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Arte greca arcaica

La Scultura e la Pittura vascolare


Scultura di età arcaica
(VII-VI secolo a.C)
Scultura a tuttotondo:
• i soggetti sono i kouroi , giovani uomini nel pieno
del loro sviluppo fisico, la cui perfezione ideale
esprime qualità fisiche e intellettive, le korai,
giovani donne nel fiore della loro femminilità con la
matura consapevolezza della madre.
• Rappresentano divinità, eroi o esseri umani, a
conferma della assoluta somiglianza tra uomini e
dei.
• Kalòs kai agatòs , l’uomo ideale deve possedere
qualità fisiche e morali: stessa importanza a corpo e
mente

Scultura a rilievo:
• Decorazione dei templi (frontoni, metope, fregi)
• I temi principali sono i Miti classici e le divinità
dell’Olimpo
Scultura di età arcaica
(VII-VI secolo a.C)

Si distinguono tre correnti

• Dorica: nel Peloponneso VII-VI sec. a.C. – figure austere, massicce e


squadrate: Kleobi e Bitone ca 610-590 a.C.

• Attica: Atene e dintorni, VI sec a.C. – linee fluide, superfici levigate, volumi
equilibrati con nitidi effetti chiaroscurali: Moschophoros ca 570 a.c.

• Ionica: VI sec. a.C. nelle isole Cicladi e lungo le coste dell’Asia Minore –
modellato raffinato che attinge alla tradizione orientale, effetti di verticalismo
e leggerezza: Hera di Samo, 570-560 a.C, Kouros di Milo, 550-540 a.C.
Scultura dorica
Polimede di Argo, Kleobi e Bitone,
fine del VII secolo a.C., marmo, Delfi, Museo Archeologico
Il koùros (pl. koùroi), ancora legato alla
scultura votiva egizia, è raffigurato
• Nudo e in posizione frontale, stante;
• testa eretta e braccia distese lungo i
fianchi con i pugni serrati.
• gamba sinistra avanzata, indice di moto
• Sorriso arcaico, espressione di serenità
e imperturbabilità

Kleobi e Bitone hanno forme semplici e


squadrate, proporzioni massicce, posa
rigida e statica. Esprimono calma e severità
quasi sovrannaturali, conferite ai due
giovani dalla dea Hera come
ringraziamento per aver condotto la madre
sacerdotessa al tempio.
Scultura attica

Moschophoros ca 570 a.C.,


marmo- Atene, Museo dell’Acropoli

• Forme meno massicce e più armoniche


nei rapporti tra le membra ed equilibrio
tra i volumi.
• Il kouros regge un vitellino sulle spalle,
indossa la chlaìna che aderisce al corpo
e ne evidenzia la muscolatura .
• La testa ovoidale è incorniciata dai
capelli ondulati che ricadono in trecce
sulle spalle.
• Le braccia dell’uomo incrociate e le
zampe dell’animale descrivono una X
che crea simmetria e conferisce
monumentalità.
Scultura ionica
Hera di Samo, 570-560 a.C.,
Atene, Museo Nazionale

• La kore (plurale: kòrai) raffigura una giovane


donna vestita con chitone (tunica) e hìmation
(mantello).
• Le sue caratteristiche sono simili a quelle dei kouroi
più arcaici: un braccio lungo il fianco regge la
veste, mentre l’altro sostiene un vaso con offerte;
gambe e piedi uniti, in posa stante.
• Le proporzioni più snelle, la verticalità delle pieghe
del chitone, mitigata dalla diagonalità del
soprastante himation, e la morbida modulazione di
luci e ombre nelle pieghe, quasi scanalature di una
colonna ionica, manifestano però la ricerca di
equilibrio e di proporzioni sempre più armoniche e
perfette che caratterizza gli artisti ionici
Il pittura vascolare
Dal VII secolo a.C. al 490 a.C., abbandonata la decorazione geometrica, si
inaugurano nuove tematiche figurative che attingono soprattutto al mito

Si distinguono due tecniche

tecnica a figure nere tecnica a figure rosse.


Tecnica a figure nere

Vaso Francois, 560-570 a.C. circa, da


Chiusi, oggi al Museo archeologico di
Firenze
Anfora con Achille e Aiace che giocano a dadi, 530 a.C. circa, h 61 cm, da Vulci, oggi nei Musei
Vaticani, Roma
Tecnica a figure rosse
Achille che benda Patroclo , kylix a
figure rosse di produzione attica,
attribuito a Sosias, 500 a.C., del
diametro di 32 cm.

Pittore dei Niobidi


Cratere attico, 460-450 a.c., h 54 cm
Nome convenzionale assegnato ad un
ceramografo attico. Gli sono stati attribuiti
circa 130 esemplari, prevalentemente di grandi
dimensioni e soprattutto crateri a calice e a
volute

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