Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
a formare
caratteri, attitudini verso la conoscenza, a non essere mai soddisfatti delle prime risposte che si ricevono
I. La storia oggi
a. La storia non è il passato
1
Si è andato così affermando il concetto di storia come pura comprensione dei fatti umani, come
capacità di capire dall’interno le motivazioni delle scelte e dei percorsi, ciò anche per quanto riguarda i
fenomeni riprovevoli, conoscere per il gusto puro di conoscere
Ciò che conta per la storia sono la ricostruzione e la spiegazione razionale del fenomeno, quando
ottimamente condotte porteranno il lettore a formare da sé giudizi e convinzioni
Un esempio è il libro “La distruzione degli ebrei in Europa”, dove Hilberg, storico della Shoah, non
esprime nemmeno una parola di giudizio, non un’invettiva nei confronti dei responsabili dell’olocausto.
L'autore si è semplicemente preoccupato di ricostruire i contesti, le motivazioni che spiegano ciò che è
successo, vuole portare più alla comprensione che a giudizio
Chi fruisce dell’analisi però non sono solamente gli storici, ma una società libera se ne può servire per
molteplici scopi, più o meno nobili (formazione del cittadino, propaganda politica…).
La storia oggi, con il suo carattere problematico e relativistico, richiama alla cautela nei giudizi e nelle
opinioni e al rispetto per le soluzioni e posizioni distanti dalle nostre
La finalità della storia è la comprensione di ciò che possiamo definire “altro”, nel tempo e nello spazio,
ed è una palestra di tolleranza e di rigore concettuale.
La conoscenza storica abitua all’onestà intellettuale e al discorso sull’onere e sulla prova fornendo
profondità al presente.
La storia non è il passato (res gestae), fornisce senso al presente alla luce del passato e viceversa
b. I generi storiografici
Come il discorso storico a noi si presenta (a scuola, in libreria…)
La storia generale
È una disciplina che si occupa del divenire, dell’umanità nel suo complesso, ed è il genere storiografico
più praticato ma non può costituire in genere letterario unico, ed ha il difetto di condizionare le opinioni
sulla storia stessa
Si ha a che fare con i manuali scolastici e universitari che costituiscono una sintesi estrema del sapere
storico a uso degli studenti, dunque l'idea di storia che ci si ferma a scuola è influenzata da questo tipo
di strumento.
Bisogna ricordare che questa aspirazione generalisti che non rappresenta, non coincide con tutta la
storia, con la storia nella sua interezza, nella sua capacità generale di rappresentare la conoscenza degli
uomini del tempo
la storia generale è una rappresentazione sistematica dei percorsi e dei cambiamenti che hanno
riguardato l'umanità dalla preistoria a oggi, organizzata secondo un principio sequenziale e formata
dalle principali conoscenze a cui si è pervenuti, varia da paese a paese e secondo i momenti
Il suo tradizionale principio ordinatore e quello dei rapporti istituzionali e politici
Rappresenta in astratto un'enciclopedia del passato, ma nella realtà è un insieme di conoscenze e di
nessi che trovano sintetica trattazione nelle grandi opere storiografiche complessive
un suo indice concreto lo si trovano i programmi ministeriali di insegnamento, che rappresentano
l'ambizione di poter trasmettere una sicura base contenutistica della formazione storica
Attorno all’utilità e all'uso del manuale scolastico ci sono state molte discussioni, per alcuni dovrebbe
costituire il comune denominatore dei vari ordini delle scuole, E il manuale ci dà un linguaggio comune
che unisce le menti e le consapevolezze delle persone, per altri piccolo il manuale storico è uno dei
motivi per cui la storia non è amata, produce una pessima concettualizzazione della storia e non induce
a cercare nuove conoscenze.
