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Architettura greca - Riassunti con immagini delle slide date


dalla docente Susanna Pasquali. Suddivisione
Storia dell'architettura antica e medievale (Sapienza - Università di Roma)

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Età protostorica (IV-I millennio ac)


Civiltà cretese/minoica
Civiltà micenea/achea
IL MEGARON
LA CIVILTÀ GRECA
Medioevo ellenico (1100-600 ac)
Arcaismo (600-480 ac)
Thermon, Etolia
Tempio di Apollo (VI-III sec ac)
Olimpia
Tempio di Era- Heraion (VI secolo ac, dorico)
Basse, Peloponneso
Tempio di Apollo Epicuro (V secolo ac, dorico e ionico)
ASIA MINORE
Samo
Santuario di Hera - Heraion
I Heraion, VIII sec ac
II Heraion, VI sec sc
III Heraion (tempio di reco), V sec ac
IV Heraion (tempio di policrate), V sec ac
Efeso
Tempio di Artemide -Arthemison (ricostruzione IV secolo ac)
MAGNA GRECIA
Agrigento
Tempio di Zeus Olimpico- Olympeion (VI secolo, dorico)
Paestum
Tempio di Hera/Basilica (VI sec ac, dorico)
Tempio di Nettuno (V sec ac, dorico)
Tempio di Cerere/Atena (V sec ac, dorico e ionico)
Periodo classico (480-323 ac)
Atene
L’Acropoli di Atene (IV sec ac)
I propilei (437 ac, dorico e ionico)
Tempio di Atena Nike (420 ac, ionico)
Il Partenone (447 ac, dorico out e ionico in)

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Eretteo (429 ac, ionico)


Agorà
Stoà di Zeus (IV sec ac)
Stoà di Attalo III (II sec ac)
Didymia/Mileto, Asia Minore
Santuario di Apollo - Didymaion (fine IV sec ac)
Periodo ellenistico (323-31 ac conquista romana dell’Egitto)
Pergamo, Asia Minore
Altare di Zeus (I sec ac)
IL TEATRO
Il teatro di Dioniso (V sec ac), Atene
Il teatro di Epidauro (III sec ac), Peloponneso

Età protostorica (IV-I millennio ac)

Civiltà cretese/minoica
Gli insediamenti si organizzavano all’interno del palazzo, simile ad una cittadella, disposto attorno ad uno
spazio centrale a pianta approssimativamente rettangolare, lastricato e coperto; i diversi ambienti erano
sviluppati su vari livelli, assecondando l’andamento del terreno e accogliendo al loro interno non solo i
regnanti ma una vasta comunità, attorno si disponevano le abitazioni private (P. di Festo, di Cnosso).

Civiltà micenea/achea
Si organizzavano in centri insediativi fortificati, roccaforti governate da un signore e circondate da imponenti
muraglioni (a differenza dei cretesi vivevano in terraferma e dovevano difendersi).

IL MEGARON
fulcro della realtà palaziale minoica e soprattutto micenea, era strutturato in tre parti: un vestibolo con due
colonne lignee su basi di pietra, 3 porto conducevano poi a un successivo atrio in fondo al quale un'apertura
singola permetteva di accedere alla sala vera e propria, il mégaron, con un focolare rotondo al centro
circondato da 4 colonne che sorreggevano la copertura. Più tardi ci si accorgerà che i megaron non sono più
il luogo adatto ad ospitare la statua della divinità e nasceranno così i templi.

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Mégaron è anche il nome della casa micenea, formata da un'unica grande stanza con al centro un grande
focolare e tutt'attorno un mobilio molto grezzo ed essenziale (tavolo, sgabelli e letti).

LA CIVILTÀ GRECA

Medioevo ellenico (1100-600 ac)


Sul finire del XII secolo ac i Dori (pop proveniente dal nord) invasero la penisola balcanica, dal loro
mescolarsi con le altre stirpi ebbe origine il popolo degli Elleni (i Greci), il nome deriva da Elleno, eroe
mitologico del quale si reputavano discendenti. Si abbandona l’idea micenea di città fortezza governata da
un signore e nascono le polis che costituiscono non solo un modello urbanistico (acropoli, città bassa e
campagna) ma anche organizzativo (gli uomini si governavano da soli).

Arcaismo (600-480 ac)


Caratterizzato da una diffusa ripresa dei commerci e il progressivo svilupparsi delle polis come organismi
autonomi, il benessere portò ad un aumento demografico e di conseguenza a un continuo incremento della
richiesta di beni di consumo che rese necessaria la colonizzazione verso l’Italia (Magna Grecia) e la Turchia
(Asia Minore).

