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Civiltà cretese/minoica
Gli insediamenti si organizzavano all’interno del palazzo, simile ad una cittadella, disposto attorno ad uno
spazio centrale a pianta approssimativamente rettangolare, lastricato e coperto; i diversi ambienti erano
sviluppati su vari livelli, assecondando l’andamento del terreno e accogliendo al loro interno non solo i
regnanti ma una vasta comunità, attorno si disponevano le abitazioni private (P. di Festo, di Cnosso).
Civiltà micenea/achea
Si organizzavano in centri insediativi fortificati, roccaforti governate da un signore e circondate da imponenti
muraglioni (a differenza dei cretesi vivevano in terraferma e dovevano difendersi).
IL MEGARON
fulcro della realtà palaziale minoica e soprattutto micenea, era strutturato in tre parti: un vestibolo con due
colonne lignee su basi di pietra, 3 porto conducevano poi a un successivo atrio in fondo al quale un'apertura
singola permetteva di accedere alla sala vera e propria, il mégaron, con un focolare rotondo al centro
circondato da 4 colonne che sorreggevano la copertura. Più tardi ci si accorgerà che i megaron non sono più
il luogo adatto ad ospitare la statua della divinità e nasceranno così i templi.
Mégaron è anche il nome della casa micenea, formata da un'unica grande stanza con al centro un grande
focolare e tutt'attorno un mobilio molto grezzo ed essenziale (tavolo, sgabelli e letti).
LA CIVILTÀ GRECA
Thermon, Etolia
Tempio di Apollo (VI-III sec ac)
Primo esempio di struttura templare.
Santuario di grande estensione, celebre per la sua ricchezza (non a caso il santuario subisce una distruzione
quasi totale intorno al II secolo a.C. ad opera di Filippo V). Inizialmente il perimetro del santuario aveva una
sorta di limite, un solco per dividere la terra sacra da quella normale. All’interno della terra sacra (che risale
all’inizio dell’età arcaica) si nota come la statua della divinità si trovi ad un lato, mentre disseminati nell’area
libera c’erano alcune stoà (per ospitare i fedeli); qui furono trovati i resti di un antico edificio che si configura
con degli elementi caratteristici del tempio vero e proprio costituito da una peristasi che circonda un nucleo
centrale che ha la forma del megaron.
Olimpia
nel Peloponneso, conosciuta e diventata importante per lo svolgimento delle olimpiadi e per il Santuario di
Olimpia.
Periptero 6x16, mura in mattoni e colonne lignee (molto distanti tra loro) ANCHE SE inizialmente non aveva
peristasi e opistodomo. Stipiti della porta e ante ricoperte di legno per rinforzare e proteggere la struttura.
Tetto a falda congiungeva cella e peristasi. Distrutto nel 426 ac perché tempio pagano. Colonne tutte diverse
tra loro ma comunque in armonia. Qui fu ritrovato L’Ermes di Prassitele famosa scultura con bambino
deforme (i Greci non sapevano rappresentarli).
Basse, Peloponneso
Tempio di Apollo Epicuro (V secolo ac, dorico e ionico)
Esastilo periptero, doppiamente in antis, pronao > opistodomo. Novità: all’interno i setti che delineavano il
passaggio tra 2 ambienti erano inclinati a 45° e da questi fuoriuscivano semicolonne ioniche; sul fondo della
cella c’era l’adyton, con la statua della divinità, aperto, suddiviso dal precedente ambiente con una colonna
corinzia; fregio ionico continuo. Orientamento particolare, anomalia: “porta” finestra per far entrare prima
luce dell’alba (orientata a est).
ESAME Perché Ictino mette colonne corinzie in quella posizione? Perché essendo in fondo alla struttura e
arrivando in diagonale sarebbe stato difficile sistemare le volute dello ionico che ha faccia parallela al piano
mentre il corinzio può essere osservato da tutti i lati.
