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Arte

periodi=

formazione XII-VIII secolo a.C. produzione della ceramica e nascita delle nuove poleis

La polis è caratterizzata dall’acropoli che è la parte alta della polis il centro ideale luogo sacro poi l’asty la città
bassa dove c’erano le abitazioni le botteghe e gli edifici pubblici, l’agorà, la piazza e la chora la campagna.

L’arte vascolare: decorazioni a rombi cerchi quadrati greche e meandri. Erano in terracotta unico materiale
versatile per ogni uso. Il nero appare lucido e risalta sul fondo bruno-rossiccio.

Alabastron: piccolo vaso in alabastro utilizzato per contenere unguenti e profumi preziosi
Anfora: corpo globulare strozzatura al piede due anse simmetriche verticali, usi culinari.
kylix: bocca larga due anse orizzontali usata durante i banchetti
lekythos: corpo cilindrico collo lungo bocca svasata uni ansa verticale olio e unguenti
pyxis: cilindrico basso con coperchio con motivi zoomorfi balsami e sostanze rare.
stamnos: vaso capiente piriforme bocca larga due anse simmetriche orizzontali vino olio religioso.
cratere: grande vaso bocca corpo largo due anse orizzontali vino e acqua banchetti.
hydria: corpo svasato bocca labbro ampio anse orizzontali e una verticale acqua

Età arcaica=

Architettura dei templi VII-V

Nascono le colonie sorgono le prime costruzioni architettoniche attenzione allo studio e riproduzione umana.
il tempio: dimora terrena degli dei, proporzioni armoniose e forme semplici da risultare equilibrate sempre.
Tetto a due falde motivi geometrici ornamenti di legno dipinto o in terracotta.

Ha un accesso filtrato: naos (cella) statua del dio, pronao davanti al naos porticato, colonne + opistodomo
bilancia lo spazio.

Tipologie:

antis: nome due pilastri quadrangolari termine dei due lati del naos
doppiamente in antis: sul retro della cella un secondo pronao
prostilo: davanti al naos quattro colonne
anfiprostilo: raddoppiamento prostilo due colonnati
periptero: colonne lungo il perimetro
pseudoperiptero: il colonnato sembra circondare la cella solo mezze colonne sulle pareti della cella
diptero: doppio colonnato
pseudodiptero: un colonnato circonda il naos e lascia uno spazio per un altro colonnato inesistente
monoptero: pianta circolare un colonnato naos all’aperto
periptero circolare: a tholos pseudocupola micenea

gli ordini architettonici:

regole geometriche dimensioni messe in rapporto Vitruvio la simmetria nasce dalla proporzione.

dorico: più antico, crepidoma(fondamenta) costituito da tre+ gradini, stilobate basamento colonna sopra
crepidoma, fusto verticale (8/7m) costituito da più rocchi collegati da perno, rastremato verso l’alto con entasi a
un terzo (rigonfiamento) corregge percezione ottica, scanalato effetto di luce compattezza e solidità. Capitello
elemento ornamentale collegato con fusto da collarino. Le colonne non sono mai verticali ma sono inclinate in
orizzontale o obliquo
I templi:
-Heraion di olimpia: hera moglie di Zeus, pianta periptera lungo naos suddiviso in tre navate, nicchioni con
statue votive preziose, le colonne erano in quercia ma si deteriora sostituito con pietra calcarea, evoluzione le +
antiche compaiono tozze +giovane diametro minore.

-Apollo a Corinto: pochi resti pianta periptera naos diviso in due est + grande ovest + piccolo (tesoro), suddivisa
ancora da tre navate, colonne in pietra calcarea tetto elaborato.

-Athena Aphaia a Egina: pianta periptera correzioni ottiche (inclinazione colonne) colonne in pietra calcarea il
resto in marmo, naos a tre navate. Frontoni organizzati negli spazi, nel centro appare la dea Athena più grande
degli altri, prima volta solo una storia tutti in relazione, gli altri seguono medesime proporzioni inclinandosi.

