Tesi di Laurea di Alice Tettamanti 765843 , Francesca Ungaro 766772 , Elisa Volont 765830
Relatori prof. Luisa Ferro, prof. Angelo Torricelli Correlatrice arch.Viola Bertini
Politecnico di Milano Scuola di Architettura Civile aa.2012-2013 Laurea Magistrale in Achitettura
Tesi di Laurea di Alice Tettamanti 765843 , Francesca Ungaro 766772 , Elisa Volont 765830
Relatori prof. Luisa Ferro, prof. Angelo Torricelli Correlatrice arch.Viola Bertini
Abstract
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1. ATENE
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1.2. I Miti
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Il culto di Pandione
Pandione I
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Et MIcenea
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Et Arcaica
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Et Classica
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Et Ellenistica
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Et Romana
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1. 4. I progetti sullAcropoli
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Le Corbusier sullAcropoli
1888 - Campagne di scavo di G.
Kawerau e P. Kavvadias
101
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2. LArea di progetto
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95
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1900 - Collegamento tra lo Small
Museum e il Vecchio Museo
115
1946 - Museo dellAcropoli,
ampliamento di P. Karantinos
117
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Le Panatenee
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La cinta muraria
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situazione ipotetica del suolo
sotto al museo
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Il Santuario di Pandion
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Il Donario di Attalo
91
situazione attuale
129
situazione ipotetica dellandamento
della roccia nellarea del museo
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2. studio delle fasi storiche dellarea
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Et Micenea
140
Et Arcaica
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Et Classica
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Et Ellenistica
Et Romana
Et Ottomana
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3. Sovrapposizioni
Resti appartenenti alle diverse
epoche sovrapposti allo stato atuale
147
147
3. IL PROGETTO
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3.1. Criticit
151
3.2. Il Progetto
157
163
Tavola 1
Tavola 2
Tavola 3
BIBLIOGRAFIA
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ABSTRACT
14
Intento primario del progetto quello di riportare alla luce alcune di queste tracce, in modo
tale da render nuovamente visibili i segni del
passato, ma anche quello di rispondere a
delle necessit pratiche.
LAcropoli oggi un vero e proprio cantiere
a cielo aperto oltre che fulcro attrattivo per
moltissimi visitatori.
Il progetto vuole innanzitutto dare agli archeologi degli spazi adeguati al loro lavoro, mediante la realizzazione di un edificio ipogeo,
non visibile oltre le mura n dalla citt, inserito
nello scavo in cui oggi giace il Vecchio Museo,
che riprende il sedime di un terrazzamento di
et classica.
In secondo luogo il progetto si pone lobiettivo
di ridefinire i flussi dei visitatori, indirizzando il
loro percorso allinterno del Museo della storia
dei restauri dellAcropoli, un recinto espositivo
che si sviluppa secondo una spirale quadra discendente, che non solo permette di superare
un dislivello presente nellarea, ma anche di
richiamare alla memoria lantico Santuario di
Pandion, di cui vengono portati alla luce, mediante uno scavo alcuni dei resti oggi nascosti.
Il risultato punta a far riemergere in planimetria le matrici originarie, le tracce e le sovrapposizioni storiche fino ad ora nascoste,
richiamando alla memoria il mito del luogo.
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La tavola, costruita sul ridisegno della planimetria urbana attuale, consiste nel montaggio dei monumenti, dei reperti archeologici rinvenuti e riconosciuti e degli edifi ci
museali.
Sono evidenziati il parco archeologico nella
sua attuale articolazione, la citt turca e il
disegno del piano neoclassico.
Emergono inoltre i percorsi e i tracciati
antichi e moderni, mettendo in risalto limportanza non soltanto dei luoghi archeologici ma anche dei percorsi di collegamento
tra questi, nonch la profonda unione della
citt con il territorio. Leggiamo dunque, tra
i percorsi pi importanti, la presenza della
via delle Panatenee, che dal Dipylon portava al Partenone, il Peripato che si snodava
attorno alla collina sacra dellAcropli, la via
che connetteva la citt allarea dellAccademia e la via dei Tripodi che congiungeva
lantica Agor con lingresso del Santuario
di Dioniso.
