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Lezione 5.

Le guerre persiane e le loro


conseguenze.
Da Ciro a Serse (metà VI-prima metà V sec. a.C.): l’impero
persiano unifica Vicino Oriente ed Egitto e si affaccia sul
Mediterraneo.

A sinistra: l’impero persiano al tempo della rivolta ionica (499-494 a.C.).


A destra: le città greche d’Asia Minore.
L’impero persiano: un insieme di popoli e un
complesso sistema amministrativo.

Alcune componenti dell’impero persiano nei


rilievi del palazzo di Persepoli: in alto a sinistra,
l’omaggio al re da parte dei satrapi e degli alti
dignitari; in alto a destra, i popoli sconfitti; in
basso a sinistra, la guardia reale.
A sinistra, le città greche d’Asia:
dipendevano dalla satrapia di Sardi.
La città fu data alle fiamme dagli
Ioni nel 498.
A sinistra in basso, il tempio di
Artemide a Sardi.
I Greci e i popoli dell’Asia prima delle guerre
persiane
1200 a.C. ca.: crollo dell’impero ittita, e contemporaneamente dei
regni micenei che avevano avuto con esso rapporti soprattutto
commerciali.
Fine VIII sec. a.C.: scontri tra Greci e Assiri in Cilicia.
675 a.C. ca.: incursioni dei Cimmeri dalle steppe scitiche in Asia
Minore; vengono saccheggiati l’Artemision di Efeso e i territori di altre
città greche.
614 e 612 a.C.: i Medi, popolazione iranica in avanzata verso la
Mesopotamia, distruggono Ashur e Ninive e pongono fine all’impero
assiro.
585 a.C.: accordo di pace tra Medi e Lidi; inizia un periodo di
prosperità per il regno di Lidia.
546 a.C.: Creso è sconfitto da Ciro il Grande, Sardi è conquistata: i
Persiani pongono fine al regno di Lidia.
I Persiani alla conquista del Vicino Oriente

559-530: regno di Ciro ‘il Grande’ (figlio di una figlia del re dei Medi
e di un dignitario persiano, secondo la tradizione greca di origini
umili). Nel 546 sconfigge Creso e assoggetta i territori dell’ex regno
di Lidia. Nel 539 conquista Babilonia.

530-522: regno di Cambise, figlio di Ciro. Nel 525 conquista l’Egitto.


Non riesce a spingere le sue conquiste in Nordafrica fino a Cirene e
a Cartagine. Alla sua morte, conflitti per la successione.

522-485: regno di Dario I, che rafforza il potere centrale e organizza


l’amministrazione dell’impero dividendolo in 20 satrapie. Durante il
suo regno avvengono la rivolta delle città greche della Ionia (499-
494 a.C.), la prima fallita spedizione di Mardonio in Grecia (492) e la
prima invasione vera e propria, conclusa con la battaglia di
Maratona (490).
I rapporti tra Greci e grandi regni del Vicino Oriente e la storia dell’impero
persiano negli autori greci e in altre fonti scritte
Archiloco, Callino, Mimnermo, Senofane, Saffo, Alceo: riferimenti alle
incursioni dei Cimmeri e al regno di Lidia.

Eschilo: nei Persiani racconta la vittoria greca del 480-79 dal punto di vista
degli sconfitti.

Erodoto: nelle Storie narra le tre guerre dei Greci contro i Persiani e
fornisce notizie sulla formazione della potenza persiana e sui diversi
popoli dell’impero.

Ctesia di Cnido e Plutarco: due storici o eruditi di epoche successive che


cercarono di ‘correggere’ Erodoto. Plutarco scrisse inoltre biografie di due
protagonisti delle guerre greco-persiane (Aristide e Temistocle).

Pausania: notizie sulle dediche offerte dai Greci nei principali santuari
della Grecia (in primo luogo Delfi e Olimpia) per celebrare le vittorie sui
Persiani. Conferme sono venute dai reperti archeologici e dalle iscrizioni
venuti alla luce in entrambi i siti.
Altri documenti epigrafici greci: il caso più discusso è il ‘decreto di
Temistocle’, un apocrifo o una ‘ristampa’ di IV secolo.

