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Ara Pacis Augustae

 1.Dati preliminari
• Nome dell’ architettura e/o edificio comunemente adottato ed eventuali altri:
Ara Pacis Augustae dedicata alle campagne militari vittoriose di Augusto
• Collocazione, contesto ambientale:
Si trova a Roma nel Museo dell’Ara Pacis
• Datazione :
Fu edificata tra il 13-9 a.C.
• Materiali e tecniche di costruzione:
Marmo
• Dimensioni :
10x11 m
 2. Descrizione formale dell’edificio:
- Struttura e modalità della composizione volumetrica

L’ Ara Pacis è un templum costituito da un altare collocato all’interno di un recinto quasi


quadrato, eretto su un basso podio e dotato di due ingressi sui lati minori, di cui uno
accessibile attraverso una scalinata.
- Facciata, analisi degli elementi strutturali e decorativi che la scandiscono

In origine i rilievi che decorano le pareti del monumento erano policromi. L’esterno del
recinto era suddiviso in due registri: quello inferiore presentava un fregio a motivi
vegetali; quello superiore era organizzato in un fregio continuo sui lati lunghi e in due
pannelli per lato su quelli brevi.

Il fregio continuo raffigura un’unica processione e ricorda quella avvenuta al momento


della dedica o della consacrazione dell’ara. A questa partecipano, tutti vestiti in toga, i
maggiori sacerdoti romani, i membri della famiglia Giulia e i bambini.

I pannelli sui lati corti sono in coppia. Sul lato orientale è rappresentata Roma seduta su
una catasta di armi e nel secondo compare una dea (Tellus o Pax) seduta con due bambini
e ai suoi piedi ci sono delle piante e degli animali.

Sul lato occidentale è raffigurato il Lupercale e nell’ altro il sacrificio di un maialino offerto
ai Penati da Enea.

-Descrizione dell’interno:

Il rilievo all’interno del recinto allude al momento in cui era stato definito lo spazio sacro:
in basso è rappresentata la palizzata provvisoria eretta al momento della consacrazione
dell’area; in alto le ghirlande, la patere(coppe per libagioni) e i bucrani (teschi di bue)
ricordano il sacrificio celebrato in quell’occasione. L’altare che è la parte meno conservata,
era decorato da fregi raffiguranti una processione sacrificale.
 3. Valori espressivi e simbolici (considerazioni di sintesi)
valori espressivi, tecnici e stilistici

L’Ara pacis riuniva i principali motivi della propaganda augustea.

La decorazione vegetale del recinto inferiore e il rilievo con Tellus alludevano alla nuova
età dell’oro e alla Pace di Augusto.

L’immagine di Roma posta su una catasta di armi ricorda come la pace era sempre il frutto
della vittoria bellica.

I rilievi di Enea e Romolo richiamano l’arrivo dei troiani nel Lazio e le origini di Roma, ma
anche Augusto stesso che dal primo discendeva e del secondo si proclamava continuatore.

La processione metteva in risalto il ruolo guida dell’imperatore e la posizione della sua


famiglia il desiderio di dar vita a una dinastia.
-Confronti, analogie e differenze tra edifici

Molti degli elementi stilistici ricordano la solennità classica come la processione del
recinto esterno richiamava il fregio del Partenone, suggerendo così l’idea che
l’inaugurazione dell’Ara Pacis potesse avere lo stesso ruolo delle Panatenee nella vita di
Atene.

Il medesimo linguaggio è presente nel pannello che raffigura la dea Tellus, che è ispirata
alle immagini classiche di Afrodite.

Le figure e gli elementi dell’ambientazione seguono un diverso modello, per esempio il


particolare del tempio dei Penati posto su un’ altura rimanda ai rilievi paesaggistici
ellenistici.

Anche il fregio vegetale che occupa il registro inferiore è d’ispirazione ellenistica ma la


disposizione simmetrica dei girali sottolinea l’idea che la natura è sempre sottoposta a un
rigido controllo (ideale classico).

Nonostante il ricorso a numerosi modelli nell’Ara Pacis è possibile riconoscere una forte
coerenza nello stile dell’epoca: caratteristica principale è la nitidezza dei contorni e
un’uniforme lavorazione del marmo. A tutti i rilievi è conferita la stessa aura di classicità
che è comune a gran parte dell’arte ufficiale augustea.
Pantheon
 1 Dati preliminari:

• Nome dell’ architettura e/o edificio comunemente adottato ed eventuali altri

Pantheon che significa «tempio di tutti gli dei» (pan+theos)

• Autore

Fu edificato per volere dell’imperatore Adriano, un dilettante architetto, che diede


prova della sua inventiva sia in questo monumento sia nella sua villa a Tivoli.

• Collocazione, contesto ambientale

E’ situato a Roma in particolare sui resti di un precedente tempio del 27 a.C. e poi
consacrato come chiesa cristiana nel 609 con il nome di Santa Maria ad Martyres

• Datazione

Fu edificato 118 -125 d.C.