Il parco, linea di demarcazione tra il pieno del tessuto urbano e il vuoto degli
scavi, tra citt antica e moderna, costituisce
unoccasione unica per riflettere sullantichit in maniera operativa, prendere posi-
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Pandione I
Nellarea sud orientale dellAcropoli, sorgeva quel santuario, detto appunto di Pandione, rivolto allEretteo, nel quale la trib Pandionide faceva incidere i suoi decreti. Una
delle trib attiche, la Pandions, lo riconosceva eroe eponimo. Pausania racconta di
aver visto statue delleroe attico nellagor
di Atene, presso la thlos, e a Delfi accanto
a quelle di Cecrope e di Eretteo.
Sono invece rare e spesso problematiche
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Et Micenea
ca 1600 a.C- 600 a.C
Et Arcaica
ca 600 a.C- 480 a.C
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Et Classica
ca 479 a.C- 323 a.C
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Et Ellenistica
Gli interventi in questo periodo sono dovuti allevergetismo dei sovrani. Soprattutto
gli attalidi.
Per commemorare le vittorie nelle gare
delle Grandi Panatenee vennero eretti due
monumenti celebrativi, uno in contrapposizione ad Athena Nike e uno allangolo
nord-est del Partenone, al termine della via
processionale. Lungo il muro meridionale
vennero collocati quattro gruppi bronzei di
piccolo formato, il Piccolo Donario.
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Et Romana
ca 86 a.C- 267 d.C
Il sacco sillano del 86 a.C port numerosi
danneggiamenti sullAcropoli: una porzione
occidentale dellEretteo venne incendiata e
furono distrutti alcuni santuari posti sulle
pendici meridionali.
Laddizione monumentale pi significativa
in questo periodo riguardava la costruzione del Tempio di Roma e Augusto: la sua
posizione non era casuale ma anzi enfatizzava limportanza del frontone est del Partenone.
In questo periodo venne sostituita la rampa
di accesso di et classica con una gradinata
marmorea.
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Louis I. Kahn
Acropolis from the Olympieion, Athens, Greece (1951)
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49
Le Corbusier sullAcropoli
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Diversamente da Schinkel, il quale non aveva mai avuto alcuna esperienza ad Atene,
Le Corbusier era entrato in contatto diretto con il mondo greco antico.
Durante il suo primo viaggio nel 1911, allet di 24 anni, cercava le radici della civilt
occidentale, ma non trova il modo di penetrare davvero allinterno della citt e conduce unanalisi solo sullacropoli e sul paesaggio circostante. Forse la sua insufficiente
indipendenza intellettuale lo ha portato a
cercare di armonizzare la propria esperienza, non del tutto positiva, con la tradizione
letteraria riguardante i viaggi in Grecia, avviata nei primi anni del 700.
Definisce il Partenone come un bloque
dautre monde, esso rappresentava infatti
la testimonianza di un altro mondo, di unidentit estranea.
Al contrario Schinkel, traeva il significato
dellAcropoli e dei suoi edifici proprio dal
compito che il complesso era chiamato ad
assolvere sotto specifiche condizioni storiche. LAcropoli aveva quindi il ruolo di documento di una data epoca. La sua proposta di un intervento diveniva la possibilit di
continuare il processo storico con diverse
esigenze.
Le Corbusier inizialmente era per lo pi
attratto dallinfluenza esercitata dalla destinazione duso sulle forme architettoniche e sulle decorazioni scultoree; successivamente invece, in Vers un Architecture
(1922-23), sostenne: A queste forme non
si connette alcun simbolo; queste forme
suscitano sentimenti irresistibili; non abbiamo bisogno di alcuna chiave per poterle
comprendere. Cos la sua concezione si
rivolge verso un astrattismo che conduce il
Partenone verso la sfera dellIdeale; esso diventa un evento architettonico primordiale,
indipendente dal tempo e dallo spazio, paragonabile solo alla natura. Viene dotato di
unincomparabile aura di autenticit, fino a
diventare lesempio della standardizzazione
accostato a modelli di automobili sportive.
Il Partenone un processo di selezione
applicato a uno standard, bisogna cercare
di fissare gli standard per affrontare il problema della perfezione.
Il Partenone poteva giocare a favore
dellavvento del Nuovo, ricongiungendosi
con i propositi di innovazione di Schinkel,
anche se partivano da concezioni completamente differenti.