Iscrizioni monumentali e documenti amministrativi persiani: informano


sulla ripartizione dell’impero, sulla sua amministrazione, sulla sua classe
dirigente.
Le Storie di Erodoto: un ‘inventario del mondo’

Libro I (Clio): antefatti mitici del conflitto Europa-Asia. Il


regno di Lidia. Le conquiste di Ciro.
Libro II (Euterpe): inizi del regno di Cambise. La storia
precedente, i costumi e la civiltà dell’Egitto.
Libro III (Talia): conquista persiana dell’Egitto; vicende dei
tiranni di Samo (Policrate) e di Corinto (Periandro). Difficile
successione a Cambise. Lista delle satrapie dell’impero. Inizi
del regno di Dario.
Libro IV (Melpomene): spedizione di Dario contro gli Sciti.
Spedizione persiana contro Cirene. Excursus sugli Sciti e
sulla Libia.

Libro V (Tersicore): conquista persiana dell’Ellesponto e richiesta di sottomissione della


Macedonia. Inizi della rivolta ionica e missione di Aristagora di Mileto in Grecia. Excursus
su Sparta e Atene. Incendio di Sardi e morte di Aristagora.
Libro VI (Erato): conclusione della rivolta ionica e presa di Mileto. Fallita spedizione di
Mardonio in Grecia (492). Excursus sui re spartani e sulla famiglia ateniese degli
Alcmeonidi. Invasione persiana del 490 e operazioni successive.
Libro VII (Polimnia): morte di Dario e inizi del regno di Serse. Nuova invasione della
Grecia nel 480. Creazione della flotta ateniese. Vittorie dei tiranni di Sicilia sui Cartaginesi.
Battaglia fra Greci e Persiani alle Termopili.
Libro VIII (Urania): battaglia dell’Artemisio. Avanzata persiana fino all’Attica e battaglia
di Salamina. Operazioni persiane nel nord e offerte diplomatiche ai Greci. Excursus sulle
origini del regno di Macedonia.
Libro IX (Calliope): nuova devastazione dell’Attica. Preparativi per la battaglia di Platea e
‘contesa’ fra Tegeati e Ateniesi. Vittorie greche a Platea e a Micale e conquista di Sesto.
Una ricostruzione della mappa della terra di Ecateo
I proemi dell’opera di Ecateo e delle Storie di Erodoto

Ecateo, FGrHist 1 F 1a (da Demetr., De eloc. 12):


Ecateo di Mileto così racconta: queste cose scrivo (gràpho), come a me
sembra siano vere: i discorsi dei Greci, infatti, per come appaiono a me,
sono molti e ridicoli.

Erodoto, Storie, proemio:


Questa è l’esposizione della ricerca (historìes apòdexis) di Erodoto di
Alicarnasso, affinché le vicende degli uomini non svaniscano con il
tempo, e le imprese (érga) grandi e mirabili compiute sia dai Greci, sia
dai barbari, non restino senza fama, e, tra le altre cose, per quale ragione
si fecero guerra gli uni con gli altri.
Le guerre fra Greci e Persiani nell’arte e nella cultura materiale

Da sinistra: un oplita greco abbatte un soldato persiano (coppa a figure rosse della
prima metà del V sec.); un soldato persiano si arrende (vaso a figure rosse della
metà del V sec.); l’elmo dedicato dal generale ateniese Milziade a Olimpia dopo la
vittoria di Maratona.
A sinistra, la colonna
nell’Ippodromo di Costantino a
Istanbul. Al centro: una
ricostruzione del monumento. A
destra: un particolare della colonna,
che reca iscritti i nomi delle città
dedicanti.

Un monumento dalla storia complicata: la ‘colonna


serpentina’ di Delfi.
500 a.C., primo atto: Aristagora di Mileto e il fallito attacco a Nasso
I Greci d’Asia; in alto a ds., in
particolare, la posizione di Mileto
e del santuario di Apollo a Didima.
A sin., una veduta di Didima oggi.
In alto a sin., alcune delle subcolonie fondate
nell’area del Ponto (Mar Nero). In alto a ds., la
regione di Mileto in epoca antica. La linea di
costa è oggi molto avanzata: a sin., una veduta
attuale dell’area del porto antico di Mileto.
Una ricostruzione della mappa della terra di Ecateo
Gli Ateniesi danno ascolto alla richiesta di Aristagora: un celebre
commento di Erodoto