• Materiali e tecniche di costruzione

La struttura è rivestita di marmi colorati mentre la cupola è realizzata in calcestruzzo e


ha una struttura che si fa più leggera e sottile man mano che si avvicinano all’oculus

• Dimensioni

La cupola emisferica ha un diametro di 43,3 metri che è pari all’altezza dell’edificio


mentre l’oculus è largo 9 metri

 2. Descrizione formale dell’edificio:


Descrizione formale dell’edificio

-Struttura e modalità della composizione volumetrica

La struttura architettonica del Pantheon è composta da una grande sala di forma


cilindrica, sormontata da una cupola emisferica che ha un diametro di 43,3 metri (la più
grande mai costruita prima dell’avvento del cemento armato) fatta di leggero calcestruzzo
che si assottiglia man man che si procede verso l’alto.

La cupola è formata da cinque anelli concentrici a cassettoni al suo culmine si trova l’unica
apertura dell’edificio un oculus circolare largo 9 metri. Il raggio della cupola è poco meno
di 22 metri, identico all’altezza delle pareti della sala per così completare idealmente il
semicerchio della volta.

-Facciata, analisi degli elementi strutturali e decorativi che la scandiscono;


Esternamente la struttura circolare è nascosta da un pronao a otto colonne sormontato da
un frontone triangolare, superate queste si incontrano due file di colonne che dividono lo
spazio in tre navate. Quella centrale, la più grande, conduce alla grande porta d’accesso
mentre le due laterali terminano in ampie nicchie, un tempo destinate ad ospitare delle
statue.

Descrizione dell’interno:

-copertura e sostegni

La cupola è stata costruita in calcestruzzo leggero mentre il resto dell’edificio è decorato


da lastre di marmo colorate.

-decorazioni (rapporto con l’esterno)

Al culmine della cupola si trova l’unica apertura dell’edificio: l’oculus dal quale la luce del
sole penetra all’ interno. Ogni cassettone della volta era originariamente decorato con
stelle dorate.

La struttura inferiore del Pantheon è interrotta da sei ampie nicchie rettangolari e


semicircolari con due colonne sul fronte e negli spazi delle nicchie sono presenti otto
edicole. Nel pavimento sono presenti 22 fori, quasi invisibili, che permettono all’acqua
pluviale di defluire

 3. Valori espressivi e simbolici (considerazioni di sintesi):


-valori espressivi, tecnici e stilistici

Il Pantheon è uno straordinario esperimento di architettura illusionistica. I cinque anelli


della cupola sono a cassettoni affinché la struttura risulti alleggerita e le numerose
nervature la rendono più resistente. Dalla penombra della sala lo sguardo passa ai giochi
di chiaroscuro creati dai cassettoni della cupola per poi approdare alla luce piena
dell’oculus, creando così fantastici effetti della luce.

-confronti, analogie e differenze tra edifici

Il monumento offre una nuova concezione degli spazi interni, invece, del consueto
ambiente rettangolare della cella si accede ad un’enorme sala circolare in penombra.

Corteo funebre da Amiternum


 1 Dati Preliminari
• Titolo dell’ opera comunemente adottato ed eventuali altri
Corteo funebre
• Autore
Scultore dell’età cesariana
• Committente e destinazione d’ uso
Committente ed uso funerario
• Datazione
40 a.C.
• Collocazione
Fu inizialmente ritrovato a Amiternum (l’odierna San Vittorino in Abruzzo) oggi è
esposto nel Museo Nazionale d’Abruzzo (L’ Aquila)
• Materiale e tecniche
calcare
• Dimensioni
E’ alto 65 cm

 2. Descrizione iconografica, denotazione e connotazione :

• Soggetto
Viene rappresentato il corteo funebre di un uomo di rango elevato.
• Descrizione degli elementi raffigurativi
I partecipanti al corteo sono disposti su più registri e ciascun gruppo procede su
una diversa striscia di terra. Il defunto è sdraiato su un letto a baldacchino, il cui
interno è irrealisticamente rovesciato per far vedere la decorazione astrale. Il
giaciglio è sollevato da otto portatori, quattro per parte, di dimensioni diverse in
base alla loro posizione.
Ai lati del letto sono raffigurati prefiche, suonatori e servi , a loro volta più grandi e
più piccoli secondo l’importanza.

 3. Descrizione formale, secondo gli elementi del linguaggio visuale :


 Resa spaziale e volumetrica
L’opera è un alto rilievo realizzato con un unico materiale.
Nell’opera è presente sia la gerarchia delle proporzioni per cui i personaggi più
importanti sono più grandi che la disposizione paratattica, cioè la collocazione di
scene e figure l’una affianco dell’altra. I personaggi sono disposti su più registri e
ciascun gruppo procede su una diversa striscia di terra. La prospettiva è a volo
d’uccello, tipica dello stile plebeo, con il punto di vista posizionato in alto rispetto
alla scena rappresentata