Pancera ritiene importante che al termine della scuola d'obbligo si debbono possedere delle
conoscenze minime sul passato, frutto di una scelta consapevole ed utili alla qualità dei cittadini. Le
attuali partizioni programmatiche sono troppo vaste e pretenziose sul piano dei contenuti ed inducono
ad utilizzare il manuale come unico strumento didattico e di lavoro
Una delle accuse che viene rivolta la storia generale è quella di essere incentrata sulla sola civiltà
europea, prendendo in considerazione le altre civiltà sono in relazione al contatto con essa
2
La storia globale (World history)
Ha preso avvio negli anni 60 negli USA (per praticità e esigenze di uno stato che si ritiene responsabile
dei destini del mondo, sia perché la società americana richiede una multi-centralità), ed è un’analisi che
privilegiava le interazioni tra diversi gruppi e che non partiva da un punto di vista prestabilito, ciò ha
permesso di relativizzare il supposto primato europeo nella modernizzazione
questa impostazione risponde al multiculturalismo e ai fenomeni di globalizzazione che hanno investito
la società contemporanea
il principale difetto è che mancano gli strumenti di base per insegnarla e per affrontarla un canone
condiviso (Soprattutto in Italia perché non è molto diffusa), inoltre al suo interno si trova dentro un po'
di tutto (è la storia del mondo nella sua interezza) con degli eccessi semplificatori (i manuali didattici
tendono ad un eccesso di semplificazione)
La tentazione è quella di trovare degli schemi validi per tutti e che quindi siano abbastanza generici,
prendendo in prestito dalle altre scienze dei modelli.
è difficile risolvere anche la questione della periodizzazione, la suddivisione della storia dell'umanità
secondo grandi tappe re introduce una visione deterministica per stadi di sviluppo
Ha una prospettiva di validità ma manca di concretezza
Per Panciera è giusto aprirsi alle prospettive globali, anche se poi è difficile arrivare a delle sintesi, ma
senza dimenticare il proprio punto di partenza, possiamo guardare al mondo ma sapendo innanzitutto
chi siamo, bisogna partire da una solida base di consapevolezza, l'obiettività dell'interpretazione va
garantita sempre dal rigore metodologico
data più tardi, negli USA, il problema è che abolisce le vecchie gerarchie della storia generale ma non ne
sostituisce di nuove, mancano i libri, un pregio e che demolisce la prospettiva euro centrica ma ha il
difetto che è difficile da insegnare a scuola
La storia nazionale
Lo stata nazionale si costruisce sulla base della combinazione persuasiva di diversi materiali (Linguistici,
paesaggistici…), e la funzione della storia è stata quella di evidenziare passaggi ed episodi che
certificano i valori “originari” della nazione
Per Panciera la storia nazionale è una realtà molto solida, forse la più solida di questi generi
storiografici, nasce con l'esigenza precisa di legare un territorio ad una consapevolezza, ad una
coscienza, ha un senso di appartenenza che connota tendenzialmente un popolo (sono tutti concetti
ottocenteschi che sono forte e non hanno mai smesso di funzionare)
dall'inizio del 900 molti più stati sono diventati nazioni di quanti ne siano diventati nel corso
dell'Ottocento
Non si può considerare esaurito il ruolo della storia nazionale, ci sono alcuni argomenti che riguardano
certi snodi importanti della storia d'Italia (Risorgimento, fascismo e resistenza) sui quali ci sono molti
motivi di confronto dialettica che si rivestono anche di politica
La storia locale
La storia è sempre concreta poiché ogni interpretazione storica è precisamente localizzata, si svolge
sempre in qualche luogo, altrimenti la storia non si fa poiché sono necessarie coordinate umane,
temporali, ma anche spaziali.
