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AREE ARCHEOLOGICHE E PROGETTO DI ARCHITETTURA

CENTRO PER LARCHEOLOGIA E MUSEO DEI RESTAURI


DELLACROPOLI DI ATENE

Tesi di Laurea di Alice Tettamanti 765843 , Francesca Ungaro 766772 , Elisa Volont 765830
Relatori prof. Luisa Ferro, prof. Angelo Torricelli Correlatrice arch.Viola Bertini
Politecnico di Milano Scuola di Architettura Civile aa.2012-2013 Laurea Magistrale in Achitettura

Politecnico di Milano Scuola di Architettura Civile aa.2012-2013


Laurea Magistrale in Achitettura

AREE ARCHEOLOGICHE E PROGETTO DI ARCHITETTURA

CENTRO PER LARCHEOLOGIA E MUSEO DEI RESTAURI


DELLACROPOLI DI ATENE

Tesi di Laurea di Alice Tettamanti 765843 , Francesca Ungaro 766772 , Elisa Volont 765830
Relatori prof. Luisa Ferro, prof. Angelo Torricelli Correlatrice arch.Viola Bertini

INDICE DEI CAPITOLI

Abstract

15

1. ATENE

19

1.1 La citt e il parco archeologico

19

Il parco archeologico di Atene

23

Il nuovo Museo dellAcropoli

24

1.2. I Miti

29

Il culto di Pandione

Pandione I

32

1. 3. Le fasi storiche dellAcropoli

31

35

Et MIcenea

36

Et Arcaica

37

Et Classica

38

Et Ellenistica

39

Et Romana

40

Da Giustiniano allEt Ottomana 41

1. 4. I progetti sullAcropoli

43

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Da Leo von Klenze a Dimitris Pikionis


45

Lintervento di Karl Friedrich Schinkel


47

Le Corbusier sullAcropoli


1888 - Campagne di scavo di G.
Kawerau e P. Kavvadias
101

Lo studio di Constantinos Doxiadis 53

51

2. LArea di progetto

55

2.1. Larea sud orientale dellAcropoli

57

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

61

1865 - Panages Kalkos

95
99

1890 - Small Museum, G.Kawerau 111


1900 - Collegamento tra lo Small
Museum e il Vecchio Museo
115

1946 - Museo dellAcropoli,
ampliamento di P. Karantinos

117

2.4. Analisi dello stato di fatto

127

1. studio del suolo

129

Le Panatenee

63

La modellazione del suolo

67

La cinta muraria

71


situazione ipotetica del suolo
sotto al museo
133

Il Santuario di Pandion

77

Il Santuario di Zeus Polieus

86

Il Monoptero di Roma e Augusto 89

Il Donario di Attalo

91

situazione attuale

129


situazione ipotetica dellandamento
della roccia nellarea del museo
137
2. studio delle fasi storiche dellarea

140

Et Micenea

140

Et Arcaica

141

Et Classica

142

Et Ellenistica

Et Romana

Et Ottomana

143

144

145

3. Sovrapposizioni

Resti appartenenti alle diverse
epoche sovrapposti allo stato atuale

147
147

3. IL PROGETTO

149

3.1. Criticit

151

3.2. Il Progetto

157

3.3. Tavole di Progetto

163

Tavola 1

Tavola 2

Tavola 3

BIBLIOGRAFIA

10

INDICE DELLE IMAMGINI

11

12

13

ABSTRACT

14

Questo lavoro di tesi propone un progetto per


lAcropoli di Atene, una tra le pi importanti aree archeologiche della citt. Progettare
in ambito archeologico significa operare direttamente allinterno della storia, dentro la
stratificazione stessa. Per la composizione
architettonica il rapporto con lantico implica
una riconsiderazione dello stesso, che viene
proiettato nel nuovo. Guardare allantico non
significa ricercare la ciclicit storica, ma anzi,
ritrovare quei valori profondi e originari che
sono fondamento della composizione architettonica. Il progetto si configura quindi come
quelloperazione in grado di creare un contatto tra antico e nuovo, talvolta mettendo in
crisi lordine esistente per definirne uno nuovo,
suggellando cos il continuare dellarchitettura
nel tempo.
Lintervento ha luogo nellarea sud orientale
della collina sacra,dove sorge, ad una quota
ribassata rispetto al livello del suolo, ledificio
che accoglieva il Vecchio Museo dellAcropoli.
Oggi vuoto e chiuso al pubblico, esso caduto in disuso in seguito allapertura del Nuovo
Museo progettato da B.Tshumi ai piedi della
collina. Sorgendo nellarea in cui sono sepolti
parte dei resti dellAcropoli micenea, arcaica
e classica, il Vecchio Museo ne cela completamente le tracce cancellando parte del mito e
della memoria del luogo.

Intento primario del progetto quello di riportare alla luce alcune di queste tracce, in modo
tale da render nuovamente visibili i segni del
passato, ma anche quello di rispondere a
delle necessit pratiche.
LAcropoli oggi un vero e proprio cantiere
a cielo aperto oltre che fulcro attrattivo per
moltissimi visitatori.
Il progetto vuole innanzitutto dare agli archeologi degli spazi adeguati al loro lavoro, mediante la realizzazione di un edificio ipogeo,
non visibile oltre le mura n dalla citt, inserito
nello scavo in cui oggi giace il Vecchio Museo,
che riprende il sedime di un terrazzamento di
et classica.
In secondo luogo il progetto si pone lobiettivo
di ridefinire i flussi dei visitatori, indirizzando il
loro percorso allinterno del Museo della storia
dei restauri dellAcropoli, un recinto espositivo
che si sviluppa secondo una spirale quadra discendente, che non solo permette di superare
un dislivello presente nellarea, ma anche di
richiamare alla memoria lantico Santuario di
Pandion, di cui vengono portati alla luce, mediante uno scavo alcuni dei resti oggi nascosti.
Il risultato punta a far riemergere in planimetria le matrici originarie, le tracce e le sovrapposizioni storiche fino ad ora nascoste,
richiamando alla memoria il mito del luogo.

15

16

17

1. LA CITTA E IL PARCO ARCHEOLOGICO


Vista aerea della citt di Atene negli anni 50

1. LA CITTA E IL PARCO ARCHEOLOGICO

20

Il progetto di architettura per larea archeologica di Atene si inserisce allinterno di una


pi ampia ricerca condotta dalla Professoressa Luisa Ferro e dal Professor Angelo
Torricelli circa lantica forma urbis ancora
riconoscibile nella citt attuale e nel territorio, che riaffiora nei luoghi dellarcheologia
e degli edifici museali.
Il progetto di architettura nellambito del
parco archeologico ateniese entra a far
parte di un itinerario che coinvolge i luoghi
di interesse storico, traendo da essi nuova
forza e mettendo in campo delle forme e
sovrapposizioni che possano reagire con
la realt esistente costituendo una nuova
logica.
Lantico dunque, nelle sue progressive stratificazioni, non costituisce solamente una
traccia di quello che stato, una serie di
reperti da studiare per comprendere il passato, ma diventa in questo ambito punto
di partenza e stimolo per nuovi sviluppi
progettuali. Il progetto allo stesso tempo
si configura come quelloperazione in grado di creare un contatto tra antico e nuovo, per far s che lintervento non sia un
semplice ricalco dellantico ma che da esso
prenda spunto, talvolta mettendo in crisi
lordine esistente per definirne uno nuovo,

suggellando cos il continuare dellarchitettura nel tempo.


Il progetto di architettura in questarea non
da intendersi come intervento puntuale,
ma come parte di un sistema diffuso nella
citt, come anello di una sequenza di progetti disposti lungo la passeggiata archeologica di Atene.

21

Il parco archeologico di Atene

Il Parco Archeologico di Atene

Il Parco Archeologico di Atene


da Studi e progetti per Atene archeologicas, di L. Ferro

22

La tavola, costruita sul ridisegno della planimetria urbana attuale, consiste nel montaggio dei monumenti, dei reperti archeologici rinvenuti e riconosciuti e degli edifi ci
museali.
Sono evidenziati il parco archeologico nella
sua attuale articolazione, la citt turca e il
disegno del piano neoclassico.
Emergono inoltre i percorsi e i tracciati
antichi e moderni, mettendo in risalto limportanza non soltanto dei luoghi archeologici ma anche dei percorsi di collegamento
tra questi, nonch la profonda unione della
citt con il territorio. Leggiamo dunque, tra
i percorsi pi importanti, la presenza della
via delle Panatenee, che dal Dipylon portava al Partenone, il Peripato che si snodava
attorno alla collina sacra dellAcropli, la via
che connetteva la citt allarea dellAccademia e la via dei Tripodi che congiungeva
lantica Agor con lingresso del Santuario
di Dioniso.
Il parco, linea di demarcazione tra il pieno del tessuto urbano e il vuoto degli
scavi, tra citt antica e moderna, costituisce
unoccasione unica per riflettere sullantichit in maniera operativa, prendere posi-

zione nei confronti della sovrapposizione di


diversi passati (dal neolitico al moderno),
delle diverse forme di concatenazioni, delle
diverse gerarchie. Esso costituisce inoltre
la cerniera di un nuovo sistema di itinerari culturali costruiti lungo i due importanti
tracciati stradali.
Attualmente il Parco archeologico della
citt compreso allinterno di una cintura
verde pedonale pressoch continua, che
si estende dallarea dellantica Accademia
(gi soggetta ad esproprio per i futuri scavi)
fino alla collina del Monte Licabetto.
Larea stata suddivisa in dodici settori in
accordo con le aree principali di scavo:
1. Kolonos Hippios, larea dellAccademia e
la strada di congiunzione con il Dipylon;
2. Il Ceramico;
3. Le tre colline della Pnice, delle Ninfe e
del Mouseion (o Filopappo);
4. Agor, Agor romana, Areopago;
5. Plaka;
6. Parco nazionale, Zappio e area del palazzo presidenziale;
7. Oympeion e letto dellIllisso;
8. Primo cimitero di Atene;
9. Ardetto e Stadio;

23

1. LA CITTA E IL PARCO ARCHEOLOGICO

Il nuovo museo dellAcropoli

10. Complesso del Centro culturale di Atene;


11. Versante basso del Licabettoad est;
12. Area ripiantumata del Licabetto.
I Musei dedicati allarcheologia sono: il
Museo dellAcropoli, il centro per gli studi dellAcropoli (che conserva i calchi dei
marmi di Elgin) ed il Museo Archeologico Nazionale, nella sede storica a fianco
dellAccademia dArte, restaurato in occasione dei giochi olimpici.
Ogni area di scavo inoltre possiede un museo dellarea di scavo stessa: il pi celebre il
Museo dellAgor nella Sto di Attalo, ricostruita dalla Scuola archeologica americana
negli anni 50. Il recente piano regolatore
ha stabilito la costruzione del Museo Archeologico della Citt di Atene e dellAttica
nellarea dellantica Accademia.
Infine necessario ricordare la nuova linea
metropolitana, straordinario percorso archeologico nascosto nelle profondit della
terra.
Il nuovo museo dellAcropoli

24

Parallelamente alla questione degli scavi e


del restauro dei monumenti dellAcropoli

si sviluppa la complessa vicenda del Museo.


Il vecchio Museo ( allestremit orientale del recinto della rocca) viene concluso
nel 1874 in concomitanza con limponente
campagna di scavo (1885-1891) durante la
quale furono trovati numerosi frammenti del fregio del Partenone e sculture di
epoca arcaica; e poi ampliato e restaurato
dallarchitetto Patroklos Karantins negli
anni 50.
Lidea di un nuovo museo prende corpo
nel 1975, quando il Ministero della cultura
istituisce il Comitato per la conservazione
dei Monumenti dellAcropoli e il Centro
per gli studi dellAcropoli.
Il comitato costituito da architetti, archeologici, chimici, studiosi, membri del Ministero della Cultura.
Contemporaneamente hanno inizio gli studi e i lavori di restauro del Partenone ( affidati al prof. Manolis Korres del Politecnico
di Atene).
Pochi anni dopo (1976-1979) viene bandito il primo concorso nazionale di idee per
il nuovo museo, ma non viene assegnato il
primo premio.
Nel 1987 il Ministro della Cultura annuncia
due grandi opere collegate ai giochi olimpici: lunificazione delle aree archeologiche (a

tal proposito fu infatti istituito un Comitato) e il Nuovo Museo dellAcropoli.


Nel 1989/90 dopo la mancata restituzione
dei marmi del Partenone dal British Museum viene bandito un secondo concorso internazionale, vinto da M. Nicoletti e
L.Passarelli.
Le aree proposte erano tre (compresa
quella attuale), con una la superficie complessiva di 17.000 mq. Il progetto non verr
per realizzato.
Nei primi anni 90 il Parlamento greco vara
listituzione dellorganizzazione per la costruzione del Nuovo Museo dellAcropoli (Oanma), ente privato in cooperazione
con la fondazione Melina Mercouri (Ministro, maggiore promotrice del ritorno da
Londra dei marmi del Partenone e del
Nuovo Museo), con la supervisione del Ministero della Cultura.
Nel 1999, la Fondazione M. Mercouri finanzia un progetto economico di massima
ricavato da una serie di revisioni del progetto vincitore del 1989.
Il piano viene ulteriormente revisionato
dopo i nuovi rinvenimenti archeologici.
Il Ministero decide quindi che il Nuovo Museo debba coesistere con un museo sotterraneo di reperti.

