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LA GUERRA DEL PELOPONNESO

Con il nome Guerra del Peloponneso si intende la guerra trentennale (431-404 a.C.) combattuta tra
Atene e Sparta, in cui furono coinvolte tutte le città greche e anche la Persia.
Le cause del conflitto si possono dividere in:
 CAUSE REMOTE  la grande crescita di Atene la aveva portato ad ottenere una vera e
propria egemonia all’interno della lega delio-attica. Questa situazione aggravava la storica
rivalità tra Atene e Sparta che da sempre rappresentavano due sistemi politici e ideologici
opposti (Atene=democrazia – Sparta=oligarchia)
 CAUSE PROSSIME  nel 433 a.C. Atene appoggiò una rivolta a Corcira contro la città di
Corinto, che apparteneva alla lega del Peloponneso capeggiata da Sparta. Nello stesso
momento stabilì l’interruzione di scambi economici e commerciali con la città di Megara,
alleata di Sparta la quale chiese ad Atene di revocare questo provvedimento. Pericle rifiutò
e dette inizio alla guerra.
Sono state individuate 3 fasi:
1. GUERRA ARCHIDAMICA  inizia con l’invasione dell’Attica da parte di Sparta e finisce con
la pace di Nicia
2. SPEDIZIONE ATENIESE IN SICILIA  Siracusa (alleata di Sparta) sconfigge Atene
3. GUERRA DECELEICA  inizia con l’assedio spartano a Decelea e finisce con la sconfitta di
Atene

LA GUERRA ARCHIDAMICA (431-421 a.C.)


ARCHIDAMO, re spartano, invase l’Attica. Pericle adottò una strategia difensiva di attesa e, grazie
ai rifornimenti ottenuti dal porto del Pireo, abbandonò le campagne. Cercò allo stesso tempo di
impedire i rifornimenti ai nemici tramite un blocco navale.
I piani di Pericle furono sconvolti da una terribile epidemia di peste nel 430 a.C. Gli spartani si
ritirarono per evitare il contagio, ma il morale ad Atene era ormai compromesso: si diffuse un forte
malcontento verso la politica di Pericle, soprattutto da parte dei proprietari terrieri che avevano
subito la devastazione delle campagne. Pericle fu rimosso dalla sua carica e nel 429 a.C. morì di
peste, segnando il destino della città.
Iniziò ad Atene un periodo di instabilità politica: gli aristocratici, guidati dal più moderato NICIA,
dovettero cedere all’intraprendenza di CLEONE, che riscuoteva maggiore successo promuovendo
una linea più aggressiva. Nel 428 a.C. egli represse duramente una ribellione nella città di Mitilene
che aveva lasciato la lega delio-attica per allearsi con Sparta. In risposta Sparta attaccò Platea,
alleata di Atene, la distrusse e ridusse in schiavitù la popolazione.
Nel 425 a.C. a Pilo la flotta ateniese ottenne una importante vittoria sugli spartani, che si erano
rifugiati nell’isola si SFACTERIA e Cleone occupò l’isola di Citera e prese una serie di provvedimenti
che fecero aumentare il suo consenso.

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Per vendicare la sconfitta di Sfacteria gli spartani, guidati da BRASIDA, attaccarono ANFIPOLI, alleata
di Atene in Tracia, e incoraggiarono alcune città alleate a liberarsi dall’egemonia di Atene. Durante
gli scontri morirono sia Brasida che Cleone. Questo portò le due città a stipulare una pace, chiamata
PACE DI NICIA (421 a.C.), che prevedeva:

 una tregua cinquantennale


 il ripristino della situazione precedente per i possedimenti territoriali
 la restituzione dei prigionieri di guerra
 un accordo di reciproca difesa da aggressioni esterne

LA SPEDIZIONE IN SICILIA (415-413 a.C.)