È un sottoinsieme della storia di una civiltà, che incrocia una o più storie settoriali, a seconda della
specificità del luogo (in Europa oggi viene intesa in scala inferiore a quella nazionale, poiché va da
quella municipale a quella regionale)
Si tratta principalmente di un problema di scala di analisi, poiché isolare un luogo dipende dall' oggetto
di analisi ed a livello di sintesi al quale si intende arrivare, pervenire, sull’Asse del tempo il concetto di
“locale” si manifesta in modo variabile
sul piano storico si ha l'opportunità di isolare percorsi di indagine che hanno le proprie fonti e che
richiedono una scala molto grande per coglierne i nessi causali, ricordandosi però che un oggetto
apparentemente identico può rivelarsi portatori di logiche spaziali mutevoli nel tempo (Venezia fu
comune medievale, Signoria cittadina, capitale di un antico stato italiano…)
sul piano didattico e ben definita, partire dal territorio di cui gli allievi possono acquisire diretta
esperienza, corrisponde ad esigenze di carattere formativo e psicologico
sotto il profilo metodologico stimola la capacità di fare scelte tematiche significative Irene
indispensabile l'individuazione di fondi adatte
sul piano dei contenuti favorisce una conoscenza più precisa delle relazioni esistenti tra uomo e
territorio, e la diretta sperimentazione delle tracce del divenire storico permette un’acquisizione degli
strumenti cartografici più sicura
sul piano formativo può contribuire all'educazione civica, al rispetto per l'ambiente e alla formazione
dell’identità, tenendo sempre conto delle dimensioni più ampie
se un bambino raccoglie testimonianze riguardo la storia della propria comunità diventerà più
consapevole della sua esperienza nel succedersi delle generazioni
c. La ricerca storica
Il passato con il presente e le ipotesi di ricerca
le domande che riguardano il passato sono il movente per l’avvio di ogni ricerca storica e nascono
sempre dal presente (Da una particolare sensibilità culturale o da una qualche esigenza pratica), E
possono sorgere dall' osservazione diretta della realtà presente, o da concetti più astratti e
problematiche più complesse
Il movente però può essere anche costituito da una mera curiosità culturale, dal fascino di un’avventura
intellettuale, che è sufficiente a dedicare tempo e risorse a ricerche che non hanno in apparenza
ricadute concrete ma che sono destinate solo ad allargare le nostre conoscenze sulle dinamiche sociali
(Bloch).
in questo caso la ricerca storica diventa gratuita, come è spesso la vera ricerca scientifica, e considera la
conoscenza in se stessa qualcosa degno di dedizione ed impegno
4
Le ipotesi di partenza non devono precostruire soluzioni e risposte, le domande normalmente devono
essere seguite da precise ipotesi di lavoro che sono indispensabili per orientare la procedura di
indagine (c'è la tentazione di far corrisponde il dato empirico alle ipotesi di lavoro)
Per far ciò sono necessari serietà nella formazione, onestà intellettuale, passione, rigore metodologico
dei ricercatori
Per il successo e l'originalità della ricerca e necessaria la possibilità di nuove domande e nuovi percorsi
di lavoro oltre all’analisi delle fonti e alla disponibilità dello storico di seguirne criticamente i
suggerimenti
gran parte del lavoro dello storico consiste nel corretto utilizzo delle fonti, le quali assegnano
oggettività all’interpretazione, la orientano e la stimolano
Ricerca storica da p.26) già visto da Bloch: la storiografia nasce da un problema, da una domanda, da
qua si cercano le risposte, dalle fonti, ma panciera pensa che la ricerca dovrebbe essere gratuita, non
commissionata
Lo storico deve lavorare in maniera onesta ed accettare di modificare i suoi pregiudizi
Per panciera le fonti sono le cose che individua per rispondere alle domande che si fa, le tracce sono
tutto, Bloch distingueva fra fonti dirette, volontarie…panciera parla delle fonti indirette o secondarie
(storiografia, ciò che gli storici hanno già scritto), diverse dalle fonti primarie o dirette.
