A cura di Giada Giudice con la collaborazione di Giuseppe Sanflippo Chiarello Catania 2010 Vol. I EDIARCH Editore Direzione editoriale Giada Giudice Progetto grafco Elaborazione informatica e impaginazione Giuseppe Sanflippo Chiarello Cura editoriale Elvia Giudice Filippo Giudice Giada Giudice Francesco Muscolino Rossano Scicolone Sebastiano Luca Tata Copertina Laura DAndrea Petrantoni copyright 2010 EDIARCH Tutti i diritti riservati. vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso delleditore. ISBN 88-8265-320Y (Erodoto V, 88): Veder greco a Camarina dal principe di Biscari ai nostri giorni. Catania, Vitoria, Camarina, Ragusa, Siracusa, 2008 a cura di Giada Giudice 1. Ceramiche atiche - Camarina. I Giudice, Giada <1972>
Con la collaborazione scientifca dei membri del Centro di Ceramografa Greca dellUniversit degli Studi di Catania FILIPPO GIUDICE, Premessa........................................................................................ FILIPPO GIUDICE, con il contributo di Elvia Giudice, Giada Giudice, Pinella Laudani, Serena Raffotta, Giuseppe Sanflippo Chiarello, Rossano Scicolone, Sebastiano Luca Tata, Le importazioni di ceramica attica a Camarina....................................................................................................................... Catalogo a cura di GIADA GIUDICE con la collaborazione di GIUSEPPE SANFILIPPO CHIARELLO................................................................................................................................... GIADA GIUDICE, GIUSEPPE SANFILIPPO CHIARELLO, AddEndum............................................ GIADA GIUDICE, Le importazioni attiche a Camarina. La necropoli di Passo marinaro. Addendum................................................................................................................................... Bibliografa a cura di Francesco Muscolino................................................................................ SOMMARIO p. III 3 49 197 203 249 Premessa Lidea di un volume che raccogliesse ed analizzasse le ceramiche attiche rinvenute a Camarina nasce nei lontani anni settanta, quando ebbi loccasione, dietro invito della Prof. Paola Pelagatti, di studiare le terrecotte della stipe votiva rinvenuta nel 1896 da Paolo Orsi. Lo stretto rapporto tra le vicende dellantica citt, pi volte abbandonata o distrutta e successivamente ricostruita, ed i materiali sia di produzione locale che provenienti dal continente greco, ha consigliato di iniziare la raccolta delle ceramiche provenienti da Atene, in modo da avere un corpus consistente su cui cominciare a lavorare. Il punto di partenza sono state le liste dello studioso britannico, sir John Davidson Beazley, il quale ha raccolto un notevole numero di vasi attici, attribuendoli a vari maestri del Ceramico ateniese e dividendoli in venticinquenni successivi allinterno dei tre secoli di produzione di questa straordinaria ceramica fgurata, che dallAttica raggiungeva i pi lontani siti del Mediterraneo. Il materiale raccolto man mano si ingrandiva grazie agli scavi Di Vita, Pelagatti, Di Stefano, ma mancava uno studio sistematico che, partendo dalle liste dello studioso oxoniense, si cimentasse nella attribuzione dei nuovi vasi. Nuove forze, aggiuntesi nellultimo decennio, hanno consentito di realizzare lantico sogno. Da qui nato il progetto del Convegno Veder greco a Camarina dal principe di Biscari ai nostri giorni accompagnato da una mostra itinerante che prevedesse lesposizione dei vasi rinvenuti a Camarina e conservati nei musei di Catania, Siracusa e Ragusa, oltrech nel museo regionale di Camarina. LAssessorato dei Beni Culturali ed Ambientali, nella persona dellOnorevole Lino Leanza, e dei Direttori dei Musei interessati che sentitamente ringrazio, ha consentito la realizzazione di questo ambizioso progetto, che segue a quello Veder greco a Gela realizzato nel 2003. La ricca messe di contributi raccolti consentir la pubblicazione degli Atti del Convegno in un secondo volume edito a cura del sottoscritto e degli architetti Angelo Messina ed Aldo Spataro, in cui avranno voce quanti hanno contribuito, anche fnanziariamente, alla realizzazione della mostra-Convegno. Catania, 9 giugno 2008. Filippo Giudice A) Introduzione Laver raccolto in un unico volume, affdato alla cura di Giada Giudice, i vasi provenienti da Camarina 1 , oltre allindubbio vantaggio di rendere *Il mio pi vivo ringraziamento va allAssessore alla Pubblica Istruzione e ai Beni Culturali della Regione Sicilia on. Lino Leanza, che stato promotore di questa iniziativa che ha coinvolto i pi importanti musei della Sicilia Sud-orientale (Catania, Camarina, Vittoria, Ragusa, Siracusa), e i relativi Direttori e Responsabili scientifci Dott.ssa Concetta Ciurcina, Dott. Giovanni Di Stefano, Dott.ssa Giulia Falco, Arch. Luigi Messina, Arch. Aldo Spataro, Dott. Giuseppe Voza; ad esso sono da associare gli Accademici dei Lincei Proff. Antonino Di Vita e Paola Pelagatti che hanno appoggiato con entusiasmo liniziativa e il gruppo degli allievi di seconda generazione, Francesco Muscolino, Giuseppe Sanflippo Chiarello, Rossano Scicolone, Sebastiano Luca Tata, e agli studenti della Scuola di Specializzazione in Archeologia dellUniversit di Catania, che hanno partecipato alliniziativa. Un particolare grazie si deve a Giada Giudice, che ha seguito e guidato con abnegazione gli autori delle schede del catalogo e, ancora, a Francesco Muscolino che ha curato in maniera impeccabile lorganizzazione del convegno. Un doveroso e sentito ringraziamento va al Rettore dellUniversit di Catania, Prof. Antonino Recca, al Preside della Facolt di Lettere e Filosofa, Prof. Enrico Iachello, al Presidente del Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, Prof. Sergio Guglielmino, allex Direttore Prof. Edoardo Tortorici e allattuale Direttore del Dipartimento S.A.Fi. St., Prof. Carmelo Crimi, e al Direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia, Prof. Massimo Frasca, per aver supportato fnanziariamente il progetto. Un ringraziamento, infne, al Sindaco di Ragusa, Dott. Nello Di Pasquale e al Presidente della Provincia Regionale di Ragusa, Dott. Franco Antoci per lospitalit accordata nel capoluogo ibleo, e, in particolar modo, al Sindaco di Vittoria Avv. Giuseppe Nicosia e allAssessore On. Paolo Monello per essermi stati vicini nella realizzazione della Mostra-Convegno al Teatro Comunale e allex Centrale immediatamente visibile tutta la produzione fnora nota, consente di confrontare il quadro che possibile ricavare dalle liste Beazley con quello costruito grazie alle successive acquisizioni. Il catalogo, in realt, permette di delineare: I) il quadro generale delle importazioni attiche a Camarina; II) i ceramograf presenti; III) le forme utilizzate e i relativi contesti di rinvenimento; IV) i soggetti prediletti. In questa maniera esso assume il valore di un database, in cui possibile cogliere le presenze artistiche, la realt commerciale della citt dallinizio del VI alla fne del V secolo a.C., le tipologie vascolari utilizzate nelle sepolture, nei contesti santuariali, nelle case private e, in ultima istanza, limagerie prediletta; importante indizio, questultimo, delle idealit collettive di una citt che, nella scelta dei soggetti proposti dalla produzione di Atene, culturalmente elevata ma pur sempre lontana, seleziona i temi che meglio rispondono alle esigenze e al credo di una polis, radicata nel lontano Occidente, ma che, nella seconda met del V secolo, si trova costretta a scegliere tra la metropoli siracusana, potente e temibilmente vicina, e Atene, lontana, ma chiaramente portatrice di mire imperialiste, e democratica solo a parole. Un primo problema pone la modesta quantit di importazioni dal momento della fondazione fno a tutto il VI secolo, nel quale la presenza di ceramica attica nella sub-colonia sembra correlata a quella della metropoli siracusana: poche importazioni, talora Elettrica, e per aver generosamente ospitato nella nuova polis ipparina gli illustri Convegnisti provenienti da tutta Europa e dallAmerica. Un affettuoso e grato grazie, infne, come sempre, alla mia Innocenza. 1 Vd. Catalogo a cura di Giada Giudice. Le importazioni di ceramica attica a Camarina FILIPPo GIUDICE* con il contributo di Elvia Giudice, Giada Giudice, Pinella Laudani, Serena Raffotta, Giuseppe Sanflippo Chiarello, Rossano Scicolone, Sebastiano Luca Tata. di prestigio, ma mai decisamente numerose, come possibile giudicare dal confronto con quelle della vicina Gela. Il panorama non cambia nel primo quarto del V secolo, quando la nuova rifondazione di matrice geloa avrebbe potuto imprimere, come nella vicina metropoli, unaccelerazione delle importazioni: le vicende della Camarina ippocrateo-geloniana la confgurano, invece, come citt fortemente subordinata a Gela e, quindi, dalla limitata autonomia. La deportazione degli abitanti dalla citt della ninfa alla nuova grande Siracusa voluta da Gelone, che trasferisce la sua residenza da Gela nella nuova metropoli, mortifca, molto probabilmente, sul nascere ogni iniziativa autonomista, che defnitivamente tramonta con labbandono della citt per circa ventitr anni. Il panorama muta totalmente dopo la caduta dei Dinomenidi e il ritorno nella citt di origine di quei geloo-camarinesi e della loro progenie, ritrasferitisi da Siracusa nellantica sub-colonia, fondata primariamente da Siracusa nel 598 a.C. e rifondata da Ippocrate di Gela nel 491 a.C. 2
(F. G.) B) Il quadro di riferimento Beazley e la verifca odierna
Dagli elenchi dello studioso oxoniense possibile ricavare la presenza a Camarina di 123 vasi; nel catalogo attuale, invece, grazie allo screening di tutti i materiali e alla loro determinazione stilistico-cronologica 3 , se ne contano ben 366. Alla luce di queste nuove acquisizioni, limport attico a Camarina, oggi non solo supera quello della metropoli Siracusa, ma, tra il secondo e il terzo quarto del V secolo a.C., si avvicina alle importazioni di Gela, dove si conta in assoluto il maggior numero di vasi attici in Sicilia nellarco di tre secoli 4 . In realt, la colonia rodio-cretese a partire dal 450-425 a.C. accusa un repentino calo delle importazioni fno a registrare livelli abbastanza simili a quelli camarinesi 5 . Con le nuove attribuzioni la polis ipparina raggiunge la quota di 152 vasi nel pieno periodo classico, cui vanno aggiunti ben altri 142 esemplari inquadrabili nel decennio che va dalla terza fondazione (461 a.C.) al 450 a.C., dopo il 2 GIUDICE 1977-1979, 277-354. 3 Vd. Catalogo a cura di Giada Giudice. 4 TA ATTIKA 2003, 27-29, 73, fg. 2. 5 In questa fase si registra una diminuzione dei vasi importati a Gela che passano da 236 esemplari del 475- 450 a.C. a solo 88 esemplari databili al 450-425 a.C. (Cfr. TA ATTIKA 2003, 27-29, 73, fg. 2). ritorno dei Geloo-Camarinesi da Siracusa nella citt, dalla quale erano stati deportati da Gelone nel 484 a.C. 6 In ogni caso, il trend distributivo, bench sia quasi triplicato il numero di vasi, abbastanza vicino a quello ricavabile dagli elenchi Beazley: nei due istogrammi qui pubblicati (Fig. 1) si nota un progressivo aumento delle importazioni dallultimo quarto del VI secolo al pieno periodo classico (450-425 a.C.), ed un crollo delle stesse durante la guerra del Peloponneso (425- 400 a.C.). Una novit, rispetto al quadro Beazley, costituita dalla presenza di vasi attici probabilmente gi dal primo quarto del VI secolo, e, comunque, nel secondo quarto (con 5 vasi) e, ancora nel terzo quarto (con 6 vasi). (G. G.) I Ceramograf 7 600-575 a.C. Non si conoscono ceramograf attici a Camarina riferibili al primo venticinquennio del VI sec. a.C. Della casualit di questo dato pu essere, comunque, indizio, oltre al frammento segnalato da Paola Pelagatti 8 , la presenza di vasi attribuiti a pittori vascolari attici di questo periodo in ambiente indigeno vicino alla sub- colonia siracusana, quale per es. la lekane rinvenuta da A. Di Vita nella tomba 2 della necropoli Rito di Ragusa Ibla, sulle pendici dellaltipiano ibleo 9 , da lui ascritta al pittore di Ragusa, un ceramografo del gruppo del pittore del Polos, databile allinterno del primo quarto 6 GIUDICE 1977-1979, 277-354. 7 Vd. appendice a cura di Giuseppe Sanflippo Chiarello. 8 GIUDICE 1996. 9 DI VITA 1959a; DI STEFANO 2001, 53 ss., fg. 67. F. Giudice et Alii 4 Fig. 1 del VI secolo e riconosciuto in Sicilia ora anche nei materiali della stipe di Piazza San Francesco a Catania 10 . 575 -550 a.C. I primi ceramograf isolati con certezza sono il pittore C (B1), il pittore di Taranto (B2-B3) ed altri pittori di coppe presumibilmente di Siana ancora non chiaramente identifcati (B4-B5). La distribuzione del pittore C offre interessanti indicazioni sulla diffusione delle coppe di Siana. Esse sono testimoniate, oltrech a Camarina, a Selinunte 11 , Gela 12 , Siracusa 13 , Megara 14 , Monte Casale 15 ; e lungo la rotta africana (numerose a Naucrati, e a Cirene 16 ). La distribuzione sembrerebbe confermare un itinerario che raggiunge la nostra citt per il tramite di Selinunte; anche se non pu essere del tutto esclusa una rotta che dal golfo ionico (Taranto, Locri) scende in Sicilia e raggiunge prima Siracusa, e, da qui, Monte Casale e Camarina. La rotta ionico- tirrenica, in ogni caso, sembra prevalere a partire dalla importazione delle coppe del gruppo di Taranto (B2-B3), la cui cronologia sembra prevalicare la met del VI secolo a.C. 550-525 a.C. Al terzo venticinquennio del VI secolo sono datate una coppa detta vicina a Lydos (C1), una dei Piccoli Maestri (C2), due lekythoi della forma sub-Deianeira (C3-C4), di cui una attribuita al pittore del Pharos (C3), un pittore vascolare fnora noto a Locri Epizefri, oltrech ad Atene. La presenza di questo ceramografo, fnora attestato solo in questi due siti, potrebbe essere indizio di una pi intensa frequentazione della rotta, che, costeggiato il golfo ionico, scendeva alla volta della Sicilia, anche se ancora in uso litinerario africano, con approdo a Selinunte, come sembra indicare la distribuzione di alcuni ceramograf del periodo, gi oggetto di studio da parte di F. Giudice: notevole presenza a Naucrati dei vasi del pittore di Tleson, le cui kylikes sono state rinvenute, oltrech nellemporio egizio, a Tocra e in Sicilia: la band-cup rinvenuta a S. Anastasia presso Randazzo gemella di quella rinvenuta a Tocra; o, ancora, del pittore del Gorgoneion di Palermo; o del gruppo di Rodi 12264; o degli skyphoi del tipo di Hermogenes presenti a Naucrati e in numerose citt della 10 GIUDICE 1996. 11 ABV 54, 56. 12 ABV 53, 49. 13 ABV 53, 45. 14 PARA 24, 23 bis e 24 ter. 15 ABV 53, 30. 16 ABV 52, 7. Sicilia; o del pittore del Louvre E 705 con band- cups a Naucrati e a Siracusa; o, per concludere il venticinquennio, la classe di skyphoi A1 dellUre, presente a Tocra, a Camarina e a Siracusa. Ancora non attribuita unimportante lekythos, di cui rimangono frammenti del collo, della spalla e del corpo, per la quale si rimanda ai successivi paragraf sulla fortuna delle forme e al loro contesto di rinvenimento. 525-500 a.C. Ancora poco signifcativo il numero dei ceramograf attici documentato nellultimo venticinquennio del VI secolo. Il dato si pu, forse, spiegare con il momento di forte crisi che vive la citt dopo essere stata attaccata dalla metropoli Siracusa. A parte uno skyphos attribuito alla classe degli skyphoi A1 dell Ure (D1) , sono presenti anfore a collo distinto, di cui una non lontana dal pittore di Lysippides (D2) ed unaltra del gruppo di Medea (D3). Vicino al pittore di Antimenes un frammento di coppa della collezione Collisani, detta come proveniente da Camarina (D4). Certamente vicine a questi ceramograf sono altre due anfore ancora non attribuite con precisione (D6-D7). Sempre non attribuite, infne, risultano una lekythos con Enea ed Anchise (D8) ed unoinochoe gi nota al Benndorf (D9) 17 . Un frammento di hydria miniaturistica attribuito al gruppo del Vaticano G52 (D5), ampiamente rappresentato in Sicilia, specialmente a Megara Iblea e a Gela, oltrech a Messina ed Agrigento 18 . La classe degli skyphoi A1 dellUre signifcativamente presente, oltre che a Camarina 19 , nella metropoli siracusana 20 . Lunico frammento a fgure rosse di questo periodo vicino alla produzione del pittore di Gales (E1); il soggetto (mandria di buoi) identico a quello di una lekythos dello stesso pittore rinvenuta nella vicina Gela 21 . 500-484 a.C. Le vicende della Camarina del primo quarto del V secolo, con Ippocrate oikistes e Gelone che interviene pesantemente nella vita della citt, danno ragione non solo della esigua quantit di vasi noti in questo periodo, ma anche e soprattutto della presenza dei ceramograf testimoniati a Camarina. Il panorama , infatti, chiaramente geloo sia nella predilezione per certe forme (lekythoi soprattutto, e qualche skyphos) che nelle personalit di quegli stessi ceramograf 17 BENNDORF 1883, 104, n. 1, tav. 52. 18 Vd. ABV 460-3; 698-9; 715; PARA 202-203. 19 PARA 84, 5. 20 PARA 85, 29. 21 TA ATTIKA 2003, 274, cat. n. E2. Le importazioni di ceramica attica a Camarina 5 rappresentati a Gela. Come nella vicina metropoli sono presenti i pittori di Edimburgo (F1, F2, F3), di diosphos (F4-F7), la classe del Leoncino (F8, F9, F10) il pittore di Athena (F11), la classe di Atene 581, 1 (F12), la maniera del pittore di Haimon (F21, F21bis, F21ter), il gruppo CHC (F22). Questa notevole similarit di forme con quelle di Gela trova, daltra parte, una persuasiva spiegazione nella rifondazione della citt nel 491 da parte di Ippocrate, tiranno di quella citt. E, allo stesso modo, non sorprende, a causa della deportazione dei Camarinesi dalla loro polis a Siracusa, la miserevole realt commerciale della citt. Mancano a Camarina le lekythoi dei grandi maestri presenti in questo periodo a Gela, quali il pittore di Brygos, di Berlino, di Eucharides, dellAngelo Volante, di Monaco 2774, di Tithonos, di Briseide, della Gigantomachia di Parigi, di Douris, ecc. 22 Lunico pittore di lekythoi a fgure rosse presente sia a Camarina che a Gela in questo periodo il pittore di Dutuit (G1) 23 : la lekythos con Artemide ed il cervo , infatti, lunico vaso a fgure rosse testimoniato in essa; e, non a caso, lunica altra lekythos del pittore di Dutuit in Sicilia proviene proprio da Gela 24 . 461-450 a.C. A pochi esemplari si riducono, in linea con la produzione globale ateniese, le lekythoi a fgure nere inquadrabili nel primo decennio della terza fondazione, vasi tutti attribuiti alloffcina del pittore della Megera (H3-H23) o alloffcina del pittore di Athena (H1-H2). Siamo ormai vicini alla met del secolo, e la produzione a fgure nere pressoch vicina ad esaurirsi, anzi queste lekythoi sono ormai le uniche superstiti dellantica tecnica ed esse, nella nostra citt come a Gela, segnano la fsionomia delle sepolture pi povere 25 . Al contrario, nel momento della terza fondazione della polis, si incrementa limport dei vasi attici a fgure rosse. Sono documentati numerosi pittori di grandi vasi del periodo proto-classico 26 ; un buon numero di pittori di 22 Cfr. GIUDICE 1988; TA ATTIKA 2003, 300 sgg. 23 Vd. ARV 2 306-308, 676, 1644; PARA 345, 352, 357. 24 ARV 2 308, 19. 25 Vd. paragrafo sulle forme. 26 Hermonax (I1, I2, I3), la maniera del pittore di Egisto (I4), il pittore di Mykonos (I5, I6), il pittore di Siracusa (I7), il pittore del Frutteto (I8), il pittore di Alkimachos (I9), il pittore di Borea (I10-I11) ed il pittore di Firenze (I12- I16), il gruppo di Borea-Firenze (I17), il pittore di Londra E489 (I18-I19), il pittore di Pan (vicino a) (I20), il pittore di Leningrado (I21), il pittore di Agrigento (I22), i primi Manieristi indeterminati (I23-I26), il pittore di Altamura (I27-I30), il pittore dei Niobidi (I31-I33), loffcina del pittore dei Niobidi (I34-I35), il pittore dellIdria di Berlino (I36), il pittore di Villa Giulia (I37-I41), il pittore di Chicago (I42-I43), il pittore di methyse (I44- I45). anfore nolane e lekythoi 27 ; numerosi pittori di slight lekythoi ed alabastra 28 ; ed un pittore specializzato in lekythoi funerarie, quale il pittore di Atene 1826 (I84, I85), i cui vasi, chiaramente prodotti per i riti funerari e di uso prettamente attico, pongono il problema della possibile presenza di Ateniesi a Camarina, come nella stessa Gela: non dimentichiamo che, nel 456 a.C., a Gela muore Eschilo, e non improbabile che una comunit di Ateniesi fosse presente nel territorio geloo-camarinese. Sono testimoniati, ancora, il pittore di Sotades con due vasi frammentari (I87, I88), alcuni pittori di coppe 29 , ceramograf delloffcina del pittore di Pentesilea 30 , diversi pittori di skyphoi 31 . La folta schiera di ceramograf attici, in gran numero attestati nella citt risorta, testimonia la sua grande vitalit e d spessore alla testimonianza di Pindaro sulle notevoli risorse del nuovo corpo civico, composto dai vecchi geloo- camarinesi e dai loro fgli, ritornati da Siracusa, metropoli in cui li aveva trasferiti nel 484 a.C. Gelone 32 ; e d signifcato, come stato detto 33 , alla produzione di un artigianato locale che ha confronti soltanto nel territorio di espansione della nuova citt (quale, per es., nel centro siculo- greco di Terravecchia di Grammichele) 34 . 450-425 a.C. Il notevole fusso di importazioni attiche continua nel pieno periodo classico con un alto numero di ceramograf. presente il pittore di Persefone 35 vicino nello spirito al pittore di Achille; sono ben rappresentati il pittore della Phiale, Polignoto ed il suo gruppo 36 ; altri pittori di vasi classici quali 27 Il pittore di Providence (I46), il pittore della Lekythos di Yale (I47), la maniera del pittore di Londra E342 (I48), il pittore di Siracusa 22174 (I49). 28 Il prolifco pittore di Bowdoin e la sua maniera (I50- I59), il pittore di Atene 1308 (I60), il pittore di Icaro e la sua offcina (I61-I64), il pittore della Seireniske (I65-I66), il pittore di Angers (I68), il prolifco pittore di Eschine (I69-I81), il pittore di Karlsruhe (I82, I83), la classe del pittore della Megera (I86). 29 Il pittore di Anftrite (I89, I90), il pittore di Sabouroff (I91, I92), il pittore di Pistoxenos (I93). 30 Il pittore di Bologna 417 (I94), il pittore di Comacchio (I95). 31 Il pittore di Lewis (I96-I98), il pittore del Louvre CA 1849 (I99), la classe degli owl Skyphoi (I100-I101), la classe dei vasi di San Valentino (I102-I104). 32 GIUDICE 1979. 33 Loc.cit. 34 Loc.cit. 35 ARV 2 1012-1013, 1678, 1707; PARA 440. 36 Polignoto ARV 2 1027-1035, 1678-1679, PARA 442; il pittore di Peleo e la sua maniera ARV 2 1038-1043, 1679, PARA 398, 443; il pittore di Coghill ARV 2 1042, 1679 PARA 443-444; il pittore di Curti ARV 2 1035, 1042-1043; il pittore di Christie ARV 2 1040-1049, 1679, PARA 444; il 6 F. Giudice et Alii i pittori di Eupolis, di Danae, di Menelao, di Clio, di Kassel. Non mancano i pittori di crateri a colonnette, quali il pittore della Centauromachia del Louvre, il pittore di Napoli e di Orfeo, i manieristi tardi, quali i pittori di Oreste, di Efesto, del Duomo, di oxford 529; rappresentato, pure, il gruppo indeterminato dei manieristi tardi, allinterno del quale si collocano il pittore dellAccademia, del Lavacro, di Hasselmann, il ceramografo che preannuncia la malinconia dellultimo quarto del secolo ed il crollo della potenza ateniese. Il clima partenonico della Atene periclea ampiamente suggerito dai prodotti del pittore di Kleophon 37 e del Dinos 38 . La rassegna dei ceramograf classici prosegue con i pittori del Louvre G 443 e di Monaco 2335, Aison e il pittore di Cadmo. Del tutto assenti sono le lekythoi a fondo bianco funerarie, fatta eccezione per un esemplare 39 del pittore di Atene 1826 40 , per il quale possibile ipotizzare una valenza simbolica di tipo funerario 41 .
Cospicua , al contrario, la presenza di pittori di lekythoi a fgure rosse 42 . Dei pittori di oinochoai attestato il pittore di Shuvalov; dei pittori di coppe, il pittore di Calliope; del Marlay Group presente soltanto gruppo di Polignoto indeterminato ARV 2 1050-1062, 1678- 1679, PARA 444-446 (i quali sembrano avere un mercato privilegiato); il pittore di Pantoxena PARA 444; di Biscoe ARV 2 1062-1063, 1681; di Komaris ARV 2 1063-1064, 1681, PARA 446. 37 ARV 2 1062, 1143-1151, 1684, 1703, 1708, PARA 455-457. 38 ARV 2 1151-1159, 1685, PARA 457. 39 ARV 2 746, 7. 40 Beazley attribuisce al pittore di Atene 1826 tre lekythoi (ARV 2 746, 4; ARV 2 746, 11; ARV 2 747, 22bis) raffguranti la visita al sepolcro. 41 Sulla lekythos gli oggetti che le due donne recano possono orientare verso unesegesi funeraria della scena. Se infatti la taenia, lalabastron e la ghirlanda appaiono di frequente fra le offerte destinate al defunto, neppure la presenza delluovo appare dissonante. La sua costante raffgurazione nel contesto della visita alla tomba (vd. fra le altre ARV 2 749, 10, pittore dellIscrizione) pu far supporre che esso rientri fra le offerte alimentari destinate al nutrimento del defunto. A conferma possibile ricordare una seconda lekythos del pittore di Atene 1826 (ARV 2 746, 17), nella quale, allinterno del piatto che una donna regge, si distinguono chiaramente un uovo e una focaccia, molto probabilmente la pagnotta impastata col miele, donata al defunto perch se ne servisse per placare Cerbero allingresso dellAde, come ci informano scherzosamente gli scholiasti ad Aristofane (Ar., Lys. 601). 42 Gruppo di Rodi 11966 ARV 2 1196; pittore di Dessypri ARV 2 1997, 1686, 1703, PARA 461; pittore di Klgmann ARV 2 1198-1200, 1686, PARA 462; pittore di Selinunte ARV 2 1200-1201, 1686, PARA 462; pittore della Civetta di Palermo ARV 2 1201; gruppo di Londra E 614 ARV 2 1202- 1203, 1687, 1704, 1707; classe di Salonicco 510 ARV 2
1203-1204; gruppo di Palermo 16 ARV 2 1204-1205, 1607, 1704, PARA 462-463. il pittore del Coperchio; dei pittori di skyphoi, solo il pittore di Penelope. Dei vasi a testa confgurata, infne, abbiamo la classe di Basilea 43 , databile tra il 440 ed il 430. Chiude la serie dei ceramograf del pieno periodo classico la White-line Class delle lekythoi ariballiche, che anticipa le preferenze dellultimo venticinquennio del secolo. 425-400 a.C. Lultimo quarto del V secolo, caratterizzato dalle alterne vicende della guerra del Peloponneso, che si concluderanno con la doppia disfatta di Atene prima in Sicilia e poi nel continente greco, vede a Camarina, come in altre citt, un calo vistoso delle importazioni che rifette quello della stessa attivit produttiva del ceramico ateniese. Sono attualmente noti appena undici vasi di modesto livello sia stilistico che iconografco: quattro hydriai di un pittore fnora noto solo nella nostra citt, il ceramografo denominato appunto pittore di Camarina, con un soggetto di gineceo ripetuto stancamente sui quattro vasi (M1-M4). Vicine a questi esemplari, sono altre hydriai simili, assegnate al pittore del Toro (M5-M6) ed al pittore di Ferrara T.28 (M7), insieme con una terza, non attribuita, sempre con soggetto muliebre. Altre tipologie vascolari presenti sono le pelikai, rappresentate da due esemplari con fgure femminili nel gineceo, del pittore di Bonn 2053 (M8-M9). La lekythos di forma allungata rappresentata da vasi attribuiti al pittore dellAncella del Louvre (M12) e di Canea (M15-M17); la lekythos ariballica, invece, del gruppo di Vienna 943, con fgura femminile in corsa (M10), del pittore della Sfnge di Mainz (M11), del pittore di Al Mina (M13), del pittore Arruffato (M14), e da diversi esemplari non attribuiti, con rappresentazioni di galletto, di bambino, di delfno, di Sfnge sul corpo del vaso (M19-M24). Se si rifette sul fatto che questo il venticinquennio in cui ad Atene, nonostante le vicende belliche, operano artisti del calibro del pittore di Meidias e della sua cerchia, del pittore di Nicia, di Pronomos, di Talos, appare chiaro che la ceramografa attica di prestigio non ha pi mercato a Camarina, come daltra parte in tutta lisola, ed una nuova stagione di alto artigianato, non pi attico, ma prodotto in loco, si afferma: vasi come la pisside La Rocca, conservata al Museo di Ragusa, aprono la stagione dei pittori protosicelioti, artigiani probabilmente gi operanti nellAtene periclea che, rientrati nella loro antica patria, reimpiantano offcine che sostituiranno, forse gi alla fne del V secolo, 43 ARV 2 1548-1549, PARA 504. 7 Le importazioni di ceramica attica a Camarina e, poi, nel secolo successivo, la ceramica attica con una forente produzione attribuita a pittori locali, quali il pittore della Scacchiera, di Dirce, dellOrgia 44 . (E. G.) C) La fortuna delle forme e i relativi contesti Al di l del quantitativo di vasi importati, il repertorio delle forme, dallinizio del VI alla fne del V secolo a.C., mostra una consistente variabilit, certamente da collegare al mutamento del rituale, specie funerario, e, fatto fnora non adeguatamente indagato, alle vicende storiche e alle istanze commerciali, che costituiscono elementi, non irrilevanti, nella distribuzione della ceramica dal luogo di produzione allapprodo nei diversi mercati del Mediterraneo. Utile, a questo proposito, indagare il rapporto tra la produzione globale ad Atene e i rifessi nelle importazioni delle varie tipologie vascolari a Camarina. Vale la pena, quindi, esaminare dapprima la fortuna globale di ogni forma e, successivamente, quella per singoli venticinquenni. (F. G.) La produzione globale attica e il confronto con Camarina: le forme 45
(Vd. fgg. 2-9) 600-575 a.C. Durante questo venticinquennio si registra a Camarina la presenza di un solo frammento di vaso segnalato da P. Pelagatti e rinvenuto nel temenos dellAthenaion, di forma non facilmente riconoscibile, che segna linizio delle importazioni di ceramica attica nella sub-colonia 46 . 575-550 a.C. Nel secondo quarto del VI secolo a.C. sono documentate a Camarina cinque kylikes di tipo Siana, che trovano una precisa corrispondenza con il picco della produzione del Ceramico 44 Cfr. GIUDICE 1985, 256-257, 286-287; GIUDICE, GIUDICE-RIZZO 2004. 45 Lanalisi delle forme della produzione globale da considerarsi non defnitiva. 46 Ben pi articolate appaiono, naturalmente, le attestazioni delle forme nella produzione globale del Ceramico. Come mostra il grafco, una signifcativa preferenza va attribuita alle lekanides (centoventisei vasi), cui seguono le kylikes e le oinochoai. registrabile, inoltre, anche unalta percentuale di anfore (poco pi di ottanta esemplari). Un numero di quaranta esemplari circa attestato per crateri, alabastra, skyphoi, piatti. Poco meno di venti vasi sono attestati per la forma del dinos, dellhydria, del kantharos, del kothon e della pisside. 8 ateniese che accorda a questa forma, nel venticinquennio in esame, una larga preferenza con oltre trecentocinquanta vasi 47 . 550-525 a.C. Rispetto alla produzione attica globale che appare dominata dalla produzione delle anfore e delle kylikes (sia del tipo Siana che Kassel), il mercato camarinese del terzo quarto del VI secolo a.C. mostra una preferenza per queste ultime e per le lekythoi, di cui due nella variante sub-Deianeira 48 . 525-500 a.C. Si accresce il ventaglio delle tipologie vascolari presenti sul mercato camarinese, che seleziona, tra i vasi prodotti dal Ceramico, forme ancora piuttosto rare come quella della pelike (4), che risulta, invece, scarsamente prodotta in questo periodo (le liste Beazley ne registrano meno di venti). Sono attestati con un solo esemplare i crateri, le hydriai, le kylikes, le lekythoi, le oinochoai, gli skyphoi 49 . (S. L. T.) 500-484 a.C. Nel periodo compreso tra il 500 a.C. e la distruzione della citt nel 484 a.C. viene meno la variet di forme che aveva caratterizzato il periodo precedente, mentre il mercato sembra essere monopolizzato dalla presenza di sole lekythoi (26) alle quali si affanca un unico skyphos. Questo trend ricalca, in parte, quello della produzione generale che registra il primato delle lekythoi su tutte le altre forme 50 . 461-450 a.C. Il periodo compreso tra la rifondazione del 461 47 Assenti sono, per, a Camarina lanfora, che pure appare signifcativamente attestata nella produzione attica di questo periodo superando i duecentocinquanta esemplari, cos come crateri, dinoi, kantharoi, kothones, lekanides, lekythoi, loutrophoroi, oinochoai, pissidi, skyphoi, ancora prodotti in numero esiguo. 48 Totalmente assenti, oltre alle anfore, le altre forme prodotte nel Ceramico, come crateri, hydriai, oinochoai, lekanides, piatti, pissidi, skyphoi. 49 Dal confronto dei grafci evidente che in questa fase Camarina non recepisce la preferenza della produzione attica per le kylikes, che raggiungono un picco nella produzione delle offcine del Ceramico di quasi duemila vasi, e per le anfore, di cui le liste Beazley e Haspels attestano pi di mille vasi. 50 Nella produzione globale le lekythoi sono strettamente seguite, per, dalle coppe che invece sono del tutto assenti a Camarina. Anche tutte le altre forme presenti in maniera pi o meno consistente nel mercato globale della ceramica attica, allo stato attuale, non sono attestate nella colonia siracusana. F. Giudice et Alii e il 450 a.C. continua a registrare una consistente crescita del numero di lekythoi, ben settantuno esemplari (di cui sei di tipo ariballico, nuova tipologia che, apparsa in qualche esemplare nella produzione globale dei periodi precedenti, fa ora la sua comparsa anche a Camarina). Si accresce il numero dei crateri, (22 di cui 11 a colonnette, 5 a campana, 1 a volute, 1 a calice e 4 frammenti di tipo non ricostruibile), coppe (8), skyphoi (6) e, in minor numero, anfore (3), kantharoi (3), hydriai (2) e una sola pelike. Degli altri frammenti rinvenuti (22) la forma diffcilmente ricostruibile. Il trend si discosta in parte da quello della produzione globale che nel venticinquennio 475- 450 a.C. registra il primato delle coppe, attestate in minima parte a Camarina, seguite dalle lekythoi, che nella colonia invece continuano a registrare il picco delle importazioni, e dai crateri. 450-425 a.C. Il terzo venticinquennio del V secolo a.C. vede un cambiamento di tendenza rispetto al periodo precedente, con una notevole crescita delle importazioni dei crateri che con sessantotto esemplari costituiscono la forma pi documentata a Camarina in questo venticinquennio. Le lekythoi continuano a costituire una delle forme maggiormente importate nella colonia, attestate da trentotto esemplari (sei ariballiche). Seguono le hydriai (11) e, seppur in numero ridotto, altre forme quali pelikai (4), anfore (3), coppe (3), lebeti (2), oinochoai (1), skyphoi (2), stamnoi (2) e, infne, un unico askos e un unico vaso confgurato a testa femminile. A queste si aggiungono una quindicina di frammenti di forme non ricostruibili. Il trend segue quello della produzione generale che come a Camarina mostra la fortuna di crateri e lekythoi attestati in numero consistente rispetto alle altre forme. Unica differenza sostanziale lo scarso successo che la forma della kylix trova nella colonia a differenza della produzione globale in cui la forma pi attestata dopo crateri e lekythoi. 425-400 a.C. Lultimo venticinquennio del V secolo a.C. vede la completa scomparsa della forma che nel periodo precedente aveva conosciuto il momento di maggiore fortuna, il cratere. Le lekythoi costituiscono la tipologia vascolare che riscuote, pur nel generale calo della produzione, il maggior successo con 14 esemplari (di cui ben 10 ariballiche, ormai tipo prevalente), seguendo la tendenza della produzione globale. Sono attestate anche hydriai (6) e, in numero molto ridotto, oinochoai (3) e pelikai (2) 51 . Il VI sec. a.C., dunque, a Camarina caratterizzato da poche importazioni di ceramica attica e, di conseguenza, da un numero limitato di forme. Se nel 575-550 a.C. cominciano ad apparire sul mercato camarinese le prime coppe, in accordo con la grande produzione di queste forme registrata per il mercato globale, dal venticinquennio successivo fanno la loro comparsa prima le lekythoi e poi altre forme (crateri, hydriai, oinochoai, skyphoi, pelikai). Grandi assenti sono, invece, in questo secolo le anfore, molto attestate nella produzione globale. Con gli inizi del V sec. a.C. le importazioni prediligono quasi esclusivamente la lekythos. La fortuna di questa forma, dal 450 a.C. anche nel tipo ariballico, durer a Camarina fno alla fne del secolo. Solo nel terzo quarto del secolo le importazioni prediligeranno i crateri, per lasciare nuovamente, nellultimo venticinquennio, il primato alle lekythoi. questa una tendenza che rispecchia quella della produzione globale con una differenza, per, legata allassenza quasi totale a Camarina di coppe che, invece, nel V sec. a.C. si contendono con le lekythoi il mercato della ceramica attica. (R. S.) Le singole forme e il relativo contesto (fgg. 10-22) Rimandando allAppendice lanalisi dei contesti delle singole sepolture nelle quali sono presenti vasi attici fgurati, una preliminare rassegna delle singole forme pu dare unidea pi precisa del loro variare dalla fondazione della sub-colonia alla fne del V secolo, allorquando in essa, come nel resto della Sicilia dopo la disfatta ateniese, sono rarissimi i vasi provenienti dallAttica, sostituiti a partire da questo momento da una ceramica fgurata locale, fortemente impregnata di infuenze attiche; fenomeno, questo, che si avuto modo di esplorare nel convegno agrigentino sullet dei due Dionisi 52 e in quelli di Milano e di Parigi del 2004 53 , nei quali stato affrontato il giallo della forte infuenza ateniese in unisola con rarissime importazioni di vasi dallAttica. Una rassegna dei contesti, quindi, 51 Nessunaltra forma sembra essere attestata in questo periodo. Lassenza di forme come il cratere o la coppa costituisce un carattere peculiare del mercato camarinese rispetto al dato generale che mostra invece la persistenza di queste forme, seppure in misura minore rispetto alla lekythos. 52 GIUDICE 2002. 53 GIUDICE 2006. Le importazioni di ceramica attica a Camarina 9 10 F. Giudice et Alii anche se necessariamente parziale e provvisoria, potr dare unidea della destinazione di questi vasi nella polis camarinese dalla fondazione alla fne del V secolo a.C., e quindi della precocit o recenziorit della loro apparizione, e in ultima analisi della loro fortuna. Il periodo che va dalla fondazione di Camarina al 575 a.C. resta ancora pressoch vuoto. Lunico frammento attico attestato (A1) quello proveniente dallarea dellAthenaion e non ne ancora chiara la forma e la decorazione. 1) Kylikes La presenza di importazioni di ceramica attica si defnisce con maggiore chiarezza a partire dal secondo venticinquennio del VI secolo. La prima forma attestata quella della kylix, nelle sue varie tipologie (coppe di Siana, di Kassel, standard, senza stelo). Oggi ne contiamo cinque nel secondo venticinquennio del VI secolo (B1, B2, B3, B4, B5), tre nel terzo (C1, C2, C6), una nellultimo (D4), nessuna nel primo quarto del V secolo, ben otto nel secondo quarto (I75, I87, I88, I89, I90, I93, I114, I115), tre nel terzo (L109, L135, L141), nessuna nellultimo. Il primo esemplare del secondo venticinquennio del VI secolo (B1) proviene da un pozzo situato nel quartiere sud-orientale, il secondo e il terzo (B2, B3) rispettivamente dalle sepp. 1161 e 152 della necropoli di Rifriscolaro; di questi ultimi, in particolare, va segnalata la coppa di Siana (B3), che, rinvenuta nella imponente cella ipogeica, era associata a lekythoi samie e a cinque lydia; il quarto e il quinto esemplare (B4, B5) provengono dal temenos del tempio di Athena (scavi Pelagatti 1961-62). I diversi contesti chiariscono che, in questo venticinquennio, la forma della kylix lunica attestata sia in contesti cultuali, sia sepolcrali (B3) e, anche, abitativi, come farebbe pensare il rinvenimento della coppa B1 in un pozzo. Al terzo venticinquennio si datano le coppe C1, C2, C6. Questultima proviene dalla tomba 1720 della necropoli di Rifriscolaro, del cui corredo purtroppo non si hanno notizie. Per lultimo venticinquennio fnora noto solo un frammento di coppa della collezione Collisani, di cui pure sconosciuto il contesto di provenienza (D4). Nel primo decennio della rifondazione democratica (461-450 a.C.) si datano otto coppe (I75, I87, I88, I89, I90, I93, I114, I115), delle quali va segnalato lesemplare senza stelo a fgure rosse messo in relazione da Beazley col pittore di Sotades (I88). Esso proviene dalla sepoltura 1364 della necropoli di Passo Marinaro ed associato ad una lekythos a fgure rosse e a parecchi vasi alterati dal fuoco e ridotti in minuti frammenti. Al terzo quarto del V secolo (450-425 a.C.) si datano le tre coppe L109, L135, L141, ma purtroppo di nessuna dato conoscere il contesto. Nessuna kylix nota nellultimo quarto del V sec. a.C. 2) Lekythoi A partire dal terzo venticinquennio del VI secolo documentata la forma della lekythos in tre esemplari (C3, C4, C5), e, poi, in uno dellultimo quarto del VI secolo (D8), in pi di venti del primo quarto del V secolo 54 , e in ben settanta del primo decennio della terza fondazione 55 ; successivamente ne sono testimoniate, a decrescere, circa quaranta nel pieno periodo classico 56 , e pi di dieci dellultimo quarto del V secolo 57 . Non di tutti i pezzi conosciamo il contesto di rinvenimento. Per il terzo venticinquennio segnaliamo che le lekythoi (C3 e C4) provengono dalla necropoli di Rifriscolaro, ma purtroppo non ne stato edito il contesto. Di pi sappiamo della lekythos (C5) con scena di partenza col carro (con divinit) sul corpo del vaso, e con scena dionisiaca sul collo, proveniente dalla tomba 497 della necropoli di Rifriscolaro: non ancora attribuita, indubbiamente un vaso di alto prestigio e si associa a due anfore attiche a fgure nere (D2- D3, vd. sotto), ad una coppa attica a basso piede, ad una lucerna attica, ad un kernos (?). La forma della lekythos attestata ora per la prima volta a Camarina, merita, grazie a questo esemplare, una rifessione sulle condizioni della polis della met del VI sec. a.C., ribelle a Siracusa. ovviamente diffcile precisare se lesatta cronologia del vaso si collochi prima o dopo lesito infelice della guerra contro Siracusa; la presenza, tuttavia, di piccole grappe di bronzo e la sua associazione con le due anfore che meglio si datano allinterno del venticinquennio successivo, la indicano come un vaso di eccezionale prestigio, arrivato a Camarina probabilmente prima della sua ribellione a Siracusa, e sepolto alla morte del suo proprietario. Databili nel terzo quarto del VI secolo, sono pure due lekythoi della sub-Deianeira shape (C3, C4), la prima assegnata al pittore del Pharos (F. Fouilland), e laltra non ancora attribuita, vasi certamente di rango minore rispetto a quello della tomba 497 (C5). 54 F1-F21ter; G1. 55 H1-H23; I46; I48; I50-I74; I76-I86; I91-I92; I95; I107-I112; I119. 56 L1; L7; L8; L89; L106; L111-L132; L134; L139; L142-L150. 57 M10-M17; M19-M24. 11 Le importazioni di ceramica attica a Camarina Verso la fne del VI secolo si data la lekythos con Enea e Anchise in fuga da Troia (D8). Il vaso, proveniente sempre dalla necropoli di Rifriscolaro, faceva parte della collezione Pace (inv. 5905). Non abbiamo purtroppo notizie del suo contesto di rinvenimento. Nel primo quarto del V secolo, a causa del trasferimento, da parte di Gelone, degli abitanti di Camarina a Siracusa, nella nostra citt arrivano pochissimi vasi di non grande valore. La forma prediletta appare, in ogni caso, ancora la lekythos 58 , rappresentata da pochi esemplari attributi a ceramograf di infmo livello 59 . Gli sparuti vasi e i poveri contesti delle sepolture di questo periodo, quando noti 60 , danno una inconfondibile testimonianza del miserando stato della citt nei primi decenni del nuovo secolo. Nel primo decennio della terza fondazione i vasi a fgure nere si riducono ormai a pochi esemplari: sono lekythoi decorate sul collo semplicemente da palmette, tutte attribuite alloffcina del pittore della Megera (H3-H23), o alloffcina del pittore di Athena (H1-H2). Siamo ormai vicini alla met del secolo, e le lekythoi di queste offcine sono le uniche superstiti dellantica tecnica; esse, a Camarina come a Gela, costituiscono - a lato delle pregevoli ceramiche a fgure rosse - il panorama pi povero della nuova citt ripopolata. In catalogo se ne contano pi di una ventina e sono presenti, dove il contesto noto, in tombe in cui sono associate a materiali a vernice nera e grezzi e non mancano tombe di bambini, in cui la pietas si esprime nel numero spesso alto di questi piccoli vasi (Cat. H, passim). Nella maggior parte dei casi la lekythos della classe della Megera il solo elemento del corredo funebre (vd., per es., le tombe da cui provengono H3, H6, H8, H10) oppure rappresentata da due esemplari 61 . 