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2. LAREA DI PROGETTO:
1880, fotografia del versante sud dellAcropoli
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2. LAREA DI PROGETTO
Prospetto est
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Prospetto sud
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Le Panatenee
62
Le Panatenee erano la maggior festa religiosa dello stato degli Ateniesi in onore
della propria dea tutelare e si svolgeva con
cadenza annuale o penteterica (nel terzo
anno dellOlimpiade) allinizio del calendario civile, nel mese di Hekatombain (luglio-agosto). Le origini venivano ricondotte
a unet remotissima, quando il nome della
festa sarebbe stato semplicemente Athenaia, per essere poi mutato ad opera di
Erittonio. Nonostante la critica moderna
abbia accettato come fatto scontato che le
Panatenee celebrassero la nascita di Atena,
leziologia della festa sembrerebbe risiedere nella vittoria di Atena sui giganti, fatto poi
rappresentato sul peplo panatenaico.
Sarebbe stato Pisistrato nel 566 a.C. a riformare la festa, istituendo ogni quattro anni,
nel terzo anno dellOlimpiade, le Grandi
Panatenee, di durata maggiore rispetto
alle Piccole Panatenee, e introducendo le
competizioni atletiche (i cosiddetti giochi
panatenaici).
Se la festivit annuale durava al massimo tre
giorni ed era scandita da alcuni momenti
essenziali (ruotanti attorno alla veglia (pannychis) e alla processione, senza escludere
63
2. LAREA DI PROGETTO
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Polieus servisse come ricovero temporaneo per una tale moltitudine di animali. Essi
erano loggetto dellecatombe, e le loro
carni venivano distribuite prima ad alcune
delle massime cariche civili e sacrali di Atene e ai partecipanti alla processione, poi,
quelle avanzate, agli altri cittadini e infine a
tutto il demos nel Ceramico.
E rimarchevole come la topografia sacra
della processione della Panatenee colleghi
i pi importanti spazi civici della polis, Accademia (partenza delle lampadedromie
nella pannychis), Ceramico, Agor, Acropoli.
LAgor del Ceramico deve esser stata per
tutta let arcaica il punto focale anche degli
agoni, poi gradualmente trasferitisi in siti e
strutture pi specializzate. Secondo unaltra
ipotesi, invece, il primitivo percorso cerimoniale delle Panatenee e il connesso dromos per gli agoni sarebbero da localizzare
alle pendici sud dellAcropoli.
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facendoli convergere verso il cortile antistante lEretteo, o verso il lato Est del Partenone, dove si trovava laccesso al tempio
sacro.
Nel corso dell800 una serie di campagne
di scavo, condotte prima da Ludwig Ross,
poi da Kavvadias e Kawerau, tentarono
di studiare la composizione del terreno
dellAcropoli, e in particolar modo il ritrovamento della Colmata Persiana permise
agli archeologi di portare alla luce il pi prezioso gruppo di opere arcaiche, oggi custodite nella collezione del Nuovo Museo. La
caratteristica principale di questo riempimento consisteva nella presenza massiccia
ed eterogenea di materiali quali sculture,
ceramiche bronzi, terracotte e frammenti
di architetture.
Di fondamentale rilevanza risultarono il riempimento rinvenuto nei pressi del muro
di recinzione settentrionale (ove vennero
ritrovate 14 statue, tra le quali alcune korai,
la Nike di Callimaco e la parte superiore
della Kore di Antenore) e la cosiddetta Colmata Tirannica (Tyrannenschutt), collocata
in corrispondenza dellangolo sud-orientale
del Partenone (ove venne alla luce la gran
parte dei frammenti scultorei in poros di
architetture di et arcaica).
67
2. LAREA DI PROGETTO
Il livello del terreno ha subito diverse trasformazioni, fino a giungere alla conformazione attuale, in cui gran parte della roccia
stata riportata alla luce. Infatti la quota di
calpestio oggi percorsa dai visitatori molto pi bassa rispetto a quella classica. Allabbassamento del terreno corrisposta nei
secoli una variazione dellaltezza delle mura
di cinta della collina, che oggi si presentano
pi basse rispetto a quelle classiche.
Da M. Korres, 2001
in rosso: Modellazione del suolo ed edifici costruiti in
ogni epoca
1. Resti visibili di epoca micenea
2. 479 - 454
3. 454 - 448
4. 448 - 438
5. 438 - 434
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La cinta muraria
70
Larea sud orientale dellAcropoli racchiusa su due lati dalla cinta muraria della rocca sacra. Essa si sviluppa lungo il perimetro
dellarea di progetto e diviene per questo
un elemento fondamentale e di confine
con cui confrontarsi.
