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Tempio arcaico, dorico di Aphaia; esastilo, periptero, di ordine dorico, con 6 colonne sulla
fronte e 12 sui lati lunghi. La cella presentava un ingresso (pronao) distilo in antis e,
simmetricamente, un opistodomo sul retro. ... Quasi tutti i fusti del colonnato esterno
(peristasi) erano monolitici.
Il culto nel sito, testimoniato da numerose statuette femminili, risale probabilmente già
al XIV secolo a.C., in epoca minoica[1] e si sviluppò in particolare nella tarda età del bronzo
sub-micenea. Un primo tempio in pietra venne costruito intorno al 570 a.C. con
un pronao a quattro colonne (prostilo tetrastilo) e un adyton sul retro. All'interno la cella
era divisa in tre navate da colonnati dorici su due ordini.
Il tempio era circondato da un muro in mattoni crudi su uno zoccolo di pietra, dotato di
un propileo di ingresso a sud-est e un'alta colonna coronata da una sfinge sul lato nord-est.
Una terrazza pavimentata collegava il tempio al più antico altare. Il tempio e il santuario
vennero distrutti da un incendio intorno al 510 a.C. e i blocchi in pietra vennero riutilizzati
come riempimento per realizzare un'ampia terrazza sopra la quale venne costruito il nuovo
tempio. Il nuovo edificio si presentava esastilo periptero, di ordine dorico, con 6 colonne
sulla fronte e 12 sui lati lunghi. La cella presentava un ingresso (pronao) distilo in antis e,
simmetricamente, un opistodomo sul retro; era come quella precedente divisa in navate da
colonnati su due ordini. Le tegole del tetto e le antefisse erano in marmo e così gli acroteri:
agli angoli delle sfingi e al centro un acroterio vegetale fiancheggiato da due figure
femminili. Quasi tutti i fusti del colonnato esterno (peristasi) erano monolitici.