Si sviluppa nella metà VIII secolo a.C; si caratterizza per:
1. L’organizzazione di forme urbane dei centri etruschi in Italia centrale 2. La nascita di colonie greche nell’Italia meridionale; le colonie si arricchiscono di elementi della madre patria che diventano poi patrimonio comune greco. Il periodo di colonizzazione va da metà dell'VIII secolo a.C fino inizio del V secolo a.C. Questa fase è particolarmente interessante perché vi è: L’importazione diretta di opere o modelli della madrepatria Creazione dell’arte caratteristica Influssi esercitati sulle produzioni. 3. Le città (Sicilia, Calabria, Basilicata e alcune in Campania) hanno queste caratteristiche: Ordine Regole di vita Maglia ortogonale (formata da isolati) ma allo stesso tempo viene posta attenzione all’ambiente e la caratterizzazione ai luoghi, che fa sì che vengano creati degli ambienti e punti di bellezza unici (tempio- acropoli- agorà- contado) Paestum: città Campana, fondata nel 600 a.C; il nome originale era Poseidonia in onore di Poseidone. Il territorio è pianeggiante ma è presente una via significativa che permette il passaggio da est a ovest. La città è caratterizzata da organizzazione e dall’agorà. A Paestum sorgono 3 templi del VI e V secolo a.C, situati nel parco archeologico di Paestum. Il materiale impiegato per i tre templi è il calcare (pietra meno compatta), facile da lavorare e di colore ambrato, proprio per questo particolare colore i templi devono essere visti con una particolare luce, ossia quella del tramonto. Sono templi peripteri, quindi circondati da colonie, ogni tempio presenta all’interno una cella nel quale viene posta la statua a cui è dedicato il tempio. Tempio di Heraion: è un tempio dorico, lo si denota dal fatto che la colonna non ha una base e che il fusto ha delle scalature e si rastrema (restringe) verso il castello che è costituito da due elementi che sono l’echino e l’abaco, sopra di essi troviamo l’architrave e il fregio. Al centro vi è una cella che presenta delle colonne allineate lungo l’asse; il pronaos a 3 colonne e ciò vuol dire che la colonna centrale è in asse con la cella. Ha 9 colonne sul fronte e quindi si dice che è ennastilo. Tempio di Nettuno: è un tempio dorico, periptero ed esastilo (6 colonne nel fronte), ha una copertura bifalda. Il fregio è diviso in triglifi e metope, le colonne sono perfettamente tagliate e collegate con tasselli (non i è la presenta di un materiale legante), ciò ha permesso che nei territori sismici questi non si sono mai rotti. Tempio di Atena: cambia la distanza tra una colonna e l’altra dando un senso di snello. Lastra della tomba del tuffatore: è una decorazione di una tomba che rimanda alla tecnica dell’affresco e raffigura un uomo che si tuffa verso l’altra vita. Trono Ludovisi: situato a Roma nel Palazzo Altempo, è un rilievo marmoreo di cui si vedono 3 lastre, 1 al centro e due ai lati. È stato ritrovato all’interno di una vecchia villa “villa Ludovisi”. La figura femminile al centro, rappresenta una donna che sta per uscire dall’acqua e che viene aiutata dalle sue ancelle che le porgono un drappo, essa potrebbe rappresentare la nascita di Afrodite dall’acqua. Le figure ai lati sono due donne: una nuda che sta suonando, e l’altra vestita che sta bruciando l’incenso; ciò fa pensare che stiano partecipando ad un rito. Valle dei templi: tempio della Concordia, è un tempio dorico, con un motivo sotto la metope che prende il nome di goccia; ha un basamento chiamato crepidoma. Il motivo per il quale è così ben conservato è dovuto all’avvento della religione Cristiana che ha convertito il tempio pagano in una chiesa cristiana dedicata a Pietro e Paolo; essendo che tutte le chiese devono essere rivolte verso Gerusalemme, il pronaos e l'opistodomo sono stati invertiti. Tempio dedicato ad Artemide: la particolarità sta nella cella tripartita, il che vuol dire che vi sono due file di colonne che dividono la cella in 3 navate (quella centrale e le due laterali), è un tempio ottastilo (8 colonne sul fronte) ed ha il fronte (elemento triangolare) nel quale si nota la scultura frontale. ORDINE IONICO: ha la base, il capitello ha due volute a spirale (motivo a ovuli), la colonna è snella, l’architrave è diviso e tripartito in orizzontale, il fregio è unico (racconta una storia), l’architrave è più elaborata e ha uno sviluppo orizzontale. ORDINE CORINZIO: ha un cestello verticale, le volute sono più