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Battaglia Cnido (394 a.C.), città greca in Anatolia (fa parte della guerra di Corinto)
Flotta ateniese guidata da Colone, (con impero persiano, Corinto, Tebe e Argo) vs
spartani. Sparta impone guarnigioni militari guidati da un’armosta e Atene stringe
alleanze con altre poleis come Tebe.
Segna la fine della breve egemonia marittima di Sparta.
395 – 386 a.C., ci fu la Guerra di Corinto, (Grecia) spartani contro coalizione formata
da quattro polis Corinto, Tebe, Atene, Argo, inizialmente sostenuta dalla Persia.
Il motivo fu l’espansionismo di Sparta in Grecia e Asia minore.
La svolta ci fu nel 359 a.C., da parte di Filippo II, ambizioso, che aveva rafforzato il
potere regale (muore nel 336 a.C., mentre stava preparando gli eserciti per la
spedizione in Persia).
Voleva l’espansione verso la Grecia, Tracia e Tessaglia e dedica del tempo
all’esercito. Si usavano le armi sarisse, lance lunghe circa 5 m.
Intorno al 356-357 a.C., OCCUPA il Chersoneso, una regione della Tracia e Anfipoli
La Macedonia si ritrova nella regione montuosa a nord della Grecia, tra la Tracia e la
Tessaglia
Il monte Pangeo è famoso per le miniere d’oro che arricchirono il regno di
Macedonia
La popolazione si occupava soprattutto di pastorizia.
I guerrieri avevano un ruolo sociale importante.
Si riunivano in assemblea.
Erano considerati barbari dai greci.
La vittoria dei greci sui persiani aveva permesso al re macedone di guadagnare
l’indipendenza e di avviare un processo di assimilazione del mondo macedone a
quello greco.
Con il tempo si intensificarono scambi commerciali tra Macedonia e Grecia, basati
soprattutto sul traffico di legname, senza costruzioni navali.
Alcuni atleti macedoni furono ammessi ai giochi olimpici, per favorire scambi
culturali.
Aveva promosso la fondazione di nuove città, coniato una moneta propria.
Aveva organizzato l’esercito e perfezionò la falange macedone, evoluzione della
falange oplitica.
Atene dichiarò guerra alla Macedonia, alleandosi con Tebe e con le altre poleis
greche
Nel 354 a.C., scoppia la 3^ guerra sacra, fra le città dell’anfizionia, istituzione
formata da città, che protegge il santuario di Delfi
Filippo si inserisce nello scontro, come protettore dell’oracolo di Delfi.
Vittoria dei Tessadi, che garantisce il controllo della Tessaglia.
Filippo si ferma e nasce un dibattito su come comportarsi.
Posizione isocrate, oratore spingeva alleanza pacifica.
Demostene, oratore, scrive le Filippide, afferma che Filippo era un nemico dei greci.
Atene, Tebe e altre città formano la lega ellenica, che nel 338 a.C., affronta i
macedoni a Cheronea, subendo una sconfitta. Filippo occupa la Grecia.
I contemporanei vedono la fine del mondo delle poleis.
Per la salvezza di Atene, gli ateniesi danno a Filippo e Alessandro, la cittadinanza.
Nel 337 a.C., a Corinto, ci fu una alleanza militare, dove lo scopo era attaccare la
Persia.
Il progetto politico contro impero persiano passò a suo figlio Alessandro III, poi
detto Magno, che non aveva ancora vent’anni.
Alessandro era un giovane colto, che amava la letteratura, aveva avuto come
precettore di filosofia, Aristotele.
Educato all’arte militare, aveva guidato l’esercito macedone a Cheronea.
Fu appoggiato dai ministri di Filippo II, Antipatro (a cui fu affidato il governo della
Macedonia) e Parmegnone.
Gli alleati greci pensarono di approfittare dell’inesperienza del giovane sovrano
macedone per conquistare l’indipendenza, ma Alessandro rase al suolo Tebe, città
ribelle.