Thermon, Etolia
Tempio di Apollo (VI-III sec ac)
Primo esempio di struttura templare.

Santuario di grande estensione, celebre per la sua ricchezza (non a caso il santuario subisce una distruzione
quasi totale intorno al II secolo a.C. ad opera di Filippo V). Inizialmente il perimetro del santuario aveva una
sorta di limite, un solco per dividere la terra sacra da quella normale. All’interno della terra sacra (che risale
all’inizio dell’età arcaica) si nota come la statua della divinità si trovi ad un lato, mentre disseminati nell’area
libera c’erano alcune stoà (per ospitare i fedeli); qui furono trovati i resti di un antico edificio che si configura
con degli elementi caratteristici del tempio vero e proprio costituito da una peristasi che circonda un nucleo
centrale che ha la forma del megaron.

Prima del ritrovamento di questi resti (630


a.C.), erano stati trovati resti di case più
antiche che gravitano intorno ad un edificio
chiamato megaron A; questa abitazione, per
le sue dimensioni e per la divisione in più
zone, doveva essere dedicata ad una
residenza reale, certamente non era un
tempio. La prima struttura religiosa appare
successivamente con una costruzione chiamata megaron B, il quale ripete la forma del megaron più antico
mantenendo una divisione tripartita che vede una zona d’ingresso molto profonda, una stanza per la vita
quotidiana e una stanza privata. Mentre la costruzione del megaron A e delle case risale al periodo intorno
al 1400-1500 a.C. (nel passaggio dall’età del ferro all’età micenea) il megaron B è un edificio costruito
intorno all’VIII secolo (alle soglie dell’età arcaica) e quindi rappresenta una sorta di esempio primigenio della
struttura templare perché essendo questo la casa di un dio, viene circondata da una peristasi di legno che
sorreggevano una tettoia.

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Olimpia
nel Peloponneso, conosciuta e diventata importante per lo svolgimento delle olimpiadi e per il Santuario di
Olimpia.

Tempio di Era- Heraion (VI secolo ac, dorico)

Periptero 6x16, mura in mattoni e colonne lignee (molto distanti tra loro) ANCHE SE inizialmente non aveva
peristasi e opistodomo. Stipiti della porta e ante ricoperte di legno per rinforzare e proteggere la struttura.
Tetto a falda congiungeva cella e peristasi. Distrutto nel 426 ac perché tempio pagano. Colonne tutte diverse
tra loro ma comunque in armonia. Qui fu ritrovato L’Ermes di Prassitele famosa scultura con bambino
deforme (i Greci non sapevano rappresentarli).

Basse, Peloponneso
Tempio di Apollo Epicuro (V secolo ac, dorico e ionico)
Esastilo periptero, doppiamente in antis, pronao > opistodomo. Novità: all’interno i setti che delineavano il
passaggio tra 2 ambienti erano inclinati a 45° e da questi fuoriuscivano semicolonne ioniche; sul fondo della
cella c’era l’adyton, con la statua della divinità, aperto, suddiviso dal precedente ambiente con una colonna
corinzia; fregio ionico continuo. Orientamento particolare, anomalia: “porta” finestra per far entrare prima
luce dell’alba (orientata a est).

ESAME Confronto con interno


Partenone: qui non abbiamo
colonne ma semicolonne
addossate a setti murari, 6 (o 8)
semicolonne ioniche con volute
in diagonale, e in fondo 2 N
semicolonne + 1 colonna
corinzie; in P colonne a C.

+ architrave tripartita, fregio e


soffitto ligneo.

ESAME Perché Ictino mette colonne corinzie in quella posizione? Perché essendo in fondo alla struttura e
arrivando in diagonale sarebbe stato difficile sistemare le volute dello ionico che ha faccia parallela al piano
mentre il corinzio può essere osservato da tutti i lati.

ASIA MINORE
Anche qui i Greci portarono i loro usi e tradizioni che si integrarono a quelli locali.

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Samo
Gli abitanti di Samo concedono ai coloni una piccola area a breve distanza dal centro principale. In questa
piccola area veniva già coltivato un culto che i coloni tramutano in una divinità assimilabile a quella di Hera
che si riteneva fosse nata a Samo.

Santuario di Hera - Heraion


Costruito nel VIII secolo aC con 5 colonne in facciata, 33x6,5 mt

ricostruito più grande nel VI secolo aC, con 6 colonne in facciata

ricostruito nuovamente nel V secolo aC diptero con 8 colonne in facciata, 51x102 mt

ricostruito infine sempre nel V secolo aC da 55x108 mt.