In linea con quanto si riscontra in altre cittadelle della Grecia continentale, gi nel
Tardo Elladico (ca. 1300-1190 a.C.) si provvide a cingere la rocca con una possente
cinta muraria.
Essa venne trasformata nel corso del tempo, mutando continuamente sia la sua altezza sia la sua forma.
La cinta muraria attuale ha la sua origine
nel V secolo, venne costruita infatti dopo
il successo di Cimone nella campagna di
Eurimedonte (466 a.C.), e recinge tutte le
porzioni rimaste delle mura perimetrali di
epoche precedenti.
Il muro inizialmente, venne quasi interamente costruito con materiali del primo Partenone periptero resisi disponibili quando questo
tempio fu sostituito dal pi recente Partenone
cimoniano, e da pietre in calcare duro provenienti dalla cinta muraria micenea o dalla
cima rocciosa dellAcropoli stessa;
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2. LAREA DI PROGETTO
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2. LAREA DI PROGETTO
74
pressione esercitata dalla terra di riempimento, o ancora per una certa riluttanza dovuta
al fatto che lopera avrebbe rischiato di ridurre
la visibilit del Partenone, unita ad una ritrosia
ad interferire con la preesistente costruzione
a sud-est del misterioso santuario di Pandion.
In ogni caso, il passaggio necessario per completare il terrazzamento a sud-est del Partenone stato messo in attesa per secoli. Non
lontano dalla facciata est del Partenone,sopra
un consistente strato di terra, una dozzina di
fusti di colonna inutilizzate, sparse in modo
casuale, dominarono la scena fino a quando
la zona fu ricoperta di case medievali. Mal costruite, in gran parte realizzate in mattoni in
argilla e detriti, hanno dovuto essere ricostruite e sostituite pi volte nel corso dei secoli,
un processo che gradualmente ha innalzato il
livello del suolo di diversi metri. Infine il sito
stato oggetto dei gi citati scavi archeologici
del XIX secolo, che hanno cercato di ricostruire teoricamente non solo ci che esisteva un
tempo, ma anche di comprendere le intenzioni dei costruttori per quanto riguarda le parti
lasciate incompiute.
75
Il santuario di Pandion
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nota (1): A seguito della riforma clistenica il re, divenuto eponimo di una delle dieci trib (Pandionide),
aveva, sotto la sua egida, il demo cittadino di Kydathenaion allinterno del quale era compresa anche
lAcropoli. In suo onore si celebravano le feste Pandia.
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2. LAREA DI PROGETTO
78
A nord est della porzione B, la parte superiore del muro miceneo 1.54 m pi in
basso del taglio nella roccia nellangolo della
porzione A, e anche 0,74 m al di sotto della
pendenza finale a sud-ovest da A e B. Il
muro potrebbe, quindi, essere servito come
fondazione del muro nord-est dellarea B. Il
muro di fondazione 8-9 costruito contro il
circuito murario dellAcropoli del V secolo a.C.:
questo significa che il muro 8-9 successivo
a quello del V secolo a.C. I muri 8-9 e 9-7 (un
muro di fondazione simile a 8-9) differiscono
radicalmente da queli 7-5 e 7-6 nel fatto che
i primi non sono n appoggiato sulla roccia,
n spessi due blocchi. Le piccole fondazioni di
8-9 e 9-7 sono dovute al fatto che larea B
era meno importante dellarea A, oo che
8-9 e 9-7 avevano meno peso da sopportare
rispetto a 7-5 e 7-6. M, siccome vi una piccola differenza di altezza e spessore dei muri
del recinto ateniese, siamo portati a pensare
che i due tipi di fondazioni sono dovuti alla
diversa importanza delle due aree.
Quando fu costruito il circuito di mura del XV
secolo, il livello del suole nella parte sud-est
dellAcropoli fu aumentato. possibile, quindi, che un precedente recinto di Pandion fu
nascosto a quel tempo. Possiamo supporre
che le operazioni delledificio al livello pi alte
ripeterono quelle precedenti al di sotto; ovvero, quando lAcropoli venne risistemata dopo
la guerra Persiana, larea A con i nuri ben
costruito divenne il nuovo recinto sacro di Pandio, mentre larea B con i muri pi poveri,
divenne la corte di servizio. Almeno, una corte
di servizio sullAcropoli era necessaria per lo
stoccaggio di blocchi di edifici, strumenti, scale
e simili [].