Tra il 421 e il 418 ci fu un periodo di tregua, ma la politica interna di Atene fu caratterizzata da una
forte instabilità a causa della rivalità tra NICIA (esponente del partito conservatore) e ALCIBIADE
(esponente aristocratico della fazione democratica).
Alcibiade proponeva un atteggiamento più aggressivo con l’obiettivo di includere nell’area di
controllo ateniese alcune città del Peloponneso (tra cui Argo, Elide e Mantinea). Per questo motivo
Sparta violò la pace di Nicia nel 418 a.C. e ristabilì il suo controllo sul Peloponneso con la battaglia
di Mantinea.
Nel 415 a.C. anche Atene violò gli accordi di presi con la pace di Nicia. Infatti mise in atto una
rappresaglia contro l’isola di Melo, che si era mantenuta fino ad allora neutrale: quando però si
rifiutò di sostenere la coalizione antispartana, Atene reagì duramente e sterminò tutta la
popolazione.
Inoltre fu organizzata una spedizione in Sicilia, fortemente sostenuta dalle mire espansionistiche di
Alcibiade. Atene allestì una flotta, guidata da Nicia, Lamaco e Alcibiade stesso. Quest’ultimo fu però
richiamato in patria con l’accusa di aver commesso un sacrilegio mutilando le erme (le immagini
sacre del dio Hermes): preoccupato per un esito negativo del processo, Alcibiade si rifugiò a Sparta,
che lo accolse sperando di avere da lui informazioni strategiche contro Atene. Questo ebbe
conseguenze gravissime per gli ateniesi: dopo aver assediato Siracusa, l’esercito ateniese subì una
pesante sconfitta nel 413 a.C.
Lamaco perse la vita, mentre Nicia fu prima fatto prigioniero insieme ad altri ufficiali e poi giustiziato.

LA GUERRA DECELEICA (413-404 a.C.)


Vista la debolezza di Atene dopo la sconfitta in Sicilia, il re spartano AGIDE II invase l’attica e occupò
DECELEA, una piccola città vicina ad Atene. Sparta fu avvantaggiata perché godeva del sostegno
finanziario della Persia e anche perché molte isole dell’Egeo abbandonarono la lega delio-attica
lasciando Atene senza alleati.
Intanto Atene aveva difficoltà anche nella politica interna  i democratici persero consensi perché
erano incolpati della sconfitta in Sicilia: i conservatori presero il potere con un colpo di Stato (411
a.C.) e crearono un consiglio di 400 membri guidato da TERAMENE. Questo regime non durò molto

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a causa del fallimento dei trattati di pace con Sparta e soprattutto del rinnovato spirito
espansionistico ateniese dopo due vittorie navali:
1. Battaglia di Cizico (410 a.C.)
2. Battaglia alle isole Arginuse
Nonostante le vittorie, Atene riportò delle gravi perdite in seguito alle quali alcuni generali (tra cui
Teramene) furono sottoposti a processo per non aver soccorso i superstiti durante una tempesta
dopo la battaglia.
Del caos ateniese approfittò lo spartano LISANDRO che nel 405 a.C. sconfisse la flotta nemica a
EGOSPOTAMI e poi guidò l’esercito via terra fino ad assediare completamente Atene, che si arrese
nel 404 a.C.
Sparta impose durissime condizioni di pace ad Atene:

 Lo scioglimento della lega delio-attica e l’adesione di tutti i membri alla lega del
Peloponneso.
 La rinuncia di Atene alla sua flotta, che fu consegnata agli spartani.
 L’abbattimento delle Lunghe Mura che collegavano la città al porto del Pireo.

CONSEGUENZE
Sparta impose ad Atene l’adozione di un nuovo ordinamento oligarchico  l’incarico di scrivere
una nuova costituzione fu dato a un consiglio di 30 membri guidati da CRIZIA. I membri di questo
consiglio furono chiamati i TRENTA TIRANNI perché non si limitarono a riscrivere la costituzione,
ma crearono un clima di terrore (abolendo le riforme di Pericle ed eliminando gli avversari
politici).
Lo stesso destino toccò anche ad altre città, dove Sparta impose il regime oligarchico, spesso
mantenuto grazie a presidi militari.
Atene si ribellò però a questa situazione e nel 403 a.C. un gruppo di democratici, guidati da
TRASIBULO, occupò il Pireo e abbatté il governo dei Trenta. Atene tuttavia non aveva più il
potere e lo splendore di una volta: il declino della cultura ellenica aprì nuove possibilità per un
ritorno della minaccia persiana e a una nuova lotta interna tra le poleis greche.

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