58 F1-F21ter; G1. 59 Vd. paragrafo su I ceramograf. 60 Delle lekythoi di questo periodo noto il contesto della F21 proveniente da Passo Marinaro sep. 72 (Vd. SALINA 1989-90, 65-69, tav. 9, 1-2); le rimanenti provengono genericamente dalla necropoli settentrionale (Scoglitti) (F2), dalla necropoli di Scoglitti (F4-F5), da Passo Marinaro (F9), oppure genericamente da Camarina (F1, F3, F6-F8, F10-F20, F21bis-F21ter, G1). 61 Queste piccole lekythoi decorate con semplici palmette costituiscono il solo e unico corredo delle seguenti sepolture: la lekythos H3 prov. dalla sep. 803 di P. Marinaro; la lekythos H6 prov. dalla sep. 580; la lekythos H8 prov. dalla sep. 688; la lekythos H10 prov. dalla sep. 947. Altre, sempre del 461-450 a.C., sono associate, invece, ad altro corredo: vd., per es., la lekythos H1 prov. dalla sep. 550 di P. Marinaro associata ad una lucerna ombelicata, ad uno skyphos nero, e ad un ago di bronzo rotto; la H2 prov. dalla sep. 900 di P. Marinaro associata a tre kylikes nere e ad uno scodellino a calotta; le lekythoi H4 e H5 prov. dalla sep. 993 associata a piccolo vasellame (appena Passando ai vasi dipinti a fgure rosse, nel primo decennio della terza fondazione, appare ormai defnitivamente affermata la nuova tecnica, che proprio a Camarina, come anche a Gela, ha da questo momento uno dei mercati pi ricettivi. Il rituale funerario, tuttavia, sembra non cambiare, e il ruolo, di secondo rango, affdato alla lekythos in questo periodo pare confermato anche per le fgure rosse decorate dai pittori attestati nella polis 62 . A parte lanomalia delle due lekythoi funerarie del pittore di Atene 1826, che rimandano probabilmente a costumi ateniesi 63 , il rituale, spesso consistente nella deposizione di una sola lekythos, non sembra discostarsi da quello concernente i vasi a fgure nere. il caso, per es., delle lekythoi I50, I64, I68, I70, I80, I86, I107, I111, rinvenute nelle sepolture di Passo Marinaro 64 ; oppure di una lekythos associata ad altro corredo non fgurato o a terrecotte 65 . Talora, come per le fgure nere, allinterno della sepoltura sono due lekythoi, senza (per es., tracce dello scheletrino...lekane attica nera con coperchio; prochoe nera a beccuccio con otto palmette sulla spalle; una coppia di boccalettini ansati con ventre baccellato; un paio di minuscole lekythoi a fondo bianco con giro dellera; due lekythoi ariballiche nere; piattello con triplice ordine di palmette impresse; uno skyphos nero.); la lekythos H7, prov. dalla sep. 630 associata ad una scodellina; la H9, prov. dalla sep. 692, (cappuccina-bambino), associata ad uno skyphos nero e ad una bella fresca lekane; la H11, prov. dalla sep. 963 a cappuccina di un paio di tegole, ad una zuppierina a fogliette sulle spalle, ad uno skyphos ed una piccola olpe nera; le lekythoi H12 ed H13 dalla sep. 1374 (a cappuccina, senza tracce di ossa), a tre vasettini grezzi (P. Orsi parla di una sola lekythos, la Lanza ne scheda due). 62 Vd. paragrafo su I ceramograf. 63 Vd. paragrafo su I ceramograf. 64 Queste lekythoi costituiscono il solo e unico corredo delle seguenti sepolture: la I50 prov. dalla sep. 267 di P. Marinaro; la I64 prov. dalla sep. 39 di P. Marinaro (inumazione in cappuccina...sotto il braccio sinistro: lekythos a fgure rosse raffgurante una civetta; buca scavata nel tufo); la piccola lekythos I68 prov. dalla sep. 302 (essa costituiva lunico elemento di corredo allinterno di unanfora contenente ossa di bambino); la lekythos I70 prov. dalla sep. 878 (anfora verticale senza nessuna traccia e di sotto una tomba a baule alla mano destra una lekythos nera); la I80 prov. dalla sep. 715 (piccolo baule fttile coperto con due paia di tegole a cappuccina); la I86 prov. dalla sep. 531 (a cappuccina per adulto); la I107 probabilmente dalla sep. 1466 (ustrinum di circa 70 cm. q. senza tracce di ossa); la I111 dalla sep. 77 (fossetta superfciale nella sabbia con uno scheletro cremato in posto). 65 La lekythos I74 prov. dalla sep. 276 di P. Marinaro (cassetta rettangolare di tegole) associata ad uno skyphos grezzo. 12 F. Giudice et Alii I51) 66 o con altro corredo 67 . Poche differenze si colgono nel rituale del venticinquennio successivo (450-425 a.C.), per il quale ci sono fnora note circa 40 lekythoi che, in genere, o costituiscono lunico elemento di corredo, o sono associate a materiale grezzo e di scarso prestigio 68 . La lekythos, di media o piccola grandezza, non appare quindi associata ad altro materiale attico fgurato (tranne la presenza di qualche frammento sporadico), ma soltanto a piccoli oggetti di bronzo, vasi acromi, terrecottine fgurate 69 . 66 La lekythos I51 proviene dalla sep. 358 (Baule fttile mezzano). Essa era deposta al gomito destro; al gomito sinistro era una altra lekythos gemella (non individuata). 67 Vedi le lekythoi I48, I84 prov. entrambe dalla sep. 369 (cassetta di tegole per adulto; vicino alla prima era un alabastro di alabastro); e, ancora, la lekythos I76, prov. dalla sep. 69 (Inumazione in cappuccina...ai piedi, olpe con parte superiore a vernice rossastra, inv. 6384; tra le gambe, lekythos a fgure rosse raffgurante una fgura femminile alata con corona di ulivo in mano; inv. 6335) associata ad unolpe con parte sup. a vernice rossastra; la lekythos I79, prov. dalla sep. 594 (a cappuccina di due paia di tegole) era associata ad una grande terracotta seduta (acefala) con fgurina in grembo; la lekythos I48, prov. dalla sep. 369 di P. Marinaro era associata ad unaltra lekythos pi piccola a fondo bianco attribuita al pittore di Atene 1826 (I84) e ad un alabastron di alabastro. La peculiarit di questo rinvenimento, come abbiamo visto, apre il problema della sua titolarit (era di un ateniese?); non si hanno fnora notizie del contesto delle lekythoi I57 e I58 dette provenienti dalla sep. 92. 68 Entrando nel dettaglio registriamo che dalla sep. 686 proviene la sola lekythos L114, dalla sepoltura 40 la sola lekythos L127, dalla sepoltura 544 la sola lekythos L142. In altre sepolture la lekythos associata ad altri elementi di corredo: la L120, prov. dalla sep. 133 (tomba a cappuccina) associata ad un ago di bronzo; la L124, prov. dalla sep. 817, ad una phiale a vernice nera. Talora dalla stessa tomba provengono due piccole lekythoi: la piccola lekythos L122, prov. dalla sep. 142 (a cappuccina di un paio e mezzo di tegole) era associata ad una lekythos ariballica, ad un boccaletto ansato panciuto grezzo, ad un bustino muliebre fttile, ad una fgurina a macchietta lavorata tutta a mano libera, meno la testa ricavata a stampo (nella foto visibile il fondo di un altro vasetto); dalla sep. 92 provengono due minuscole lekythoi, di cui una in catalogo (L130). 69 La piccola e insignifcante lekythos L129 dalla sep. 136 con busto muliebre associata ad un corredo pi consistente: un grande recipiente grezzo, simile ad un cratere; ...due piccole hydriai, ...due lucerne ombelicate grezze; un minuscolo stamnos fasciato; lorlo di un piccolo cratere a calice, con testa rossa di efebo; alcuni skyphoi neri; una minuscola oinochoe e una lekane grezza... i piedi di una statuetta muliebre in creta; la L131 proveniente dalla sep. 1260 (scheletro in nuda terra col cranio ad E. Alla mano sinistra una lucernetta aperta e una piccola lekythos con meandro e fgura muliebre rossa (LANZA 1990, p.125 scheda invece una lekythos con un giovane che lancia una pietra); la L139 associata ad una scodellina col suo coperchio e ad una lekane grezza col suo coperchio; la L143 associata a statuina fttile di Tammuz Adonis... piccolo askos grezzo. Frammento di ventre di vaso con Dalle sepolture databili nellultimo venticinquennio del V emergono lekythoi in genere della secondary shape (e, come vedremo, lekythoi ariballiche) qualitativamente migliori di quelle del venticinquennio precedente, quali, per es., quelle attribuite al pittore dellAncella del Louvre e al pittore di Canea, ceramograf dotati di una certa eleganza stilistica. Come nel periodo precedente, sono presenti sepolture il cui corredo costituito da una sola lekythos (M12, M16) 70
o da una lekythos con altro corredo come nella M17, associata ad un ago di spillone bronzo 71 . Una storia diversa, gi dal punto di vista cronologico, presenta la variante ariballica della lekythos, essendo stata questa forma introdotta ad Atene solo a partire dal secondo venticinquennio del V secolo. Essa nasce come variante della lekythos standard o secondary, e quindi si afferma in maniera autonoma, specie nellultimo quarto del V secolo, spesso legata a sepolture di bambini. Per es., la lekythos ariballica I62, proveniente dalla sep. 444 di Passo Marinaro, attribuita al pittore di Icaro, era associata ad un ricco corredo di circa trenta vasetti (anforette vitree cuoriformi greco-fenicie policrome... alabastron dello stesso genere... frr. di un alabastron di alabastro... quattro minuscole lekythoi ariballiche nere... piccolo alabastro conico a vernice nera... askos grezzo... in forma di animale... piccola lekane nera con coperchio. Lucernetta e piattello grezzi. Scodelletta... massa di piccolo vasellame nero frantumato, skyphoi, kylikes, scodellini; in tutto una trentina di esemplari...; due fgurine fttili muliebri sedute con polos in capo, due colombine e una grande statuetta seduta di terracotta con phiale in mano identifcata con Afrodite o Persefone con un Eros o demone della morte tenuto in grembo). Il sepolcro di fanciulla, anzi di tenera fanciulla, da ritenersi uno dei primi della terza fondazione della citt. Il suo ricco corredo inaugura un rituale che sar tipico delle sepolture di morti in giovanissima et: la testa femminile sul corpo della lekythos potrebbe alludere alla giovanissima defunta. Ma la lekythos ariballica poteva costituire anche il corredo di un personaggio adulto specie fg. r. Skyphos grezzo, quattro frammenti di guarnitura in doppia lamina di rame di un vaso di legno, probabilmente di un secchio, oppure di un cofanetto rotondo... ago di bronzo. 70 Cfr. la lekythos M12 rinvenuta sopra la sep. 861 (a cappuccina; scheletro col cranio a NE); la lekythos M16 rinvenuta poco sopra la sep. 1417 di P. Marinaro (a cappuccinacranio a levante). 71 Cfr. la lekythos M17, prov. dalla sep. 185 di P.M. (inumazione in cappuccina) associata ad un ago di spillone in bronzo. 13 Le importazioni di ceramica attica a Camarina nei primi anni della rifondazione democratica. In questo periodo sinquadra la lekythos ariballica I95 della sep. 328 con scena di donna che suona le nacchere e giovane attribuita al pittore di Comacchio. Le dimensioni della sepoltura (m. 1,72 x 0,73, x 0,48) fanno pensare ad un individuo adulto, probabilmente di sesso femminile, come farebbe daltronde supporre, oltre ad un alabastron di alabastro, una piccola lekane grezza con coperchio in creta giallastra purissima quasi untuosa. La terza lekythos ariballica I108, ancorch non attribuita, ma con sagoma tipica di questo periodo, assegnata dai cartellini del museo alla sep. 859 di Passo Marinaro; diversamente la Lanza (1990) annota che la sep. 859 era priva di corredo. In pieno periodo classico si datano otto lekythoi ariballiche (L1, L89, L144, L145, L146, L147, L48, L149), ma solo di alcune conosciamo il contesto. La prima (L1), proveniente dalla sep. 1187 di Passo Marinaro, non associata ad altro corredo; la seconda (L146), stata, invece, rinvenuta insieme con altri vasetti non fgurati (due skyphoi, tazzina grezza, pateretta) e ad un anellino di rame e digitale di ferro con grande castone. Dellultimo quarto del V secolo sono attestate dieci altre lekythoi ariballiche (forma, come abbiamo visto, presente a Camarina in questo periodo assieme alla lekythos secondaria, alla oinochoe, alla pelike, alla hydria). Esse in genere sono associate ad altro corredo (vd. le lekythoi ariballiche M10, M13, M22, M23, M24). La M10 72 , deposta vicino alla mano destra assieme ad un boccaletto; la M13 73 assieme a tre piccole hydriai attiche (una alla destra e due alla sinistra del defunto) di cui una era completamente nera, le altre due dipinte a f.r. con soggetto quasi identico. Dalla sep. 1188 di Passo Marinaro (a cappuccina di un paio di tegole) provengono una lekythos ariballica con Sfnge di proflo a destra (M24) e una prochoe nera. Apparentemente senza corredo era la lekythos ariballica dalla sep. 1011 di P.M. (a cappuccina di forse due paia, ma parzialmente gi violata... tracce di ossa): da 72 La lekythos M10 prov. dalla sep. 1240 (a cappuccina di tre paia di tegole di corto con suolo pure di tegole cranio ad Est) associata ad un boccaletto a vernice nera. 73 La lekythos ariballica M13 prov. dalla sep. 1114 di P.M. (a cappuccina di tre paia di tegole... cranio ad E), associata a tre piccole hydrie attiche (una alla d. e due alla s.); avevano tutte le identiche dimensioni ; una era completamente nera e le altre due dipinte a f.r. [Vd. M5, M6] ...Ai piedi del morto: lucerna, piccolo skyphos nero, lekythos ariballica con oca che becca in un tumulo (?) sotto cui serpe (p. 103-4). Vd. LANZA 1990, 104-105, sep. 1114 (Ha nel becco un lungo oggetto arrotolato [serpente?]). essa proviene la piccola lekythos ariballica con fgura di Sfnge (M11), attribuita al pittore della Sfnge di Mainz. Non dato, quindi sapere se fossero presenti altri elementi di corredo 74 . Il panorama delle forme si amplia a partire dallultimo quarto del VI secolo a.C.: sono testimoniate anfore, crateri, oinochoai, skyphoi, hydriai. 3) Anfore A partire dallultimo venticinquennio del VI secolo appare a Camarina la forma dellanfora 75 . Di questo periodo, infatti, sono noti quattro esemplari di grandi dimensioni stilisticamente simili, con collo distinto dal corpo del vaso, e con doppia fla di palmette diritte e rovesciate, divise da una catena di cerchi (D2, D3, D6, D7). Il contesto di rinvenimento noto per le anfore D2- D3 76 . Esse provengono dalla sepoltura 497 della necropoli di Rifriscolaro e sono associate ad una coppa ionica del tipo B2, ad una coppa attica a basso piede (tipo C), ad una lucerna attica, ad un kernos (?), ed alla grande lekythos frammentaria con scena dionisiaca sul collo e scena di partenza col carro alla presenza di Apollo ed Hermes - le due uniche fgure superstiti - (C5). Le grappe di bronzo applicate per un restauro operato in antico indicano che essa, inquadrabile nel venticinquennio precedente, era stato un oggetto caro al defunto ed interrato, al momento della sepoltura, assieme ai suoi resti. Il ricco corredo farebbe pensare - come si detto nel paragrafo sulle lekythoi - a personaggi di alto rango, vissuti nel momento della rivolta di Camarina contro la metropoli siracusana (553-552 a.C.). La forma dellanfora a collo distinto, assente nel breve periodo di vita della citt nel primo quarto del V secolo, riappare nel momento della terza fondazione (461 a.C.) con un solo esemplare del tipo nolano, attribuito ad Hermonax e con fgura di satiro su entrambi i lati (I1) 77 . Un altro frammento di anfora (?) conservato in una collezione privata (I8); di altri esemplari poco sappiamo dei contesti di rinvenimento 78 . 74 La lekythos ariballica M23 con sfnge proviene dalla sep. 186 di P. Marinaro (ORSI 1904: breve area di ustrino senza ossa e con due vasettini, uno dei quali era una lekythos ariballica nera con fg. r. di sfnge...). 75 Le anfore D2 e D3, provengono dalla sepoltura 497; lanfora a collo distinto D6 (ex coll. Pacetto) prov. dalla necropoli di Scoglitti; lanfora D7 prov. genericamente da Camarina. 76 Vd. Tabella dei contesti. 77 Vale la pena, a questo proposito, ricordare che lanfora nolana, al contrario, molto comune nella vicina Gela, dove, in questo periodo sono noti ben 26 esemplari (TA ATTIKA 2003, 36, 76, fg. 6b). 78 Ricordiamo lanfora I49 attribuita al pittore di 14 F. Giudice et Alii Nel terzo quarto del V secolo si colloca lanfora a collo distinto L43, frammentaria, proveniente dalle adiacenze della sepoltura 819 della necropoli di Passo Marinaro, con scena di Amazzonomachia, attribuita al gruppo di Polignoto indeterminato; o, ancora, lanfora L138, con kymation sotto lorlo e palmette contrapposte tra spalla e parte inferiore delle anse, proveniente dalla sep. 282 di Passo Marinaro, della quale purtroppo non si conosce il contesto. Nessuna anfora dellultimo quarto del V secolo nota a Camarina. 4) Crateri Della forma del cratere noto a Camarina un piccolo frammento databile nellultimo quarto del VI secolo, ma una presenza consistente di questa forma si registra solo a partire dalla terza fondazione, allorquando dalle necropoli della citt provengono pi di venti esemplari; e, principalmente, in pieno periodo classico (450-425 a.C.), momento in cui i crateri attestati raggiungono quasi il numero di settanta. Allinterno della forma sono compresi le varianti a colonnette, a campana, a calice, a volute, e frammenti di tipo indeterminato. Purtroppo solo di alcuni esemplari noto il contesto di rinvenimento. Fra i crateri a colonnette databili nel primo decennio della fondazione ne va segnalato un buon numero che non presenta altro corredo se non il cratere stesso utilizzato come cinerario (vd. I13, I19, I22). Nella sep. 891 il cratere I10 conteneva solite ossa cremate e due alabastra in frantumi. Il cratere a colonnette I12 della sep. 974, coperto da un rozzo bacile capovolto aveva nellinterno ampia pisside nero-iridescente e poche ossa cremate 79 . Riguardo al cratere I15, proveniente dalla sepoltura 1157, annotava Orsi: attorno al ventre del vaso erano collocate due kylikes nere combacianti, senza manichi... ed inferiormente a queste un alabastron di alabastro. Il vaso ossuario, racchiudente ossa cremate. Per questo periodo ricordiamo, infne, il cratere a colonnette I106 proveniente dalla sep. 280, per il quale Orsi chiosava che era contenente abbondanti ossa cremate. Posata sulla tegola di protezione stava una strigile di bronzo , oggetto che con ogni probabilit sottolineava lo status del defunto. In questo primo decennio della terza fondazione si inquadra un solo cratere a campana (I44), per il quale si ha fortunatamente notizia Siracusa 22174, prov. dalla sep. 46 di P. Marinaro (scavi 1972). 79 In LANZA 1990, 74, sep. 974, tav. 42, appaiono tuttavia associate una coppa su stelo e una lucerna. del contesto di rinvenimento. Esso, in frammenti con fgure femminili superstiti, proveniva da un ustrinum (sep. 901) ed era associato a rottami di due kylikes nere. Per il venticinquennio successivo (450- 425 a.C.) vanno segnalati, come per il primo decennio della fondazione, crateri a campana utilizzati come cinerario, senza altro corredo: il caso per es. dellesemplare L57 della sep. 413; su di esso Orsi annotava: coperto da un piatto grezzo capovolto giaceva un piccolo cratere a campana perfettamente intatto contenente sino a met minute ossa cremate esternamente un alabastron disfatto; o, ancora, dellesemplare L67 proveniente dalla sep. 151 di Passo Marinaro (incinerazione in cratere, verticale sulla sabbia) o di L70 dalla sep. 1478 di Passo Marinaro (grandioso cratere a colonnettecoperto da un mattonaccio quadro con prominenza circolare al centro, ...cenere derivante da un individuo giovane) 80 . La tipologia di sepoltura , quindi, abbastanza uniforme, e costante appare lassenza di corredo aggiuntivo allinterno del cratere cinerario. N sostanzialmente fa eccezione il cratere L81 della sep. 14 di Passo Marinaro: ustrinum con carboni e ceneri senza ossa. A m. 1,25 precisi di distanza da essa un cavo circolare nella sabbia vergine, a m. 2 di profondit, racchiudeva un grande vaso a colonnette, riempito in buona parte di una massa di cenere leggerissima, con poche candide ossa... cremate. La bocca ne era chiusa da un robusto piatto leggermente concavo, con ampio labbro e beccuccio, per versare la poltiglia che in origine vi si manipolava. Non diverso il tipo di sepoltura, quando, invece del cratere a colonnette, utilizzato quello a campana, il quale, spesso, costituisce lunico vaso destinato a contenere le ossa cremate del defunto 81 . Tuttavia, come laltro tipo, lo si pu 80 O, ancora, di L71 dalla sep. 1307 (area di ustrino di circa un m. di circonferenza e poco sotto di esso un vaso a colonnette coperto di una lastra calcarea rettangolare. Conteneva ossa cremate); o di L73 della sep. 1493 (piccolo ossuario in forma di vaso a colonnette circondato e coperto di scaglieesso non conteneva ossa cremate ma della sabbia interamente cinerea, il che fa supporre una intensa cremazione di individuo giovanissimo); o di L76 dalla sep. 68 (incinerazione in cratere, vert. in una bucaallinterno ossa bruciate), o di L78 della sep. 1347 (protetto da una tegola si rinvenne un grandioso vaso a colonnette il quale racchiudeva ossa e ceneri); o di L86 della sep. 332 (incinerazione in cratere, vert. in una bucaallinterno ossa bruciate). 81 Sep. 289 di P. Marinaro (L22): una tegola proteggeva un grande... cratere a campana a f.r.con entro abbondanti ossa cremate, provenienti, penso, dalla vicina bruciatura; sep. 602 bis di P. Marinaro (L23): area di ustrino di m. 2 x 1, senza ossa. Allestremit un cratere a campana in frantumi, ridotto solo a met; dalla sep. 413 15 Le importazioni di ceramica attica a Camarina talora trovare associato ad altri vasi di corredo. Per il cratere a campana L45 dalla sep. 1252, per es., Orsi annotava: in un pozzetto profondo oltre 2 m. si trov un cratere a campana coperto di un piatto rustico a beccuccio, di un tipo che frequente negli scarichi di Gela e di Camarina. Conteneva abbondanti ossa cremate ed era tutto nero. In tutta prossimit si trov anche il corrispondente ustrino con minime tracce delle ossa sfuggite nella , una lucernetta, uno skyphos ed un vasetto a calotta neri; oppure per il cratere a campana L55 dalla sep. 503: Alla prof. di appena 1 m., poggiato sulla sabbia vergine, assicurato in giro da piccole pietre, e protetto da una mezza tegola, giaceva un piccolo cratere a campana, a cm. 30 Nellinterno del vaso superiormente erano distribuiti: un manico di strigile in ferro, una bella lucerna ombelicata n. con fascia rossa, uno scodellino a calotta, una piccola kotyle n. a manico verticale, il labbro di un vasetto (forse un aryballos) in bronzo. Sul fondo una modica quantit di ossa cremate. Anche in questo caso, come per il cratere a colonnette I106 dalla sep. 280 di Passo Marinaro (con strigile) il corredo chiarisce lo status del defunto. La variante a calice del cratere (L47) stata rinvenuta nella sep. 93 di Passo Marinaro, di tegole a cappuccina, con scheletro dal cranio ad est, da cui proviene il cratere a calice con soggetto dionisiaco su entrambi i lati. Al di sopra delle tegole di chiusa stavano i rottami di un cratere a f. r. ed il fondo di un altro (a calice?), probabilmente svuotato in epoca recente delle ossa cremate. Se lipotesi di Orsi della presenza di un secondo cratere a calice corretta, questo sarebbe il primo caso di una sepoltura con due crateri (senza altro corredo). Ed, ancora, un cratere a calice associato ad altri vasi di corredo lesemplare L37, proveniente dalla sep. 524 (cratere a calice con Erma itifallica tra satiro e menade (A) e tre giovani ammantati (B), attribuito al pittore di Pantoxena da J.D. Beazley). Esso era coperto da un tegolone messo di piano e conteneva ossa giovanili abbruciate... Esternamente erano appoggiate alle anse due piccole kylikes nere...; una conteneva una strigile di P. Marinaro (breve area di ustrino) proviene il piccolo cratere a campana (L57), coperto da un piatto grezzo; esso contenente sino a met... ossa cremate; sep. 379 (L58), sotto una zoccolatura che probabilmente sosteneva un altare funebre apparve una fossetta rettangolare nella quale era stato calato, coprendone poi la bocca con una tegola, un cratere a campana contenente abbondanti ossa cremate; dalla sep. 854 proviene il cratere a campana (L64) con scena nuziale (A) e ammantato tra due fgure femminili (B), conservato nellantiquarium camarinese (in LANZA 1990 non compare nel corredo della tomba mentre DI STEFANO 1998 lo dice proveniente da essa). in bronzo, laltra un bocchino di aryballos in bronzo, oggetti della palestra, appartenuti al giovane cremato. Come gi per il cratere a campana L55, anche in questo caso segnalato lo status del defunto. Chiude la serie dei crateri a calice il vaso L93, rinvenuto nelle adiacenze della sep. 819 di Passo Marinaro (ustrinum di un mezzo m.q.... senza oggetti). Annotava orsi che nelle fancate erano collocati grandi pezzi a f.r. di una hydria e di un cratere ed aggiunge che nel primo periodo degli scavi in questa vicinanza si raccolsero altri grandi pezzi. probabile, quindi, che la tipologia della sepoltura fosse quella con i due grandi vasi associati, cratere ed hydria, presumibilmente appartenenti a defunti di alto status sociale 82 . 5) Oinochoai Nellultimo quarto del VI secolo a.C. fa la sua apparizione pure la oinochoe (D9); essa successivamente documentata in pieno periodo classico (L3); e ben tre esemplari sono attestati nellultimo quarto del V sec. a.C. (M7 83 , M18, M25). Poche indicazioni si hanno purtroppo sul contesto di rinvenimento. Per la D9 non si hanno notizie del contesto; per la oinochoe M18 detto semplicemente 84 : anche la oinochoe fg. 102, rinvenuta in vicinanza del sep. 91, ha un soggetto dindole assai affne al precedente. 6) Skyphoi Sempre a partire dallultimo quarto del VI secolo attestata la forma dello skyphos (D1), documentata anche da un altro esemplare databile nel venticinquennio successivo (500-484 a.C.) (F22). Unimpennata nellimport di skyphoi si registra nel periodo della terza fondazione con sei esemplari (I96-I101); mentre un forte calo si verifca nel periodo pienamente classico, rappresentato da due esemplari (L95, L136); la forma non attestata nellultimo quarto del V secolo a.C. Abbiamo notizie del contesto per lo skyphos D1 con scena di congedo su entrambi i lati tra palmette, proveniente dalla sep. 201 di Passo Marinaro. Esso giaceva nellinterno della costruzione circolare, era una piccola area di ustrino di cerca mezzo metro quadrato; assieme allo skyphos furono rinvenuti rottami di unanfora a f.n. scadentissimi e frammenti di oenochoe a bocca circolare; gli altri erano rottami 82 Vd. paragrafo sulle hydriai. 83 Oinochoe dai livelli iniziali della fornace Provide. (PELAGATTI 1996, 12; PISANI 2006, 224, fg. 4; GIUDICEb 2007, 217, n. cat. 447). 84 ORSI 1904, c. 902, fg. 102. 16 F. Giudice et Alii insignifcanti. Del successivo breve periodo della necropoli (500-484 a.C.) noto un frammento di skyphos del gruppo CHC (superstiti parzialmente una palmetta ed una Sfnge) (F22), ma nulla noto del contesto di rinvenimento. Pi ricco il momento della terza fondazione (461-450 a.C.) con ben tre skyphoi del pittore di Lewis (I96, I97, I98), uno skyphos del pittore del Louvre CA 1849 (I99) e due skyphoi della classe degli Owl skyphoi (I100, I101). Di provenienza sporadica da Passo Marinaro sono gli esemplari I96, I97, I98; della collezione Collisani faceva parte lesemplare I98. Le provenienze sono note, quindi, soltanto per gli skyphoi I100 e I101. Lo skyphos I101 proviene da una sepoltura di Passo Marinaro, di cui non stato pubblicato il contesto di rinvenimento. Di pi sappiamo dello skyphos I100; esso stato rinvenuto nella sep. 374 di Passo Marinaro (baule fttile di medie dimensioni contenente uno scheletro dal cranio a sud-est) e assieme ad un altro era deposto alle due mani; un terzo skyphos era ai piedi con una delle anse verticali; nello stesso punto erano una lucerna nera ombelicata ed un boccaletto a forma di attingitoio; al braccio sinistro e destro erano due piccoli alabastra. Il corredo abbastanza ricco, anche se composto da poveri vasetti, pu darci lidea del contesto allinterno del quale erano deposti gli skyphoi di questepoca. La presenza di esemplari del pittore di Lewis e della sua cerchia testimonia, tuttavia, che esistevano tombe in cui erano presenti skyphoi attici a fgure rosse di maestri abbastanza rappresentativi della produzione di et protoclassica. 7) Hydriai Come lanfora, lhydria sembra fare la sua apparizione a Camarina solo a partire dallultimo quarto del VI secolo. A Beazley, di questo venticinquennio, era noto un esemplare dellex collezione Pacetto con efebo in corsa tra giovani, attribuito al gruppo del Vaticano G52 (D5). Di essa purtroppo nulla sappiamo del contesto di rinvenimento. Nessuna hydria si registra nel breve momento di vita della citt nel periodo ippocrateo- geloniano. La forma riappare nel momento della terza fondazione con un primo esemplare noto al Beazley (I47) e con un secondo aggiunto successivamente (I34). Il primo, con due donne, attribuito al pittore della Lekythos di Yale (J.D. Beazley), il secondo, con Borea che insegue orizia, inquadrato nelloffcina del pittore dei Niobidi (G. Giudice). Entrambi, da Passo Marinaro, sono rinvenimenti sporadici e non danno quindi altre informazioni. Su un terzo frammento, infne, anche se attribuito dubitativamente ad unhydria (I35), bisogna richiamare lattenzione. Esso conserva una splendida testa di Athena, protetta da un elmo caratterizzato da un lungo lophos decorato lateralmente da un Pegaso alato a f.r., ed stato attribuito alloffcina del pittore dei Niobidi, e, probabilmente, al pittore dei Satiri Villosi (G. Giudice), la cui produzione scende al di sotto della met del V secolo; vale la pena di ricordare che nel frammento stato riconosciuto un possibile riferimento alla Parthenos fdiaca 85 . Anche se non disponiamo delle immagini vale la pena di richiamare il contesto della sep. 819, vicino alla quale stato trovato il fr. di vaso L51, attribuito allimportante gruppo di Polignoto (Ustrinum di un mezzo mq cranio ad E, senza oggetti. Nelle fancate erano collocati grandi pezzi a f.r. di una hydria e di un cratere. Nel primo periodo degli scavi in questa vicinanza si raccolsero altri grandi pezzi). Anche in questo caso la presenza di unhydria testimonianza della importanza della tomba e del defunto ivi seppellito. La tipologia vascolare dellhydria, dai sei esemplari degli elenchi Beazley, raggiunge il numero di undici nel 450-425 a.C. Fra queste di particolare importanza la scena di anodos sulla spalla e di partenza del guerriero sul corpo della kalpis L20, proveniente dalla sep. 578 (grande hydria nera con due fasce di fgure era in un cavo del suolo a piccola profondit coperta da una scaglia e a met colma di grosse ossa cremate. Allesterno un boccaletto grezzo). Sempre in sepolture di prestigio sono state rinvenute le hydriai L27, L92, L103, L104, L107. In particolare, le hydriai L27, L103 ed L104 provengono tutte dalla ricca sep. 1222 di Passo Marinaro. Come annotava Orsi 86 , questa era una grande tomba di pezzi a due flari, chiusa da quattro copertoni ; essa rappresentava una novit poich conteneva un grandioso baule fttile col suo coperchio carenato in due pezzi. Lo scheletro era disteso col cranio verso E; alla gamba sin. una bella e media hydria a f. r., alla des. una lucerna ombelicata nero ebano ed una piccola lekythos aryballica con fgurina muliebre nonch un orcioletto grezzo in pezzi ovolare. Alla mano des. una lametta o spatoletta di bronzo senza taglio, rotta al manico alle due spalle des. e sin. altre due hydrie gemelle per disegno e dimensioni alle precedenti, ma di esse una a met distrutta. Va ancora notato che 85 GIUDICEc 2003, 16-17. 86 ORSI 1907, 484; LANZA 1990, 120, sep. 1222, nn. 1-3. 17 Le importazioni di ceramica attica a Camarina sopra i copertoni vi era uno dei soliti boccaletti grezzi di cui la necropoli ci ha dato diecine di esemplari e nellinterno della cassa alle testate ed ai piedi erano due e due (quattro) arpioni di ferro a doppio gambo con tracce di fbbre legnose, i quali sembrano fossero destinati a maneggiare un assito sul quale sarebbe stato disteso il morto; forse una specie di letto funebre adibito nella e nella e poi deposto col morto stesso nel sepolcro. Purtroppo solo un frammento pervenuto della grande hydria L92 con Nike e fgura maschile con strumento musicale, rinvenuta nelle adiacenze della sep. 910; essa attribuita al pittore di Kleophon, il pi partenonico dei ceramograf classici; e, sempre solo, il frammento di una piccola hydria (L107) con fgure femminili forse nel gineceo, attribuita ad Aison, un altro ceramografo di primo piano nellAtene periclea. Limpressione che si ricava che nel periodo classico la forma dellhydria, fosse riservata, forse pi dello stesso cratere, a sepolture di grande prestigio, destinate, probabilmente, a defunte di rango. La fortuna della forma dellhydria continua nellultimo quarto del V secolo, periodo in cui si assiste, peraltro, ad una estrema rarefazione del repertorio delle tipologie vascolari, che, come abbiamo visto, si riducono a piccole hydriai, piccole pelikai, lekythoi di forma secondaria, e lekythoi ariballiche. Al riguardo va ricordata la sepoltura 1114 della necropoli di Passo Marinaro da dove provengono tre hydriai, una a vernice nera e le altre due con scena di toilette femminile (M5, M6), attribuite entrambe al pittore del Toro (G. Giudice) ed associate ad una lekythos ariballica vicina al pittore di Al Mina (vd. M13) 87 . Askoi, kantharoi e pelikai appaiono solo a partire dalla terza fondazione. 8) Askoi Piuttosto rara la forma dellaskos. A Beazley era noto un esemplare frammentario (I94) con donna seduta e mano portata in avanti, attribuito al pittore di Bologna 417, inquadrabile nel primo decennio della terza fondazione della citt. Il vaso, sporadico, stato rinvenuto vicino alla sep. 1344, il cui corredo era costituito da due 87 Sep. 1114 a cappuccina di tre paia di tegole, dir. 280-100, cranio ad Est; alle mani tre piccole hydrie attiche (una alla d. e due alla s.); avevano tutte le identiche dimensioni (cm. 12,50); una era completamente nera, e le altre due dipinte a f.r. Avevano anche un soggetto quasi identico ed espresso in stile affettato e negletto. Ai piedi del morto: lucerna, piccolo skyphos nero, lekythos ariballica con oca che becca in un tumulo (?) sotto cui serpe. piccole hydrie grezze, ...due tegamini con il loro coperchio, un alabastron ed una lucerna neri; ...ed una terza hydrietta grezza. Ad esso ora se ne aggiunge un altro, inquadrabile nel periodo classico (L152), proveniente dalla sepoltura 253 di Passo Marinaro con scheletro di adulto; esso stato rinvenuto assieme a frammenti di vasi a vernice nera. 9) Kantharoi La forma del kantharos, non presente tra i vasi Beazley provenienti da Camarina, emerge ora in tre esemplari attribuiti alla classe di San Valentino (I102, I103, I104). Tutti e tre sono, purtroppo, rinvenimenti sporadici provenienti dalla necropoli di Passo Marinaro; pertanto non dato conoscerne il contesto. 10) Pelikai La forma della pelike attestata a Camarina grazie ad un esemplare databile nel primo decennio della fondazione (I23); altri quattro si datano in pieno periodo classico (L2, L14, L80, L90); a questi ora se ne aggiungono altri due dellultimo quarto del V secolo (M8, M9). La prima pelike (I23), frammentaria, proveniente dalla necropoli di Passo Marinaro, stata attribuita da Beazley ai Primi Manieristi Indeterminati; di essa, purtroppo, non si conosce il contesto. Disponiamo di dati solo per la L2, proveniente dalla sep. 903 di Passo Marinaro. Questa pelike, attribuita al pittore di Persefone, presenta una scena di partenza del guerriero nel lato A e scena di conversazione tra due giovani nel lato B. Essa, unico pezzo di corredo della sepoltura 903 di Passo Marinaro, era piena di ossa e sovrastata da un bacile di copertura (annotava Orsi: salvo le dimensioni era identico a quello del sepolcro 875). Delle altre tre pelikai del 450-425 a.C. la prima (L14), conservata a Catania, detta provenire genericamente da Camarina, e cos anche la seconda (L80) (ARV 2 p. 1116, 38) 88 , la terza (L90) sporadica da Passo Marinaro. A questo gruppo se ne aggiungono due dellultimo quarto del secolo (M8, M9).
Stamnoi, lebeti nuziali, e vasi confgurati, infne, sono attestati a Camarina nel terzo venticinquennio del V secolo. 11) Stamnoi La forma dello stamnos documentata a Camarina a partire dal 450-425 a.C. Era gi noto a Beazley un vaso di questa forma (L84) al quale se ne aggiunto, ora, uno frammentario (?) (L50). Il primo, con scena di partenza di un 88 ARIAS 1941, 5, tav. 7, 4 la dice proveniente da Gela. 18 F. Giudice et Alii guerriero (A) e tre fgure ammantate (B), stato attribuito da J.D. Beazley al gruppo dei Tardo- Manieristi Indeterminati; il secondo, attribuito da G. Giudice al gruppo di Polignoto, frutto di un rinvenimento sporadico dalla necropoli di Passo Marinaro. Non abbiamo pertanto elementi per conoscere il contesto di rinvenimento di una forma molto vicina al cratere. probabile che, come quello, lo stamnos fosse utilizzato con funzione di cinerario, ma allo stato delle conoscenze questa resta solo unipotesi. 12) Lebeti nuziali Il lebete nuziale, forma non presente tra i vasi Beazley provenienti da Camarina, ora rappresentato da due esemplari, databili in pieno periodo pericleo (L108, L140). Il primo, attribuito da G. Giudice ad Aison, era protetto in giro da quattro scaglie. Nellinterno ossa cremate di bambino con assai cenere ed una piccola lekythos. Annota orsi che la combustione del bambino pare qui certa ed un unicum. Il secondo (L140) proviene dalla sep. 1316, un minuscolo ustrino con lato di soli 20 cm. protetto da alcune pietre, conteneva ossa cremate ed un piccolo stamnos in frammenti col suo coperchio. Segnalato uno strano frammento come di osso fossile. , parmi, - annota Orsi - uno dei casi estremamente rari di cremazione di bambino. 13) Vaso confgurato Maggiori elementi di conoscenza emergono dalla sep. 780 di Passo Marinaro (Fossa lunga senza traccia di ossa n cremate n incombuste) nella quale stata rinvenuta una oinochoe a testa confgurata (L137), attribuita alla classe T di Basilea (J. D. Beazley). Assieme ad essa stata rinvenuta una piccola quantit di vasettini in frantumi, grezzi non raccolti, e uno strigile in bronzo. Ci si potrebbe chiedere se non si tratti di un cenotafo. 14) Frammenti di vasi Numerosi sono i vasi rinvenuti in stato frammentario e sporadico. Essi si concentrano, in numero di 25 nel 461-450, e di 15 nel venticinquennio successivo. Non si registrano fnora frammenti di altro periodo. La loro valutazione resta fnora sospesa fno a quando non si avr un inquadramento cronologico e stilistico adeguato. (G. G.) I Soggetti (vd. fg. 23) Allanalisi delle forme conviene far seguire quella dei soggetti al fne di: a) verifcare in prima istanza il rapporto tra la fortuna dei soggetti a Camarina e quella della produzione globale ateniese nel variare dei venticinquenni dagli inizi del VI alla fne del V secolo a.C. (vd. fgg. 24-31); b) valutare, poi, il variare della fortuna dei singoli temi allinterno degli otto venticinquenni di importazioni nella polis camarinese (vd. fgg. 32-58). (F. G.) A) I soggetti presenti a Camarina a confronto con la produzione globale attica 89
(vd. fgg. 24-31 ) 600-575 a.C. La presenza di frammenti (A1), inediti (attici?), non permette di riconoscere alcun tema 90 . 575-550 a.C. Solo a partire dal secondo venticinquennio del VI sec. a.C. possibile condurre unanalisi dei soggetti. Si tratta di pochissimi esemplari, tra i quali una coppa frammentaria (B5) in cui una fgura barbata, che potrebbe essere interpretata come satiro, mostrerebbe a Camarina una precoce presenza di scene dionisiache, in un momento in cui, nel mercato globale, queste scene sono attestate da pochi esemplari (il Beazley ne registra solamente quarantaquattro). Altre due coppe presentano una semplice decorazione, una a foglie di edera (B2), laltra a linguette (B3) 91 . 89 Nella realizzazione degli istogrammi, si dovuto superare il problema relativo alla non coincidenza tra il numero dei vasi e le scene raffgurate su si essi; dato che possono incontrarsi, da uno a pi temi, a seconda della forma, si deciso di costruire i grafci rinunciando ad una arbitraria coincidenza tra numero dei vasi e numero dei soggetti, privilegiando cos il punto di vista del compratore e salvaguardando la polivalenza delle immagini che stata certamente determinante nellorientarne lacquisto (Cfr. F. GIUDICE, I vasi attici della prima met del V sec. in Sicilia: il quadro di riferimento, in Lo stile severo in Grecia e in Occidente, Roma, 1990; o ancora F. GIUDICE e I. RIZZO GIUDICE, Seeing the Image: the Construction of the Reference Frame of the Imagerie of Attic pottery from 635 to 300 B.C. in Athenian Potters and Painters II, pp.48- 62, da cui sono tratti i grafci dei soggetti nella produzione globale). 90 Daltro canto la produzione globale conosce, in questo periodo, un notevole sviluppo di rappresentazioni di animali sia reali che fantastici, con probabile funzione decorativa piuttosto che narrativa. Nello stesso tempo cominciano ad affermarsi vasi con rappresentazioni di komos, insieme ad altri temi, ancora poco consistenti numericamente. 91 La sub-colonia si mostra ancora poco ricettiva nei 19 Le importazioni di ceramica attica a Camarina 550-525 a.C. Nel terzo venticinquennio del VI secolo, pur nella esiguit delle importazioni, si comincia a delineare una maggiore variet tematica delle scene rappresentate. Come nel venticinquennio precedente, possibile registrare la presenza di una scena dionisiaca sulla spalla di una lekythos frammentaria (C5), associata ad una rappresentazione di divinit (Hermes, Apollo sulla quadriga) sul corpo del vaso, e di una decorazione di tipo vegetale su una coppa (C2). Tra gli altri soggetti si ritrovano rappresentazioni di scene di culto (C3) 92 , di cavalieri e animali fantastici (C6), di attivit sportive (C4). Anche in questo caso, diffcilmente si pu parlare di un interesse del mercato camarinese verso particolari tipi iconografci ed appare, per es., ovvia la presenza di un vaso con rappresentazione di animali reali (C1), data la grande fortuna che questo tipo di decorazione continua a conoscere nella produzione globale 93 . 525-500 a.C. Lultimo quarto del VI secolo a.C. non registra un sostanziale aumento delle importazioni rispetto al periodo precedente. Dal punto di vista iconografco si pu notare come la presenza di scene dionisiache, su tre esemplari (D3, D6, D9), confermi la tendenza gi in parte delineatasi nei venticinquenni precedenti. Fanno la loro apparizione a Camarina le scene di guerra, anchesse presenti su tre esemplari (D1, D4, D6). Sono attestati, inoltre, vasi con rappresentazioni di divinit (D3, D8), di scene di culto (E1), di cavalieri (D7), di attivit agonistiche (D5) e di animali reali (D2). Per la prima volta sono presenti anche le rappresentazioni relative al ciclo troiano (D8) e alle scene di conversazione (D7), entrambe documentate una sola volta. Pur nel limitatissimo numero di vasi, la fortuna dei soggetti a Camarina, in questo periodo, sembra seguire il trend della produzione globale che vede tra le rappresentazioni di maggior successo confronti della produzione ceramica attica e, di conseguenza, delle sue scelte tematiche di maggior successo, tra le quali dominano le tradizionali rappresentazioni di animali reali, mentre cominciano a conoscere una discreta fortuna le scene di guerra e quelle con rappresentazioni eroiche e mitiche. 92 visibile la parte inferiore di due fgure femminili, poste frontalmente, tra le quali steso un drappo. Per questo tipo di raffgurazione alcuni studiosi hanno suggerito interpretazioni di carattere erotico. 93 Costituisce un fenomeno di divergenza rispetto alla produzione globale la mancanza di rappresentazioni relative al mondo della guerra in un momento in cui queste scene, dopo quelle con animali, sono le pi attestate (seguite dalle scene di conversazione e da quelle eroico-mitologiche, anchesse assenti dal mercato camarinese). quelle relative al mondo dionisiaco, seguite da quelle che hanno il guerriero come protagonista e da quelle con raffgurazioni di divinit 94 . (R. S.)