Sono stimati necessari circa 15.000 mq.


Nel 2000-2001 viene bandito dallente
Oanma un concorso internazionale ad inviti in due fasi.
Il primo premio viene assegnato al progetto di Bernard Tschumi e Michelis Fotiadis
(secondo classificato Daniel Libeskind, terzo Tombazis e associati).
Tra le specifiche del bando viene richiesto
un nuovo accesso per integrare gli scavi
aperti sul sito; la riproduzione, per quanto
possibile, della luce naturale e dellambiente
allinterno del museo come accadeva per le
opere esposte nella loro originaria collocazione; un percorso espositivo per i marmi
del Partenone
con proporzioni e andamento simile a
quello del tempio stesso; un equilibrio dimensionale tra larchitettura del Museo, la
Rocca, ledificio Weiler e la fermata del Metr; la possibilit da parte dello spettatore
di vedere
contemporaneamente le sculture del Partenone e lAcropoli.
Ledificio viene inaugurato il 20 giugno
2009, con una superficie totale di circa
21.000 metri quadrati di cui 14 mila metri
quadrati di superficie espositiva.
Con un budget di circa 175 milioni di euro

25

1. LA CITTA E IL PARCO ARCHEOLOGICO

26

ed esponendo pi di 4.000 sculture, il nuovo Museo dellAcropoli circa 10 volte pi


grande del vecchio museo del 19 secolo ai
piedi dellAcropoli (il vecchio museo aveva
uno spazio espositivo di circa 1.500 metri
quadrati).
La collezione esposta nel nuovo museo
stata radunata, oltre che dal vecchio museo,
anche da numerose istituzioni sparse per
Atene.
Il programma del progetto include inoltre
un auditorium da 200 posti, un bar, uno store ed un ristorante.
Dallesterno la tripartizione del museo
ben visibile: il basamento in cemento, la fascia in acciaio e vetro e lultimo livello interamente vetrato.
Il primo livello studiato per adattarsi ai
resti archeologici e consiste in 43 colonne
di calcestruzzo e da un tamponamento
di cemento prefabbricato. Questo livello contiene lingresso al museo, spazi per
esposizioni temporanee, negozi e magazzini. Il volume centrale, di forma trapezoidale, riprende lorientamento della citt,
diviso in due piani ed ha unaltezza di 10
metri. Esso contiene le gallerie espositive
che espongono le opere dal periodo Arcaico allepoca Tardo Romana. Il mezzanino

ospita un negozio, un bar e un ristorante


la cui area esterna occupa lintera terrazza
della pensilina, aggettante verso lAcropoli.
Lultimo piano contiene la galleria del Partenone, con le sculture del Fregio del Partenone. Questo spazio rettangolare interamente vetrato, alto 7 metri e di circa 2.000
metri quadrati, ruotato di 23 rispetto al
resto delledificio, per riprendere lo stesso
asse del Partenone.

Sezione del Nuovo Museo dellAcropoli

27

Cecrope, primo Re Attico

1.2. I MITI: PANDIONE, IL QUINTO RE ATTICO

1.2. I MITI: PANDIONE, IL QUINTO RE ATTICO

La nascita di Erittonio: donato a Atena da Gea (Madre


Terra) in presenza di Cecrope

30

Gran parte dei miti riguardanti Atene ha


come scenografia lAcropoli, la cittadella
detta anche Cecropia, destinata ad ospitare
il palazzo reale in et micenea e a divenire
fulcro spirituale in et classica.
Il nome della citt, Cecropia, deriva da Cecrope, primo re mitico dellAttica, personificazione dellanimale sacro nato dalla terra,
il serpente. Per tale motivo viene spesso
rappresentato con una coda da rettile al
posto delle gambe. Il fatto che sia il primo
dei re e figlio di Gea, rispecchia il principio
ideologico del radicamento al suolo proprio della tradizione degli abitanti dellAttica, e quindi degli Ateniesi.
La citt fu fondata nel III millennio a.C. da
Poseidone e Atena. Furono entrambi protagonisti di una disputa per chi avesse concesso il dono pi prezioso agli Ateniesi. Il
luogo scelto fu la collina dellAcropoli, dove
oggi sorge lEretteo. Poseidone colp la roccia con il suo tridente, facendone scaturire
una sorgente dacqua salata; Atena piant
invece il primo ulivo. Cecrope, chiamato
a giudicare, assegn la vittoria ad Atena e
cambi il nome alla citt in onore della dea.
Il re ebbe dalla sua sposa Aglaulo tre figlie:
Aglauro, Erse e Pandroso, che dimoravano
nellEretteo.

La storia pi celebre riguardante le figlie di


Cecrope ha inizio durante la guerra di Troia:
Poseidone, ancora arrabbiato per la disputa
con Atena, aveva convinto Efesto che Atena sarebbe andata da lui per amoreggiare.
Atena preg Efesto di fabbricarle unarmatura. Egli accett, ma rifiut di essere pagato, dicendo che si sarebbe assunto lincarico
per amore. Atena non comprese il significato di quella frase, e quando torn alla fucina per riscuotere, il dio cerc di violentarla.
Atena si divincol, ma il seme di Efesto cadde al suolo e fecond la Madre Terra. Ribellandosi allidea di dover crescere un figlio
non suo, Gea rifiut ogni responsabilit per
leducazione del piccolo e lo riconsegn ad
Atena. Mossa a compassione la dea prese
sotto la sua protezione il bambino appena
nato e lo chiam Erittonio, lo nascose in
una cesta e lo affid alle tre figlie del re.
Di l dal tempio di Castore il sacro recinto
di Aglauro. Dicono, che Minerva posto entro
una cassa Erittonio, lo desse ad Aglauro, ed
alle sue sorelle Erse, e Pandroso, ingiungendo loro di non esser sul consegnato deposito
curiose. Soggiungono poi, che Pandroso obbed; ma le altre due, avendo aperta la cassa,
appena veduto Erittonio, divennero furiose, e

31

1.2. I MITI: PANDIONE, IL QUINTO RE ATTICO

1.2. I MITI: PANDIONE, IL QUINTO RE ATTICO

si precipitarono dallalto dalla cittadella, ove il


sasso pi dirupato [] (Pausania I, 18, 2)
Atena prese con se Erittonio e lo allev
nel recinto sacro dellEretteo. Erittonio, cresciuto, spodest il terzo re di Atene, prendendone il posto. La tradizione vuole che
durante il suo regno insegn agli ateniesi a
lavorare largento, invent la quadriga per
nascondere le sue gambe deformi, innalz
sullacropoli un simulacro di Atena e indusse le feste Panatenaiche in suo onore.
Erittonio si spos con la naiade Prassitea,
dalla quale ebbe un figlio di nome Pandione, che successe al padre. Pandione spos
la naiade Zeusippe, ed ebbe quattro figli di
cui due gemelli, Bute ed Eretteo e due figlie,
Procne e Filomela.
Il culto di Pandione

32

Due furono ancora i Pandioni, che regnarono,


uno figlio di Erittonio, e laltro di Cecrope (II).
La famiglia di Mezione, cacci costui dal regno, ed egli ito in esilio in Megara (sendo che
avea in moglie la figlia di Pila Re di quella Citt) ebbe per compagni nellesilio i suoi figliuoli:
si vuole, che infermatosi ivi Pandione (II) mor,
e il sepolcro suo nella Megaride presso il

mare nello scoglio di Minerva Aethya.


I suoi figliuoli per scacciata la famiglia di Mezione tornarono da Megara, ed Ego che era
il pi vecchio ottenne il regno dAtene. Pandione (I) non fu egualmente fortunato nelle figlie,
n da quelle ebbe nipoti, che lo vendicassero.
Di fatti strinse parentela col Trace avuto riguardo alla potenza sua; ma non vha mezzo,
onde il mortale evitar possa quello, che gli viene da Dio. Narrano, che Teseo, sendo marito
di Progne disonor Filomela di lei sorella, non
operando secondo le leggi de Greci, e che
inoltre avendole fatto ingiuria nel corpo, forz
le donne alla vendetta. Nella cittadella havvi
unaltra statua di Pandione, la quale merita di
esser veduta. (Pausania I, 5, 3-4)

le figurazioni di Pandione giunte sino a noi.


In effetti la figura del re attico piuttosto
quella di un antenato, di un patriarca che
rappresenta un importante anello dinastico, piuttosto che una personalit autonoma
con un proprio rilievo e un carattere preciso. Una luce di riflesso gli viene conferita dal
fatto di esser padre di Procne e Filomela e
secondo altri di Butes, di Kephalos e anche
di Procri. Pandione avr quindi esistenza
come uno di quei numerosi re o autorevoli
patriarchi che assistono alla partenza di giovani eroi nella ceramografia attica matura.
Re di Atene: Hippotoon, Antichos, Akamas, Aiax, Oineus, Leos, Cecrope, Pandion, Eretteo, Egeo

Pandione I
Nellarea sud orientale dellAcropoli, sorgeva quel santuario, detto appunto di Pandione, rivolto allEretteo, nel quale la trib Pandionide faceva incidere i suoi decreti. Una
delle trib attiche, la Pandions, lo riconosceva eroe eponimo. Pausania racconta di
aver visto statue delleroe attico nellagor
di Atene, presso la thlos, e a Delfi accanto
a quelle di Cecrope e di Eretteo.
Sono invece rare e spesso problematiche

33

Acquerelllo di Ludwig Lange, 1835

1.3. LE FASI STORICHE DELLACROPOLI DI ATENE

1.3. LE FASI STORICHE DELLACROPOLI DI ATENE

36

Et Micenea
ca 1600 a.C- 600 a.C

Et Arcaica
ca 600 a.C- 480 a.C

Loccupazione stanziale dellarea dellAcropoli risale al Tardo Neolitico, periodo al


quale vengono ricondotte alcune tracce di
diversi insediamenti posti lungo le pendici
nord-occidentali e meridionali della roccia.
Nel tardo Elladico in corrispondenza dellarea settentrionale del plateau, furono costruite le fondazioni di un antico palazzo
imperiale: il Megaron edificio simbolo della
cultura micenea.
L Acropoli viene dotata di una possente
cinta muraria che circonda e protegge la
rocca. Il versante settentrionale ricco di
fonti rappresenta, durante questa fase storica, unimportante risorsa idrica per lapprovvigionamento della cittadella.
Dal VII secolo a.C. in poi lAcropoli fu considerata area sacra.

Durante la fase tardo-geometrica sulla


sommit dellAcropoli erano presenti alcuni edifici sacri, tra cui il Tempio di Athena
Polias.
Lingresso avveniva traminte i Propilei premnesiclei e, nei loro pressi venne collocata
una cisterna che evidenziava la funzione
militare dellarea.
Successivamente al sacco persiano del 480
a.C. alcuni frammenti posti a sud del muro
miceneo vennero ricostruiti e venne iniziata la costruzione del pre-Partenone.

37

1.3. LE FASI STORICHE DELLACROPOLI DI ATENE

1.3. LE FASI STORICHE DELLACROPOLI DI ATENE

Et Classica
ca 479 a.C- 323 a.C

38

Nel 479 a.C. i Greci allontanarono il pericolo persiano dallAttica.


In questi anni Cimone si occup della realizzazione della nuova cinta muraria e fu
creata la colmata persiana.
A partire dal 447 a.C. lAcropoli vide la sua
monumentalizzazione grazie allopera di
Pericle e Fidia.
Questa operazione si concretizz con la
costruzione dei pi importanti monumenti
presenti sulla collina sacra: lAthena Parthenos, il Partenone e i Propilei.
Il primo edificio simbolo fu senza dubbio
il Partenone: eretto intorno alla statua crisoelefantina di Athena Parthenos il tempio
modific limpianto del precedente prePartenone ampliandone la cella.
Lingresso alla roccia sacra venne riprogettato da Mnesicle: i nuovi Propilei mostravano una rampa doppia rispetto alla fase
precedente e vennero ruotati riprendendo
lasse del Partenone.
LEretteo fu destinato a contenere il nucleo
cultuale per eccellenza dellAcropoli.
Lultima addizione prima dellepoca romana
fu la Chalcoteca.

Et Ellenistica
Gli interventi in questo periodo sono dovuti allevergetismo dei sovrani. Soprattutto
gli attalidi.
Per commemorare le vittorie nelle gare
delle Grandi Panatenee vennero eretti due
monumenti celebrativi, uno in contrapposizione ad Athena Nike e uno allangolo
nord-est del Partenone, al termine della via
processionale. Lungo il muro meridionale
vennero collocati quattro gruppi bronzei di
piccolo formato, il Piccolo Donario.

39

1.3. LE FASI STORICHE DELLACROPOLI DI ATENE

1.3. LE FASI STORICHE DELLACROPOLI DI ATENE

Et Romana
ca 86 a.C- 267 d.C
Il sacco sillano del 86 a.C port numerosi
danneggiamenti sullAcropoli: una porzione
occidentale dellEretteo venne incendiata e
furono distrutti alcuni santuari posti sulle
pendici meridionali.
Laddizione monumentale pi significativa
in questo periodo riguardava la costruzione del Tempio di Roma e Augusto: la sua
posizione non era casuale ma anzi enfatizzava limportanza del frontone est del Partenone.
In questo periodo venne sostituita la rampa
di accesso di et classica con una gradinata
marmorea.