ESAME confronto tra Heraion (VI secolo) e


Olympeion (V secolo) nella ricerca della
dimensione colossale: per O forma viene
mantenuta con variazioni (telamoni…); per templi
ionici travatura superiore di legno e sono selve di
colonne.

I Heraion, VIII sec ac


il primo edificio era chiamato ecatompedon (tempio di 100 piedi) ed era molto allungato, la cella era divisa
in due navate da un'unica fila centrale di colonne che reggevano la copertura; sul fondo, leggermente
decentrata, si trovava una base di pietra che reggeva la statua di culto in legno. Più tardi venne aggiunta una
peristasi e dei sostegni lignei a sezione quadrata appoggiati su zoccoli di pietra sorreggevano le pareti.

II Heraion, VI sec sc
ricostruzione a seguito di un’alluvione, in questa occasione la cella, circondata da un portico di 6x18
colonne, venne liberata dal colonnato centrale (per accrescere l'impatto visivo con la statua della dea sul
fondo); una serie di pilastri lignei sosteneva il tetto. Una caratteristica che preannuncia quello che sarà il
carattere ionico vero e proprio, è la presenza di un fregio continuo che corre lungo la parte sommitale del
muro della cella. Verso il 640 a.C. fu aggiunto un portico di oltre 60 m di lunghezza, diviso in tre navate da
due serie parallele di pilastri di legno e con muro in pietra per proteggere da eventuali inondazioni del
fiume.

III Heraion (tempio di reco), V sec ac


il tempio venne spostato a occidente e ricostruito su di un'area dodici volte più estesa di quella del
precedente edificio. Gli artisti chiamati ad occuparsi di questa nuova costruzione furono Reco e Teodoro di
Samo, i quali progettarono un edificio di proporzioni enormi con 104 colonne su due file, nel peristilio (fu il
primo tempio diptero oggi noto), 8 colonne sul fronte, 21 sui lati lunghi, 10 sul retro e due file di colonne
interne a sostegno della copertura del pronao (tot 10 colonne) e della cella (tot 20 colonne). Elementi in
questo edificio che segneranno il formarsi dello stile ionico: la divisione interna in 2 file di colonne, la grande
profondità del pronao rimarrà una regola degli edifici della Ionia, le colonne si ergevano non più
direttamente dallo stilobate bensì da una base modanata a sezioni orizzontali (cinta di bronzo dorato
intorno a capitello e fusto - punti più sollecitati) e le ante erano decorate con sfingi a rilievo e cornici
vegetali stilizzate.

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IV Heraion (tempio di policrate), V sec ac


distrutto dal fuoco (conquista persiana dell’isola) il nuovo tempio fu fatto costruire da Policrate, tiranno di
Samo, misurava 108x55 m, prevedeva un alto stilobate, cui si accedeva mediante una gradinata, e tre file di
colonne sui lati corti a seguire l'esempio del Tempio di Artemide a Efeso; ma i lavori per questo Heraion non
vennero mai portati a termine e dal 391 anno dei Decreti teodosiani il sito dovette subire, come tanti altri,
la spoliazione e il reimpiego dei materiali.

Efeso
Tempio di Artemide -Arthemison (ricostruzione IV secolo ac)
Porta novità: senza copertura; 2 file di colonne su lato lungo
e 3 sul corto. Ingresso della cella ampliato (come prima
colone più distanti); sul retro abbiamo adyton spazio
chiuso, non accessibile a chi non praticava il culto; rapporto
base:colonna=1:12; colonne relate, cioè sia con bassorilievi
che decorazioni; architravi marmorei superano ampiezze
classiche; fori rettangolari nel triangolo del timpano “le
porte delle apparizioni della dea” per alleggerire; statua con
sembianze umane e rappresentazione di altri esseri viventi.
Distrutto nel 263 dai Goti.

MAGNA GRECIA
Qui diversamente dalla patria tutto si basava non sulla figura umana ma su rapporti, calcoli, numeri,
proporzioni. I Greci apportarono però i loro usi e tradizioni.

Agrigento
Tempio di Zeus Olimpico- Olympeion (VI secolo, dorico)
Maestoso, il più grande mai costruito con assenza di travi nelle terre di tradizione dorica. Costruito dopo
una vittoria sui Cartaginesi. Peristasi 7x14, crepidoma di 5 gradini, tempio ipetro (a cielo aperto) nella
navata centrale, ai lati la copertura pare fosse sorretta solo da telamoni colonne/statue di uomo alti più di 7
metri. Il tempio aveva una decorazione marmorea a tutto tondo, il frontone era decorato con scene della
gigantomachia ad est e della guerra di Troia ad ovest. (il tempio aveva cella, pronao e opistodomo).