Alessandro voleva la conquista dell’Asia e organizzò una spedizione vs la Persia, sia
per le terre e per la gloria.
Lasciò la capitale Pella e radunò un esercito straordinario, formato da cavalieri e
opliti, composto per un 1/3 da macedoni e per il resto da greci e traci.
Voleva giungere ad una concordia tra tutti i greci, il panellenismo, unificazione in un
solo stato tutte le popolazioni di lingua e cultura greca.
Alessandro superò lo stretto dei Dardanelli e raggiunse l’antica Troia.
In Asia, Alessandro si scontrò con l’esercito persiano, numeroso ma debole.
Era una battaglia organizzata dal punto di vista militare e tecnico-scientifico: filosofi,
storici, geometri, medici…
Battaglia presso il fiume Granico, Turchia, nord occidentale, nel 334 a.C.
Il re macedone rischiò la vita, ma vinse sconfigge satrapi della Troade, con
conseguente liberazione delle città greche della Ionia, dal controllo persiano,
imposto con la pace di Antalcida.
Battaglia di Gaugamela (331 a.C.), in Iraq, a Ninive, tra Alessandro Magno contro il
persiano Dario III che fu sconfitto.
Alessandro riportò vittoria anche se perse molti uomini.
Marcia su Ecbatana, una delle capitali persiane, dove si era rifugiato Dario III, che poi
fu costretto a fuggire.
Con la caduta di Persepoli e la morte di Dario III, Alessandro considerava concluso il
suo dovere di fronte ai Greci e Macedoni e sciolse l’esercito trattenendo mercenari e
volontari.
Voleva continuare la monarchia persiana.
Fu considerato il successore degli Achemenidi.
Da quel momento Alessandro assunse uno stile di vita e il cerimoniale della corte
persiana, che prevedeva l’inchino che simboleggiava la sottomissione del suddito al
sovrano, visto come una divinità.
Spedizione indiana
Nel 327 a.C., Alessandro preparò una spedizione in India, per sottomettere i territori
al limite orientale e per realizzare un impero universale.
Nella valle dell’Indo, attuale Pakistan, sconfisse il re indiano Poro, dotato di elefanti.
Poi le sue truppe si rifiutarono di avanzare verso il Gange perché erano stremate
dopo una marcia d 70 giorni nella stagione delle piogge.
L’avanzata riprese l’anno successivo quando giunsero rinforzi di alleati e mercenari
greci.
Fa reggere 12 altari sul fiume Ifasi, per indicare il confine del regno macedone.
Nel 325 a.C. raggiunse il mare alla foce dell’Indo.
L’esercito macedone cominciò la marcia di ritorno verso l’occidente.
Si scontrarono due partiti: 1. Quello dei soldati macedoni che volevano insediare il
fratellastro di Alessandro Magno, Filippo III e il partito dei generali favorevoli ad
attendere la nascita dell’erede, perché la moglie Rossane era in cinta.
Tolomeo Lago, governatore del regno d’Egitto, aveva il cadavere di Alessandro, ad
Alessandria, forma una dinastia e governa l’Egitto fino al 31 a.C.
L’impero fu diviso fra i diadochi, cioè i generali che avevano accompagnato
Alessandro durante la sua ascesa e ora vantavano privilegi e poteri.
Cratero fu nominato tutore dell’erede Filippo III.
I generali iniziarono a considerare il territorio a loro assegnato, come esclusivo e
pretendevano di trasmetterlo in eredità ai loro figli, chiamati epigoni.
Caratteristiche:
Monarchia assoluta, monarca distante dal popolo, cerimonie di corte, popolo
partecipava alla vita pubblica, re affiancato dall’aristocrazia, poleis perdono
autonomia. Aumento produzione beni, scambi commerciali, lavori di fortuna, la
povertà dei contadini aumentava, l’integrazione dei contadini diventa più difficile,
regno si impoverisce
Nel 377 a.C., Atene si impegna a costruire le sue alleanze, creano una seconda lega.