-Paestum: nome dell’antica città Poseidonia, una vera città fortificata, tre strade principali (N) santuario per
Athena, poi l’Asty con l’agorà e edifici pubblici, (S) santuario per Poseidon. Molto ben conservato base periptera
dedicato alla dea Hera, naos diviso in due navate mal conservato come il fregio cornice e frontone. Colonne
rastremate entasi pronunciata. (N) tempio di cenere + piccolo, base periptera entasi pronunciata numero delle
colonne su lato maggiore = doppio+1 su lato minore. Tempio di nettuno base periptera, naos suddiviso in tre
navate, colonne erudite massicce.

-Selinunte: ricostruito dalle macerie si trova sulla collina orientale, base periptera, naos navata unica interrotta
da Adyon sopraelevato di sei gradini, risolvimento del conflitto angolare. Metope con perfetta simmetria, ben
organizzata contiene 6 figure. Nell’altro Eracle centrale porta sulle spalle figli cattivi dell’oceano simmetrici.

-Concordia Agrigento: città ricca e potente, valle dei templi resti di templi e sacelli (altare e cielo aperto)
formano una via sacra, meglio conservato perché adibito alla cultura cristiana, pianta periptera, pietra calcarea,
naos unica navata, pronao e opistodomo simmetrici, massicce per la scadenza della pietra.

-Segesta: pianta periptera privo di naos per motivi da definire.

Scultura:
-Kleobi e Bitone: coppia di Kouroi, fratelli Kleobi e Bitone figli sacerdotessa dea Hera, leggenda narra che i due
per far arrivare la madre in tempo si sostituirono ai buoi e portarono un carro pesante, essa pregò e per
ricompensarli la dea gli fece dormire per sempre per preservare la giovinezza e non fargli provare dolore. Braccia
muscolose, forme squadrate, trecce in testa, occhi a mandorla, sorriso arcaico=serenità interiore. Già lì gli artisti
cercano di dare simmetria con schemi non compatibili all’uomo.

ionico: modulo di 8/9 m, costituito da una base che poggia sullo stilobate, colonna slanciata, il fusto è meno
rastremato di quello dorico, + spigoli e smussati.

Templi:

-Heraion di Samo: dea Hera, pianta diptera priva di opistodomo, il naos è diviso in tre navate come il pronao

-Artemision di Efeso: dedicato ad Artemide, distrutto e ricostruito, interamente in marmo, pianta diptera, vasto
pronao, naos in pietra calcarea del tipo ipetro con il Naiskos una cappellina con la statua e un’ara votiva.

Scultura: attenta all’anatomia, proporzioni dolci.


-Kouros di Milo: corrosione superficiale consumazione lineamenti, completamente nudo, testa gracile + morbida
– squadrata, volto privo di barba, treccioline come capigliatura.

-Hera di Samo: kore giuntaci acefala (senza testa), statua cilindrica in posizione stante con un chitone di lino a
campana verso il basso lascia spazio solo alle dita dei piedi uniti. Senza braccio sinistro che forse doveva
sorreggere un dono o le chiavi del tempio di Hera, essa richiama lo stile delle colonne delle luci create tra le
scanalature arrotondate.

corinzio: conrinto città sviluppatrice, colonna rialzata mediante un plinto, spigolo smussato, capitello ornato di
foglie d’acanto a formare una corona, + raffinato e snelli, 10-12 moduli, meno utilizzato dai greci perché troppo
elaborato.

Kouroi e Korai: età arcaica inizio statuaria i soggetti sono il kouros giovane uomo nudo in posizione stante
qualità fisiche e intellettuali pieno sviluppo fisico e interiore, la kore giovane donna posizione stante. Ispirata
dagli egizi, gamba sinistra avanti posizione rigida delle braccia pugni serrati a due coni a segno di potere;
differenza egizia connessa alla religione greca + civile no funerarie.

Scultura attica: armonizzazione delle membra, maggior equilibrio.