Paestum
(VII secolo ac) fondata dagli Achei, sistema a maglia ortogonale. Solitamente si mischiavano stile dorico e
ionico, ci sono differenze con stile della grecia vera e propria.

Tempio di Hera/Basilica (VI sec ac, dorico)


La denominazione "Basilica" gli venne attribuita nella seconda metà del XVIII secolo, quando la cultura
architettonica neoclassica cominciò ad interessarsi a Paestum. La totale sparizione dei timpani e di gran
parte della trabeazione, assieme all'anomalo numero dispari delle colonne sulla fronte, rese incerta
l'identificazione come tempio; l’edificio, interpretato come porticato o come ginnasio, venne chiamato
basilica, nel significato, proprio
del termine romano, di struttura
porticata adibita a sede di
tribunale ed alle assemblee dei
cittadini.

Si trova vicino il Tempio di


Nettuno, ad oggi è in ottime

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condizioni nonostante manchino completamente le parti superiori del tempio, tra tutti frontone e fregio, è
l’unico tempio greco di era arcaica ad avere intatte tutte le colonne della struttura. Peristasi 9x18 (periptero
ennastilo). Dedicato a Era, la dea della Fertilità.

Tempio di Nettuno (V sec ac, dorico)


Esempio più perfetto dell'architettura dorica templare in Italia e in Grecia. Sorge su di un crepidoma a 3
gradini su cui si imposta un colonnato di 6x14 colonne dorico. La pianta si compone di 3 ambienti, pronao,
naos e opistodomo, quello centrale, la cella, è sede della statua di culto ed è diviso in 3 navate da 2 file di
colonne a doppio ordine, su cui venivano a poggiare le capriate del tetto. A est del tempio è l'altare,
conservato solo nelle fondazioni. Nel I sec. a.C. un nuovo altare viene costruito più vicino alla fronte est,
segno della vitalità del culto anche presso i Romani.

Soluz d’angolo tramite contrazione


angolare: spostamento dell'ultimo
triglifo all'angolo del fregio e quindi
accorciamento dell'ultimo interasse,
onde evitare l'allungamento della
metopa angolare. Qui la contrazione,
singola sul lato breve, è doppia sui lati
lunghi, dove ad essere accorciati sono,
su ciascuna delle due estremità, gli
ultimi due interassi.

Tempio di Cerere/Atena (V sec ac, dorico e ionico)


Colonnato 6x13 dorico. Costruito circa 50 anni prima del Tempio di Nettuno, uno dei più interessanti
dell'architettura greca per le seguenti particolarità:

 frontone alto;
 fregio dorico composto di larghi blocchi di calcare.

La pianta interna era composta dal pronaos e dalla cella nella quale non ci sono tracce dell’adyton. Il
pronaos aveva 8 colonne con capitelli ionici, quattro sul fronte e due su ciascun lato, di queste colonne si
vedono solamente le basi e due capitelli,
i più antichi in stile ionico rinvenuti in
Italia. Il ritrovamento di numerose
statuette in terracotta (ex voto)
raffiguranti Atena nelle stipi votive prova
che il Tempio non era dedicato a Cerere
ma alla dea della saggezza e delle arti
Atena. Infatti, il tempio sorge sulla parte
più alta della città, luogo dove sono
sempre stati eretti i templi in onore di
Atena nelle città greche.

Periodo classico (480-323 ac)


Nonostante il benessere di molte polis si profilavano alcuni pericoli:

- la rivalità tra polis per il commercio;


- la presenza nel Mar Egeo e Mediterraneo di popoli estranei (Fenici e Cartaginesi);
- l’emergente potenza persiana che si espandeva verso occidente.

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L’Impero persiano conquista, infatti, le colonie greche in Asia Minore, alcune, tra cui Mileto, si ribellarono
appoggiate da Atene, ma invano. Mileto fu distrutta nel 494 ac. Dario I attacca poi Atene dando inizio alla
Prima guerra persiana (492 ac) che si svolse a Maratona (vicino Atene) e vide vincere Atene. 10 anni dopo
Serse, il figlio di Dario I, da inizio alla Seconda guerra persiana, dopo aver sconfitto gli Spartani (Termopili)
diede fuoco ad Atene che però riuscì ad avere la meglio in mare (Salamina 480 ac.) e un anno dopo, Sparta,
ebbe la sua rivincita. Dopo questa vittoria, Atene (Sparta no) e le città dell’Asia Minore, per prevenire nuovi
attacchi costituirono la Lega delio-attica.