7
spesso i testi non si configurano come una semplice narrazione poiché il valore espositivo e
argomentativo prevalgono rispetto all’armatura narrativa di fondo
il testo storico è un composto complesso, non è tipologia testuale facile poiché è un ibrido sul piano
linguistico-retorico, è necessario un lavoro guidato di decodificazione e di comprensione che va avviato
fin dai primi anni di scuola (sono utili esercitazioni come lettura guidata in classe, costruzione di un
glossario soprattutto per i termini astratti, decostruzione del testo nei suoi elementi, ricerca di parole
chiave…)
La specificità del testo storico consiste nel fatto di essere un’interpretazione dei fenomeni strettamente
ancorate le fonti e con un proposito di oggettività, sono molto importanti sia l'obiettività e il rigore dei
singoli che il controllo esercitato dalla comunità scientifica che valida i risultati della ricerca
Il testo storico sì compone di tre livelli:
1. quello di base, informativo o grammaticale, insieme di proposizioni che non contengono solo i
puri fatti ma anche l'interpretazione che ne fornisce l'autore
2. persuasivo o retorico, riferito alla necessità di persuadere il lettore della bontà della
ricostruzione (necessario in ogni atto di comunicazione) attraverso una serie di elementi interni
al testo (Bagaglio linguistico e culturale dell'autore, schemi soggettivi, divisione in unità
narrative…)
3. livello Ideologico, costituisce la motivazione stessa per cui è stato scritto il testo e può fare
riferimento a teorie o correnti interpretative interne alla storia oppure desunte da discipline
diverse
la lettura del testo storico richiede, per essere completa, la capacità di decodificare tutti e tre i livelli
(nella scuola dell'obbligo solo i primi 2)
Le raccomandazioni europee
Sono un punto di riferimento per le competenze chiave del cittadino a tutti i livelli di istruzione, definite
come combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto
1. Comunicazione nella madrelingua
2. comunicazione nelle lingue straniere
3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
4. competenza digitale
5. imparare ad imparare
6. competenze sociali e civiche
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. consapevolezza ed espressione culturale
4,5, 6,8 chiamano in causa la formazione di carattere storico del cittadino
rappresentano uno strumento di riferimento per formatori, datori di lavoro e discenti stessi e, in
quanto formatori, tutti gli insegnanti devono tenere in debita considerazione questo importante punto
di partenza
Tutti dovrebbero essere sviluppate nella funzione delle nuove risposte necessarie per affrontare le sfide
della globalizzazione e il continuo cambiamento
per uniformare i vari sistemi educativi, il Parlamento europeo ha emanato una griglia di riferimento che
descrive le qualificazioni equivalenti ai diversi gradi di istruzione Dove viene indicato che, fino ai 16 anni
(termine dell'obbligo scolastico) ci si deve muovere all'interno di un contesto strutturato, entro un
quadro di riferimento definito dagli educatori e sotto il controllo di questi
10
Per il sesto e l'ottavo livello sistema formativo sono in vigore i descrittori di Dublino, non fissano
requisiti minimi (vanno adattati alle diverse specificità) ma una cornice condivisa in termini di
competenze e sono utili per ragionare più chiaramente nella programmazione scolastica
Le indicazioni per la scuola dell'infanzia e per i primi tre anni della primaria
Le competenze da sviluppare nel corso della scuola dell'infanzia sono suddivise in quattro campi di
esperienza (3-6 anni), le indicazioni sono importanti dal punto di vista pedagogico e perché la disciplina
storica intreccia più di uno di questi campi all'interno di un contesto in cui l'apprendimento avviene
attraverso l'azione, l'esplorazione…
1. del sé e l'altro (sviluppo dell'identità personale, riflessione e confronto, generalizzazioni
riguardante il rapporto tra passato presente e futuro… requisiti imprescindibili per affrontare
più tardi lo studio della disciplina storica)
2. discorsi e parole
3. conoscenza del mondo (Educazione alla temporalità, acquisizione dei parametri e delle