piccole e slanciate verso l’alto, il capitello ha elementi vegetali e al centro ha il fiorone. Portenone di Atene: è un tempio del VI secolo a.C. Distrutto durante la guerra contro i persiani nel 480, e ricostruito nel 477 a.C.il tempio è dedicato ad Atene, sorge sulle rovine del presente tempio dorico esastilo, ma con la monumentazione dell’acropoli il tempio diventa ottastilo. Situati ad Atene ci sono il museo archeologico nazionale e il nuovo museo dell'acropoli, quest’ultimo nato per avere la restituzione dei marmi del Partenone dal British museum. L’acropoli si collega con la via sacra. Per quanto riguarda l’architettura: le metope di Pato sono metope pervenute. L’opera ebbe diversi cambi di destinazione: con l’avvento del cristianesimo nel VI secolo a.C il Partenone da tempio pagano divenne chiesa cristiana, (con il conseguente cambio di orientamento) e conseguentemente nel periodo delle crociate diventa un punto di appoggio dei crociati. Nel 1460 diviene una moschea, in questi anni succede che i turchi conquistano Atene, il cambiamento in moschea ha comportato un cambiamento di uso della torre campanaria cristiana, che diventa un minoreto, vennero modificati anche l’altare e le decorazioni cristiane. Nel 1687 le truppe veneziane della lega santa entrano in lotta con l’esercito ottomano. I veneziani decidono di attaccare il tempio, che all’epoca era un deposito delle armi e una riparazione per i civili, bombardandolo e provocando la morte dei civili e la distruzione di 28 colonne provocando danni irreversibili al fregio della cella e la frantumazione del tetto. Da quel momento in poi viene abbandonato e nei secoli successivi si degrada. All’inizio dell’800 lord Elgin durante il viaggio ad Atene, si rende conto della bellezza del tempio; comprendendo che la popolazione non sapeva il valore del bene, riesce a comprarlo come pietre, portandole in Inghilterra e vendendole al governo che le espose al British museum. Nel 1834 il tempio viene affidato al servizio archeologico greco che inizia una serie di restauri. Nel 2009 apre il nuovo museo dell’acropoli che però ha solo copie. Pianta del partenone: il tempio è periptero e ottastilo, con una cella molto grande che ha portato alla necessaria riduzione del pronao e dell’opistedamo. La sala del tesoro di ordine ionico ha 4 colonne che fungono da sostegno per la copertura della cella ornata con un fregio continuo di ordine ionico. Le colonne sono di diverse dimensioni, le metope che affacciano sul lato della rupe, raccontano storie della centauromachia, gigantomachia, amazzonomachia e persis. Metope della centauromachia: sono un altorilievo, e raccontano storie di centauri. È una scena dinamica quasi teatrale ma con un perfetto equilibrio tra le due parti, l’espressione pacata, ferma e precisa che esprime padronanza delle azioni. Vi è un’attenzione nei confronti della muscolatura. Metope della gigantomachia: rappresenta una lotta tra i giganti che attaccano gli dei dell’Olimpo , nella quale i giganti risultano vinti e gli dei vincitori. Metope della amazzonomachia: raccontano la storia delle lotte tra le donne guerriere (le amazzoni) e gli uomini che ne escono vincitori. Metope persis: racconta le lotte per la conquista di Troia. Il fregio è di tipo ionico e lo si denota dalla continuità, lì vengono raffigurate le divinità che sono seduti, e gli uomini che sono in piedi. Gli dei raffigurati sono: Apollo che risulta sempre giovane e sbarbato, Poseidone raffigurato adulto, riccio e barbato, Artemide una donna pudica e lo si denota dal fatto che sostiene la veste. Gli dei sono sempre molto umanizzati. Ceramica dell’epoca greca: sono oggetti di decorazioni che a volte raccontano i miti greci. Sono oggetti di particolare valore che risalgono al 750 a.C. Si studia la ceramica perché le pitture non sono pervenute. L’anfora funeraria ha fasce orizzontali geometriche, talvolta nella fascia è rappresentata una scena figurata e in questo caso è rappresentata la cerimonia dell’addio con figure stilizzate. Nelle ceramica vi possono essere figure nere e figure rosse. GRECIA ARCAICA Religione: credenza in divinità antropomorfe e assenza di una vera e propria casta sacerdotale Funzione dell’arte: espressione di comuni valori religiosi e civili Committente: la comunità della polis Tendenze artistiche: linguaggio figurativa aperto alla ricerca, nella direzione di una crescente naturalezza delle forme.