I cittadini tornarono ad Atene ricostruendo la città e le mura di ben 7km in circa 30 anni sotto lo stratega
Pericle che progetta la nuova acropoli con una muraglia più in basso rispetto quella esistente, qui per la
prima volta l’uomo viene messo allo stesso livello degli dèi. Atene però attinse, senza consenso, ai fondi
della lega, questo indusse polemica e malcontento.

Nasce lo stile severo, forma umana rappresentata perfettamente ma senza pathos.

Atene
L’Acropoli di Atene (IV sec ac)
3 strutture fondamentali: i propilei con tempio di
Nike, l’eretteo e il partenone.

Tutta la base dell’acropoli è percorsa da una fascia


di calcare grigio di elusi per equilibrio visivo e per
“dividere” lo spazio degli uomini e quello degli dèi.

I propilei (437 ac, dorico e ionico)


Ingresso principale all’Acropoli. Diviso in 3 zone: tempio centrale, sulla sinistra pinacoteca e altra sala a
destra. Anfiprostilo, esastilo. Il percorso principale era dettato da una rampa centrale (che serviva per gli
animali da sacrificare) affiancata da gradini. Sul fronte del tempio c’erano 6 colonne doriche (3 e 3), alle
spalle delle 2 più interne c’erano 3 colonne ioniche dopo le quali troviamo una scalinata fino a giungere al
retro con 6 colonne ioniche (3 e 3).

Stanze, mancanza di simmetria -a causa del


posizionamento interno delle sedute/letti per il
simposio-, con 3 colonne doriche in antis.
Pinacoteca per incontri, banchetti, ammirare
quadri.

(Inizialmente orientati in modo che chi entrava


vedeva la statua bronzea di Athena promachos,
ad oggi sono ruotati verso il partenone). Nel
corso degli anni i propilei furono distrutti e
ricostruiti più volte.

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Tempio di Atena Nike (420 ac, ionico)


Nike= dea della vittoria. Anfiprostilo tetrastilo, h colonne= 1/2h colonne IN propilei, cella fusa col pronao;
muri e colonne inclinate verso l’interno; tempio molto decorato, con 10 nikai in bronzo dorato sugli acroteri.

Il Partenone (447 ac, dorico out e ionico in)


Ictino, Callicrate e Fidia

Nonostante la sua fama odierna ai tempi non era il tempio più importante. Poseidone e Atena erano in
conflitto per il dominio sulla città, per rendere felici i cittadini e guadagnarsi il loro consenso generarono,
rispettivamente, una fonte d’acqua che però si rivelò salata e un ulivo. Vinse Atena e quindi le venne
dedicato il Partenone, tuttavia, per evitare la collera di Poseidone a lui venne dedicato l’Eretteo.

Prima del Partenone vero e proprio c’era un edificio chiamato prepartenone la principale variazioni tra
questa struttura e l’attuale fu un ampliamento per la statua criselefantina (d’oro e d’avorio) di Atena
parthenos; aumentarono quindi anche le colonne della peristasi, octastilo con 17 sul lato lungo. Vengono
invece riprese le colonne basse, magre e ravvicinate del prepartenone ma alleggerita la trabeazione. Intorno
tra peristasi e spazio centrale troviamo lo pteron (passaggio coperto)

Architrave con scudi dorati (probabilmente donati da


Alessandro Magno) e timpano con importanti sculture di Fidia.
Soluz. d’angolo si optò per una doppia contrazione degli
intercolunni d’angolo e una restrizione progressiva delle
metope. Fregio ionico sopra le colonne dell’anfiprostilo.

Cella, due file di colonne doriche, le navate laterali poi “unite”


da uno spazio trasversale, fregio continuo rappresentante le
Panatenaiche (feste in onore di Atena), soffitto decorato e
architrave tripartito.

Partenon=adyton spazio in cui le sacerdotesse di Atena


svolgevano i rituali per ringraziare la dea; qui s’innalzavano 4
colonne probabilmente ioniche.

Nella parte più elevata del tempio c’era un ballatoio le cui


colonne erano allineate alle sottostanti.

I 2 frontoni rappresentano, ad ovest il duello tra Atena e


Poseidone per la conquista dell’Attica e ad est la nascita di
Atena.

ESAME differenza con tempio dedicato a Zeus olimpionico è


che qui la statua si può vedere da tutti i lati.

Eretteo (429 ac, ionico)


Eretteo costruito in 2 campagne edilizie, in riferimento alla guerra del Peloponneso, con i Persiani. Eretteo
era un semidio, primo re della città di Atene, nato da Atena e Cecrope (divinità mezzo serpente).