convenzioni del tempo sociale, interesse verso gli strumenti tecnologici per scoprirne utilizzi e
funzioni)
4. obiettivi di apprendimento: modello strutturato di strumenti (uso delle fonti, organizzazione
delle informazioni…) e necessità di rafforzare i prerequisiti base (riconoscere relazione di
successione e contemporaneità, durate, periodi…)
11
Le indicazioni di storia per la quarta e quinta primaria
I traguardi di sviluppo delle competenze gli obiettivi di apprendimento lasciano ampio spazio a percorsi
di tipo modulare e laboratoriale e non escludono prendere in esame questioni fenomeni relativi alla
storia, in modo implicito viene proposto di utilizzare le storie settoriali, temi che riguardano l'insieme
dei problemi della vita umana sul pianeta e ciò ci suggerisce di non soffermarsi troppo a lungo su singoli
temi e civiltà remote
le indicazioni di tipo contenutistico sono in contrasto con il quadro di riferimento metodologico poiché
il quadro delle competenze da acquisire richiede un approccio didattico di tipo modulare, incentrato
sull'osservazione diretta e su un processo di costruzione del sapere storico che non può essere
rinchiuso entro il recinto dell’antichità
alcune competenze non possono avere a che fare con, ad esempio, la preistoria.se non in casi molto
rari poiché l'esplorazione critica delle tracce storiche presenti nel territorio e la consapevolezza
riguardo al patrimonio non sono traguardi perseguibili senza partire dall’attualità fisica delle fonti
Sul piano strumentale, alcune competenze sono intimamente legate al processo di analisi ed
interpretazione storica (relazione tra uomo e spazio, costruzione di grafici temporali), tra gli obiettivi di
apprendimento compaiono concrete e misurabili capacità strumentali di base come la capacità di
ricavare informazioni dalle fonti (approccio iniziale ma rigoroso alla conoscenza storica, ai suoi metodi e
alle sue implicazioni sul piano individuale e sociale)
nelle indicazioni del 2012 c'è la scomparsa della centralità del metodo storico per l'avvio all'uso critico
delle risorse, una sottovalutazione della diffusione del mezzo e del significato davvero educativo della
vecchia disciplina storica in questo nuovo campo
Il sussidiario di storia
la didattica trasmissiva si compone di due fasi complementari e distinte: lezione frontale in studio
manualistico alle quali segue la necessità di verifica condotta con mezzi di valutazione teoricamente
oggettivi
i risultati del processo di apprendimento sono subordinati al grado di comprensione linguistica e di
applicazione dello studente a seconda delle sue capacità di attenzione di lettura
e quindi fondamentale per l'insegnante la capacità di spiegare, semplificare e schematizzare i fenomeni
e la scelta del sussidiario diventa un elemento fondamentale (strumento essenziale di studio e di
rinforzo
I sussidiari non vengono quasi mai commissionati, per la parte di storia, da veri specialisti della
disciplina, le necessarie generalizzazioni vengono spinte alla banalizzazione dei contenuti fino al
racconto privo di significato e le narrazioni infarcite dei termini e dei concetti astratti risultano spesso
incomprensibile
oggi però si stacca dal raccontinio in sequenza e si presenta come un testo complesso dotato di diverse
possibilità di utilizzo, presentano utili proposte di lavoro sulle fonti, glossari, Tracce e materiali per
eventuali approfondimenti e pagine speciali, proposte relative alle prove (per lo più strutturate, ma
sono concepite come elemento di valutazione e non come parte integrante del lavoro didattico)
il manuale resta uno strumento ma non può essere considerato esaustivo
c. il laboratorio di storia
Genesi significato del concetto di laboratorio
Le prime proposte risalgono a quando erano forti gli aneliti al rinnovamento didattico (don Lorenzo
Milani, fu alla base della costituzione del LANDIS, laboratorio nazionale didattica della storia, e
concepito come fulcro dell'attività didattiche, fu anche il principale riferimento nelle attività formative
dell’associazione di insegnanti Clio ’92…)
è concepito come un luogo fisico attrezzato per il lavoro di equipe tra docenti e studenti, per la