ASIA MINORE
Anche qui i Greci portarono i loro usi e tradizioni che si integrarono a quelli locali.
Samo
Gli abitanti di Samo concedono ai coloni una piccola area a breve distanza dal centro principale. In questa
piccola area veniva già coltivato un culto che i coloni tramutano in una divinità assimilabile a quella di Hera
che si riteneva fosse nata a Samo.
II Heraion, VI sec sc
ricostruzione a seguito di un’alluvione, in questa occasione la cella, circondata da un portico di 6x18
colonne, venne liberata dal colonnato centrale (per accrescere l'impatto visivo con la statua della dea sul
fondo); una serie di pilastri lignei sosteneva il tetto. Una caratteristica che preannuncia quello che sarà il
carattere ionico vero e proprio, è la presenza di un fregio continuo che corre lungo la parte sommitale del
muro della cella. Verso il 640 a.C. fu aggiunto un portico di oltre 60 m di lunghezza, diviso in tre navate da
due serie parallele di pilastri di legno e con muro in pietra per proteggere da eventuali inondazioni del
fiume.
Efeso
Tempio di Artemide -Arthemison (ricostruzione IV secolo ac)
Porta novità: senza copertura; 2 file di colonne su lato lungo
e 3 sul corto. Ingresso della cella ampliato (come prima
colone più distanti); sul retro abbiamo adyton spazio
chiuso, non accessibile a chi non praticava il culto; rapporto
base:colonna=1:12; colonne relate, cioè sia con bassorilievi
che decorazioni; architravi marmorei superano ampiezze
classiche; fori rettangolari nel triangolo del timpano “le
porte delle apparizioni della dea” per alleggerire; statua con
sembianze umane e rappresentazione di altri esseri viventi.
Distrutto nel 263 dai Goti.
MAGNA GRECIA
Qui diversamente dalla patria tutto si basava non sulla figura umana ma su rapporti, calcoli, numeri,
proporzioni. I Greci apportarono però i loro usi e tradizioni.
Agrigento
Tempio di Zeus Olimpico- Olympeion (VI secolo, dorico)
Maestoso, il più grande mai costruito con assenza di travi nelle terre di tradizione dorica. Costruito dopo
una vittoria sui Cartaginesi. Peristasi 7x14, crepidoma di 5 gradini, tempio ipetro (a cielo aperto) nella
navata centrale, ai lati la copertura pare fosse sorretta solo da telamoni colonne/statue di uomo alti più di 7
metri. Il tempio aveva una decorazione marmorea a tutto tondo, il frontone era decorato con scene della
gigantomachia ad est e della guerra di Troia ad ovest. (il tempio aveva cella, pronao e opistodomo).
Paestum
(VII secolo ac) fondata dagli Achei, sistema a maglia ortogonale. Solitamente si mischiavano stile dorico e
ionico, ci sono differenze con stile della grecia vera e propria.
condizioni nonostante manchino completamente le parti superiori del tempio, tra tutti frontone e fregio, è
l’unico tempio greco di era arcaica ad avere intatte tutte le colonne della struttura. Peristasi 9x18 (periptero
ennastilo). Dedicato a Era, la dea della Fertilità.
frontone alto;
fregio dorico composto di larghi blocchi di calcare.
La pianta interna era composta dal pronaos e dalla cella nella quale non ci sono tracce dell’adyton. Il
pronaos aveva 8 colonne con capitelli ionici, quattro sul fronte e due su ciascun lato, di queste colonne si
vedono solamente le basi e due capitelli,
i più antichi in stile ionico rinvenuti in
Italia. Il ritrovamento di numerose
statuette in terracotta (ex voto)
raffiguranti Atena nelle stipi votive prova
che il Tempio non era dedicato a Cerere
ma alla dea della saggezza e delle arti
Atena. Infatti, il tempio sorge sulla parte
più alta della città, luogo dove sono
sempre stati eretti i templi in onore di
Atena nelle città greche.