Prima dell’Eretteo, nell’area limitrofa, c’erano il tempio di Atena Polias (demolito poi dai persiani) e altri
templi. Si pensa poi che un architetto abbia costruito una serie di facciate sommate insieme per ricordarli.

Eretteo abbiamo:

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Facciata est: santuario di Atena,


portico esastilo ionico prospetto
principale, allineato alla direzione N
dell’ingresso del Partenone MA con
colonne più slanciate e capitelli forniti
O
di “collarino”, probabilmente
derivante da influenze egizie, che
sono proiettati sulle teste delle ante; E
alternanza di loto e palmetta. ESAME
fregio di pietra più scura (pietra
grigia/azzurrina di Eleusi) rispetto a
architrave e cornici (marmo).
S
-
Facciata nord: (più in basso)
santuario di Poseidone,
portico tetrastilo ionico, descrizione come Atena MA abbiamo anche porta, una delle poche
conservate, con mostra all’interno e due mensole che sorreggono la cornice.
- Facciata ovest: abbiamo 2 santuari (1 di Cecrope dove veniva tenuto un serpente e 1 di Pandrosos
fanciulla inventrice della tessitura).
- Facciata sud: (più in alto) loggia delle Cariatidi, nasconde scala che permette di accedere ai due
santuari di Cecrope e Pandrosos. Le colonne vengono sostituite da 6 statue di donne che
sorreggono uno dei pochi tetti piani dell’Antica Grecia.

Agorà
L'Agorà era il cuore pulsante dell'antica Atene, qui
nacque la democrazia e venne costruito il primo
centro commerciale (stoà di Attalo). Nell’Agorà si
svolgevano tutte le attività commerciali e sociali,
avvenivano le elezioni democratiche, le
rappresentazioni teatrali, le gare sportive, le parate
militari e i rituali religiosi. Qui erano presenti
abitazioni private, fino a quando fu riorganizzata
nel VI secolo a.C. da Pisistrato, che ne fece il centro
del governo ateniese. A lui si devono anche la
realizzazione di un sistema di drenaggio, fontane e
un tempio per gli dèi dell’Olimpo. Nel corso degli
anni è stata usata anche come cimitero ed è stata
danneggiata diverse volte, fino ad essere
progressivamente abbandonata dal 580 in poi, fino
al 1834, quando si è ripopolata.

La piazza era decorata con sculture, monumenti e fontane, ed era circondata da diversi edifici:

 il Bouleuterion, dove si riunivano i 500 membri del Senato;


 il Tholos, la sede del Governo;
 l'Odeon dove si tenevano i concerti e si utilizzava il pozzo per fare il bagno;
 la Basilica;
 il Tempio di Efesto (dio della metallurgia), tempio dorico meglio conservato;
 le Stoà.

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La stoà è una struttura tipica dell’architettura greca antica a pianta rettangolare e costituita da portici per
uso pubblico, presenta uno dei lati lunghi aperto e colonnato, generalmente prospiciente una piazza/via,
mentre l’altro è chiuso da un muro; la copertura può essere a spioventi, a terrazze oppure l’edificio può
sopraelevarsi ripetendo lo schema del piano inferiore. All’inizio le stoài erano aperte all’entrata con colonne
allineate ai lati della costruzione, che creavano un’avvolgente atmosfera protettiva ed erano di solito di
ordine dorico. Esempi successivi erano composti da due trame, con un tetto che sosteneva i colonnati dove
erano alle volte collocati uffici e seguivano l’architettura ionica. Questi edifici erano aperti al pubblico; i
mercanti potevano vendere le loro merci, artisti potevano mostrare le proprie opere d’arte, e vi potevano
anche essere tenuti incontri religiosi. Le stoài di solito circondavano le agorà delle grandi città.

Stoà di Zeus (IV sec ac)


NO dell’agorà. Attribuita a Mnesicle. Doveva avere funzione amministrativa e religiosa (culto di Zeus).
Doveva presentarsi di dimensioni considerevoli e con doppio colonnato, in ordine dorico OUT e in ordine
ionico IN, il tetto era decorato con due statue acroteriali (al culmine del frontone) raffiguranti Nike (la dea
della vittoria), lungo le mura vi erano altre statue raffiguranti Conone, Evagora I (re di Cipro), Zeus e
l’imperatore Adriano. All’IN vi erano pitture che raffiguravano la battaglia di Mantinea (uno scontro tra le
cavallerie di Ateniesi e Tebani), i 12 dei e Teseo con le personificazioni del Demos (popolo) e della
Democrazia; vi erano inoltre 2 scudi di ateniesi morti in difesa della città, uno contro i Macedoni, l’altro
contro i Galli. Davanti la stoà venne eretta un grande statua di Zeus.