Erodoto, Storie V 97 (trad. G. Squillace, Memorie di Clio. Fonti per lo studio della
storia greca dall’età micenea all’Ellenismo, Torino 2019, p. 93, con lievi modifiche):
Mentre (gli Ateniesi) erano di questo avviso e venivano calunniati presso i Persiani,
proprio in quella circostanza Aristagora di Mileto, che Cleomene lo spartano aveva
cacciato da Sparta, giungeva ad Atene, perché questa città era di gran lunga più
forte delle altre. Aristagora, giunto davanti al popolo, diceva le stesse cose che
aveva detto a Sparta sulle ricchezze che si trovavano in Asia e sulla guerra contro i
Persiani, e cioè che erano facili a vincersi, perché non erano abituati né alla spada
né alla lancia. [2] Diceva questo, e poi che Mileto era una colonia degli Ateniesi e
che a questi ultimi toccava aiutarli, dato che erano così potenti: non c’era nulla che
non promettesse, dal momento che aveva tanto bisogno, finché li persuase. Infatti, a
quanto pare, è più facile ingannarne tanti che uno solo, se non fu capace di
ingannare Cleomene lo spartano, che era solo, e invece riuscì in questo con
trentamila Ateniesi. [3] Persuasi, gli Ateniesi decretarono allora di inviare venti
navi in aiuto agli Ioni, avendo stabilito che il loro comandante fosse Melanzio, un
uomo che godeva della massima stima fra i cittadini. Queste navi furono l’inizio
delle sciagure per i Greci e per i barbari.
Le invasioni persiane della Grecia: regioni interessate…
… e l’area più direttamente toccata dal conflitto
Tutto ha inizio e fine nella stessa zona: nell’estate del 494 i Persiani sconfiggono
presso Lade gli Ioni in rivolta. Mileto è conquistata e il santuario di Apollo
Didimeo è dato alle fiamme.
A Micale (estate 479) i Greci distruggono una fortezza persiana e danno alle
fiamme le navi nemiche. La rivolta degli Ioni si estende. La presa di Sesto da
parte degli Ateniesi, nella primavera del 478, è l’ultimo episodio narrato nelle
Storie di Erodoto.
Una famosa definizione dell’Hellenikon (“essere greci”).
Nella periodizzazione tradizionale della storia greca,
con la fine delle guerre persiane inizia l’epoca
classica

Età arcaica: 700-479 a.C.


Età classica: 479-336 a.C. (oppure 479-323 a.C.)
Età ellenistica: 336 (o 323) a.C.-31 a.C.
Nasce la Grecia ‘bipolare’:
dalla vittoria sui Persiani all’impero ateniese

Anni ‘80 del V secolo: su iniziativa di Temistocle, Atene si dota


per la prima volta di una flotta da guerra. Decisiva per la vittoria
di Salamina, la flotta sarà alla base dell’impero navale ateniese.
478: peggioramento dei rapporti tra gli Ioni e il generale spartano
Pausania, che viene richiamato in patria. Gli Ateniesi concludono
da soli le operazioni di guerra in Asia.
477: fondazione della lega delio-attica.
471: ostracismo di Temistocle. E’ accusato di ‘medismo’, ma ha
intuito prima degli altri la nuova direzione della politica estera
ateniese.
Come nacque la potenza navale ateniese
Aristotele, Costituzione degli Ateniesi 22, 7 (trad. G.
Squillace, Memorie di Clio. Fonti per lo studio della storia
greca dall’età micenea all’Ellenismo, Torino 2019, p. 102,
con lievi modifiche):
Due anni dopo, sotto l’arcontato di Nicodemo (= 482 a.C.),
quando furono scoperte le miniere di Maronea (nel
Laurion) e dai lavori lo Stato ricavò un’eccedenza di
entrate di cento talenti, alcuni consigliarono di distribuire
quel denaro al popolo. Ma Temistocle si oppose: senza dire
a che cosa sarebbe servito, propose di distribuire un talento
a ciascuno degli Ateniesi più ricchi: poi, se il denaro fosse
stato speso in modo soddisfacente, di mettere la spesa in
conto allo Stato, altrimenti, di farsi rimborsare quella
somma da quelli che l’avevano avuta in prestito. Ricevuto
il denaro a queste condizioni, costruì cento triremi, ognuna
a spese di uno dei cento cittadini: con esse gli Ateniesi
combatterono a Salamina contro i barbari. In questa
circostanza fu ostracizzato Aristide figlio di Lisimaco. Tre
anni dopo, richiamarono tutti gli ostracizzati a causa della
spedizione di Serse, sotto l’arcontato di Ipsichide, e
ordinarono agli ostracizzati di soggiornare per il futuro al
di là di Geresto e di Scilleo: altrimenti avrebbero perduto
per sempre i diritti politici.

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