della città, ma Sparta e i Persiani, guidati da Lisandro, assediarono Atene nel 404.
La pace stipulata tra Sparta e Atene prevedeva condizioni dure per quest'ultima che doveva:
● Rinunciare a tutti i possedimenti fuori dell'Attica;
● Consegnare tutte le navi, eccetto 12;
● Sciogliere la lega di Delo;
● Entrare nella lega Peloponnesiaca rinunciando ad ogni politica autonoma;
● Abolire le fortificazioni del Pireo e le Lunghe Mura;
● Elezione di una commissione di 30 uomini= 30 tiranni (Crizia e Teramene) con il compito
di elaborare una nuova Costituzione ispirata al principio della patrios politeia= la
Costituzione dei padri, meno Democratica, basata sul censo.

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