Stoà di Attalo III (II sec ac)


E dell’agorà. Fatto costruire dal re Attalo II di Pergamo intorno al 150 ac come dono alla città nella quale era
stato educato. Il colonnato in calcare e marmo misura 20x115m e è alto 13 (è a 2 piani). Ogni piano aveva 2
corridoi su cui erano distribuiti ben 42 negozi, in pratica il primo centro commerciale della storia, nonché il
più grande edificio dell'antica Grecia. I negozi che ospitava misuravano circa 22mq e venivano concessi in
affitto dallo Stato ateniese. Anche questa stoà mescolava stile dorico OUT e ionico IN. Le pareti sono fatte di
calcare dal Pireo, con una facciata in marmo pentelico e un tetto di tegole. Nel III secolo d.C., quando gli
Eruli invasero Atene, lo Stoà venne distrutto completamente. Negli anni ‘50 questo edificio è stato
ricostruito e oggi ospita il Museo dell'Agorà.

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Didymia/Mileto, Asia Minore


Santuario di Apollo - Didymaion (fine IV sec ac)
Inizialmente alle dipendenze di Didyma, poi con la conquista di Alessandro Magno passa sotto Mileto.
Diptero in antis, no cella ma spazio aperto all’interno con naiskos in antis, pronao con foresta di colonne
ioniche finemente decorate.

Periodo ellenistico (323-31 ac conquista romana dell’Egitto)


Guerra del Peloponneso (431-404 ac) tra Sparta e Atene, vince la prima ma non riesce a mantenere
l’egemonia ereditata da Atene -> clima di sconforto, ciò permise la conquista macedone e la definitiva
perdita della libertà delle polis. Macedonia mai stata conquistata per territorio difficile (montuoso), la sua
unificazione si realizzò lentamente e con Filippo II iniziarono le mire espansionistiche con la Guerra
Macedone, sconfitti i greci a Cheronea gli propose un’alleanza, la lega di Corinto, per battere la Persia
(nemico comune); l’impresa venne compiuta dal suo successore, Alessandro Magno, alla sua morte però
l’impero si sgretolò.

Pergamo, Asia Minore


Altare di Zeus (I sec ac)
Nell’Acropoli di Pergamo, orientato a O, per festeggiare vittoria sui Galati (II sec aC, con l’aiuto dei Romani,
gli Attalidi (dinastia del Regno di Pergamo) pongono fine alle guerre contro le popolazioni interne dell’Asia
Minore.). Base jonica dell’Asia Minore più complessa, decorata.

Edificio imponente nonostante non sia un tempio.


Struttura quadrata che con due ali si protende verso
la scalinata larga circa 20 mt (forma a U).

Altare su enorme basamento divisibile in 2 fasce, una


inferiore piena e una superiore decorata con un
fregio continuo con la lotta degli dèi contro i giganti,
dotato di colonne, scalinata monumentale, sculture…
Strettissimo rapporto tra architettura e struttura, le
sculture si servono delle scale. �

Elemento cerchiato in rosso costituisce il porticato


interno ma non sono colonne, bensì 2 colonne
tangenti con capitelli appaiati. All’interno fregio di
Telefo (figlio di Ercole)

Nei punti 6 vediamo un portico prostilo ionico


tetrastilo, con trabeazione contratta.

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IL TEATRO
Atene

Collina della Pnice, area assemblea

VI secolo, qui viene organizzato per la


prima volta un luogo dove poteva riunirsi
un’assemblea popolare di 5000/6000
persone che sedevano a terra, prima
orientate verso una parte, poi dal 404 aC
(ricostruzione) verso un’altra, vi era muro
dietro che poteva riflettere suono.

Culto di Dioniso

Introdotto ad Atene nel VI secolo aC. Le festività prevedevano danze, ruolo del coro e dell’attore (poi
diventano 3). Prima, nell’Agorà, c'era un’orchestra (spazio circolare tra le gradinate e il proscenio) con al
centro un altare eretto a Dioniso; poi agli inizi del V secolo crollano i palchi in legno eretti intorno
all’orchestra e ci si sposta nella parte opposta dell’Acropoli.

Nasce così il teatro.

Fino al V secolo aC le panche erano di legno poi di pietra e la scena diventa permanente (proscenio viene
accostato all’orchestra che quindi non sarà più tutta tonda ma a forma di C); dietro a questa viene costruita
la Stoà (portico coperto).