-Moschophoros: portatore di vitello, nell’atto di portare il sacrificio al tempio, le braccia dell’uomo e le zampe
del vitello formano una X, l’uomo indossa un mantello evidenzia la muscolatura, in marmo

Pittura vascolare: due stili di pittura: 1. figure nere impiegando una vernice nera che cotta diventa lucida e
risalta sullo sfondo i particolari si realizzano graffendo lo sfondo rosso con uno stilo (+ astratto), (anfora con
Achille e Aiace che giocano a dadi bilanciato, lance e scudi sono appoggiati a loro, il tutto armonioso rispetto al
vaso e al corpo dei due) 2. figure rosse si dipinge di nero tutto il fondo lasciando le figure del colore della
terracotta, più dettagliata poiché non si deve graffire sul fondo ma bensì dipingere i particolari (+reale, +
accurato).

Decorazione del frontone: forma triangolare con altezza scarsa e angoli di base a acuti, mancanza di rapporto,
all’inizio si rimpicciolirono le figure senza cura delle proporzioni poi si fece più attenzione alla congruenza dei
personaggi.
-frontone occidentale del tempio di Artemide a Corfù: nel mezzo c’è medusa funzione apotropaica, affiancata
da i figli e due pantere enormi, ai lati episodi della gigantomachia (Zeus uccide gigante, Achille uccide priamo),
agli estremi i giganti uccisi.
-frontone orientale dell’antico tempio di Athena sull’acropoli di Atene: esseri semiumani caudati riempiono
bene in modo armonioso lo spazio, le sculture erano colorate

-frontone occidentale del tempio di Zeus ad olimpia: nozze del Lapita nel quale si vedono centauri che
rappresentano le barbarie, l’ingiustizia, il disordine e gli dei intervenuti (apollo al centro che decreta la vittoria
dei lapiti) che rappresentano l’ordine, la giustizia, la ragione, vittoria dei greci sui persiani.
metopa: unico tema narrato, dodici fatiche di Eracle onore a Zeus.

decorazione delle metope: piccole dimensioni pochi personaggi identificabili, proporzione e geometria parole
chiave.

La statuaria prima del doriforo: precede stile classico, si chiama severo scomparsa sorriso finto, naturalismo.
Volto tondo, bocca piccola labbra + carnose, ciocche morbide, massa muscolare ben distribuita, spalle larghe
arrotondate, busto esprime potenza, gambe lunghe assottigliano verso il ginocchio.

-efebo di kritios: mancante di alcune parti, rinvenuta perché stata seppellita nell’acropoli, rotazione della testa
appoggio sulla gamba sinistra arretrata fianco sporge in fuori. Spalla girata, non più posizione stante come
Kouroi. Equilibrio e gravitazione

-Zeus di capo artemisio: 480-450 a.C. battaglia di salamina resti dei greci. Bronzo una lega di rame e stagno è in
grado di assorbire colpi senza rompersi ideale per lo stile severo, si realizza un modello in argilla rinforzato
internamente con metallo che viene ricoperto di cera poi rinchiuso in un grande involucro lo stampo bucato da
canali di scolo della cera che viene eliminata e sostituita dal bronzo fuso, rottura forma esterna e pulitura e
rifinizione. Gambe divaricate e bilanciate, braccia sollevate a croce, l’intera struttura forma un quadrato.
Muscolatura e volto di Zeus sono impassibili alla posizione, no tensione, corpo immobile, frontalità busto non
accompagna il peso sulla gamba sinistra.

-apollo dell’Omphanos: posizione eretta gravità sulla gamba destra, l’altra leggermente piegata, priva dei piedi,
gambe possenti, testa piccola con ciocche di capelli mossi, testa ritrovata a Napoli, occhi grandi spesse palpebre
bocca carnosa.

