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Fasano Greta IVD – aprile 2021

LE GUERRE PERSIANE
In Grecia fiorivano le poleis mentre la civiltà persiana accresceva sempre più quel
desiderio di un impero universale. Il re persiano Dario (522-486 a.C.) ambiva a
controllare le regioni ad occidente ciò lo portò allo scontro con i greci.
Scoppiò la Prima guerra persiana 492-490 a.C. seguita dalla Seconda guerra
persiana 480-478 a.C. combattuta però contro il nuovo re di Persia Serse.
I greci prevalsero sempre e queste vittorie assunsero un significato simbolico e
divennero la rappresentazione del trionfo della libertà politica e culturale dei greci su
un sovrano barbaro e assolutistico.
La principale fonte di questi scontri e lo storico greco Erotodo.

LA PRIMA GUERRA PERSIANA


LA RIVOLTA IONICA
I persiani controllavano gran parte dell’Asia minore, la Traccia, la Macedonia e
alcune isole dell’Egeo.
Le colonie greche della Ionia dovevano pagare dei tributi alla Persia.
Nel 449 a.C. scoppiò una rivolta guidata dal tiranno Aristagora di Mileto alleato ad
altre pòleis greche in funzione antipersiana.
Nella RIVOLTA’ IONICA nella quale intervennero le navi di Atene ed Eretria.
Alcune città e territori vennero liberati dal controllo persiano e Sardi la capitale
persiana venne incendiata. Non tardò ad arrivare la controffensiva della flotta di
Dario che ripristinò la supremazia del Gran Re sulla regione, inoltre la città di Mileto
venne ferocemente saccheggiata.

LA BATTAGLIA DI MARATONA
Nel 494 a.C. il re persiano chiese un atto di sottomissione formale della Grecia.
Tale richiesta fu respinta soprattutto da Atene e Sparta, Dario organizzò una
spedizione punitiva affidata ai generali Dati e Artaferne: gli obiettivi erano Atene e
Eretria.
La flotta persiana raggiunse Cicladi ed Eubea dove Eretria venne rasa al suolo.
Nel settembre 490 a.C. venne combattuta la battaglia di Maratona. I persiani giunti
sulla piana subirono una grande sconfitta da parte degli ateniesi guidati dallo
stratego Milziade e con l'aiuto di un contingente di soldati di Platea.
Tale battaglia divenne esempio del coraggio greco e dell'efficacia della tattica della
falange oplitica il cui attacco era in grado di costringere alla ritirata eserciti
numericamente più grandi.
Gloriosa fu l'impresa dell'oplita Fidippide il quale corse 42 km tra Maratona e Atene
per annunciare ai suoi concittadini la vittoria, morendo poi stremato dalla fatica.
I cittadini spartani non parteciparono alla guerra perché impegnati a celebrare le
festività in onore di Apollo. Atene, dunque si attribuì tutti i meriti del successo e
divenne così il punto di riferimento politico e militare per le altre poleis.

ATENE POTENZA NAVALE


A seguito della guerra, la scena della vita politica di Atene fu occupata da due figure
con tendenze opposte

TEMISTOCLE ARISTIDE
• Arconte nel 493 a.C. • Di orientamento conservatore
• Grande credibilità • Temeva che l’idea di
• Promosse l’allestimento di una Temistocle avrebbe dato più
flotta navale con i guadagni potere ai ceti inferiori dei
dei filoni d’argento scoperti nel rematori e sottratto prestigio
Laurio nel 483 a.C. agli opliti

Vinse Temistocle e Aristide venne ostracizzato nel 482 a.C.


La flotta venne realizzata divenendo una provocazione ai Persiani soprattutto
quando Temistocle la utilizzò per provare a sottrarre loro le isole Cicladi.
LA SECONDA GUERRA PERSIANA
SERSE E LA LEGA DI CORINTO
Il nuovo re persiano Serse organizzò una spedizione contro la Grecia ancora più
imponente rispetto a quella del suo predecessore. Lo scopo primario era quello di
sottomettere le varie pòleis greche attaccandole sia per via navale sia con truppe
di terra.
L'esercito organizzato e condotto da Serse contava 300.000 uomini e un migliaio di
navi. I greci però nel 481 a.C. stabilirono un'alleanza chiamata lega di Corinto che
includeva 31 pòleis, che in funzione antipersiana avevano richiamato gli esuli in
patria e stavano iniziando ad organizzarsi per la guerra.