Da Giustiniano allEt Ottomana


ca 529 d.C- 1687
Gli interventi in questo periodo sono dovuti allevergetismo dei sovrani. Soprattutto
gli attalidi.
Per commemorare le vittorie nelle gare
delle Grandi Panatenee vennero eretti due
monumenti celebrativi, uno in contrapposizione ad Athena Nike e uno allangolo
nord-est del Partenone, al termine della via
processionale. Lungo il muro meridionale
vennero collocati quattro gruppi bronzei di
piccolo formato, il Piccolo Donario.

In seguito al sacco degli Eruli del 267d.C.


lAcropoli venne inglobata in una pi stretta
cortina difensiva e si aggiunse un ulteriore accesso dotato di due torri, la porta di
Beul.

40

41

Louis I. Kahn
Acropolis from the Olympieion, Athens, Greece (1951)

1.4. I PROGETTI SULLACROPOLI DI ATENE

1.4. I PROGETTI SULLACROPOLI

I progetti sullAcropoli di Atene


da Leo von Klenze a Dimitris Pikionis

Piano regolatore di Atene,


L. von Klenze 1834
(Studi e progetti per Atene archeologicas,
di L. Ferro)

44

Nel 1833, con la proclamazione di Atene


capitale, si pone il problema dellideantit
dei luoghi archeologici e di uno sviluppo e
ordinamento urbano.
Il progetto di Kleanthis e Schaubert pone
grande attenzione alle aree archeologiche
e prevede unampia fascia libera intorno
allAcropoli e sul suo versante nord per
ospitare gli scavi.
Nel 1834 viene steso il piano finale della
citt da Leo Von Klenze. Viene previsto il
completo restauro dei monumenti dellAcropoli con la demolizione delle costruzioni pi tarde. Nel 1835 iniziano le operazione di scavo nellAcropoli; viene inoltre
creata una legislazione per la salvaguardia
dei siti antichi.
Nel 1839 Kaftanzoglu proponeva un disegno per la citt in cui la parte antica, distinta e autonoma dal punto di vista formale
da quella nuova, sarebbe diventata unico e
unitario luogo dellarcheologia.
Kaupert (1875- 1878) riscopre il carattere
profondo della citt antica: limportanza dei
luoghi archeologici ma anche dei percorsi
di collegamento fra essi e la profonda unio-

ne tra citt e territorio.


Nel 1914, Mawson sostiene che Atene
dovr diventare il centro dellellenismo e
quindi d grande importanza a temi come
il verde, la valorizzazione degli spazi intorno allAcropoli, costruzione di imponenti
palazzi governativi. Ruolo decorativo e romantico dei ruderi.
Il piano di ricostruzione di Biris del 1946
prevede una fascia verde monumentale interna alla citt e di continuare gli scavi.
Negli anni 50 erano in corso di scavo lAcropoli, lAgor, lIlisso, la strada verso lAccademia, la collina delle Ninfe, lAgor romana, il Ceramico e la Pnice. Man mano
che veniva alla luce la topografia della citt,
si poneva con urgenza il problema della risistemazione delle aree archeologiche.
Nel 1953 Pikionis si occupa della risistemazione delle aree di accesso allAcropoli e
del Filopappo; la scuola archeologica americana responsabile della piantumazione
e della risistemazione degli scavi dellAgor
e della ricostruzione filologica della Sto di
Attalo.

Progetto di risistemazione delle aree di accesso allAcropoli e del Filopappo


D. Pikionis, 1953

45

1.4. I PROGETTI SULLACROPOLI

Il nuovo Palazzo reale sullAcropoli di Atene


K.F. Schinkel, 1832

Lintervento di Karl Friedrich Schinkel:


un Palazzo Reale sullAcropoli
Intorno al 1832 viene affidato a Schinkel il
progetto per il Palazzo Reale, proprio sulla
collina sacra.
Le ragioni di questo intervento sono da
ricercarsi negli eventi storici che caratterizzano la Grecia in questo periodo storico.

46

Nel 1832 il principe bavarese Otto von


Wittelsbach viene nominato re di Grecia
diventava necessario costruirgli una residenza ad Atene, in quel punto luminoso
della storia mondiale.
Il progetto venne affidato a Schinkel che
voleva [..]ampliare larchitettura greca, tenendo fermo il suo principio spirituale, per
adattarla alle condizioni dellepoca moderna.
La volont quella di riportare il mito classico al centro della vita, si fa immagine del
goethiano doppio grande regno che salda
passato e presente, reale e ideale.
Il suo progetto riguarda lintero altopiano,
senza intaccare le costruzioni classiche: i resti sarebbero stati circondati da case ad un
piano con al centro cortili su modello delle
ville pompeiane.

Per le nuove edificazioni non presentavano caratteri tipici del Classicismo ma si


rif invece a quelli dellarchitettura romana,
evitando cos la commistione di strutture
originali e recenti.
Nella fase di progettazione larchitetto sopravvalut le condizion economiche dello
stato greco, malgrado le proposte avessero
incontrato il favore del re Otto, non potevano essere messe in pratica: [...] gli ateniesi sono cos poveri che non possono permettersi nemmeno di rimettere in sesto la
strada che porta al Pentelico.
La reggia trova spazio sul lato orientale
dellAcropoli e si subordina ai monumenti
dei Propilei, dellEretteo e del Partenone.
Il disegno degli spazi liberi e a verde dovrebbe tenere insieme i vari attori della
scena.
Lippodromo conduce dai propilei storici a
quelli nuovi, da qui lungo un asse rivolto a
sud si allineano gli ambienti di rappresentanza, su cui si affacciano il peristilio e la
grande sala di ricevimento.
Sul lato sud dellAcropoli si trovano gli appartamenti del re e della regina, conclusi a
ovest dalla cappella e a est dalla rotonda.
Fondamentali sono i percorsi, elemento

che genera il tracciato, ma anche laddizione degli ambienti in sequenza fluida.


Al centro del progetto linvenzione di un
solenne spazio interno, la sala di ricevimento. Le quattro colonne di marmo nero reggono due gigantesche travi reticolari che a
loro volta, sorreggono il peso della copertura.

47

1.4. I PROGETTI SULLACROPOLI

Il nuovo Palazzo reale sullAcropoli di Atene


K.F. Schinkel, 1832
parte del prospetto sud

48

1.4. I PROGETTI SULLACROPOLI

Il nuovo Palazzo reale sullAcropoli di Atene


K.F. Schinkel, 1832
sezione trasversale

49

1.4. I PROGETTI SULLACROPOLI

Le Corbusier sullAcropoli

50

Diversamente da Schinkel, il quale non aveva mai avuto alcuna esperienza ad Atene,
Le Corbusier era entrato in contatto diretto con il mondo greco antico.
Durante il suo primo viaggio nel 1911, allet di 24 anni, cercava le radici della civilt
occidentale, ma non trova il modo di penetrare davvero allinterno della citt e conduce unanalisi solo sullacropoli e sul paesaggio circostante. Forse la sua insufficiente
indipendenza intellettuale lo ha portato a
cercare di armonizzare la propria esperienza, non del tutto positiva, con la tradizione
letteraria riguardante i viaggi in Grecia, avviata nei primi anni del 700.
Definisce il Partenone come un bloque
dautre monde, esso rappresentava infatti
la testimonianza di un altro mondo, di unidentit estranea.
Al contrario Schinkel, traeva il significato
dellAcropoli e dei suoi edifici proprio dal
compito che il complesso era chiamato ad
assolvere sotto specifiche condizioni storiche. LAcropoli aveva quindi il ruolo di documento di una data epoca. La sua proposta di un intervento diveniva la possibilit di
continuare il processo storico con diverse

esigenze.
Le Corbusier inizialmente era per lo pi
attratto dallinfluenza esercitata dalla destinazione duso sulle forme architettoniche e sulle decorazioni scultoree; successivamente invece, in Vers un Architecture
(1922-23), sostenne: A queste forme non
si connette alcun simbolo; queste forme
suscitano sentimenti irresistibili; non abbiamo bisogno di alcuna chiave per poterle
comprendere. Cos la sua concezione si
rivolge verso un astrattismo che conduce il
Partenone verso la sfera dellIdeale; esso diventa un evento architettonico primordiale,
indipendente dal tempo e dallo spazio, paragonabile solo alla natura. Viene dotato di
unincomparabile aura di autenticit, fino a
diventare lesempio della standardizzazione
accostato a modelli di automobili sportive.
Il Partenone un processo di selezione
applicato a uno standard, bisogna cercare
di fissare gli standard per affrontare il problema della perfezione.
Il Partenone poteva giocare a favore
dellavvento del Nuovo, ricongiungendosi
con i propositi di innovazione di Schinkel,
anche se partivano da concezioni completamente differenti.

Albert Moranc, fotografie,


Le Corbusier Vers Une Architecture, 1923

51

1.4. I PROGETTI SULLACROPOLI

Lo Studio di Constantinos Doxiadis:


le proporzioni che ordinano lAcropoli
Lorganizzazione dello spazio architettonico
dellacropoli studiata da C. Doxiadis viene
letta tramite unanalisi geometrica.
Le distanze e gli angoli permettono di avere una visione globale del rapporto tra gli
edifici e dei loro orientamenti rispetto al
punto di fuga dal quale sono visti ovvero
laccesso dai Propilei.
Vengono cos individuate le fughe da cui si
vede il paesaggio circostante che si alternano agli angoli colmati da viste prospettiche
dei volumi.

C. Doxiadis: fotografia e ricostruzione di et


classica della vista dellAcropoli dai Propilei
Studi in C.Doxiadis, Architectural Space in
Ancient Greece, 1972

52

53

2. LAREA DI PROGETTO:
1880, fotografia del versante sud dellAcropoli

2.1. LAREA SUD ORIENTALE DELLACROPOLI

2.1. LAREA SUD ORIENTALE DELLACROPOLI

Planivolumetrico dello stato di fatto

Larea sud orientale dellAcropoli


La tavola mostra lo stato di fatto della Collina dellAcropoli, area di interesse dellindagine progettuale, allinterno del Parco
Archeologico di Atene.
In particolare si evidenziano i monumenti
riconosciuti come simbolo della storia della civilt greca, quali Partenone, Propilei ed
Eretteo; inoltre sono presenti i resti di altri
edifici altrettanto importanti costruiti nel
corso della storia dellAcropoli.
In relazione a questi elementi storici, vengono evidenziate le strutture di supporto al cantiere, che hanno caratterizzato e
modificato laspetto della Collina nel corso
degli ultimi anni.
Di particolare interesse, per la nostra indagine, risulta larea sud orientale. Protagonista il Vecchio Museo dellAcropoli, un edificio ottocentesco ampliato nel Novecento,
ora in disuso.

56

57

2. LAREA DI PROGETTO

Prospetto est

58

2.1. LAREA SUD ORIENTALE DELLACROPOLI

Prospetto sud

59

Vista aerea dellAcropoli nel 2005

2.2. I PROTAGONISTI DELLAREA DI PROGETTO

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Le Panatenee

Ricostruzione del percorso processionale delle Feste


Panatenaiche verso lAcropoli

62

Le Panatenee erano la maggior festa religiosa dello stato degli Ateniesi in onore
della propria dea tutelare e si svolgeva con
cadenza annuale o penteterica (nel terzo
anno dellOlimpiade) allinizio del calendario civile, nel mese di Hekatombain (luglio-agosto). Le origini venivano ricondotte
a unet remotissima, quando il nome della
festa sarebbe stato semplicemente Athenaia, per essere poi mutato ad opera di
Erittonio. Nonostante la critica moderna
abbia accettato come fatto scontato che le
Panatenee celebrassero la nascita di Atena,
leziologia della festa sembrerebbe risiedere nella vittoria di Atena sui giganti, fatto poi
rappresentato sul peplo panatenaico.
Sarebbe stato Pisistrato nel 566 a.C. a riformare la festa, istituendo ogni quattro anni,
nel terzo anno dellOlimpiade, le Grandi
Panatenee, di durata maggiore rispetto
alle Piccole Panatenee, e introducendo le
competizioni atletiche (i cosiddetti giochi
panatenaici).
Se la festivit annuale durava al massimo tre
giorni ed era scandita da alcuni momenti
essenziali (ruotanti attorno alla veglia (pannychis) e alla processione, senza escludere

comunque alcune occasioni agonali (chori


e pirrica), le celebrazioni quadriennali prevedevano un pi complesso programma
(ben noto dalle iscrizioni specie per quanto
riguarda le gare atletiche ed equestri) distribuito su almeno 8 giorni, comprendente
gli agoni, la processione (pomp) e lecatombe.
Il momento pi solenne e importante, preceduto dalla veglia (pannychis) comprendente danze, canti e una lampadedromia
(fiaccolata) dallAccademia allAcropoli, era
la processione (pomp) del 28 Hekatombain: adunatasi nel Pompeion al Ceramico
percorreva la via delle Panatenee, attraversava lAgor, per salire allAcropoli sino al
megas bams di Atena Polias, ove avvenivano lofferta del peplo alla dea e lecatombe.
Il corteo riuniva lintero corpo civico (nonch meteci e schiavi) a partire dalle massime autorit religiose e civili: della solennit dellapparato cerimoniale pu rendere
adeguata idea il fregio del Partenone, se vi
si intese rappresentare le Panatenee, vale a
dire il concetto della polis nel momento di
massima piet verso il suo nume naturale.
Il peplo di lana, la cui tessitura iniziava ai
Chalkeia (ultimo giorno di Pyanopsin) e
durava nove mesi, era opera di due arrefo-