Circa 12 m a nord del recinto di Pansion ci
sono una serie di tagli nella roccia. Sono paralleli al circuito murario dellAcropoli e circa a 9
metri dalla parte esterna del circuito murario.
Crediamo che i tagli sono lindicazione di una
scala che conduce gi dalla parte orientale
dellAcropoli fino alla terrazza nella parte
nord del recinto di Pandion. La differenza tra il
plateau e la terrazza era circa di 2,19 m. La
terrazza aveva lo stesso livello della terrazza
lungo la parte sud dellAcropoli []
Pi problematica risulta la lettura degli scarsi
tratti murari conservatesi immediatamente
ad est del peribolo orientale, esattamente
in corrispondenza dellangolo interno del
muro di cinta. Si tratta di setti poggiati, non
sulla roccia, bens sul riempimento e composti alternativamente da blocchi squadrati
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2. LAREA DI PROGETTO
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ricostruzione tridimensionale
81
2. LAREA DI PROGETTO
Keyplan
Georg Kawerau, campagna di scavi del 1885 - 1892
Tavola 132
Georg Kawerau, eidotipi di cantiere, campagna di scavi
del 1885 - 1892
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Tavola 128
Georg Kawerau, eidotipi di cantiere, campagna di scavi
del 1885 - 1892
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Fotografia n.26
Fotografia n.48
Keyplan
Georg Kawerau, campagna di scavi del 1885 - 1892
Georg Kawerau, Fotografie di cantiere, campagna di
scavi del 1885 - 1892
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Fotografia n.23
Fotografia n.27
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2. LAREA DI PROGETTO
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Il donario di Attalo
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periclea, essa materializzava quel collegamento con lAtene di epoca classica ricercato anche attraverso la meditata scelta dei
soggetti del donario.
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2. LAREA DI PROGETTO
Pianta con il posizionamento teorico del Donario Attalide lungo le mura a sud, Manolis Korres, 2001
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2. LAREA DI PROGETTO
Pausania).
Nel 1887 gli scavi continuarono a Est
dellEretteo, esponendo larea al livello della roccia fino allangolo Sud Est del Museo.
Durante questo lavoro furono costruite le
scale che portavano alla corte Nord dellEretteo. Il magazzino turco sotterraneo di
polvere da sparo chiamato Tholos che
serv come magazzino per i ritrovamenti fu
demolito; furono ritrovati i resti del Palazzo Miceneo e del crepidoma del tempio di
Roma e di Augusto, resti delle mura Micenee e lergasterion (laboratorio) a Est del
Museo.
102
rivelando i 22 corsi appartenenti alle fondazioni del Vecchio Partenone nel lato Sud,
successivamente su quello ovest le fondazioni della Chalkotheke.
Nel 1889 gli scavi continuarono a ovest
lungo le mura sud fino ai Propilei; furono
cosi scoperte le fondazioni del Santuario
di Artemis Brauronia. Nello stesso anno
larea centrale fu ripulita; molti frammenti
di architetture disseminati a Nord del Partenone vennero ordinati; altri scavi furono
effettuati nell opisthdomos (ossia lo spazio posto dietro la cella) del Partenone nei
punti in cui i solai erano mancanti al fine
di indagare la muratura delle fondazioni del
Tempio di Athena Nike.
Agli inizi del 1890 larea attorno ai Propilei
fu ripulita fino alla porta di Beul dove vennero demoliti anche gli ultimi resti appartenente allepoca dellimpero Ottomano.
Nel Febbraio 1890 gli scavi sullAcropoli
terminarono. Pieno di orgoglio Kavvadias
annunci nell Archaiologikon deltion:
In questa forma finale la Grecia lascia in
eredit lAcropoli al mondo civilizzato - una
testomonianza del genio greco, un monumento venerabile finalmente ripulito di tut-
103
2. LAREA DI PROGETTO
ti i resti barbari, un archivio unico di squisite opere darte del mondo antico, uno
stimolo costante per tutti i popoli civilizzati
a lavorare insieme in amicizia che li indirizza al nobile compito di promuovere studi
archeologici.
Gli obiettivi degli scavi erano stati raggiunti
con successo. I magnifici ritrovamenti magnifici arricchirono il Musei dellAcropoli e
il Museo Nazionale e stimolarono la ricerca non solo sullAcropoli ma di tutta lArte
antica.