500-484 a.C. Il confronto del grafco relativo al periodo compreso tra linizio del V sec. a.C. e lo spopolamento della citt da parte di Gelone (484 a.C.) con quello relativo al primo venticinquennio del V sec. a.C. nella produzione attica globale risente della evidente episodicit delle attestazioni di vasellame attico a Camarina. Le scene dionisiache 95 , le scene raffguranti divinit 96 e le scene con eroi e miti vari 97 , che rappresentano i soggetti prediletti nella produzione attica di questo periodo, subiscono, infatti, a Camarina un ridimensionamento signifcativo. Il mercato camarinese sembra prediligere insieme a questi ultimi soggetti i vasi con rappresentazioni di guerra o guerrieri 98 (attestati nel mercato globale da un migliaio di esemplari) o con sola decorazione secondaria (F7, F17-F20). Poche, a Camarina, le rappresentazioni di cavalieri (F5), di Amazzoni o amazzonomachie (F9, F14), di animali reali (F5) e fantastici (F22), poco raffgurati rispetto ad altri soggetti nella produzione globale di questo periodo 99 . 461-450 a.C. Il grafco del periodo della terza fondazione della citt, messo a confronto con quello relativo ai soggetti raffgurati nella produzione attica coeva, consente di registrare una predilezione pressoch identica di temi iconografci. A Camarina tuttavia possibile mettere in evidenza un picco per i vasi con sola decorazione secondaria 100 che non trova rispondenza nel mercato globale che predilige, invece, nel secondo quarto del V sec. a.C. le scene di conversazione, ricorrenti a Camarina in 94 Sembrano, fnora, assenti i temi di carattere eroico e mitico, che nella produzione globale conoscono, invece, una notevole fortuna accanto ai temi di maggior successo. 95 F11, F16bis, F21, F21ter. 96 F6, F15, F16, G1. 97 F1, F2, F15, F21bis. 98 F4, F8, F10, F12, F16. 99 Si registra la totale assenza di alcuni soggetti prodotti ad Atene in misura non elevata come la Nike, le scene riferibili al ciclo troiano, i giganti e le gigantomachie, i centauri e le centauromachie, i soggetti esotici, le scene di vita quotidiana con eroti e Nikai, le scene di culto, le scene funerarie, i carri, le scene musicali, caccia e pesca, gli inseguimenti divini e umani, le donne in corsa, le scene di corteggiamento, le scene erotiche. Non presenti nel mercato camarinese anche soggetti raffgurati in un numero elevato di vasi prodotti dalle offcine del Ceramico: il caso delle scene di conversazione, delle scene di komos e simposio, e delle scene di vita quotidiana. 100 H1-H23, I54, I55, I81, I102-I104, I110, I111. misura minore 101 . Altrettanto ben rappresentate, in proporzione, sono le scene di vita quotidiana sia nel mercato globale che nel mercato camarinese 102 . Un minor numero di attestazioni presentano Nike 103 , le scene dionisiache 104 , le divinit 105 , le scene di guerra 106 . Raffgurazioni con scarso successo in entrambi i mercati sono gli eroi e miti vari 107 , il ciclo troiano (I91) 108 , lamazzonomachia (I90), le scene di culto 109 , quelle funerarie (I84, I85, I109), le attivit sportive 110 , le scene musicali 111 , il komos (I12, I22, I118), il simposio (I15, I31), linseguimento divino e umano 112 , le donne in corsa 113 , gli animali reali 114 e fantastici (I52) 115 . 450-425 a.C. A partire dalla met del V sec. a.C. sia nel mercato globale che in quello camarinese il soggetto pi frequente risulta quello delle scene di conversazione 116 . Una preferenza comune si registra anche per le scene di vita quotidiana 117 , per le divinit 118 e le scene dionisiache 119 . Il tema iconografco della guerra risulta scelto in percentuale di poco superiore in questo venticinquennio a Camarina rispetto alla preferenza ad esso accordata nel mercato globale: in particolar modo rappresentazioni con partenza del guerriero 120 e, poi, scene di armamento 101 I9, I10, I12, I13, I15, I17, I47, I88, I94, I96, I106. 102 I46, I48, I49, I53, I56, I62, I66, I83, I108. 103 I60, I65, I67-I69, I74, I76, I77, I80. 104 I1, I7, I10, I13, I45, I74, I87, I88, I117. 105 I6, I9, I25, I34, I35, I71, I93, I113. 106 I11, I18, I19, I28, I37, I57, I98, I116. 107 I6, I14, I72, I92. 108 La fgura femminile, seduta, in atteggiamento affitto, interpretata da Orsi (ORSI 1904, c. 910, fg. 106) come Penelope potrebbe far pensare anche a Niobe, addolorata per luccisione dei fgli. 109 I58, I61, I70, I105. 110 I51, I73, I78, I115. 111 I4, I8, I50, I95. 112 I9, I17, I34, I106. 113 I33, I79, I82, I89. 114 I63, I64, I86, I100, I101, I107. 115 registrabile, invece, la totale assenza a Camarina di alcuni temi iconografci prodotti ad Atene in misura non elevata come la gigantomachia, la centauromachia, i soggetti esotici, la vita quotidiana con eroti e Nikai, i cavalieri, i carri, le scene di caccia e pesca, il corteggiamento, le scene erotiche, le scene nuziali. 116 L2, L14, L16, L19, L22, L27, L32, L37, L46, L49, L55-L58, L61, L64, L67, L71-L73, L75-L84, L86, L87, L90, L91, L98, L100, L151. 117 L1, L4, L7, L8, L74, L89, L104, L106, L107, L111, L113, L121-L123, L133, L134, L137, L141, L149, L150. 118 L18, L20, L38, L40, L55, L62, L110, L115, L124, L129, L142, L146, L147. 119 L18, L21, L23, L28, L37, L42, L47, L48, L52, L54, L66, L101, L110, L112, L116, L151, L152. 120 L9, L13, L14, L20, L63, L81, L83, L84, L88, (L56), di combattimento (L70), di riposo (L82, L114) o generiche (L2, L60, L90). Lo stesso pare verifcarsi per la Nike 121 . Dagli istogrammi a confronto possibile leggere un minor successo comune ai due mercati di temi come quello degli eroi 122 e miti vari 123 , del ciclo troiano (L93), dellamazzonomachia 124 , della centauromachia (L132), della vita quotidiana con eroti e Nikai, (L108, L140), delle scene di culto 125 , dei cavalieri (L77-L79), delle attivit sportive 126 , delle scene musicali 127 , del komos 128 , del simposio (L86, L87, L135), degli inseguimenti divini o umani 129 , delle donne in corsa (L120), delle scene di corteggiamento (L80), delle scene nuziali (L64), degli animali reali 130 o fantastici (L127, L130), dei vasi con sola decorazione (L45, L138) 131 . 425-400 a.C. Nellultimo venticinquennio del V sec. a.C. la variet dei soggetti che ha contraddistinto i venticinquenni precedenti a Camarina si riduce. Il soggetto pi rappresentato quello relativo a raffgurazioni della vita quotidiana 132 , notevolmente presente, daltra parte, anche nella produzione globale di ceramica attica. Episodiche sono, in questo venticinquennio, le raffgurazioni di amazzonomachie o amazzoni (M15-M17) e animali reali (M13, M19, M22) o fantastici (M11, M23, M24) sia nella produzione globale che a Camarina. Rare a Camarina anche le raffgurazioni di divinit (M14) che tuttavia in questo periodo, nella produzione globale 133 , L102. 121 L70, L71, L77, L83, L85, L92, L118, L139. 122 Per linterpretazione del personaggio che lancia la pietra, nel vaso L131, si proposta una possibile identifcazione con Cadmo, che, secondo quanto raccontato dal mito, avrebbe ucciso il serpente di Ares con una pietra. stata, dunque, supposta per questo vaso la possibile presenza di un vaso gemello che avrebbe mostrato la fonte e il serpente suo custode. 123 L38, L61, L67, L76, L110, L131. 124 L22, L41, L43, L51, L68. 125 L6, L39, L58, L102, L115. 126 L57, L71, L85, L109. 127 L38, L91, L92, L103, L105. 128 L24, L31, L75, L95. 129 L3, L5, L21, L34, L40, L55, L73. 130 L117, L119, L126, L143, L148. 131 Del tutto assenti a Camarina ma attestate nel mercato globale le scene funerarie. Non prodotti dal Ceramico e di conseguenza neppure attestati a Camarina sono in questo periodo la gigantomachia, i carri, le scene di caccia e pesca, le scene erotiche. 132 M1-M10, M12, M18, M21. 133 Assenti a Camarina sono temi iconografci che rag- giungono un alto picco nella produzione globale di questo periodo, come, in particolare, le scene funerarie, ma anche le scene di conversazione. Assenti poi anche temi presenti in percentuali pi modeste nella produzione globale come la Nike, le scene dionisiache, gli eroi e i miti vari, la vita quotidiana con eroti e Nikai, le scene di culto, le scene di F. Giudice et Alii 20 21 Le importazioni di ceramica attica a Camarina trovano una forte attestazione . (S. L. T.) B) Il variare della fortuna dei soggetti dagli inizi del VI sec. a.C. alla fne del V sec. a.C. Lanalisi dei soggetti presenti nella polis, condotta per venticinquenni, rivela una diversa fortuna dei soggetti importati. A parte il primo venticinquennio, in cui non registriamo vasi fgurati, nel secondo cominciano ad emergere le scene dionisiache e i vasi con sola decorazione secondaria; nel terzo (550-525 a.C.) si affacciano vasi con divinit, scene dionisiache, scene di culto, cavalieri, attivit sportive, animali domestici e fantastici, vasi con sola decorazione secondaria. Alla fne del secolo prevalgono, pur nellesiguit delle attestazioni, le scene di guerra e le scene dionisiache, seguite dalle raffgurazioni di divinit, dal ciclo troiano, dalle scene di culto, dai cavalieri, dalla attivit sportiva, dalla conversazione, dagli animali reali. Nel breve periodo di vita della citt nel primo quarto del V secolo (500-484 a.C.), i soggetti pi rappresentati sono le scene di guerra, seguite da raffgurazioni di divinit, di eroi e miti vari, di amazzonomachie, di attivit sportive, di animali domestici e fantastici; prevalenti in ogni caso appaiono i vasi con sola decorazione accessoria. Col terzo momento di vita di Camarina le importazioni appaiono sostenute e, conseguentemente, i soggetti variegati. Emergenti, tuttavia, appaiono le scene di vita quotidiana e quelle di conversazione su quelle con divinit, con scene dionisiache, con eroi e miti vari; degno di nota appare il ruolo di Nike se rapportato alla assenza di questo soggetto nei venticinquenni precedenti; sempre alto il numero di vasi con sola decorazione secondaria. Col 450-425 a.C. le scene di conversazione e di vita quotidiana sopravanzano tutte le altre, anche se sono sempre presenti le scene dionisiache, quelle con divinit e quelle con eroi e miti vari; di numero elevato restano i vasi con scene di guerra. Il crollo delle importazioni nellultimo quarto del V secolo mette, in ogni caso, in assoluto primo piano la fortuna delle scene di vita quotidiana; estremamente semplifcato il quadro per i guerra, le attivit agonistiche, o scene che nella produzione globale sono poco attestate come il ciclo troiano, la gigan- tomachia, la centauromachia, i soggetti esotici, i cavalieri, komos, simposio, gli inseguimenti divini o umani, le donne in corsa, le scene nuziali. Non prodotti dal Ceramico e di conseguenza neppure attestati a Camarina sono in questo periodo vasi che raffgurano carri, scene musicali, caccia e pesca, corteggiamenti, scene erotiche, solo decorazioni secondarie. restanti soggetti (presenti in numero minimo sono solo le divinit, le Amazzoni, gli animali reali e fantastici). (S. L. T.) Per concludere, se le importazioni attiche a Camarina fno al momento della sua terza fondazione non danno molte chiavi interpretative, se non altro a motivo della loro esiguit, esse diventano signifcative nel pieno periodo classico, allorquando la citt entra nel vivo della contesa tra Atene e Siracusa, che porter alla guerra e, quindi, alla alleanza o neutralit nei riguardi delluna o dellaltra citt. Da questo momento la selezione dei soggetti sembra essere legata ad una precisa scelta ideologica che tende a privilegiare i temi contrapposti della guerra e della pace. Forse la opzione per una imagerie che, per certi versi, si volge verso poli antitetici, non casuale, ma sembra rifettere, piuttosto, la lacerante diatriba allinterno del corpo civico camarinese tra un impegno attivo nella contesa tra Siracusa ed Atene ed un disimpegno nei confronti della partecipazione ad una prevedibile guerra gravida di rischi, sia nel caso di vittoria che di sconftta siracusana. Nelle scelta dei soggetti dei vasi sembra quasi di poter cogliere leco delle parole messe in bocca da Tucidide allambasciatore ateniese nei ben dieci paragraf che egli dedica alla questione camarinese (VI, 75 sgg.), e in particolare nel 88 in cui delinea il dilemma dei cittadini: I Camarinesi, da parte loro, si trovavano in questa disposizione danimo: erano favorevoli agli Ateniesi, a parte lipotesi che essi volessero asservire la Sicilia, e da sempre erano in contrasto con i Siracusani, in quanto loro vicini; ma daltra parte non meno forte era il timore che i Siracusani, loro vicini, potessero, anche senza il loro aiuto, risultare vincitori, per questo avevano in precedenza inviato loro quei pochi cavalieri, e per il futuro pensavano che dovevano piuttosto aiutare nei fatti i Siracusani, nella misura pi limitata possibile, ma per il momento, per non dare limpressione di essere meno equi nei confronti degli Ateniesi, risultati tra laltro superiori nella battaglia, dovevano fornire, a parole, una risposta che andasse bene per entrambi. Presa quindi questa risoluzione risposero che, dal momento che veniva ad esserci una guerra tra due parti entrambe alleate, giudicavano conforme ai giuramenti non andare in aiuto, per il momento, di nessuno dei due. E cos gli ambasciatori di entrambe le parti se ne andarono 134 . (F. G.) 134 Trad. A. Izzo DAccinni. Appendice I I ceramograf 600-575 a.C. (Cat. A) (fgure nere) Si conoscono solo frammenti (attici?) non attribuiti 1 . 575-550 a.C. (Cat. B) (fgure nere) Pittore C (1) 2 Pittore di Taranto (2) 3 Coppe di Siana, non attribuite (2) 4 550-525 a.C. (Cat. C) (fgure nere) Vicino a Lydos (1) 5 Coppe dei Piccoli Maestri (1) 6 Pittore del Pharos (1) 7 Non attribuiti (3) 8 525-500 a.C. (Cat. D) (fgure nere) Ures Class of Skyphoi A1 (1) 9 Non lontano dal pittore di Lysippides (1) 10 Gruppo di Medea (1) 11 Vicino al pittore di Antimenes (1) 12
Gruppo del Vaticano G 52 (1) 13 Non attribuiti (4) 14 525-500 a.C. (Cat. E) (fgure rosse) 1 Cat. A1. 2 Cat. B1. 3 Cat. B2; Cat. B3. 4 Cat. B4; Cat. B5. 5 Cat. C1. 6 Cat. C2. 7 Cat. C3. 8 Non sono stati attribuiti ad alcun maestro del Ceramico di Atene: una lekythos di tipo sub-Deianeira (Cat. C4); quattro frr. di unaltra lekythos (Cat. C5); una coppa (Cat. C6). 9 BEAZLEY 1971, 84, 5 (cat. D1). 10 Cat. D2. 11 Cat. D3. 12 Cat. D4. 13 BEAZLEY 1956, 462, 50 (Cat. D5). 14 Non sono stati attribuiti ad alcun maestro del Ceramico di Atene: due anfore a collo distinto (Cat. D6; Cat. D7); una lekythos (Cat. D8); una oinochoe (Cat. D9). Ricorda il pittore di Gales (1) 15 (P.L.) 500-484 a.C. (Cat. F) (fgure nere) Pittore di Edimburgo (3) 16 Pittore di diosphos (4) 17 Classe del Leoncino (3) 18 Pittore di Athena (1) 19 Classe di Atene 581, I (1) 20 Classe di Atene 581, II (9) 21 Maniera del pittore di Haimon (3) 22 Gruppo CHC (1) 23 500-484 a.C. (Cat. G) (fgure rosse) Pittore di Dutuit (1) 24 461-450 a.C. (Cat. H) (fgure nere) offcina del pittore di Athena (2) 25 offcina del pittore della Megera (21) 26 461-450 a.C. (Cat. I) (fgure rosse) Hermonax (3) 27 Maniera del pittore di Egisto (1) 28 Pittore di Mykonos (2) 29 15 Cat. E1. 16 HASPELS 1936, 216, 15 (Cat. F1); HASPELS 1936, 217, 38 (Cat. F2); HASPELS 1936, 218, 53 (Cat. F3). 17 HASPELS 1936, 232, 11 (Cat. F4); HASPELS 1936, 235, 65 (Cat. F5); HASPELS 1936, 236, 85 (Cat. F6); Cat. F7. 18 BEAZLEY 1956, 513, 30 (Cat. F8); Cat. F9; Cat. F10. 19 Cat. F11. 20 Cat. F12. 21 BEAZLEY 1956, 543,143 (Cat. F13); Cat. F14; BEAZLEY 1956, 550, 327 (Cat. F15); Cat. F16; Cat. F16bis; Cat. F17; Cat. F18; Cat. F19; Cat. F20. 22 Cat. F21; Cat. F21bis; Cat. F21ter. 23 Cat. F22. 24 BEAZLEY 1963, 308, 20 (Cat. G1). 25 Cat. H1; Cat. H2. 26 Cat. H3; Cat. H4; Cat. H5 ; Cat. H6; Cat. H7; Cat. H8; Cat. H9; Cat. H10; Cat. H11; Cat. H12; Cat. H13; Cat. H14; Cat. H15; Cat. H16; Cat. H17; Cat. H18; Cat. H19; Cat. H20; Cat. H21; Cat. H22; Cat. H23. 27 Cat. I1; Cat. I2; Cat. I3. 28 Cat. I4. 29 Cat. I5; BEAZLEY 1963, 515, 6 (Cat. I6). F. Giudice et Alii 22 Pittore di Siracusa (1) 30 Pittore del Frutteto (1) 31 Pittore di Alkimachos (1) 32 Pittore di Borea (2) 33 Pittore di Firenze (5) 34 Gruppo di Borea-Firenze (1) 35 Pittore di Londra E 489 (2) 36 Vicino al pittore di Pan (1) 37 Pittore di Leningrado (1) 38 Pittore di Agrigento (1) 39 Primi Manieristi Indeterminati (4) 40 Pittore di Altamura (4) 41 Pittore dei Niobidi (3) 42 offcina del pittore dei Niobidi (2) 43 Pittore dellIdria di Berlino (1) 44 Pittore di Villa Giulia (5) 45 Pittore di Chicago (2) 46 Pittore di methyse (2) 47 Pittore di Providence (1) 48 Pittore della Lekythos di Yale (1) 49 Maniera del pittore di Londra E 342 (1) 50 Pittore di Siracusa 22174 (1) 51
Pittore di Bowdoin e sua maniera (10) 52 Pittore di Atene 1308 (1) 53 Pittore di Icaro (2) 54 offcina del pittore di Icaro (2) 55 Pittore della Seireniske (2) 56 30 Cat. I7. 31 Cat. I8. 32 BEAZLEY 1963, 532, 47 (Cat. I9). 33 BEAZLEY 1963, 538, 26 (Cat. I10); Cat. I11. 34 BEAZLEY 1963, 542, 27 (Cat. I12); 544, 54 (Cat. I13); Cat. I14; Cat. I15; Cat. I16. 35 Cat. I17. 36 BEAZLEY 1963, 546, 13 (Cat. I18); Cat. I19. 37 BEAZLEY 1939, 634, fg. 12 (Cat. I20). 38 Cat. I21. 39 BEAZLEY 1963, 575, 28 (Cat. I22). 40 BEAZLEY 1963, 586, 48 (Cat. I23); 588, 83 (Cat. I24); 588, 84 (Cat. I25); Cat. I26. 41 Cat. I27; Cat. I28; Cat. I29; Cat. I30. 42 BEAZLEY 1963, 600, 16 (Cat. I31); Cat. I32; Cat. I33. 43 Cat. I34; Cat. I35. 44 Cat. I36. 45 Cat. I37; Cat. I38; Cat. I39; Cat. I40; Cat. I41. 46 Cat. I42; Cat. I43. 47 BEAZLEY 1963, 633, 5 (Cat. I44); Cat. I45. 48 BEAZLEY 1963, 642, 109 (Cat. I46). 49 BEAZLEY 1963, 658, 20 (Cat. I47). 50 BEAZLEY 1963, 671, 6 (Cat. I48). 51 Cat. I49. 52 BEAZLEY 1963, 682, 110 (Cat. I50); BEAZLEY 1963, 684, 146 (Cat. I51); BEAZLEY 1963, 685, 175 (Cat. I52); Cat. I53; Cat. I54; Cat. I55; BEAZLEY 1963, 690, 10 (Cat. I56); Cat. I57; Cat. I58; Cat. I59. 53 BEAZLEY 1963, 695, 2 (Cat. I60). 54 BEAZLEY 1963, 698, 35 (Cat. I61); Cat. I62. 55 Cat. I63; Cat. I64. 56 BEAZLEY 1963, 702, 15 (Cat. I65); BEAZLEY 1963, 703, 44 (Cat. I66). Pittore di Siracusa 21975 (1) 57 Pittore di Angers (1) 58 Pittore di Aischines e sua maniera (13) 59 Pittore di Karlsruhe (2) 60 Pittore di Atene 1826 (2) 61 Classe del pittore della Megera (1) 62 Pittore di Sotades (2) 63 Pittore di Anftrite (2) 64 Pittore di Sabouroff (2) 65 Pittore di Pistoxenos (1) 66 Pittore di Bologna 417 (1) 67 Pittore di Comacchio (1) 68 Pittore di Lewis (3) 69 Pittore del Louvre CA 1849 (1) 70 Classe degli Owl Skyphoi (2) 71 Classe dei vasi di San Valentino (3) 72 Non attribuiti (15) 73 450-425 a.C. (Cat. L) (fgure rosse) The White-line Class of Squat Lekythoi (1) 74 Pittore di Persefone (2) 75 Pittore della Phiale (5) 76 Polignoto o il suo gruppo (4) 77 57 BEAZLEY 1963, 706, 1 (Cat. I67). 58 BEAZLEY 1963, 706, 4 (Cat. I68). 59 BEAZLEY 1963, 709, 8 (Cat. I69); BEAZLEY 1963, 710, 37 (Cat. I70); BEAZLEY 1963, 713, 135 (Cat. I71); BEAZLEY 1963, 713, 145 (Cat. I72); BEAZLEY 1963, 714, 163 (Cat. I73); BEAZLEY 1963, 714, 171 (Cat. I74); BEAZLEY 1963, 718, 246 (Cat. I75); Cat. I76; Cat. I77; Cat. I78; Cat. I79; Cat. I80; Cat. I81. 60 BEAZLEY 1963, 732, 33 (Cat. I82); 733, 58 (Cat. I83). 61 BEAZLEY 1963, 746, 7 (Cat. I84); 746, 8 (Cat. I85). 62 Cat. I86. 63 Cat. I87; BEAZLEY 1963, 770, 3 (Cat. I88). 64 BEAZLEY 1963, 832, 28 (Cat. I89); Cat. I90. 65 Cat. I91; Cat. I92. 66 BEAZLEY 1963, 862, 28 (Cat. I93). 67 BEAZLEY 1963, 918, 213 (Cat. I94). 68 BEAZLEY 1963, 958, 70 (Cat. I95). 69 BEAZLEY 1963, 974, 32 (Cat. I96); BEAZLEY 1963, 975, 33 (Cat. I97); Cat. I98. 70 BEAZLEY 1963, 979, 9 (Cat. I99). 71 Cat. I100; Cat. I101. 72 Cat. I102; Cat. I103; Cat. I104. 73 Non sono stati attribuiti ad alcun maestro del Ceramico di Atene: un fr. di cratere a campana (Cat. I105); un cratere a colonnette (Cat. I106); tre lekythoi (Cat. I107; Cat. I110; Cat. I111); tre lekythoi aryballiche (Cat. I108; Cat. I112; Cat. I119); una lekythos a f.b. (Cat. I109); frr. di cratere di forma indefnita (Cat. I113); un fr. di coppa (Cat. I114), un fr. di coppa apoda (Cat. I115); tre frr. di vasi di forma indefnita (Cat. I116; Cat. I117; Cat. I118). 74 Cat. L1. 75 BEAZLEY 1963, 1013, 10 (Cat. L2); Cat. L3. 76 BEAZLEY 1963, 1018, 61 (Cat. L4); BEAZLEY 1963, 1018, 73 (Cat. L5); BEAZLEY 1963, 1018, 74 (Cat. L6); BEAZLEY 1963, 1022, 132 (Cat. L7); Cat. L8. 77 Cat. L9; Cat. L10; Cat. L11; Cat. L12. Le importazioni di ceramica attica a Camarina 23 Pittore di Peleo (5) 78 Maniera del Pittore di Peleo (3) 79 Pittore di Coghill (1) 80 Pittore di Curti (1) 81 Pittore di Christie (14) 82 Pittore di Pantoxena (1) 83 Gruppo di Polignoto: Indeterminato (16) 84 Pittore di Biscoe (1) 85 Pittore di Komaris (1) 86 Vicino al pittore di Barclay (2) 87 Pittore di Eupolis (3) 88 Pittore di Danae (2) 89 Pittore di Menelao (1) 90 Pittore di Clio (2) 91 Pittore di Kassel (1) 92 Pittore della Centauromachia del Louvre (3) 93 Pittore di Napoli (5) 94 Pittore di Orfeo (2) 95 Manieristi Tardi: pittore di Oreste (2) 96 Pittore di Hephaistos (2) 97 Pittore del Duomo (1) 98 Pittore di Oxford 529 (2) 99 Gruppo dei Tardo-Manieristi indeterminati (2) 100 78 BEAZLEY 1963, 1038, 2 bis (Cat. L13); 1040, 16 (Cat. L14); Cat. L15; Cat. L16; Cat. L17. 79 BEAZLEY 1963, 1041, 1 (Cat. L18); Cat. L19; BEAZLEY 1963, 1041, 11 (Cat. L20). 80 Cat. L21. 81 BEAZLEY 1963, 1042, 4 (Cat. L22). 82 BEAZLEY 1963, 1047, 12 (Cat. L23); BEAZLEY 1963, 1047, 22 (Cat. L24); BEAZLEY 1963, 1047, 25 (Cat. L25); BEAZLEY 1963, 1047, 26 (Cat. L26); BEAZLEY 1963, 1049, 51 (Cat. L27); Cat. L28; Cat. L29; Cat. L30; Cat. L31; Cat. L32; Cat. L33; Cat. L34; Cat. L35; Cat. L36. 83 BEAZLEY 1963, 1050, 4 (Cat. L37). 84 BEAZLEY 1963, 1053, 32 (Cat. L38); BEAZLEY 1963, 1055, 77 (Cat. L39); BEAZLEY 1963, 1056, 79 (Cat. L40); BEAZLEY 1963, 1057, 106 (Cat. L41); BEAZLEY 1963, 1058, 108 (Cat. L42); BEAZLEY 1963, 1059, 122 (Cat. L43); BEAZLEY 1963, 1061, 162 (Cat. L44); Cat. L45; Cat. L46; Cat. L47; Cat. L48; Cat. L49; Cat. L50; Cat. L51; Cat. L52; Cat. L53. 85 Cat. L54. 86 BEAZLEY 1963, 1063, 1 (Cat. L55). 87 Cat. L56; Cat. L57. 88 BEAZLEY 1963, 1073, 3 (Cat. L58); BEAZLEY 1963, 1073, 8 (Cat. L59); Cat. L60. 89 BEAZLEY 1963, 1075, 7 (Cat. L61); BEAZLEY 1963, 1076, 1 (Cat. L62). 90 Cat. L63. 91 Cat. L64; Cat. L65. 92 BEAZLEY 1963, 1084, 13 (Cat. L66). 93 Cat. L67; Cat. L68; Cat. L69. 94 BEAZLEY 1963, 1096, 7 (Cat. L70); BEAZLEY 1963, 1097, 13 (Cat. L71); Cat. L72; Cat. L73; Cat. L74. 95 BEAZLEY 1963, 1104, 9 (Cat. L75); Cat. L76. 96 BEAZLEY 1963, 1113, 8 (Cat. L77); Cat. L78. 97 BEAZLEY 1963, 1115, 18 (Cat. L79); BEAZLEY 1963, 1116, 38 (Cat. L80). 98 BEAZLEY 1963, 1117, 1 (Cat. L81). 99 BEAZLEY 1963, 1119, 1 (Cat. L82); BEAZLEY 1963, 1119, 3 (Cat. L83). 100 BEAZLEY 1963, 1121, 19 (Cat. L84); BEAZLEY 1963, Pittore dellAccademia (2) 101 Pittore del Lavacro (2) 102 Pittore di Hasselmann (1) 103 Pittore di Kleophon e sua maniera (11) 104 Pittore del Dinos (1) 105 Pittore del Louvre G 443 (2) 106 Pittore di Monaco 2335 (2) 107 Pittore di Aison (3) 108 Pittore di Kadmos (1) 109 Gruppo di Rodi 11966 (1) 110 Pittore di Dessypri (3) 111 Pittore di Klgmann (1) 112 Pittore di Selinunte (1) 113 Pittore della Civetta di Palermo e sua classe (3) 114 Gruppo di Londra E 614 (8) 115 Classe di Salonicco 510 (3) 116 Gruppo di Palermo 16 (2) 117 Pittore di Shuvalov (1) 118 Pittore di Calliope (1) 119 Pittore del Coperchio (1) 120 Pittore di Penelope (1) 121 Classe T: classe di Basilea (1) 122 Non attribuiti (15) 123 1122 (Cat. L85). 101 Cat. L86; Cat. L87. 102 BEAZLEY 1963, 1130, 153 (Cat. L88); Cat. L89. 103 BEAZLEY 1963, 1136, 17 (Cat. L90). 104 BEAZLEY 1963, 1144, 18 (Cat. L91); BEAZLEY 1963, 1147, 65 (Cat. L92); BEAZLEY 1963, 1149, 13 (Cat. L93); Cat. L94; Cat. L95; Cat. L96; Cat. L97; Cat. L98; Cat. L99; Cat. L100; Cat. L101. 105 BEAZLEY 1963, 1153, 17 (Cat. L102). 106 BEAZLEY 1963, 1160, 2 (Cat. L103); Cat. L104. 107 Cat. L105; Cat. L106. 108 BEAZLEY 1963, 1176, 21 (Cat. L107); Cat. L108; Cat. L109. 109 BEAZLEY 1963, 1184, 4 (Cat. L110). 110 BEAZLEY 1963, 1196, 4 (Cat. L111). 111 BEAZLEY 1963, 1198, 12 (Cat. L112); 1198 (Cat. L113); Cat. L114. 112 BEAZLEY 1963, 1199, 18 (Cat. L115). 113 BEAZLEY 1963, 1200, 2 (Cat. L116). 114 BEAZLEY 1963, 1201, 3 (Cat. L117); Cat. L118; Cat. L119. 115 BEAZLEY 1963, 1687 (Cat. L120); BEAZLEY 1963, 1202, 14 (Cat. L121); BEAZLEY 1963, 1202, 16 (Cat. L122); Cat. L123; Cat. L124; Cat. L125; Cat. L126; Cat. L127. 116 Cat. L128; Cat. L129; Cat. L130 (Vd. COOK 1991, 209-230). 117 BEAZLEY 1963, 1204, 2 (Cat. L131); Cat. L132. 118 Cat. L133. 119 BEAZLEY 1963, 1263, 82 (Cat. L134). 120 BEAZLEY 1963, 1283, 23 (Cat. L135). 121 Cat. L136. 122 BEAZLEY 1963, 1549, 19 (Cat. L137). 123 Non sono stati attribuiti ad alcun maestro del Ceramico di Atene: unanfora a collo distinto (Cat. L138); quattro lekythoi (Cat. L139; Cat. L142; Cat. L143; Cat. L150); un lebes gamikos (Cat. L140); una coppa apoda (Cat. L141); sei lekythoi aryballiche (Cat. L144; Cat. L145; Cat. L146; Cat. L147; Cat. L148; Cat. L149); un F. Giudice et Alii 24 425-400 a.C. (Cat. M) (fgure rosse) Pittore di Camarina (4) 124 Pittore del Toro (2) 125 Pittore di Ferrara T.28 (1) 126 Pittore di Bonn 2053 (2) 127 Gruppo di Vienna 943 (1) 128 Pittore della Sfnge di Mainz (1) 129 Pittore dellAncella del Louvre (1) 130 Pittore di Al Mina (1) 131 Pittore Arruffato (1) 132 Pittore di Canea (3) 133 Non attribuiti (8) 134 (G.S.C.) Appendice II TABELLA DEI CONTESTI DI RINVENIMENTO N.B. La bibliografa indicata solo quella specifca sul contesto. B3 Coppa (Siana) a f.n. attribuita alla tarda produzione del pittore di Taranto: Band and Ivy Group (H.A.G. Brijder). Necropoli di Rifriscolaro, sep. 1522. PELAGATTI 1980-81, 720: un cenno merita anche la frequenza di elementi lignei rinvenuti allinterno delle sepolture: resti di casse e di assiti usati come coperture o per isolare lo scheletro dal piano di roccia: un caso singolare quello offerto dalla imponente cella ipogeica T. 1522. Allinterno una tavola disposta longitudinalmente e sorretta nei lati corti da due travetti ricopriva lo scheletro e nello stesso tempo fungeva da mensola per parte del corredo: lekythoi samie e coppa di Siana; il resto del corredo, cinque lydia per unguenti profumati, era presso lo scheletro. Bibl.: PELAGATTI 1980-81, 720, tavv. 158-159. cratere a colonnette (Cat. L151); un askos (Cat. L152). 124 BEAZLEY 1963, 1331, 1 (Cat. M1); 1331, 2 (Cat. M2); 1331, 3 (Cat. M3); Cat. M4. 125 Cat. M5; Cat. M6. 126 Cat. M7. 127 Cat. M8; Cat. M9. 128 Cat. M10. 129 Cat. M11. 130 Cat. M12. 131 Cat. M13. 132 Cat. M14. 133 BEAZLEY 1963, 1369, 2 (Cat. M15); BEAZLEY 1963, 1369, 3 (Cat. M16); Cat. M17. 134 Non sono stati attribuiti ad alcun maestro del Ceramico di Atene: una oinochoe (Cat. M18); sei lekythoi aryballiche (Cat. M19; Cat. M20; Cat. M21; Cat. M22; Cat. M23; Cat. M24); una chous (Cat. M25). C5 Lekythos a f.n., frr. di, non attribuita. D2 Anfora a collo distinto a f.n. ricollegabile ad un gruppo non lontano dal pittore di Lysippides (G. Di Stefano). D3 Anfora a collo distinto a f.n. Pu rientrare nella cerchia di Antimenes (G. Di Ste fano), gruppo di Medea (E. Kunze-Gotte). Necropoli Rifriscolaro, sep. 497. PELAGATTI 1976, 43-46: La tomba 497 era situata su di un piccolo pianoro a Sud-Est dellarea delle tombe pi antiche, circa 150 m. a Sud della strada scoperta nel 1974 (fg. 3). . La tomba faceva parte di un gruppo di altre sepolture databili alla seconda met del VI sec. Era del tipo che usiamo defnire a fossa con risega, consistente cio in una fossa (di m. 2x0,70) scavata nel calcare roccioso, piuttosto tenero, che , alla profondit di m. 0,70 si riduce ad una fossa pi ristretta (m. 1,50x0,50). In superfcie non si rinvenne alcuna lastra di copertura. Il piano della risega presentava in ogni angolo un incavo di forma rettangolare mentre due coppie di incavi analoghi erano state praticate al centro dei lati lunghi: si pu supporre che tali incavi fossero stati eseguiti per ricevere i montanti e le due tavole trasversali del letto funebre. Alle due estremit della fossa, sul fondo, erano collocate due anfore attiche a fgure nere, luna chiusa da un coperchietto nella medesima ceramica, laltra con pietra. Altre pietre collocate sopra e ai lati dei vasi erano servite ad ancorarli in posizione verticale al terreno, offrendo al tempo stesso uneffcace protezione. Le pareti, sotto la risega, presentavano evidenti tracce di bruciato: ala loro superfcie aderiva infatti un sottile strato cinerizione diamo un elenco e una breve descrizione: coppa ionica del tipo B2, bruciata e incompleta; coppa attica a basso piede, mancante di circa la met e delle anse, tipo C; lucerna attica, bruciata, tipo Agor IV, n. 147, p. 42; frammenti di piccolo vaso multiplo (kernos ?) attico (s.inv.). Sul fondo della fossa, quasi al centro, fu rinvenuta la parte superiore bruciata e frammenti del corpo di una grande e bellissima lekythos attica a fgure nere il cui orlo era fssato al corpo da piccole grappe di bronzo applicate per un restauro operato in antico Intatte, apparentemente mai usate, e senza alcuna traccia di bruciatura sulla superfcie, erano le due anfore in cui erano state raccolte le ossa combuste. Bibl.: PELAGATTI 1974, 30-31; PELAGATTI 1976, 43-46, fgg. 4-12. D1 Skyphos a f.n. attribuito alla Ures class of skyphoi A1 (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 201 (81). ORSI 1904, cc. 814-815, sep. 201 (81): Giaceva nellinterno della costruzione circolare, di cui si parler pi avanti, ed alla profondit di m. 1,50; era una piccola area di ustrino di circa mezzo metro quadrato, contenente numerosi rottami di piccolo vasellame arcaico, diverso, cronologicamente, dalla massa di quello dato dalle tombe esistenti sullorlo del bosco e fuori di esso. Tra codesti rottami si pot riconoscere: grande skyphos o meglio kotyle restaurata da piccoli frammenti con numerose lacune... Rottami di unanfora a f.n. scadentissime e frammenti di oenochoe a bocca circolare; gli altri erano rottami insignifcanti. Il sepolcro appartiene al VI secolo. Bibl.: ORSI 1904, cc. 814 - 815, sep. 201 (81), fg. 34. Le importazioni di ceramica attica a Camarina 25 H1 Lekythos a f.n. attribuita all offcina del pittore di Athena (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 550. LANZA 1990, 19, sep. 550: A cappuccina di tre paia di tegole, dir. 110-290, a m. 2 di profondit. Al costato destro poggiava inclinata una lekythos nera a palmette ioniche sulle spalle, alta cm. 25. Alla mano destra una bella lucerna nera ombelicata ed uno skyphos nero in frantumi, di pi un ago di bronzo rotto. Bibl.: LANZA 1990, 19, sep. 550, tav. 5. H2 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore di Athena (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 900. LANZA 1990, 65, sep. 900: Area di ustrino di mq. 1, con ossa cremate. Conteneva tre kylikes nere in frantumi ed uno scodellino a calotta. di pi una lekythos mezzana. Bibl.: LANZA 1990, 65, sep. 900, tav. 34. H3 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 803. LANZA 1990, 54, sep. 803: Anfora con bocca a n-E, chiusa da una scaglia; conteneva una piccola lekythos a palmette nere su rosso. Bibl.: LANZA 1990, 54, sep. 803, tav. 26. H4 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). H5 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 993. LANZA 1990, 77, sep. 993: Formato di due vaschette rettangolari riunite al labbro, capovolta luna sullaltra, dir. 290-110, dimensioni di circa m. 0,76 x 0,46 largh. x 0,21 alt.. Appena tracce dello scheletrino; al centro una massa di piccolo vasellame: lekane attica nera con coperchio; prochoe nera a beccuccio con otto palmette sulle spalle; una coppia di boccalettini ansati con ventre baccellato; un paio di minuscole lekythoi a fondo bianco con giro dellera; due lekythoi ariballiche nere; piattello (diam. cm. 10,5) con triplice ordine di palmette impresse; uno skyphos nero. Bibl.: LANZA 1990, 77, sep. 993, tav. 43. H6 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 580. LANZA 1990, 24, sep. 580: A cappuccina di un solo paio, dir. 280-100. Cranio non riconosciuto; a lato una lekythos a foglie dedera e reticolato. Bibl.: LANZA 1990, 24, sep. 580, tav. 8. H7 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 630. LANZA 1990, 32, sep. 630: A cappuccina di due paia di tegole, dir. Est-Ovest, col cranio ad Est, alla mano sinistra una piccola lekythos a foglie dellera su fondo bianco consunto; al cranio una scodellina a calotta nera ed un boccale grezzo. Bibl.: LANZA 1990, 32, sep. 630, tav. 12. H8 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 688. LANZA 1990, 38, sep. 688: A cappuccina di due paia di tegole, dir. 10-190, cranio a nord; ai piedi una piccola lekythos a fondo bianco, con giro di ellera, consunta. Bibl.: LANZA 1990, 38, sep. 688, tav. 15. H9 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 692. LANZA 1990, 40, sep. 692: A cappuccina con due soli tegoloni con teste, dir. Est-Ovest esatto, con tegolone di fondo. del bambino, come naturale, nessuna traccia, per vi sono tre vasetti: skyphos nero, bella e fresca lekane in creta gialla e coperchio gradinato, piccola lekythos a fondo bianco con giro di foglie e fori dellera. Bibl.: LANZA 1990, 40, sep. 692, tav. 18. H10 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 947. LANZA 1990, 71, sep. 947: ustrinum di circa un mq., con ossa cremate ed una lekythos a fondo bianco con giro di ellera, mezzana. Bibl.: LANZA 1990, 71, sep. 947, tav. 40. H11 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 963. LANZA 1990, 73, sep. 963: A cappuccina di un paio di tegole, dir. E-O, col cranio ad Est. Alla mano sinistra una zuppierina a fogliette sulle spalle, alla mano destra una piccola lekythos a palmette nere, uno skyphos ed una piccola olpe nera. Bibl.: LANZA 1990, 73, sep. 963, tav. 40. H12 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). H13 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1374. LANZA 1990, 136, sep. 1374: A cappuccina di solo un paio di tegole, dir. SO-nE, senza tracce di ossa; nellinterno tre vasettini grezzi ed allesterno una piccola lekythos a palmette. Bibl.: LANZA 1990, 136, sep. 1374, tav. 93. H17 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Salina). Necropoli di Passo Marin aro, sep. 43. SALIBRA 1999, tomba n. 43: Inumazione in cappuccina, E-O, cranio ad Est; sotto il cranio, a sinistra: lekythos a fondo bianco, olpetta a vernice nera lucida ; sotto il braccio destro lucerna a vernice nera; buca scavata nel tufo, scheletro deposto su lastre. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 43. H21 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (G. Salina). Necropoli di Passo Marina ro, sep. 55. SALIBRA 1999, tomba n. 55: Inumazione in cappuccina, E-O, cranio ad Est; sotto la spalla sinistra, lekythos a F. Giudice et Alii 26 fondo bianco, frammenti di kylix a vernice nera; scheletro deposto su tegole. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 55. H23 Lekythos a f.n. attribuita alloffcina del pittore della Megera (V. Rizzone) Necropoli di Passo Marin aro, sep. 349 (226). ORSI 1904, c. 841, sep. 349 (226): Simile [Piccola cappuccina] per adulto, dir. est ad ovest con 10 dev. sud, e scheletro dal cranio ad est. Al braccio d. piccola lekythos con palmette n. su fondo bianco, skyphos n., scodelletta grezza.. Bibl.: ORSI 1904, c. 841, sep. 349 (226). I10 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Borea (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 891. LANZA 1990, 63, sep. 891: In un cavo della roccia ad un metro dal piano di campagna, un lastrone orizzontale di arenaria di circa 90 x 50 cm. di sotto sabbia; dopo 90 cm. appare una tegola, quindi sotto di essa un cratere a colonnette frantumato per il peso: conteneva le solite ossa cremate e due alabastra in frantumi. Bibl.: LANZA 1990, 63, sep. 891, tav. 33. I12 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Firenze (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 974. LANZA 1990, 74, sep. 974: Ad un metro di profondit nella sabbia vergine si trov un nono vaso, coperto da un rozzo bacile capovolto. Era uno dei soliti crateri a colonnette alto cm. 40. nellinterno ampia pisside nero-iridescente e poche ossa cremate. Bibl.: LANZA 1990, 74, sep. 974, tav. 42. I13 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Firenze (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 127 (8). ORSI 1904, cc. 793-794, sep. 127 (8): Alla profondit di m. 1,80 si segnal una tegola, la quale proteggeva un vaso a colonnette, deposto in un cavo delle sabbie vergini e pieno a met di ossa cremate. Ad un paio di metri di distanza dal vaso, ed a soli cm. 80 di profondit si trov anche larea dove era avvenuta la del cadavere, estesa circa un m. q. con abbondanti ceneri e carboni, ed un solo frammento di osso dimenticato nella . Bibl.: ORSI 1904, c. 794, sep. 127 (8), tav. 48. I15 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Firenze (R. Salibra). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1157. LANZA 1990, 108-109, sep. 1157: Grande cratere a colonnette, calato in un fosso del tiparo giallo a m. 2 di prof., esso era coperto di una tegghia o meglio bacile piatto a beccuccio, rustico, questo alla sua volta difeso da una tegola orizzontale. Attorno al ventre del vaso erano collocate due kylikes nere combacianti, senza manichi (diam. cm. 17,50) ed inferiormente a queste un alabastron di alabastro. Il vaso ossuario, racchiudente ossa cremate, era uno dei soliti crateri, ma grande perch alto cm. 45, di perfetta conservazione... Bibl.: LANZA 1990, 108, sep. 1157; SALIBRA 2002, 8-10, n. 3, fgg. 7-10; SALIBRA 2006, 342, fg. 5. I19 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Londra E 489 (R. Salibra; G. Giudice). Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 47. SALIBRA 1999, tomba n. 47: Incinerazione in cratere, vertic. in una buca; allinterno ossa bruciate; pietre di protezione e uno spezzone di tegola come coperchio. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 47. I22 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Agrigento (M. Robertson). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 385 (261). ORSI 1904, c. 855, sep. 385 (261): Alla profondit di m. 1,25 dal piano di campagna una tegola protetta da un letto di ciottolame mezzano ricopriva la bocca di una grande kelebe o vaso a colonnette, intatto, a f.r., a mm. 435 e colmo sino a met di abbondanti ceneri con ossa cremate relativamente scarse. Bibl.: ORSI 1904, c. 855, sep. 385 (261), tav. 53. I35 Frammento a f.r. attribuito alloffcina del pittore dei Niobidi (probabilmente pit tore dei Satiri Villosi) (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 532. LANZA 1990, 15, sep. 532: Fossa or. 110-290, ad appena un metro di profondit, per un lato scavata nella sabbia vergine, nellaltro fancheggiata da pezzi messi in coltello, ma senza coperture. La lunghezza era di circa 2 metri e vi erano sparsi ossa cremate piccole e rottami di una piccola kylix nera a sagoma curva ed un grosso chiodo di ferro. di sopra un coccio di vaso (hydria?) . Bibl.: LANZA 1990, 15, sep. 532; 92, n. 83, tav. 54. I44 Cratere a campana a f.r., frr. di, attribuito al pittore di Methyse (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 901. LANZA 1990, 92, sep. 901: Area di ustrinum di 1 mq. con ossa cremate, dentro cui erano i rottami di due kylikes nere e numerosi pezzetti di un cratere. Bibl.: LANZA 1990, 92, sep. 901, nn. 80-82, tav. 55. I48 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Atene 1826 (E. Buschor) e al gruppo che richiama il pittore di Londra E 342 o il pittore dellEtiope (J.D. Beazley). Le importazioni di ceramica attica a Camarina 27 Sep. 993 P. m. I84 Lekythos a fondo bianco attribuita al pittore di Atene 1826 (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 369 (245). ORSI 1904, cc. 845-847, sep. 369 (245): Cassetta di tegole per adulto, dir. est a ovest con 10 dev. sud-est-est ed a m. 2,90 dal piano di campagna; lo scheletro era adagiato col cranio ad est. Al gomito d. esso aveva una lekythos a f.r. a. cm. 30, fresca ed intatta...Presso la lekythos un alabastro di alabastro. Al gomito sin. giaceva unaltra lekythos a. cm. 23 a fondo bianco... Bibl.: ORSI 1904, cc. 845-847, sep. 369 (245), fgg. 56-57. I49 Anfora a f.r. attribuita al pittore di Siracusa 22174 (G. Salina) e allomonimo vasaio (J. Euwe) Necropoli di Passo Marinaro, sep. 46. SALIBRA 1999, tomba n. 46: Inumazione in cappuccina, E-O; allesterno: anfora nolana a fgure rosse, 3 lekythoi aryballiche acrome, skyphos a vernice nera, lucerna a vernice bruna, ago in bronzo. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 46. I50 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Bowdoin (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 267 (147). ORSI 1904, c. 823, sep. 267 (147): Cassetta formata di nove tegole, e coperta di quattro lastre di pietra; dimensioni m. 1,60 x 0,50 x 0,50. Lo scheletro col cranio ad est teneva alla mano sin. la lekythos, alt. cm. 24, freschissima... Bibl.: ORSI 1904, c. 823, sep. 267 (147), fg. 40. I51 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Bowdoin (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 358 (234). ORSI 1904, cc. 843-844, sep. 358 (234): Baule fttile mezzano, dir. sud-est-est a nord-ovest-ovest con scheletro dal cranio a sud-est-est; al gomito sin. esso aveva una lekythos n. a. cm. 23 con palmette sulle spalle; al gomito d. altra lekythos gemella... Bibl.: ORSI 1904, c. 843, sep. 358 (234), fg. 55. I62 Lekythos aryballica a f.r. attribuita al pittore di Icaro ? (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 444 (318). ORSI 1904, cc. 868-873, sep. 444 (318): Area di ustrinum a poca profondit (cm. 50) e di poca estensione, contenente ceneri, carboni, ed ossa cremate, alcune delle quali certamente di animali; di pi in massa di piccoli oggetti tutti frammentati ...Vetro. Frammenti di una delle note anforette cuoriformi greco-fenicie policrome...; frammenti di un alabastron dello stesso genere...; frammenti di un alabastron di alabastro. Figure fttili. Due esemplari di quei giocattoli in forma di pupattole, colle gambe e le braccia snodate...due fgurine muliebri sedute col polos in capo... Grande simulacro fttile di Afrodite...due colombine, una delle quali in frammenti. Vasi. Quattro minuscole lekythoi aryballiche nere; Piccolo alabastron conico a vernice nera e fondo piano. Askos grezzo incompleto in forma di animale...Piccola lekane n. con coperchio. Lucernetta e piattello grezzi. Scodelletta slabrata grezza...Vera poi una massa di piccolo vasellame nero frantumato, skyphoi, kylikes, scodellini; in tutto una trentina di esemplari...Era un sepolcro di fanciulla, anzi di assai tenera fanciulla, le cui ossa cremate eran ridotte ad un piccolo pugno di avanzi... Bibl.: ORSI 1904, cc. 868-873, sep. 444 (318), fgg. 73-76. I64 Lekythos (secondary shape) a f.r. attribuita alloffcina del pittore di Icaro (R. Salibra). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 39. SALIBRA 1999, tomba n. 39: Inumazione in cappuccina, SE-nO, cranio a SE; sotto il braccio sinistro: lekythos a fgure rosse..; buca scavata nel tufo. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 39. I68 Lekythos (secondary shape) a f.r. attribuita al pittore di Angers (J.D. Beazley). Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 302 (180). ORSI 1904, c. 834, sep. 302 (180): Anfora adagiata contenente ossa di bambino ed una piccola lekythos.. Bibl.: ORSI 1904, c. 834, sep. 302 (180), fg. 46. I70 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Aischines (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 878. LANZA 1990, 62, sep. 878: Anfora verticale senza nessuna traccia e di sotto una tomba a baule, dir. SE-nO, col cranio a SE. Alla mano destra una lekythos nera, alt. cm. 20, con fgura rossa di conservazione fresca. diam. del cavo m. 1,80 x 0,60; dal piano di campagna m. 1,80. Bibl.: LANZA 1990, 62, sep. 878, tav. 29. I74 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Aischines (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 276 (156). ORSI 1904, c. 825, sep. 276 (156): Cassetta rettangolare di tegole con scheletro dal cranio ad est; presso di questo giaceva uno skyphos grezzo, ed ai piedi una lekythos a f.r., ricomposta con qualche lacuna ed a. cm. 31... Bibl.: ORSI 1904, cc. 825-826, sep. 276 (156), fg. 41. I76 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Aischines (G. Salina). Necropoli di Passo Marina ro, sep. 69. SALIBRA 1999, tomba n. 69: Inumazione in cappuccina, S-n, cranio a Sud; ai piedi, olpe con parte sup. a vernice rossastra ; tra le gambe, lekythos a fgure rosse; pietre per protezione. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 69. I79 Lekythos a f.r. correlata con il pittore di Aischines (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 594. F. Giudice et Alii 28 Sep. 444 P. m. LANZA 1990, 26, sep. 594: A cappuccina di due paia di tegole, dir. E-O, cranio ad Est. Esternamente addossata alle tegole si raccolse una grande terracotta disgraziatamente mancante della testa e delle gambe. nellinterno della tomba fra i piedi una piccola lekythos a fgure. Bibl.: LANZA 1990, 26, sep. 594, tav. 9. I80 Lekythos a f.r. attribuita alla maniera del pittore di Aischines (G. Giudice). Necropoli di Passo Marina ro, sep. 715. LANZA 1990, 42, sep. 715: Piccolo baule fttile coperto con due paia di tegole a cappuccina. dir. 110-290, dimensioni del cavo: lungh. 1,16 x 0,54. ...Lo scheletro aveva il cranio ad Est. Al braccio vi era una lekythos a f.r., alta cm 22,50 ... Bibl.: LANZA 1990, 42, sep. 715; SALIBRA 2002, 13-14, n. 6, fg. 16 a-b. I86 Lekythos a f.r. attribuita alla classe del pittore della Megera (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 531. LANZA 1990, 15, sep. 531: A cappuccina per adulto, dir. Est-Ovest, col cranio ad Est. Alla spalla sinistra una piccola lekythos in frammenti. Bibl.: LANZA 1990, 15, sep. 531, tav. 3. I88 Coppa apoda a f.r. correlata al pittore di Sotades (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1364. LANZA 1990, 135, sep. 1364: ustrinum con piccole ossa minutamente cremate, alla prof. di m. 1,40, della estensione di oltre un metro quadrato, contenente parecchi vasi alterati dal fuoco e ridotti in minuti frammenti. Riconosco una lekythos a f.r., e poi il pezzo pi notevole una kylix senza gambo, con gola. Bibl.: LANZA 1990, 135, sep. 1364, tav. 93. I95 Lekythos aryballica a f.r. attribuita al pittore di Comacchio (J.D. Beazley). Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 328 (206). ORSI 1904, c. 837, sep. 328 (206): Sarcofago o baule fttile, dir. est ad ovest con 20 dev. sud-est, deposto nelle sabbie alla prof. di m. 2,50, con labbro aggettante per appoggiarvi la coverta carenata; in tutto uguale quindi ai bauli frequentissimi a Gela, dalle cui fabbriche potr forse derivare anche il nostro esemplare; le dimensioni interne erano di m. 1,72 x 0,73 x 0,48. Esso conteneva uno scheletro col cranio ad est, alla cui mano d. una piccola lekane grezza con coperchio in creta giallastra purissima quasi untuosa, ed un alabastron di alabastro in frantumi. Esternamente, in corrispondenza al pi d. si raccolse la lekythos ariballica a f.r. a. cm. 16... Bibl.: ORSI 1904, cc. 837-838, sep. 328 (206), fg. 50. I100 Skyphos a f.r. attribuito alla classe degli Owl Skyphoi (G. Giudice). Necropoli di Passo Mar inaro, sep. 374 (250). ORSI 1904, c. 848, sep. 374 (250): Baule fttile di medie dimensioni (cavo m. 1,60 x 0,65 x 0,48) dir. nord-est sud a ovest contenente uno scheletro dal cranio a sud-est. Al braccio d. ed al sin. Esso teneva due piccoli alabastra; alle due mani due skyphoi n.; al pi d. uno skyphos con una delle anse verticali; nello stesso punto una lucerna nera ombelicata ed un boccaletto in forma di attingitoio Bibl.: ORSI 1904, cc. 848-850, sep. 374 (250), fg. 59. I106 Cratere a colonnette a f.r.. La mancata analisi autoptica del vaso non consente unattribuzione certa. Lo schema iconografco ri chiama la produzione del pittore dei Niobidi, qualche dettaglio dello stile quella del gruppo Borea-Firenze (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 280 (159 bis). ORSI 1904, cc. 826-827, sep. 280 (159 bis): Sotto lustrino, in un cavo delle sabbie vergini e protetto da una tegola si rinvenne un grande vaso a colonnette, contenente abbondanti ossa cremate. Posata sulla tegola di protezione stava una strigile di bronzo... Bibl.: ORSI 1904, cc. 826-827, sep. 280 (159 bis), tav. 50. I107 Lekythos a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1466. LANZA 1990, 150, sep. 1466: ustrinum di circa 70 cm. q., senza tracce di ossa, ma con una piccola lekythos Bibl.: LANZA 1990, 150, sep. 1466; SALIBRA 2002, 14-15, n. 7 (Potrebbe provenire dalla sepoltura 1466 ), fg. 17. I111 Lekythos a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 77. ORSI 1904, c. 786, sep. 77:Fossetta superfciale nella sabbia con uno scheletro cremato in posto, senza ulteriore protezione di coperte; in un angolo piccola lekythos a fondo nero. Bibl.: ORSI 1904, c. 786, sep. 77, fg. 6. I116 Frammento a f.r. non attribuito. L24 Cratere a campana a f.r., frr. di, attribuito al pittore di Christie (J. D. Beazley). L43 Anfora a collo distinto a f.r., frr. di, attribuita al Le importazioni di ceramica attica a Camarina 29 Sep. 369 P. m. gruppo di Polignoto: indeterminato (J. D. Beazley). L51 Frammento a f.r. attribuito al gruppo di Polignoto (G. Giudice). L93 Cratere a calice a f.r., frr. di, attribuito alla maniera del pittore di Kleophon (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, adiacenze sep. 819. LANZA 1990, 56, sep. 819: Idem [Ustrinum di un mezzo mq. senza ossa], idem [280-100], cranio ad E, senza oggetti. nelle fancate erano collocati grandi pezzi a f.r. di una hydria e di un cratere. nel primo periodo degli scavi in questa vicinanza si raccolsero altri grandi pezzi. Bibl.: LANZA 1990, 56, sep. 819; 89, nn. 54, 55, 56, 58, 59- 60, tav. 52; 90, n. 57, tav. 53. L1 Lekythos aryballica a f.r. attribuita alla White-line class of squat lekythoi (G. Giu dice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1187. LANZA 1990, 111, sep. 1187: A cappuccina di due paia, dir. 300-120. Al cranio piccola lekythos Bibl.: LANZA 1990, 111, sep. 1187, tav. 20. L2 Pelike a f.r. attribuita al pittore di Persefone (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 903. LANZA 1990, 65, sep. 903: In un cavo della sabbia-roccia, alla profondit di m. 0,60, un bacile dei soliti, capovolto, diam. cm. 28: sotto vi era una pelike piena di ossa, con coperchietto grezzo, intatta, freschissima. Il bacile di copertura, salvo le dimensioni era identico a quello del sepolcro 875. Bibl.: LANZA 1990, 65, sep. 903, tav. 37. L20 Hydria a f.r. attribuita alla maniera del pittore di Peleo (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 578. LANZA 1990, 23-24, sep. 578: Grande hydria nera con due fasce di fgure, alta cm. 47; era in un cavo del suolo a piccola profondit (bocca a m. 0,30) coperta da una scaglia e a met colma di grosse ossa cremate. Allesterno un boccaletto grezzo. Bibl.: ORSI 1915, 183; LANZA 1990, 23-24, sep. 578, tav. 7. L22 Cratere a campana a f.r. attribuito al pittore di Curti (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 289 (168). ORSI 1904, c. 829, sep. 289 (168): A m. due dal detto ustrino, e ad uno solo dal piano di campagna apparve una tegola che proteggeva un grande ed intatto cratere a campana a f.r. con entro abbondanti ossa cremate, provenienti, penso, dalla vicina bruciatura. Bibl.: ORSI 1904, 829, sep. 289 (168), tav. 51. L23 Cratere a campana a f.r. attribuito al pittore di Christie (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 602 bis. LANZA 1990, 27, sep. 602 bis: Area di ustrino di m. 2 x 1, senza ossa. Allestremit un cratere a campana in frantumi, ridotto solo a met. Bibl.: LANZA 1990, 27, sep. 602 bis, nn. 70, 73-74, tavv. 53-54. L27 Hydria, a f.r. attribuita al pittore di Christie (J.D. Beazley). L103 Hydria a f.r. attribuita al pittore del Louvre G 443 (J.D. Beazley). L104 Hydria a f.r. Appartiene al ciclo del ceramografo della Coll. Christie (P.E. Arias) e Confronta con il pittore del Louvre G 443 (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1222. LANZA 1990, 120, sep. 1222: Grande tomba di pezzi a due flari, chiusa da quattro copertoni dir. 100-280; essa rappresentava una novit poich conteneva un grandioso baule fttile col suo coperchio carenato in due pezzi. Lo scheletro era disteso col cranio verso E; alla gamba sin. una bella e media hydria a f.r., alla des. una lucerna ombelicata nero ebano ed una piccola lekythos aryballica con fgurina muliebre nonch un orcioletto grezzo in pezzi ovolare. Alla mano des. una lametta o spatoletta di bronzo senza taglio, rotta al manico, e l. mm. 75. Alle due spalle des. e sin. altre due hydrie gemelle per disegno e dimensioni alle precedenti, ma di esse una a met distrutta. Va ancora notato che sopra i copertoni vi era uno dei soliti boccaletti grezzi di cui la necropoli ci ha dato diecine di esemplari e nellinterno della cassa alle testate ed ai piedi erano due e due (quattro) arpioni di ferro a doppio gambo con tracce di fbbre legnose, i quali sembrano fossero destinati a maneggiare un assito sul quale sarebbe stato disteso il morto; forse una specie di letto funebre adibito nella e nella e poi deposto col morto stesso nel sepolcro. Bibl.: ORSI 1907, 484; LANZA 1990, 120, sep. 1222, nn. 1-3, tav. 81. L37 Cratere a calice a f.r. attribuito al pittore di Pantoxena (J.D. Beazley). Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 524 (400). ORSI 1904, c. 888, sep. 524 (400): Alla prof. di m. 2,50 un tegolone messo di piano copriva la bocca di un piccolo cratere a f.r., a. cm. 35, diam. bocca cm. 33, contenente ossa giovanili abbruciate...Esternamente erano appoggiate alle anse due piccole kylikes nere...; una conteneva una strigile in bronzo, laltra un bocchino di aryballos in bronzo, oggetti della palestra, appartenuti al giovane cremato. Bibl.: ORSI 1904, c. 888, sep. 524 (400), tav. 56. L45 Cratere a campana a f.r. attribuito al gruppo di Polignoto (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1252. LANZA 1990, 124, sep. 1252: In un pozzetto profondo oltre 2 m. si trov un cratere a campana coperto di un piatto rustico a beccuccio, di un tipo che frequente negli scarichi di Gela e di Camarina. Conteneva abbondanti ossa cremate ed era tutto nero. In tutta prossimit si trov anche il corrispondente ustrino con minime tracce delle ossa sfuggite nella , una lucernetta, uno skyphos ed un vasetto a calotta neri. Bibl.: LANZA 1990, 124, sep. 1252, tav. 84. L47 Cratere a calice a f.r. attribuito a Polignoto o il suo gruppo (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 93. ORSI 1904, c. 787, sep. 93: Idem [Di tegole a cappuccina], idem [con scheletro dal cranio ad est]. Al di sopra delle tegole di chiusa stavano i rottami di un cratere a f.r. ed il fondo di un altro. I pezzi erano stati spostati dai precedenti F. Giudice et Alii 30 lavori di coltura, e tutto fa credere, tenendo conto delle consuetudini rituali che si vedono costantemente osservate nelle necropoli camarinesi, che codesti due vasi contenessero ognuno ossa cremate Bibl.: ORSI 1904, cc. 785-786, sep. 93, fg. 10. L55 Cratere a campana a f.r. attribuito al pittore di Komaris (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 503 (378). ORSI 1904, cc. 883-884, sep. 503 (378): Alla prof. di appena 1 m., poggiato sulla sabbia vergine, assicurato in giro da piccole pietre, e protetto da una mezza tegola, giaceva un piccolo cratere a campana, a. cm. 30, diam. Bocca cm. 30. nellinterno del vaso superiormente erano distribuiti: un manico di strigile in ferro, una bella lucerna ombelicata n. con fascia rossa, uno scodellino a calotta, una piccola kotyle n. a manico verticale, il labbro di un vasetto (forse un aryballos) in bronzo. Sul fondo una modica quantit di ossa cremate. Bibl.: ORSI 1904, cc. 883-884, sep. 503 (378), tav. 55. L57 Cratere a campana a f.r., fr. di, vicino al pittore di Barclay, probabilmente opera di un imitatore Tardo -manierista (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 413 (288). ORSI 1904, c. 862, sep. 413 (288): Alla prof. di poco pi di un m., sotto una breve area di ustrino di circa cm. 60 x 60, dentro un piccolo cavo della sabbia vergine, coperto da un piatto grezzo capovolto (diam. Cm. 32), giaceva un piccolo cratere a campana perfettamente intatto, a. mm. 268, diam. mm. 302, contenente sino a met minute ossa cremate. Bibl.: ORSI 1904, c. 862, sep. 413 (288), fg. 70; SALIBRA 2002, 7, n. 2, fgg. 5-6. L58 Cratere a campana a f.r. attribuito al pittore di Eupolis (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 379 (255). ORSI 1904, cc. 849-850, sep. 379 (255): A circa 30 cm. dallattuale piano di campagna apparve un rudere rettangolare (m. 2,10 x 1,32 x 0,35) formato di tre pezzi assai accuratamente commessi, lavorati in rustico nelle faccie da cm. 30 in gi, cogli spigoli superiori lievemente smussati; il piano superiore presentava un cavo in rustico di poca profondit, circondato da una fascia orizzontale, che come le fronti verticali era coperta di fne stucco. non vi dubbio che il rustico dei pezzi non segni il livello antico del terreno, sottostante di mezzo metro a quello attuale, e che la zoccolatura sostenesse un altare funebre, del genere di quelli che veggonsi sovente sulle lekythoi bianche od anche su quelle di stile rosso. Strappati con le debite cautele i pezzi, apparve una fossetta rettangolare di m. 1,10 x 0,85 x 0,75 prof., nella quale era stato calato, coprendone poi la bocca con una tegola, un cratere a campana contenente abbondanti ossa cremate. Bibl.: ORSI 1904, cc. 849-850, sep. 379 (255), tav. 52. L67 Cratere a colonnette a f.r., fr. di, attribuito al pittore della Centauromachia del Louvre (G. Giu dice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 151. SALIBRA 1999, tomba n. 151: Incinerazione in cratere, vert. sulla sabbia. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 151. L70 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Napoli (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1478. LANZA 1990, 150-151, sep. 1478: Grandioso cratere a colonnette rinvenuto a m. 3 prof. e ad altrettante di distanza verso SE dalla tomba delle hydriai (t. 1222). Esso era coperto da un mattonaccio quadro (cm. 38 x 39 x 7 alt.) con prominenza circolare al centro, corrispondente alla bocca del vaso, alla quale serviva cos da tempo. Le ossa cremate erano poche e sottili, molta la cenere derivante da un individuo giovane. Bibl.: ORSI 1907, c. 484; LANZA 1990, 150-151, sep. 1478, tav. 104. L71 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Napoli (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1307. LANZA 1990, 128, sep. 1307: Apparve dapprima unarea di ustrino di circa un m. di circonferenza e poco sotto di esso un vaso a colonnette coperto di una lastra calcarea rettangolare. Conteneva ossa cremate, ma apparso sano con crepature si dovette smontare. I pezzi per si ricompongono. La prof. era di m. 2.. Bibl.: ORSI 1907, 484; LANZA 1990, 128, sep. 1307, tav. 88. L73 Cratere a colonnette a f.r. attribuito ai Manieristi tardi (R. Salibra) e al pittore della Centauromachia di Napoli (G. Giudice). Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 1493 (?). LANZA 1990, 151, sep. 1493: Piccolo ossuario in forma di vaso a colonnette circondato e coperto di scaglie, rinvenuto alla prof. di m. 2, ed a circa 8 m. a nO dei due sepolcri circolari. Esso non conteneva ossa cremate [sic] ma della sabbia interamente cinerea, il che fa supporre una intensa cremazione di individuo giovanissimo. Bibl.: ORSI 1907, 484; LANZA 1990, 151, sep. 1493; SALIBRA 2002, 12-13, n. 5, fgg. 14-15. L76 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore di Orfeo (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 68. SALIBRA 1999, tomba n. 68: Incinerazione in cratere, vertic. in una buca Allinterno ossa bruciate. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 68. L78 Cratere a colonnette a f.r. attribuito ai Manieristi tardi (R. Salibra) e al pittore di Oreste (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1347. LANZA 1990, 134, sep. 1347: A m. 8 a nO dalledifcio circolare. Ad oltre 4 m. di profondit e protetto da una tegola si rinvenne un grandioso vaso a colonnette a. cm. 48 della consueta forma e decorazione secondaria, il quale racchiudeva ossa e ceneri. Bibl.: ORSI 1907, 484; LANZA 1990, 134, sep. 1347; SALIBRA 2002, 10-12, n. 4, fgg. 11-13. L81 Cratere a colonnette a f.r. attribuito al pittore del Duomo (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 148 (29). ORSI 1904, cc. 800-803, sep. 148 (29): In vicinanza del sepolcro 8 si segnalata una bruciatura (termine locale Le importazioni di ceramica attica a Camarina 31 per indicare lustrinum) con carboni e ceneri senza ossa. A m. 1,25 precisi di distanza da essa un cavo circolare nella sabbia vergine, a m. 2 di prof., racchiudeva un grande vaso a colonnette, riempito in buona parte di una massa di cenere leggerissima, con poche candide ossa profondamente cremate. La bocca ne era chiusa da un robusto piatto leggermente concavo, con ampio labbro e beccuccio, per versare la poltiglia che in origine vi si manipolava. Bibl.: ORSI 1904, cc. 800-803, sep. 148 (29), tav. 49. L86 Cratere a colonnette a f.r. attribuito ad un tardo manierista vicino al pittore dellAccademia (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 332 SALIBRA 1999, tomba n. 332: Incinerazione in cratere, vert. in una buca. Allinterno ossa bruciate. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 332. L92 Hydria a f.r., fr. di, attribuita al pittore di Kleophon (J. D. Beazley). Necropoli di Passo Marina ro, adiacenze sep. 910. LANZA 1990, 68, sep. 910: ustrinum di circa un mq., senza ossa, con rottami incompletissimi di unhydria con brani di fgure. Bibl.: LANZA 1990, 68, sep. 910; 92, n. 77, tav. 53. L107 Hydria a f.r., fr. di, attribuita ad Aison (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 254 (134). ORSI 1904, c. 822, sep. 254 (134): Piccola area di ustrino senza ossa e con pochi frammenti di vasi neri e grezzi; tra i primi da notare la parte superiore di una piccola hydria a f.r. . Bibl.: ORSI 1904, c. 822, sep. 254 (134), fg. 38. L108 Lebes gamikos a f.r. attribuito ad Aison (G. Giudice). Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 615. LANZA 1990, 29, sep. 615: Piccolo stamnos a fgure rosse delicate, in frantumi, alto circa cm. 20 col suo coperchietto. Era protetto in giro da quattro scaglie. nellinterno ossa cremate di bambino con assai cenere ed una piccola lekythos nera. La combustione del bambino pare qui certa ed un unicum. Bibl.: LANZA 1990, 29, sep. 615, tav. 10. L114 Lekythos a fondo bianco attribuita al pittore di Dessypri (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 686. LANZA 1990, 37, sep. 686: A m. 2,60 di profondit tomba a cappuccina di due paia di tegole messe di lungo col vertice protetto da due coppi e mezzo, curvi e saldati con creta, dir. 100-280. Allanca destra lekythos bianca Bibl: LANZA 1990, 37, sep. 686, tav. 15. L120 Lekythos (secondary shape) a f.r. attribuita al gruppo di Londra E 614 (J.D.Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 133 (14). ORSI 1904, c. 796, sep. 133 (14): di tegole a cappuccina per adulto, direzione sud-ovest a nord-est; scheletro col cranio a nord-est; sul basso petto la minuscola lekythos ; alla mano destra un ago di bronzo. Bibl.: ORSI 1904, c. 796, sep. 133 (14), fg. 14. L122 Lekythos (secondary shape) a f.r. attribuita al gruppo di Londra E 614 (B.F. Cook). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 142 (23). ORSI 1904, cc. 798-799, sep. 142 (23): A cappuccina di un paio e mezzo di tegole, dir. est ad ovest; nellinterno non si avvertirono tracce dello scheletrino, ma due minuscole lekythoi n.; una era di tipo aryballico a. mm. 48; laltra della forma consueta con strali sulle spalle ed una fgurina muliebre r. Verano anche un boccalettino ansato panciuto grezzo; un bustino muliebre fttile a. mm. 88 Per ultimo la fgurina a macchietta lavorata tutta a mano libera, meno la testa ricavata a stampo Bibl.: ORSI 1904, cc. 798-799, sep. 142 (23), fgg. 19-21. L124 Lekythos (secondary shape) a f.r. attribuita alla classe di Londra E 640 (B.F.Cook) e al gruppo di Lon- dra E 614 (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 817. LANZA 1990, 55, sep. 817: ustrinum di un mezzo mq. senza ossa; conteneva una scodellina nera a calotta ed una piccolissima lekythos . Bibl.: LANZA 1990, 55, sep. 817, tav. 26. L127 Lekythos (secondary shape) a f.r. attribuita al gruppo di Londra E 614 (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 40. Inumazione in cappuccina; E-O; sotto il braccio sinistro: lekythos a fgure rosse; buca scavata nel tufo; scheletro deposto su una lastra. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 40. L129 Lekythos (secondary shape) a f.r. vicina alla classe di Salonicco 510 (B.F. Cook). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 136 (17). ORSI 1904, cc. 796-797, sep. 136 (17): unarea di ustrino, alla prof. di m. 1,20, della estensione di circa un mq. con abbondanti carboni ed ossa cremate. In mezzo ad essa un grande recipiente grezzo, simile a un cratere, diam. bocca cm. 42, ed una massa di piccolo vasellame in frantumi; tra le forme riconoscibili enumero: una minuscola lekythos nera con busto muliebre r. tenente un fore; due piccole hydrie n. irrestaurabili; due lucerne ombelicate grezze; un minuscolo stamnos fasciato; lorlo di un piccolo cratere a calice, con testa rossa di efebo; alcuni skyphoi neri; una minuscola oenochoe ed una lekane grezza. Per ultimo i piedi di una statuetta muliebre in creta. Bibl.: ORSI 1904, cc. 796-797, sep. 136 (17), fgg. 16-17. L130 Lekythos (secondary shape) a f.r. vicina alla classe di Salonicco 510 (B.F. Cook). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 92. ORSI 1904, c. 787, sep. 92: Idem [Di tegole a cappuccina], idem [con scheletro dal cranio ad est], con due minuscole lekythoi Bibl.: ORSI 1904, c. 787, sep. 92, fg. 9. L131 Lekythos a f.r. attribuita al gruppo di Palermo 16 (B.F. Cook) Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1260. LANZA 1990, 125, sep. 1260: Scheletro in nuda terra col cranio ad E. Alla mano sinistra una lucernetta aperta ed F. Giudice et Alii 32 una piccola lekythos . Bibl.: LANZA 1990, 125, sep. 1260, tav. 85. L137 Oinochoe confgurata a testa femminile a f.r. attribuita alla classe T: classe di Basilea (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 780. LANZA 1990, 51, sep. 780: Fossa lunga senza traccia di ossa n cremate n incombuste. Conteneva piccola quantit di vasettini in frantumi, grezzi non raccolti, uno strigile in bronzo ed un vasetto a testa muliebre. Bibl.: LANZA 1990, 51, sep. 780, tav. 24. L138 Anfora a collo distinto a f.n. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 282. SALIBRA 1999, tomba n. 282: Incinerazione in anfora posta sulla sabbia. Anfora , pomello bronzeo, specchio in bronzo, alabastron. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 282. L139 Lekythos a f.r. non attribuita. Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 752. LANZA 1990, 47, sep. 752: Anfora coricata, con la bocca ad Est, contenente una scodellina col suo coperchio; allesterno scodellina o meglio lekane grezza col suo coperchio ed una piccola lekythos con fgura di nike volante sul ventre. Bibl.: LANZA 1990, 47, sep. 752, tav. 21. L140 Lebes gamikos a f.r.. Ricorda il pittore della Centauromachia di Napoli (G. Giudice). Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 1316. LANZA 1990, 129, sep. 1316: minuscolo ustrino con lato di soli 20 cm., protetto da alcune pietre, conteneva ossa cremate ed un piccolo stamnos in frammenti col suo coperchio; antecedentemente le poche ossa erano dentro il vaso, ma ne uscirono colla rottura del medesimo. Tra essi erano uno strano frammento come di osso fossile. , parmi, uno dei casi estremamente rari di cremazione di bambino. Bibl.: ORSI 1907, 484-485; LANZA 1990, 129, sep. 1316, tav. 89. L142 Lekythos a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 544. LANZA 1990, 18, sep. 544: A cappuccina di due tegole piatte e testate, direzione 290-110; anche il letto di tegole. Lo scheletro aveva il cranio ad est, alla spalla destra minuscola lekythos con genio alato nudo. Bibl.: LANZA 1990, 18, sep. 544, tav. 4. L143 Lekythos a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 143 (24). ORSI 1904, cc. 799-800, sep. 143 (24): In tutto eguale al precedente [A cappuccina di un paio e mezzo di tegole], dir. est a ovest con 20 di dev. est. nello strato soprastante a questa ed alla attigua tomba 25 era sparso il seguente piccolo materiale: statuina fttile di Tammuzz-Adonis nel solito schema accoccolato. minuscola lekythos n. con cagnolino. Piccolo askos grezzo. Frammento di ventre di vaso con fg. r. Skyphos grezzo. Quattro frammenti di guarnitura in doppia lamina di rame di un vaso di legno, probabilmente di un secchio, oppure di un cofanetto rotondo. del morto poche tracce di piccole ossa ed un ago di bronzo. Bibl.: ORSI 1904, cc. 799-800, sep. 143 (24), fg. 21bis. L146 Lekythos aryballica a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 295 (174). ORSI 1904, c. 832, sep. 295 (174): a cappuccina per adulto, il cui cranio era ad est. alla spalla sin. due skyphoi n., alla d. una tazzina grezza ed una pateretta n. con cinque palmette impresse nel fondo; alla mano d. piccola lekythos aryballica n. , un anellino di rame ed uno digitale di ferro con grande castone ellittico. Bibl.: ORSI 1904, c. 832, sep. 295 (174), fg. 42bis. L147 Lekythos aryballica a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 591. LANZA 1990, 25, sep. 591: A cappuccina di due paia, dir. Est-Ovest, cranio ad Est; alla mano destra due vasetti neri: lekythos ariballica con testa petasata, skyphos nero. Bibl.: LANZA 1990, 25, sep. 591, tav. 8. L149 Lekythos aryballica a f.r. non attribuita. Ne cropoli di Passo Marinaro, sep. 937. LANZA 1990, 70, sep. 937: A cappuccina di due paia, dir. E-O, col cranio ad Est; al cranio una lekythos ariballica nera ed un ago. Bibl.: LANZA 1990, 70, sep. 937, tav. 38. L152 Askos a. f.r. non attribuito. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 253 (133). ORSI 1904, c. 821, sep. 253 (133): A cappuccina per adulto, dir. est a ovest con 10 dev. sud-est; nellinterno scheletro ad est. Al di sopra frammenti di vasi neri ed incompleto il raro askos o guttus a f.r. delicate Bibl.: ORSI 1904, c. 821, sep. 253 (133), fg. 37. M5 Hydria a f.r. attribuita al pittore del Toro (G. Giudice). M6 Hydria a f.r. attribuita al pittore del Toro (G. Giudice). M13 Lekythos aryballica a f.r. vicina al pittore di Al Mina (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1114. LANZA 1990, 104-105, sep. 1114: A cappuccina di tre paia di tegole, dir. 280-100, cranio ad Est; alle mani tre piccole hydrie attiche (una alla d. e due alla s.); avevano tutte le identiche dimensioni (cm. 12,50); una era completamente nera, e le altre due dipinte a f.r.. Avevano anche un soggetto quasi identico ed espresso in stile affettato e negletto. Ai piedi del morto: lucerna, piccolo skyphos nero, lekythos ariballica con oca che becca in un tumulo (?) sotto cui serpe. Bibl: LANZA 1990, 104-105, sep. 1114, tav. 64. M10 Lekythos aryballica a f.r. attribuita al gruppo di Vienna 943 (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1240. A cappuccina di tre paia di tegole di corto con suolo pure di tegole dir. E-O esatto, cranio ad E. Alla mano des. una lekythos aryballica con fgurina muliebre ed un boccaletto nero, ambedue in frantumi raccolti. Prof. m. 2,3. Bibl: LANZA 1990, 122, sep. 1240, tav. 84. Le importazioni di ceramica attica a Camarina 33 M11 Lekythos aryballica a f.r. attribuita al pittore della Sfnge di Mainz (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1011. A cappuccina di forse due paia, ma parzialmente gi violata, dir. Est-Ovest; tracce di ossa e piccola lekythos ariballica con fgura. Bibl.: LANZA 1990, 78, sep. 1011, tav. 45. M12 Lekythos a f.r. vicina al pittore dellAncella del Louvre (G. Giudice). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 861. LANZA 1990, 60, sep. 861: A cappuccina di due paia a m. 2,50 di profondit; dir. nE-SO. Superiormente una lekythos mezzana con scadente fgurina muliebre. Scheletro col cranio a nE. Bibl.: LANZA 1990, 60, sep. 861, tav. 29. M16 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Canea (J.D. Beazley). Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1417. LANZA 1990, 140, sep. 1417: A cappuccina di due paia di tegole, dir. E-O, cranio a levante senza contenuto. Poco sopra la tomba una lekythos mezzana a f.r. Bibl: LANZA 1990, 140, sep. 1417, tav. 95. M17 Lekythos a f.r. attribuita al pittore di Canea (G. Giudice; A. Lezzi-Hafter; R. Salibra). Necropoli di Passo Mar inaro, sep. 185. SALIBRA 1999, 61, tomba n. 185: Inumazione in cappuccina, E-O. Sotto il braccio destro: lekythos a fgure rosse ; sotto il cranio, ago di spillone in bronzo Bibl.: SALIBRA 1999, 61, nota n. 81; tomba n. 185. M22 Lekythos aryballica a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 546. LANZA 1990, 18, sep. 546: Idem [vicinissima alla precedente], idem [di due paia di tegole a cappuccina], idem [dir. E-O preciso], stessa direzione, a mezzo metro di distanza, ma ad un metro di profondit. Scheletro con il cranio ad Est. Alla mano destra in un mucchio cerano uno skyphos nero, una minuscola lekythos ariballica con delfno rosso, una lucernetta nera ombelicata, dentro cui una armilletta in bronzo a fettuccia, un anellino in bronzo digitale. Bibl.: LANZA 1990, 18, sep. 546, tav. 4. M23 Lekythos aryballica a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 186 (66). ORSI 1904, c. 813, sep. 186 (66): Breve area di ustrino senza ossa e con due vasettini, uno dei quali era una lekythos aryballica nera con fg. r. di sfnge. Bibl.: ORSI 1904, c. 813, sep. 186 (66), fg. 33. M24 Lekythos aryballica a f.r. non attribuita. Necropoli di Passo Marinaro, sep. 1188. LANZA 1990, 111, sep. 1188: A cappuccina di un paio di tegole, dir. S-n, al centro una lekythos aryballica con sfnge ed una prochoe nera. Bibl.: LANZA 1990, 111, sep. 1188, tav. 70. (S.R.) F. Giudice et Alii 34 Le importazioni di ceramica attica a Camarina 35 Fig. 2 Fig. 3 Forme a Camarina: 600-575 a.C. Forme a Camarina: 575-550 a.C. Forme (produzione globale): 600-575 a.C. Forme (produzione globale): 575-550 a.C. F. Giudice et Alii 36 Fig. 4 Fig. 5 Forme a Camarina: 550-525 a.C. Forme a Camarina: 525-500 a.C. Forme (produzione globale): 550-525 a.C. Forme (produzione globale): 525-500 a.C. Le importazioni di ceramica attica a Camarina 37 Fig. 6 Fig. 7 Forme a Camarina: 500-484 a.C. Forme a Camarina: 461-450 a.C. Forme (produzione globale):500-475 a.C. Forme (produzione globale): 475-450 a.C. F. Giudice et Alii 38 Fig. 8 Fig. 9 Forme a Camarina: 450-425 a.C. Forme a Camarina: 425-400 a.C. Forme (produzione globale):450-425 a.C. Forme (produzione globale): 425-400 a.C. Le importazioni di ceramica attica a Camarina 39 Fig. 10 Fig. 11 Fig. 12 Fig. 13 Fig. 14 Fig. 15 Fig. 16 Fig. 17 F. Giudice et Alii 40 Fig. 18 Fig. 19 Fig. 20 Fig. 21 Fig. 22 Le importazioni di ceramica attica a Camarina 41 Fig. 23 Fig. 24 Fortuna soggetti a Camarina 600-400 a.C. 600-575 a.C.: soggetti a Camarina Fortuna soggetti produzione globale 600-400 a.C. 600-575 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) F. Giudice et Alii 42 Fig. 26 Fig. 25 575-550 a.C.: soggetti a Camarina 550-525 a.C.: soggetti a Camarina 575-550 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) 550-525 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) Le importazioni di ceramica attica a Camarina 43 Fig. 27 Fig. 28 525-500 a.C.: soggetti a Camarina 500-484 a.C.: soggetti a Camarina 525-500 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) 500-475 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) F. Giudice et Alii 44 Fig. 29 Fig. 30 461-450 a.C.: soggetti a Camarina 450-425 a.C.: soggetti a Camarina 475-450 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) 450-425 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) Le importazioni di ceramica attica a Camarina 45 Fig. 31 Fig. 32 Fig. 33 Fig. 34 Fig. 35 425-400 a.C.: soggetti a Camarina 425-400 a.C.: soggetti produzione globale (Beazley) F. Giudice et Alii 46 Fig. 36 Fig. 37 Fig. 38 Fig. 39 Fig. 40 Fig. 41 Fig. 42 Fig. 43 Le importazioni di ceramica attica a Camarina 47 Fig. 44 Fig. 45 Fig. 46 Fig. 47 Fig. 48 Fig. 49 Fig. 50 Fig. 51 F. Giudice et Alii 48 Fig. 52 Fig. 53 Fig. 54 Fig. 55 Fig. 56 Fig. 57 Fig. 58 Catalogo a cura di Giada Giudice con la collaborazione di Giuseppe Sanflippo Chiarello Sigle venticinquenni 600 - 575 a.C. f.n. A 575 - 550 a.C. f.n. B 550 - 525 a.C. f.n. C 525 - 500 a.C. f.n. D 525 - 500 a.C. f.r. E 500 - 484 a.C. f.n. F 500 - 484 a.C. f.r. G 461 - 450 a.C. f.n. H 461 - 450 a.C. f.r. I 450 - 425 a.C. f.r. L 425 - 400 a.C. f.r. M Abbreviazioni adottate nelle schede A) / A: = lato A alt. = altezza Arch. = Archeologico B) /B: = lato B Bibl. = bibliografa c. / cc. = colonna / colonne c.d.s. = in corso di stampa d. = destra Cfr. = confronta coll. = collezione f.b. = fondo bianco fg./fgg. = fgura/e f.n. = fgure nere f.r. = fgure rosse fr./frr. = frammento/i I)/I: = interno inv. = inventario Larg. = larghezza Lung. = lunghezza max. = massimo/a Mus. = Museo n. = numero P. = Pittore p./pp. = pagina/e Reg. = Regionale s. = sinistra sep. = sepoltura sine inv. = senza inventario s./ss. = seguente/i tav./tavv. = tavola/e vd. = vedi Le misure sono espresse in metri. Sigle Autori schede P.L. Pinella Laudani G.M. Giuseppina Monterosso A.M.M. Angela Maria Manenti R.N. Rossella Nicoletti S.R. Serena Raffotta G.S.C. Giuseppe Sanflippo Chiarello M.A.V.S. Maria Agata Vicari Sottosanti S.S. Saverio Scerra E.S. Ermelinda Storaci 600-575 a.C. Vasi non attribuiti A1 Non sono inclusi in catalogo alcuni frammenti (attici?) provenienti dal santuario di Athena di cui data breve notizia in PELAGATTI 1962, p. 257, fg. 16, e PELAGATTI 1973a, pp. 135-136, n. 404, datati dalla stessa studiosa allinizio del VI secolo a.C. (G.S.C.) 51 Catalogo 575-550 a.C. Pittore C B1 Coppa (Siana), a f.n., fr. di. Camarina, Mus. Arch. Reg., cat. Lentini 61. Alt. m. 0,08. Proveniente da Camarina, da un pozzo situato nel quartiere sud-orientale. Medaglione interno: fascia di linguette alternatamente di colore paonazzo e nero. A: rimane parte di due zampe di un cavallo volto a s. Pittore C, middle period (H.A.G. Brijder). 570-565 a.C. (H.A.G. Brijder). Bibl.: LENTINI 1983, p. 15, n. 61, fg. 11 a-b; BRIJDER 2000, p. 717, n. 24. (G.S.C.) Pittore di Taranto B2 Coppa (Siana), a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,85, diam. m. 0,265. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro, sep. 1161; mancante del piede. Labbro espanso completamente a vernice nera ed edera nella zona compresa tra le anse. The Taras Painter: the Band-and-Ivy Group. Late period (H.A.G. Brijder). 560-550 a.C. (H.A.G. Brijder). Bibl.: BRIJDER 1983, p. 255, n. 207; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 28; FOUILLAND 2006, p. 120, cat. n. 67, fg. 15d. (G.S.C.) B3 Coppa (Siana), a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 8329. Alt. m.0,159, diam. m. 0,28. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro, sep. 1522. Fascia di linguette alla base della vasca; in basso, allinterno del piede, fascia di vernice nera. Labbro espanso a risparmio; una fascia di vernice nera alla base del labbro. Anse, piede e parte inferiore del corpo a vernice nera. Sbreccature sul labbro e scrostatura sullansa d. The Taras Painter: the Band-and-Ivy Group. Late period (H.A.G. Brijder). 560-550 a.C. (H.A.G. Brijder). Bibl.: PELAGATTI 1980-81, p. 720, tav. 159, fg. 1; BRIJDER 1983, p. 255, n. 203 bis; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 28; FOUILLAND 2002, p. 553, fg. 72; FOUILLAND 2006, pp. 120 e 123, cat. n. 66. (G.S.C.) B1 B2 B3 52 Catalogo B1 Non attribuiti B4 Coppa (Siana?), a f. n., fr. di orlo e parete. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, temenos del tempio di Athena, scavi 1961-62. Giovane. Testa e spalle di un giovane reso di proflo verso s. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, fascia a vernice nera. Capigliatura sovraddipinta in paonazzo. Intorno al 550 a.C. (G. Giudice). Bibl.: PELAGATTI 1962, p. 257, fg. 16, 9; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 27; LENTINI c.d.s. (G.S.C.) B5 Coppa (Siana?), a f. n., fr. di orlo e parete. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. (?). Proveniente da Camarina, temenos del tempio di Athena, scavi 1961-62. Figura maschile. Testa e torso di fgura maschile barbata (satiro?). Il capo della fgura reso di pieno prospetto. Dinnanzi, corno potorio sovraddipinto di bianco. In paonazzo, la barba e la capigliatura. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, fascia a vernice nera. Intorno al 550 a.C. (G. Giudice). Bibl.: PELAGATTI 1962, p. 257, fg. 16, 10; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 27; LENTINI c.d.s. (G.S.C.) 53 Catalogo B5 B4 550-525 a.C. Vicino a Lydos C1 Coppa (Siana), a f.n., fr. di. Palermo, collezione Collisani, inv. R26 (destinata a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,064. Proveniente da Camarina. Frammento della vasca. Una pantera incedente verso d., con la zampa anteriore s. alzata, la testa di prospetto. Coda ad esse. Decorazione secondaria: tre linee concentriche racchiudono la scena principale. Allesterno una fascia circolare decorata da linguette di colore rosso e nero e una fascia risparmiata decorata da due linee concentriche. Nahe Lydos(D. Leibundgut Wieland). 550-525 a.C. Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, p. 106, tav. 20, fg. 156; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 29. (G.S.C.) Piccoli Maestri C2 Coppa (Kassel), a f.n. Palermo, collezione Collisani, inv. R34 (destinata a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,084, diam. m. 0,127. Proveniente da Camarina. Sul corpo, nella zona compresa tra le anse, due fle di foglie di edera contrapposte ai lati di una linea. Nella parte inferiore della vasca una fascia con foglie tra linee di vernice parallele. Al di sopra del piede, raggiera. Diverse scrostature della vernice sul labbro e in diverse zone del corpo, delle anse e del piede. Little Master cup (D. Leibundgut Wieland). 550-525 a.C. Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, p. 110, tav. 21, fg. 161; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 29. (G.S.C.) Pittore del Pharos C3 Lekythos (sub-deianeira shape), a. f.n., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro. Della scena fgurata, inserita entro un pannello, restano le porzioni inferiori di due fgure femminili rese di proflo. Indossano lunghi chitoni, stretti al corpo, che arrivano fno alle caviglie e un mantello che avvolge entrambe. C1 C2 C3 54 Catalogo Decorazione secondaria: linea in vernice diluita. Pittore del Pharos (F. Fouilland). 550-525 a.C. Bibl.: FOUILLAND 2006, p. 120, fg. 15a. (G.S.C.) Non Attribuiti C4 Lekythos (sub-deianeira shape) a f. n. Ragusa Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro. Giovane tra spettatori. Giovane nudo retrospiciente, di proflo verso d. Porta un braccio in alto. Ai suoi lati un giovane e un ragazzo. Entrambi indossano un mantello lungo fno alle caviglie. Decorazione secondaria: sulla spalla, linguette; sotto la scena fgurata, linea in vernice diluita. 550-525 a.C.
Bibl.: FOUILLAND 2006, p. 120, fg. 15b. (G.S.C.) C5 Lekythos, a f.n., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6924. Alt. m. 0,093 (fno alla spalla). Provenienti da Camarina, necropoli di Rifriscolaro, tomba 497. Sulla spalla) scena dionisiaca; sul corpo) scena C4 C5 55 Catalogo C5 C5 C5 di partenza con il carro (?). Frammento pertinente alla spalla: restano le teste di tre personaggi resi di proflo. A sinistra, satiro tiene nella mano s., che porta in alto, krotala. Al centro testa e spalle di una fgura femminile coronata di proflo verso d. (menade? o Arianna?) A destra fgura maschile (Dioniso?) indossa una stephane e porta il braccio in avanti (si vedono, infatti, due dita della mano). Nel campo visibile un kantharos. Due frammenti pertinenti al corpo: nel primo restano le teste di due destrieri bardati e davanti ad essi un personaggio, di cui resta parte della testa e del braccio, di proflo verso s., che regge unasta (Hermes con kerykeion?): nel secondo frammento si riconosce una fgura di proflo verso d. (Apollo?) con cetra, che indossa una stephane. Si intravedono anche parte del kentron (?) e redini, e il braccio sovradipinto di bianco di una fgura femminile. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette. 550-525 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1974, pp. 30-31; PELAGATTI 1976, pp. 44 sgg.; mostra della Sicilia greca 1984, p. 269, n. 643; La Sicilia greca 1989, p. 151, n. 266. (G.S.C.) C6 Coppa, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 8562. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro, sep. 1720. A) Cavallo alato (Pegaso?) e fgura maschile tra due Sirene; B) cavaliere su cavallo tra due fgure maschili; Sirene ai lati. A: Pegaso di proflo verso d., con le zampe anteriori in aria, preceduto da un personaggio in corsa. Ai lati, in posizione araldica, due sirene con le ali spiegate. B: Giovane su cavallo con le zampe anteriori levate in aria. Davanti a lui giovane in corsa verso d. retrospiciente e con il braccio d. alzato. Ai lati, due Sirene. I particolari anatomici delle fgure sono graffti; una sirena del lato B ha la faccia sovraddipinta in bianco. Ricomposta da diversi frammenti; piccole lacune sulla vasca; labbro verniciato di nero. 550-525 a.C. Bibl.: FOUILLAND 2002, p. 553, fg. 73; FOUILLAND 2006, p. 120, cat. n. 70, fg. 17 b-c. (G.S.C.) C6 C6 56 Catalogo 525-500 a.C. Ures Class of Skyphoi A1 D1 Skyphos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,11. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 201 (?). A B) Guerriero che lascia casa. A sinistra, un personaggio canuto seduto su un diphros, di proflo verso d. Indossa un chitone ed un lungo himation, ha barba e lunghi capelli resi a graffto. Davanti a lui un giovane guerriero incedente verso d., retrospiciente. Completamente nudo, calca lelmo con cimiero e imbraccia uno scudo, decorato da globetti, e porta la spada. Graffti i pochi particolari anatomici. Decorazione secondaria: sul labbro fascia a vernice nera; sul corpo, tra le anse, grande palmetta e fore di loto semiaperto; al di sotto della scena principale, fascia di vernice nera e, sopra il piede, zona a vernice nera. Ricomposto da piccoli frammenti, con numerose lacune; piccole sbreccature sul labbro. Ures class of skyphoi A1 (J.D.Beazley). 525-500 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 814-815, fg. 34; BEAZLEY 1971, p. 84, 5; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 30.
(G.S.C.) Non lontano dal pittore di Lysippides D2 Anfora a collo distinto, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6926. Alt. m. 0, 362. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro, sep. 497. Fregio di animali sulla spalla. Tra gli attacchi inferiori delle anse, da un lato, due coppie di leoni e cinghiali affrontati; dallaltro, da d. verso s., un leone e un cinghiale affrontati, un leone stante rivolto a s. e un cinghiale verso s. in prossimit dellattacco dellansa. Le zampe poggiano su tre fletti concentrici a vernice nera. Decorazione secondaria: sul collo, fascia a palmette contrapposte diritte e rovesce, alternate a fori di loto, legate da anelli e inquadrate da archetti con sovraddipinture in rosso paonazzo. Sulla spalla, allattaccatura del collo, bastoncelli alternatamente in nero e in paonazzo. Sul corpo, quasi del tutto a vernice nera, fasce a risparmio: quella pi in basso distinta da tre fletti concentrici a vernice nera. Raggiera allattacco del corpo col piede delimitata in alto da due fletti concentrici a vernice nera Dettagli incisi. Sovraddipinture in rosso paonazzo sulle criniere dei leoni e il collo dei cinghiali. Scheggiata in pi punti. ricollegabile ad un gruppo non lontano dal pittore di Lysippides (P. Pelagatti). 525500 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1974, p. 30; PELAGATTI 1976, pp. 45-46, fgg. 11-12; DI STEFANO 1995, p. 13; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 32; DI STEFANO 2001, pp. 34-35, fgg. 33-34; FOUILLAND 2006, pp. 120-121 e 124, cat. n. 74, fg. 15d. (S.S.) D1 D2 57 Catalogo Gruppo di Medea D3 Anfora a collo distinto, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6925. Alt. m. 0,327. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro, sep. 497. A) Eracle ed il leone fra Athena e Iolao; B) Dioniso, menade (?) e due satiri. A: al centro Eracle barbato, nudo, rivolto a d., con gambe di proflo e torso di tre quarti, soffoca, stringendolo al petto con il braccio s., il leone che, con le zampe anteriori, serra i fanchi delleroe, mentre con la zampa posteriore s. fa forza sul ginocchio s. di Eracle per divincolarsi. Questi reca spada alla cintola e gorytos sulle spalle fssato ad un balteo che gli attraversa diagonalmente il petto. A s. Iolao, rivolto a d., ignudo, con gambe di proflo e torso di tre quarti, ha una spada alla cintola. A d. Athena in armi: stante, di proflo a s., vestita di lungo peplo, sul capo un elmo attico con alto lophos, imbraccia a s. un grande scudo circolare (episema: globi), impugna, a d., una lancia. B: tra tralci, coronato dedera, Dioniso, stante, di proflo a d. Indossa chitone e himation e stringe, nella mano s. alzata, un corno potorio. Di fronte al dio, una fgura femminile (menade ?), stante, di proflo, rivolta a s., indossa chitone ed himation di cui solleva un lembo con la mano d. Ai lati due satiri danzanti: quello a s., di proflo, incede, a passo di danza, verso d. con la gamba s. piegata fno a toccare, con il tallone, il gluteo. Quello di d., con gambe di proflo e torso di prospetto, incede verso d. volgendosi indietro. Sovraddipinture: in rosso paonazzo sui corpi e le vesti dei personaggi e sulla circonferenza esterna dello scudo di Athena; in bianco sulle parti anatomiche femminili, sulle vesti, sui globi dellepisema dello scudo di Athena. Dettagli incisi. Decorazione secondaria: sul collo, fascia a palmette contrapposte diritte e rovesce alternate a fori di loto legate da anelli e inquadrate da archetti con sovraddipinture in rosso paonazzo. Sulla spalla, bastoncelli alternatamente a vernice nera e rossa. Sotto le anse, doppie volute contrapposte, allestremit delle quali alternanza di palmette e fori di loto. Al di sotto della zona fgurata: meandro corrente a s. tra due fletti concentrici; boccioli di loto ascendenti, legati da archetti inquadrati da due fletti; raggiera allattacco del corpo col piede. Ricomposta da frammenti; scheggiata in pi punti. pu rientrare nella cerchia del pittore di Antimenes (P. Pelagatti). Gruppo di Medea (E. Kunze-Gotte). 525500 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1974, p. 30; PELAGATTI 1976, pp. 45- 46, fgg. 8-10; DI STEFANO 1995, p. 13, fg. 11; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 32; DI STEFANO 2001, pp. 36-37, D3 58 Catalogo D2 fgg. 35-36; FOUILLAND 2006, pp. 120-121 e 124, nota n. 50 (per la diversa attribuzione), cat. n. 73, fg. 16 a-c. (S.S.)
Vicino al pittore di Antimenes D4 Coppa, a f.n., fr. di. Palermo, collezione Collisani, inv. R25 (destinata a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,052, larg. m. 0,071. Proveniente da Camarina. A sinistra, restano le teste di due cavalli di proflo verso d. ed il busto di una fgura maschile barbata, con lancia nella mano, probabilmente seduta dinnanzi ai destrieri. Alle sue spalle una fgura femminile volta a s., vestita con chitone ed himation, solleva il braccio s. Ha lunghi capelli legati e tenuti insieme da una taenia. Segue un oplita armato di elmo, scudo e lancia. A d. parte di una lancia (o asta) e di una veste. Nahe dem Antimenes-Maler (D. Leibundgut Wieland) 525500 a.C. Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, p. 109, tav. 21, fg. 160; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 31. (G.S.C.) Gruppo del Vaticano G 52 D5 Hydria miniaturistica, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pacetto, inv. 18424. Proveniente da Camarina, necropoli settentrionale, Scoglitti. Efebo corre tra giovani. La scena rappresentata entro riquadro metopale. Un giovane nudo, di proflo, in corsa. Ai lati, due giovani ammantati, stanti, lo osservano. Decorazione secondaria: fregio ftomorfo 59 D6 Catalogo D4 D6 con foglie di edera e palmetta nella zona della spalla. Gruppo del Vaticano G 52 (J.D. Beazley). 525500 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 237; BEAZLEY 1956, p. 462, n. 50; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 30; SALIBRA 2006, p. 336. (G.S.C.) Non attribuiti D6 Anfora a collo distinto, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pacetto, inv. 18425. Alt. m. 0,34. Proveniente da Camarina, necropoli di Scoglitti. A) Dioniso ed Arianna, una menade e un satiro; B) quadriga montata da un guerriero; A: Dioniso ed Arianna, una menade e un satiro. Dioniso con il corno potorio. B: rappresentazione di una quadriga. I cavalli di sponda girano la testa, uno verso linterno, laltro verso lesterno. Del cocchio si vedono le ruote e lasse, mentre dellauriga si intravedono il busto e parte dello scudo con decorazioni a cerchi. I particolari anatomici sono sovraddipinti in bianco. Decorazione secondaria: sul collo, serie di palmette affrontate e divise da una treccia ed elementi ftomorf; sul corpo sotto le anse, palmette; al di sotto della scena fgurata, zig-zag con punti ai vertici; sotto, fori di loto; alla base del corpo, raggiera. Scrostature su parte del corpo. 525500 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 237, fg. 28; ARIAS 1941, p. 6, tav. 8, fg. 1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 32. (G.S.C.) D7 Anfora a collo distinto, a f.n. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 1843. Alt. m. 0,445. Proveniente da Camarina, sporadico. A) Due cavalieri traci ed un cane; B) tre donne. A: due cavalieri con doppia asta al galoppo. Vestono la zeira e calzano alti stivali. Li accompagna un cane da caccia. D7 60 Catalogo D7 B: tre donne stanno intrattenendosi in un dialogo. Due vestono chitone ed himation, mentre la prima sembra indossare uno stretto chitone che le modella il corpo. Hanno tutte i capelli raccolti e stretti da una stephane. La fgura al centro regge in mano i krotala. Decorazione secondaria: nel campo, tralci di vite. Sul collo, serie di palmette affrontate e divise da una treccia ed elementi ftomorf; alla base del collo, linguette; sul corpo tra le anse, palmette; al di sotto della scena fgurata zig-zag con punti ai vertici, sotto fori di loto; alla base del corpo, raggiera. 525500 a.C. Bibl.: DI VITA, DI STEFANO, DANDREA 1995, pp. 12-13, 15, 44, fgg. 4-5, 7, 39; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 32; GIUDICE, MESSINA 2006, pp. 31, 51, cat. 13, fg. 17. (G.S.C.) D8 Lekythos, a f.n. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 1844 (ex collezione Pace, inv. 5905). Alt. m. 0,30. Proveniente da Camarina, necropoli di Rifriscolaro. Enea ed Anchise, Afrodite e Creusa (?). Guerriero di proflo incedente verso d.; completamente armato con elmo e scudo, ed indossa un chitonisco. In bianco e paonazzo sono resi gli ornamenti interni dello scudo. Regge sulle spalle un personaggio anziano di cui si vede la corta barba bianca sovraddipinta, cos come i lunghi capelli, le sopracciglia e gli occhi. In bianco e paonazzo sono resi i puntini che decorano il mantello. Di fronte a loro una donna incede a sinistra. Indossa un lungo chitone e lhimation, ha una taenia, e regge una lancia. Alle spalle di Enea ed Anchise in fuga verso destra unaltra donna, similmente abbigliata, regge una lancia. Decorazione secondaria: il labbro decorato da una fascia a meandro e croci tra scacchiere; alla base del collo, linguette; sulla spalla, palmette, giragli e boccioli di loto neri. Ricomposto da pi frammenti. Verso il 500 a.C. Bibl.: PACE 1921, p. 17; CAPUTO 1937-38, pp. 267-273; GALINSKY 1969, pp. 123-125; PELAGATTI 1973a, p. 148, n. 440, tav. 46; PELAGATTI 1996, p. 11; DI STEFANO, PELAGATTI 1998, p. 220, fg. 20L; MANGOLD 2000, III, n.45; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 33; GUZZARDI, GERMAN 2004, p. 47; GIUDICE, MESSINA 2006, pp. 31, 51, cat. 14, fgg. 18- 19; PONTRANDOLFO 2007, p. 10, nota 26. (G.S.C.) D9 Oinochoe, a f.n. Scicli, collezione Spadaro. D8 D8 61 Catalogo Proveniente da Camarina. Scena dionisiaca. A sinistra, Dioniso e Arianna affancati, volti a d.; vestono entrambi un chitone ed un himation ornato da punti e hanno il capo coronato da foglie di edera. Il dio regge nella d. un kantharos, mentre la sua sposa protende la mano in direzione di un satiro che li fronteggia. A fanco del satiro un caprone; nel campo, tralci. 525-500 a.C. Bibl.: BENNDORF 1883, p. 104, n. 1, tav. 52; SALIBRA 2006, p. 335. (G.S.C) Richiama il pittore di Gales E1 Cratere, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Buoi in movimento verso sinistra. Nel frammento sono rimaste le teste e parte del corpo di due buoi incedenti verso s. e con la coda sollevata; uno di essi retrospiciente. Al centro si vede anche il gluteo di un altro bovide. Decorazione secondaria: in alto, entro fascia risparmiata, zig-zag con punti ai vertici. Un soggetto simile ricorre nella produzione del pittore di Gales (G. Giudice). E1 525500 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 264, fg. 48; GIUDICEb 2006, pp. 197- 198, 208, n. 1. (G.S.C.) 62 Catalogo D9 500-484 a.C. Pittore di Edimburgo F1 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Montemagno, inv. 12756. Proveniente da Camarina. Eracle ed Eurytos (?). Eracle, di proflo verso d., indossa la leontea, stringe la spada con la mano d. e con la s. regge larco. Alle sue spalle, Athena con lungo peplo ed himation, e lancia nella mano d. Fugge dinnanzi alleroe Eurytos, nudo e barbato. Tra i due personaggi un guerriero in completo assetto oplitico, caduto sulle ginocchia. Chiude la scena a sinistra Hermes con chitonisco, mantello, petaso e calzari alati; regge il caduceo. A destra un oplita con mantello, elmo, scudo e lancia; dal fanco gli pende la spada. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, palmette; sul corpo, al di sopra della scena, zig-zag con punti ai vertici. Sbreccature e scrostature, rottura alla base del collo, manca il labbro. Pittore di Edimburgo (C.H.E. Haspels - J.D. Beazley). 500-484 a.C. Bibl.: HASPELS 1936, p. 216, 15; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37; SALIBRA, CARUSO 2005, p. 53, fg. 11 a-c; SALIBRA 2006, p. 339. (G.S.C.) F2 Lekythos, a f.n. (a f.b.). Siracusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pacetto, inv. 18418. Proveniente da Camarina, necropoli settentrionale. Achille condotto da Peleo presso Chirone. Al centro, un giovane imberbe completamente nudo con i capelli legati da una taenia. Lo fronteggia Chirone, barbato, con chitonisco ed himation sulle spalle; con la mano s. regge un lungo bastone nodoso, mentre nella d. ha un lungo bastone con rami a cui appesa una lepre (?). F1 63 Catalogo F1 F1 Alle spalle del giovane un personaggio barbato (Peleo?) ed incedente verso s., retrospiciente. Indossa petaso, clamide e chitonisco, mentre con la mano d. regge due lance; solleva la mano in un gesto di saluto. Dinnanzi una fgura femminile, con lungo chitone ed himation, regge nella mano d. una lancia poggiata a terra e con la mano s. sembra salutare. In colore paonazzo, una taenia sul capo della fgura femminile, i punti che ne ornano la veste e lorlo del mantello, il laccio che ferma il petaso di Peleo, i punti sul chitonisco, la bordura della clamide ed i calzari; sovraddipinti dello stesso colore anche la taenia di Achille, la barba e lorlo del mantello di Chirone. A risparmio la spalla del vaso. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, palmette; sul corpo, al di sopra della scena, serie di punti e doppia linea a vernice di colore marrone. Sul corpo, iscrizioni: KALOS sopra la testa di Achille; PI IDES, tra il giovane e Peleo; NA ICI, sotto il corpo di Chirone. Pittore di Edimburgo (C.H. Haspels- J.D.Beazley). 500-484 a.C. Bibl.: BENNDORF 1883, p. 86, n. 1, tav. 41; BAUR 1912, p. 102, n. 246; HASPELS 1936, p. 217, 38; FRIIS JOHANSEN 1939, p. 195, fg. 6; BEAZLEY 1939a, p. 6, n. 5; BEAZLEY 1950, p. 316, n. 9; BROMMER 1960 2 , p. 250, A15; VON MATT 1963, p. 48; BECK 1975, p. 12, tav. 3, n. 13; CARPENTER 1989, p. 120; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37; BLANCK 2006, p. 322, fg. 11; HASPELS ADDENDA 2006, p. 28; LIMC I, s.v. Achilleus, p. 46, n. 33. (G.S.C.) F3 Lekythos, a f.n. (a f.b.). Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23610. Proveniente da Camarina, necropoli. Scena di palestra. Efebi con lunghi bastoni. Uno di proflo verso d., completamente nudo, regge un disco in mano pronto a lanciarlo; laltro di proflo a s., con aulos, indossa un lungo mantello (sovraddipinto); gli sta accanto un giovane in ginocchio, retrospiciente con bastoni in mano. Unaltra fgura di proflo a d. con il torso di prospetto e retrospiciente, indossa un lungo mantello. Alle sue spalle altro efebo di proflo a d. completamente nudo, retrospiciente con asta nella mano d. Chiude la scena a sinistra un altro personaggio incedente verso d., nudo e F2 64 Catalogo con unasta in mano. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulle spalle, palmette; sul corpo, al di sopra della scena, zig-zag con punti ai vertici sotto due linee di vernice. Diverse scrostature su tutto il corpo, vernice evanida; mancante del labbro. Pittore di Edimburgo (C.H.E. Haspels). 500-484 a.C. Bibl.: HASPELS 1936, p. 218, 53; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) Pittore di Diosphos F4 Lekythos, a f.n. (a f. b.). Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24148. Proveniente da Camarina, necropoli di Scoglitti. Dalla stessa sepoltura del vaso che segue. Carro. Auriga su un carro in corsa verso sinistra e con le braccia protese a reggere le redini. Della scena restano visibili anche il carro e i lombi dei quattro cavalli. Dietro i cavalli visibile un personaggio di cui rimangono una gamba, il busto e il braccio d.; a destra, un animale, forse un cane (?), e i piedi di un altro personaggio rappresentato di proflo. Decorazione secondaria: sul collo, linguette; sulla spalla, raggiera; sul corpo, al di sopra della scena fgurata, scacchiera con sovraddipinture in bianco. Ricomposta da diversi frammenti; lacuna sul corpo. Pittore di diosphos (C.H.E. Haspels - J.D. Beazley). 500-484 a.C. Bibl.: HASPELS 1936, p. 232, 11; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37.
(G.S.C.) F5 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24149. Proveniente da Camarina, necropoli di Scoglitti. Due destrieri. Sulla spalla si affrontano un leone dalla lunga coda serpentiforme ed un cinghiale. Sul corpo, due cavalieri di proflo verso d. lanciano i cavalli alla corsa. I giovani reggono entrambi unasta. Dietro, si intravede la rappresentazione della meta (?) di gara. Restaurata da diversi frammenti, scrostature su tutto il corpo. Pittore di diosphos (C.H.E. Haspels). 500-484 a.C. Bibl.: HASPELS 1936, p. 235, 65; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F6 Lekythos, a f.n. (tecnica di Six). Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23784. Proveniente da Camarina. Eos e Memnone. Eos di proflo con lungo chitone ha le ali spiegate e tiene tra le braccia il corpo nudo di Memnone. Decorazione secondaria: sul collo, linguette; sulla spalla, fori di loto; sul corpo, al di sopra della scena, scacchiera. Pittore di diosphos (C.H.E. Haspels). 500-484 a.C. F7 65 Catalogo Bibl.: HASPELS 1936, p. 236, 85; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F7 Lekythos, a f.n. (a f. b.). Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina. Palmette. Palmette disposte su tre fle e congiunte da viticci. Decorazione secondaria: alla base del collo, fascia a vernice nera; sulla spalla, boccioli di loto congiunti da viticci; nel punto di congiunzione tra la spalla ed il corpo del vaso, meandro corrente a s. tra linee di vernice. La decorazione sul corpo delimitata in alto ed in basso da una linea orizzontale. Ricomposta da diversi frammenti. Buono stato di conservazione. Pittore di diosphos (G.Salina). 500-484 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 118-119, tav. 20, 2; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) Classe del Leoncino F8 Lekythos, a f.n. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 2132. Alt. m. 0,108. Proveniente da Camarina. Combattimento. Scena di combattimento tra due guerrieri, uno dei quali si difende con lo scudo. Ai lati, assistono due efebi che indossano una breve clamide svolazzante. Decorazione secondaria: quasi completamente abrasa; appena visibili bastoncelli sulla spalla. Classe del Leoncino (J.D. Beazley). 500-484 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, p. 156, tav. 71, n. 664; BEAZLEY 1956, p. 513, n. 30; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F9 Lekythos, a f.n. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4061. Alt. m. 0,072. Proveniente da Camarina. Amazzone fra cavalieri. Al centro, amazzone in chitonisco con faretra al fanco, in movimento verso destra. Stringe due lance nella mano d. Ai lati la fancheggiano due cavalieri con la lancia. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia di vernice nera diluita; sul terzo inferiore del corpo, vernice nera diluita. Incompleta. Ricomposta da diversi frammenti. Scrostature su tutta la superfcie. Classe del Leoncino (S.Valastro). 500-484 a.C. Bibl.: BARRESI, VALASTRO 2000, p. 36, n. 16; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F10 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 18444. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Scena di combattimento. Al centro due opliti, armati di lancia e scudo. Il guerriero a d., retrospiciente, ha torso di prospetto e gambe di proflo. Ai lati dei duellanti, due giovani, nudi, dei quali quello di d. con mantello sulla spalla, si allontanano rivolti alla scena centrale recando gambe e testa di proflo e torso di prospetto. Decorazione secondaria: sulla spalla, leoncini affrontati; alla base della scena, linee a vernice rossa. Priva del collo, ricomposta da frammenti. Classe del Leoncino (G. Salina) 500-484 a.C. F9 66 Catalogo Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 401-402, tav. 8; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (S.S.) Pittore di Athena F11 Lekythos, a f.n. Palermo, collezione Collisani, inv. R30 (destinata a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,31. Proveniente da Camarina. Satiri e caproni. A sinistra un satiro barbato, nudo e itifallico di proflo verso d. con una corona di foglie in testa, regge con entrambe le mani le zampe anteriori di un caprone retrospiciente. Al centro, un altro satiro barbato suona il doppio aulos. A destra, un terzo satiro, parzialmente conservato, sostiene per le zampe anteriori un caprone. Decorazione secondaria: sulla spalla, palmette; sul corpo, al di sopra della scena fgurata, fascia a zig-zag. Athena Maler (A. Frlich). 500484 a.C. Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, pp. 124-125, tav. 28, n. 180; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F10 F11 67 Catalogo Classe di Atene 581, I F12 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione La Rocca-Impellizzeri, inv. 61455. Proveniente da Camarina. Scena di combattimento. Due guerrieri armati di lancia e scudo fra due fgure stanti ammantate. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, boccioli di loto stilizzati legati da peduncoli ad archetto. La superfcie del vaso fortemente corrosa e a tratti fessurata; incrostazioni biancastre e vernice parzialmente evanida. Classe di Atene 581, I (R. Salibra). 480 a.C. Bibl.: GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37; SALIBRA 2006, p. 343. (G.S.C.) Classe di Atene 581, II
F13 Lekythos, a f.n. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4056. Alt. m. 0,097. Proveniente da Camarina. Incompleta. Manca parte del collo e la bocca. Scrostature in diversi punti del corpo. Biga. Un auriga con lunga xystis alla guida di una biga condotta da due destrieri lanciati nella corsa. Decorazione secondaria: nel campo, tralci; sulla spalla, linguette; sul corpo, al di sopra della scena fgurata, meandro corrente a d. Il terzo inferiore del corpo dipinto a vernice nera. Ritocchi in rosso violaceo. I particolari anatomici dei cavalli e della biga sono resi a graffto. Classe di Atene 581, II: maniera del pittore di Haimon (J.D. Beazley). 500484 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, p. 158, tav. 71, n. 681; BEAZLEY 1956, p. 543, n. 143; BEAZLEY 1971, p. 233; BARRESI, VALASTRO 2000, p. 56, n. 40; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37.