63

2. LAREA DI PROGETTO

64

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

re e delle ergastine: secondo le fonti, esso


era offerto ogni anno, ovvero ogni 4 anni.
Secondo Mansfield due sarebbero stati in
realt i pepli per Atena: uno pi piccolo,
tessuto dalle ergastine, offerto annualmente e messo addosso allarchaion agalma; un
altro, di notevoli dimensioni una sorta
di arazzo, lavoro di tessitrici rinomate di
professione, con la rappresentazione della
gigantomachia, fissato sulla nave panatenaica come vela. Questa seconda tradizione
si dovette originare solo negli anni facenti seguito alle guerre persiane, il cui esito
sarebbe stato cos commemorato sia dalla
nave sia dal peplo.
E da ubicare certamente sullAcropoli la
Peplotheke, stanza o edificio, destinata alla
conservazione dei pepli annualmente realizzati.
La nave (o il carro mascherato a nave) era
portata in processione dal Pompeion (lungo la via delle Panatenee) fino allEleusinion
o allAreopago, da cui la pomp seguitava a
piedi sullAcropoli. Il momento sicuramente
pi impressionante della processione era il
sacrificio sullaltare di Atena, per il quale venivano portati sullAcropoli almeno cento
buoi insieme ad altrettanti ovini. E possibile
che il recinto ad ovest del tempio di Zeus

Polieus servisse come ricovero temporaneo per una tale moltitudine di animali. Essi
erano loggetto dellecatombe, e le loro
carni venivano distribuite prima ad alcune
delle massime cariche civili e sacrali di Atene e ai partecipanti alla processione, poi,
quelle avanzate, agli altri cittadini e infine a
tutto il demos nel Ceramico.
E rimarchevole come la topografia sacra
della processione della Panatenee colleghi
i pi importanti spazi civici della polis, Accademia (partenza delle lampadedromie
nella pannychis), Ceramico, Agor, Acropoli.
LAgor del Ceramico deve esser stata per
tutta let arcaica il punto focale anche degli
agoni, poi gradualmente trasferitisi in siti e
strutture pi specializzate. Secondo unaltra
ipotesi, invece, il primitivo percorso cerimoniale delle Panatenee e il connesso dromos per gli agoni sarebbero da localizzare
alle pendici sud dellAcropoli.

Ricostruzione dellingresso allAcropoli delle Panatenee

65

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

La modellazione del suolo

Ricostruzione dellAcropoli classica


G.P. Stevens, 1964

66

Laspetto attuale dellAcropoli solo lultimo stadio di una continua trasformazione


del suo suolo.
In epoca micenea, quando la collina era
sede del Palazzo dellImperatore, la sua
morfologia era completamente rocciosa.
Successivamente alla duplice distruzione
persiana dellAcropoli, nel settembre del
480 a.C. e nellestate del 479 a.C., gli Ateniesi realizzarono la cosiddetta Colmata
Persiana (dal tedesco Perserschutt). Essi
decisero infatti di non ristrutturare lAcropoli ma di lasciare tutto distrutto a testimonianza delle barbarie subite, e seppellirono
sulla collina sacra i materiali risultanti dalla
duplice distruzione.
Ma il progetto pi completo di sistemazione del suolo della rocca sacra fu quello
previsto da Pericle nel IV secolo a.C.. Esso
prevedeva la realizzazione di una serie di
terrazzamenti, che fungessero da podi per
gli edifici sacri, e allo stesso tempo definissero una chiara percorribilit dellarea.
Varcato laccesso attraverso i Propilei, la
presenza del basamento del tempio antico dellAthena Polias, scindeva la via Sacra
in due parti, dividendo il flusso dei fedeli,

facendoli convergere verso il cortile antistante lEretteo, o verso il lato Est del Partenone, dove si trovava laccesso al tempio
sacro.
Nel corso dell800 una serie di campagne
di scavo, condotte prima da Ludwig Ross,
poi da Kavvadias e Kawerau, tentarono
di studiare la composizione del terreno
dellAcropoli, e in particolar modo il ritrovamento della Colmata Persiana permise
agli archeologi di portare alla luce il pi prezioso gruppo di opere arcaiche, oggi custodite nella collezione del Nuovo Museo. La
caratteristica principale di questo riempimento consisteva nella presenza massiccia
ed eterogenea di materiali quali sculture,
ceramiche bronzi, terracotte e frammenti
di architetture.
Di fondamentale rilevanza risultarono il riempimento rinvenuto nei pressi del muro
di recinzione settentrionale (ove vennero
ritrovate 14 statue, tra le quali alcune korai,
la Nike di Callimaco e la parte superiore
della Kore di Antenore) e la cosiddetta Colmata Tirannica (Tyrannenschutt), collocata
in corrispondenza dellangolo sud-orientale
del Partenone (ove venne alla luce la gran
parte dei frammenti scultorei in poros di
architetture di et arcaica).

67

2. LAREA DI PROGETTO

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Il livello del terreno ha subito diverse trasformazioni, fino a giungere alla conformazione attuale, in cui gran parte della roccia
stata riportata alla luce. Infatti la quota di
calpestio oggi percorsa dai visitatori molto pi bassa rispetto a quella classica. Allabbassamento del terreno corrisposta nei
secoli una variazione dellaltezza delle mura
di cinta della collina, che oggi si presentano
pi basse rispetto a quelle classiche.

Da M. Korres, 2001
in rosso: Modellazione del suolo ed edifici costruiti in
ogni epoca
1. Resti visibili di epoca micenea
2. 479 - 454
3. 454 - 448
4. 448 - 438
5. 438 - 434

68

69

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

 

 
La cinta muraria

Sezioni trasversale dellAcropoli


(Bollettino degli archeologi, 1900)

70


  
   
 


  

Larea sud orientale dellAcropoli racchiusa su due lati dalla cinta muraria della rocca sacra. Essa si sviluppa lungo il perimetro
dellarea di progetto e diviene per questo
un elemento fondamentale e di confine
con cui confrontarsi.
In linea con quanto si riscontra in altre cittadelle della Grecia continentale, gi nel
Tardo Elladico (ca. 1300-1190 a.C.) si provvide a cingere la rocca con una possente
cinta muraria.
Essa venne trasformata nel corso del tempo, mutando continuamente sia la sua altezza sia la sua forma.
La cinta muraria attuale ha la sua origine
nel V secolo, venne costruita infatti dopo
il successo di Cimone nella campagna di
Eurimedonte (466 a.C.), e recinge tutte le
porzioni rimaste delle mura perimetrali di
epoche precedenti.
Il muro inizialmente, venne quasi interamente costruito con materiali del primo Partenone periptero resisi disponibili quando questo
tempio fu sostituito dal pi recente Partenone
cimoniano, e da pietre in calcare duro provenienti dalla cinta muraria micenea o dalla
cima rocciosa dellAcropoli stessa;

la sua costruzione continu anche durante


il progetto pericleo di monumentalizzazione della Collina.
La parete sud ha un tratto orientale lungo
165 m e uno occidentale lungo 130 metri
che si incontrano ad angolo ottuso. La parete est si sviluppa per metri culminando nella torre, originariamente costruita
dai Franchi, demolita nell800 e ricostruita
in seguito ad opera di Balans.
Guardando dallesterno difficilmente si pu
distinguere la muratura originale: venne alterata dalle fortificazioni del 1200, da spessi rivestimenti e operazioni di consolidamento avvenuti successivamente.
I contrafforti, costruiti sotto il dominio franco, sono costituiti, nella parte inferiore, da
grosse pietre antiche mentre nella parte
superiore, caratterizzata da una forte pendenza verso linterno, da macerie. Sono
ancora visibili, lungo la parete orientale, le
merlature appartenenti allepoca ottomana.
Maggiori informazioni sono contenute nel lato
che per molto tempo rimasto nascosto alla
vista degli studiosi, il lato interno delle mura
sud-orientali.
Nel 1836, allestremit meridionale, su scavo
di Ludwig Ross, rivelato un tratto di esso,

71

2. LAREA DI PROGETTO

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Piante e Prospetto dei restauri effettuati sulle Mura


sud. Le frecce indicano le ipotetiche corsie di trasporto
delle pietre. Ricostruite da Manolis Korres, 2001
fig. 12 Piante e prospetto dei restauri effettuati sulle Mura sud. Le frecce indicano le ipotetiche corsie di trasporto delle pietre (M. Korres)

72

la cui posizione coincide grosso modo con


la corte dingresso dellattuale museo. Qui si
scopr la parte superiore di un muro che sembrava essere larga circa 6,5 metri. Vedendolo
un decennio pi tardi, Penrose lo interpret
come una piattaforma atta ad accogliere il
gruppo Attalide.
Nel 1864 unaltra porzione di questa piattaforma, dalla trincea di Ross verso langolo
sud-est dellAcropoli, fu scoperta quando
larea venne scavata per costruire il nuovo
museo. La larga piattaforma si blocca in un
punto circa allaltezza di met del lato sud
del Partenone. Un segmento di 20 metri, immediatamente a ovest del cortile interrato
del museo, venne esposto una seconda volta nel 1950 quando vennero costruiti i nuovi
magazzini del museo, ma ancora una volta
nessun disegno e nessuna fotografia vennero
pubblicati.
Tuttavia, utilizzando segmenti ancora disponibili per lo studio e le fotografie e rappresentazioni effettuate durante lo scavo del 1888, la
forma e la struttura del muro possono essere
visualizzati attraverso disegni di sezione realizzate in pi punti lungo la sua lunghezza.
Le principali caratteristiche strutturali emerse
sono le seguenti:
1)
il muro poggia le proprie fondazioni

direttamente sulla roccia.


2)
Le sue assise sono perfettamente
orizzontali e consistono in blocchi ortogonali
in media di 0,5 metri di altezza, 0,65 metri
di profondit e 1,3 metri di lunghezza. La
porzione pi a ovest utilizza, per una lunghezza di 50 metri, grandi blocchi disposti in filari
singoli posizionati in costa.
3)
I filari non sono completamente continui nell intera lunghezza. In alcuni punti, ora
in gran parte oscurati, essi variano leggermente di livello, altezza, larghezza o struttura.
4)
La sua parte inferiore sempre la
pi spessa e la pi forte. Esso include anche
numerosi elementi architettonici del primo
Partenone periptero, posizionati verso lesterno: blocchi di stilobate, blocchi di muro, rocchi
di colonne e architravi.
5)
Sopra le parti inferiori costruite irregolarmente, il muro costruito quasi esclusivamente utilizzando i normali conci in pietra
porosa, larghi due piedi attici, lungo quattro
piedi e alto 1,5/ 1,75, disposti in corsi disposti
di testa o di taglio o in entrambe le combinazioni
6)
Lo spessore del muro diminuisce
progressivamente al crescere delle assise. Il
filare pi basso supera i 5 metri di spessore
mentre immediatamente sotto il parapetto

73

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

2. LAREA DI PROGETTO

sezione interna mura sud - ridisegno

solo due o tre unit di spessore, nonostante


la sua piena larghezza sia conservato solo in
alcuni punti.
Il sistema costruttivo utilizzato si basa dunque
sulla combinazione alternata di tagli e teste.
Ci che sorgeva su di esso poteva essere solo
un elemento che fungeva da parapetto, con
pietre ben levigate posizionate perpendicolarmente.
In epoca periclea laltezza delle mura era
molto maggiore rispetto a quella attuale;
cio era dovuto al fatto che il livello stesso
del terreno risultava pi alto.
sezione interna mura est - ridisegno

74

Per quanto riguarda la parete Est, questa


sembra essere la diretta continuazione della parete sud. Unimportante testimonianza
conservata nel blocco superiore dellangolo
sud-est: lungo tutto il muro est nessuna costruzione classica si trova al di sopra del livello
di questo blocco dangolo. Quindi, contro ogni
aspettativa il muro est non mai salito al di
sopra di questoultimo, e langolo nord-est della cittadella stato lasciato totalmente privo
di mura di cinta.
Alcuni studiosi sostengono che il muro non
venne completato a causa della guerra del
Peloponneso o per la paura di aumentare la

pressione esercitata dalla terra di riempimento, o ancora per una certa riluttanza dovuta
al fatto che lopera avrebbe rischiato di ridurre
la visibilit del Partenone, unita ad una ritrosia
ad interferire con la preesistente costruzione
a sud-est del misterioso santuario di Pandion.
In ogni caso, il passaggio necessario per completare il terrazzamento a sud-est del Partenone stato messo in attesa per secoli. Non
lontano dalla facciata est del Partenone,sopra
un consistente strato di terra, una dozzina di
fusti di colonna inutilizzate, sparse in modo
casuale, dominarono la scena fino a quando
la zona fu ricoperta di case medievali. Mal costruite, in gran parte realizzate in mattoni in
argilla e detriti, hanno dovuto essere ricostruite e sostituite pi volte nel corso dei secoli,
un processo che gradualmente ha innalzato il
livello del suolo di diversi metri. Infine il sito
stato oggetto dei gi citati scavi archeologici
del XIX secolo, che hanno cercato di ricostruire teoricamente non solo ci che esisteva un
tempo, ma anche di comprendere le intenzioni dei costruttori per quanto riguarda le parti
lasciate incompiute.