Bronzi di Riace: il mar ionio restituì due sculture bronzee eccezionale qualità, sono stati eseguiti per l’agorà di
argo, mito dei sette contro Tebe. Hanno guidato Policleto a fare il doriforo.
bronzo A: giovane uomo lunghi capelli e barba arricciata, occhi in pietra d’avorio resto in rame, unico ad avere i
denti, guerriero violento privo di scudo e armi, spalle larghe busto eretto, saldamente poggiato al suolo. il
giovane di argo (scultore). Tideo possibile personaggio impersonato.
bronzo B: stessa posizione dell’A, testa verso destra, occhi in pietra d’avorio resto in rame. il vecchio (scultore).
Anfiarao possibile personaggio, uomo rispettoso degli dei, con dono della profezia.

Mirone di Eleutere: Mirone converge la ricerca sul movimento, evita composizioni simmetriche che servivano
agli arcaici per impersonare il bello.
-discobolo: posizione che ci fa comprendere la dinamica dell’azione, comprensione dei movimenti per e post
della scultura. Grande forza accumulata dalla gamba al piede sinistro, volto calmo in stile severo, due
protuberanze sulla testa servite per creare una copia dell’originale, non tutte le copie presentano la testa
ruotata in asse del busto. Definito il punto di vista frontale, osservata da altri punti perde qualità.

-equilibrio di Policleto di argo: grande bronzista, unione stasi e movimento, inizio arte classica.

-discoforo: solo copie, atleta appoggiato sulla gamba destra flette la sinistra per senso di movimento, bra. De
teso bra. Si piegato volto ruotato in basso, alcune caratteristiche stile severo: testa piccola, rigidezza, veduta
frontale
-canone: l’innovazione parte dallo studio dell’anatomia egli fece un censimento degli uomini e ne ricavò delle
misure medie (ideali) + naturalismo, + perfezione.

-doriforo: portatore di lancia, rispetto regola di parti proporzionali. L’atleta durante il movimento, gravitante
sulla gamba destra (gamba portante), la sinistro. È spinta indietro flessa, busto inclinato di lato, il braccio sinistro
flesso per reggere la lancia, molta armonia dimensione interna divina. Chiasmo: corrispondenza incrociata, un
lato della X a riposo l’altro in flessione, chi in greco si scrive X.

Fidia: ateniese maggior esponente arte classica, attività nota per le fonti, copie e opere rinvenute, costruzione e
decorazione del Partenone, mentre sculture non sono arrivate a noi.

Sculture: grande libertà espressiva, svincolata da regole del severo, apre strada di novità.
-Apollo Parnopio: metà V secolo nel Partenone, apollo di Kassel, reggeva con la destra un ramo d’alloro è
raffigurato nudo, busto ampio spalle larghe muscoli decisi e ben modellati, piedi poggiati a terra molto
ravvicinati, forma di fuso che si restringe verso il basso, sapore arcaico, carattere divino vecchie statue di culto,
lunghi capelli neri attrazione per ninfe e mortali, occhi indagatori.

Partenone: architetti Ictino e Callicrate dell’imponente e importante tempio di Atene, con supervisione di Fidia,
dedicato ad Athena di parthenos, ordine dorico periptero octastilo, la cella è divisa in ter navate, sul lato ovest
doppio ordine inusuale scenario per la statua crisoelefantina dell’Athena fidiaca nel naos. La cella ha un fregio
ionico con l’aggiunta delle regulae doriche. Posteriormente alla cella altro ambiente largo come naos lungo la
metà, soffitto a cassettoni e 4 colonne ioniche accessibile dall’opistodomo si chiama pantheon, il tempio è stato
edificato su un vecchio tempio, gli architetti impiegarono rocchi già presenti in cantiere. Molte correzioni ottiche:
stilobate convesso, incurvamenti elementi orizzontali cosi che da distante non sembrassero concave, colonne
inclinate verso l’interno secondo piani ortogonali ai lati, le quattro colonne angolare con diametro + grande
inclinate diagonalmente. Tempio polverizzato dagli ottomani, derubato di sculture dai britannici.
-metope: doppio fregio dorico-ionico, temi: -gigantomachia lato est, -centauromachia sud,
-amazzonomachia ovest, -ilioupersis nord
-fregio ionico della cella: lunga 160 m, h: 1m, rappresentazione processione panatenee e gare dei cavalli giorni
successivi.
-frontone occidentale: gara tra Athena e poseidon per possesso dell’attica, per l’occasione p. aveva regalato agli
uomini un cavallo e acqua salmastra (salata) e a. ha fatto nascere nuova pianta l’ulivo. Gli dei giudicarono chi
avesse fatto il dono + utile, vinse Athena.