L’Impero persiano conquista, infatti, le colonie greche in Asia Minore, alcune, tra cui Mileto, si ribellarono
appoggiate da Atene, ma invano. Mileto fu distrutta nel 494 ac. Dario I attacca poi Atene dando inizio alla
Prima guerra persiana (492 ac) che si svolse a Maratona (vicino Atene) e vide vincere Atene. 10 anni dopo
Serse, il figlio di Dario I, da inizio alla Seconda guerra persiana, dopo aver sconfitto gli Spartani (Termopili)
diede fuoco ad Atene che però riuscì ad avere la meglio in mare (Salamina 480 ac.) e un anno dopo, Sparta,
ebbe la sua rivincita. Dopo questa vittoria, Atene (Sparta no) e le città dell’Asia Minore, per prevenire nuovi
attacchi costituirono la Lega delio-attica.
I cittadini tornarono ad Atene ricostruendo la città e le mura di ben 7km in circa 30 anni sotto lo stratega
Pericle che progetta la nuova acropoli con una muraglia più in basso rispetto quella esistente, qui per la
prima volta l’uomo viene messo allo stesso livello degli dèi. Atene però attinse, senza consenso, ai fondi
della lega, questo indusse polemica e malcontento.
Atene
L’Acropoli di Atene (IV sec ac)
3 strutture fondamentali: i propilei con tempio di
Nike, l’eretteo e il partenone.
Nonostante la sua fama odierna ai tempi non era il tempio più importante. Poseidone e Atena erano in
conflitto per il dominio sulla città, per rendere felici i cittadini e guadagnarsi il loro consenso generarono,
rispettivamente, una fonte d’acqua che però si rivelò salata e un ulivo. Vinse Atena e quindi le venne
dedicato il Partenone, tuttavia, per evitare la collera di Poseidone a lui venne dedicato l’Eretteo.
Prima del Partenone vero e proprio c’era un edificio chiamato prepartenone la principale variazioni tra
questa struttura e l’attuale fu un ampliamento per la statua criselefantina (d’oro e d’avorio) di Atena
parthenos; aumentarono quindi anche le colonne della peristasi, octastilo con 17 sul lato lungo. Vengono
invece riprese le colonne basse, magre e ravvicinate del prepartenone ma alleggerita la trabeazione. Intorno
tra peristasi e spazio centrale troviamo lo pteron (passaggio coperto)
Prima dell’Eretteo, nell’area limitrofa, c’erano il tempio di Atena Polias (demolito poi dai persiani) e altri
templi. Si pensa poi che un architetto abbia costruito una serie di facciate sommate insieme per ricordarli.
Eretteo abbiamo:
Agorà
L'Agorà era il cuore pulsante dell'antica Atene, qui
nacque la democrazia e venne costruito il primo
centro commerciale (stoà di Attalo). Nell’Agorà si
svolgevano tutte le attività commerciali e sociali,
avvenivano le elezioni democratiche, le
rappresentazioni teatrali, le gare sportive, le parate
militari e i rituali religiosi. Qui erano presenti
abitazioni private, fino a quando fu riorganizzata
nel VI secolo a.C. da Pisistrato, che ne fece il centro
del governo ateniese. A lui si devono anche la
realizzazione di un sistema di drenaggio, fontane e
un tempio per gli dèi dell’Olimpo. Nel corso degli
anni è stata usata anche come cimitero ed è stata
danneggiata diverse volte, fino ad essere
progressivamente abbandonata dal 580 in poi, fino
al 1834, quando si è ripopolata.