75

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Il santuario di Pandion

76

Ridisegno degli scavi nellarea sud orientale


Stevens, 1964

Poco pi di 50 metri ad est del Partenone,


sul limite pi orientale della spianata, restano tagli in roccia, tracce di fondazioni in poros e porzioni di elevato pertinenti a due
ambienti di notevoli dimensioni (ca. 38 x
15 m). Dato lo scarso spessore delle pareti
e lassenza di pilastri o colonne interne si
ritiene che limpianto fosse composto da
due recinti ipetrali affiancati. Alluno, pi
occidentale, si accedeva da ovest tramite
un portico ricostruito come tetrastilo. Diversamente laltro peristilio, pi orientale,
edificato con minor cura e parzialmente
sovrapposto a resti di strutture e del muro
di cinta di et micenea, risulta fornito di una
semplice apertura a meridione. Il cortile
occidentale, porzione A, in base a una serie di attestazioni epigrafiche di et classica
e ad una veloce menzione di Pausania,
generalmente identificato come lo Hiern
di Pandion; allinterno di tale impianto era
collocata probabilmente la statua del mitico dinasta ateniese. (1)
[]Nellangolo nord della porzione A, la parte pi scavata della roccia misura 1.39 metri.
Nel punto 2 c un grande taglio nella roccia
che il segno del portico sporgente. Inoltre

il taglio nella roccia nei punti 3 e 4 mostra


che le pareti in pietra che appoggiano su
esso sono spesse un solo piede attico (0,328
metri). Le pareti fini quanto un piede attico
sono troppo sottili per poter sostenere una
copertura di una campata di circa 16 metri e
inoltre non sono state ritrovate tracce di supporti interni.[] I muri 1-5 e 6-7 non sono
paralleli, la distanza tra i punti 1-6 maggiore
di 0.24 metri rispetto ai punti 5-7. Il livello della roccia tagliata nellangolo nord delledificio
A a quota 152.59 m. [... ]
Dei muri 6-7 e 5-7rimangono solo le fondazioni in poros. La quasi totalit di quelle del
muro 6-7 si trova sulla roccia dellAcropoli e
il suo spessore adatto per un muro spesso
un piede attico. Dallaltra parte i muri di fondazione 7-5 non appoggiano sulla roccia, ma
sulla terra;qui le fondazioni vennero fatte due
volte pi spesse di quelle 6-7, cos che i due
muri non fossero su diversi livelli.
Nel recinto orientale, porzione B, dato anche il gran numero di schegge di marmo
rinvenute, si individua in genere una stanza
da lavoro, probabilmente uno degli ergasteria nei quali avrebbero operato gli scultori
del Partenone.

nota (1): A seguito della riforma clistenica il re, divenuto eponimo di una delle dieci trib (Pandionide),
aveva, sotto la sua egida, il demo cittadino di Kydathenaion allinterno del quale era compresa anche
lAcropoli. In suo onore si celebravano le feste Pandia.

77

2. LAREA DI PROGETTO

Pianta del Santuario di Pandion nel contesto dellAcropoli Classica

78

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

A nord est della porzione B, la parte superiore del muro miceneo 1.54 m pi in
basso del taglio nella roccia nellangolo della
porzione A, e anche 0,74 m al di sotto della
pendenza finale a sud-ovest da A e B. Il
muro potrebbe, quindi, essere servito come
fondazione del muro nord-est dellarea B. Il
muro di fondazione 8-9 costruito contro il
circuito murario dellAcropoli del V secolo a.C.:
questo significa che il muro 8-9 successivo
a quello del V secolo a.C. I muri 8-9 e 9-7 (un
muro di fondazione simile a 8-9) differiscono
radicalmente da queli 7-5 e 7-6 nel fatto che
i primi non sono n appoggiato sulla roccia,
n spessi due blocchi. Le piccole fondazioni di
8-9 e 9-7 sono dovute al fatto che larea B
era meno importante dellarea A, oo che
8-9 e 9-7 avevano meno peso da sopportare
rispetto a 7-5 e 7-6. M, siccome vi una piccola differenza di altezza e spessore dei muri
del recinto ateniese, siamo portati a pensare
che i due tipi di fondazioni sono dovuti alla
diversa importanza delle due aree.
Quando fu costruito il circuito di mura del XV
secolo, il livello del suole nella parte sud-est
dellAcropoli fu aumentato. possibile, quindi, che un precedente recinto di Pandion fu
nascosto a quel tempo. Possiamo supporre
che le operazioni delledificio al livello pi alte

ripeterono quelle precedenti al di sotto; ovvero, quando lAcropoli venne risistemata dopo
la guerra Persiana, larea A con i nuri ben
costruito divenne il nuovo recinto sacro di Pandio, mentre larea B con i muri pi poveri,
divenne la corte di servizio. Almeno, una corte
di servizio sullAcropoli era necessaria per lo
stoccaggio di blocchi di edifici, strumenti, scale
e simili [].
Circa 12 m a nord del recinto di Pansion ci
sono una serie di tagli nella roccia. Sono paralleli al circuito murario dellAcropoli e circa a 9
metri dalla parte esterna del circuito murario.
Crediamo che i tagli sono lindicazione di una
scala che conduce gi dalla parte orientale
dellAcropoli fino alla terrazza nella parte
nord del recinto di Pandion. La differenza tra il
plateau e la terrazza era circa di 2,19 m. La
terrazza aveva lo stesso livello della terrazza
lungo la parte sud dellAcropoli []
Pi problematica risulta la lettura degli scarsi
tratti murari conservatesi immediatamente
ad est del peribolo orientale, esattamente
in corrispondenza dellangolo interno del
muro di cinta. Si tratta di setti poggiati, non
sulla roccia, bens sul riempimento e composti alternativamente da blocchi squadrati

79

2. LAREA DI PROGETTO

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Il Santuario di Pandion nel contesto dellAcropoli Classica:


sezione longitudinale seguendo linterpretazione di G.P. Stevens

di poros cui si alternano blocchetti di calcare uniti da argilla. E evidentemente difficile,


data la scarsezza dei resti strutturali, avanzare ipotesi relativamente ala cronologia del
complesso. Stevens li riteneva pertinenti ad
una fase pi antica obliterata, probabilmente in et periclea, dalle pi recenti strutture.

Il Santuario di Pandion nel contesto dellAcropoli Classica:


sezione longitudinale seguendo linterpretazione di M. Korres

Il Santuario di Pandion nel contesto dellAcropoli


Classica:
prospetto seguendo linterpretazione di G.P. Stevens

80

ricostruzione tridimensionale

81

2. LAREA DI PROGETTO

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Keyplan
Georg Kawerau, campagna di scavi del 1885 - 1892
Tavola 132
Georg Kawerau, eidotipi di cantiere, campagna di scavi
del 1885 - 1892

82

Tavola 128
Georg Kawerau, eidotipi di cantiere, campagna di scavi
del 1885 - 1892

83

Fotografia n.26

Fotografia n.48

Keyplan
Georg Kawerau, campagna di scavi del 1885 - 1892
Georg Kawerau, Fotografie di cantiere, campagna di
scavi del 1885 - 1892

Georg Kawerau, Fotografie di cantiere, campagna di


scavi del 1885 - 1892

84

Fotografia n.23

Fotografia n.27

85

2. LAREA DI PROGETTO

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Il santuario di Zeus Polieus

ricostruzione delle Feste Panatenaiche

86

Zeus, fin dai tempi molto antichi, ebbe un


culto suo proprio sullAcropoli collocato,
come bene si addice alla divinit abituata a
dimorare sulla cima delle vette, sul punto pi
alto della rocca. Il santuario, del quale non si
conservano strutture o elevati e la cui fisionomia continua a rimanere per molti versi
estremamente dibattuta, stato anchesso
ricostruito solo in base allanalisi dei tagli
conservati sulla superficie rocciosa. Ad una
decina di metri di distanza dallangolo nordorientale del Partenone sono state individuate le tracce di un ampio recinto ipetrale
dalla forma approssivamente trapezoidale
che, nelle ricostruzioni pi antiche, aveva
dimensioni limitate, e che invece, stando
alle pi recenti restituzioni, sembra acquistare proporzioni considerevoli tanto da
congiungersi con il tratto settentrionale del
muro di fortificazione. Tale recinto, probabilmente precedente al Partenone pericleo,
allinterno del quale era racchiuso il punto
pi alto dellAcropoli e il cui piano roccioso
era lasciato allo stato natuale, era fornito
di un accesso sul lato sud-occidentale. In
seguito, forse in coincidenza con lerezione
del monumento a pilastro pergameno, per

consentire passaggio, si provvide a ruotarne


leggermente lorientamento, spostandone
langolo sud-occidentale verso settentrione.
In una fase ancora successiva, cronologicamente non meglio determinabile, si costru
infine un ingresso di dimensioni maggiori.
Nel recinto pi orientale, a suo tempo gi
costruito in forma trapezoidale ed ora pi
prudentemente determinato solo a meridione, era collocato un tempietto, orientato verso nord. Questo modesto edificio in
parte si sovrappone alla porzione pi occidentale di cinque file parallele di tagli nella
roccia forse utilizzati per linserzione di pali
o pilastri lignei destinati a sorreggere uno
steccato nel quale sarebbero stati custoditi
i buoi. In asse con il tempietto, ma pi a
settentrione, la presenza di altri tagli sulla
superficie e il rinvenimento di un blocco in
situ, individuerebbero la piattaforma sulla
quale era poggiata la tavola, probabilmente metallica, funzionale allo svolgimento dei
Diipolia (feste onorarie di Zeus). Pausania
narra di aver visto nel santuario due statue,
una pi antica di Zeus Polieus (protettore
della citt) ed una pi recente, forse votiva, opera di Leocare. Ambedue le rappresentazioni sono registrate su tipi monetari
ateniesi e, relativamente alla pi recente,

si sono avanzate ipotesi di identificazione


tra i bronzetti. Se l impianto santuariale
noto in modo sfuggente ed elusivo nei suoi
resti monumentali, sulle celebrazioni che vi
si svolgevano, siamo invece molto bene informati. Il 14 Skirophorion (giugno/luglio),
durante le feste Diipolia, alcuni buoi erano
condotti vicino allaltare sul quale era stato
sparso orzo misto a frumento. Non appena
una delle bestie si cibava delle sacre offerte veniva uccisa con una doppia ascia da
un ufficiale del culto chiamato bouphonos.
Subito dopo il bouphonos, gettato lattrezzo, fuggiva via. La doppia ascia veniva quindi
portata a giudizio, maledetta, e scagliata nel
mare, mentre la pelle del bue era riempita
e conservata. Il rito stato variamente inteso come la sopravvivenza di antichissimi
culti micenei o anche come il relitto di antichi culti agrari nei quali il toro valeva come
animale sacro.

ricostruzione del santuario di Zeus Polieus,


G.P. Stevens, 1964

87

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Il monoptero di Roma e Augusto

88

ricostruzione del monoptero di Roma e Augusto G.P.


Stevens 1964

In et romana, lunica significativa addizione monumentale sullAcropoli costituita


dal monopteros dedicato dal demos alla
dea Roma e a Cesare Sebastos (Augusto).
Il Tempio sorto ad oriente del Partenone
ed esattamente sul suo asse, si pone sulla
scia delle altre precedenti attestazioni che
individuano il fronte orientale del tempio
come il punto di riferimento per eccellenza
volto alle celebrazioni delle vittorie riportate sullOriente e sui barbari.
Il tempio in marmo pentelico (diam. Max
8,60 m); su un crepi doma a tre gradini si
innalzavano nove colonne di ordine ionico
su basi attiche. Lingresso, data la maggiore
distanza dellintercolumnio orientale, era
probabilmente collocato ad est. Non sono
state rinvenute tracce di pareti interne ed
probabile che ledificio non avesse una
cella, ma che fosse piuttosto costituito da
un semplice colonnato aperto contenente
le immagini di culto della personificazione
dellUrbs e dellimperatore.
Gli elementi architettonici del monopteros, sono permeati da unimitazione delle
membrature dellEretteo. In quegli anni
lEretteo, in seguito ad un incendio, venne

restaurato ad opera, si pensa, dello stesso


architetto del monopteros. Forse, per la
puntuale citazione del vicino tempio, pu
essere unoperazione dallalto valore ideologico.