-frontone orientale: meglio conservato, rappresenta nascita di Athena dalla testa di Zeus armata. Panatenee
centro della storia giustificazione della processione del giorno dopo (genetliaco) giochi onore alla dea, offerta
della polis. Illumina Dioniso mentre Artemide annuncia a Demetra e kore, all’altro lato hestia afrodite sono
girate verso la notte ma sembrano voltarsi. Movimenti accentuati dalle pieghe delle vesti che mostra i corpi
armoniosi delle dee, con un effetto detto stoffa bagnata.

Prassitele ateniese: scultore, incarna, i modi di sentire del tempo, preferiva il marmo.

-afrodite di cnidia: 364/363 a.C., conquistati dagli abitanti di cnido (asia minore), la collocarono in un tempio
monoptero con due aperture sullo stesso asse. Dea nuda prima del bagno, appoggia il panno sopra un’anfora,
corpo evidenzia femminilità, gioco di luce, mano destra copre parti intime, sorpresa negli occhi della dea reazioni
naturali di essere umano, osservatore coinvolto nell’azione.

-Apollo sauroctono: 360 a.C., apollo che uccide una lucertola, fanciullo dalle membra morbide, si appoggia ad un
tronco, gamba sinistra rilassata, senso di cedevolezza. Dio colto nel momento in cui sta per uccidere lucertola
con uno stilo, un dio che gioca.
-Hermes con Dioniso bambino: 340 a.C., mito della nascita di Dioniso, nuova condizione per osservatore,
attenzione sugli sguardi dei due personaggi, una scena intensa. Hermes gioca con il bambino con un grappolo
d’uva, atteggiamento dolce, avvicinamento degli dei alla realtà alle passioni semplici, accurata levigatezza del
marmo (originale), scoperta durante scavi delle rovine dell’Heraion.

Skopas di Paro: 400 a.C., preferiva il marmo, studio dell’espressività. Caratteristiche: testa squadrata, occhi
all’insù e bocca dischiusa.

-Menada danzante: pathos, sofferenza, danza sfrenata spasmodica, movimento, vitalità selvaggia, testa
all’indietro, sguardo perso verso l’alto, labbra carnose e dischiuse, veste scomposta dalla danza lascia nuda una
parte del corpo, carica erotica.

Lisippo: nato a Sicione, Peloponneso, 390 a.C., imitava la natura, rappresentazione di ciò che si vede, per lui tutti
anche sproporzionati potevano fare da modelli, rivoluzione, la realtà viene accettata, eseguiva ritratti per
Alessandro magno e la sua corte. Plinio scrive che Lisippo rivoluziona, testa piccola corpo snello + slanciate.
Introduzione di soggettività in quello che viene raffigurato, un nuovo canone, caratteristiche: gambe lunghe e
sottili, busto allungato, testa piccola, capelli mossi, occhi piccoli, naso sottile e narici strette, bocca piccola,
labbra dischiuse.

-Apoxyomenos: 320 a.C., atleta qualunque che dopo la fatica si toglie il sudore di dosso con lo strigile, bacino
ruotato, fianchi strette e spalle sulla linea orizzontale, dinamicità, lato sinistro in tensione gamba portante e
braccio che raschia, lato destro rilassato, connessione antetica: assegnazione del lavoro ad una parte sola e
l’altra totalmente a riposo. Introduzione nuova visione nello spazio non solo visione frontale, statua conquistata
dai romani collocata nelle terme di agrippa.