(G.S.C.) F14 Lekythos, a f.n. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4123. Alt. m. 0,16. Proveniente da Camarina. Amazzoni. Amazzoni di proflo verso d. al lato di un destriero; indossano entrambe una corazza ed un elmo dallalto lophos. Decorazione secondaria: nel campo, tralci; sulla spalla, linguette; sul corpo sopra la scena fgurata, doppia serie di puntini paralleli, sotto la scena; fascia di vernice diluita; il terzo inferiore del corpo a vernice nera. Incisioni per i particolari dei cavalli e delle Amazzoni. Uso della vernice bianca per il volto delle Amazzoni e per la coda dei cavalli. Ricomposta da frammenti. Diverse scrostature sul corpo. Classe di Atene 581, II: gruppo P (?) (S.Valastro). 500484 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, p. 157, n. 666; BARRESI, VALASTRO 2000, p. 52, n. 34; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F15 Lekythos, a f.n. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4146. Alt. m. 0,29. Proveniente da Camarina. Peleo e Teti. F13 68 Catalogo Al centro, Peleo in chitonisco rapisce Teti. Ai lati si dispongono quattro fgure femminili ammantate in fuga. Decorazione secondaria: nel campo, tralci; sul collo, bastoncelli, sulla spalla, palmette ed una doppia riga di punti; in basso, una larga fascia nera. Lesecuzione piuttosto andante. Manca lansa ed il vaso restaurato in diversi punti. Classe di Atene 581, II: maniera del pittore di Haimon (J.D. Beazley). 500484 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, p. 157, n. 668, tav. 72; BEAZLEY 1956, p. 550, n. 327; BARRESI, VALASTRO 2000, p. 60, n. 45; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F16 Lekythos, a f.n. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 2975. Proveniente da Camarina. Due guerrieri al cospetto di Athena. Due guerrieri armati siedono entrambi su un diphros al cospetto di Athena. I due personaggi sono resi di proflo e indossano elmi dallalto cimiero ed himatia che avvolgono interamente le fgure. Guardano la dea e quello di d. alza un braccio fno a toccarla. La dea al centro della scena sta in piedi su un piccolo piedistallo. Di proflo verso d., indossa lelmo ed ha il braccio d. piegato al petto mentre il s. alzato. I particolari delle vesti e delle armature sono resi con incisioni. Decorazione secondaria: sulla spalla, doppia fla di linguette disposte a raggiera; allattacco della spalla con il corpo del vaso, meandro; al di sotto della scena fgurata, stretta fascia a risparmio. Classe di Atene 581, II: maniera del pittore di Haimon (G. Salina). 500484 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 69-70, tav. 11,1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (G.S.C.) F16 bis Lekythos a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2351. Proveniente da Camarina (acquisizione F15 F16 F14 69 Catalogo vecchio fondo). Alt. m. 0,186; diam. piede m. 0,060. Menade e toro, fra due satiri. Al centro, fra due satiri di proflo, in atteggiamento di danza, con il braccio sinistro e la gamba sollevati, mentre tengono per mano probabilmente uno strumento (crotalo?), una menade stante, vista di proflo, con i capelli raccolti in un sakkos, c on braccio sinistro alzato, dietro ad un toro incedente. Tralci nel campo, con foglie stilizzate a puntini. Sovradipinture in rosso per vari dettagli (corona (?) sul capo della donna, barba e capelli dei satiri, parti del corpo del toro). Decorazione secondaria: sulla spalla doppia fla di bastoncelli. Sotto la scena due linee risparmiate, resto del corpo del vaso ricoperto di vernice nera. Attribuibile alla classe di Atene 581,II (A.M. Manenti) 500-484 a.C. Bibl.: inedita. (A.M.M.) F17 Lekythos, a f.n. (a f. b.). Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2808. Proveniente da Camarina, necropoli di Randello, scavi 1967. Sul corpo del vaso, palmette verticali circoscritte da archetti di colore bianco ed alternate a bastoncelli. Al di sotto, catena ad anelli. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli. Palmette-lekythoi della classe di Atene 581 - tipo I della classifcazione Palmer, in Corinth XIII, pp. 163-164 (G. Giudice). 490-480 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 422-424, tav. 22, 1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) F18 Lekythos, a f. n. (a f. b.), Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2809. Proveniente da Camarina, necropoli di Randello, scavi 1967. Sul corpo del vaso, palmette verticali circoscritte F16bis 70 Catalogo da archetti di colore bianco ed alternate a bastoncelli. Al di sotto, catena ad anelli. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli. Palmette-lekythoi della classe di Atene 581 - tipo I della classifcazione Palmer, in Corinth XIII, pp. 163-164 (G. Giudice). 490-480 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 425-427, tav. 22, 2; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) F19 Lekythos, a f.n. (a f. b.). Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2810. Proveniente da Camarina, necropoli di Randello, scavi 1967. Sul corpo del vaso, palmette verticali circoscritte da archetti di colore bianco ed alternate a bastoncelli. Al di sotto, catena ad anelli. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli. Palmette-lekythoi della classe di Atene 581 - tipo I della classifcazione Palmer, in Corinth XIII, pp. 163-164 (G. Giudice). 490-480 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 428-429, tav. 22, 3; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) F20 Lekythos, a f.n. (a f. b.). Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2811. Proveniente da Camarina, necropoli di Randello, scavi 1967. Sul corpo del vaso, palmette verticali circoscritte da archetti di colore bianco ed alternate a bastoncelli. Al di sotto, catena ad anelli. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli. Palmette-lekythoi della classe di Atene 581 - tipo I della classifcazione Palmer, in Corinth XIII, pp. 163-164 (G. Giudice). 490-480 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 430-431, tav. 22, 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) Maniera del pittore di Haimon F21 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6342. Alt. m. 0,34. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 73, scavi 1972. Corteo dionisiaco (?) Quadriga a d. le cui redini sono trattenute da una fgura muliebre che indossa una veste a larghe pieghe da cui fuoriescono le braccia. Alle sue spalle, una donna stante, di proflo a destra, che tiene tra le mani una lyra. Davanti alla quadriga, fgura femminile seduta su diphros rivolta al centro F20 F21 71 Catalogo della scena. In secondo piano, dietro la quadriga, al centro, fgura maschile barbata stante, coronata (?) e coperta di un lungo himation (Dioniso?): ha in mano un corno potorio (?) e, di proflo a d., guarda alle sue spalle un fgura femminile stante rivolta a d. Tralci nel campo. Sovraddipinti in bianco la criniera e le zampe di un cavallo, le pieghe dellhimation della fgura barbata, il volto della fgura muliebre in secondo piano, le braccia di quella che tiene le redini, lhimation e la chioma della fgura assisa. Dettagli incisi. Decorazione secondaria: sopra la scena, fascia a meandro semplice a d. tra linee concentriche a vernice nera; fletto sotto la scena. Trattini verticali alla base del collo; bastoncelli verticali sulla spalla. Maniera del pittore di Haimon (G. Salina). 500484 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 65-69, tav. 9, 1-2; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37.
(S.S.) F21bis Lekythos a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 12757, collezione Montemagno di Mineo. Proveniente da Camarina. Alt. m. 0,175; diam. m. 0,34. Eracle in lotta con il cinghiale di Erimanto. Al centro Eracle nudo, con il tronco piegato in avanti mentre afferra con le braccia allungate il ventre di un cinghiale affondandone il capo nel collo; lanimale soccombe prostrato in avanti con la zampa anteriore sinistra fessa e la destra allungata; in alto, tra racemi, sono la clamide e la faretra delleroe; alle estremit della scena due fgure a cavallo, elmate e coperte da un corto mantello, guardano. Decorazione secondaria: alla base del collo bastoncelli puntati; sulla spalla foglie lanceolate; la sommit del corpo decorata con doppia banda di puntini alternati, in basso una banda nera, tra linee che inquadrano la scena. Ricomposta da frammenti con integrazioni; varie scheggiature e abrasioni; vernice diluita. Attribuibile alle lekythoi della classe di Atene 581 II dipinte alla maniera del gruppo di Haimon. 500-484 a.C. F21bis 72 Catalogo Bibl.: SALIBRA 2006, pp. 338-339. (E.S.) F21ter Lekythos a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 12758, collezione Montemagno di Mineo. Proveniente da Camarina. Alt. m. 0,168; diam. m. 0,33. Dioniso tra due Menadi e due satiri. Al centro Dioniso danzante verso destra con il capo retrospiciente, vestito di chitone e himation, porta il corno potorio nella mano sinistra; il dio rappresentato tra due Menadi ammantate, su muli itifallici, preceduti da due satiri, che guardano entrambi la scena: il primo, a sinistra rivolto verso il centro, laltro sileno a destra, retrospiciente. Racemi incorniciano le Menadi. Decorazione secondaria: alla base del collo bastoncelli puntati; sulla spalla foglie lanceolate; la sommit del corpo decorata con doppia banda di puntini alternati, in basso una banda nera, tra linee che inquadrano la scena. Integra. Abrasioni varie sulle fgure; decorazione complementare evanida su gran parte della superfcie; vernice diluita. Attribuibile alle lekythoi della classe di Atene 581 II dipinte alla maniera del gruppo di Haimon. 500-484 a.C. Bibl.: SALIBRA 2006, pp. 338-339. (E.S.) F22 Gruppo CHC F22 Skyphos, a f.n., fr. di. Palermo, collezione Collisani, inv. R25 (destinato a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,054. Sfnge di proflo a sinistra davanti a palmetta. Sovraddipinti in bianco il volto e il petto della Sfnge. Incisioni sulle ali e sulla palmetta. Gruppo CHC (D.L. Wieland). 500-484 a.C. Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, pp. 114-115, n. 166, tav. 24; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 37. (R.N.) F21ter 73 Catalogo Pittore di Dutuit G1 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23611. Alt. m. 0,34. Proveniente da Camarina. Artemide, di proflo verso destra, indossa un chitone a pieghe molto ftte legato alla vita ed una sphendone. Con la mano sinistra protesa, tiene un arco e una freccia, mentre con la destra accarezza un cervo sul muso. Decorazione secondaria: sopra la scena, su fondo risparmiato, una fascia a meandro tra doppie linee parallele di vernice nera. Sotto la scena, kymation a vernice nera su fondo a risparmio tra due linee parallele di v.n. Stessa fascia alla base del collo. Ricomposta da frammenti. Pittore di Dutuit (J.D. Beazley). 500-484 a.C. Bibl.: BEALZEY 1963, p. 308, 20; CARPENTER 1989, p. 212; Lo stile severo in Sicilia 1990, p. 326, n. 151; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 36; GIUDICEb 2006, p. 198; LIMC II, s.v. Artemis, pp. 667-668, n. 619, tav. 495.
(R.N.) 74 Catalogo G1 461-450 a.C.
Offcina del pittore di Athena H1 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23906. Alt. m. 0,25. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 550. Sulla spalla, cinque palmette legate da viticci; quella centrale rovesciata. Il corpo completamente dipinto a vernice nera; al di sotto della spalla, meandro corrente a s. Integra, tranne due scheggiature al labbro e scrostature sul ventre e sullansa. offcina del pittore di Athena (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 19, tav. 5, n. 550,1; GIUDICEb 2006, p. 208, n. 2. (G.S.C.) H2 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24010. Alt. m. 0,185. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 900. Sulla spalla, cinque palmette legate da viticci. Alla base del collo, linguette; sotto la spalla, meandro corrente a d. Mancano il collo e parte dellansa. offcina del pittore di Athena (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 65, tav. 34, n. 900, 6; GIUDICEb 2006, p. 208, n. 3. (G.S.C.) Offcina del pittore della Megera 1
H3 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23996. Alt. m. 0,085. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 803. Tre palmette tra linee di vernice. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. Due linee risparmiate sopra e sotto la decorazione 1 Sono probabilmente riferibili alloffcina del pittore della Megera undici lekythoi provenienti dalla collezione del canonico siracusano Antonino Lentinello e attualmente conservate al Museo Archeologico Regionale di Siracusa (invv. 2293-2303). Vd. SALIBRA 2006, p. 337. H1 H2 75 Catalogo principale. A vernice bianca sono resi larghi archi sovraddipinti al di sopra di ciascuna palmetta e perle in corrispondenza di ciascun archetto. Integra. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 54, tav. 26, n. 803; GIUDICEb 2006, p. 208, n. 4. (G.S.C.) H4 Lekythos, a f.n. Siracusa Mus. Arch. Reg., inv. 24047. Alt. m. 0,073. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 993. Foglie di edera e corimbi sorgono da un tralcio entro fascia con ingubbiatura bianca. Tralcio e foglie sono a vernice nera, i gambi di colore rosso mattone. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. Linee sopra e sotto la scena decorata. Screpolature sul corpo e vernice in parte evanida. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1974, p. 71, fg. 16; LANZA 1990, p. 77, tav. 43, n. 993, 9; GIUDICEb 2006, p. 208, n. 5. (G.S.C.) H5 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24047. Alt. m. 0,068. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 993. Foglie e corimbi di edera che sorgono da un tralcio entro fascia con ingubbiatura bianca. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. Filetti sopra e sotto la scena decorata. Screpolature sul corpo e venice a tratti evanida. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 77, tav. 43, n. 993, 10; GIUDICEb 2006, p. 208, n. 6. (G.S.C.) H6 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23913. Alt. m. 0,145. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 580. Tralcio di edera con foglie e corimbi alternati entro fascia con ingubbiatura bianca. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. Sopra e sotto la fascia decorata, reticolato preceduto da fletti a vernice nera. Integra e vernice ben conservata. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. H3 H4 H5 76 Catalogo Bibl.: LANZA 1990, p. 24, tav. 8, n. 580; GIUDICEb 2006, p. 208, cat. n. 7. (G.S.C.) H7 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23941. Alt. m. 0,105. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 630. Tralcio dedera entro fascia con ingubbiatura bianca. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. Sopra e sotto la fascia decorata, reticolato fra linee a vernice nera. Diverse screpolature e scrostature. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 32, tav. 12, n. 630; GIUDICEb 2006, p. 209, n. 8. (G.S.C.) H8 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23950. Alt. m. 0,15. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 688. Rimangono, in basso, tracce di un reticolato, al di sopra del quale erano foglie di edera. Al di sopra, un secondo reticolato. Decorazione secondaria: sulla spalla, bastoncelli; alla base del collo, linguette. Scheggiature sulla spalla e allattacco dellansa. Vernice evanida e decorazione quasi del tutto scomparsa. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 38, tav. 15, n. 688; GIUDICEb 2006, p. 209, n. 9. (G.S.C.) H9 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23959. Alt. m. 0,10. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 692. Tralcio di edera con foglie e corimbi alternati entro fascia con ingubbiatura bianca. Decorazione secondaria: sopra e sotto la fascia decorata, reticolato a vernice nera; sulla spalla, bastoncelli e linguette. Screpolature su tutto il corpo e vernice evanida; decorazione quasi del tutto illeggibile. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl. LANZA 1990, p. 40, tav. 17, n. 692, 3; GIUDICEb 2006, H6 H7 H8 77 Catalogo p. 209, n. 10. (G.S.C.) H10 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24029. Alt. m. 0,15. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 947. Reticolato e foglie di edera. In alto ed in basso, sul corpo del vaso, reticolato in parte eraso; al centro, tralcio di edera a foglie e a fori compreso tra due linee a vernice nera. La decorazione dipinta su ingobbio bianco. Decorazione secondaria: sulla spalla, doppio giro di foglie aghiformi a vernice nera; sulla faccia esterna del piede, due fasce a vernice nera. Diverse screpolature su tutto il corpo e fratture. Lansa di restauro. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 71, tav. 40, n. 947; GIUDICEb 2006, p. 209, n. 11. (G.S.C.) H11 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24033. Alt. m. 0,085. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 963. Palmette verticali sul ventre risparmiato, circondate da un archetto bianco; presentano delle nervature graffte. Al di sotto, catena ad anelli. Decorazione secondaria: sulla spalla, doppio giro di foglie aghiformi. Integra; piccole scalftture. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 73, tav. 40, n. 963, 2; GIUDICEb 2006, p. 209, n. 12. (G.S.C.) H12 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. H9 H10 H11 78 Catalogo 26610. Alt. m. 0,085. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1374. Tre palmette verticali su ingobbio a vernice bianca comprese entro una fascia nera in alto e due fletti in basso. Decorazione secondaria: sulla spalla, doppio giro di trattini verticali. Il piede di restauro, piccole scalftture sul corpo e vernice evanida. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 136, tav. 93, n. 1374, 1; GIUDICEb 2006, p. 209, n. 13. (G.S.C.) H13 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26610. Alt. m. 0,08. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1374. Decorazione: sul corpo tre palmette verticali a vernice nera separate da linee ad archetto. Decorazione secondaria: sulla spalla, doppio giro di trattini verticali; due linee a vernice nera in basso sul ventre. Integra. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 136, tav. 93, n. 1374, 2; GIUDICEb 2006, p. 209, n. 14. (G.S.C.) H14 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22868 (a). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi, sep. 228. Sul corpo del vaso, palmette verticali su catena ad anelli, distinte da bastoncelli. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli; nel terzo inferiore del vaso, due linee a risparmio. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: DI STEFANO 2001, p. 48, fg. 53, a. (G.S.C.) H15 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22868 (b). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi, sep. 228. Sul corpo del vaso, palmette verticali alternate a bastoncelli, poggiano su catena ad anelli. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, doppia raggiera di bastoncelli; nel terzo inferiore del vaso, due linee a risparmio. offcina del pittore della Megera (G. Giudice). H12 H13 H14 79 Catalogo 461-450 a.C. Bibl.: DI STEFANO 2001, p. 48, fg. 53, c. (G.S.C.) H16 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22831. Alt. m. 0,16. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi, sep. 160. Sul corpo del vaso tralci di foglie di edera, tra fasce a reticolato. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. offcina del pittore della Megera (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 437-438, tav. 25; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) H17 Lekythos, a. f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6281. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 43. Sul corpo del vaso, palmette alternatamente dritte e rovesciate, legate da viticci. Ai lati, fle di punti. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. offcina del pittore della Megera (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 432-434, tav. 23; SALIBRA 1999, tomba n. 43; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) H18 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Sul corpo del vaso, ampia fascia a palmette alternate, tra fle di punti e reticolato. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. Priva di parte del collo e del bocchello. offcina del pittore della Megera (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 441-442, tav. 23; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) H19 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 30742. Proveniente da Camarina, contrada Piombo, scavi Orsi 1909, sep. 92. Sul corpo del vaso, losanghe quasi interamente scrostate. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. offcina del pittore della Megera (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 443-444, tav. 29; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) H20 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. H15 H18 80 Catalogo 22874. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 235, scavi Orsi. Sul corpo del vaso, tralcio di foglie di edera tra fasce a reticolato. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli; sopra la decorazione principale, meandro corrente a d. offcina del pittore della Megera (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 435-437, tav. 24; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) H21 Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6309. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 55, scavi 1972. Sul corpo del vaso, tralcio di foglie di edera e corimbi, tra fasce a reticolato. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. offcina del pittore della Megera (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 439-440, tav. 27; SALIBRA 1999, tomba n. 55; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.)
H22 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Palmette. offcina del pittore della Megera (V. Rizzone). 461-450 a.C. Bibl.: GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (R.N.) H23 Lekythos, a f.n. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22865. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 349. Palmette. offcina del pittore della Megera (V. Rizzone). 461-450 a.C. Bibl.: GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42.
(R.N.) H20 H19 81 Catalogo Hermonax I1 Anfora nolana, a f.r. Palermo, collezione Collisani, inv. R33 (destinata a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,345. Proveniente da Camarina. A) Satiro; B) Satiro. A: Satiro, nudo, stante di proflo verso sinistra. B: Satiro (immagine inedita). Decorazione secondaria: sotto lo spazio fgurato, meandro semplice corrente a destra; palmetta e girali al di sotto delle anse. Ricomposta da pi frammenti. Hermonax (C. Isler Kerenyi). 480-475 v.Chr. (C. Isler Kerenyi). Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, pp. 126-127, n. 183, tav. 29. (S.R.) I2 Frammento, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Restano il capo ed il busto di una fgura femminile stante, di prospetto, con la testa rivolta a s. Ha il capo coronato da una stephane con tre fammelle, i capelli raccolti in uno chignon: sulle gote scendono dei riccioli. Indossa anche un orecchino a bottone. Un chitone a ftte pieghe segue le linee del corpo e lascia intravvedere il seno. Hermonax (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 899, fg. 93a; GIUDICEb 2006, pp. 199- 200, 209, n. 15. (G.S.C.) I3 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Nel frammento rimane la parte superiore di una fgura maschile barbata, stante e di proflo a s., che veste un himation riccamente panneggiato. Ha folti capelli lunghi, cinti da una taenia, e ricadenti sulle spalle. Maniera di Hermonax (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, tav. 56, n. 95; GIUDICEb 2006, p. H21 I1 I2 82 Catalogo 209, n. 16. (G.S.C.) Maniera del Pittore di Egisto I4 Frammento, a f.r. Ragusa Mus Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Auletride stante di proflo verso destra. Indossa un chitone a ftte pieghe ed un himation; ha il capo leggermente chino in avanti e tiene con le due mani laulos nellatto di suonare. A sinistra si riconosce un cuscino. Maniera del pittore di Egisto (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 94, tav. 56, n. 102; GIUDICEb 2006, pp. 200, 209, n. 17. (G.S.C.) Pittore di Mykonos I5 Frammento, a f.r. Ragusa Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, nei pressi della sep. 919. Busto di fgura femminile stante a d., con un braccio piegato al di sotto del seno. La donna indossa un chitone fttamente panneggiato. Tra il pittore di Bologna 228 e il pittore di Mykonos (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 90, tav. 52, n.61; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 18. (G.S.C.) I6 Cratere a calice, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4399. Alt. m. 0,51. Proveniente da Camarina. A) Perseo e la Medusa; B) Gorgone e Poseidone. A: al centro, Perseo di prospetto e col volto di proflo a sinistra, indossa una clamide e un petasos sul capo, stivali alati ai piedi. Tiene sollevata, con la mano sinistra, la testa di Medusa rappresentata frontalmente, mentre con la destra tiene una harpe e rivolge lo sguardo verso Athena, stante alla sua destra, posta di proflo verso di lui. La dea indossa un peplo con due bande nere centrali verticali, mantello, egida ed elmo attico. Si appoggia con la mano sinistra alla lancia mentre tiene la destra allaltezza del ventre. Alle sue spalle, seduta di proflo su una roccia, una fgura femminile con chitone, himation e corona radiata, assiste alla scena sollevando con la mano destra un lembo della veste. Alle spalle di Perseo, invece, siede su un diphros un personaggio maschile identifcato con il re Polidette, appoggiato con entrambe le mani ad uno scettro; il vecchio ha una barba bianca ed il capo cinto da una taenia. Alle sue spalle, stante, di proflo a sinistra, un personaggio maschile canuto con chitone e himation, che assiste alla scena appoggiato ad un bastone con manico a T. B: da sinistra, una fgura femminile stante di proflo verso sinistra indossa un chitone con fasce verticali nere e lhimation. Ha i capelli neri raccolti in uno chignon e cinti da una taenia; il I3 I4 I5 83 Catalogo braccio destro piegato allaltezza del busto. Davanti a lei una Gorgone alata in corsa frontale verso sinistra con corto chitone bordato di nero. Al centro della scena, Poseidone barbato e con lunghi riccioli, incede verso destra tenendo con la destra il tridente; tende la mano sinistra verso una seconda Gorgone, anchessa in corsa verso sinistra e con chitone corto decorato da due bande parallele verticali nere. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, un fregio a palmette e fori di loto alternati. Sotto la scena, fregio di palmette alternatamente al dritto e al rovescio, oblique e unite da girali. Nella congiunzione tra il corpo ed il piede del cratere, fregio di linguette nere. Ricomposto da frammenti con piccole integrazioni. Pittore di Mykonos (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: DHANCARVILLE 1767-1776, tav. 126; MILLIN 1810, pp. 3-10, tavv. 3-4a; MILLIN 1811, p. 6, n. 37, tav. 21; WELCKER 1825, p. 29; RAOUL ROCHETTE 1833, p. 41; LEVETZOW 1833, pp. 29-31, tav. 3; DE LUYNES 1834, p. 327; HERMANN 1851, p. 8; INGHIRAMI 1851 2 , tavv. 70-71; BIRCH 1855, p. 62; FEDDE 1860, pp. 48-49; JAHN 1868, pp. 13-15; TRENDELENBURG 1872, p. 110; REINACH 1891, p. 45, tavv. 3-4; MIRONE 1919, pp. 37-47; LIBERTINI 1930, pp. 163-164, n. 697, tavv. 74-75; BESIG 1937, p. 84, n. 95; BROMMER 1960 2 , p. 218, B1; SCHAUENBURG 1960, p. 83; BEAZLEY 1963, pp. 515, 6, 1657; OAKLEY 1988, p. 386; SCHEFOLD, JUNG 1988, pp. 113-114; LIMC VII, s.v. Polydektes, p. 468, n. 195; BARRESI 1998, pp. 231-232, n. 178; BARRESI, VALASTRO 2000, pp. 82-84, n. 63; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 44; MANCUSO 2008, p. 55.
(R.N.) Pittore di Siracusa I7 Frammento, a f.r. Palermo, collezione Collisani, inv. R25 (destinato a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,045, largh. m. 0,045. Proveniente da Camarina. Della scena fgurata rimane parte di una fgura maschile panneggiata, di cui si distinguono il capo, cinto da una mitra, e la spalla destra. Il personaggio, con il volto barbato di proflo a sinistra ed il torso di prospetto, identifcabile con Dioniso. Pittore di Siracusa (M. Marti). 461-450 a.C. Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, p. 130, n. 186, tav. 30; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 44.
(S.R.) I6 I6 84 Catalogo I7 Pittore del Frutteto I8 Anfora (?) a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,045, largh. m. 0,11. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Auleta stante a destra. Lhimation scende per il corpo lasciandogli nude le spalle, i glutei e le cosce. Con le braccia piegate tiene laulos. Mancano la testa e le gambe. Pittore del Frutteto (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, tav. 54, n. 91; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 19.
(G.S.C.) Pittore di Alkimachos I9 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina. A) Giovane guerriero insegue una donna; B) giovani e donna (immagine inedita). Pittore di Alkimachos (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 532, 47; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39. (R.N.) Pittore di Borea I10 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24009. Alt. m. 0,47. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 891. A) Scena di inseguimento; B) scena di conversazione. A: al centro un Sileno nudo calvo e con barba ricciuta insegue una Menade con chitone ed himation, capelli raccolti da una taenia, che fugge verso destra, volgendo il capo indietro verso il suo inseguitore, e tiene con la mano sinistra un tirso. Ai lati, due fgure femminili vestite di chitone ed himation, reggono due torce. B: al centro due efebi a colloquio: quello a destra, nudo con la sola clamide sulle spalle, incede verso sinistra, solleva il braccio destro, mentre piega il sinistro ad altezza del busto e ha il pugno chiuso. Lefebo di fronte a lui a s. stante, avvolto in un himation, e tiene con la sinistra un bastone. Chiudono la scena due efebi ammantati: quello a s. protende il braccio destro in direzione delle due fgure centrali; quello a d. avanza verso sinistra portando sollevato nella mano destra un bastone con manico ricurvo. Decorazione secondaria: lorlo decorato con fgure di leoni e cinghiali alternati, cinque per lato, neri su fondo risparmiato. Ai lati di entrambe le scene fgurate, su fondo a risparmio, un fregio a doppia fla di punti separati da una linea verticale a vernice nera. Sotto la scena, una linea risparmiata; sopra, sulla spalla del vaso, linguette nere su fondo risparmiato. Sul collo, sul lato A, boccioli di loto stilizzati uniti da archetti neri intrecciati su fondo a risparmio. Un puntino nero sotto ogni archetto. Sotto il piede, marchio commerciale (v. JOHNSTON 2006, p. 74, tipo 6B, n. 14; p. 159, n. 14). Pittore di Borea (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 538, 26; LANZA 1990, p. 63, tav. I8 I10 85 Catalogo 33; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39.
(R.N.) I11 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,09, largh. m. 0,097. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. A sinistra, rimangono i piedi e la parte inferiore della veste di una fgura stante rivolta a d.; a destra, la punta, rivolta verso il basso, di una lancia. Decorazione secondaria: meandro spiraliforme corrente a d. alternato a croci. Pittore di Borea (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 171, tav. 113, n. 77; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 20. (G.S.C.) Pittore di Firenze I12 Cratere a colonnette, a f. r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24036. Alt. m. 0,41. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 974. A) Komos; B) scena di conversazione. A: una auletride incede verso destra suonando il doppio aulos. Indossa un chitone ed un himation. Di fronte a lei, una fgura maschile nuda, barbata, con clamide poggiata sulle spalle, avanza verso sinistra e tiene sollevato con la d. un bastone che appoggia sulla spalla. Dietro di lui una terza fgura, maschile e barbata, si allontana dalla scena muovendosi verso destra con il capo retrospiciente verso le fgure centrali. Indossa un himation che gli lascia la spalla destra nuda e con la mano sinistra regge un bastone. Il quarto personaggio, una fgura maschile allestrema sinistra della scena, al seguito della auletride, incede verso destra tenendo sollevata con la mano destra una kotyle, mentre con la sinistra regge un bastone. Indossa un himation che gli lascia la spalla e il braccio scoperti. B: scena di colloquio tra tre efebi. La fgura a sinistra, di proflo, indossa un himation e protende il braccio destro verso la fgura centrale, un efebo interamente avvolto nel mantello. A destra, un terzo giovane, anchesso ammantato, regge con la destra uno strigile. Decorazione secondaria: sulla superfcie superiore del labbro, foglie lanceolate nere; sui piattelli delle anse, due palmette ioniche nere. Il lato esterno del labbro decorato da un fregio a doppia fla di perle nere separate da una linea di vernice nera su fondo risparmiato. Stesso motivo ai lati di entrambe le scene fgurate. Sopra la scena, sulla spalla del vaso, linguette nere su fondo risparmiato. Sul collo, solo sul lato A, boccioli di loto stilizzati uniti da archetti neri intrecciati su fondo a risparmio. Pittore di Firenze (J.D. Beazley). 461-450 a.C.
Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 542, 27; LANZA 1990, p. 74, tav. 42; PESCHEL 1987, p. 259; tav. 218; TULLIO 1996, p. 152, fgg. 17-18; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39.
(R.N.) I10 I11 86 Catalogo I13 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22758. Alt. m. 0,385. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 127. A) Satiri; B) scena di conversazione. A: al centro della scena un satiro coronato, di proflo verso destra, suona laulos; davanti a lui un secondo satiro avanza danzando con il braccio destro e la gamba sinistra sollevati. Chiudono la scena altri due satiri itifallici danzanti, con le braccia protese. B: tre efebi a colloquio: la fgura centrale si presenta di tre quarti ed completamente ammantata; davanti a lui un secondo giovane ammantato di proflo verso sinistra tiene sollevato davanti a s, con il braccio destro scoperto, un bastone con manico ricurvo. A sinistra della scena, un altro efebo di proflo verso destra solleva un bastone ricurvo. Decorazione secondaria: lorlo decorato con una doppia fla di puntini neri su fondo risparmiato, separati da una linea orizzontale di vernice nera. Ai lati di entrambe le scene fgurate, su fondo a risparmio, un fregio a doppia fla di puntini separati da una linea verticale di vernice nera. Sotto la scena, una linea risparmiata; sopra, linguette nere su fondo risparmiato. Sul collo, solo sul lato A, boccioli di loto stilizzati uniti da archetti neri intrecciati su fondo a risparmio. Un puntino nero sotto ogni archetto. Sotto il piede, graffto commerciale (vd. JOHNSTON 2006, p. 11, tipo 18C, n. 1). Pittore di Firenze (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 794, tav. 48; BEZLEY 1963, p. 544, 54; TULLIO 1996, p. 152, fgg. 15-16; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39. (R.N.) I12 I12 87 Catalogo I13 I14 Cratere a colonnette, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte del corpo e della spalla di un giovane imberbe con capigliatura a riccioli e viso rivolto a destra. Lefebo indossa un mantello che sembra lasciargli scoperta la spalla sinistra. Sembra sollevare al di sopra del capo una clava (Eracle?). Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, bastoncelli. Pittore di Firenze? (G. Giudice). 461450 a.C.
Bibl.: ORSI 1899, c. 255, fg. 46; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 22. (R.N.) I15 Cratere a colonnette, a f.r. Palermo, collezione Arezzo di Celano, sine inv. Alt. m. 0,445. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1157. A) Simposio; B) scena di conversazione. A: scena di simposio con tre fgure maschili recumbenti su due klinai. Da sinistra, una fgura maschile barbata, con lunghi capelli, cinti in fronte da una taenia, sovraddipinta in paonazzo, il torso di prospetto, il viso rivolto a destra, giace su una kline, visibile solo per met; ha il braccio destro alzato verso gli altri banchettanti. A destra una auletride stante di proflo a destra; indossa un chitone a punti ed un himation a pieghe poggiato sul braccio destro, e ha i capelli cinti in fronte da una taenia. Di fronte, sullaltra kline sono due giovani recumbenti, volti luno verso laltro. Quello a destra, cinge con il braccio destro le spalle dellaltro. Entrambi hanno i capelli legati da una taenia. Dei tre personaggi maschili visibile solo la parte superiore del corpo: tutti hanno il torso nudo e le gambe avvolte in himatia a morbide pieghe, e si appoggiano con il gomito sinistro a cuscini: decorati luno con linee parallele orizzontali; il secondo, al centro, interamente nero; il terzo con due linee verticali e crocette. Le due klinai hanno il medesimo motivo decorativo a volute nella zona angolare; sotto sono raffgurati due tavolini rettangolari con sgabello. In alto sono sospesi la custodia di un fauto resa a puntinato e due canestri con sostegni resi in paonazzo. I lembi degli himatia e i dettagli anatomici sono in vernice diluita. B: scena di colloquio tra tre efebi. A sinistra una fgura stante, di proflo a destra, indossa un himation, stringe un bastone; porta i capelli corti, cinti da una fascia di colore paonazzo. Al centro un secondo efebo interamente avvolto nel mantello, con il corpo volto a destra, ma con viso di proflo a sinistra. A destra una terza fgura, simmetrica e speculare alla prima, anchessa ammantata, di proflo verso sinistra, porta i capelli corti, cinti da una fascia in paonazzo; stringe un bastone. I lembi degli himatia sono resi in vernice diluita. Un oggetto non distinguibile sospeso tra il secondo ed il terzo personaggio. Decorazione secondaria: sulla superfcie superiore del labbro, foglie lanceolate nere; sui piattelli delle anse, palmette a undici petali con volute; il labbro decorato da un fregio a doppia fla di perle nere separate da una linea di vernice nera su fondo risparmiato. Stesso motivo ai lati di entrambe le scene fgurate. Sopra la scena, sulla spalla del vaso, linguette nere su fondo risparmiato. Sul collo, solo sul lato A, boccioli di I14 88 Catalogo I13 loto stilizzati uniti da archetti neri intrecciati su fondo a risparmio. I personaggi poggiano su una sottile linea verticale risparmiata. Pittore di Firenze (R. Salibra). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 108; SALIBRA 2002, pp. 8-10, n. 3, fgg. 7-10; SALIBRA 2006, p. 342, fg. 5. (P.L.) I16 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,065, largh. m. 0,030. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. A sinistra, orlo di un himation; accanto, a destra, parte inferiore di uno sgabello con piede a forma di zampa leonina. Pittore di Firenze (G. Giudice). 461450 a.C.
Bibl.: LANZA 1990, p. 170, n. 63, tav. 112; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 21. (R.N.) Gruppo di Borea-Firenze I17 Cratere a colonnette, a f.r. Palermo, collezione Arezzo di Celano, sine inv. Alt. m. 0.44. Proveniente da Camarina, necropoli di Randello. A) Scena di inseguimento; B) scena di conversazione. A: da sinistra due cavalli incedono verso destra. Del secondo visibile solo la testa mentre in groppa al primo un cavaliere coperto da chlamys e petaso sul capo. Il giovane regge con la destra una doppia lancia e insegue una fgura femminile che fugge verso destra, rivolgendo il capo indietro. La donna indossa un ampio chitone con doppio apoptygma e mantello sulle spalle e porta i capelli raccolti sulla nuca. Con la destra sfora il mento di una seconda fgura maschile stante e rivolta di proflo verso sinistra, che indossa un himation e regge con la destra uno scettro. B: a sinistra, scena di conversazione tra due fgure maschili vestite di himation. Il giovane a sinistra tende in avanti il braccio destro verso la seconda fgura barbata che invece si appoggia con la destra ad un bastone. A destra una fgura femminile stante, di prospetto ma volta col capo verso sinistra. La fgura femminile, ad ampie ali spiegate identifcabile con Nike, indossa chitone ed himation e porta i capelli raccolti in un sakkos. Decorazione secondaria: entrambe le scene sono delimitate lateralmente da una fascia decorata da una doppia fla verticale di puntini neri, mentre superiormente da un fregio di linguette nere; sul labbro superiore, boccioli di loto uniti da un I15 I15 I16 89 Catalogo motivo ad archi a vernice nera; sullorlo esterno, due linee di foglie dedera separate da una linea nera; sul collo del lato A del vaso, catena di boccioli di loto stilizzati uniti da sottili archetti a vernice nera; sul piattello delle anse, palmette con volute. Gruppo di Borea-Firenze (R. Salibra). 461-450 a.C. Bibl.: SALIBRA 2002, pp. 4-7, n. 1, fgg. 2-4. (M.A.V.S.)
Pittore di Londra E 489 I18 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6228. Proveniente da Camarina. A) Combattimento: cavallo e piede di un personaggio (immagine inedita). Pittore di Londra E 489 (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 546, 13; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39. (R.N.) I19 Cratere a colonnette, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6297. Alt. m. 0,39. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 47. A: cavaliere montato su destriero rampante verso d. affronta un oplita e un armato di fronte a lui. Il cavaliere, imberbe, reca sul capo un petaso da cui fuoriescono, sulla nuca, i riccioli della capigliatura; una clamide gli lascia scoperti il braccio d. e la mano corrispondente con la quale stringe una lancia in posizione orizzontale rivolta verso gli avversari. Di questi, un oplita, barbato, in primo piano, ha sulla testa un elmo con basso lophos sollevato sulla fronte da cui fuoriesce la capigliatura a folti riccioli; reca il volto di proflo, cos come la gamba s., mentre la gamba d. di tre quarti; veste il chitonisco ed un corsetto. Col braccio s. regge un grande scudo circolare, mentre il braccio d. alzato nellatto di lanciare la lancia che stringe nella mano corrispondente. Laltro armato barbato, in secondo piano, di tre quarti, ha il capo, di proflo, coperto da un petaso da cui fuoriesce una capigliatura riccioluta; indossa una clamide appuntata sulla spalla d. che scende a larghe pieghe fn quasi allaltezza delle ginocchia lasciando scoperte le gambe: il braccio d., scoperto, alzato per infiggere un fendente con la spada che stringe in mano e solleva sul capo; nella mano s. reca verticalmente una lancia che si intravede dietro lo scudo del compagno. Dietro il cavaliere, la testa di un secondo cavallo incedente verso d. B: al centro, fgura muliebre di proflo, in movimento verso d. e retrospicente: ha la capigliatura raccolta in uno chignon, indossa lungo chitone e himation e reca la mano d. poggiata alla vita. A d. giovane di proflo a s. indossa un lungo himation a larghe pieghe che gli lascia scoperta la spalla d. Reca il braccio d. in avanti nellatto di stringere un lungo bastone. A s. giovane stante di proflo a d., abbigliato come il precedente, allunga il braccio d. in avanti con ampio gesto della mano. Dettagli a vernice nera. I17 I17 90 Catalogo Decorazione secondaria: sulla superfcie superiore del labbro foglie lanceolate; sulle piastre delle anse, due palmette ioniche. Il labbro decorato con tre linee concentriche intramezzate da due fle di punti. Stesso motivo ai lati delle scene fgurate al di sopra delle quali, bastoncelli. Sul collo (solo sul lato A), ampia fascia di boccioli di loto, stilizzati e penduli, uniti da archetti intrecciati, marginata, in alto e in basso, da due linee. Ricomposto da pi frammenti. Pittore di Londra E 489 (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1973a, pp. 148-149, n. 441, tav. 47; SALIBRA 1999, tomba n. 47; GIUDICEb 2001, p. 10, nota 48; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 23. (S.S.) Pittore di Pan (vicino a) I20 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,07, largh. m. 0,07. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Busto di proflo verso sinistra di fgura maschile nuda con braccio sinistro piegato, mano aperta e asta a destra. Vicino al pittore di Pan (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1939, p. 634, fg. 12; LANZA 1990, p. 93, n. 100, tav. 56; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 24. (R.N.) Pittore di Leningrado I21 Frammenti, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. 1) Alt. m. 0,075, largh. m. 0,035; 2) Alt. m. 0,065, largh. m. 0,02; 3) Alt. m. 0,055, largh. m. 0,024; 4) Alt. m. 0,06, largh. m. 0,034; 5) Alt. m. 0,042, largh. m. 0,022. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Tutti i frammenti presentano parti di una o pi fgure femminili panneggiate di proflo: in uno di questi si distinguono la parte inferiore del chitone di una fgura stante verso destra e i piedi; in un altro, il busto, il collo e il mento della fgura; un terzo frammento presenta la spalla e parte del peplo di una terza fgura e, a destra, parte di un bastone. Pittore di Leningrado (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, n. 89, tav. 55; GIUDICEb 2006, p. 210, n. 25.
(R.N.) I19 I20 I21 91 Catalogo Pittore di Agrigento I22 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22877. Alt. m. 0,435. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 385. A) Komos; B) scena di conversazione. A: al centro un efebo nudo, coronato, di proflo verso destra, indossa un mantello e suona, con la mano sinistra, il barbytos mentre con la destra tiene il plektron. Davanti a lui un secondo efebo, anchesso coronato, indossa un himation che gli lascia scoperti la spalla destra e parte del busto. Tiene sollevata una coppa con la mano sinistra mentre, con la destra regge unoinochoe, con cui ha appena attinto del vino da unanfora che si trova ai suoi piedi. A sinistra della scena descritta, un terzo efebo con himation e spalla destra scoperta, viene rappresentato frontalmente ma con viso di proflo verso destra; indossa un cercine sul capo. Tiene nella mano destra un oggetto sferico e nella sinistra un bastone. Alla sua destra, poggia su una base, un grosso cratere. B: a sinistra, un efebo interamente ammantato rappresentato di proflo mentre incede verso destra, sollevando con la mano sinistra un bastone nodoso. Ha il capo ornato da una sottile benda bianca, da cui escono piccoli riccioli. Lefebo al centro rappresentato di prospetto: avanza verso sinistra col capo di proflo verso destra. Tiene le braccia sollevate e con la mano sinistra sostiene uno skyphos. Anchegli ha il capo bendato da una taenia. Il terzo efebo a destra avanza verso sinistra: indossa un himation che gli lascia scoperti la spalla e il braccio destro. Protende la mano destra leggermente sollevata verso la fgura centrale. Decorazione secondaria: il labbro superiormente decorato con foglie acuminate; sul piatto delle anse una palmetta ionica; il lato esterno dellorlo decorato da una doppia fla di foglie di edera, nere su fondo risparmiato, separati da una linea orizzontale di vernice nera. Ai lati di entrambe le scene fgurate, su fondo a risparmio, stesso fregio a doppia fla di foglie dedera cuoriformi separate da una linea verticale di vernice nera. Sotto la scena una linea risparmiata; sopra, sulla spalla del vaso, linguette nere su fondo risparmiato. Sul collo, solo sul lato principale, boccioli di loto stilizzati uniti da archetti neri intrecciati su fondo a risparmio. Pittore di Agrigento (M. Robertson). 461450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 858, fg. 65; BEAZLEY 1963, p. 575, 28; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39.
(R.N.) Primi Manieristi Indeterminati I23 Pelike, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,12, largh. m. 0,12. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro (fr. riconosciuto nei magazzini del museo da G. Giudice). Ai lati dellansa, resta la rappresentazione di due fgure femminili poste di proflo, una verso sinistra, laltra verso destra. Una sottile fascia cinge la testa di quella a sinistra. Decorazione secondaria: sopra la scena, fascia I22 92 Catalogo I23 decorata con catena di boccioli di loto stilizzati; allattacco dellansa, due palmette contrapposte. Primi Manieristi indeterminati (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 586, 48; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 41. (R.N.) I24 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,38, largh. m. 0,79. Proveniente da Camarina, scavi Orsi, Passo Marinaro 1896 (fr. riconosciuto nei magazzini del museo da G. Giudice). Sul frammento sono visibili una mano e le ginocchia di un uomo con clamide. Vernice nera lucida. Primi Manieristi indeterminati (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 588, 83; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 44. (P.L.) I25 Tre frammenti, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23634. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Ritorno di Efesto (?). Su uno dei tre frr. visibile la fgura acefala di un giovane a cavallo di proflo a sinistra, che avanza. Tiene il braccio sinistro sollevato (per reggere le briglie?). Indossa una clamide drappeggiata, che ricade sulle spalle. Vernice nera lucida. Reso in vernice diluita lorlo della clamide. Primi Manieristi indeterminati (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 903, fg. 99; BEAZLEY 1963, p. 588, 84; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 44.
(P.L.) I26 Frammento, a f. r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,04, largh. m. 0,035. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Piede e parte di una gamba nuda di proflo verso sinistra. Primi Manieristi indeterminati (G.Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 94, n. 105, tav. 56; GIUDICEb 2006, pp. 210-211, n. 26. (R.N.) Pittore di Altamura I27 Cratere, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,08, largh. m. 0,07. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte di due fgure di proflo verso destra. Di quella a sinistra si conservano locchio, il naso e parte della testa, cinta da una benda decorata a puntini di vernice nera. Della seconda fgura, a destra, si conserva solo la parte posteriore della testa cinta da un diadema. I24 I25 I26 93 Catalogo Decorazione secondaria: rimane, sopra la scena fgurata, una parte della decorazione del collo; la fascia superiore decorata a fregio di palmette e fori di loto, quella inferiore a ovuli. Sotto le due fasce, su una banda a risparmio, una linea di vernice nera. Pittore di Altamura (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 94, n. 106, tav. 56; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 30. (R.N.) I28 Cratere, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24131a. Alt. m. 0,08, largh. m. 0,05. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. A sinistra, giovane ammantato rivolto verso destra, di cui rimangono la testa, il volto imberbe e parte dellhimation; davanti a lui una seconda fgura, di cui si conservano solo la mano destra e parte del panneggio, in procinto di posargli un elmo sul capo. Pittore di Altamura (G.Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 91, n. 67, tav. 53; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 29.
(R.N.) I29 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,16, largh. m. 0,08. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Piede sinistro e parte inferiore di una fgura vestita di chitone incedente verso destra. Labito caratterizzato da un panneggio verticale a tratti ftto e decorato da un ricamo reso con puntini di vernice nera. Davanti a questa fgura ve ne era una seconda di cui sembra intravedersi il tallone. Decorazione secondaria: sotto la scena fregio a meandro verso destra intervallato da croci. Pittore di Altamura (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 171, n. 76, tav. 113; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 27.
(R.N.) I30 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,10, largh. m. 0,085. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Figura femminile incedente verso sinistra. Della fgura resta solo la parte inferiore del corpo, a partire dalla vita in gi e solo il piede destro; si riconoscono un chitone con panneggio a bande verticali a tratti ftte, e un himation di cui si conserva solo il bordo inferiore decorato da due bande orizzontali parallele e punti. Pittore di Altamura (G. Giudice). 461450 a.C. I28 I29 I27 94 Catalogo I30 Bibl.: LANZA 1990, p. 171, n. 82, tav. 113; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 28, fg. 1. (R.N.) Pittore dei Niobidi I31 Cratere a volute, a f.r., 2 frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa, Mus. Arch. Reg., invv. 24115 e 24127). 1) Alt. m. 0,085, largh. m. 0,03; 2) Alt. m. 0,175, largh. m. 0,07. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Parte di fgura maschile su kline, avvolta nellhimation, con braccio piegato e mano aperta. Decorazione secondaria: sul labbro, fascia decorata a meandro doppio intervallato da croce. Sul collo, palmette ioniche circondate da pelte si alternano a fori di loto. Pittore dei Niobidi (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 600, 16; BEAZLEY 1971, p. 395, 16; PRANGE 1989, p. 230, U20; LANZA 1990, pp. 89-90, nn. 50 e 63, tavv. 51/53 ; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39. (R.N.) I32 Frammento, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Figura femminile di proflo a sinistra di cui si conservano la testa e il volto fno allaltezza dellocchio e dellorecchio; i capelli sono raccolti in un sakkos da cui fuoriesce una frangia sulla fronte. Pittore dei Niobidi (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 899, fg. 93b; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 31, fg. 2a. (R.N.) I33 Frammento, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,056, largh. m. 0,06. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Mano sinistra che tiene una lancia; parte di un mantello con decorazione a crocette. Pittore dei Niobidi (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 253, fg. 43; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 32. (R.N.) I31 I32 I33 95 Catalogo Offcina del pittore dei Niobidi I34 Hydria, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26619. Alt. m. 0,095, largh. m. 0,04. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Scena di inseguimento. Una fgura maschile nuda, barbata e alata (Borea) in rapido movimento verso destra, tende le braccia nel tentativo di afferrare la fgura femminile (orizia). La donna indossa un peplo stretto in vita, raffgurata di prospetto col volto retrospiciente verso il suo inseguitore; tiene le braccia aperte e ha i capelli raccolti in un sakkos. offcina del pittore dei Niobidi (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 146, n. 6, tav. 101; GIUDICE-RIZZO 2002, p. 153, tav. 20, 2; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 34. (R.N.) I35 Frammento a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23897. Alt. m. 0,06, largh. m. 0,11. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 532. Figura femminile elmata (Athena) di proflo verso sinistra: rimangono solo la testa incompleta e parte delle spalle. Indossa una corazza di cui si riconosce, nel girocollo, una decorazione a punti neri; sulla spalla destra un mantello. Dallelmo - caratterizzato da un lungo lophos, decorato lateralmente da un Pegaso alato a fgure rosse, e sulla nuca, da un motivo a losanghe bianche e nere e, sotto, da una banda a risparmio con fla di puntini - fuoriescono lunghi riccioli ricadenti sulle spalle e sul petto. Dallorecchio pende un orecchino a bottone. Decorazione secondaria: sopra la fgura resta una parte della decorazione della spalla del vaso, una fascia di bastoncelli. offcina del pittore dei Niobidi (probabilmente pittore dei Satiri Villosi) (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 92, n. 83, tav. 54; GIUDICEc 2003, pp. 16-17, fg. 1; GIUDICEb 2006, pp. 211-212, n. 35.
(R.N.) Pittore dellIdria di Berlino I36 Frammenti combacianti, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,085, largh. m. 0,04. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. A sinistra, fgura avvolta nellhimation: ne rimane solo la parte dalla vita alle ginocchia. Pittore dellIdria di Berlino (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 92, n. 84, tav. 55; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 36. (R.N.) Pittore di Villa Giulia I37 Cratere, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. A sinistra collo, spalla e parte del muso di un cavallo di proflo verso destra. Davanti a lui, a destra, una fgura maschile con berretto frigio e lunghi riccioli, corazza e chitonisco, china in avanti nellatto di indossare gli schinieri. I34 I35 I36 96 Catalogo I37 Pittore di Villa Giulia (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 899, fg. 98; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 37.