89

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

Il donario di Attalo

90

Installazione di B.Andreae degli anni90 che riproduce


il piccolo donario situato sulle mura sud dellAcropoli

In et ellenistica, per lo pi vengono fatti


erigere monumenti celebrativi; un probabile manifesto di una vittoria equestre degli Attalidi, fu posto da Attalo II a ridosso
dellangolo orientale del Partenone su un
alto pilastro pergameno. Si intendeva cos
marcare uno spazio divenuto significativo,
al termine della via processionale, in corrispondenza dellangolo nord-orientale
del tempio. E proprio in questarea, lungo
il muro meridionale, dove oggi sono posizionati i binari di servizio al cantiere degli
archeologi che serve il Museo dellAcropoli,
venne collocato un Attalide, identificato ora
con Attallo I (ca. 200 a.C.), ora con Attalo II
(ca. 150 a.C.) fece collocare quattro celebri
gruppi bronzei di piccolo formato raffiguranti una Gigantomachia, unAmazzonomachia, una battaglia tra Greci e Persiani
(Maratona) ed una Galatomachia. La peculiare altezza di due cubiti (come ricorda
Pausania), decisamente inferiore rispetto al
vero, conferisce al monumento il nome di
Piccolo Donario; in opposizione al Grande
Donario dedicato da Attalo I nel santuario
di Atena a Pergamo.
La peculiare altezza dei personaggi, pari a

circa 1,20 m, pu essere verosimilmente


spiegata con la ricerca di un legame forte
con le metope del Partenone, di uguali dimensioni: il programma attalide si poneva
cos in continuit, anche visivamente, con la
sempre viva opera di propaganda dellAtene di et classica.
Viene anche ipotizzato che due statue colossali di Eumene II e Attalo (I o II?) si ergessero a fianco del donario.
Bene si giustifica la presenza di tale donario,
visibile anche dal basso, se solo si riflette
sul ruolo di difensori della grecit che, in
quegli anni, i dinasti pergameni si accreditarono forti della vittoria da loro conseguita
contro i barbari Galati nel 238 a.C.
Nel corso degli anni Novanta, M. Korres ha
identificato una serie di blocchi rinvenuti
sullAcropoli e nelle immediate adiacenze
come relativi a quattro basamenti costituenti il sostegno dei gruppi del donario.
Lo spazio occupato dallintero donario lungo il muro sud era di 420 piedi (124 m).
Unampia piattaforma che correva immediatamente allinterno del parapetto, originandosi in corrispondenza del centro del
lato sud del Partenone, costituiva la base
dappoggio del complesso con i suoi basamenti; ritenuta parte di un progetto di fase

periclea, essa materializzava quel collegamento con lAtene di epoca classica ricercato anche attraverso la meditata scelta dei
soggetti del donario.

Il partenone e il monumento pergameno


nellangolo nord-orientale.
Ricostruzione di Manolis Korres, 2009

91

2.2. I protagonisti dellarea di progetto

2. LAREA DI PROGETTO

Pianta con il posizionamento teorico del Donario Attalide lungo le mura a sud, Manolis Korres, 2001

92

Vista ricostruttiva del Donario Attalide, Manolis Korres

93

Vista aerea dellAcropoli che mette a confronto il


Vecchio e il Nuovo Museo dellAcropoli,
da Athenian Walk

2.3. IL VECCHIO MUSEO DELLACROPOLI

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Il Vecchio Museo dellAcropoli


La nostra ricerca si concentrata sullo
studio del Vecchio Museo, di cui abbiamo
ricostruito lo stato di fatto. In questo modo
stato possibile capire il rapporto tra ledificio e larea in cui giace, un vero e proprio
scavo allinterno della collina dellAcropoli.
Nonostante il tentativo del progetto originario di renderlo poco visibile incassandolo
in questo buco, le sue dimensioni, direttamente paragonabili a quelle del Partenone,
e la sua vicinanza al limite meridionale delle
mura, lo configurano come una presenza
impattante allinterno dellarea sacra e visibile dalla citt.
Lindagine parte da unanalisi delle sue trasformazioni nel tempo, dalledificazione del
primo museo ottocentesco, fino alla configurazione attuale corrispondente al progetto di P. Karantins.

Vista aerea dellAcropoli, anni 50

96

97

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

1865 - ridisegno: museo di Panages Kalkos

1865 - Panages Kalkos


Subito dopo la fondazione dello Stato Greco nel 1821, si inizi a prendere in considerazione lipotesi di costruire un museo
dellAcropoli proprio sulla cima della collina
sacra. Il primo museo dellAcropoli venne
costruito tra il 1865 e il 1874 su progetto
dellarchitetto greco Panages Kalkos ed era
situato nellangolo sud est del recinto sacro, ad una quota ribassata rispetto al livello
della collina, tanto da risultare in gran parte
interrato. Il programma di costruzione per
il Museo, infatti, aveva previsto che la sua
altezza non superasse quella dello stilobate
del Partenone.

98

Pianta dellAcropoli - Marcel Noel Lambert, Prix di


Rome, 1877
Durchschnitte durch die Akropolis - Kaupert, 1879

99

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

1888 - ridisegno: campagne di scavo di G. Kawerau e P. Kavvadias

1888 - Campagne di scavo di G. Kawerau


e P. Kavvadias

100

Il giorno 11 Novembre 1885 inizi la grande campagna di scavi sullAcropoli a Nord


est dei Propilei.
Gli scavi erano condotti dalla Greek Archaeological Society, grazie a un sussidio
concesso dallo stato, sotto la direzione di
P. Kavvadias che era a quel tempo Eforo
Generale delle Antichit, mentre da Marzo 1886 in avanti G. Kawerau fu larchitetto
degli scavi.
Il programma di Kavvadias era stato redatto in anticipo: scavi fino al piano della roccia su tutta lAcropoli secondo le seguenti
disposizioni:
_ il piano della roccia e i reperti dovevano
essere accuratamente conservati per essere elaborati e se necessario fotografati;
_ i reperti degni di nota sul livello della
roccia non dovevano essere ricoperti ma
lasciati visibili; tutte le strutture successive
ancora esistenti dovevano essere rimosse;
_ tutti i reperti architettonici valutabili dovevano essere disposti ordinatamente;
_ i materiali appartenenti a uno dei quattro
edifici classici dovevano essere raccolti e
posizionati accanto alledificio di apparte-

nenza e gli edifici devono essere liberati da


qualsiasi superfetazione.
Kavvadias port avanti fermamente questo
programma senza interruzioni fino al 1890.
In particolare, per quanto riguarda langolo sud est dellacropoli, nel 1888 fu effettuato uno scavo al di sotto del pavimento
del Museo dove venne ritrovata la continuazione del circuito delle Mura Micenee.
Mentre nellestremit est della collina sacra
vennero riportati alla luce i resti delle due
terrazze del recinto sacro di Pandion e di
alcune edifici minori di epoca arcaica. Loperazione di scavo pi importante inoltre
fu condotta nellarea tra langolo sud Est
del Partenone e langolo Sud-ovest del
Museo, dove venne alla luce il poros layer, con le sue grandi quantit di sculture e
architettura di roccia calcarea porosa.
Nel 1886 lintera area dai Propilei allEretteo fu scavata: fuono molti i ritrovamenti di
figurine di terracotta, ceramiche, sculture,
iscrizioni.
Un altra grande scoperta di quegli anni fu
la scalinata classica nel Muro Nord, le fondazioni del Vecchio Tempio di Athena, le
prime architetture e sculture arcaiche di
roccia porosa oikemata (serie di stanze,

101

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

2. LAREA DI PROGETTO

Pianta degli scavi di Kawerau, ridisegno di J. Bundgaard, 1960

Pausania).
Nel 1887 gli scavi continuarono a Est
dellEretteo, esponendo larea al livello della roccia fino allangolo Sud Est del Museo.
Durante questo lavoro furono costruite le
scale che portavano alla corte Nord dellEretteo. Il magazzino turco sotterraneo di
polvere da sparo chiamato Tholos che
serv come magazzino per i ritrovamenti fu
demolito; furono ritrovati i resti del Palazzo Miceneo e del crepidoma del tempio di
Roma e di Augusto, resti delle mura Micenee e lergasterion (laboratorio) a Est del
Museo.

102

Nel 1888 fu effettuato uno scavo al di sotto


del pavimento del nuovo Museo dove venne ritrovata la continuazione del circuito
delle Mura Micenee.
Loperazione di scavo pi importante fu
condotta nellarea tra langolo sud Est del
Partenone e langolo Sud-ovest del Museo,
dove venne alla luce il poros layer, con le
sue grandi quantit di sculture e architettura di roccia calcarea porosa.
Gli scavi procedettero nellarea tra il Partenone e le Mura Sud dellAcropoli, raggiungendo una profondit di 10-14 metri,

rivelando i 22 corsi appartenenti alle fondazioni del Vecchio Partenone nel lato Sud,
successivamente su quello ovest le fondazioni della Chalkotheke.
Nel 1889 gli scavi continuarono a ovest
lungo le mura sud fino ai Propilei; furono
cosi scoperte le fondazioni del Santuario
di Artemis Brauronia. Nello stesso anno
larea centrale fu ripulita; molti frammenti
di architetture disseminati a Nord del Partenone vennero ordinati; altri scavi furono
effettuati nell opisthdomos (ossia lo spazio posto dietro la cella) del Partenone nei
punti in cui i solai erano mancanti al fine
di indagare la muratura delle fondazioni del
Tempio di Athena Nike.
Agli inizi del 1890 larea attorno ai Propilei
fu ripulita fino alla porta di Beul dove vennero demoliti anche gli ultimi resti appartenente allepoca dellimpero Ottomano.
Nel Febbraio 1890 gli scavi sullAcropoli
terminarono. Pieno di orgoglio Kavvadias
annunci nell Archaiologikon deltion:
In questa forma finale la Grecia lascia in
eredit lAcropoli al mondo civilizzato - una
testomonianza del genio greco, un monumento venerabile finalmente ripulito di tut-

103

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

2. LAREA DI PROGETTO

Fotografie delle campagne di scavo condotte da Kawerau,


in particolare si vedono gli scavi fatti davanti al museo che comprendono larea a sud est del Partenone.

ti i resti barbari, un archivio unico di squisite opere darte del mondo antico, uno
stimolo costante per tutti i popoli civilizzati
a lavorare insieme in amicizia che li indirizza al nobile compito di promuovere studi
archeologici.
Gli obiettivi degli scavi erano stati raggiunti
con successo. I magnifici ritrovamenti magnifici arricchirono il Musei dellAcropoli e
il Museo Nazionale e stimolarono la ricerca non solo sullAcropoli ma di tutta lArte
antica.

Pianta dellAcropoli dopo gli scavi del 1885-1890,


Kawwadias e Kawerau
Sezione costruita grazie agli scavi effettuati da Kawwadias e Kawerau

104

105

2. LAREA DI PROGETTO

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Keyplan
Georg Kawerau, campagna di scavi del 1885 - 1892
Georg Kawerau, Fotografie di cantiere, campagna di
scavi del 1885 - 1892

106

107

2. LAREA DI PROGETTO

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Ricostruzione delle fasi costruttive dei templi dellAcropoli, Manolis Korres 2001
A: Protopartenone o Partenone arcaico, ca. 600-570
a.C. ; B: Stereobate del Partenone I o Patenone tardoarcaico (incompiuto) ca. 510-500 a.C. ; C: Partenone III o
Partenone marmoreo (incompiuto) ca. 490-480 a.C. ;
D: Partenone percleo, 447-432 a.C. ; E: sacello di Atena
Ergane; F: tempio di Atena di et geometrica, inizi VII
secolo a.C. ; G: tempio di Atena di et tardoarcaica o
Vecchio Tempio, ca. 520-500 a.C. ; H:Primo Eretteo,
inizi V secolo a.C. ; I: Eretteo di et classica, ca.421406 a.C. ; L: Muro di cinta miceneo; M: colmata di et
arcaica o Tyrannenschutt; N: colmata persiana o Perserschutt; O: Muro di cinta postpersiano; O1: versante
nord, temistocleo o cimoniano; O2, versante sud, cimoniano; P: architravi del Protopartenone (A) reimpiegati
nel muro sud; S:trabeazione del tempio di Atena Polias
(G) reimpiegata nel muro nord.

108

Bundgaard dai disegni di G.Kawerau, 1960

109

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

1890 - ridisegno: Small Museum, G. Kawerau

1890 - Small Museum, G. Kawerau


Con soli 800 metri quadrati di superficie,
il museo si dimostr da subito inadeguato per accogliere i reperti portati alla luce
durante gli scavi. Per questo motivo venne
prevista la costruzione di un secondo edificio, chiamato Small Museum, che potesse
ampliare lo spazio espositivo a disposizione.
Particolarit di questo ampliamento era la
giacitura: esso infatti non seguiva lorientamento parallelo al Partenone del museo
di Kalkos, ma si disponeva in obliquo, seguendo la direzione dei resti del santuario
di Pandion di et classica, portati alla luce
durante gli scavi e utilizzati come fondazioni
per lo stesso edificio.

110

Pianta dellAcropoli ricostruita da Kaupert, 1908


Pianta dellAcropoli del bollettino degli archeologi, 1900

111

2. LAREA DI PROGETTO

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Fotografie dello small museum costruito sulle fondazioni del santuario di Pandion
(G. Kawerau, campagne di scavo, 1885-1890)
Porzione della pianta dellAcropoli degli scavi condotti
da Kawerau

Piante dellAcropoli, inizio 900, Athenian Walk

112

113

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

1900 - ridisegno: Collegamento tra lo Small Museum e il Vecchio Museo

1900 - Collegamento tra lo Small


Museum e il Vecchio Museo
I due edifici vennero collegati, probabilmente nei primi del 900, tramite un corridoio coperto.