ARTE GRECA IN ETÀ’ CLASSICA (dal 490 a.C al 480 a.C)
La bellezza è intesa come: Ricerca in ogni ambito di ordine e proporzione Sapiente equilibrio tra armonia del corpo e dello spirito Ricerca della naturalezza Pitagora ritiene che la bellezza stia nelle proporzioni tra le parti Aristotele sostiene che il bello corrisponde all’ordine e alla simmetria tra le parti Bellezza e natura: Si cerca di imitare la natura Attraverso l’imitazione si passa dalla bellezza intrinseca alla realtà Mimesis: imitazione dell’aspetto visibile, ottico della realtà; lungo e graduale processo di adeguamento degli schemi rigidi della rappresentazione alle apparenze naturali. Idealizzazione: l’arte greca tende a purificare la propria rappresentazione dalle accidentalità e dalle imperfezioni naturali operando una selezione delle forme più belle. Bronzi di Riace: sculture che risalgono al 480-450 a.C ossia il periodo Severo in cui nasce la tecnica della fusione e della cera persa, con il quale sono stati fatti i bronzi di Riace. Il bronzo è una lega metallica formata dalla fusione del rame e dello stagno. Questi bronzi sono stati rifusi per la creazione delle armi, infatti gli originali sono limitati; quelli ritrovati sono il frutto di una tragedia (affondo di una nave). I bronzi sono stati ritrovati a Riace nel 1972, anno in cui sono anche iniziati gli interventi conservativi. La prima esposizione risale agli anni 80 a Firenze che ebbe un grande successo, venne fatta poi una seconda esposizione a Roma al Quirinale. Visti i successi che ebbero entrambe le esposizioni, sorse il problema sul luogo di esposizione, si decise di localizzarli a museo di Reggio Calabria di Riace. Hanno dei colori: gli occhi hanno le pupille in pasta vitrea e la parte restante in avorio, le labbra in rame e i denti in argento. Dalla postura denotiamo che la gamba destra scarica il peso e la sinistra è piegata, la muscolatura è pesante. Bronzo A: barba fitta e abbondante, sulla fronte è applicata la tenia, l'acconciatura ci fa capire che si tratta di un uomo giovane. Bronzo B: la barba è diversa e i capelli sono corti. La bocca aperta da la possibilità al volto di dargli una maggiore naturalezza. Nel 1908 un catastrofico terremoto distrusse la città, su impulso dell archeologo trentino Paolo Orsi si sviluppò l’idea di realizzare a Reggio Calabria un grande istituto museale nazionale permanente dedicato alla Magna Grecia. Il progetto prese forma concreta nel 1954 , con la fusione delle collezioni civiche con quelle statali. Il nucleo principale era costituito dai materiali provenienti dalle numerose e prodigiose campagne di scavo dai materiali dalla Soprintendenza calabrese e dallo stesso Orsi nei principali stili archeologici della regione. Il nuovo allestimento permanente, scaturito dalla riqualificazione dell’edificio realizzato a partire dal 2009, racconta la storia del popolamento umano in Calabria dalla preistoria alla romanizzazione, secondo un criterio cronologico/tematico. Policleto: canone di Policleto che tramite la matematica riesce a definire la bellezza (es.testa 1 a 8) stabilendo delle dimensioni. Il peso doveva essere scaricato su una gamba al quale si fianco il braccio rilassato, mentre alla gamba flessa si affianca il braccio flesso; questo determina lo spostamento del corpo. Tutte le figure sono rapportate tra loro Tema del nudo: tipico delle figure maschili piuttosto che quelle femminili. La dea della bellezza Afrodite, che si presta al bagno. Lisippo (IV): sceglie di rappresentare situazioni comuni, cambiano le proporzioni anatomiche, quindi la figura si allunga e la stessa diventa più piccola, modificando il canone di Policleto. La figura rappresentata è un atleta che si toglie il grasso dal corpo, e con le braccia slanciate verso l’alto si inizia ad apprendere che la scultura inizia ad interagire con lo spazio. Laocoonte: è un sacerdote che viene affiancato dai figli. Egli comprende che il cavallo di Troia nascondeva qualcosa, ma siccome il cavallo era stato mandato dagli dei, loro decidono di mandare dei serpenti marini che attaccano il sacerdote. LA SCULTURA ELLENISTICA Nella letteratura e nell’arte ellenistica è talvolta presente la sensualità. Le statue femminili esercitano una seduzione consapevole grazie alla bellezza messa in risalto dagli artisti. La più bella delle donne Afrodite (o Venere) è un soggetto ricorrente. venere di Milo: composta da due blocchi distinti che vengono coperti dal drappo che cinge il fianco. Nike di Samotracia: quest’opera faceva parte di un donario in merito alla vittoria dei Rodi contro il re di Siria. Era collocata su un promontorio dell’isola di Samotracia, e viene scoperta nel 1863. L’opera rappresenta la dea Nike che annuncia la vittoria calando sulla prua della nave, la nave era posta dentro una fontana prenda d’acqua dove la dea si specchia. Le ali aperte rappresentano il momento in cui la dea è appena arrivata. La veste leggera permette di vedere gli elementi anatomici. Oggi la Nike è conservata al Louvre.
I. Bragantini, G. Cavalieri Manasse, S. Febbraro, D. Giampaola, B.Roncella, Lo scavo di piazza Nicola Amore le fasi edilizie e decorative del complesso monumentale