(R.N.) I38 Frammento, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,04, largh. m. 0,04. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Figura femminile di proflo verso destra, il capo cinto da una taenia, indossa un peplo. A sinistra oggetto appeso (sgabello?). Decorazione secondaria: palmette orizzontali sorgenti da girali. Pittore di Villa Giulia (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, n. 99, tav. 56; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 38. (R.N.) I39 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,07, largh. m. 0,056. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte di una fgura in clamide, che regge una lunga asta. Pittore di Villa Giulia (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 170, n. 66, tav. 112; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 39. (R.N.) I40 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,04, largh. m 0,035. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata visibile, sullestremit sinistra del frammento, parte di fgura e di una lancia o di un bastone obliquo. Sullestremit a destra, si riconosce una fgura panneggiata che solleva il braccio destro con la palma della mano aperta. Vernice nera lucida. Vicino al pittore di Villa Giulia (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 94, tav. 56, n. 104; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 40. (P.L.) I41 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,75, largh. m. 0,75. Proveniente I38 I39 I40 97 Catalogo da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata visibile la parte centrale di una fgura maschile (?), stante, di prospetto; indossa un chitone a ftte pieghe e ampie maniche ed un himation. La fgura tiene a destra un bastone. Vernice nera lucida. Pittore di Villa Giulia (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 170, tav. 112, n. 65; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 41. (P.L.) Pittore di Chicago I42 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,62, largh. m. 0,06. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata visibile la parte centrale di una fgura vestita di un chitone a ftte pieghe. La fgura regge un bastone (?). Vernice nera lucida. Pittore di Chicago (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 170, tav. 112, n. 67; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 42. (P.L.) I43 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,09, largh. m. 0,42. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata rimane la parte mediana di una fgura femminile (?) stante a destra; indossa un chitone a ftte pieghe; a destra sintravede unaltro oggetto (benda o bastone?) Vernice nera lucida. Pittore di Chicago (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 168, tav. 111, n. 24; GIUDICEb 2006, p. 212, n. 43. (P.L.) Pittore di Methyse I44 Cratere a campana, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (gi a Siracusa, Mus. Arch. Reg.). 1) Alt. m. 0,035, largh. m. 0,045; 2) Alt. m. 0,04, largh. m. 0,06. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, presso la sep. 901. A-B) Figura femminile. A: testa e busto di fgura femminile rivolta verso destra: porta i capelli raccolti in un toupet I41 I42 I43 98 Catalogo I44 I44 e trattenuti da una taenia. Indossa chitone ed himation. B: testa e busto di fgura femminile rivolta verso sinistra: indossa un chitone ed un himation. Pittore di methyse (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 633, 5; LANZA 1990, pp. 92 e 94, nn. 82 e 101, tavv. 55 e 56 (erroneamente lautrice identifca i frr. nn. 80 e 81 come opera del pittore di methyse); GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 39. (R.N.) I45 Frammenti combacianti, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,07, largh. m. 0,063. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Della scena fgurata rimane la parte mediana di una fgura femminile (una Menade?) che incede di proflo a destra, con il braccio destro sollevato. Indossa un chitone a ftte pieghe e ampie maniche e regge un tirso (?). Vernice nera lucida. Pittore di methyse (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, tav. 55, n. 94; GIUDICEb 2006, pp. 212-213, n. 44, fg. 3a. (P.L.) Pittore di Providence I46 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. KAM14633, ex collezione Calandra. Proveniente da Camarina 2 . Figura femminile. Figura femminile seduta verso s. su un klismos; ha i capelli raccolti nel sakkos e veste il chitone ed un himation, che le avvolge anche la mano s. Poggia la mano d. sulla fronte in atteggiamento pensoso. Decorazione secondaria: alla base del collo e 2 Per la provenienza esatta del vaso, vd. SALIBRA 2006, p. 339. I45 99 Catalogo I46 sulla spalla, bastoncelli; sopra la scena fgurata, meandro corrente a s.; nel terzo inferiore del vaso, fascia a risparmio. Pittore di Providence (J.D. Beazley). Periodo tardo di produzione del pittore, fase II (E. Serbeti). 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 642, 109; SERBETI 1983, p. 207, n. 151; COOK 1991, p. 218, fg. 11; TA ATTIKA 2003, p. 350, I90; SALIBRA 2006, p. 339. (G.S.C.) Pittore della Lekythos di Yale I47 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 19894. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Due donne (immagine inedita). Pittore della Lekythos di Yale (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p.658, 20; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) Maniera del pittore di Londra E 342 I48 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22878. Alt. m. 0,030. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 369. Due donne offerenti. A sinistra, fgura femminile di proflo verso destra. I capelli sono raccolti posteriormente a toupet. Indossa chitone con ampie maniche stretto in vita da una cintura. Tiene nelle mani una cassetta ed in atto di aprirla. Accanto, donna stante, rappresentata frontalmente, con il capo volto a sinistra; porta i capelli raccolti dietro la nuca, ed indossa peplo cinto in vita. Regge nella mano sinistra sollevata una plemochoe e nella destra, stesa lungo il fanco, un oggetto incerto (Corona? Fiocco? Fascia?); tra le due donne, in basso, una piccola oca. Decorazione secondaria: alla base del collo, ovuli alternati a punti; sulla spalla, tre palmette I48 I49 100 Catalogo e boccioli di loto, legati da viticci; sul corpo, sopra e sotto la scena fgurata meandro corrente a destra tra strisce di vernice. Vernice nera lucida. Buona conservazione. Pittore di Atene 1826 (E. Buschor). Gruppo che richiama il pittore di Londra E 342 o il pittore dellEtiope (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 844, fg. 56; BUSCHOR 1929, p. 16, n. 2; BEAZLEY 1963, p. 671, 6 e p. 747. (P.L.) Pittore di Siracusa 22174 I49 Anfora, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6290. Alt. m. 0,357. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 46, scavi 1972. Due fgure femminili. A: a s., fgura femminile di proflo in leggero movimento verso d. con capelli raccolti in uno chignon e trattenuti sulla fronte da un nastro, vestita di chitone ed himation, regge, nella mano d. protesa, una oinochoe nellatto di versarne il contenuto. La osserva una donna, similmente abbigliata, stante, di prospetto che regge nella s. una lunga asta e, nella d., abbassata, una phiale. B: giovane incedente verso d., di proflo e retrospiciente: indossa un lungo mantello. Decorazione secondaria: ai piedi delle fgure, meandro corrente a d. tra linee. Pittore di Siracusa 22174 (G. Salina). Vasaio di Siracusa 22174 (J. Euwe). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 498-500, tav. 57; EUWE 1996, p. 80, n. 30; SALIBRA 1999, tomba n. 46; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (S.S.) Pittore di Bowdoin e sua maniera I50 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22822. Alt. m. 0,024. Proveniente da Camarina, I50 I51 101 Catalogo necropoli di Passo Marinaro, sep. 267. Donna seduta con lyra eptacorde. Una donna seduta di proflo a destra su un klismos con alta spalliera. Ha il capo chino in avanti, cinto da una taenia, che trattiene la chioma raccolta sulla nuca a toupet; dallacconciatura, ricadono sulle spalle lunghi riccioli. Indossa chitone a ftte pieghe ed un himation, avvolto intorno le gambe. Tiene nella mano sinistra una lyra eptacorde, appoggiata sulle gambe, e nella mano destra, il plektron. Appesi al muro, aulos con custodia, due dittici ed un sandalo (?). Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette tra due strisce di vernice; sulla spalla a f. b., palmette legate da volute e punti a vernice nera; la scena inquadrata tra due fasce a meandro semplifcato volto a destra. Vernice nera lucida. Buona conservazione. Pittore di Bowdoin (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 824, fg. 40; BEAZLEY 1963, p. 682, 110; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) I51 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22872. Alt. m. 0,023. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 358. Atleta. Giovane nudo, stante, di proflo a destra, con gambe divaricate e busto piegato in avanti, nellatto di saltare, tiene in mano gli halteres. Davanti a lui, un pilastro. In alto, sospesi, un aryballos e uno strigile. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette tra due strisce di vernice; sulla spalla, palmette legate da volute e punti a vernice nera; al di sopra e al di sotto della scena, meandro semplifcato volto a destra fra strisce di vernice. Vernice nera lucida. Pittore di Bowdoin (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 843, fg. 55; BEAZLEY 1963, p. 684, 146; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) I52 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 12760. Proveniente da Camarina. Pegaso (immagine inedita). Pittore di Bowdoin (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 685, 175; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) I53 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5907. Alt. m. 0,27. Proveniente da Camarina, necropoli orientale, contrada Piombo e Dieci Salme. Figura femminile. Figura femminile stante rivolta a d. in chitone ed himation, con capelli raccolti in uno chignon e fermati sulla fronte da una fascia, regge nella mano d. uno specchio. Davanti a lei, poggiato a terra, un kalathos; alle sue spalle si intravede uno sgabello. Nel campo, in alto a d., un cestello in cui sono dei frutti (?) resi con sovraddipinture in vernice bianca; in alto a s. una benda o un alabastron (?). Decorazione secondaria: alla base del collo trattini verticali; sulla spalla, cinque palmette, legate da viticci alternativamente ascendenti e discendenti; sopra e sotto la scena meandro corrente a d. tra linee. Ricomposta da frammenti e integrata. I53 102 Catalogo I54 Pittore di Bowdoin (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: PACE 1921, p. 19, n. 5; PELAGATTI 1973, p. 252, fg. 6b; DI STEFANO, PELAGATTI 1998, p. 61, tav. 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42; DI STEFANO 2001, p. 87, fg. 101; SALIBRA 2006, p. 345, fg. 9b. (S.S.) I54 Lekythos, a v.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5931. Alt. m. 0,31. Proveniente da Camarina, necropoli orientale, contrada Piombo e Dieci Salme. Corpo del vaso interamente a vernice nera. Decorazione secondaria: alla base del collo, fascia a bastoncelli; sulla spalla, tre palmette iscritte in racemi e due boccioli di loto; sul corpo, al di sotto della spalla, fascia di punti a vernice nera tangenti che formano un motivo a zig-zag fra triplici linee. Ricomposta da frammenti e integrata. offcina del pittore di Bowdoin (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1973, p. 252; SALINA 1989-90, pp. 506- 507, tavv. 66-67, 1; DI STEFANO, PELAGATTI 1998, p. 61, tav. 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42; DI STEFANO 2001, p. 87, fg. 101; SALIBRA 2006, p. 345, fg. 10. (S.S.) I55 Lekythos, a v.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5932. Alt. m. 0,31. Proveniente da Camarina, necropoli Orientale, contrada Piombo e Dieci Salme. Corpo del vaso interamente a vernice nera. Decorazione secondaria: alla base del collo, fascia a bastoncelli; sulla spalla quattro palmette orizzontali legate da viticci. Ricomposta da frammenti e integrata. offcina del pittore di Bowdoin (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1973, p. 252; SALINA 1989-90, p. 505, tav. 65; DI STEFANO, PELAGATTI 1998, p. 61, tav. 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42; DI STEFANO 2001, p. 87, fg. 101. (S.S.) I56 Lekythos, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 8245. Alt. m. 0,023. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Figura femminile. Rimane la parte superiore di una fgura femminile volta a destra; ha il capo coronato, veste il chitone ed un himation riccamente panneggiato e regge I56 103 Catalogo I54 I55 in mano un cesto sacrifcale. Decorazione secondaria: sopra la scena principale, meandro corrente a d. Maniera del pittore di Bowdoin (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 690, 10; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.S.C.) I57 Lekythos, a.f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2642. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 92 (?). Oplita. Oplita di tre quarti in rapido movimento verso d.; sul capo un elmo con basso lophos, sollevato sulla fronte, da cui fuoriesce la chioma. Indossa corto chitone, cotta e schinieri. Imbraccia a s. uno scudo con episema fgurato (idra o gorgone?) e nella mano d. stringe una lancia. Dettagli a vernice nera. Decorazione secondaria (a vernice nera): alla base del collo, bastoncelli; sulla spalla, cinque palmette, ascendenti e discendenti, legate da viticci; sopra e sotto la scena fgurata, meandro corrente a d. Ricomposta da frammenti, lacunosa e integrata. Attribuibile al pittore di Bowdoin (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: DI STEFANO 2001, p. 48, fg. 51. (S.S.) I58 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2642. Proveniente da Camarina, necropoli di Randello, scavi 1966, sep. n. 92. Scena di libagione. Figura femminile di proflo a d., compie una libagione presso unara. Indossa chitone ed himation, e reca il capo coperto da un sakkos; regge nella mano s. una lunga asta, nella d. una phiale. Nel campo, in alto a s., appesa una benda. Dettagli a vernice nera. Decorazione secondaria: sulla spalla, cinque palmette ascendenti e discendenti legate da viticci; sopra la scena, meandro corrente verso d. tra linee. Integra Maniera del pittore di Bowdoin (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 503-504, tavv. 63-64, 1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42; DI STEFANO 2001, p. 48, fg. 51. (S.S.) I59 Lekythos (a f. b.), fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,07, largh. m. 0,04. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, presso la sep. 910. Della scena fgurata visibile, a sinistra, parte inferiore del panneggio di una fgura femminile (?). Indossa un chitone a ftte pieghe, ed un himation a larghe pieghe. A destra una cassetta dal coperchio abbassato orlato con borchie. Reso in vernice diluita lorlo dellhimation. Classe delle Semi-Outline Lekythoi del pittore di Bowdoin (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 94, tav. 56, n. 108; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 45. (P.L. I57 I58 I59 104 Catalogo Pittore di Atene 1308 I60 Lekythos, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4224. Alt. m. 0,25. Proveniente da Camarina. Nike. Nike in volo verso destra con le mani protese, tiene nella mano sinistra un ramoscello. Indossa un chitone a larghe pieghe ed un himation. Ha i capelli raccolti in un sakkos, ornato da un nastro sottile annodato sulla nuca. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette tra due strisce di vernice; sulla spalla a f. b., cinque palmette legate da volute e punti a vernice nera; la scena inquadrata tra due fasce a meandro semplifcato volto a destra. Resi con vernice diluita lorlo dellhimation e le linee orizzontali sulle ali. Vernice nera lucida. Ricomposta da pi frammenti, con piccole integrazioni moderne; orlo sbreccato con piccole scalftture. Pittore di Atene 1308 (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, p. 172, n. 723; BEAZLEY 1963, p. 695, 2; BARRESI, VALASTRO 2000, p. 89, n. 67; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) Pittore di Icaro I61 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Donna. Figura femminile con il corpo frontale, il volto a s. stante presso unaltare, regge una phiale nella mano d. (immagine inedita). Pittore di Icaro (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 698, 35; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) I62 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 444. Testa femminile. Testa femminile volta di proflo a d.; ha i capelli raccolti in un sakkos decorato da un motivo a puntini tra linee parallele. Un orecchino a goccia le orna il lobo destro. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, linea a risparmio. Vernice nera lucida. Integra. Pittore di Icaro? (G.Giudice). 461-450 a.C. I60 I62 105 Catalogo Bibl.: ORSI 1904, p. 872, fg. 75; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 47. (P.L.) Offcina del pittore di Icaro I63 Lekythos (secondary shape), a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4194. Alt. m. 0,075, diam. m. 0,029. Proveniente da Camarina. Civetta tra due rami di ulivo verticali. Decorazione secondaria: alla base del collo, corona di linguette su fondo risparmiato; sulla spalla, boccioli di loto stilizzati su fondo risparmiato; sopra la scena fgurata, meandro corrente a destra; sotto la scena, linea a risparmio. Parete esterna del piede risparmiata. Vernice nera opaca, scrostata in pi punti. Mancante della bocca, del collo e dellansa. offcina del pittore di Icaro (S. Barresi). 461-450 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, p. 173, n. 727; BARRESI, VALASTRO 2000, p. 92, n. 73; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 46. (P.L.) I64 Lekythos (secondary shape), a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6278. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 39. Civetta. Civetta con testa di prospetto e corpo di proflo a s. Le ali, raccolte, hanno le penne remiganti rese a linee oblique e punti cos come, a punti, decorata la testa. Ai lati, due ramoscelli dulivo verticali. Decorazione secondaria: alla base del collo linguette; sulla spalla bastoncelli; sulla raffgurazione meandro corrente a d. tra linee. Sotto, linea a risparmio. Integra con abrasioni e scheggiature. offcina del pittore di Icaro (R. Salibra). 461-450 a. C. Bibl.: SALIBRA 1999, tomba n. 39; DI STEFANO 2001, p. 48, fg. 52; SALIBRA 2002, p. 14.
(S.S.) Pittore della Seireniske I65 Lekythos (secondary shape), a f.r. Scicli, collezione Spadaro. Alt. m. 0,10. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Nike. Nike in movimento verso d. in direzione di un altare. Veste chitone e himation, ha i capelli I64 106 Catalogo I63 coperti dal sakkos e protende la mano d. in direzione di unara (?). Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, meandro corrente a d.; sotto, linea a risparmio. Pittore della Seireniske (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: BENNDORF 1883, p. 69, tav. 36, 14; BEAZLEY 1963, p. 702, 15; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42.
(G.S.C.) I66 Lekythos (secondary shape), a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Donna con specchio (immagine inedita). Rimane la parte superiore del vaso. Pittore della Seireniske (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 703, 44; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) Pittore di Siracusa 21975 I67 Lekythos, a f.r.. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22954. Proveniente da Camarina. Alt. m. 0,147; diam. bocca m. 0,03; diam. piede m. 0,03. Figura femminile alata, indossante chitone dalle ftte pieghe; al di sopra porta un himation. Il volto minuto contornato da una pesante capigliatura, in parte coperta da un sakkos allungato. Lala resa con punti irregolari nella parte superiore, con tratti allungati e spaziati nella parte inferiore. In mano tiene una faccola, la cui famma resa come una banda allungata e ondulata; in basso un kalathos. Sulla spalla, bastoncelli a raggiera; trattini pi piccoli alla base del collo a risparmio. Pittore di Siracusa 21975 (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 706, 1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (G.M.) Pittore di Angers I68 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 302. Nike. Nike in volo verso destra, regge nella mano destra uno specchio. Indossa un chitone a larghe pieghe, ed un himation. Ha i capelli raccolti in un sakkos, I67 107 Catalogo I65 ornato da un nastro sottile annodato sulla nuca. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette tra due strisce di vernice; sulla spalla, palmette legate da volute e punti a vernice nera; al di sopra e al di sotto della scena, due linee risparmiate. Pittore di Angers (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 834, fg. 46; BEAZLEY 1963, p. 706, 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) Pittore di Aischines I69 Lekythos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Nike. Nike in peplo, frontale con il capo volto a s. (immagine inedita). Pittore di Aischines (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 709, 8; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (R.N.) I70 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24004. Alt. m. 0,205. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 878. Una fgura femminile stante, con chitone ed himation, raffgurata di prospetto con volto di proflo verso sinistra e braccia aperte. Con la destra tiene una phiale e compie una libagione presso unara costituita da un masso rettangolare con contorno superiore irregolare. Il braccio sinistro piegato con la palma della mano aperta e le dita semichiuse. I capelli sono raccolti in uno chignon. Decorazione secondaria: sulla spalla risparmiata sono dipinte quattro palmette nere con girali, di cui una rovesciata, e sopra queste, un giro di bastoncelli. Sopra la scena fgurata, meandro a destra. Pittore di Aischines (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 710, 37; LANZA 1990, p. 62, n. 878, tav. 29; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (R.N.) I71 Lekythos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Hermes (immagine inedita). Pittore di Aischines (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 713, 135; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42.
(R.N.) I72 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., collezione Pacetto, inv. 18420. Proveniente da I70 108 Catalogo I68 Camarina, necropoli settentrionale. Tithonos incedente verso destra, retrospiciente. Con la mano sinistra tiene una cetra. Decorazione secondaria: sulla spalla risparmiata sono dipinte quattro palmette nere con girali, di cui una rovesciata. Sopra la scena, meandro a destra intervallato da metope con croce. Sotto la scena una fascia a risparmio. Pittore di Aischines (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 713, 145; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42.
(R.N.) I73 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Atleta (immagine inedita). Atleta con il corpo frontale, il capo a s., lo strigile nella mano d. e il mantello sul braccio sinistro. Pittore di Aischines (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 714, 163; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (R.N.) I74 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22827. Alt. m. 0,31. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 276. Due fgure femminili: quella a sinistra di proflo verso destra, alata, con chitone, himation e sakkos; con ambo le mani accoglie o consegna un oggetto allaltra fgura, che stante davanti a lei. Questa indossa chitone e himation e regge un alabastron con la destra mentre tiene un lungo tirso nella sinistra. Decorazione secondaria: sulla spalla risparmiata sono dipinte cinque palmette nere. Alla base del collo, fla di listelli. Meandro a destra, sopra e sotto la scena fgurata. Ricomposta con qualche lacuna. Pittore di Aischines (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 826, fg. 41; BEAZLEY 1963, p. 714, 171; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42.
(R.N.) I75 Coppa, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2364 (?). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Figura femminile. Della scena fgurata rimane una fgura femminile, stante, con il capo rivolto di proflo a sinistra e il busto frontale, che indossa chitone ed himation. Ha i capelli raccolti in uno chignon e trattenuti da un diadema. Tiene il braccio sinistro proteso con la palma della mano sollevata. Vernice nera lucida. In vernice diluita lorlo dellhimation. Pittore di Aischines (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 911, fg. 108; BEAZLEY 1963, p. 718, 246; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) I76 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6339. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 69, scavi 1972. Nike. Nike stante, di proflo a d., dinnanzi ad un kalathos decorato a fasce alternate di punti e motivi ad onda; veste chitone a ftte pieghe e himation ed ha i capelli raccolti in un sakkos da cui, sulla tempia, fuoriesce una ciocca di capelli. Regge, tra le mani protese, una coroncina (quasi completamente evanida). Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, palmette ascendenti e I74 I75 109 Catalogo discendenti legate da viticci; sopra e sotto la scena fgurata, meandro corrente a d. tra fletti su fondo a risparmio. Integra. Pittore di Aischines (G. Salina). 461-450 a.C. Bibl.: SALINA 1989-90, pp. 509-510, tav. 68; SALIBRA 1999, tomba n. 69; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (S.S.)
I77 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26617. Alt. m. 0,12. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Nike. Al centro Nike di proflo a destra, avanza verso un thymiaterion, nellatto di offrire una libagione, con ambedue le mani protese. Indossa un chitone a ftte pieghe, porta i capelli raccolti a chignon sulla nuca, e un orecchino a bottone le orna il lobo destro. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, palmette (?); sotto la scena fgurata, linea a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata. Maniera del pittore di Aischines (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 145, tav. 101, n. 4; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 48. (P.L.) I78 Lekythos, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4197. Alt. m. 0,14. Proveniente da Camarina. Giovane atleta nudo di proflo, in corsa verso sinistra. Decorazione secondaria: alla base del collo, catena di linguette a vernice nera; sulla spalla, su fondo a risparmio, palmette a vernice nera legate da girali. La scena delimitata superiormente da un fregio a meandro semplice a destra e in basso da una fascia a risparmio. Priva della bocca e dellansa. Vicina allo stile del pittore di Aischines (S. I77 110 Catalogo I76 I78 Barresi). 461-450 a.C. Bibl.: BENNDORF 1883, p. 61, n. 3, tav. 32; LIBERTINI 1930, p. 172, n. 721, tav. 82; BARRESI, VALASTRO 2000, p. 90, n. 69; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (S.R.) I79 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23920. Alt. m. 0,13. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 594. Figura femminile. Figura femminile retrospiciente, con busto frontale, in corsa verso destra; tiene sollevate ambedue le mani. Indossa un chitone a ftte pieghe con larghe e corte maniche ed un himation trattenuto sulla spalla; i capelli sono raccolti a chignon sulla nuca, e trattenuti da una taenia. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, raggiera di boccioli di loto stilizzati; sul corpo, sopra la scena fgurata, meandro semplifcato corrente a destra, tra due fletti neri; sotto la scena fgurata, linea a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata. Correlata con il pittore di Aischines (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 26, tav. 9, n. 2; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 49. (P.L.) I80 Lekythos, a f.r. Palermo, collezione Arezzo di Celano. Alt. m. 0,225. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 715. Nike in volo verso destra. Nike in volo verso d. con le ali spiegate e le braccia alzate. Indossa chitone e himation a ftte pieghe che le lasciano scoperti solo le caviglie e gli avambracci. I capelli sono raccolti dietro la nuca. Decorazione secondaria: sul collo, trattini; sulla spalla, serie di palmette; sul corpo, al di sopra della scena fgurata, meandro semplice corrente a d.; sotto la scena principale, linea risparmiata. Riattaccato il collo. Diverse scheggiature. Vernice in parte evanida. Attribuibile alla maniera del pittore di Aischines (G. Giudice). 461-450 a.C. 111 Catalogo I79 Bibl: SALIBRA 2002, pp. 13-14, n. 6, fg. 16 a-b. (G.S.C.) I81 Lekythos, a. f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22868 (c). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi, sep. 228. Sulla spalla, cinque palmette legate da viticci; alla base del collo, bastoncelli. Il corpo del vaso interamente a vernice nera; a risparmio la parete laterale del piede. La decorazione sulla spalla simile a quella del pittore di Aischines (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: DI STEFANO 2001, p. 48, fg. 53, b. (G.S.C.) Pittore di Karlsruhe I82 Lekythos, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4196. Alt. m. 0,16. Proveniente da Camarina. Figura femminile incedente verso destra volge il capo indietro; tiene le braccia larghe e con la mano sinistra davanti a s regge uno specchio. Indossa un chitone ed un himation, orecchini ai lobi ed ha i capelli raccolti in un toupet. Decorazione secondaria: sopra la scena, su fondo risparmiato, una fascia a meandro, intervallato da metope con croce greca, tra linee parallele di vernice nera. Sotto la scena, una fascia risparmiata. Sulla spalla, cinque palmette a vernice nera su fondo risparmiato, unite da girali. Ricomposta da frammenti. Integrazioni. Priva di collo e di labbro. Pittore di Karlsruhe (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BENNDORF 1883, p. 60, n. 1, tav. 32,1; LIBERTINI 1930, p. 173, n. 726; BEAZLEY 1963, p. 732, 33; BARRESI, VALASTRO 2000, p. 90, n. 70; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (R.N.) I83 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Donna. Figura femminile stante, con il corpo frontale ed il volto a s., regge in mano un frutto e uno specchio (immagine inedita). Pittore di Karlsruhe (J.D. Beazley). 461450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 733, 58; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42.
(R.N.) I81 112 Catalogo I80 I82 Pittore di Atene 1826 I84 Lekythos (a f. b.). Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22789. Alt. m. 0,23. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 369. Due donne offerenti. A sinistra, fgura femminile stante di proflo a destra. Ha i capelli raccolti sulla nuca, cinti da una taenia, indossa un chitone con ampie maniche lunghe sino al gomito. Nelle mani protese tiene un alabastron ed un uovo. Una seconda donna, stante, raffgurata frontalmente con il capo rivolto a sinistra, porta i capelli raccolti in un sakkos ed indossa un chitone smanicato a larghe pieghe; tiene nella destra, stesa lungo il fanco, una taenia, e, nella mano sinistra sollevata, una corona. Alle spalle della prima donna, uno sgabello. Decorazione secondaria: alla base del collo, ovuli alternati a punti; sulla spalla, tre palmette ioniche alternate a boccioli di loto, legati da viticci; sul corpo, sopra la scena, meandro corrente a destra tra strisce di vernice. Superfcie abrasa in pi punti. Scheggiature. Pittore di Atene 1826 (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 846, fg. 57; BEAZLEY 1963, p. 746, 7; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42; OAKLEY 2004b, p. 35, n. 20. (P.L.) I85 Lekythos (a f. b.). Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22952. Alt. m. 0,16. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Giovane e donna. A sinistra, fgura femminile di proflo, stante. Porta i capelli raccolti dietro la nuca, ed indossa chitone con ampie maniche lunghe sino al gomito; regge nella mano destra protesa una patera, nella mano sinistra, abbassata, unoinochoe. Accanto, giovane stante, raffgurato frontalmente, con il capo a sinistra volto verso la donna. Indossa lhimation che gli lascia scoperta la spalla destra; si appoggia con la mano sinistra ad un bastone, e nella mano destra abbassata tiene un ramoscello. Decorazione secondaria: sulla spalla, raggiera di boccioli di loto stilizzati; sul corpo, sopra la scena fgurata, meandro corrente a destra tra linee di vernice. Frammentaria, ricomposta da pi frammenti; incrostazioni e scheggiature. Pittore di Atene 1826 (J.D. Beazley). 461-450 a. C I84 113 Catalogo Bibl.: ORSI 1904, c. 911, fg. 107; BEAZLEY 1963, p. 746, 8. (P.L.) Classe del pittore della Megera I86 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23869. Alt. m. 0,092. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 531. Cinghiale. Al centro, cinghiale, con zampe anteriori puntate a terra in posizione obliqua, muso in avanti, pelo irto lungo la schiena, coda attorta, zampe posteriori riunite. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, raggiera di boccioli di loto stilizzati; sul corpo, sopra la scena fgurata, meandro semplifcato corrente a destra, tra due fletti neri; sotto la scena fgurata, linea a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata. Mancante della bocca, del collo e dellansa. Classe del pittore della Megera (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 15, n. 531, tav. 3; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 50. (P.L.) Pittore di Sotades I87 Coppa apoda, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24113. 1) Alt. m. 0,19, largh. m. 0,06; 2) alt. m. 0,09; largh. m. 0,03. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Della scena fgurata visibile la parte superiore di un satiro in corsa, volto a d., con braccio destro alzato; sulla spalla sinistra, egli tiene appoggiato il tirso. Decorazione secondaria: in prossimit delle anse, palmette verticali con volute. Vernice nera lucida, a tratti abrasa. Maniera del pittore di Sotades (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 89, tav. 51, n. 48; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 51. (P.L.) I88 Coppa apoda, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26612. Alt. m. 0,07, diam. m. 0,0215. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1364. A) Satiro e Menade; B) fgura ammantata e giovane. A: a sinistra, Menade danzante, volta di proflo a d.; indossa un lungo chitone, ha i capelli raccolti sulla nuca e legati da una taenia. Di fronte a lei, I86 I87 114 Catalogo I85 I88 Satiro danzante, di proflo a s., con un braccio piegato allaltezza del fanco. B: a sinistra fgura stante, rivolta a d., indossa un himation, orlato in nero, che copre anche la nuca. Di fronte a lei giovane stante, di proflo a sinistra; avvolto in un lungo himation, regge un bastone, ed ha il capo scoperto. Decorazione secondaria: ai lati della scena, palmette verticali con girali a volute, che si dipartono da un anthemion centrale sotto lansa. Ricomposta da numerosi frammenti con molte lacune. Correlata al pittore di Sotades (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 770, 3; LANZA 1990, p. 135, tav. 93; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 40. (P.L.) Pittore di Anftrite I89 Coppa apoda, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23640. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Figura femminile. Della scena fgurata rimane una fgura femminile, di proflo a destra, che avanza. Indossa chitone a ftte pieghe ed avvolta in un himation. Regge nella mano destra abbassata unasta, e, poggiato alla spalla sinistra, un grande scudo circolare; alle sue spalle, in basso, riconoscibile un bocciolo di loto verticale con girali. I: rosetta a impressione solo parzialmente conservata. Decorazione secondaria: sotto la scena, striscia risparmiata. Vernice nera lucida. Pittore di Anftrite (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 914, fg. 109; BEAZLEY 1963, p. 832, 28; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 40. (P.L.) I90 Coppa, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,05. Proveniente da Camarina, santuario di Athena. Amazzone. Figura di Amazzone di proflo verso d. Brandisce con entrambe le mani una doppia ascia, che tiene sollevata dietro la nuca pronta a colpire. Indossa una corta tunica svollazzante dalle ftte pieghe che le lasciano trasparire i seni. I capelli sono raccolti sulle spalle in una lunga coda. Pittore di Anftrite (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: PELAGATTI 2006, p. 54, fg. 9 e nota 36, p. 74. (G.S.C.) I89 I90 115 Catalogo Pittore di Sabouroff I91 Lekythos, (a f.b.). Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,16. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Penelope (o Niobe?). Figura femminile siede di proflo verso destra su una roccia, sorregge il capo poggiando il gomito al ginocchio, in atteggiamento pensoso. Indossa un chitone lungo alle caviglie, ed un himation nero, avvolto sui fanchi e sulle ginocchia. Ha i capelli raccolti in uno chignon dietro la nuca. In alto, sul campo, appeso un arco. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, raggiera di boccioli di loto stilizzati; sul corpo, sopra la scena fgurata, meandro semplifcato corrente a sinistra, tra due fletti neri; sotto la scena fgurata, linea a risparmio. Vernice nera lucida, scrostata. Reso in vernice diluita lhimation. Pittore di Sabouroff (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 910, fg. 106; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 52. (P.L.) I92 Lekythos, a. f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 5908. Proveniente da Camarina, necropoli Orientale, contrada Piombo e Dieci Salme. Kephalos (?). Kephalos incedente verso d. e retrospiciente; indossa un corto chitonisco al di sotto di una clamide legata al collo. In testa, un petaso. Decorazione secondaria: sulla spalla, palmette; allattacco della spalla con il corpo del vaso, meandro. Ricomposta da numerosi frammenti. Pittore di Sabouroff (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: PACE 1921, p. 19, n. 6; PELAGATTI 1973, p. 252, fg. 6a; DI STEFANO, PELAGATTI 1998, p. 61, tav. 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304 e nota 42; DI STEFANO 2001, p. 87, fg. 101; Dal Museo 2002; GIUDICEb 2007, p. 19, nota 69. (G.S.C.) Pittore di Pistoxenos I93 Coppa apoda, a f.r., frr. di. Siracusa, Mus. Arch. I92 116 Catalogo I91 I93 Reg., inv. 23639. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. A - B) Selene su cavallo alato. A: sul frammento visibile un cavallo alato, di proflo, che galoppa verso sinistra, ad ali tese, e dietro (su un carro?) la parte superiore di un busto femminile, di proflo, con il capo rivolto sempre a sinistra; la fgura femminile ha i capelli raccolti in un sakkos, ornato da un nastro sottile e orecchini. Al lato della scena, sotto lansa, sono riconoscibili girali e petali. Vernice nera lucida. Pittore di Pistoxenos (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 914, fg. 110; BEAZLEY 1963, p. 862, 28; HELDRING 1977, tav. 21, 2; CARPENTER 1989, p. 298; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 40. (P.L.) Pittore di Bologna 417 I94 Askos, a f.r., frammentario. Siracusa (?), Mus. Arch. Reg., inv. 26702 (in LANZA 1990, il numero di inventario 26709). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico presso sep. 1344. Figura femminile seduta. Della scena fgurata visibile la parte inferiore di una donna seduta verso destra; indossa un chitone a pieghe ed un himation che le avvolge i fanchi e le gambe; tende la mano sinistra in avanti, con la palma rivolta verso lalto (come per ricevere qualcosa). Dinnanzi a lei visibile la parte inferiore di unaltra fgura femminile, seduta verso sinistra, e vestita di chitone, la quale protende la mano destra con le dita piegate. Fra le due fgure in basso, bocciolo di loto e girali in corrispondenza dellattacco dellansa. Decorazione secondaria: al di sotto della scena fgurata, doppio fletto risparmiato. Pittore di Bologna 417 (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 918, 213; LANZA 1990, p. 145, n. 3, tav. 99; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 43. (P.L.)
Pittore di Comacchio I95 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22855. Alt. m. 0,16. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 328. Donna e giovane. A sinistra, fgura femminile di proflo verso destra, stante. Porta i capelli raccolti in un sakkos. Indossa un lungo chitone, fttamente pieghettato, ed un himation a larghe pieghe. Suona con le braccia protese le nacchere (?). Di fronte, giovane ammantato, di proflo a sinistra, osserva la donna, appoggiato ad un bastone. I95 117 I94 Catalogo Decorazione secondaria: sotto la scena, fla di ovuli compresa tra due linee a risparmio. Qualche incrostazione, vernice a tratti abrasa. Pittore di Comacchio (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 838, fg. 50; BEAZLEY 1963, p. 958, 70; DI STEFANO 1997, p. 100, fg. 46; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 42. (P.L.) Pittore di Lewis I96 Skyphos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23638. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Giovane e uomo. Della scena fgurata visibile, a sinistra, un giovane di proflo volto a destra, con mantello poggiato sullavambraccio, che regge una lunga asta; una taenia gli cinge la fronte. Di fronte un uomo di et matura, con corta barba resa a punti (?), del quale rimane solo la spalla destra. Vernice nera lucida. Puntini di vernice diluita per la barba del vecchio. Pittore di Lewis (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 918, fg. 116; SMITH 1939, p. 22, tav. 24 i; BEAZLEY 1963, p. 974, 32; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 40. (P.L.) I97 Skyphos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23636. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Re (Zeus?). Della scena fgurata visibile parte del volto e delle spalle di una fgura maschile barbata, di proflo a sinistra con lunghi capelli riccioluti sciolti. Indossa chitone smanicato ed himation. Tiene il braccio destro proteso. Vernice nera lucida. Vernice diluita per la barba. Iscrizione: . Pittore di Lewis (J.D. Beazley). 461-450 a. C. Bibl.: ORSI 1904, c. 917, fg. 114; SMITH 1939, p. 22, tav. 24 d; BEAZLEY 1963, p. 975, 33; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 40. (P.L.) I98 Skyphos, a f.r., frr. di. Palermo, collezione Collisani, inv. R24 (destinato a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,079, largh. m. 0,055. Provenienti da Camarina. Figura femminile panneggiata, in movimento verso destra. La donna - il volto di proflo a destra, i capelli raccolti in un toupet - ha entrambe le braccia protese e regge con una mano una phiale. Umkreis des spten Lewis-Malers (M. Marti). Um 450 v.Chr. (M. Marti). Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, pp. 132-133, n. 191, tav. 30; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 40. (S.R.) I97 I98 118 Catalogo I96 I99 Pittore del Louvre CA 1849 I99 Skyphos a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23635. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Uomo seduto (?). Della scena fgurata visibile parte del volto e delle spalle di una fgura maschile barbata lievemente china in avanti, di proflo a destra. Si intravede un himation che gli copre la spalla sinistra. In alto, a destra, appesa una cassetta. Vernice nera lucida. Vernice diluita per la barba. Pittore del Louvre CA 1849 (J.D. Beazley). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 918, fg. 115; BEAZLEY 1963, p. 979, 9; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 40. (P.L.) Classe degli Owl Skyphoi I100 Skyphos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 374. A-B) Civetta tra due rami di ulivo. A-B: civetta di proflo a destra, con la testa di prospetto. Ha le ali raccolte, con le penne rese a linee oblique e puntini. Ai lati, due rami di ulivo verticali. Decorazione secondaria: sotto la scena, due linee a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata in pi punti. Classe degli owl Skyphoi (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 849-850, fg. 59; GIUDICEb 2006, p. 213, n. 53. (P.L.) I101 Skyphos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2510. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 6-48, scavi 1966. A-B: civetta di proflo a d., con la testa di prospetto. Ha le ali raccolte, con le penne rese a linee oblique e puntini. Ai lati, due rami di ulivo verticali. Dettagli a vernice nera. Decorazione secondaria: sotto la scena, due linee a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata in pi punti. Ricomposto da frammenti e integrato in pi punti. Classe degli owl Skyphoi (V. Rizzone). 461-450 a.C. Bibl.: GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 49. (S.S.) Classe dei vasi di San Valentino I102 Kantharos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. I100 I102 119 Catalogo La vasca decorata con motivo a losanghe e motivo vegetale. Decorazione secondaria: sullorlo, ovuli tra due linee a risparmio; sotto la scena, linea a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata in pi punti. Classe dei vasi di S. Valentino (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 915-916, fg. 112; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 54. (P.L.) I103 Kantharos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. La vasca decorata con losanghe e motivo vegetale con palmette stilizzate, separate da doppia fla di puntini bianchi delimitati da linee a risparmio. Decorazione secondaria: sullorlo, ovuli tra due linee a risparmio; sotto la scena, linea a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata in pi punti. Classe dei vasi di S. Valentino (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 915-916, fg. 113; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 55. (P.L.) I104 Kantharos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. La porzione pertinente allorlo decorata con tralci di edera stilizzati e delimitati da due linee a risparmio. Vernice nera opaca, scrostata in pi punti. Classe dei vasi di S. Valentino (G. Giudice). 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 915-916, fg. 111; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 56. (P.L.) Non attribuiti I105 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24126. Alt. m. 0,125, largh. m. 0,137. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Figura maschile. Parte di fgura maschile incedente verso d. e retrospiciente. Indossa un chitonisco decorato da motivi a losanghe e una mantellina stretta in vita da un cintura. Con le mani regge unasta. Allestemit destra del frammento si intravedono le gambe di unaltra fgura. 461-450 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1939, p. 634, fg. 12; LANZA 1990, p. 90, I104 I105 120 Catalogo I103 tav. 52, n. 62; GIUDICEb 2006, p. 222, nota 67. (G.S.C.) I106 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg.(?). Alt. m. 0,42. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 280. A) Scena di inseguimento; B) inedito. A: una fgura femminile incedente verso destra posta di prospetto e volge il volto allindietro tenendo il braccio destro sollevato con la mano aperta. La donna indossa un chitone e un himation decorato sullorlo e nel girocollo da una fla di cerchietti tra due linee a vernice nera; ha i capelli raccolti in un toupet e trattenuti da una benda decorata a puntini neri. Il suo inseguitore un giovane imberbe con clamide e petaso appeso al collo. Avanza verso destra, tenendo in mano una doppia lancia. Alle sue spalle una fgura femminile fugge in direzione opposta alla scena, sollevando la mano destra: anchessa indossa chitone e himation e porta i capelli sciolti in riccioli che le ricadono sulle spalle e cinti sul capo da un diadema. Assiste alla scena un uomo barbato stante, posto allestrema destra, di proflo verso sinistra. Indossa un ampio mantello da cui esce il braccio destro con il quale si appoggia a un lungo scettro decorato da fasce a vernice nera e coronato da un for di loto stilizzato: luomo porta riccioli sulle spalle e ha il capo cinto da una sottile taenia. B) efebo mantellato tra altri due muniti di bastone (P. Orsi). La mancata analisi autoptica del vaso non consente unattribuzione certa. Lo schema iconografco richiama la produzione del pittore dei Niobidi, qualche dettaglio dello stile quella del gruppo Borea-Firenze (G. Giudice). 461450 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 826-827, tav. 50; GIUDICEb 2006, p. 211, n. 33. (R.N.) I107 Lekythos, a f.r. Palermo, collezione Arezzo di Celano, sine inv. Alt. max. m. 0,08. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, forse dalla sep. 1466. Al centro una civetta stante di proflo a destra e con volto frontale. Il suo piumaggio decorato da puntini neri. A destra dellanimale ramo dulivo. Decorazione secondaria: sotto la scena, linea a risparmio; spalla del vaso decorata da una doppia serie di tratti verticali e paralleli. 461-450 a. C. Bibl.: LANZA 1990, p. 150; SALIBRA 2002, pp. 14-15, n. 7, fg. 17. (M.A.V.S.) I108 Lekythos aryballica, a f.r. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 1853. Alt. m. 0,114. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 859 (?). Testa femminile di proflo a destra. La donna, di cui si intravedono le spalle nude, ha i capelli raccolti in un sakkos, trattenuto da una fascia resa da unampia banda a vernice nera. Decorazione secondaria: sotto limmagine fgurata, fascia a risparmio. Vernice parzialmente abrasa, soprattutto sulla spalla. Ricomposta allattacco del collo. 461-450 a.C. (G. Giudice). I106 I107 121 Catalogo Bibl.: GIUDICE, MESSINA 2006, pp. 31, 52, cat. 15, fg. 20. (S.R.) I109 Lekythos (a f. b.), frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,07, largh. m. 0,065. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Figura femminile. Figura femminile, con il corpo di tre quarti ed il volto a d., regge in mano un alabastron; veste il chitone e raccoglie i capelli in un toupet. Una collana con pendagli le orna il collo. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, meandro a s. interrotto da scacchiera. 461-450 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 93, n. 97, tav. 56. (G.S.C.) I110 Lekythos, a f. r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24094. Alt. m. 0,068. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Sul corpo del vaso, palmette su due registri, alternatamente orizzontali e verticali; sono circoscritte e legate da viticci. Decorazione secondaria: sopra la decorazione del corpo, meandro corrente a d.; sotto, motivo ad esse verso s. Priva di collo e bocchello; piede di restauro. 461-450 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 87, n. 29, tav. 48. (G.S.C.) I111 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. (?). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 77. Sul corpo del vaso due palmette sovrapposte, legate da girali. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli: sotto la decorazione del corpo, linea a risparmio. Priva del bocchello. Verso il 450 a.C. (G. Giudice). Bibl.: ORSI 1904, c. 786, fg. 6; DI STEFANO 1997, p. 100, fg. 46. (G.S.C.) I112 Lekythos aryballica, a f.r. Scicli, collezione Spadaro. Alt. m. 0,08. Proveniente da Camarina. Figura femminile. Figura femminile volta a d., seduta su un I109 I110 122 Catalogo I108 I111 I112 klismos, regge nella mano d. uno specchio; ha i capelli raccolti in uno chignon e veste un chitone riccamente panneggiato e un himation di colore scuro. 461-450 a.C. (G. Giudice). Bibl.: BENNDORF 1883, p. 69, tav. 36, 6; SALIBRA 2006, p. 335. (G.S.C.) I113 Cratere, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,054, largh. m. 0,052. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Rimane legida, decorata dal gorgoneion, di Athena; della dea visibile solamente un lungo ricciolo. Al di sopra dellegida posa un mantello. 461-450 a.C. (G. Giudice). Bibl.: ORSI 1899, c. 254, fg. 44. (G.S.C.) I114 Coppa, a f.r., fr. di. Palermo, collezione Collisani, inv. R25 (destinato a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,043, largh. m. 0,028. Proveniente da Camarina. Della scena fgurata rimane la parte superiore del corpo di una fgura maschile panneggiata. Luomo - il volto di proflo a sinistra, il torso di prospetto - ha il capo avvolto nellhimation. Um 465 v.Chr. (M. Marti). Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, p. 130, n. 187, tav. 30. (S.R.) I115 Coppa apoda, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24112. Alt. m. 0,06. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Giovani. Giovani nudi rappresentati di proflo in corsa verso s. e con il braccio d. alzato a reggere una I113 I114 123 Catalogo lunga asta. Decorazione secondaria: nella zona attorno allansa, doppia palmetta da cui fuoriescono ampi giragli che vanno a cingere due altre palmette subito ai lati delle anse. 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, pp. 88-89, tav. 51, n. 47; GIUDICEb 2006, p. 222, nota 67. (G.S.C.) I116 Frammento, a f. r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24120. Alt. m. 0,23, largh. m. 0,14. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, vicinanze sep. 819. Parte inferiore di fgura femminile vestita con lungo peplo che arriva fno alle caviglie. Un grande scudo circolare le copre le gambe. Lo scudo ha una decorazione a fasce nere concentriche e un quadrifoglio come episema. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, meandro alternato a croci di SantAndrea; sotto lansa, doppia palmetta con lunghi giragli. 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 89, tav. 52, n. 55; GIUDICEb 2006, p. 222, nota 67. (G.S.C.) I116 I117 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,05, largh. m. 0,05. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Parte inferiore del corpo di un satiro incedente verso s. itifallico. Si intravede il lembo inferiore del mantello che gli copriva le spalle. Si vede inoltre il braccio di unaltra fgura con la mano aperta. 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, tav. 56, n. 98; GIUDICEb 2006, p. 222, nota 67. (G.S.C.) I118 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0, 105, largh. m. 0,085. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi 1907, sporadico. Komos (?) A sinistra rimane il capo di una fgura maschile barbata, che reggeva uno skyphos; a destra un giovane con il volto a s. ed il corpo di tre quarti; veste un himation, che gli avvolge la spalla s., e regge un bastone nodoso. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, bastoncelli tra linee di vernice. 461-450 a.C. I117 I118 124 Catalogo I115 Bibl.: LANZA 1990, p. 172, n. 95, tav. 114. (G.S.C.) I119 Lekythos aryballica, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4371. Alt. m. 0,06. Proveniente da Camarina. Protome femminile. Protome femminile di proflo verso d. Indossa il sakkos che lascia fuori solo una frangia di capelli sulla fronte. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, una fascia a risparmio. Mancante dellansa. Diverse scrostature. Vernice in parte evanida. 450 a.C. circa. Bibl.: BARRESI-VALASTRO 2000, p. 116, n. 97; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 57. (G.S.C.) Catalogo 125 I119 450-425 a.C. The White-line Class of Squat Lekythoi L1 Lekythos aryballica, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24824. Alt. m. 0,045. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1187. Testa femminile di proflo, volta verso destra; dinnanzi, crescente lunare. The White-line Class of Squat Lekythoi (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, pag. 111, n. 1187. tav. 70; GIUDICEb 2007, p. 38, cat. n. 20, fg. 9. (P.L.) Pittore di Persefone L2 Pelike, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24011. Alt. m. 0,335. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 903. A) Figura femminile e guerriero; B) efebi a colloquio. A: fgura femminile, vestita di chitone e himation, taenia sul capo, tiene con la destra abbassata unoinochoe e guarda, a destra, un giovane armato di lancia, scudo (episema: motivo a stella) ed elmo crestato, e vestito di clamide; in alto, ; regge in mano una phiale. B: efebi ammantati, con taenia sul capo; il giovane posto a s. si appoggia ad un bastone con la mano destra; quello di destra completamente avvolto nellhimation. Decorazione secondaria: alla base del collo del lato A, fascia di palmette e fori di loto; nel lato B, ramo dulivo; sotto le anse, doppia palmetta; sotto le due scene, fascia a meandro. Integro. Pittore di Persefone (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 65; ARIAS 1941, p. 5, tav. 6, 2-3; BEAZLEY 1963, p. 1013, 10; LANZA 1990, p. 65, tav. 37; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 51. (M.A.V.S.) L3 Oinochoe (tipo 4), a f.r. Camarina, Mus. Arch. Reg., sine inv., ex collezione Carratello. Alt. m. 0,188. Proveniente da Camarina, necropoli del Piombo. Scena di inseguimento. Da sinistra, Poseidone, armato di tridente nella mano destra, insegue una fgura femminile verso la quale protende il braccio sinistro. Il dio si presenta barbato, di prospetto e nudo: indossa solamente una clamys appoggiata sulla spalla e sul braccio sinistro. La fgura femminile indossa un chitone senza le maniche ed un himation appoggiato sul braccio sinistro. rappresentata nellatto di correre, di prospetto verso destra e con le braccia sollevate. Sono andati perduti i tratti del volto della fgura femminile e parte della testa e del torso della fgura del dio. Decorazione secondaria: sopra e sotto la scena, su fascia a risparmio, kymation ionico con puntini tra gli ovuli. Al di sotto dellansa, palmetta e lungo stelo desinente in un bocciolo di loto stilizzato. Graffto al di sopra del piede: Pittore di Persefone (G. Giudice). 440-430 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 247; DI STEFANO 1998, p. 227; DI 126 L1 L2 Catalogo STEFANO 1999, pp. 26-30; SALIBRA 1999, p. 46, nota 18; GIUDICE, MESSINA 2006, p. 54, cat. 17, fg. 22; GIUDICEb 2007, pp. 41-42, cat. n. 25, fg. 13. (R.N.) Pittore della Phiale L4 Cratere a calice, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. Scogli 7.11.04. Alt. m. 0,055, largh. m. 0,087. Proveniente da Camarina, necropoli di Scoglitti. Della scena fgurata rimane la parte superiore di una fgura femminile panneggiata. La donna - di proflo a destra, i capelli raccolti in un toupet - ha un braccio proteso. Decorazione secondaria: la scena delimitata in alto da una linea a risparmio. Visibile la foglia di una palmetta. Pittore della Phiale (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1018,61; OAKLEY 1990, p. 76, n. 61, tav. 41C; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46. (S.R.) L5 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24129. Alt. m. 0,09, largh. m. 0,075. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Scena di inseguimento? Parte superiore di una fgura femminile panneggiata stante, di proflo a sinistra. La donna ha il capo cinto da una corona radiata, i capelli raccolti in un toupet e porta un orecchino a goccia. Indossa chitone ed himation (?). A sinistra sintravede, poggiata sulla spalla della donna, la mano di un secondo personaggio. Decorazione secondaria: foglie dulivo (?) e, quindi, un fregio di ovuli con fascia a risparmio. Pittore della Phiale (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1018, 73; LANZA 1990, p. 90, n. 65, tav. 53; OAKLEY 1990, p. 78, n. 73, tav. 41D; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47.
(S.R.) L6 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24130. Alt. m. 0,08, largh. m. 0,045. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte superiore di una fgura maschile, con il volto di proflo verso sinistra. Ha il capo cinto da corona di foglie e regge in mano uno scettro. J.D. Beazley ipotizz che si trattasse della raffgurazione di un personaggio regale. Secondo Oakley, il frammento potrebbe appartenere allo stesso vaso da cui proverrebbe un altro frammento L3 L4 L5 127 Catalogo in catalogo (inv. 24129; cat. L5) [OAKLEY 1990, p. 78, n. 74]. Decorazione secondaria: un fregio di ovuli su fondo a risparmio incornicia in alto la scena. Pittore della Phiale (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1018, n. 74; LANZA 1990, pp. 90- 91, n. 66, tav. 53; OAKLEY 1990, p. 78, n. 74, tav. 41E; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47.