LA GLORIA DEI CADUTI ALLE TERMOPILI


Serse fece costruire sullo stretto dei Dardanelli un ponte di navi che consentiva il
passaggio alle sue schiere, grazie al quale nella primavera del 480 a.C. i suoi soldati
passarono l'Ellesponto e, attraversate Traccia, Macedonia e Tessaglia puntarono
verso sud, seguite via mare dalla flotta che navigava lungo le coste.
Il comando delle truppe era stato affidato ai soldati Spartani per i quali era di
primaria importanza una difesa del Peloponneso. Non erano della stessa idea gli
Ateniesi che invece si preoccupavano di difendere l'Attica.
Fu Temistocle a trovare una soluzione organizzando una duplice linea di difesa,
affidando alle schiere spartane lo stretto passo delle Termopili e sull’istmo di
Corinto mentre le truppe ateniesi vennero stanziate in Eubea.
Quando i persiani giunsero in Grecia incontrarono per primi gli Spartani condotti dal
re Leonida che nell'agosto 480 a.C. nella gola delle Termopili seppe tener testa a
lungo ai nemici con qualche migliaio di uomini peloponnesiaci.
Molti soldati Spartani, però, intimoriti dall'esercito persiano numericamente più
elevato fuggirono, dopo tre giorni i pochi opliti rimasti si arresero.
Non fece lo stesso Leonida che con 300 spartiati sue guardie del corpo preferì una
morte gloriosa.
Tale resistenza venne celebrata da storici e poeti e conferì ai combattenti una fama
immortale dando anche la possibilità alle forze greche alleate di riorganizzarsi.
L’INVIASIONE DELL’ATTICA E LA BATTAGLIA DI SALAMINA
Gli ateniesi a seguito della battaglia delle Termopili, evacuarono l’Attica trasferendo
la popolazione civile sull'isola di salamina. Così i persiani, una volta giunti ad
Atene, invasero una città deserta.
Al contempo Temistocle spostò la flotta da capo Artemisio, dove tenne testa ai
nemici, al braccio di mare compreso tra la costa dell'Attica e l'isola di Salamina
dove Serse volle sfidarlo.
Il re di Persia credeva che prima di superare un nuovo sbarramento greco, fosse
opportuno sconfiggere la flotta ellenica e garantirsi dunque libertà di movimento in
tutto il Mar Egeo.
non aveva calcolato però che le sue pesanti navi sarebbero state sopraffatte dalle
agili triremi dei greci nell’angusto spazio di mare dove combatterono. I greci
ebbero nuovamente la meglio durante la battaglia di Salamina combattuta il 29
settembre 480 a.C. agli ordini di Temistocle e dello spartano Euribiade.
Serse fu costretto a tornare con la flotta superstite in Asia Minore lasciando in Grecia
le truppe di terra agli ordini del generale Mardonio.
Nella primavera del 479 a.C. il generale Mardonio attaccò nuovamente l’Attica, ma
intervenne il re spartano Pausania e costrinse i Persiani a ripiegare verso nord.

LA FASE FINALE DELLA GUERRA


Nell'agosto 479 a.C. una coalizione panellenica guidata da Pausania e
dall’ateniese Aristide si aggiudicò una vittoria decisiva a Platea, inoltre Mardonio
morì in battaglia.
Negli stessi giorni le navi greche guidate dallo spartano Leotichida presso
promontorio di Micale affondarono ciò che restava della flotta di Serse.
Un anno dopo nel 478 a.C. una squadra navale ateniese guidata da Santippo riuscì
a conquistare l'antica città di Sesto, ultima roccaforte persiana, situata nel punto più
stretto dell’Ellesponto.

LA SUPREMAZIA DI ATENE DOPO LA VITTORIA


Dopo la vittoria la città di Atene assunse un atteggiamento di predominio sulle altre
pòleis delle quali condizionò la vita politica e le costrinse a pesanti obblighi fiscali e
militari nei suoi confronti sfruttando una permanente alleanza antipersiana.

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