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LA SOFISTICA

I SOFISTI erano un gruppo di intellettuali che credevano nell’assenza di una verità


assoluta ed eterna e soprattutto che questa verità non fosse conoscibile dall’uomo.
Ognuno ha una visione oggettiva della realtà.
DI OGNI COSA SI PUO’ DISPUTARE SEPPUR DA PUNTI DI VISTA OPPOSTI
Era questa l’idea del sofista PROTAGORA, massimo esponente di questa che non è
propriamente una corrente di pensiero ma piuttosto una cerchia di intellettuali di cui
PERICLE si circondò.
Oltre a Protagora erano molto vicini a Pericle lo storico Erodoto, l’architetto e
scultore Fidia (costruttore del Partenone) e Anassadia.
Agli incontri tra questi intellettuali spiccava la figura di una donna: ASPASIA
compagna di Pericle. Donna colta ed emancipata originaria di Mileto.
Platone ci riporta questo dialogo:
il sofista Protagora si rivolge così al giovane Ippocrate
“Giovanotto se tu mi frequenti ogni giorno
tu tornerai a casa divenuto migliore
giorno dopo giorno, e così via.
Se Ippocrate verrai da me imparerai a
Saperti condurre con senno nel PRIVATO e nel PUBBLICO”

Dopo la 2° Guerra Persiana si decise di non ricostruire gli edifici distrutti per
mantenere il ricordo della violenza del conflitto.
Nel 449 a.C. a seguito di una pacificazione Pericle prese in considerazione l’idea di
ricostruire la città di Atene.
Nel 447 a.C. iniziò la ricostruzione dell’acropoli di Atene terminata nel 432 a.C.
IL PARTENONE
Una delle strutture simboliche più imponenti dell’epoca classica è il Partenone di
Atene costruito in onore di Atena Parthènos (Αθηνά Παρθένος).
I lavori furono completamente approvati da Pericle stesso e affidati alla direzione
dello scultore e architetto Fidia affiancato da Ictuno e Callicrate.
Era una struttura in marmo bianco, massima espressione
dell’arte classica greca.
L’ampio spazio della cella, cioè lo spazio più interno della
struttura alla quale poteva accedere solo il sacerdote,
ospitava la statua CRISO-ELEFANTINA della dea.
Era una scultura di 12m in oro e avorio per quale sono
stati usati 1000 kg di oro puro.
Le parti nude erano in avorio mentre l’armatura d’oro e gli
occhi in pietre preziose.
Si accedeva al tempio tramite i propilei (porte anteriori)
Costruiti dall’architetto Mnesicle fra il 437-433 a.C.
Erano un varco nelle mura che cingevano l’area sacra.
Il geografo Pausania definisce il Partenone "tempio", nella sua Periegesi della
Grecia.

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