(S.R.) L7 Lekythos, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch., inv. 24091. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Figura femminile (immagine inedita). Rimane la parte superiore di una fgura femminile, con testa volta a s.; con la mano s. regge unoinochoe. Pittore della Phiale (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1022, 132; OAKLEY 1990, p. 87, n. 132; LANZA 1990, p.86, n.26, tav. 48 (lautrice erroneamente identifca come opera del pittore della Phiale una lekythos non compresa nelle liste Beazley e databile al 461-450 a.C.; vd., al riguardo, Giudice G., infra ). (M.A.V.S.) L8 Lekythos, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,031, largh. m. 0,025. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Della scena fgurata rimane una fgura femminile che regge uno specchio con la mano. Vicina al pittore della Phiale (G. Giudice). 430-425 a.C. Bibl: GIUDICEb 2007, p. 49, cat. n. 40, fg. 25. (M.A.V.S.) Polignoto o il suo gruppo L9 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,056, largh. m. 0,104. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte superiore di una fgura panneggiata di proflo a destra, con il braccio destro proteso a reggere una phiale. Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 254, fg. 41; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 57; GIUDICEb 2007, p. 54, cat. n. 54, fg. 31. (S.R.) L10 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,11, largh. m. 0,10. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata rimane parte di una fgura stante di proflo a sinistra, vestita di chitone ed himation. Decorazione secondaria: un fregio a meandro corrente a destra, alternato a riquadri con croce di SantAndrea e puntini, delimita in basso la scena. L6 L9 128 Catalogo L8 L10 Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 172, n. 91, tav. 114; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 6; GIUDICEb 2007, p. 56, cat. n. 57, fg. 34. (S.R.) L11 neck-amphora, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1252 (?). A destra, parzialmente visibile lhimation di un personaggio con bastone (o scettro?); al centro, rimane la parte inferiore di un giovane con clamide e, a sinistra, lorlo del chitone e parte del mantello di una fgura femminile (?). Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 57, cat. n. 59. (P.L.) L12 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24118. Alt. m. 0,14, largh. m. 0,13. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte posteriore del corpo di un mulo (cavallo?) incedente a sinistra; allestrema sinistra si intravede il lembo del panneggio di una fgura seduta in groppa o stante davanti lanimale. Decorazione secondaria: la scena incorniciata in basso da un fregio a meandro corrente a destra, alternato a riquadri con croce di SantAndrea e puntini. Una decorazione ftomorfa con palmette e girali desinenti in volute orna lo spazio al di sotto delle anse. Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 89, n. 53, tav. 51; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 59; GIUDICEb 2007, pp. 55-56, cat. n. 56, fg. 33. (S.R.) Pittore di Peleo L13 Cratere a campana \ a calice (?), a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa, inv. 24131e). Alt. m. 0,07, largh. m. 0,075. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Partenza di un guerriero. Parte superiore di una fgura maschile barbata, di proflo a destra. Luomo - vestito di chlamys e con il capo cinto da una corona di foglie - regge con la sinistra uno scettro (?). Si intravede in alto parte di un secondo personaggio, che solleva L12 129 Catalogo L11 una phiale sulla testa delluomo barbato, davanti al quale una terza fgura. Beazley interpret la scena come una partenza di guerriero alla presenza di una donna che offre una libagione e di un anziano seduto che regge uno scettro. Pittore di Peleo (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1038, 2bis; LANZA 1990, p. 91, n. 71, tav. 53; MATHESON 1995, p. 436, PE3; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 48. (S.R.) L14 Pelike, a f.r. Catania, Mus. Civ., collezione Biscari, inv. 4401. Alt. m. 0,31. Proveniente da Camarina. A) Scena di commiato; B) tre efebi a colloquio. A: da sinistra, una fgura femminile, con peplo e corona radiata, regge con la destra abbassata unoinochoe mentre con la sinistra solleva una phiale sopra il capo di un uomo barbato, seduto su klismos, vestito di chitone e himation e con il capo coronato di alloro. Questultimo con la sinistra si appoggia allo scettro mentre con la destra stringe la mano ad un guerriero nudo con chlamys appoggiata al braccio sinistro. Il guerriero regge con la sinistra una lancia mentre porta sul capo un elmo attico. B: tre giovani coperti da un mantello; solo il primo dei tre si appoggia con la destra ad un bastone. Decorazione secondaria: sul collo, ramo dalloro tra due listelli; sotto le anse, palmette e girali; sotto le due scene, triplice meandro alternato a croci di SantAndrea. Integra. Pittore di Peleo (J.D. Beazley) 450-425 a.C. Bibl.: BENNDORF 1883, p. 85, tav. 39, 2; LIBERTINI 1930, p. 170, n. 715, tav. 81; BEAZLEY 1963, p. 1040, 16; MATHESON 1995, p. 440, PE20; BARRESI, VALASTRO 2000, pp. 98-99, n. L14 130 Catalogo L13 L14 L15 78; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 51; GIUDICEc 2003, p. 12, nota 54. (M.A.V.S.) L15 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,11, largh. m. 0,08. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata rimane parte di una fgura virile stante vestita di himation. Decorazione secondaria: fregio di ovuli alla base delle anse. Pittore di Peleo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 171, n. 84, tav. 113; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 62; GIUDICEb 2007, pp. 63-64, cat. n. 70, fg. 41. (S.R.) L16 Cratere a campana (?), a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,20, largh. m. 0,09. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata rimane la parte inferiore di due fgure femminili stanti, vestite di chitone a ftte pieghe ed himation. Decorazione secondaria: un fregio a meandro a destra interrotto da riquadri con croce di SantAndrea e puntini delimita in basso la scena. Pittore di Peleo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 172, n. 93, tav. 114; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 63, fg. 4a; GIUDICEb 2007, p. 64, cat. n. 71, fg. 42. (S.R.) L17 Frammento a f.r., Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,070, largh. m. 0,041. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Rimane la parte inferiore di un personaggio ammantato. Pittore di Peleo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 64, cat. n. 72, fg. 43. (P.L.) Maniera del pittore di Peleo L18 Cratere a calice, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa, inv. 24114). Alt. m. 0,11, largh. m. 0,12. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Trittolemo su trono alato e satiri. Trittolemo - il volto di proflo a sinistra, il torso di prospetto - siede su un trono alato in movimento verso destra. Il re ha il capo cinto da una corona di alloro ed indossa un ampio himation, che gli lascia scoperta la spalla destra. Con una mano regge lo scettro mentre con laltra impugna tre spighe, sovraddipinte in bianco. Davanti al carro, parte della fgura di un satiro verso destra, di cui si intravedono le gambe (luna distesa, laltra piegata) ed il braccio destro. Dietro il carro appena riconoscibile il proflo di un secondo satiro. Decorazione secondaria: la fascia al di sotto del labbro ornata da un fregio di foglie dalloro. La scena fgurata delimitata in basso da una fascia risparmiata e da un meandro continuo. L16 131 Catalogo L17 Maniera del pittore di Peleo (J.D. Beazley). Iscrizione: KW[MOS]. 450-425 a.C. Bibl.: FURTWAENGLER, HAUSER, REICHHOLD 1932, p. 260; BROMMER 1937, p. 47, n. 97; ARIAS 1941, p. 12, tav. 24, n. 1-3; BROMMER 1941, p. 336; BROMMER 1944, p. 39; BROMMER 1959 2 , p. 43, fg. 40; Recueil dugas 1960, p. 137, n. 79; BEAZLEY 1963, p. 1041,1; LANZA 1990, p. 89, n. 49, tav. 51; LIMC VIII, s.v. Triptolemos, p. 64, n. 129, tav. 40; MATHESON 1995, p. 442, PEM 2; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46. (S.R.) L19 Cratere a calice, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,155, largh. m. 0,13. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Colloquio tra ammantati. Della scena fgurata si conserva solo la parte inferiore di due fgure maschili ammantate stanti: luna, di proflo a destra, ha la gamba piegata in avanti sotto lhimation e si appoggia ad un bastone nodoso, mentre laltra, che lo fronteggia, raffgurata di proflo a sinistra. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, meandro corrente a destra. Maniera del pittore di Peleo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 172, n. 92, tav. 114; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 65; GIUDICEb 2007, p. 65, cat. n. 73, fg. 44.
(S.R.) L20 Hydria, a f.r., Siracusa, Museo Archeologico L20 132 Catalogo L19 L18 L20 133 Catalogo Regionale Paolo Orsi, inv. 23912. Alt. m. 0,480; diam. bocca m. 0,180; Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 578. Registro superiore: nascita di Afrodite o anodos di Kore; registro inferiore: commiato di guerriero. Registro superiore: al centro della scena, fgura muliebre di proflo a destra con il busto appena volto e le gambe fesse; ha unacconciatura a morbide ciocche raccolte in lunghe trecce che scendono sulle spalle, fermate sulla fronte da un diadema; indossa un peplo che lascia scoperto il braccio destro fesso al gomito, guarda Eros, con corona di alloro sul capo, che, rivolto e leggermente inclinato verso di lei, la afferra per la spalla sinistra nellatto di aiutarla ad emergere; alle sue spalle Pan, di proflo, chino sulla gamba sinistra e con le braccia protese, osserva lavvenimento; le tre fgure sono inquadrate tra due donne contrapposte di proflo, rese alla stessa maniera, con i capelli bianchi fermati da un diadema, vestite di chitone lungo e plissettato con ampie maniche e la spalla sinistra coperta da un morbido himation che scende lungo il fanco; nella mano destra, entrambe impugnano un lungo scettro (sono interpretate da A. Rumpf come le Semnai); allestrema sinistra del gruppo, un guerriero barbato, di proflo a destra, guarda la scena; porta sul capo un elmo crestato con paragnatidi; ha il busto scoperto, con il braccio destro abbassato, fesso in avanti e la mano aperta; con il braccio sinistro piegato al gomito e coperto da una lunga clamide panneggiata che avvolge anche il corpo, impugna la lancia. Registro inferiore: al centro sono due fgure, un guerriero di proflo a sinistra, con elmo, grande scudo circolare con al centro una pantera, sotto il quale si nota un lembo del mantello; impugna nella mano destra una lunga asta; lo fronteggia una fanciulla, resa di tre quarti, con acconciatura raccolta nel sakkos, dal quale fuoriescono morbide ciocche e un orecchino a bottone in corrispondenza dellorecchio destro; vestita di un lungo peplo che scende a morbide pieghe fno ai piedi, ha le braccia scoperte con il sinistro fesso al gomito, mentre la mano regge una phiale porgendola al guerriero; il braccio destro abbassato lungo il fanco e la mano porta unoinochoe; alle estremit della scena sono, a sinistra, un barbato che guarda di proflo, alle spalle della fanciulla; veste un himation che lascia scoperto il braccio destro proteso mentre si appoggia con la mano ad un bastone; a destra, una fgura muliebre di tre quarti, con acconciatura raccolta dietro il collo e morbide ciocche sulla fronte, porta un diadema e un orecchino a bottone nel lobo dellorecchio sinistro; indossa un chitone e lungo himation e osserva anchessa la scena centrale. Sotto il piede, marchio commerciale (vd. LANZA 1990, p. 182, n. 578). Decorazione secondaria: sul labbro, tra le due scene e intorno agli attacchi delle anse, ovuli; alla base del collo, quattro palmette separate da fori di loto, collegate da volute; alla base delle fgure della scena centrale, gruppi di meandri alternati a crocette. Ricomposta. Varie scheggiature e abrasioni; vernice diluita. Maniera del pittore di Peleo (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1929, pp. 92-93; MESSERSCHMIDT 1932 p. 125, nota 5; BROMMER 1937, p. 14; ARIAS 1941, p. 12, tav. 24, fgg. 1-3; BEAZLEY 1941, p. 599; BROMMER 1949-50, p. 26, fg. 34; RUMPF 1950-51, p. 167, fg. 1; METZGER 1951, p. 72; SIMON 1959, p. 47, fg. 29; BEAZLEY 1963, p. 1041, 11; KARDARA 1964, p. 55, fg. 3; BEAZLEY 1971, p. 443; BRARD 1974, tav. 18, fg. 62; SCHEFOLD 1981, p. 79, fg. 95; BURN, GLYNN 1982, 156; HARRISON 1984, p. 384, tav. 75 a; JUCKER 1988, p. 119, tav. 7,11; CARPENTER 1989, p. 320; HIMMELMANN 1989, p. 50, fg. 15; LANZA 1990, pp. 23-24, fg. 13, tav. 7; MARQUARDT 1995, pp. 285-286, tav. 28,3; MATHESON 1995, p. 444, PEM13, tav. 156; BOTTINI 1996, p. 106, fg. 20; METZGER 1996, p. 47, fg. 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52; GIUDICEC 2003, p. 12, nota n. 54; LIMC II, s.v. Aphrodite, p. 115, n. 1178; LIMC II, s.v. Ares, p. 483, n. 61; OAKLEY, vd. Vol. II, c.d.s. (E.S.) Pittore di Coghill L21 Cratere a calice a doppio registro, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0, 182, largh. m. 0,143. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Sul registro superiore rimangono le zampe di L21 quattro cavalli in movimento di proflo a sinistra, e la veste di una fgura femminile in fuga verso sinistra; su quello inferiore, un Satiro di proflo a destra insegue una menade di cui rimane parte superiore del busto e della testa retrospiciente a sinistra. Decorazione secondaria: tra i due registri, ovuli tra due strisce di vernice. Pittore di Coghill (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 67, cat. n.78, fg. n. 48. (P.L.) Pittore di Curti L22 Cratere a campana, a f.r., Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22833. Alt. m. 0,350; diam. max. m. 0,373. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, propriet Arezzo, sep. 289. A) Amazzonomachia; B) tre efebi a colloquio. A: a sinistra, Amazzone a cavallo, con alopeke sul capo e scudo falcato sulle spalle, indossa un chitonisco decorato a cerchietti bordati in nero, ha le gambe coperte da anaxyrides decorati con motivo a triangoli aperti a vertice contrapposto, alternati a bande di puntini, ai piedi calza embades; ha il braccio sinistro basso lungo il fanco e con la mano tiene le redini del cavallo, mentre il destro arretrato e fesso al gomito impugna una lunga lancia nellatto di affrontare due guerrieri che la fronteggiano: uno al centro della scena, con pileo sul capo, veste una corta tunica decorata a motivi geometrici, in gran parte coperta dalla clamide panneggiata che nasconde il braccio destro, ha ai piedi alti calzari e brandisce con ambo le mani una lancia rivolta verso lAmazzone; laltro, allestrema destra della scena, porta sul capo un elmo crestato, ha il busto ignudo con la clamide allacciata alla vita e tiene a destra un grande scudo rotondo mentre con la mano sinistra sollevata indirizza la lancia verso lavversaria. B: tre efebi ammantati a colloquio. I due alle estremit della scena sono resi di proflo e quello a sinistra appoggia la mano destra ad un bastone; lefebo al centro, frontale, volge il capo verso linterlocutore alla sua sinistra. Sotto il piede, marchio commerciale. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona dalloro; alla base delle scene fgurate, fascia a gruppi di meandri alternati a crocette; ovuli intorno agli attacchi delle anse. Integro. Lievi abrasioni e scheggiature; nel lato B, la zona sottostante le fgure evidenzia difetti di cottura della vernice. Pittore di Curti (J.D. Beazley). 450-425 a.C. ORSI 1904, c. 829, tav. 51; ARIAS 1941, p. 8, tav. 13,2; PARIBENI 1959, p. 981; BEAZLEY 1963, p. 1042, 4; MATHESON 1995, p. 378, CUR4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47. (E.S.) L22 134 Catalogo L22 L23 135 Catalogo Pittore di Christie L23 Cratere a campana, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24131 d (Alt. m. 0,012, largh. m. 0,08), 24132 a (Alt. m. 0,21, largh. m. 0,30), 24132 b (Alt. m. 0,18, largh. m. 0,07). Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, presso la sep. 602 bis. A sinistra, una fgura femminile in peplo, con taenia sul capo, in rapido movimento verso destra, regge, nella mano destra stesa lungo il fanco, una oinochoe e nella sinistra protesa una faccola; la osserva un personaggio barbato (Dioniso?) che, coronato e con tirso, muove nella medesima direzione. Chiude la scena, a destra, un satiro, di cui si conservano solo la testa e un braccio. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona di alloro; ovuli intorno allattacco dansa; sotto la scena, fascia a doppio meandro; nel terzo inferiore del vaso, girali e foglie. Pittore di Christie (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1939, p. 635, fg. 12; BEAZLEY 1963, p. 1047, 12; LANZA 1990, p. 91, nn. 70, 73, 74, tavv. 53, 54; MATHESON 1995, p. 367, CHR13; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47. (M.A.V.S.) L24 1 Cratere a campana, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa), inv. 24124 (Alt. m. 0,12, largh. m. 0,088), 24125 (Alt. m. 0,09, largh. m. 0,085). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, adiacenze sep. 819. 1) 24124: una fgura maschile, nuda, posta frontalmente, con mantello poggiato sulle braccia, regge un barbytos; alla sua destra visibile la 1 I due frr., ad unanalisi autoptica, risultano essere comba- cianti con il fr. cat L29. mano di un personaggio non conservato che regge uno skyphos; alla sua sinistra una seconda fgura, della quale rimane una mano che reca una faccola. 2) 24125: una fgura maschile si appoggia con la mano destra ad un bastone; lhimation che indossa lascia scoperto il busto e la spalla destra. Pittore di Christie (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1047, 22; LANZA 1990, p. 90, nn. 59-60, tav. 52; MATHESON 1995, p. 369, CHR23; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47; GIUDICEb 2006, p. 204, fgg. 6b-c; GIUDICEb 2007, pp. 72-73, cat. n. 91, fg. 56.
(M.A.V.S.) L25 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg. Proveniente da Camarina. Della scena fgurata rimangono una mano che regge un ramoscello ed, accanto, una donna seduta (immagine inedita). Pittore di Christie (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1047,25; MATHESON 1995, p. 370, CHR27; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47.
(M.A.V.S.) L26 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. Alt. m. 0,02, largh. m. 0,58. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi 1896. Della scena fgurata rimane la parte superiore di una fgura femminile in peplo rivolta a sinistra. Dietro le spalle della donna, una mano (frammento identifcato da G. Giudice nei magazzini del Museo Archeologico Regionale di Ragusa). Pittore di Christie (J.D. Beazley). 450-425 a.C. L24 Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1047,26; MATHESON 1995, p. 370, CHR28; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47. (M.A.V.S.) L27 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26562. Alt. m. 0,275. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1222. Da sinistra, una fgura femminile vestita di chitone e himation, rivolta di tre quarti verso destra, tiene il braccio destro abbassato mentre con la mano sinistra regge in alto uno specchio. Al centro, una seconda fgura femminile, vestita di chitone e mantello, regge con la sinistra un giraglio; alle sue spalle un klismos. La fronteggia un giovane che, con capo coronato e coperto da himation, si appoggia ad un bastone. Tra le due fgure, un kalathos decorato da meandro. Sopra la fgura femminile, al centro, . Sullo sfondo, in alto, bende. Decorazione secondaria: sullorlo, ovuli; sul collo, palmette e fori di loto; sotto la scena, meandro alternato a croci di SantAndrea. Integro. Pittore di Christie (J. D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, p. 484; BEAZLEY 1963, p. 1049, 51; LANZA 1990, p. 120, n. 2, tav. 81; MATHESON 1995, p. 375, CHR54; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52; GIUDICEc 2003, p. 12, nota n. 57.
(M.A.V.S.) L28 Cratere, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24131 f. Alt. m. 0,07, largh. m. 0,05. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata rimane la parte superiore di un Satiro nudo di proflo a destra, con il capo cinto da una corona dedera, rappresentato nellatto di suonare laulos. Decorazione secondaria: la scena incorniciata in alto da foglie dalloro. Pittore di Christie (G.Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 91, n. 72, tav. 53; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 68, fg. 6a; GIUDICEb 2007, p. 72, cat. n. 90, fg. 55. (S.R.) L29 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,09, largh. m. 0,12. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte superiore di una fgura maschile. Il giovane, il torso nudo di prospetto, il volto di proflo a d., si appoggia con la mano destra ad un bastone. L28 136 Catalogo L26 L27 L29 L30 137 Catalogo Decorazione secondaria: una corona di foglie dalloro verso sinistra incornicia in alto la scena; alla base dellansa, su fondo a risparmio, catena dovuli. Pittore di Christie (G.Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 169, n. 44, tav. 111; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 69, fg. 5a; GIUDICEb 2007, pp. 72-73, cat. n. 91, fg. 56. (S.R.) L30 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,11, largh. m 0,11. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Due fgure maschili ammantate stanti verso destra. Decorazione secondaria: la scena incorniciata in basso da un fregio a meandro a destra alternato a riquadri con croce di SantAndrea e puntini. Pittore di Christie (G.Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 170, n. 90, tav. 114; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 70; GIUDICEb 2007, p. 73, cat. n. 92. (S.R.) L31 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,074, largh. m. 0,024. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi 1899. Comasta. Della scena fgurata rimangono la testa e la spalla di una fgura maschile volta a destra. Il giovane, con benda sul capo, suona il barbytos. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona di alloro. Pittore di Christie (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 74, cat. n. 95, fg. 57.
(M.A.V.S.) L32 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,086, largh. m. 0,094. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico, scavi 18961899. Della scena fgurata rimane soltanto la parte superiore di una fgura maschile ammantata, di proflo a destra. Pittore di Christie (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 74, cat. n. 96, fg. 58. (M.A.V.S.) L33 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine L31 L32 inv. Alt. m. 0,053, largh. m. 0,043. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte superiore del corpo di un efebo, di proflo a sinistra. Il giovane indossa lhimation, che gli lascia scoperta la spalla destra. Pittore di Christie (G.Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, n. 87, tav. 55; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 66; GIUDICEb 2007, p. 71, cat. n. 88. (S.R.) L34 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0, 092, largh. m. 0,057. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico, scavi 1896. Parte inferiore del corpo di una fgura femminile in rapido movimento verso sinistra. La donna, vestita di chitone a ftte pieghe ed himation, inseguita da un personaggio, del quale sono visibili la gamba ed il piede. Pittore di Christie (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 254, fg. 42; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 67; GIUDICEb 2007, p. 71, cat. n. 89, fg. 54.
(S.R.) L35 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,06, largh. m. 0,03. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte del corpo di una fgura maschile panneggiata di proflo a sinistra. Luomo, chino in avanti, si appoggia ad un bastone. Pittore di Christie (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 167, n. 12, tav. 111; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 71; GIUDICEb 2007, p. 73, cat. n. 93.
(S.R.) L36 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,04, largh. m. 0,04. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte inferiore di una fgura femminile incedente verso destra, coperta da unampia veste bordata inferiormente da una fascia scura. Davanti alla donna si vede il piede nudo di una seconda fgura in movimento verso destra. Decorazione secondaria: la scena incorniciata in basso da una fascia a risparmio. Pittore di Christie (G.Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 168, n. 15, tav. 111; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 72; GIUDICEb 2007, p. 73, cat. n. 94.
(S.R) Pittore di Pantoxena L37 Cratere a calice, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., L35 L36 138 Catalogo L34 L33 139 Catalogo inv. 22934. Alt. m. 0,336; diam. max. m. 0,3250. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 400. A) Erma itifallica tra Satiro e Menade; B) tre efebi a colloquio. A: al centro della scena fgura barbata di proflo a destra, itifallica, su alta base rettangolare; porta sul capo una corona radiata, indossa una lunga veste a motivi geometrici; nella mano sinistra solleva uno skyphos e con la destra regge il caduceo. Si tratta probabilmente di Hermes o Dioniso. Il dio ha di fronte una Menade, di proflo a sinistra, con acconciatura raccolta in un kekryphalos, dal quale fuoriescono la frangia e uno chignon, vestita di un lungo chitone e himation panneggiati; nella mano destra regge il tirso; alle spalle dellerma un Satiro incedente, ignudo con il capo cinto da una taenia e retrospiciente, porta nella mano destra una faccola accesa, mentre con la sinistra trattiene un otre appoggiato alla spalla; nel campo, in alto, tra satiro ed erma, un bucranio. B: tre efebi ammantati a colloquio; quello al centro stante, di proflo a destra, completamente coperto dallhimation panneggiato sotto il quale sembra allungare un braccio mentre guarda il giovane che lo fronteggia; questi ha lavambraccio destro scoperto e sollevato con la mano aperta; allestrema sinistra della scena il terzo efebo, con il braccio destro scoperto, sollevato e allungato in avanti verso la fgura centrale che gli volge le spalle. Sullo sfondo, in alto tra le fgure, sono appesi un dittico e una spugna. Decorazione secondaria: sotto lorlo, tralcio dalloro e bacche; alla base delle scene fgurate, fascia a gruppi di meandri alternati a quadrati con scacchiera. Pittore di Pantoxena (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 888, tav. 56; RUMPF 1918, p. 5, fg. 67; LULLIES 1931, p. 72, n. 6, tav. 8,1; ARIAS 1941, pp. 7-8, tav. 11,4-5; GOLDMAN 1942, p. 65, fg. 6; BEAZLEY 1963, p. 1050, 4; KEULS 1985, p. 389, fg. 330; BOARDMAN 1989, p. 63, fg. 155; CARPENTER 1989, p. 321; MATHESON 1995, p. 121, tav. 104; METZGER 1996, p. 46, fg. 3; DE CESARE 1997, pp. 163-164, 254, fg. 100; OENBRINK 1997, p. 390, tav. 47; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46; LIMC V, s.v. Hermes, p. 303, n. 132, tav. 212.
(E.S.) Gruppo di Polignoto: indeterminato L38 Cratere a campana, a f.r.. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 45911. Alt. m. 0,41. Proveniente da Camarina. A) Apollo, Artemide, Leto, Hermes, Ganimede; B) efebi ammantati. A: al centro della scena, Apollo, coronato e vestito di chitone e himation, regge a sinistra una cetra di cui sembra pizzicare le corde, e, a destra, sulla mano protesa una phiale che porge ad Artemide, posta di tre quarti verso sinistra; la dea, che veste un lungo peplo e ha i capelli raccolti in un sakkos, tiene nella sinistra abbassata larco, e nella destra protesa una ghirlanda; sulla L37 L37 schiena le pende la faretra. Tra i gemelli divini, un giovinetto ammantato (Ganimede) stante a sinistra stringe con la mano destra unoinochoe e con la sinistra un cerchio e una verga. Chiude la scena, a sinistra, una fgura femminile coronata (Leto), posta di tre quarti: veste il chitone ed un himation, che le copre anche la nuca, e regge uno scettro; a destra, Hermes con petaso, calzari alati e caduceo. A fanco di Apollo, un cerbiatto. B) al centro un efebo ammantato, volto a sinistra, regge una lyra; ai lati lo osservano altri due giovani; uno si appoggia ad un bastone, laltro regge un oggetto poco intelligibile (Arias). Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona di alloro e fascia dovuli; ovuli attorno alle anse; sotto le anse, palmette; sotto le due scene, meandro alternato a croci di SantAndrea. Integro. Gruppo di Polignoto: indeterminato (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BdA 1935-1936, 29, p. 248, fg. 2; ARIAS 1941, p. 9, tavv. 15-16; ECKSTEIN-WOLF 1952, p. 5, tav. 2,2; BEAZLEY 1963, p. 1053, 32; LIMC II, s.v. Apollo, p. 247, n. 747; CARPENTER 1989, p. 322; MATHESON 1995, p. 453, PGU38; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47; LIMC IV, s.v. Ganymede, p. 158, n. 68; LIMC, s.v. Hermes, p. 344, n. 702. (M.A.V.S.) L39 Cratere a campana o a calice (?), a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte superiore di una fgura femminile panneggiata stante, di proflo a destra. Ha i capelli raccolti sulla nuca e trattenuti da una fascia, dalla quale fuoriescono riccioli sulla fronte. Impugna con la mano destra unasta (una faccola, secondo Beazley). Gruppo di Polignoto: indeterminato (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 899-900, fg. 94; BEAZLEY 1963, p. 1055, 77; MATHESON 1995, p. 463, PGU89; GIUDICE, L38 L39 140 Catalogo L38 141 Catalogo RIZZONE 2000, p. 304, nota 48. (S.R.) L40 Cratere a campana o a calice (?), a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 213711. Proveniente da Camarina. A) Eos e Tithonos (immagine inedita). Sul frammento superstite sono visibili la spalla di un personaggio maschile che veste un himation e la spalla di una donna con peplo; tra di essi, liscrizione [P]RIAM[OS]. Secondo Beazley la scena si potrebbe interpretare come linseguimento di Tithonos da parte di Eos. Gruppo di Polignoto: indeterminato (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 900; CASKEY, BEAZLEY 1954, p. 37, nota 1; BEAZLEY 1963, p. 1056, 79; MATHESON 1995, p. 464, PGU92; LIMC III, s.v. Eos, p. 772, n. 258. (S.R.) L41 Cratere a calice (a doppio registro), a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23629. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Sul registro superiore, parte di unAmazzone armata in movimento verso sinistra. La donna - il volto di proflo, il torso di prospetto - indossa una veste frigia aderente a maniche lunghe, ornata da motivi geometrici, e porta sul capo lalopekis. Impugna con la destra unascia, che scaglia in avanti; con la sinistra reggeva forse unasta (?). Decorazione secondaria: la scena fgurata delimitata in alto da una fascia risparmiata sormontata da una catena di palmette disposte orizzontalmente e legate da girali. Gruppo di Polignoto: indeterminato (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 901, fg. 96; BEAZLEY 1963, p. 1057, 106; OAKLEY 1984, p. 125, cat. n. 10; MATHESON 1995, p. 469, PGU119; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46. (S.R.) L42 Cratere a calice (a doppio registro), a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa, inv. 24116). Alt. m. 0,085, largh. m. 0,075. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Sul registro superiore, satiro nudo barbato di proflo, in movimento verso sinistra. Ha le braccia protese e le gambe piegate come per saltare. Si intravede a sinistra una corda. Decorazione secondaria: sotto la fgura del satiro, linea continua risparmiata. Gruppo di Polignoto: indeterminato - Richiama il pittore di Christie (J.D.Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1058, 108; LANZA 1990, p. 89, n. 51, tav. 51; MATHESON 1995, p. 470, PGU121; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46. (S.R.) L43 Anfora a collo distinto, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa), inv. 24122. I fr.: alt. m. 0,18, largh. m. 0,14; II fr.: alt. m. 0,23, largh. m. 0,14. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, adiacenze della sep. 819. Ammazzonomachia. Amazzone con alopekis e veste frigia, cavalca verso destra tenendo con la sinistra una lunga lancia e imbracciando a sinistra uno scudo beota. L41 L42 Decorazione secondaria: alla base del collo, fascia di linguette; sotto lansa, palmette sorgenti da giragli. Gruppo di Polignoto: indeterminato (J.D. Beazley). 450-425 a.C. BIBL.: BEAZLEY 1963, p. 1059, 122; LANZA 1990, p. 90, n. 57, tav. 53; MATHESON 1995, p. 474, PGU143; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52. (M.A.V.S.) L44 Frammento, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23626. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte superiore di fgura femminile rivolta di proflo verso destra e vestita di peplo. Gruppo di Polignoto: indeterminato (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 899-900, fg. 95; BEAZLEY 1963, p. 1061, 162; MATHESON 1995, p. 484, PGU193; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 54. (M.A.V.S.) L45 Cratere a campana. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26565. Alt. max. m. 0,36. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, tomba 1252. Vasca a vernice nera. Sotto il labbro, serto di foglie di alloro verso s. tra kymation ad ovuli al di sotto e linea risparmiata al di sopra. Allinterno del labbro due linee concentriche risparmiate. Sotto il piede del vaso, graffto commerciale (v. JOHNSTON 1979, p. 149). Integro. Gruppo di Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 124, tav. 84, n. 1252; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 78; GIUDICEb 2007, p. 83, cat. n. 119.
(S.S.) L46 Cratere a campana, a f.r., frr. combacianti di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,158, largh. m. 0,135 / alt. m. 0,145, largh. m. 0,280. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi del 1905, sporadici. Scena di conversazione tra tre ammantati. A sinistra restano i piedi di proflo a destra di un personaggio; al centro, la veste e i piedi di un ammantato di proflo a sinistra che regge un bastone; a destra, le gambe ed una parte del mantello di un personaggio di proflo a sinistra che si appoggia ad un bastone. Polignoto o il suo gruppo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, pp. 56-57, cat. n. 58, fg. 35. (P.L.) L45 142 Catalogo L44 L43 L46 143 Catalogo L47 Cratere a calice, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. (?). Alt m. 0,32. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 93. A) Tre fgure femminili e due Sileni; B) Sileno tra Menadi. A: un Sileno nudo insegue una fgura femminile panneggiata in movimento, che regge in mano una cetra a sei corde. Un altro Sileno nudo - il braccio destro sollevato, la gamba sinistra piegata indietro - incede verso destra; porta sulla spalla un triplice otre e regge una lunga faccola accesa. Ai lati della scena, una fgura femminile in corsa ed unaltra seduta, la quale regge in mano un tirso. B: tra due Menadi panneggiate che reggono il tirso, un sileno nudo caudato di proflo a sinistra. Decorazione secondaria: un tralcio di foglie dalloro incornicia in alto la scena, delimitata in basso da un fregio a meandro alternato a riquadri con croce di SantAndrea e puntini. Polignoto o il suo gruppo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 787-788, fg. 10; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 58; GIUDICEb 2007, pp. 54-55, cat. n. 55, fg. 32. (S.R.) L48 Cratere a calice, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24133. Alt. m. 0,105, largh. m. 0,20. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Da sinistra una testa di Satiro (?) coronata di edera; al centro una fgura maschile (Dioniso?), rivolta verso s., vestita di chitone e himation e con capelli fermati da una benda, raffgurata nellatto di reggere con la sinistra un tirso. A destra una fgura femminile (Menade?), vestita di chitone e diadema sul capo, regge con la destra una faccola. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona di alloro. Gruppo di Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 91, tav. 53, n. 75; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 76; GIUDICEb 2007, p. 83, cat. n. 117. (M.A.V.S.) L49 Cratere a calice, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,19, largh. m. 0,26. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Due fgure maschili vestite di himation in conversazione luna di fronte allaltra; la fgura di destra tende la mano con la palma rivolta verso lalto. Decorazione secondaria: sotto la scena, fascia di meandro alternato a croci. Gruppo di Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. L47 L48 Bibl.: LANZA 1990, p. 172, tav. 114, n. 94; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 77; GIUDICEb 2007, p. 83, cat. n. 118, fg. 69. (M.A.V.S.) L50 Stamnos (?), a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,11, largh. m. 0,12. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Palmette contrapposte e giragli. Decorazione secondaria: un fregio a meandro, interrotto da riquadri con croce di SantAndrea e puntini, delimita in basso la scena. Gruppo di Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 170, n. 72, tav. 112; GIUDICEc 2003, p. 12, nota n. 52, p. 19, n. 8; GIUDICEb 2006, p. 214, n. 60; GIUDICEb 2007, p. 84, cat. n. 120.
(S.R.) L51 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24123. Alt. m. 0,095, largh. m. 0,078. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, adiacenze sep. 819. Parte inferiore del corpo di unAmazzone, incedente di corsa a sinistra verso un altare, parzialmente visibile. La donna indossa il tipico costume orientale, con anaxyrides ornate da motivi geometrici e corto chitone. Nello spazio tra le gambe, a terra, unhydria. Si intravede davanti la gamba sinistra dellAmazzone parte della zampa di un cavallo. Decorazione secondaria: un fregio a meandro, alternato a riquadri con croci di SantAndrea e puntini, delimita in basso la scena. Gruppo di Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 90, n. 58, tav. 52; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 74; GIUDICEb 2007, p. 82, cat. n. 115. (S.R.) L52 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,045, largh. m. 0,033. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte superiore del corpo di un satiro barbato stante a sinistra; dinnanzi, un kantharos parzialmente conservato. Gruppo di Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. L51 L52 144 Catalogo L49 L50 L53 145 Catalogo Bibl.: LANZA 1990, p. 93, n. 90, tav. 55; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 75; GIUDICEb 2007, p. 82, cat. n. 116. (S.R.) L53 Frammento, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,07, largh. m. 0,04. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Giraglio desinente in foglie. Gruppo di Polignoto (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 170, n. 71, tav. 112; GIUDICEb 2006, p. 215, n. 64; GIUDICEb 2007, p. 84, cat. n. 121. (S.R.) Pittore di Biscoe L54 Frammento, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,028, largh. m. 0,02. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata rimane soltanto parte di un tirso. Pittore di Biscoe (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 93, tav. 55, n. 93; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 79; GIUDICEb 2007, p. 88, cat. n. 136. (M.A.V.S.) Pittore di Komaris L55 Cratere a campana, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22923. Alt. m. 0,298. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 503. A) Eos e Kephalos. B) tre giovani a colloquio. A: Kephalos nudo, con petaso al collo, chlamys appoggiata sul braccio e nella sinistra doppio giavellotto, fugge verso sinistra inseguito da Eos alata. La fgura femminile, vestita di chitone smanicato, porta i capelli raccolti nella opistosphendone. Dietro Eos, un giovane nudo con chlamys appoggiata sulla spalla sinistra L54 L55 L55 fugge verso destra, volgendo il capo indietro. B: tre giovani stanti a colloquio coperti da mantello; il primo a sinistra si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona di foglie; ovuli intorno agli attacchi dansa; sotto le due scene, fascia di meandro alternato a croci di SantAndrea. Integro. Pittore di Komaris (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 883-884, tav. 55; ARIAS 1941, p. 8, tav. 13,1; FORTI 1952, p. 27, tav. 10; BEAZLEY 1963, p. 1063, 1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47. (M.A.V.S.) Vicino al pittore di Barclay L56 Cratere a campana, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 21254. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi. A) Scena di armamento di un guerriero; B) ammantati. A: al centro della scena, un oplita nudo, stante di prospetto e col capo cinto da fascia, porta una spada rinfoderata mentre con la sinistra regge una lancia ed un mantello. Il guerriero volge il capo a sinistra verso una fgura femminile che gli porge, con la destra protesa, un elmo. La donna, di proflo a destra, indossa un chitone. Chiude la scena a destra, alle spalle delloplita, una fgura maschile che, di proflo a sinistra e vestita di himation, si appoggia ad un bastone. B: al centro, un giovane ammantato volto a s. si appoggia ad un bastone; ai lati si dispongono altri due efebi; quello a sinistra veste un himation che gli copre i fanchi e le gambe, poggia la mano destra al fanco e protende la destra verso la fgura centrale; il giovane a destra completamente avvolto nel mantello e guarda a sinistra. Alle sue spalle una palma. Nel campo appeso un quadretto. Decorazione secondaria: sotto la scena, triplice meandro alternato a croci oblique; labbro modanato con decorazione ad ovuli. Vicino al pittore di Barclay. Probabilmente opera di un pittore tardo manierista che lo imita (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: DI STEFANO 2001, p. 47, fg. 50; GIUDICEb 2007, pp. 8990, cat. n. 139. (M.A.V.S.) L56 L57 146 Catalogo L57 147 Catalogo L57 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Palermo, collezione Arezzo di Celano. Alt. m. 0,268. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 413. A) Scena di palestra; B) ammantati. A: da sinistra, un efebo ammantato regge uno strigile volgendosi a destra verso un atleta nudo. Costui, stante di prospetto, col capo volto a sinistra, regge con la mano destra unasta. A destra, un mantello appoggiato su una meta. B: a sinistra, efebo parzialmente avvolto nellhimation regge un bastone; a destra, giovane similmente abbigliato si appoggia ad un bastone. Tra i due personaggi appesa una spugna (?). Decorazione secondaria: sotto la scena, triplice meandro alternato a croci oblique; labbro modanato e decorazione ad ovuli. Vicino al pittore di Barclay. Probabilmente opera di un pittore tardo manierista che lo imita (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 862-864, fg. 70; SALIBRA 2002, p. 7, n. 2, fgg. 5-6; GIUDICEb 2007, pp. 8889, cat. n. 138. (M.A.V.S.) Pittore di Eupolis L58 Cratere a campana, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22886. Alt. m. 0,340. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 379. A) Scena di sacrifcio; B) efebi a colloquio. A: dietro un toro stante visibile una fgura femminile che, vestita di chitone e himation, basso polos sul capo, tiene con entrambe le mani due torce. B: due efebi ammantati a colloquio; di essi, uno si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: sotto il labbro, fascia di ovuli e fogliette; attorno alle anse, giro di ovuli, mentre al di sotto, palmette e girali foreali; sotto la scena, triplo meandro alternato a croci oblique. Integro. Sotto il piede, marchio commerciale (vd. JOHNSTON 2006, p. 70, tipo 2B, n. 32). Pittore di Eupolis (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 851, fg. 61, tav. 52; JACOBSTHAL 1927, pp. 128 e 171, tav. 120 a; LIBERTINI 1929, pp. 93-94, fg. 24; ARIAS 1941, p. 9, tav. 17,1; BEAZLEY 1963, p. 1073, 3; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47.
(M.A.V.S.) L59 Cratere a calice, a f. r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. KPM 1904. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. A destra testa e petto di fgura femminile vestita di peplo; a sinistra trabeazione (immagine inedita). Pittore di Eupolis (J.D. Beazley). 450-425 a.C. L58 L58 Bibl.: BEAZLEY 1963, p.1073, 8; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46. (M.A.V.S.) L60 Cratere, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24131c. Alt. m. 0,08, largh. m. 0,03. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Guerriero regge unasta e porta sul capo un elmo con la celata alzata, ampia cresta e lophos ondeggiante. Pittore di Eupolis (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 91, tav. 53, n. 69; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 80; GIUDICEb 2007, p. 90, cat. n. 141. (M.A.V.S.) Pittore di Danae L61 Cratere a campana, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 18421. Alt. m. 0,403; diam. max. m. 0,440. Proveniente da Camarina, collezione Pacetto. A) Commiato del guerriero; B) due fgure virili e un efebo. A: al centro, guerriero barbato stante in posizione frontale, con lunghi capelli in morbide ciocche che coprono il collo e capo volto a destra, indossa una corazza dalla quale fuoriesce lorlo del corto chitone; ha la clamide avvolta intorno al braccio sinistro, fesso al gomito e con la mano volta in alto regge la lancia; il braccio destro proteso a porgere una corta spada sguainata ad un fanciullo che lo fronteggia allungando la mano destra, reso di proflo e vestito di un mantello panneggiato; alle sue spalle una fgura femminile che li osserva; questa, resa di proflo a sinistra, indossa un lungo peplo del quale, con la mano sinistra, solleva un lembo allaltezza della spalla; dietro la fgura centrale, un altro guerriero, armato di scudo e lancia, con pileo sul capo. B: due fgure maschili barbate e coronate, si appoggiano con la mano sinistra ad un bastone e sono rivolte verso una terza, al centro; quella allestrema destra volge il capo verso la fgura centrale che regge con la sinistra uno skyphos, ha nella destra un bastone e guarda il giovane efebo, reso di proflo, che lo fronteggia porgendogli, a sua volta con la mano destra, uno skyphos; le tre fgure sono avvolte in un hymation panneggiato che lascia scoperta una spalla. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona dalloro; sulla costolatura e intorno agli attacchi delle anse, ovuli; alla base delle scene fgurate, fascia a gruppi di meandri alternati a crocette; sulla superfcie interna, due linee a vernice rossa. Ricomposto da grossi frammenti, con minime integrazioni; vernice diluita in diverse zone; varie scheggiature e abrasioni. Pittore di Danae (J.D. Beazley). 148 Catalogo L61 L60 L61 149 Catalogo 440-425 a.C. Bibl.: ORSI 1899, cc. 238-239, fg. 29; RIZZO 1904, cc. 63-74, fg. 19, tav. 4; ARIAS 1936, pp. 218-219, fg. 6; ARIAS 1941, p. 10, tav. 17, 2; BROMMER 1960 2 , p. 476, B3; BEAZLEY 1963, p. 1075, 7; ALFIERI 1964, p. 43, fg. 7 b; BEAZLEY 1971, p. 449; LIMC, I, s.v. Amphiaraos, p. 697, n. 26, tav. 559; CARPENTER 1989, p. 326; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47; SALIBRA 2006, p. 336. (E.S.) L62 Cratere a campana o a calice (?), a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. PM99. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. A) Hermes e Persephone (?). A: soggetto incerto (Hermes e un altro personaggio: probabilmente Persephone che sorge dalla terra). Forse del Pittore di Danae (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1076, 1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 48. (S.R.) Pittore di Menelao L63 Cratere a calice, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,324. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. A) Scena di congedo; B) non conservato. A: al centro, fgura maschile stante, di proflo verso s., avvolta in una clamide che gli lascia scoperte le gambe e con un petasos al collo che gli ricade sulle spalle, si appoggia ad una lunga lancia con la mano d. e rivolge lo sguardo verso terra. Di fronte, a s., una fgura femminile stante di proflo verso d., gli porge con la d. una phiale, mentre, nella s., regge unoinochoe (?). Indossa chitone ed himation e ha i capelli raccolti in uno chignon sulla nuca. Alle spalle del giovane, un uomo barbato, di tre quarti, si allontana dalla scena, incedendo verso d., ma retrospiciente. Indossa un himation, che gli lascia scoperta parte del torso e tiene la mano d. sul fanco, mentre, con la s. si appoggia a una lancia. B) non conservato. Decorazione secondaria: sopra la scena, a risparmio, tra due linee, palmette oblique e contrapposte collegate da racemi. Sotto la scena, a vernice nera, meandro corrente a s. Ricomposto da pi frammenti e lacunoso. Pittore di Menelao (G. Giudice). 440 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 145, n. 1, tav. 99; GIUDICEb 2007, pp. 92-93, cat. n. 146, fg. 77. (S.S.) Pittore di Clio L64 Cratere a campana, a f.r. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 1854. Alt. m. 0,375. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 854. A) Scena nuziale (?); B) ammantato tra due fgure femminili. A: scena nuziale (?). Da sinistra, fgura femminile L64 L63 panneggiata di proflo a destra, rappresentata seduta nellatto di suonare laulos. Si rivolge verso costei unaltra fgura muliebre, stante, di proflo a sinistra; la donna, vestita di chitone ed himation e con i capelli raccolti in un toupet, regge con ambedue le mani una cassetta. Dietro di lei una terza fgura femminile seduta su klismos; la donna, che indossa chitone ed un ampio himation che le avvolge il capo, si volge a destra verso un personaggio maschile, che chiude la scena. Luomo, panneggiato e con il capo cinto da una corona, si appoggia ad un bastone mentre tende il braccio destro verso la donna, sulla cui spalla poggia la mano. Nel campo, in alto, si riconoscono appesi una lyra e delle bende. B: al centro della scena, una fgura maschile stante, di proflo a sinistra, vestita di ampio himation, si appoggia ad un bastone nodoso, rivolgendosi a sinistra verso una donna. Costei, stante di proflo a destra, vestita di chitone ed himation e con i capelli raccolti in un toupet, protende il braccio destro verso luomo, porgendogli una phiale. Dietro il personaggio maschile una seconda fgura muliebre stante, di proflo a sinistra; indossa un chitone a ftte pieghe ed un ampio himation, che le copre in parte il capo. Decorazione secondaria: un fregio di ovuli su fondo a risparmio incornicia in alto e in basso la scena. Ricomposto da frammenti e in parte lacunoso. Dotato di coperchio. In relazione con il pittore di Clio (G. Giudice) 450-425 a.C. Bibl.: DI VITA, DI STEFANO, DANDREA 1995, pp. 51-52, fgg. 48-49; DI STEFANO 1998, p. 227, fg. 26; GIUDICE, MESSINA 2006, pp. 31, 53, cat. 16, fg. 21; GIUDICEb 2007, pp. 94-95, cat. n. 151, fg. 80.
(S.R.) L65 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,062, largh. m. 0,081. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico, scavi Orsi. A sinistra visibile il piede di un personaggio che probabilmente reggeva in mano un bastone o un tirso; a d., appena riconoscibile una roccia. Vicino al pittore di Clio (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 94, cat. n. 150, fg. 79. (S.R.) Pittore di Kassel L66 Cratere a calice, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 19436. Alt. m. 0,322. Proveniente da Camarina. A) Menade fra Satiri; B) Sileno fra Menadi. A: Menade al centro con cetra, a cui appesa una pelle caprina, nella mano sinistra; ai lati Satiri, di cui quello a destra, intero, tiene un bastone ed un otre sulla spalla sinistra. (P.E. Arias). B: al centro della scena, Sileno nudo barbato, stante, di proflo a sinistra. Ha il braccio sinistro appoggiato al fanco; tiene in mano un corno potorio. Ai lati, due Menadi stanti panneggiate, di proflo. Hanno i capelli raccolti sulla nuca in un toupet ed indossano chitone ed himation; ambedue reggono in mano il tirso. Decorazione secondaria: la scena incorniciata in basso da una linea a risparmio e da un fregio con triplice meandro interrotto da riquadri con croce di SantAndrea e puntini. Lungo lorlo, tra due linee a risparmio, foglie dalloro e bacche. Sopra le anse, altre menadi semisdraiate con tirso L65 L66 150 Catalogo 151 Catalogo (Arias). Ricomposto da frammenti. Pittore di Kassel (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ARIAS 1941, p. 8, tav. 12,1; BEAZLEY 1963, p. 1084, 13; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46; GIUDICEc 2003, p. 12, nota n. 49. (S.R.) Pittore della Centauromachia del Louvre L67 Cratere a colonnette, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6532. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi 1972, sep. 151. A) Orfeo fra uomini traci; B) tre uomini a colloquio. A: al centro della scena, orfeo, di proflo a d., siede su una roccia; poggia sulle ginocchia una lyra che suona con un plettro. Ha il capo laureato e indossa un himation raccolto in vita che gli copre solo le gambe. Ai lati della scena, due Traci, stanti di proflo, osservano la scena centrale: si appoggiano ad una lancia che reggono con la mano d. e indossano lunghi mantelli e, sul capo, lalopekis da cui fuoriescono, allaltezza della tempia, ciocche di capelli. B: tre fgure maschili vestite di himatia. Quella centrale di proflo a s., col piede d. poggiato su una roccia leggermente piegata in avanti, si appoggia, con la mano d. ad un bastone e si rivolge alla fgura di proflo di fronte a lei. Alla fgura alle sue spalle, di tre quarti verso s., lhimation lascia scoperta la spalla d.: protende il braccio con ampio gesto della mano. Dettagli a vernice nera. Decorazione secondaria: sulla superfcie esterna del labbro, sul lato A, due coppie di felini affrontati, sul lato B, una coppia di felini affrontati ed uno rivolto a d. resi in silhouette. Sul collo, nel lato A, fascia di boccioli di loto stilizzati e penduli uniti da archetti che si intersecano. Sulla spalla, al di sopra delle scene, bastoncelli; ai lati doppia fla di foglie dedera stilizzate tra linee parallele. Ricomposto. Pittore della Centauromachia del Louvre (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEc 2003, p. 20, n. 21; GIUDICEb 2007, p. 105, cat. n. 171, fg. 97.