La piazza era decorata con sculture, monumenti e fontane, ed era circondata da diversi edifici:
La stoà è una struttura tipica dell’architettura greca antica a pianta rettangolare e costituita da portici per
uso pubblico, presenta uno dei lati lunghi aperto e colonnato, generalmente prospiciente una piazza/via,
mentre l’altro è chiuso da un muro; la copertura può essere a spioventi, a terrazze oppure l’edificio può
sopraelevarsi ripetendo lo schema del piano inferiore. All’inizio le stoài erano aperte all’entrata con colonne
allineate ai lati della costruzione, che creavano un’avvolgente atmosfera protettiva ed erano di solito di
ordine dorico. Esempi successivi erano composti da due trame, con un tetto che sosteneva i colonnati dove
erano alle volte collocati uffici e seguivano l’architettura ionica. Questi edifici erano aperti al pubblico; i
mercanti potevano vendere le loro merci, artisti potevano mostrare le proprie opere d’arte, e vi potevano
anche essere tenuti incontri religiosi. Le stoài di solito circondavano le agorà delle grandi città.
IL TEATRO
Atene
Culto di Dioniso
Introdotto ad Atene nel VI secolo aC. Le festività prevedevano danze, ruolo del coro e dell’attore (poi
diventano 3). Prima, nell’Agorà, c'era un’orchestra (spazio circolare tra le gradinate e il proscenio) con al
centro un altare eretto a Dioniso; poi agli inizi del V secolo crollano i palchi in legno eretti intorno
all’orchestra e ci si sposta nella parte opposta dell’Acropoli.
Fino al V secolo aC le panche erano di legno poi di pietra e la scena diventa permanente (proscenio viene
accostato all’orchestra che quindi non sarà più tutta tonda ma a forma di C); dietro a questa viene costruita
la Stoà (portico coperto).
Nel IV secolo si perfeziona la forma del teatro a partire da orchestra si “crea” cavea simmetrica, non per
forza poggia tutto sulle pendici della collina.
Nel III-II secolo abbiamo altre modifiche, il proscenio, prima in legno, diventa in muratura (fissa) per riporre
strumenti della rappresentazione teatrale.
Attori per essere VISTI da tutti indossavano maschere in pelle di capra sulla quale venivano fissati capelli
naturali che nascondevano la testa dell’attore, una volta “seccata” venivano praticati i fori per gli occhi, la
bocca e il naso e caratterizzate per sesso, età e stato sociale;
per essere ASCOLTATI da tutti sono sopra proscenio e dietro hanno la scena che riflette suono.
- cavea (la parte riservata al pubblico) divisa verticalmente in 2 parti diseguali, separate da un
corridoio orizzontale per il movimento degli spettatori. La parte inferiore della cavea è divisa in 12
sezioni mentre la parte superiore è divisa in 22; la mancanza di due tribune nella sezione superiore
ha permesso di aggiungere due ulteriori ingressi per gli spettatori, che in questo modo possono
accedere al teatro sia dal basso sia dall'alto. La fila inferiore della cavea, subito a ridosso
dell'orchestra, presenta posti d'onore riservati;
- orchestra circolare (diametro 20m) è circondata da una speciale condotta di drenaggio sotterranea
chiamata èuripos, coperta in passato da una passerella circolare in pietra; al centro dell'orchestra
troviamo un piatto circolare di pietra, la base dell'altare dedicato a Dioniso.
- scena a 2 piani e un proscenio con colonnato, i due retroscena leggermente sporgenti erano
affiancati da 2 piccole sale rettangolari per le esigenze degli attori. Due rampe conducono al tetto
del proscenio, il logeion, dove gli attori hanno recitato in un'epoca più tarda. Infine, il teatro aveva
due porte, che ora sono state restaurate.
(I gradini del teatro sono raggruppati in due parti con pendenza diversa: allontanandosi dall'orchestra ci
sono prima 34 gradini, poi una separazione, una diversa pendenza con gradinate doppie e poi una nuova
serie di 21 gradini. Sommando le due serie si ottiene un totale di 55 gradini. 34/21=1,619 e 55/34=1,617
che, approssimati per eccesso e per difetto, danno il noto numero aureo: 1,618, le due parti sono unite da
"il più bello dei legami".)