progettazione didattica, produzione e conservazione di fonti utilizzate della documentazione e dei
prodotti realizzati, ma la proposta non risultava del tutto chiara sul piano operativo e richiedeva un
enorme dispendio di energie
Uso di nuove tecnologie, potenzialità delle novità, degli ausili didattici che pongono però dei problemi di
validazione delle conoscenze (fake news) > esercizio della critica della testimonianza, queste notizie
portano solo alla necessità di esercitare una critica
16
livello predigitale) perciò l'obiettivo è quello di dotare ogni plesso scolastico di infrastrutture e di
apparecchiature adeguate
se questi limiti non andranno superati, la pena e la marginalizzazione definitiva del paese sul piano
culturale (internet e web sono spazi virtuali destinati alla pubblicazione di contenuti multimediali e dei
servizi correlati)
nella ricerca storica hanno potenziato le possibilità a disposizione del ricercatore, Ma il vero problema
non è la reperibilità delle risorse ma la loro qualità, e la valutazione della qualità di un sito web ha
bisogno di poggiarsi su alcuni indicatori di controllo per operare una cernita di quanto non garantisce
sicura qualità (attendibilità)
gli indicatori proposti da Noiret e Abbattista sono: autorevolezza, chiarezza di intenti, utilizzabilità,
obiettività, accuratezza, aggiornamento, trasparenza
Sono considerazioni pratiche che ognuno di noi dovrebbe affrontare nel momento in cui utilizza
materiale tratto ho scaricato dal web, sono utili per indirizzare i docenti all’educazione al web
(disciplina volta a formare una delle competenze tipicamente trasversali del processo educativo) Inoltre
chiamano implicitamente i docenti a selezionare e a proporre con molta attenzione i siti
Web 2.0
La seconda fase di sviluppo diffusione di internet e caratterizzata dal forte incremento dell’interazione
tra sito utente, fino all’approdo di forme quasi incontrollata di pubblicazione il nuovo approccio è come
un sistema gravitazionale di siti, il cui principio basilare e il web come piattaforma di servizi
nelle piattaforme wiki ognuno può creare o modificare contenuti, l'idea è quella di una collaborazione
culturale allargata (Wikipedia, libera enciclopedia online multilingue) Ma, la mancanza di un preciso e
certo referente suggerisci di avere qualche cautela relativamente all'uso di questo strumento nella
didattica, non è garantita una perfetta attendibilità dei contenuti
Nell’enciclopedia Treccani è sempre possibile identificare l'autore, i presupposti culturali e
l'orientamento mentre Wikipedia riporta ricostruzione proposte da anonimi non specialisti
Data l’inevitabile attrattiva di questo sito per gli studenti di ogni grado e ordine, è doveroso che la
scuola prepari gli studenti utilizzare positivamente un mezzo tanto potente, abituarli fin da subito ad
una corretta consultazione di tipo nozionistico per la ricerca di informazioni
18
PROGRAMMA DEL 1985 DOC., molti insegnati si sono trovati programmi nuovi ma poi
hanno insegnato seguendo la loro vecchia formazione, problema dei nuovi programmi =
mancati nella fase attuativa
Storia normativa rispetto alla scuola italiana nel secondo dopoguerra, fine anni 90 e inizio del nuovo
millennio, constata linattuazione dei programmi ma ci sono stati tentativi attuati di riforma dei cicli
scolastici, dei programmi, delle indicazioni nazionale,, nati da una rimodulazione dei percorsi formativi
universitari (da ciclo unico a corsi che prevedono un triennnio)
Riflessione sullorganizzazione della scuola, il tentativo di accorciarli non si è potuto fare perché cerano
differenze tra elementari e medie, ma si è cambiata la norma sui programmi2004-7 programmi dell85
sostituiti sulle indicazioni nazionali. Queste indicazioni si riscontra, rispetto alla storia, un equilibrio
instabile fra chi concepisce la storia come materia con un carattere normativo e chi com il carattere
tradizionale (erudizione), ambiguità che non è mai stata risolta
Nel 2007 si tenta di risolvere i problemi con scarsi risultati
PROBLEMI: Italia = paese con sovranità limitata a causa degli stati uniti (preminenza militare ed