-Eros che incorda l’arco: nell’atto di incordare l’arma con cui scagliava frecce d’amore. Ambedue gambe flesse,
braccio sinistro preme sui pettorali.

Architettura durante l’ellenismo: codificazione pseudodiptero, declino ordine dorico, avanzamento ionico molto
decorato, avanzamento ordine corinzio che ha dei vantaggi: molto decorato, versatile nelle collocazioni, cambia
dà luogo a luogo mantenendo elementi costruttivi.

-tempio di Apollo a Didime: asia minore, diptero decastilo ionico, crepidoma alto, il pronao dodecastilo per
coloro che aspettavano oracolo, adyton giardino scoperto livello + basso dello stilobate, tempio che ci dona
ornamentazione architettonica greca.

Scultura ellenistica: canone non stiloso e proporzionale, rispetta le attitudini proprie di ciascuno, nelle
caratteristiche e dimensioni vere. Non solo nobiltà d’animo, ma anche pathos (sentimenti, passioni). Dopo la

conquista della Grecia da parte dei romani, botteghe specializzate nella copia delle sculture famose.
Grazie alle copie rinvenute che conosciamo certe opere. Grazie a Prassitele e lisippo si devono la venere di Milo
e afrodite accovacciata, soggetti inusuali.

-Venere di Milo: due blocchi distinti che si collegano all’altezza delle anche nascosta dal panneggio, nuda dalle
anche in su, priva di braccio sinistro e parte del destro. Curva S prassitelica. Rotazione della testa, movimento di
torsione traspare grazia.

-afrodite accovacciata: originale perduto, copie. Completamente nuda, ripresa mentre qualcuno le versa acqua
addosso da dietro, testa abbassata e ruotata lateralmente, rapporti incrociati: mano destra su spalla sinistra,
gamba destra braccio sinistro. Ritmo della scultura, in una posa di avvitamento una struttura compatta quasi in
un blocco.

-Nike di Samotracia: restaurata molte volte, realizzata per la vittoria delle flotte di rodii. Si specchiava nell’acqua
di un ninfeo, protesa contro il cielo, mentre atterra sulla prua della nave, ali spiegate, dinamismo e vitalità, vento
modella il corpo che modella la veste sul corpo mettendo in evidenza la femminilità. Panneggio in relazione a
Fidia. Teneva un mantello con le mani spiegato a vela per contraddistinguerla dall’azzurro cielo.
Pergamo: biblioteca che faceva concorrenza a quella di Alessandria d’Egitto, nascita di stile forte ricco di pathos
monumentale, influenzò lo svolgersi dell’arte antica con i romani.

-Altare di Zeus Soter: costruito sui terrazzamenti dell’acropoli, parte esterna circondata da un porticato ionico
segue il perimetro. L’interno si dispone per una grande ara sacrificale con coppie di colonne sul piedistallo dorso
contro dorso con anima in muratura che le collega. Lungo le pareti del porticato un fregio continuo con storie di
telefo figlio di ercole, fondazione della città di pergamo, scene di gigantomachia con Zeus e Athena vincenti con
giganti vs dei come morale dei barbari assalitori per delle somiglianze. Opera riconosciuta a Firomaco. Sculture
ad alto rilevo sono realiste, forti emozioni dei combattenti, dolore, fierezza. Impostazione uguale ad Athena e
poseidon frontone occidentale Partenone. La divinità proteggeva entrambe le città (Atene, pergamo). Le sculture
di esseri divini dominano lo spazio anche riservato agli esseri umani, firamaco creatore del barocco antico.