Nel IV secolo si perfeziona la forma del teatro a partire da orchestra si “crea” cavea simmetrica, non per
forza poggia tutto sulle pendici della collina.

Nel III-II secolo abbiamo altre modifiche, il proscenio, prima in legno, diventa in muratura (fissa) per riporre
strumenti della rappresentazione teatrale.

Attori per essere VISTI da tutti indossavano maschere in pelle di capra sulla quale venivano fissati capelli
naturali che nascondevano la testa dell’attore, una volta “seccata” venivano praticati i fori per gli occhi, la
bocca e il naso e caratterizzate per sesso, età e stato sociale;

per essere ASCOLTATI da tutti sono sopra proscenio e dietro hanno la scena che riflette suono.

Cavea= luogo dove siedono gli spettatori, prende


forma dal recinto dell’orchestra.

Scena= sfondo scenico dipinto su legno.

Orchestra= “palco” di coro

Proscenio= palco di attori; pedana (prima della


scena) per “alzare” gli attori rispetto l’orchestra,
per farli vedere.

Corridoi d’accesso= hanno due porte gemine per


lato.

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Il teatro di Dioniso (V sec ac), Atene


La cavea si arrampica sulle pendici dell’Acropoli per oltre 30 m di altezza, al centro dell’orchestra
pavimentata (25 metri di diametro) destinata al coro è collocato l’altare dedicato a Dioniso (attori e coro
erano sullo stesso livello e interagivano tra loro= no
palcoscenico), nella direzione opposta, dall'orchestra si
dipartivano le gradinate per il pubblico, pare che il teatro di
Dioniso potesse arrivare a contenere anche 15.000 spettatori.
Da qualche parte ai margini dell'orchestra erano situati:

- il theologeion, una pedana rialzata solitamente usata


per l'apparizione degli dèi;
- la mechanè, una sorta di gru che permetteva di
sollevare da terra l'attore, simulando il volo;
- l'ekkyklema, una piattaforma con delle ruote che
poteva essere manovrata e ruotata per scoprire
l'interno dell'edificio scenico.

Il teatro di Epidauro (III sec ac), Peloponneso


È considerato il teatro greco antico più perfetto per quanto riguarda l'acustica e l'estetica. Il design
dell'auditorium è unico, basato su 3 centri di marcatura: grazie a questo gli architetti hanno ottenuto sia
un'acustica ottimale che un'apertura per una visione migliore. Con una capacità massima tra i 130.000 e i
140.000 spettatori, il teatro ospitava musica, canti e giochi drammatici che erano inclusi nel culto di Asclepio
(dio della medicina); era anche usato come mezzo per guarire gli ammalati, poiché si credeva che osservare
spettacoli drammatici avesse effetti positivi sulla salute mentale e fisica.

Il monumento conserva la caratteristica struttura tripartita di un teatro ellenistico con

- cavea (la parte riservata al pubblico) divisa verticalmente in 2 parti diseguali, separate da un
corridoio orizzontale per il movimento degli spettatori. La parte inferiore della cavea è divisa in 12
sezioni mentre la parte superiore è divisa in 22; la mancanza di due tribune nella sezione superiore
ha permesso di aggiungere due ulteriori ingressi per gli spettatori, che in questo modo possono
accedere al teatro sia dal basso sia dall'alto. La fila inferiore della cavea, subito a ridosso
dell'orchestra, presenta posti d'onore riservati;
- orchestra circolare (diametro 20m) è circondata da una speciale condotta di drenaggio sotterranea
chiamata èuripos, coperta in passato da una passerella circolare in pietra; al centro dell'orchestra
troviamo un piatto circolare di pietra, la base dell'altare dedicato a Dioniso.
- scena a 2 piani e un proscenio con colonnato, i due retroscena leggermente sporgenti erano
affiancati da 2 piccole sale rettangolari per le esigenze degli attori. Due rampe conducono al tetto
del proscenio, il logeion, dove gli attori hanno recitato in un'epoca più tarda. Infine, il teatro aveva
due porte, che ora sono state restaurate.

(I gradini del teatro sono raggruppati in due parti con pendenza diversa: allontanandosi dall'orchestra ci
sono prima 34 gradini, poi una separazione, una diversa pendenza con gradinate doppie e poi una nuova
serie di 21 gradini. Sommando le due serie si ottiene un totale di 55 gradini. 34/21=1,619 e 55/34=1,617
che, approssimati per eccesso e per difetto, danno il noto numero aureo: 1,618, le due parti sono unite da
"il più bello dei legami".)

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