114

Ortofoto dellAcropoli, 1937


Vista aerea dellAcropoli,1937

115

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

1946 - ridisegno: Museo dellAcropoli, Patroklos Karantinos

1946 - Museo dellAcropoli, P. Karantinos

116

Lo Small Museum venne per demolito


nel 1946, per lasciar spazio al progetto di
ampliamento dellarchitetto greco Patroklos Karantins. Il suo intervento si poneva
in continuit con il museo ottocentesco,
coprendo i resti ritrovati durante le campagne di scavo e celando cos le tracce
dellorientamento obliquo del santuario di
Pandion; esso rimane visibile solo grazie ad
alcuni tagli nella roccia a nord del museo,
una porzione di fondazioni che si innesta
sulla parete nord e unaltra porzione portata alla luce in unarea sotterranea a est.
Il progetto di Karantins prevedeva inoltre
la realizzazione di un ampio magazzino e
di alcuni uffici lungo il perimetro del patio
ribassato di ingresso al museo.
Ledificio era tuttavia ancora troppo piccolo per raccogliere tutti i reperti ritrovati e per accogliere il capiente flusso dei
visitatori. Per questo pochi anni dopo, nel
1976-1979, venne bandito il primo concorso nazionale di idee per un Nuovo museo
dellAcropoli, ma non venne assegnato il
primo premio.
Nel 1987 il Ministro della Cultura annunci
due grandi opere collegate ai giochi olimpi-

ci: lunificazione delle


aree archeologiche (a tal proposito fu infatti istituito un Comitato) e il Nuovo Museo
dellAcropoli.
Nel 2000-2001 stato bandito dallente
Oanma un concorso internazionale ad inviti in due fasi.
Il primo premio stato assegnato al progetto di Bernard Tschumi, il cui edificio
stato inaugurato il 20 giugno 2009, con una
superficie totale di circa 21.000 metri quadrati di cui 14 mila di superficie espositiva.
Con un budget di circa 175 milioni di euro
ed esponendo pi di 4.000 sculture, il nuovo Museo dellAcropoli circa 10 volte pi
grande del vecchio museo che aveva uno
spazio espositivo di circa 1.500 metri quadrati. La collezione posta al suo interno
stata radunata, oltre che dal vecchio museo,
anche da numerose istituzioni sparse per
Atene.
Il vecchio museo dellAcropoli in seguito al
trasferimento della sua esposizione, rimasto vuoto e, caduto in disuso, stato chiuso
al pubblico. Al suo interno non presente
alcuna funzione, se non la presenza di alcuni uffici nellarea interrata posta lungo il
perimetro del patio dingresso.

117

2. LAREA DI PROGETTO

Sezione longitudinale del Museo attuale


Pianta del Museo attuale - quota +149m slm
Pianta del Museo attuale - quota +147m slm

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Esploso del Museo dellAcropoli

118

119

2. LAREA DI PROGETTO

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Ortofoto del Museo dellAcropoli allo stato attuale,


YSMA 2012

Sezione trasversali del Museo attuale sullAlcove

120

121

2. LAREA DI PROGETTO

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Fotografie del Museo dellAcropoli, stato attuale


vista aerea del Vecchio Museo dellAcropoli,
YSMA 2012

122

123

2. LAREA DI PROGETTO

2.3. Il Vecchio Museo dellAcropoli

Fotografie del Museo dellAcropoli, stato attuale

124

125

Il Partenone, 2013

2.4. ANALISI DELLO STATO DI FATTO

2.4. Analisi dello stato di fatto


1.studio del suolo

1.Studio del suolo


Situazione attuale
Attualmente il vecchio museo si trova allinterno di uno scavo e la sua quota di 3
m inferiore rispetto alla quota di calpestio
dellintorno. La struttura attualmente
vuota e chiusa ai visitatori e non previ-

sto nessun progetto di rifunzionalizzazione;


posizionata su unarea di grande importanza dal punto di vista della stratificazione
storica. Bisogna inoltre porre attenzione
alla presenza di una sola stanza rialzata da
tre gradini e allAlcove, una stanza di dimensioni ridotte nella parte pi orientale
del museo.

Stato di fatto - area sud orientale dellAcropoli

128

129

2. LAREA DI PROGETTO

2.4. Analisi dello stato di fatto


1.studio del suolo

Stato di fatto - vista tridimensionale

130

131

2.4. Analisi dello stato di fatto


1.studio del suolo

Situazione ipotetica senza museo


Abbiamo quindi ipotizzato di eliminare la
struttura per capire cosa fosse presente
sotto il solaio della stessa. evidente che
nella posizione della stanza pi alta emergono alcuni resti appartenenti al Santuario
di Pandion, di cui unaltra porzione stata
portata alla luce al livello inferiore dell Alcove, e dei resti risalenti allepoca micenea.

Situazione ipotetica senza museo - area sud orientale


dellAcropoli

132

133

2. LAREA DI PROGETTO

2.4. Analisi dello stato di fatto


1.studio del suolo

Situazione ipotetica senza museo - area sud orientale


dellAcropoli - vista tridimensionale

134

135

2.4. Analisi dello stato di fatto


1.studio del suolo

Situazione ipotetica dellandamento della


roccia nellarea del museo
In seguito abbiamo ipotizzato di eliminare la
terra presente, fino a raggiungere la quota
della roccia facendo quindi emergere tutti i
resti presenti nellarea, posizionati secondo
la mappatura degli scavi degli archeologi.
Nelle pagine seguenti abbiamo affrontato
lanalisi dellappartenenza storica dei resti
presenti.

Situazione ipotetica dellandamento della roccia


nellarea sud orientale dellacropoli - area sud orientale
dellAcropoli

136

137

2. LAREA DI PROGETTO

2.4. Analisi dello stato di fatto


1.studio del suolo

Situazione ipotetica dellandamento della roccia


nellarea sud orientale dellacropoli - area sud orientale
dellAcropoli - vista tridimensionale

138

139

2.4. Analisi dello stato di fatto


2. studio delle fasi dellarea

2. Studio delle fasi dellarea

resti di Et micenea

140

Et Micenea

Et Arcaica

Nellarea sud orientale dellAcropoli attualmente visibile un frammento di muro


che disegna una leggera curva e che non
corrisponde allandamento del limite della
cinta muraria.
Secondo la ricostruzione di Travlos e del
bollettino degli archeologi, si tratta di frammenti del muro perimetrale dellAcropoli
eretto in et micenea. Esso composto da
grossi blocchi poligonali di pietra, e corrisponde ad altri elementi dello stesso tipo
posizionati in diversi punti dellAcropoli tra
cui a sud dei Propilei e in profondit negli
scavi aperti lasciati dagli archeologi alla fine
dell800. La costruzione si appoggiava sulla
roccia, le cui pendici sud orientali tendono
a scendere di quota rispetto al resto della
piana sacra.
Ne si pu notare landamento sinuoso rappresentato tratteggiato in rosso nel ridisegno, mentre con una campitura rossa sono
evidenziati i resti ancora presenti, oltre alle
tracce di alcune abitazioni della stessa epoca.

Sono presenti nellarea sud orientale alcune tracce di epoca arcaica: due tagli nella
roccia a forma di L e un frammento di
muro costituito da blocchi di pietra squadrata a nord del Museo.
Secondo Gorham P. Stevens, questi elementi appartenevano alle fondazioni del
Santuario di Pandion.
Secondo la mappatura effettuata dagli archeologi durante gli scavi alla fine dell800,
gran parte delle restanti fondazioni si trovano sotto alledificio del Museo.
Di questi, lunico frammento oggi visibile si
trova in una stanza al piano interrato del
Museo, sottostante lAlcove.
Altri resti di epoca arcaica sono stati rinvenuti a sud del Partenone. Sono frammenti di due sistemi murari: uno costituito da
conci squadrati e laltro da conci poligonali.
Dovevano servire come sostegni per contenere i materiali di riempimento (terra,
pietrisco o scarti dei muratori) che formavano un terrazzamento a sud del Partenone.

resti di Et arcaica

141

2.4. Analisi dello stato di fatto


2. studio delle fasi dellarea

2. LAREA DI PROGETTO

resti di Et classica

142

Et Classica

Et Ellenistica

Le fondazioni del Santuario di Pandion presenti gi in et arcaica, e ancora parzialmente visibili oggi, sono state utilizzate in epoca
periclea per una ricostruzione dello stesso.
Si nota inoltre un segno sulla roccia a nord
del Partenone, che G.P. Stevens associa al
recinto meridionale del Santuario di Zeus
Polieus.
riconoscibile anche il muro di contenimento dellepoca periclea del V sec. a.C.,
sul quale oggi sono posizionati i binari di
supporto al cantiere degli archeologi e di
cui una parte visibile allinterno dello scavo del Vecchio Museo.

Attualmente non sono visibili tracce di et


ellenistica nellarea sud orientale dellAcropoli. Grazie alle ricerche di Manolis Korres
abbiamo per testimonianza della presenza
di un donario dedicato ad Attalo posizionato sulle mura sud, dove oggi corrono i
binari di servizio al cantiere archeologico,
e di un monumento dedicato a Pergamo a
nord est del Partenone.

resti di Et ellenistica

143

2. LAREA DI PROGETTO

resti di Et romana

144

2.4. Analisi dello stato di fatto


2. studio delle fasi dellarea

Et Romana

Et Ottomana

Poco pi a est del Partenone sono stati


collocati dei conci di marmo pentelico tra
cui si riconoscono alcune colonne, elementi curvilinei, e altri rocchi. Secondo le ricostruzioni di G.P. Stevens e M. Korres, questi
facevano parte del piccolo monoptero dedicato alla dea Roma e a Cesare Sebastos
(Augusto).

Oggi i turisti sono attirati dal punto panoramico posto a est della collina: si tratta
di una terrazza poligonale dominata dalla
bandiera greca.
Si tratta di una torre ottagonale costruita
dai Franchi nel 1204 per la difesa dellAcropoli e fa parte del sistema murario che venne rinforzato durante loccupazione turca
(1458). Alla stessa epoca risalgono le aree
scavate per lutilizzo di cannoni, di cui la pi
orientale ancora oggi visibile.
In realt attualmente solo una parte della torre ottagonale originale mentre la
maggior parte il risultato di un recente
intervento di restauro di Nikolas Balanos
allinizio del 900.

resti di Et ottomana

145

2. LAREA DI PROGETTO

2.4. Analisi dello stato di fatto


3. Sovrapposizioni

Resti appartenenti alle diverse epoche


sovrapposti allo stato attuale

resti appartenenti allepoca micenea


resti appartenenti allepoca arcaica
resti appartenenti allepoca classica
resti appartenenti allepoca romana
resti appartenenti allepoca ellenistica
resti appartenenti allepoca ottomana

146

147

Le colonne doriche del Partenone,


da Vers une Architecture
Le Corbusier

3. IL PROGETTO
3.1. LE CRITICITA DELLAREA

3.1. Le criticit dellarea di progetto

Le Criticit dellarea di progetto

Cantieri presenti sullAcropoli e le loro appartenenze

150

Containers del cantiere del Partenone

LAcropoli di Atene si presenta oggi come


un vero e proprio cantiere a cielo aperto. I
restauri avviati negli ultimi anni hanno fatto
si che, accanto ai diversi edifici soggetti a
restauro, sorgessero numerosi containers
per permettere il lavoro degli archeologi.
Attualmente ogni edificio soggetto a restauro affiancato dal suo cantiere costituito da due laboratori (degli scalpellini e
degli archeologi ), e da un ufficio per gli
archeologi e gli ingegneri. Successivamente
al sopralluogo e a un incontro diretto con
gli archeologi, ci stato comunicato che i
cantieri dei Propilei e dellAthena Nike verranno presto smantellati, mentre rimarr
attivo esclusivamente quello del Partenone,
situato a sud dello stesso, oltre che allinterno dellantica cella.
LAcropoli , per, anche e soprattutto
fulcro attrattivo per moltissimi visitatori
che ogni anno accedono allarea sacra. Per
questo motivo la duplice presenza di archeologi e visitatori ha portato allobbligata
delimitazione (mediante fili metallici) delle
aree di lavoro, e di quelle invece aperte al
pubblico. Questo ha portato ad avere sulla
collina sacra, dove sin dai tempi pi antichi i

flussi erano ben tracciati, sia grazie alla presenza di movimenti del suolo che di edifici
e recinti sacri, una percorribilit pressoch
casuale.
Altro ruolo rilevante dato alledificio del
Vecchio Museo dellAcropoli , gi analizzato
precedentemente, che si impone in modo
rilevante nellarea sud orientale del sito.
Ledificio caduto in disuso dopo lapertura del Nuovo Museo progettato da Berdand Tshumi, posto a sud della collina. Non
stata prevista alcuna rifunzionalizzazione
del museo, che oggi vuoto e chiuso al
pubblico. Ledificio oltretutto sorge nellarea in cui sono sepolti parte dei resti di et
micenea, arcaica e classica, tanto da celarne
completamente le tracce. Intento primario
del progetto quello di riportare alla lice
alcuni di questi resti, in modo tale da render nuovamente visibili le tracce e i segni
del passato.
Il progetto si propone di mostrare unalternativa a questa serie di criticit, presentate
da unarea archeologica di tale rilievo.
In primis dare agli archeologi gli spazi adeguati per il loro lavoro, provvedendo anche
a un collegamento diretto con il Partenone.
Questo togliendo i containers che si imponevano sullarea sacra e sfruttando invece

151

3. IL PROGETTO

3.1. Le criticit dellarea di progetto

la possibilit di realizzare un edificio ipogeo, non visibile oltre le mura n dalla citt,
inserendolo nello scavo in cui oggi giace il
Vecchio Museo.
In secondo luogo il progetto si pone lobiettivo di ridefinire i flussi dei visitatori, mediante un lavoro sul suolo della rocca sacra.
Lintento quello di riproporre i segni degli
antichi terrazzamenti di et periclea posti
soprattutto nellangolo sud orientale della
rocca, dividendo i flussi o verso le nuove
aree di scavo (poste nel buco dellattuale
museo, ove si scende mediante un riporto di terra che permette di raggiungere la
quota ribassata), o verso ledificio museale
sorto in corrispondenza dellantico Santuario di Pandion e la terrazza panoramica.