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2. LAREA DI PROGETTO
Keyplan
Georg Kawerau, campagna di scavi del 1885 - 1892
Georg Kawerau, Fotografie di cantiere, campagna di
scavi del 1885 - 1892
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2. LAREA DI PROGETTO
Ricostruzione delle fasi costruttive dei templi dellAcropoli, Manolis Korres 2001
A: Protopartenone o Partenone arcaico, ca. 600-570
a.C. ; B: Stereobate del Partenone I o Patenone tardoarcaico (incompiuto) ca. 510-500 a.C. ; C: Partenone III o
Partenone marmoreo (incompiuto) ca. 490-480 a.C. ;
D: Partenone percleo, 447-432 a.C. ; E: sacello di Atena
Ergane; F: tempio di Atena di et geometrica, inizi VII
secolo a.C. ; G: tempio di Atena di et tardoarcaica o
Vecchio Tempio, ca. 520-500 a.C. ; H:Primo Eretteo,
inizi V secolo a.C. ; I: Eretteo di et classica, ca.421406 a.C. ; L: Muro di cinta miceneo; M: colmata di et
arcaica o Tyrannenschutt; N: colmata persiana o Perserschutt; O: Muro di cinta postpersiano; O1: versante
nord, temistocleo o cimoniano; O2, versante sud, cimoniano; P: architravi del Protopartenone (A) reimpiegati
nel muro sud; S:trabeazione del tempio di Atena Polias
(G) reimpiegata nel muro nord.
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2. LAREA DI PROGETTO
Fotografie dello small museum costruito sulle fondazioni del santuario di Pandion
(G. Kawerau, campagne di scavo, 1885-1890)
Porzione della pianta dellAcropoli degli scavi condotti
da Kawerau
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2. LAREA DI PROGETTO
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2. LAREA DI PROGETTO
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2. LAREA DI PROGETTO
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2. LAREA DI PROGETTO
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Il Partenone, 2013
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2. LAREA DI PROGETTO
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2. LAREA DI PROGETTO
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2. LAREA DI PROGETTO
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resti di Et micenea
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Et Micenea
Et Arcaica
Sono presenti nellarea sud orientale alcune tracce di epoca arcaica: due tagli nella
roccia a forma di L e un frammento di
muro costituito da blocchi di pietra squadrata a nord del Museo.
Secondo Gorham P. Stevens, questi elementi appartenevano alle fondazioni del
Santuario di Pandion.
Secondo la mappatura effettuata dagli archeologi durante gli scavi alla fine dell800,
gran parte delle restanti fondazioni si trovano sotto alledificio del Museo.
Di questi, lunico frammento oggi visibile si
trova in una stanza al piano interrato del
Museo, sottostante lAlcove.
Altri resti di epoca arcaica sono stati rinvenuti a sud del Partenone. Sono frammenti di due sistemi murari: uno costituito da
conci squadrati e laltro da conci poligonali.
Dovevano servire come sostegni per contenere i materiali di riempimento (terra,
pietrisco o scarti dei muratori) che formavano un terrazzamento a sud del Partenone.
resti di Et arcaica
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2. LAREA DI PROGETTO
resti di Et classica
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Et Classica
Et Ellenistica
Le fondazioni del Santuario di Pandion presenti gi in et arcaica, e ancora parzialmente visibili oggi, sono state utilizzate in epoca
periclea per una ricostruzione dello stesso.
Si nota inoltre un segno sulla roccia a nord
del Partenone, che G.P. Stevens associa al
recinto meridionale del Santuario di Zeus
Polieus.
riconoscibile anche il muro di contenimento dellepoca periclea del V sec. a.C.,
sul quale oggi sono posizionati i binari di
supporto al cantiere degli archeologi e di
cui una parte visibile allinterno dello scavo del Vecchio Museo.
resti di Et ellenistica
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2. LAREA DI PROGETTO
resti di Et romana
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Et Romana
Et Ottomana
Oggi i turisti sono attirati dal punto panoramico posto a est della collina: si tratta
di una terrazza poligonale dominata dalla
bandiera greca.
Si tratta di una torre ottagonale costruita
dai Franchi nel 1204 per la difesa dellAcropoli e fa parte del sistema murario che venne rinforzato durante loccupazione turca
(1458). Alla stessa epoca risalgono le aree
scavate per lutilizzo di cannoni, di cui la pi
orientale ancora oggi visibile.