Sarcofago di generale
 1. Dati Preliminari:
 Dati Preliminari: Titolo dell’ opera comunemente adottato ed eventuali altri (specificarne
le ragioni)
Sarcofago di generale
• Autore
Scultore dell’età di Marco Aurelio
• Committente e destinazione d’ uso
Committente ed uso funerario
• Datazione
184 d.C.
• Collocazione
Oggi è conservato nel Museo nazionale romano(Roma)
• Materiale e tecniche
marmo
• Dimensioni
E’ alto 160 cm

 2 Descrizione iconografica, denotazione e connotazione


• Soggetto ( il genere o tema)
E’ un sarcofago monumentale destinato ad un generale di Marco Aurelio
• Descrizione degli elementi raffigurativi ( denotazione e iconografia)
Sul fronte del coperchio un fregio riassume la vita del defunto: presentazione alla
madre, educazione insieme alle Muse, nozze e sottomissione dei nemici.
Il lato lungo propone una concitata carica della cavalleria romana che travolge i
germani.
I romani irrompono dalla sinistra mentre i germani sono schiacciati nella parte
inferiore del sarcofago.
Due coppie di prigionieri germanici, poste ciascuna sotto un trofeo, inquadrano la
scena

 3 Descrizione formale, secondo gli elementi del linguaggio visuale


• Resa spaziale e volumetrica
L’opera è un altorilievo realizzato con un unico materiale.
Le figure sono disposte su più piani di profondità , vengono rispettate le proporzioni
e c’è attenzione alla resa dei volumi.
• Luci e ombre
L’uso in profondità del trapano crea un fantastico gioco di luci ed ombre.

 4 Valori espressivi e simbolici (considerazioni di sintesi)


• Significato degli elementi raffigurativi ( connotazione )
E’ un sarcofago monumentale destinato ad un generale di Marco Aurelio, nel quale sono
rappresentate scene della vita del defunto e lo scontro dei soldati romani contro i germani.
Viene così sottolineato il tragico destino dei barbari che si erano opposti alle forze romane.
• Valori espressivi, tecnici e stilistici
La disposizione delle figure su più piani e la forte espressività dei volti evidenziano la
drammaticità dello scontro. Lo stile dell’opera si rifà a modelli colti, di origine ellenistica,
nella resa apparentemente caotica della battaglia, che richiede una lettura attento
dell’osservatore. L’uso in profondità del trapano permette di conferire maggiore pathos
alle scene, sottolineando il triste destino dei barbari ed accentuando il naturalismo.
• Confronti con artisti e opere contemporanei o del passato
L’uso in profondità del trapano è il risultato di un nuovo linguaggio formale nato intorno
alla metà del II secolo d.C.

La Statua Equestre Di Marco Aurelio


 1 Dati Preliminari:
• Titolo dell’ opera comunemente adottato ed eventuali altri
Statua equestre di Marco Aurelio
• Autore
Scultore dell’età di Marco Aurelio
• Committente e destinazione d’ uso
Destina ad onorare Marco Aurelio
• Datazione
176d.C
• Collocazione
Oggi conservato nei Musei capitolini a Roma
• Materiale e tecniche
Bronzo dorato
• Dimensioni
E’ alta 535 cm

 2. Descrizione iconografica, denotazione e connotazione :


• Soggetto ( il genere o tema)
E’ raffigurato l’imperatore Marco Aurelio
• Descrizione degli elementi raffigurativi ( denotazione e iconografia)
Marco Aurelio, riconoscibile dai capelli riccioluti, dai folti baffi e dalla barba formata
dai lunghi boccoli spartiti al centro, è colto mentre arresta il cavallo, tirando le redini
con la mano sinistra e nell’atto di sollevare il braccio destro, forse in un segno di
clemenza verso la figura, oggi perduta, di un prigioniero sconfitto che si trova sotto il
destriero.
L’imperatore indossa il costume militare da viaggio(tunica e mantello pesante),
allusione al momento di ritorno a Roma dopo una campagna militare.
Il cavallo dalla resa vigorosa è riccamente bardato, sulla testa si riconoscono numerose
borchie metalliche, e l’imperatore siede su una complicata gualdrappa, tipica delle
popolazioni nomadi ma adottata anche dalla cavalleria romana.

 3. Descrizione formale, secondo gli elementi del linguaggio visuale


 Resa spaziale e volumetrica
L’opera è una scultura a tuttotondo realizzata con un solo materiale.
La superfice risulta liscia

 4. Valori espressivi e simbolici (considerazioni di sintesi) :


• Significato degli elementi raffigurativi
L’opera è la celebre statua equestre destinata ad onorare l’imperatore Marco Aurelio.
Le statue equestri occupavano un ruolo privilegiato nella gerarchia degli onori
pubblici conferiti a un romano. Esistevano vari tipi di statua equestre, distinti dalla
veste civile o militare del cavaliere , dai suoi gesti e dalla posizione del cavallo, al passo
o con le zampe anteriori sollevate nel pieno della battaglia.
• Confronti con artisti e opere contemporanei o del passato
Tra le centinaia di statue in bronzo esistenti a Roma nel IV secolo, quella di Marco
Aurelio fu l’unica a salvarsi dalla fusione, perché nel Medioevo si riteneva che
raffigurasse Costantino, il primo imperatore cristiano .

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