Fotografie attuali della situazione del cantiere sullAcropoli

152

153

3. IL PROGETTO

3.1. Le criticit dellarea di progetto

Fotografie attuali della situazione del cantiere sullAcropoli

154

155

3.2. IL PROGETTO

3.2. Il progetto

Planivolumetrico di progetto

Il progetto
Questo lavoro di tesi propone un progetto per lAcropoli di Atene, una tra le pi
importanti aree archeologiche della citt.
Progettare in ambito archeologico significa operare direttamente allinterno della
storia, dentro la stratificazione stessa. Per
la composizione architettonica il rapporto
con lantico implica una riconsiderazione
dello stesso, che viene proiettato nel nuovo.
Guardare allantico non significa ricercare la
ciclicit storica, ma anzi, ritrovare quei valori
profondi e originari che sono fondamento
della composizione architettonica. Il progetto si configura quindi come quellope-

158

Prospetto sud di progetto

159

3. IL PROGETTO

160

3.2. Il progetto

razione in grado di creare un contatto tra


antico e nuovo, talvolta mettendo in crisi
lordine esistente per definirne uno nuovo,
suggellando cos il continuare dellarchitettura nel tempo.
Lintervento ha luogo nellarea sud orientale della collina sacra,dove sorge, ad una
quota ribassata rispetto al livello del suolo, ledificio che accoglieva il Vecchio Museo dellAcropoli. Oggi vuoto e chiuso al
pubblico, esso caduto in disuso in seguito
allapertura del Nuovo Museo progettato
da B.Tshumi ai piedi della collina. Sorgendo
nellarea in cui sono sepolti parte dei resti
dellAcropoli micenea, arcaica e classica, il
Vecchio Museo ne cela completamente le
tracce cancellando parte del mito e della
memoria del luogo.
Intento primario del progetto quello di
riportare alla luce alcune di queste tracce,
in modo tale da render nuovamente visibili
i segni del passato, ma anche quello di
rispondere a delle necessit pratiche.
LAcropoli oggi un vero e proprio cantiere a cielo aperto oltre che fulcro attrattivo
per moltissimi visitatori.
Il progetto vuole innanzitutto dare agli archeologi degli spazi adeguati al loro lavoro, mediante la realizzazione di un edificio

ipogeo, non visibile oltre le mura n dalla


citt, inserito nello scavo in cui oggi giace il
Vecchio Museo, che riprende il sedime di
un terrazzamento di et classica.
In secondo luogo il progetto si pone lobiettivo di ridefinire i flussi dei visitatori, indirizzando il loro percorso allinterno del
Museo della storia dei restauri dellAcropoli, un recinto espositivo che si sviluppa secondo una spirale quadra discendente, che
non solo permette di superare un dislivello
presente nellarea, ma anche di richiamare
alla memoria lantico Santuario di Pandion,
di cui vengono portati alla luce, mediante
uno scavo alcuni dei resti oggi nascosti.
Il risultato punta a far riemergere in planimetria le matrici originarie, le tracce e le
sovrapposizioni storiche fino ad ora nascoste, richiamando alla memoria il mito del
luogo.

161

3.3. LE TAVOLE DI PROGETTO

3. IL PROGETTO

164

3.3. Tavole di progetto

165

3. IL PROGETTO

166

167

3.3. Tavole di progetto

168

169

3. IL PROGETTO

170

3.3. Tavole di progetto

171

BIBLIOGRAFIA

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E. Paribeni, Enciclopedia dell Arte Antica, Treccani 1963

176

177

INDICE DELLE IMMAGINI

INDICE DELLE IMMAGINI

Img.1 Vista aerea della citt di Atene negli anni 50

p.19

Img.2 Il Parco Archeologico di Atene


da Studi e progetti per Atene archeologicas, di L. Ferro

p.22

Img.3 Sezione del Nuovo Museo dellAcropoli

p.27

Img.4 Cecrope, primo Re Attico p.29


Img.5 La nascita di Erittonio: donato a Atena da Gea (Madre Terra)
in presenza di Cecrope p.30
Img.6 Re di Atene: Hippotoon, Antichos, Akamas, Aiax, Oineus,
Leos, Cecrope, Pandion, Eretteo, Egeo p.33
Img.7 Acquerelllo di Ludwig Lange, 1835 p.35

180

Img.8 Ricostruzione dellAcropoli in et micenea - ridisegno

p.36

Img.9 Ricostruzione dellAcropoli in et arcaica - ridisegno

p.37

Img.10 Ricostruzione dellAcropoli in et classica - ridisegno

p.38

Img.11 Ricostruzione dellAcropoli in et ellenistica - ridisegno

p.39

Img.12 Ricostruzione dellAcropoli in et romana - ridisegno

p.40

Img.13 Ricostruzione dellAcropoli in et ottomana - ridisegno

p.41

181

Indice delle immagini

Indice delle immagini

Img.14 Louis I. Kahn da Acropolis from the Olympieion, Athens, Greece, 1951

p.43

Img.27 Vista aerea dellAcropoli nel 2005 p.60

Img.15 Piano regolatore di Atene, Leo von Klenze 1834

p.44

Img.28 Ricostruzione del percorso processionale


delle Feste Panatenaiche verso lAcropoli

p.62

Img.29 Ricostruzione dellingresso allAcropoli delle Panatenee

p.65

Img.30 Ricostruzione dellAcropoli classica, G.P. Stevens, 1964

p.66

p.47

Img.31 Da M. Korres, 2001,


Modellazione del suolo ed edifici costruiti in ogni epoca

p.68

p.48

Img.32 Sezioni trasversale dellAcropoli (Bollettino degli archeologi, 1900)

p.70

Img.16 Progetto di risistemazione delle aree di accesso


allAcropoli e del Filopappo, D. Pikionis, 1953

p.45

Img.17 Il nuovo Palazzo reale sullAcropoli di Atene, K.F. Schinkel, 1832,pianta


p.46
Img.18 K.F. Schinkel, 1832, parte del prospetto sud

Img.19 K.F. Schinkel, 1832, sezione trasversale

Img.20 Fotografia di Albert Moranc, Il Partenone,


Le Corbusier Vers Une Architecture, 1923 p.51

182

Img.33 Piante e Prospetto dei restauri effettuati sulle Mura sud. Le frecce indicano le
ipotetiche corsie di trasporto delle pietre.
Ricostruite da Manolis Korres, 2001 p.72

Img.21 C. Doxiadis: fotografia e ricostruzione di et classica della vista dellAcropoli dai


Propilei p.52

Img.34 Sezione interna mura sud ridisegno

p.74

Img.22 Studi in C.Doxiadis, Architectural Space in Ancient Greece, 1972

p.53

Img.35 Sezione interna mura est ridisegno

p.74

Img.23 fotografia del versante sud dellAcropoli, 1880

p.55

Img.36 Ridisegno degli scavi nellarea sud orientale, G.P.Stevens, 1964

p.76

Img.24 Planivolumetrico dello stato di fatto - ridisegno

p.56

Img.37 Pianta del Santuario di Pandion


nel contesto dellAcropoli Classica ridisegno

p.78

Img.25 Prospetto est dellAcropoli di Atene - ridisegno

p.58

Img.26 Prospetto sud dellAcropoli di Atene - ridisegno

p.59

183

Indice delle immagini

Indice delle immagini

Il Santuario di Pandion nel contesto dellAcropoli Classica:

Img.50 Vista ricostruttiva del Donario Attalide, Manolis Korres, 2001

Img.38 Sezione longitudinale seguendo


linterpretazione di G.P. Stevens ridisegno
Img.39 Sezione longitudinale seguendo
linterpretazione di M. Korres ridisegno
Img.40 Prospetto seguendo linterpretazione di G.P. Stevens ridisegno

Img.51 Vista aerea dellAcropoli che mette a confronto il Vecchio e il Nuovo Museo
dellAcropoli, da Athenian Walk
p.95

Img.41 Keyplan, Georg Kawerau, campagna di scavi del 1885 1892

p.80
p.80
p.81
p.82

Img.42 Georg Kawerau, eidotipi di cantiere, campagna di scavi del 1885 1892 p.82-83
Img.43 Georg Kawerau,
Fotografie di cantiere, campagna di scavi del 1885 1892
Img.44 ricostruzione delle Feste Panatenaiche

p.84-85

p.85

Img.45 Ricostruzione del santuario di Zeus Polieus, G.P. Stevens, 1964

p.86

Img.46 Ricostruzione del monoptero di Roma e Augusto G.P. Stevens 1964

p.88

Img.47 Installazione di B.Andreae degli anni90 che riproduce il piccolo donario situato
sulle mura sud dellAcropoli

p.90

184

Img.48 Il partenone e il monumento pergameno nellangolo nord-orientale.


Ricostruzione di Manolis Korres, 2009

p.91

Img.49 Pianta con il posizionamento teorico del


Donario Attalide lungo le mura a sud, Manolis Korres, 2009

p.92

p.93

Img.52 Vista aerea dellAcropoli, anni 50

p.96

Img.53 1865 - ridisegno: museo di Panages Kalkos

p.98

Img.54 Pianta dellAcropoli - Marcel Noel Lambert, Prix di Rome, 1877

p.99

Img.55 Durchschnitte durch die Akropolis - Kaupert, 1879

p.99

Img.56 1888 - ridisegno: campagne di scavo


di G. Kawerau e P. Kavvadias

p.100

Img.57 Pianta degli scavi di Kawerau, ridisegno di J. Bundgaard, 1960

p.102

Img.58 Fotografie delle campagne di scavo condotte da Kawerau

p.104

Img.59 Pianta dellAcropoli dopo gli scavi del 1885-1890,


Kawwadias e Kawerau

p.105

Img.60 Sezione costruita grazie agli scavi effettuati


da Kawwadias e Kawerau

p.105

Img.62 Georg Kawerau, Fotografie di cantiere,


campagna di scavi del 1885 1892

p.106-107

185

Indice delle immagini

Indice delle immagini

Img.63 Ricostruzione delle fasi costruttive


dei templi dellAcropoli, Manolis Korres 2001
Img.64 Bundgaard dai disegni di G.Kawerau, 1960

p.109

Img.65 1890 - ridisegno: Small Museum, G. Kawerau

p.110

Img.66 Pianta dellAcropoli ricostruita da Kaupert, 1908

p.111

Img.67 Pianta dellAcropoli del bollettino degli archeologi, 1900

p.111

Img.68 Fotografie dello small museum costruito sulle fondazioni


del santuario di Pandion(G. Kawerau, campagne di scavo, 1885-1890)

p.112

Img.69 Porzione della pianta dellAcropoli degli scavi condotti da Kawerau

p.112

Img.70 Piante dellAcropoli, inizio 900, Athenian Walk

186

Img.76 Pianta del Museo attuale - quota +149m slm ridisegno

p.118

Img.77 Pianta del Museo attuale - quota +147m slm ridisegno

p.118

Img.78 Esploso del Museo dellAcropoli ridisegno

p.119

Img.79 Sezione trasversali del Museo attuale sullAlcove ridisegno

p.120

Img.80 Ortofoto del Museo dellAcropoli allo stato attuale,


YSMA 2012

p.121

p.108

Img.81 Fotografie del Museo dellAcropoli, stato attuale

p.122-124-125

Img.82 vista aerea del Vecchio Museo dellAcropoli, YSMA 2012

p.123

Img.83 Il Partenone, 2013

p.126

Img.84 Stato di fatto - area sud orientale dellAcropoli


ridisegni: pianta, sezione, vista

p.128-131

Img.85 Situazione ipotetica senza museo - area sud orientale dellAcropoli


ridisegni: pianta, sezione, vista

p.132-135

p.113

Img.71 1900 - ridisegno: Collegamento tra lo Small Museum


e il Vecchio Museo

p.114

Img.72 Ortofoto dellAcropoli, 1937

p.115

Img.73 Vista aerea dellAcropoli, 1937

p.115

Img.74 1946 - ridisegno: Museo dellAcropoli, Patroklos Karantinos

p.116

Img.75 Sezione longitudinale del Museo attuale ridisegno

p.118

Img.86 Situazione ipotetica dellandamento della roccia nellarea sud orientale dellacropoli - area sud orientale dellAcropoli ridisegni: pianta, sezione, vista
p.136-139
Img.87 Resti di Et micenea ridisegno

p.140

Img.88 Resti di Et arcaica ridisegno

p.141

187

Indice delle immagini

Indice delle immagini

Img.89 Resti di Et classica ridisegno

p.142

Img.90 Resti di Et ellenistica ridisegno

p.143

Img.91 Resti di Et romana ridisegno

p.144

Img.92 Resti di Et ottomana ridisegno

p.145

Img.93 Resti appartenenti alle diverse epoche sovrapposti allo stato attuale
ridisegno: pianta e sezione

188

p.146-147

Img.94 Le colonne doriche del Partenone,


da Vers une Architecture, Le Corbusier

p.149

Img.95 Cantieri presenti sullAcropoli e le loro appartenenze

p.150

Img.96 Fotografie attuali della situazione del cantiere sullAcropoli

p.152-154

Img.97 Planivolumetrico di progetto

p.158

Img.98 Prospetto sud di progetto

p.159

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