-Galata morente e galata suicida: dopo la vittoria contro i barbari, soggetti i galati (galli), un tempo collocate nel
santuario di Athena ringraziamento vittoria, copie romane ben eseguite, lo scultore è epigono al quale la corte
commissionava opere. Moto ascensionale (morente spada), e discensionale (spada, morente). Forza, fierezza,
anche durante la morte, la giovane pare cadere nel sonno eterno.
Galata morente: indossa collare di metallo tipico celti, giace sullo scudo, veduta frontale, mano a terra tentativo
di rialzarsi dopo il colpo, volto corrucciato testa reclinata.
Galata suicida: ricco di movimento e di vedute, gambe divaricate giovane guerriero muscoloso, moto di
avvicinamento, il braccio destro immerge lo spadino tra le clavicole, e sorregge col sinistro la compagna che sta
per morire.

Laocoonte: (Rodi), ritrae maggior episodio emotivo guerra di troia, Laocoonte sacerdote (troiano) di Apollo
cercò invano di non far introdurre il cavallo acheo nella città, Athena, che odiava troia, per punirlo fece
uscire dal mare due serpenti che stritolarono i due figli e lui stesso. Colti nella maggiore tensione muscolare
mentre cerca di liberare s\ e stesso e i figli, i serpenti legano e unificano il gruppo delle statue.

Etruschi: alfabeto proprio, tombe ben corredate di utensili e offerte, sepolture, vasi sarcofagi, soggetti
sempre riferibili alle divinità locali. L’uomo etrusco sente di dovere impiegare le sue energie
nell’interpretazione degli dei, assicurarsene la benevolenza.
-le case: i primi villaggi sono costituiti da capanne a pianta diversa (circolare, rettangolare) pali di legno,
rivestite d’argilla e paglia, urte dei morti per contenere le ceneri imitavano le abitazioni per far sentire
morto a casa.
-mura e porte e l’arco: mura realizzate a secco, sovrapposizioni elementi monolitici a parallelepipedo,
pietra calcarea il tufo, sconosciuto il marmo, blocchi della stessa altezza e di uguale spessore in modo che la
congiunzione del filare coincida al centro del filare sottostante.

l’ingresso nella città avviene mediante porte con caratteristiche monumentali vengono realizzate con
strutture ad arco semicircolari.
-Porta all’arco di Volterra: conserva la grandiosità di un tempo, realizzata con blocchi di tufo a secco, verso
l’esterno tre teste scolpite sottolineano la chiave di volta e le imposte dell’arco, divinità protettrici.

-architettura religiosa: i templi etruschi non sono conservati perché costruiti con materiali deperibili,
abbiamo modellini votivi in terracotta tardi e resti di fondamenta e documenti storici. Ci basiamo su il
quarto libro del de architettura di Vitruvio, dove l’architetto romano ne descrive la forma, le proporzioni e i
particolari. Ha pianta rettangolare spesso su un alto podio, un'unica scalinata frontale. Area posteriore
composta da tre celle uguali con statue degli dei, una anteriore porticata con funzione di pronao, per gli
etruschi non era la dimora del dio ma un posto consacrato dove pregarli.
-colonna etrusca: ordine tuscanico sono di legno prive di scanalature vivacemente colorate esse poggiano
su una base, il fusto rastremato verso l’alto privo di entasi, capitello meno massiccio di quello dorico. Tetto
a due falde.