economica) ed unione europea ha cercato di dare un impianto educativo unitario
Parentesi sugli orientamenti didattici a livello di raccomandazione europea, si immagina una scuola non
orientata a fornire conoscenze ma competenze, consapevolezze su ocme fare le cose (bloch critica la
polimazia)
Competenza, non c’è un consenso unanime su cosa sia > DEFINIZIONE
Ciascuna competenza è diversa che si sostanziano del modo proprio che ciascuno di noi ha di fare
quella cosa
Risultato di apprendimento = valutabile
Modo di approcciarsi nuovo
Competenze europee: competenza alfabetica funzionale, ocmpetenza multilinguistica, matematica,
scieze, tecnologia ed ingegneria, digitale, personale, sociale e capacità di imparare ad imparare; in
materia di cittadinanza; imprenditoriale; in materia di consapevolezza ed espressione culturale (2018)
4 di queste hanno a che vedere con il carattere disciplinare dlela storia
Griglia di riferimento che riguarda i primi 2 livelli scolastici inizio-fine 3 media/3fine 3 media-fine
dell’obbligo scolastico)
lo studente non è autonomo
a secondi deli livelli scolastici ci sono degli indicatori da tenere i nconsiderazione
disciplina storica: rispetto alla griglia panciere inserisce cosa si puo applicare rispetto alle competenze
generali (le 4 evideiziate precedentemente) nellambito della storia n’8
(storia locale = gioco di scala a seconda del dettaglio che metto a fuoco)
P. 44 dal 2004 al 2007 rimane lidea dei 2 cicli di programma sui 2 cicli di scuola ma si tenta di dare una
maggiore apertura alla valenza formativa della storia ma precludento il confronto tra presente e
passato che pero è la base di qesta valenza
Non cambia la chiarezza nella definizione delle competenze da acquisire (doc, traguardi per lo sviluppo
delle competenze + obiettivi ereditati dalla normativa precedente
Raccomandazioni europee: Premessa sul senso dellinsegnamento della storia… ci dicono anche
qualcosa sui contenuti, c’è confusione tra le strade possibili. La storia ha valenza di carattere formativo
o lesigenza di assommare una certa quantità di conoscenze dalla preistoria alla storia antica? Cio che
contiuna a mancare secondo panciera è il riferimento tra passato e presente, oppure ce ma lascia
confusa lequità su cosa si debba insegnare e come
continuità rispetto alle indicaizoni precedenti
p. 53-54, storia nel contesto dellinfanzia (anticipazione). Storia nella scuola dell’infanzia vuol dire
praticare da parte dellinsegnante dlele attivita avendo consapevolezza che queste fanno parte del
dominio anche della storia
19
se e dell’altro, avere conoscenza di se, dell’altro, della famiglia… fa parte del campo della storia,
assieme alla conoscenza dei discorsi e delle parole (storia=racconto) + conoscenza del modno, impllica
un confronto con lo spazio e con il tempo,
tutto cio puo essere interpretato, nella consapevolezza dellinsegnante che dovrebbe mirare alla
verticalità, si puo pensare allorganizzazione di tmepo e spazio sotto il profilo della disciplina storica
p.54 se noi leggiamo le indicaizoni in un modo abbiamo una certa lobertà, se in unaltro modo ne
abbiamo meno, questi aspetti della letura delle indicaizoni lasciano spazio…”
storie settoriali CAP.1 (+storia locale, campo di esperienza che viene toccato nella scuola primaria e puo
aprire la strada ad approfondimenti di vario genere)
cio che P auspica, approccio di tipo MODULARE
se voliamo fare tesoro dell’esperienza delle giacenze storiche e vogliamo partire per un discorso di
didattica della storia in una scuola primaria dobbiamo rinunciare allidea di andare troppo indietro nel
tempo, limitandoci alle vicende piu vicine
competende, racconto non inventato ma documentato
discussione tra compagni riproduce la discussione storiografica
scompare una precisa accentuazione specifica dimensione, uno spazion dedicato alla centralita del
metodo critico (critiche di panciera alle indicaizoni del 2012), le informazioni molto varie che ci arrivano
talvolta si traducono in disinformazioni > fornire dlele chiavi di aiuto
uso pubblico e spesso mediato dalla scola di formare dei cittadini
oservazioni di P sulla successioni della normativa in questiultimi 20 anni sulla normativa