In realt attualmente solo una parte della torre ottagonale originale mentre la
maggior parte il risultato di un recente
intervento di restauro di Nikolas Balanos
allinizio del 900.
resti di Et ottomana
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2. LAREA DI PROGETTO
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3. IL PROGETTO
3.1. LE CRITICITA DELLAREA
150
flussi erano ben tracciati, sia grazie alla presenza di movimenti del suolo che di edifici
e recinti sacri, una percorribilit pressoch
casuale.
Altro ruolo rilevante dato alledificio del
Vecchio Museo dellAcropoli , gi analizzato
precedentemente, che si impone in modo
rilevante nellarea sud orientale del sito.
Ledificio caduto in disuso dopo lapertura del Nuovo Museo progettato da Berdand Tshumi, posto a sud della collina. Non
stata prevista alcuna rifunzionalizzazione
del museo, che oggi vuoto e chiuso al
pubblico. Ledificio oltretutto sorge nellarea in cui sono sepolti parte dei resti di et
micenea, arcaica e classica, tanto da celarne
completamente le tracce. Intento primario
del progetto quello di riportare alla lice
alcuni di questi resti, in modo tale da render nuovamente visibili le tracce e i segni
del passato.
Il progetto si propone di mostrare unalternativa a questa serie di criticit, presentate
da unarea archeologica di tale rilievo.
In primis dare agli archeologi gli spazi adeguati per il loro lavoro, provvedendo anche
a un collegamento diretto con il Partenone.
Questo togliendo i containers che si imponevano sullarea sacra e sfruttando invece
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3. IL PROGETTO
la possibilit di realizzare un edificio ipogeo, non visibile oltre le mura n dalla citt,
inserendolo nello scavo in cui oggi giace il
Vecchio Museo.
In secondo luogo il progetto si pone lobiettivo di ridefinire i flussi dei visitatori, mediante un lavoro sul suolo della rocca sacra.
Lintento quello di riproporre i segni degli
antichi terrazzamenti di et periclea posti
soprattutto nellangolo sud orientale della
rocca, dividendo i flussi o verso le nuove
aree di scavo (poste nel buco dellattuale
museo, ove si scende mediante un riporto di terra che permette di raggiungere la
quota ribassata), o verso ledificio museale
sorto in corrispondenza dellantico Santuario di Pandion e la terrazza panoramica.
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3. IL PROGETTO
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3.2. IL PROGETTO
3.2. Il progetto
Planivolumetrico di progetto
Il progetto
Questo lavoro di tesi propone un progetto per lAcropoli di Atene, una tra le pi
importanti aree archeologiche della citt.
Progettare in ambito archeologico significa operare direttamente allinterno della
storia, dentro la stratificazione stessa. Per
la composizione architettonica il rapporto
con lantico implica una riconsiderazione
dello stesso, che viene proiettato nel nuovo.
Guardare allantico non significa ricercare la
ciclicit storica, ma anzi, ritrovare quei valori
profondi e originari che sono fondamento
della composizione architettonica. Il progetto si configura quindi come quellope-
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Img.14 Louis I. Kahn da Acropolis from the Olympieion, Athens, Greece, 1951
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Img.33 Piante e Prospetto dei restauri effettuati sulle Mura sud. Le frecce indicano le
ipotetiche corsie di trasporto delle pietre.
Ricostruite da Manolis Korres, 2001 p.72
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Img.51 Vista aerea dellAcropoli che mette a confronto il Vecchio e il Nuovo Museo
dellAcropoli, da Athenian Walk
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Img.42 Georg Kawerau, eidotipi di cantiere, campagna di scavi del 1885 1892 p.82-83
Img.43 Georg Kawerau,
Fotografie di cantiere, campagna di scavi del 1885 1892
Img.44 ricostruzione delle Feste Panatenaiche
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Img.47 Installazione di B.Andreae degli anni90 che riproduce il piccolo donario situato
sulle mura sud dellAcropoli
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Img.86 Situazione ipotetica dellandamento della roccia nellarea sud orientale dellacropoli - area sud orientale dellAcropoli ridisegni: pianta, sezione, vista
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Img.87 Resti di Et micenea ridisegno
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Img.93 Resti appartenenti alle diverse epoche sovrapposti allo stato attuale
ridisegno: pianta e sezione
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