-Architettura funeraria: nel mistero della morte, tombe in pietra, dopo la morte l’anima si sente in un
ambiente famigliare. Un’abitazione accogliente, contiene cibi bevande utensili per continuare a vivere,
tomba priva di finestre pareti vivacemente colorate, luminosità pittura contrasta il buio. Le necropoli sono
città dei morti poste fuori dalla cinta muraria, mancanza di precise regole proporzionali e stilistiche
consente di ampliare tombe ipogee preesistenti.
gli ipogei: le struttura sono scavate completamente sotto terra,
-ipogeo dei Volumni: presso Perugia si scende con una ripida scala d’età moderna, accesso ad un atrio con
copertura a capanna al fondo si accede alla camera sepolcrale principale, con le panche in pietra sulle quali
c’erano le statue votive e le urne cinerarie della ricca famiglia velimna, visibili sette urne con trecce di
decorazione, una in marmo + recente imita un tempio con scritte in latino le altre sono letti ben
drappeggiati.
i tumuli: vengono ricoperte da un tumulo di terra formano una collinetta artificiale. Ha duplice funzione di
identificare il luogo e proteggere l’edificio, pianta circolare sono sostenute da una struttura cilindrica detta
tamburo, all’interno dei cumuli + grossi possono esserci ance tre o quattro tombe anche di epoche diverse,
le + antiche parzialmente scavato ricoperte da un massiccio tholos in pietra.
-tomba della montagnola: tomba a tholos con camera circolare è quello della montagnola, presso Firenze
si scendono alcuni gradini si imbocca un dromos (passaggio) scoperto che immette a sua volta in un piccolo
atrio rettangolare, le strette camere per il deposito delle offerte, copertura con lastre inclinate dall’atrio si
accede alla camera sepolcrale a tholos, come la tholos micenea si tratta di una pseudo cupola formata da
una serie di lastroni sovrapposti in filari concentrici sempre + stretti fino a chiudersi in un massiccio pilone
di tufo che sorregge la struttura.
le edicole: fuori dalla terra sono rare, realizzate in pietra piccole dimensioni sono di un'unica camera tombe
a edicola.

Scultura religiosa e funeraria:


i canopi: particolari vasi egizi utilizzati per conservare viscere di coloro che venivano mummificati che
invece gli etruschi contenevano le ceneri, altezza che va dai 50/150 cm, consistono in un cinerario che
appoggia su un trono. Il coperchio ha le sembianze di una testa umana e i manici imitano spesso piccole
braccia, corpo che conserva il proprio corpo. Possono essere in terracotta, bucchero o bronzo, i volto
influenzato dalla scultura arcaica greca, lineamenti geometrici e squadrati.
i sarcofagi: scolpiti in pietra o modellati in terracotta, contenitore cinerario anche se poteva contenere
anche + di un corpo.
-sarcofago degli sposi: il sarcofago è un ambiente dove rasserenarsi dopo la morte, Roma + grande e
meglio conservato, volti con rigidità arcaica greca, attenzione al vestiario donna calza stivaletti a punta e un
copricapo a calotta, intimità affettiva dei coniugi, è rappresentata dal gesto del marito che abbraccia
teneramente la sposa cingendole le spalle con il braccio destro. Vista frontale, forte tridimensionalità.
In pietra: boston, coppia di sposi si abbraccia sotto le coperte, l’uomo privo di barba. La coperta si modella
sui due corpi crea motivo a ventaglio ornamentale al pari con le gambe. (+ antico).
in alabastro: coppia di sposi, abbracciati sotto una coperta si abbracciano e si guardano intensamente, lui
con la barba probabile figlio di quello di prima. (+ recente).

La scultura bronzea: il bronzo e la terracotta materiali utilizzati, marmo assente. Fusione del bronzo con
riferimento ai greci e la diffusione del commercio.
- lupa capitolina: simbolo di Roma fusione del bronzo, realizzata nella bassa area del Tevere, il feroce
animale con le zampe ben piantate al suolo e il muso voltato verso la propria sinistra. Le fauci semiaperte,
le orecchie dritte, le mammelle appuntite, tendini tesi, i gemelli nell’atto di farsi allattare, sono un’aggiunta
rinascimentale.

-chimera: presso Arezzo, statua bronzea, mostro mitologico avente testa e corpo da leone, coda ricurva
terminante a testa di serpente, sulla schiena una capra vomitante fiamme. Molti restauri, snaturamento del
significato, il serpente prima doveva avventarsi minacciosamente dove il leone reggeva con la testa, il
restauratore ha modificato la posizione. L’opera rende la ferocia dell’animale e la terribilità dell’animale
fantastico. Una cresta, il pelo raccolto in ciuffi formano una corolla che incornicia la parte liscia, zampe
anteriori nervosamente puntellate al suolo come se stesse per balzare, questo mostro diventa quasi reale.

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