sullinsegnamento della storia p.61. cio che gli pare di dover sostenere è che una cultura storica…,” sua
convinzione ideologica, corrisponde ad una scuola che vuole essere inclusiva e la storia deve dare un
suo contributo, inclusivita anche di metodi e approcci didattici (PROSPETTIVA DI PANCIERA)
altra cosa che sottolinea, è opportuno stare lontani dalla storia come trasmissione passiva di nozioni
PROPOSTE PER APPLICARE QUEL TIPO DI DIDATTICA ATTIVA CHE EGLI SENTE DI DOVER PROMUOVERE,
lo fa analizzando nel 3 capitolo le tipologie di didattica fin qui perseguite nella scuola italiana
Trasmissivo sequenziale ha alcuni rpespposti: che ci sia una canone di conoscenze…istituzionali =
manuale, si scelgono dei contenuti da privilegiare ma ce anche una deresponsabilizzazione
dellinsegnante e dellallievo rispetto alla storia
Risvolti negativi p.64 = indifferenza, prescinde dallunicita delluomo, si priva linsegnante e lalunno del
ocnfronto tra pasato e presenta, tra linsegnante e allievi con gli uomini del pasaato + fallace ed erronea
idea del lavoro dello storico
Si fonda sul sussidiario che implica delle fasi: lezione, studio,
NON CI SI PUO AFFIDARE SOLO AL LIBRO DI TESTO, spesso lo si fa perche non si è nelle condizioni di
lavoro tali da non poter approfondire o di uscire dal recinto manualistico
Panciera, del metodo trasmissivo non dice che non è pieno di pregi poiche è quello che permette di
svolger eun programma (se voglio partire da un punto e arrivo ad un altro)
Ma questo apprendimento puo riuscire bene se linsegnante da spiegare bene, sa essere brioso, scegli
un buon libro di testo e motiva gli studenti, ma il risultato sara comunuqe un accumulo di fonti apprese
e basta dal discente
Le competenze sono contenutistiche
Ci sono alcune cose (musicalità) che aiutano ad imparare meglio le poesie rispetto ai testi in prosa
Cursus = strategia retorica per cui c’è una ritmica nel testo di prosa > piu facile da ricordare (medioevo)
Unità modulare
Sono tutti casi diversi che implicano anche la necessita di uscire dall’articolazione cronologica che
apparentemente ci assegnano le indicazioni (città romana, conoscenze…)
L’insegnante in prima istanza deve essere sufficientemente esperto, saper dominare l’argomento
(Droysen)
MIRARE ALLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Prima fase: sviluppo del problema, domanda che ci poniamo correlata alle possibilità di lavoro dei
bambini
20
Prima si trovano i documenti e poi li si analizza
schedare una fonte: nel documento x scritto da x c’è y cosa, non è un racconto ma una serie di
informazioni, organizzazione delle conoscenze in base al problema, fondamentale per lo storico
schema che l’insegnante deve seguire per organizzare le 4 fasi
titolo = problema; cosa si vuole conseguire, competenze attese; cio che si predispone, materiali; fasi
solo l’esperienza diretta del singolo docente può supplire alla mancanza di documentazione
è SEMPLICISTICO DIRE CHE SIAMO TUTTI UOMINI, MA è VERO, ci sono delle cose ricorrenti nel
tempo, il passato non è estraneo
P. 78, può essere utilizzata per obiettivi specifici o meno
Concordanza biblica: cerco una parola e trovo l’utilizzo di quella parola nel loro contesto
Idea ingenua del lavoro dello storico (Bloch), le competenze specifiche in Panciera non sono organizzate
a caso = processo di costruzione di conoscenza storica riassunto
Spesso il difetto è che la scuola sembra che non finisca mai, se si vuole concretizzare qualcosa nelle
menti degli allievi il tempo non passa mai
Repetita iuvant, solo con il ripetuto esercizio una competenza viene acquisita
Cap. 4 = tipi di laboratori storici che si possono organizzare ed attivare già dall’infanzia: laboratorio che
orienti i bambini a focalizzare la propria prassi sulla temporalità… non si fa propriamente storia, solo in
apparenza
Dal 1985 la concezione della storia è cambiata, non solo come trasmissione di contenuti ma si fa storia
anche praticando in metodo storico con i bambini
Significativo sul piano delle competenze = che insegna veramente qualcosa
Il docente dovrà possedere… (droysen)
L’utilizzo del patrimonio storico è fondamentale per la conoscenza storica (Borghi)
21