(S.S.) L68 Hydria, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24117. Alt. m. 0,065, largh. m. 0,07. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Amazzone a cavallo, vestita di chitonisco, corto mantello e alopekis, regge le redini di un cavallo dalla folta criniera. Pittore della Centauromachia del Louvre (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 89, tav. 51, n. 52; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 81; GIUDICEb 2007, p. 104, cat. n. 169. (M.A.V.S.) L69 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,087, largh. m. 0,096. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo L68 L67 Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Efebo. Testa di un giovane ammantato rivolto a s.; lhimation gli copre parzialmente anche il capo. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, foglie di alloro volte a s. Pittore della Centauromachia del Louvre (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 104, fg. 96, cat. n. 170. (G.S.C.) Pittore di Napoli L70 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 28928. Alt. m. 0,496; diam. max. m. 0,385. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1478. A) Scena di combattimento; B) Nike alata tra due efebi. A: a destra della scena cavaliere barbato, di proflo a sinistra; porta lalopekis sul capo, vestito alla foggia orientale con chitonisco a ftte pieghe cinto alla vita, senza maniche e mantello, decorato con fasce a meandro al centro e denti di lupo marginalmente; calza alte endromides ai piedi; con la mano destra trattiene le redini del cavallo impennato, mentre con il braccio sinistro sollevato impugna un giavellotto per colpire due fgure che lo affrontano: al centro un guerriero barbato in armi ed elmo attico con paragnatidi, con lophos; raffgurato frontalmente, ha le gambe divaricate con la destra di proflo fessa al ginocchio e la sinistra dritta; vestito di un chitonisco a ftte pieghe, sul quale indossa una corazza ornata riccamente: al collo una fascia a meandro spezzato, ai lati motivi a reticolo e rettangoli, alla vita fascia a tralcio dolivo; volge il capo al cavaliere impugnando con la mano destra una lunga lancia dalla cuspide piramidale, mentre a sinistra imbraccia un grande scudo decorato lungo il bordo interno da un motivo spinato. Nellestrema sinistra della scena, alle spalle delloplita, un giovane dai lunghi capelli mossi, coperto da un corto himation panneggiato che lascia vedere il braccio destro sollevato, mentre brandisce nella mano una lunga lancia allindirizzo del cavaliere. Tra il guerriero e la testa del cavallo, in alto, un elemento sferico. B: al centro, con il capo volto a sinistra e grandi L70 152 Catalogo L69 L70 153 Catalogo ali una Nike, con lacconciatura raccolta nel sakkos; veste un lungo chitone panneggiato e himation, e ha il braccio destro, coperto in parte da una manica rigonfa, fesso al gomito, con la mano sul fanco; la guardano, alle estremit della scena, due efebi stanti, di proflo e coperti da un lungo himation panneggiato; a sinistra, il giovane ha il braccio destro scoperto, sollevato e si appoggia ad un bastone; lefebo a destra ha sempre il braccio destro scoperto e lo allunga verso la Nike. Decorazione secondaria: sulla faccia superiore del labbro, boccioli di loto stilizzati legati da archetti neri e punti; sulle placche delle anse, palmette e girali; lungo la fascia dellorlo, doppia banda di puntini inquadrati tra linee, su fondo a risparmio; sul collo del lato A, larga fascia metopale con fori di loto stilizzati legati da archetti, intramezzati da punti, su fondo a risparmio. Le scene sono inquadrate in alto da una fascia a linguette nere su fondo a risparmio; lateralmente da bande di punti a vernice nera tra linee. Pittore di Napoli (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, p. 484; BEAZLEY 1963, p. 1096, 7; LANZA 1990, pp. 150-151, tav. 104; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 45; GIUDICEC 2003, p. 9, n. 26; GIUDICEb 2006, p. 205, fg. 7b. (E.S.) L71 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26564. Alt. m. 0,40. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1307. A) Auriga su quadriga e Nike; B) due giovani ammantati ed una donna. A: domina la scena fgurata un auriga alla guida di una quadriga in movimento. Il giovane, di proflo a destra, indossa una xystis a ftte pieghe. Impugna con ambedue le mani le redini e con la sinistra agita il kentron. Dietro i cavalli, Nike. La dea - di proflo, in volo verso sinistra - ha i capelli raccolti in un toupet e trattenuti da una taenia ed indossa il chitone. Si rivolge allauriga, porgendogli con la mano sinistra una benda sovraddipinta. B: al centro della scena una fgura femminile stante, di proflo verso destra; ha i capelli raccolti in un toupet ed indossa chitone ed himation. La donna si rivolge ad una fgura virile stante, di proflo a sinistra, con il ginocchio destro piegato in avanti sotto il chitone. Il giovane indossa lhimation e tiene, sollevandolo da terra, un bastone. Alle spalle della donna raffgurato un secondo efebo, di proflo, con il braccio destro proteso. Anchegli indossa lhimation. Decorazione secondaria: boccioli di loto stilizzati, uniti da archetti neri e punti, ornano la faccia superiore del labbro; sulle placche delle anse, palmette e girali; lungo lorlo, su fondo a risparmio, doppia catena di puntini separata L71 L71 da una linea continua a vernice nera. Il lato principale del vaso presenta sul collo unampia fascia risparmiata ornata da fori di loto stilizzati legati da archetti inframezzati da punti. Le scene fgurate sono incorniciate in alto da una fascia di linguette nere su fondo risparmiato; ai lati, su fondo a risparmio, doppia catena di puntini separata da una linea continua a vernice nera. Solo sul lato A, sotto la scena fgurata, linea a risparmio. Sotto il piede, graffto commerciale (vd. JOHNSTON 1979, p. 111, tipo 18C, n. 2). Ricomposto da frammenti. Pittore di Napoli (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, p. 484; BEAZLEY 1963, p. 1097, 13 (inv. 26563); LANZA 1990, p. 128, tav. 88; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 45; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 26. (S.R.) L72 Cratere a colonnette, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,235, largh. m. 0,135. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Due fgure maschili ammantate; luomo posto a sinistra tiene un bastone. Decorazione secondaria: lateralmente alla scena, una doppia fascia campita da punti. Pittore della Centauromachia di Napoli (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 171, tav. 113, n. 87; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 26, p. 19, n. 14; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 83, fg. 7a; GIUDICEb 2007, p. 107, cat. n. 177, fg. 101. (M.A.V.S.) L73 Cratere a colonnette, a f.r. Palermo, collezione Arezzo di Celano. Alt. m. 0,30. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1493 (?). A) Scena di inseguimento; B) scena di conversazione. A: fgura maschile nuda al centro (Teseo?), incedente verso destra con la gamba sinistra in avanti, il braccio destro proteso, mentre nella mano sinistra abbassata tiene una doppia lancia; porta un mantello poggiato sulla spalla sinistra ed il petaso. Si spinge verso una fgura femminile che fugge verso destra, ma con il volto retrospiciente ed il braccio destro sollevato indietro; indossa un peplo a ftte pieghe con kolpos; ha i capelli raccolti L73 154 Catalogo L72 L73 L74 155 Catalogo dietro la nuca in uno chignon e trattenuti da una taenia in fronte; indossa una collana e orecchini circolari. A sinistra della scena unaltra fgura femminile retrospiciente incedente verso sinistra; anche questa indossa chitone ed himation, e porta i capelli raccolti dietro la nuca in uno chignon. B: tre personaggi stanti in conversazione; al centro una fgura femminile stante, di proflo a sinistra, avvolta in un lungo mantello che le lascia scoperti solo lorlo del chitone ed i piedi; porta i capelli raccolti dietro la nuca in uno chignon; ai lati due fgure maschili stanti, volte verso il centro e con il braccio destro sollevato. Entrambi indossano himatia a pieghe. Decorazione secondaria: sulla fascia esterna del labbro, catena di boccioli di loto allungati uniti da archetti; sul margine superiore del labbro, doppia fascia di punti; sul collo, solo in A, boccioli di loto lanceolati uniti ad archetti. Sopra la scena principale, kyma; ai lati, due fasce di foglie di edera; in basso, linea risparmiata. Manieristi tardi (R. Salibra). Pittore della Centauromachia di Napoli (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, p. 484; SALIBRA 2002, pp. 12-13, n. 5, fgg. 14-15; GIUDICEb 2007, pp. 107-108, cat. n. 178, fg. 102. (P.L.) L74 Hydria, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Da sinistra, una fgura femminile seduta tende le braccia in avanti nellatto di ricevere una cassetta da una donna che la fronteggia. Dietro la donna seduta, un kalathos. Rimane visibile il braccio di una fgura perduta. Maniera del pittore della Centauromachia di Napoli (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 901-902, 905-906, fg. 101; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 82; GIUDICEb 2007, pp. 106-107, cat. n. 176, fg. 100. (M.A.V.S.) Pittore di Orfeo L75 Cratere a colonnette, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4186. Alt. m. 0,395. Proveniente da Camarina. A) Komos; B) fgura femminile tra due giovani ammantati. L75 L75 A: allestrema sinistra una fgura virile barbata nuda, in movimento verso destra. Indossa la clamide sulle spalle ed ha il capo cinto da una corona dalloro; porta con entrambe le mani due faccole accese. Davanti a lui, incedente verso destra, un giovane, con un himation appoggiato sulla spalla sinistra e sul capo una corona. Il giovane suona laulos e davanti a lui, raffgurato nellatto di danzare, un terzo personaggio barbato, con clamide sulle spalle e ai piedi alti calzari. Porta la mano destra sul capo e muove in avanti la sinistra, mentre ha un piede sollevato in un saltello. B: al centro della scena una donna stante, di proflo a sinistra. Indossa chitone ed himation e porta i capelli raccolti in un toupet. Si rivolge ad un giovane di proflo verso destra, vestito di ampio himation, che le tende la mano sinistra. Alle spalle della fgura femminile un secondo personaggio maschile stante, di proflo a sinistra, vestito di himation, che impugna con una mano un bastone nodoso. Decorazione secondaria: la faccia superiore del labbro ornata da boccioli di loto stilizzati uniti da archetti. Sulle placche delle anse, palmette e girale. Lungo lorlo, su fondo a risparmio, duplice fla di punti alternati a linee continue a vernice nera. Sul collo del vaso, catena di boccioli di loto stilizzati uniti da archetti inframezzati da puntini a vernice nera. Un fregio di linguette nere su fondo a risparmio incornicia in alto le due scene fgurate, delimitate ai lati da una duplice fla di punti alternati a linee continue a vernice nera ed in basso da una fascia risparmiata. La parte inferiore del corpo del vaso decorata da unampia fascia risparmiata e da una raggiera a denti di lupo a vernice nera. Pittore di Orfeo (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, pp. 162-163, n. 696, tav. 73 (inv. 1670); BEAZLEY 1963, p. 1104, n. 9 (inv. 696); BARRESI, VALASTRO 2000, pp. 100-101, n. 79 (inv. 4186); GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 45; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 19. (S.R.) L76 Cratere a colonnette, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6332. Alt . m. 0,38, largh. m. 0,285. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 68 (scavi Pelagatti). A) Scena di gara con larco; B) scena di conversazione. A: allestrema sinistra una fgura maschile nuda barbata, di tre quarti, in ginocchio, rappresentata nellatto di scoccare una freccia tesa su un grande arco a doppia curvatura. Al centro, una seconda fgura maschile stante, di tre quarti a destra, vestita di himation che gli lascia scoperte entrambe le spalle e corona dalloro sul capo, si appoggia ad un bastone nodoso e volge il capo a sinistra verso larciere in ginocchio. Luomo potrebbe essere larbitro della gara. A destra, una L76 156 Catalogo L76 157 Catalogo terza fgura virile nuda, stante di prospetto, regge lungo il fanco sinistro un arco a doppia curvatura. Questi, del quale non visibile la testa, tende la mano destra puntando lindice verso la freccia tesa dallarciere in ginocchio. In alto a sinistra pende una faretra decorata da un motivo ad onde intervallato da linee verticali, mentre allestrema destra chiude la scena un elemento circolare su alto sostegno tubolare, bersaglio utilizzato nella gara con larco (SalibraCaruso identifcano larciere con Eurito e la fgura allestrema destra con Eracle). B: tre fgure vestite di himatia. Da sinistra, la prima fgura maschile di proflo a destra e con bastone nodoso si volge verso una fgura femminile di proflo a sinistra. Chiude la scena una fgura maschile di proflo a sinistra e bastone nodoso. Decorazione secondaria: sulla faccia superiore del labbro, fascia di fori di loto stilizzati; sullattacco superiore delle anse, palmette tra foglie a lyra; lungo lorlo del vaso, duplice fla di punti alternati a linee continue a vernice nera su fondo a risparmio; sul collo, catena di boccioli di loto stilizzati uniti da archetti inframezzati da puntini a vernice nera su fondo a risparmio; sopra le scene fgurate, un fregio di linguette nere su fondo a risparmio; ai lati delle scene, duplice fla verticale di punti alternati a linee continue a vernice nera; sotto le scene, una fascia risparmiata. La parte inferiore del corpo del vaso decorata da unampia fascia risparmiata e da una raggiera a denti di lupo a vernice nera. Pittore di Orfeo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: DI STEFANO 2001, p. 46, fg. 49; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 9, p. 20, n. 19; SALIBRA, CARUSO 2005, pp. 4156, fgg. 15; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 84, fg. 8b; GIUDICEb 2007, p. 113, cat. n. 188, fg. 109. (M.A.V.S.) Manieristi tardi: Pittore di Oreste L77 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6262. Alt. m. 0,354; diam. m. 0,292. Proveniente da Camarina. A) Nike e cavaliere; B) colloquio tra ammantati. A: domina la scena la fgura di un cavaliere in movimento verso destra. Indossa unampia clamide bordata di nero, che lascia scoperte la spalla e la gamba destra, e porta ai piedi alti calzari a stringhe. Il giovane stringe le redini con ambedue le mani e regge con la destra una doppia lancia. Di fronte, una fgura femminile stante con le ali spiegate (Nike), di proflo a sinistra. Indossa il peplo dorico ornato in vita da una fascia nera e ha i capelli raccolti in un toupet e trattenuti da una taenia. Con la destra si appoggia ad una lancia mentre porta al fanco la mano sinistra. B: Tre giovani (immagine inedita). Decorazione secondaria: lungo lorlo, su fondo L78 L78 a risparmio, duplice fla di punti alternati a linee continue a vernice nera. Sul collo del vaso, catena di boccioli di loto stilizzati uniti da archetti inframezzati da puntini a vernice nera. Un fregio di linguette nere su fondo a risparmio incornicia in alto la scena, che delimitata ai lati da una duplice fla di punti alternati a linee continue a vernice nera ed in basso da una fascia risparmiata. Integro. Pittore di Oreste (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1113,8; MANNACK 2001, p. 143, n.O.8; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 45; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 22.
(S.R.) L78 Cratere a colonnette, a f.r. Palermo, collezione Arezzo di Celano. Alt. m. 0,48. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1347. A) Cavalieri; B) giovani stanti. A: tre cavalieri al galoppo verso d. Il primo retrospiciente. Indossano tutti una clamide legata al collo, bordata da una fascia nera, mentre il petaso gli scende sulla schiena; una taenia cinge loro la testa; calzano le krepides. B: due coppie di giovani stanti. I giovani sono luno di fronte allaltro. Indossano un lungo mantello che lascia scoperta solo una spalla. Hanno in mano un lungo bastone ed uno strigile. Decorazione secondaria: sullorlo, due fle di punti paralleli separati da una fascia di colore nero; sul collo, fori di loto intrecciati; sulla spalla, ovuli; la scena incorniciata da una fascia risparmiata con puntini tra linee di vernice; sotto la scena decorata fascia di vernice diluita e denti di lupo. Manieristi tardi (R. Salibra) Pittore di Oreste (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, p. 484; LANZA 1990, p. 134, sep. 1347; SALIBRA 2002, pp. 10-12, n. 4, fgg. 11-13; GIUDICEb 2007, pp. 116-117, cat. n. 195, fg. 115.
(G.S.C.)
Pittore di Hephaistos L79 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 28923. Alt. m. 0,38. Proveniente da Camarina, necropoli settentrionale. A) Due cavalieri; B) tre ammantati. A: due cavalieri con doppia lancia in groppa a destrieri al galoppo verso d.; vestono entrambi una clamide orlata da una fascia di colore nero, portano allacciato al collo il petaso, e, ai piedi, krepides. B: inedito. L79 158 Catalogo L79 L80 159 Catalogo Decorazione secondaria: sullorlo, doppia fla di punti, ai lati di una linea a vernice nera; sul collo, boccioli di loto discendenti legati da peduncoli ad archetto, e punti; sopra la scena fgurata, bastoncelli; ai lati, punti tra righe a vernice nera; sotto, fascia a risparmio. Pittore di Hephaistos (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1115, 18; MANNACK 2001, p. 131, H.18, tav. 60. (G.S.C.) L80 Pelike, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 18426. Alt. m. 0,259, largh. m. 0,149. Proveniente da Camarina. A) Figure maschile e femminile; B) due giovani. A: da sinistra, una fgura femminile seduta, vestita di chitone, himation e col capo coperto dal sakkos, poggia il braccio destro sulla spalliera della sedia; osserva un giovane coperto da himation, il quale si appoggia ad un bastone e le porge con la destra sollevata uno specchio. Con la sinistra regge un phormiskos e indica una cicogna. B: due giovani coperti da mantello; la fgura di sinistra si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: sul collo, foglie tra due listelli; ai lati delle scene, motivo a zig-zag. Integro. Pittore di Hephaistos (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ARIAS 1941, p. 5, tav. 7,4 (da Gela); BEAZLEY 1963, p. 1116, 38; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 51; MANNACK 2001, pp. 3436, 133, H.38. (M.A.V.S.) Pittore del Duomo L81 Cratere a colonnette, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22775. Alt. m. 0,464, diam. m. 0,43. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 148. A) Partenza di guerriero; B) ammantati a colloquio. A: al centro della scena, un giovane nudo - retrospiciente, il corpo di tre quarti a destra - siede su una roccia, su cui adagiato un mantello. Ha i capelli trattenuti da una taenia e porta sulle spalle il petasos; il fodero di una spada gli pende lungo il fanco sinistro. Trattenendo con le mani incrociate il ginocchio sinistro piegato, si rivolge indietro verso un personaggio virile barbato stante, di proflo a destra. Costui ha il capo cinto da una corona di foglie ed indossa un ampio himation, ornato da una fascia nera. Si appoggia ad un bastone nodoso e colloquia con il giovane che lo precede, davanti al quale raffgurata una donna, stante, il volto di proflo a destra, il corpo di prospetto. Essa indossa un peplo a ftte pieghe, decorato da una banda nera e fssato sulle spalle da due fbbie, ed ha sul capo un diadema. Mentre solleva con la destra un elmo attico con alto lophos e paragnatidi, trattiene con la sinistra un grande scudo poggiato a terra, ornato da un tralcio di foglie come episema. La donna si rivolge ad un terzo personaggio virile nudo, di proflo a sinistra, la gamba sinistra piegata in avanti. Costui - il mantello poggiato sulle spalle, i capelli trattenuti da una taenia e dietro il capo il petasos - si appoggia ad una doppia lancia e porta, appesa al fanco, una corta spada. B: uomo e tre giovani (immagine inedita). L81 Decorazione secondaria: sul lato principale del vaso, un fregio di linguette nere su fondo a risparmio incornicia in alto la scena, che delimitata lateralmente da una duplice fla di punti alternati a linee continue a vernice nera e in basso da una fascia risparmiata. Sotto il piede, graffto. Integro. Pittore del Duomo (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 800-803, tav. 49; BEAZLEY 1963, p. 1117,1; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 45; MANNACK 2001, p. 126, D.1, tav. 32; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 23.
(S.R.) Pittore di Oxford 529 L82 Cratere a campana, a f.r. Oxford, Ashmolean Museum, inv. 529. Alt. m. 0,406. Proveniente da Camarina. A) Guerrieri; B) uomini a colloquio. A: a sinistra, un uomo barbato medica lavambraccio di un giovane nudo seduto su un blocco rettangolare. Dietro costui un secondo giovane nudo, con chlamys e petaso, regge una lancia; nel campo, uno scudo e una lancia. A destra, un uomo barbato, vestito di himation, si appoggia ad un bastone e parla ad un giovane nudo seduto in secondo piano; tra i due uomini, in alto, un elmo e, in basso, uno scudo. B: scena di colloquio tra quattro fgure maschili. Tutti gli uomini sono coperti da himation; quelli ai lati reggono un bastone. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona dalloro e fascia di ovuli; ovuli intorno alle anse; sotto la scena, meandro continuo. Integro. Pittore di Oxford 529 (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: GARDNER 1905, pp. 25 e 66-67; BEAZLEY 1927, p. 21, tavv. 24,3 e 25,8; BEAZLEY 1963, p. 1119, 1; PARIBENI 1963, p. 809, fg. 984; BEAZLEY 1971, p. 453; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47; MANNACK 2001, pp. 39 e 144, OX.1, tavv. 38a38b; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 18; KEPHALIDOU, vd. vol. II, c.d.s. (M.A.V.S.) L84 160 Catalogo L82 L84 161 Catalogo L83 Cratere a colonnette, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (gi Siracusa 23791). Proveniente da Camarina. A) Partenza di guerriero; B) ammantati a colloquio. A) oplita che si arma; B) tre giovani ammantati. A: giovane ignudo seduto su un drappo sopra una roccia: rivolto a d. e retrospiciente, ha busto di prospetto e gambe di proflo e con la mano d. si appoggia ad una lunga asta. Sotto lascella s. pende una corta spada nel fodero sospeso ad un balteo che in diagonale gli attraversa il petto da d. a s.; ai piedi alti sandali a strisce di cuoio. Alla sua s. una Nike di tre quarti dalle ampie ali decorate a punti e linee verticali rivolta verso il giovane: la capigliatura, trattenuta da un nastro sulla fronte, si bipartisce sulle spalle con una coppia di trecce su ogni lato. Veste peplo a ftte pieghe. Con la mano d. offre al giovane un elmo attico con paragnatidi e basso lophos, mentre trattiene, con la s., un grande scudo circolare appoggiato al suolo. A s. una fgura maschile barbata, stante, di tre quarti con testa di proflo rivolta al giovane: indossa un himation che gli lascia scoperta la spalla d. e si raccoglie sul braccio s. piegato a reggere una corta spada infoderata, mentre la mano d. appoggiata sul fanco. In basso a d., si intravede, dietro di lui, un bastone. Nel campo, in alto a s., un pinax (?) B: tre giovani vestiti di himatia. La fgura centrale, di tre quarti, volge la testa, di proflo, alla fgura di fronte a lui: ha la spalla d. scoperta e dallo stesso lato appoggia la mano al fanco mentre, nella s., impugna uno strigile rivolto verso lalto. Alle sue spalle, a d., un altro giovane, similmente abbigliato e nello stesso atteggiamento, si appoggia, a s., ad un bastone. Di fronte a loro un terzo giovane, raffgurato di tre quarti da tergo, col medesimo abbigliamento, si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: sulla superfcie superiore del labbro, foglie lanceolate; sulle piastre delle anse, due palmette ioniche a vernice nera. Il labbro decorato con tre linee concentriche intramezzate da due fle di punti. Stesso motivo ai lati delle scene fgurate al di sopra delle quali sono bastoncelli. Sul collo, boccioli di loto, stilizzati e penduli, uniti da archetti intrecciati. Fascia a risparmio sotto la scena. Integro, con scheggiature. Pittore di Oxford 529 (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1119,3; MANNACK 2001, p. 144, OX.3; GIUDICEc 2003, p. 9, nota n. 18. (S.S.) Gruppo dei Tardo-Manieristi: indeterminati L84 Stamnos, a f.r. Scicli, collezione Spadaro. Alt. m. 0,35. Proveniente da Camarina. A) Scena di partenza di un guerriero; B) tre fgure ammantate. A: al centro, un guerriero stante, con pileo sul capo, si appoggia con la sinistra ad una doppia lancia, mentre al suo braccio destro si appoggia, con entrambe le mani, un fanciullo nudo. Alla destra di questultimo si trova una fgura femminile, vestita di peplo e spada legata alla vita mentre alla sinistra una fgura maschile solleva il braccio destro tenendo con la sinistra due lance appoggiate alla spalla. B: tra due fgure femminili ammantate si trova, di proflo verso s., un uomo barbato e coperto da mantello che si appoggia con la mano ad un bastone. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia di meandro alternata a croci; sul collo, fascia di linguette; sullorlo, giro di ovuli. Gruppo dei Tardo-Manieristi indeterminati (J.D. Beazley). 450-425 a.C. L83 Bibl.: BENNDORF 1867, c. 115; BENNDORF 1883, pp. 84- 85, tav. 39, 1; BEAZLEY 1963, p. 1121,19; Kunstwerke der Antike: mnzen und medaillen, A.G., Basel, sale catalogue, Sonderliste R (december 1977), p. 54, n. 59; SHEFOLD, JUNG 1989, p. 73, fg. 54; Christie, manson and Woods, sale catalogue, 28.4.1993, 57-59, n. 24; LIMC, I, s.v. Amphiaraos, n. 73, tav. 568; MANNACK 2001, p. 147, UI.19; SALIBRA 2006, pp. 335-336, fg. 1 a-b; BLANCK 2006, p. 321, fg. 10. (M.A.V.S.) L85 Cratere a colonnette, a f.r. Luogo di conservazione attuale sconosciuto, ex collezione Arezzo di Donnafugata. Alt. m. 0,50. Proveniente da Camarina. A) Carro e Nike; B) inedito. A: un auriga di proflo verso d., con lunga xystis fttamente panneggiata, alla guida di una quadriga. Dietro ai destrieri una Nike in volo verso s.; ha i capelli raccolti da una taenia, veste il chitone e regge in mano una benda che sembra porgere al giovane auriga. Gruppo dei Tardo-Manieristi indeterminati (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BENNDORF 1867, c. 115; BENNDORF 1883, p. 104, n. 3, tav. 53, 3; BEAZLEY 1963, p. 1122; MANNACK 2001, p. 148, UI.21. (G.S.C.) Pittore dellAccademia L86 Cratere a colonnette, a f.r. Camarina, Mus. Arch. Reg., sine inv., ex collezione Carratello. Alt. m. 0,36. Proveniente da Camarina, necropoli del Piombo. A) Scena di simposio; B) tre ammantati a colloquio. A: tre fgure maschili, con corona dalloro intorno al capo, sono sdraiati su due klinai tra cuscini. Al di sotto di queste due, trapezai e uno sgabello (?). Il barbato al centro retrospiciente mentre quello di destra regge in mano una coppa. Nel campo una benda. B: tre ammantati a colloquio; la fgura centrale si appoggia ad un bastone mentre il giovane a d. solleva un braccio. Decorazione secondaria: lungo lorlo del vaso, duplice fla di punti alternati a linee continue a vernice nera su fondo a risparmio; sul collo, catena di boccioli di loto stilizzati uniti da archetti inframezzati da puntini a vernice nera su fondo a risparmio; sopra le scene fgurate, un fregio di linguette nere su fondo a risparmio; ai lati delle scene, duplice fla verticale di punti alternati a linee continue a vernice nera; sotto le scene, una fascia risparmiata. La parte inferiore del corpo del vaso decorata da unampia fascia a vernice e da una raggiera a denti di lupo a vernice nera. Attribuito ad un tardo manierista vicino al pittore dellAccademia (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1973a, p. 149, n. 442, tav. 47; MOSTRA DELLA SICILIA GRECA 1984, p. 169, n. 217; LA SICILIA GRECA 1989, pp. 121-122, n. 139, fg. 139 a-b; DI STEFANO 1998, p. 226, fg. 25; GIUDICEb 2006, pp. 217-218, cat. n. 86; GIUDICEb 2007, p. 124, cat. n. 210, fg. 121. (S.S.) 162 Catalogo L85 L86 L87 L88 163 Catalogo L87 Cratere a colonnette, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 8622. Alt. m. 0,30. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 332, scavi 1972. A) Scena di simposio; B) tre personaggi ammantati a colloquio. A: tre giovani, con corona dalloro intorno al capo, sono sdraiati su due klinai. Al di sotto di queste due, trapezai. I due giovani posti lateralmente volgono lo sguardo verso il centro reggendo in mano, quello di sinistra una coppa, quello di destra uno skyphos. Tra i giovani, in alto, due corone. B: tre giovani avvolti nel mantello; lefebo posto a d. si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: orlo decorato da una fascia con due fle di punti separate da una linea orizzontale; entrambe le scene sono delimitate lateralmente da due fasce risparmiate e punteggiate, superiormente, da una fascia di linguette e tratti verticali; sul collo del lato A, bottoni di loto intrecciati delimitati superiormente e inferiormente da una linea verniciata. Pittore dellAccademia (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 247; DI STEFANO 1999, p. 28, fgg. 8-9; SALIBRA 1999, p. 46, nota 18; GIUDICE, MESSINA 2006, p. 55, n. 18; GIUDICEb 2006, p. 217, n. 85, fg. 9a; GIUDICEb 2007, pp. 124-125, cat. n. 211, fg. 122. (S.S.) Pittore del Lavacro L88 Hydria, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa, inv. KPM 1904), sine inv. Alt. m. 0,075, largh. 0,06. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Busto di fgura maschile, vestito di corto chitone allacciato alla vita, clamide e petasos sulle spalle, tiene con la sinistra una lunga lancia e la destra appoggiata al fanco. Decorazione secondaria: alla base del collo, fregio a fori di loto. Pittore del Lavacro (J.D. Beazley). 425-420 a.C. (V. Sabetai). Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1130, 153; LANZA 1990, p. 93, n. 96, tav. 56; SABETAI 1993, p. 30, H4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52. (M.A.V.S.) L89 Lekythos aryballica, a f.r. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 1846. Alt. m. 0,08. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 34/81. Figura femminile in chitone ed himation stante a destra con una benda in mano. Pittore del Lavacro (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEc 2003, p. 11, nota n. 47, p. 21, n. 25; GIUDICEb 2006, p. 218, n. 87; GIUDICE, MESSINA 2006, pp. 31, 56, cat. 19, fg. 24; GIUDICEb 2007, p. 126, cat. n. 214, fg. 125. (M.A.V.S.)
Pittore di Hasselmann L90 Pelike, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26615. Alt. m. 0,208. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. A) Figure maschili; B) fgura maschile. A: a sinistra, un uomo barbato coperto da himation, di proflo a destra, tiene col braccio destro proteso un bastone; dinanzi, un giovane guerriero con clamide, petaso e calzari stringati. B: scena lacunosa; visibile una fgura maschile coperta da himation che tende in avanti il braccio destro. Decorazione secondaria: sul collo, fascia di ovuli; sotto la scena, una linea a risparmio. Ricomposta. Sotto il piede, graffto commerciale (vd. JOHNSTON 1979, pp. 142143, type 17E, III; JOHNSTON 2006, p. 133, tipo 16E, n. 37). Pittore di Hasselmann (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1136, 17; LANZA 1990, p. 145, n. 2, tav. 100; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 51; GIUDICEc 2003, p. 11, nota n. 47. (M.A.V.S.) Pittore di Kleophon e sua maniera L91 Cratere a calice, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23794. Alt. m. 0,38. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. A) Scena musicale; B) ammantati a colloquio. A: al centro della scena una fgura femminile panneggiata, di proflo a destra, con i capelli L91 164 Catalogo L89 L90 L91 L92 165 Catalogo raccolti in un toupet. La fanciulla, seduta su klismos, suona il barbytos. Davanti a lei, una seconda fgura femminile, di proflo a sinistra, vestita con peplo a ftte pieghe. La donna regge con una mano una piccola larnax, mentre con laltra sembra rivolgersi alla compagna di fronte. Dietro la donna seduta raffgurata una terza fgura femminile, stante davanti ad uno sgabello. Ha i capelli raccolti nel sakkos, da cui fuoriesce un ciuffo sopra lorecchio, ed indossa un peplo a ftte pieghe; anchessa suona la lyra a sette corde. Sullo sfondo, appeso in alto, un dittico. B: Man and youths (J.D. Beazley). Decorazione secondaria: sotto il labbro del vaso, corona di foglie dalloro verso sinistra e linea risparmiata. La scena fgurata delimitata in basso da due fasce a risparmio che racchiudono un meandro quadruplo alternato a riquadri con scacchiera. Pittore di Kleophon (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: DELLA SETA 1922, p. 101, fg. 91 c; LICHT 1925-28, p. 59; ARIAS 1941, p. 7, tav. 11,1; BYVANCK, QUARLES VAN UFFORD 1950, p. 211, fg. 9, tav. 3; GUALANDI 1962, p. 349, tav. 110 a; BEAZLEY 1963, p. 1144, 18; BEAZLEY 1971, p. 456; MATHESON 1995, p. 288, tav. 178; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46. (S.R.) L92 Hydria, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa), inv. 24135. Alt. m. 0,30, largh. m. 0,255. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, adiacenze sep. 910. Nike, vestita di peplo e con capo cinto da una taenia, si volge a destra verso una fgura maschile che tiene in mano una cetra. Decorazione secondaria: alla base del collo, fascia di palmette ioniche con volute; attorno allansa, giro di ovuli. Pittore di Kleophon (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: GUALANDI 1962, p. 352, tav. 114, a; BEAZLEY 1963, p. 1147, 65; LANZA 1990, p. 92, n. 77, tav. 53; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52. (M.A.V.S.) L93 2 Cratere a calice, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. 2 Il secondo frammento potrebbe essere quello gi inserito in ARV 1 700, 78 ed attribuito dallo stesso Beazley al gruppo di Polignoto. V. anche OAKLEY 1984, p. 125, cat. n. 17. Arch. Reg. gi a Siracusa, 1) inv. 24121; 2) inv. 24119. 1) Alt. m. 0,28; largh. m. 0,21; 2) Alt. m. 0,09; largh. m. 0,05. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, adiacenze sep. 819. 1) Frammenti combacianti appartenenti alla parte inferiore del corpo del vaso. Si individua la fgura di un guerriero, armato, in corsa verso sinistra. Indossa un chitonisco privo di maniche, stretto in vita ed ornato da losanghe e punti. Con la mano sinistra impugna lo scudo (episema: stella). In basso, tra le gambe del guerriero, una lunga spada. 2) Parte superiore di due fgure panneggiate. La donna a sinistra, in corsa, ha i capelli raccolti in un toupet ed indossa il peplo. Di fronte, una seconda fgura, di cui si intravede il braccio destro, in parte coperto da un chitone a mezze maniche. Ghali-Kahil interpreta i personaggi raffgurati come Elena e Menelao. Decorazione secondaria: la scena fgurata delimitata in basso da un fregio a meandro alternato a riquadri con croce di SantAndrea e puntini. Maniera del pittore di Kleophon (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: GHALI-KAHIL 1955, p. 90, n. 71, tav. 64, 1-2; BEAZLEY 1963, p. 1149, 13; LANZA 1990, pp. 89-90, nn. 54 e 56, tavv. 51 e 52; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46. (S.R.) L93 L96 L94 Frammento, a f. r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,055, largh. m. 0,06. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Parte inferiore di fgura femminile di proflo verso sinistra vestita di chitone a ftte pieghe. Pittore di Kleophon (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 169, tav. 111, n. 43; GIUDICEc 2003, p. 11, nota n. 37, p. 22, n. 34; GIUDICEb 2006, p. 218, n. 92; GIUDICEb 2007, p. 136, cat. n. 237. (M.A.V.S.) L95 Skyphos, a f.r. Palermo, collezione Collisani, inv. R35 (destinato a Petralia Sottana, Mus. Civ. Antonio Collisani). Alt. m. 0,193. Proveniente da Camarina. A-B) Komos. A: efebo nudo con mantello appoggiato sulle spalle, stante a sinistra, suona il doppio fauto; lo guarda, a destra, un secondo efebo con mantello sulle spalle che si allontana tenendo una kylix nella mano sinistra ed un bastone nella mano destra abbassata. B: efebo nudo con clamide sulle spalle, stante a sinistra, suona la lyra; lo guarda a destra un altro efebo, anche questo con clamide sulle spalle, che si allontana. Decorazione secondaria: sotto le scene fascia di meandro; sullorlo fascia di ovuli; sotto le anse palmette. Privo di unansa. Pittore di Kleophon. La decorazione secondaria opera del pittore di Penelope (D. Leibundgut Wieland). 430 a.C. Bibl.: ISLER, SGUAITAMATTI 1990, pp. 135-136, n.193, tav.31; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 49; GIUDICEb 2006, p. 218, n. 91; GIUDICEb 2007, p. 136, cat. n. 236. (M.A.V.S.) L96 Cratere a campana (?), a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (depositi). Alt. m. 0,039, largh. m. 0,053. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata si conserva la testa di una fgura maschile di proflo a destra. Il personaggio indossa lhimation. Pittore di Kleophon (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 137, cat. n. 238, fg. 138. (S.R.) L97 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (depositi). Alt. m. 0,10, largh. m. 0,067. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata si conserva la met superiore di una fgura maschile stante, di proflo a destra. Superfcie fortemente abrasa. Pittore di Kleophon (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 137, cat. n. 239, fg. 139. (S.R.) 166 Catalogo L94 L95 L97 L98 L99 167 Catalogo L98 Cratere a campana, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (depositi). Alt. m. 0,142, largh. m. 0,109. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Colloquio tra ammantati. Della scena fgurata rimane parte di un personaggio maschile vestito di himation. Luomo, raffgurato stante di proflo a destra, rivolto verso una seconda fgura posta di fronte, di cui si conservano il braccio e la mano destra protesi. Scheggiature sulla superfcie. Pittore di Kleophon (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 138, cat. n. 241, fg. 141. (S.R.) L99 Frammento di vaso di forma aperta, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (depositi). Alt. m. 0,098, largh. m. 0,127. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata si conserva la met inferiore di una fgura maschile panneggiata, stante di proflo a sinistra. Scheggiature sulla superfcie. Pittore di Kleophon o sua maniera (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, pp. 137-138, cat. n. 240, fg. 140. (S.R.) L100 Frammento di vaso di forma aperta, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (depositi). Alt. m. 0,065, largh. m. 0,094. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Della scena fgurata rimane parte di una fgura virile stante, vestita di himation, volta a sinistra e con il braccio destro piegato in avanti. Scheggiature sulla superfcie. Pittore di Kleophon (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, pp. 138-139, cat. n. 242, fg. 142. (S.R.) L101 Hydria (?), a f. r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Testa di Dioniso barbato, cinto da mitra, davanti a cui si intravede, a destra, una testa di menade con corona con foglie di edera. Sopra K (forse di KALOS). Vicino al pittore di Kleophon (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 899, 905-906, fg. 100; GIUDICEb 2006, p. 218, n. 90; GIUDICEb 2007, p. 136, cat. n. 235, fg. 137. (M.A.V.S.) L100 Pittore del Dinos L102 Cratere a campana, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 30747. Alt. m. 0,445. Proveniente da Camarina, necropoli orientale, contrada Piombo, dalla stessa sepoltura da cui provengono le hydriai cat. M1-M2. A) Scena di congedo; B) Re e due donne. A: a sinistra un uomo, barbato, coronato e vestito di himation, si appoggia ad un bastone e si volge a destra verso una fgura femminile vestita di un peplo, del quale, con la sinistra, solleva un lembo, mentre con la destra abbassata regge unoinochoe. Dinanzi, un altare e un giovane guerriero nudo che, con chlamys sulle spalle ed elmo, regge con la sinistra uno scudo ed una lancia, mentre con la destra porge alla giovane una phiale. A destra, una fanciulla vestita di chitone stringe la mano, nel gesto di dexiosis, a un giovane, che regge con la sinistra due lance. Sopra le fgure, a partire da sinistra, iscrizione (vd. Beazley 1963). B: da sinistra, una fgura femminile, rappresentata di tre quarti, vestita di chitone ed himation, e con sakkos sulla testa, guarda verso un uomo barbato. Costui, vestito di himation, si appoggia con la destra ad una lancia e si rivolge ad una seconda fgura femminile vestita di chitone, himation e sakkos. Decorazione secondaria: sotto il labbro, corona dulivo e fascia di ovuli; attorno alle anse, giro di ovuli; sotto le anse, palmette e giragli; sotto la scena, meandro alternato a motivo a scacchiera. Pittore del Dinos (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1912, pp. 369-371, fg. 20; LIBERTINI 1929, p. 93, fg. 24; BEAZLEY 1935, pp. 486-488, fgg. 11-12; ARIAS 1941, pp. 10-11, tavv. 20-21; BROMMER 1960 2 , p. 268, B1; BEAZLEY 1963, p. 1153, 17; KRON 1976, p. 264, P8, tav. 13,2; HARRISON 1979, p. 72, tav. 6,3; LIMC I, s.v. Akamas, p. 440, n. 25; CARPENTER 1989, p. 336; REEDER 1995, pp. 159-160, n. 20; PELAGATTI 1996, p. 12; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 47; GIUDICEc 2003, p. 12, nota 50; Miti Greci 2004, p. 141, cat. n. 108. MATHESON 2005, p. 28, fg. 3, 4; PELAGATTI, CORDANO, Trib attiche a Camarina, c.d.s. (M.A.V.S.) Pittore del Louvre G 443 L103 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26561. Alt. m. 0,28. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1222. A sinistra, una fgura femminile, vestita di chitone 168 Catalogo L102 L101 L102 L103 L104 169 Catalogo e rivolta verso destra; le sta accanto un giovane che, coperto da himation e seduto su klismos, suona la lyra eptacorde. Dinanzi a costui, si trovano un airone e una fgura femminile con chitone; la donna regge con la sinistra un Eros ad ali aperte, che labbraccia. Nel campo appesa una corona. Decorazione secondaria: sullorlo, ovuli; sul collo, palmette; attorno alle anse, ovuli; sotto la scena, fascia di doppio meandro alternata a croci di SantAndrea. Integra. Pittore del Louvre G 443 (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, p. 484; BEAZLEY 1963, p. 1160; LANZA 1990, p. 120, n. 1, tav. 80; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52; (M.A.V.S.) L104 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22563. Alt. m. 0,28. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1222. Scena di gineceo. Al centro della scena una fgura femminile stante a destra. La donna, con i capelli raccolti in un toupet, ha il braccio destro proteso e regge con la mano sinistra un cofanetto, rivolgendosi verso una seconda fgura femminile. Costei, seduta sul klismos davanti ad una grande porta, indossa chitone ed himation; porta i capelli raccolti in un toupet, trattenuti da una benda sovraddipinta. Chiude la scena a sinistra una terza fgura muliebre stante, vestita di chitone. La donna - il corpo di prospetto, il capo di proflo a destra - regge con una mano uno specchio mentre con laltra si appoggia ad un klismos. Decorazione secondaria: lungo lorlo e alla base delle anse, catena di ovuli su fondo risparmiato; alla base del collo, delimitata da linee a risparmio, catena di palmette sorgenti da girali alternate a boccioli di loto. La scena fgurata incorniciata in basso da una fascia a meandro a destra alternato a riquadri con croce greca circondata da punti. Integra. Appartiene al ciclo del ceramografo della Coll. Christie (P.E. Arias). Confronta con il pittore del Louvre G 443 (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, p. 484; ARIAS 1941, p. 13, tav. 28, 1; LANZA 1990, pp. 120-121, n. 3, tav. 81; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52; GIUDICEc 2003, p. 12, nota n. 57, p. 19, n. 9; GIUDICEb 2006, p. 216, n. 73; GIUDICEb 2007, p. 144, cat. n. 253. (S.R.) Pittore di Monaco 2335 L105 Cratere, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,031, largh. m. 0,049. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico, scavi Orsi 1906. Della scena fgurata si conservano le mani di una fgura rappresentata nellatto di suonare il doppio aulos. Pittore di Monaco 2335 (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICEc 2003, p. 10, nota n. 28, p. 22, n. 40; GIUDICEb 2007, p. 145, cat. n. 256, fg. 148. (S.R.) L106 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24091. Alt. m. 0,079. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Figura femminile, vestita di chitone ed himation e con i capelli raccolti in un toupet, si volge verso destra col capo e regge con la mano destra una phiale. Pittore di Monaco 2335? (G. Giudice). 420 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 95, tav. 58, n. 116; GIUDICEb 2006, p. 218, n. 93; GIUDICEb 2007, p. 144, cat. n. 255. (M.A.V.S.) Aison L107 Hydria, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 254. Figura femminile con peplo rivolta verso sinistra, raffgurata nellatto di sollevare con la destra una plemochoe; sono visibili altre due teste femminili; una con taenia sul capo, laltra con diadema. Decorazione secondaria: alla base del collo, fascia di ovuli. Aison (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, p. 822, fg. 38; BEAZLEY 1963, p. 1176, 21; CRAMERS 1980, p. 182, A 25; GIUDICEc 2003, p. 12, nota n. 53. (M.A.V.S.) L108 Lebes gamikos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23930. Alt. m. 0,17. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 615. AB) Scena di gineceo. A: al centro, una fgura femminile frontale con il capo a sinistra, vestita di chitone, con diadema sui capelli e armille al braccio sinistro, offre un nastro ad unaltra fanciulla. Questa, vestita di peplo, le porge una cassetta; a destra una terza fgura femminile, similmente abbigliata, tende con la destra una cassetta mentre con la sinistra solleva un lembo della veste; nel campo due scranne e un nastro. B: fgura femminile di proflo vestita di chitone ed himation, con i capelli raccolti dietro la nuca, porge con la destra una cassetta ad una seconda fgura femminile che, similmente abbigliata, regge con la sinistra una benda. Decorazione secondaria: fgure alate in volo sotto le anse. Aison (G. Giudice). 450-425 a.C. 170 Catalogo L107 L105 L106 L108 171 Catalogo
Bibl.: LANZA 1990, p. 29, tav. 10; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 52; GIUDICEb 2006, p. 218, n. 94, fg. 10a-b; GIUDICEb 2007, pp. 147148, cat. n. 259, fg. 151.
(M.A.V.S.) L109 Coppa apoda a f.r., fr. di. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 1848. Alt. m. 0,011, diam. m. 0,047. Proveniente da Camarina, propriet Brugaletta, LC, Casa delliscrizione. Atleta nudo. Il giovane rappresentato frontalmente con le braccia divaricate, la gamba destra piegata e aperta verso destra, quella sinistra anchessa leggermente divaricata verso lesterno. Il volto rappresentato di proflo verso destra, il capo ricciuto con corti boccoli alle basette e sulla nuca. Sono perduti le mani, il piede destro e tutta la gamba sinistra a partire dal ginocchio. Aison (G.Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: GIUDICE, MESSINA 2006, pp. 33, 57, cat. 21, fg. 26; GIUDICEb 2007, p. 148, cat. n. 260, fg. 152. (R.N.) Pittore di Kadmos L110 Cratere a calice, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 17427. Alt. m. 0,44. Proveniente da Camarina, necropoli Orientale. A) Afrodite, Eros, Arianna e Dioniso, Teseo e Athena, Poseidone; B) Artemide e Marsia, Athena ed Apollo. A: in prossimit dellansa, raffgurata in alto una fgura femminile seduta, retrospiciente a destra (Afrodite?); indossa un ampio chitone ed un himation e ha il capo cinto da un diadema; regge in mano un grande fabello. Dinnanzi, adagiata su una kline, su cui poggia un cuscino ornato da fasce nere, una giovane donna, vestita con chitone ed himation riccamente decorato. La fanciulla, di proflo a destra, ha il capo coperto dal mantello, al di sotto del quale si intravede un diadema. Le si avvia incontro un piccolo erote in volo, che regge in mano una corona. Di fronte alla donna una fgura barbata stante, panneggiata, con il corpo di prospetto ed il volto di proflo a sinistra. Luomo ha il capo cinto da una corona di edera e regge con la sinistra un tirso; sembra rivolgersi alla fanciulla, verso cui protende la mano destra. Dietro di lui, ad un livello superiore, campeggia limmagine di Athena. Armata di lancia, con elmo attico dallalto lophos sul capo, la dea incorona un giovane nudo, stante, con la clamide sulle spalle e doppia lancia nella mano destra. Sopra di lui, emerge il busto di Poseidone - il torso di prospetto, il volto di proflo - con in mano il tridente. In prossimit dellansa la fgura di un efebo ammantato, con il capo coronato ed in mano la lyra; il giovane si muove verso destra, rivolgendosi ad un compagno dai lunghi capelli, anchesso coronato, raffgurato su 109 L108 una nave a cui appoggiata una scala e dalla cui prua pende una corona. Nel campo, ramoscelli e linee che indicano i rilievi del terreno (P. E. Arias ha supposto che la scena fgurata rappresenti lepifania di Dioniso ad Arianna e la partenza di Teseo, incoronato da Athena). B: seduto su una roccia Marsia, raffgurato nellatto di suonare la cetra, con il plettro nella mano destra. Ai suoi piedi una grande anfora a punta e, sul campo in alto, un kantharos. Dietro il satiro, una fgura femminile stante, panneggiata, che regge una grande faccola accesa e porta sulle spalle una faretra. La donna, vestita di peplo a ftte pieghe, identifcabile con Artemide. Davanti Marsia, un secondo gruppo: Athena ed Apollo. La dea - stante, di proflo a destra, il capo cinto da diadema - indossa il peplo e legida. Regge con la destra una lunga lancia mentre con la sinistra offre un elmo al dio; costui - con il capo cinto da una corona di foglie - raffgurato seduto su una roccia e tiene con la destra un lungo ramoscello dalloro. Decorazione secondaria: sotto lorlo, catena di palmette contrapposte oblique legate da girali. La scena del lato A delimitata in basso da una fascia di palmette verticali circoscritte da pelte e alternate a fori di loto stilizzati; sul lato B, catena di palmette contrapposte oblique legate da girali. Intorno alla base delle anse, ovuli. Ricomposto da frammenti. Pittore di Kadmos (G.E. Rizzo). 430-420 a.C. Bibl.: ORSI 1899, cc. 243-245 fgg. 35-36; RIZZO 1904, p. 19 e ss.; ORSI 1904, cc. 7, 22, 23, 27, 31, 38, tav. 1; VON SALIS 1910, p. 137; JACOBSTHAL 1911, pp. 10-11, tav. 4,8; STUDNICZKA 1919, p. 132, fg. 30; ARIAS 1941, p. 7, tav. 10, 1-6; ACHILLEA 1956, p. 528; DUGAS, FLACELIRE 1958, pp. 70-71, tavv. 20-21; Recueil dugas 1960, p. 104, tav. 26,2; BROMMER 1960 2 , p. 218; BEAZLEY 1963, p. 1184, 4; SIMON 1963, pp. 14-15, tav. 5,2; MBIUS 1965, p. 11, tav. 2; FRONING 1971, p. 40, tav. 8, 2; BEAZLEY 1971, p. 460; TRENDALL-WEBSTER 1971, p. 105, n. III.3, 50; KAEMPF- DIMITRIADOU 1979, p. 102, n. 312, tav. 23, 3-4; MCNAILLY 1985, pp. 162-163, tav. 5, fg. 6 a-b; CARPENTER 1989, p. 341; LIMC II, s.v. Aphrodite, p. 129, n. 1356, tav. 133; s.v. Athena, p. 1000, n. 491, tav. 755, s.v. Artemis, p. 733, n. 1421; SIMON 1998, p. 145, fg. 12, 5; MUGIONE 2000, p. 68, fg. 11, a-b; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 46; SHAPIRO 2003, p. 238, fgg. 13-14; TIVERIOS, vd. Vol. II, c.d.s. (S.R.) Gruppo di Rodi 11966 L111 Lekythos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli. Figura femminile stante, volta a sinistra, regge 172 Catalogo L110 L110 L114 173 Catalogo uno specchio con la mano destra (immagine inedita). Gruppo di Rodi 11966 (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1196, 4; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; GIUDICEc 2003, p. 8, nota n. 13. (M.A.V.S.) Pittore di Dessypri L112 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2289. Proveniente da Camarina, necropoli. Menade in corsa verso destra nellatto di guardare intorno (immagine inedita). Pittore di Dessypri (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1198, 12; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; GIUDICEc 2003, p. 8, nota n. 8. (M.A.V.S.) L113 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli. Figura femminile, volta a destra, regge una phiale (immagine inedita). Priva della bocca e del piede. Pittore di Dessypri (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1198; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; GIUDICEc 2003, p. 8, nota n. 8. (M.A.V.S.) L114 Lekythos, a fondo bianco. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23949. Alt. m. 0,27. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 686. Guerriero seduto su una roccia. Il giovane, di proflo a destra, ha il capo sormontato da un grande elmo rialzato, con alto lophos e con limmagine di un occhio dipinta sulla paragnatide destra, da cui fuoriescono i riccioli. Regge con la destra una lancia ed ha il capo inclinato in avanti, in atteggiamento pensoso. Decorazione secondaria: palmette legate da viticci ornano la spalla del vaso, mentre un meandro continuo corrente a sinistra incornicia superiormente la scena, delimitata in basso da una sottile fascia a risparmio. Pittore di Dessypri (G. Giudice). 450-440 a.C. Bibl: FAIRBANKS 1907, p. 106, gruppo A, classe III, 80; LANZA 1990, p. 37, tav. 15; GIUDICEc 2003, p. 8, nota n. 8; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 95; GIUDICEb 2007, pp. 155-156, cat. n. 278. (S.R.) Pittore di Klgmann L115 Lekythos, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4191. Alt. m. 0, 26. Proveniente da Camarina. Figura femminile (Hera?) stante di prospetto, vestita di chitone e himation. Regge con la sinistra uno scettro, mentre si volge verso sinistra a libare su un piccolo altare, recando una patera nella mano destra. In alto a destra una benda. Decorazione secondaria: sulla spalla della lekythos, cinque palmette a vernice nera legate da girali; sopra la scena, fregio con meandro; sotto la scena, linea a risparmio. Perduto il piede. Ricomposta da pi frammenti. Pittore di Klgmann (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BENNDORF 1883, p. 108, tav. 55, 3; LIBERTINI 1930, p. 173, n. 725; BEAZLEY 1963, p. 1199, 18; BARRESI, VALASTRO L115 2000, p. 114, n. 93; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; GIUDICEc 2003, p. 7, nota 3. (M.A.V.S.) Pittore di Selinunte L116 Lekythos, a f.r., frr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina. Menade frontale con il capo a destra, regge un tirso in mano; la donna veste il chitone ed un himation orlato di nero e raccoglie la capigliatura in un sakkos. A sinistra un altare e al di sopra appeso un pezzo di stoffa. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, meandro corrente a destra interrotto da scacchiera. Pittore di Selinunte (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1200, 2; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; GIUDICEc 2003, p. 7, nota 4; foto presso il Beazley Archive di Oxford, n. 215880.
(S.R.) Pittore della Civetta di Palermo e sua classe L117 Lekythos (secondary shape), a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg. (gi a Siracusa, inv. 24093). Alt. m. 0,088. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Civetta a destra, raffgurata con il corpo di proflo e con il volto di prospetto. Decorazione secondaria: linguette a vernice nera alla base del collo e sulla spalla. Fascia risparmiata alla base della scena fgurata. Priva della parte superiore del collo, della bocca e dellansa. Piede di restauro. Pittore della Civetta di Palermo (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1201, 3; LANZA 1990, p. 87, n. 28, tav. 48; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; GIUDICEc 2003, p. 7, nota 5. (S.R.) L118 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26617. Proveniente da Camarina. Nike verso destra dinnanzi ad un kalathos (immagine inedita). Classe della Civetta di Palermo (B.F. Cook). 450-425 a.C. Bibl: COOK 1991, p. 216, n. 20; GIUDICEc 2003, p. 7, nota 5, p. 24, n. 51; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 96; GIUDICEb 2007, p. 157, cat. n. 284. (S.R.) L119 Lekythos (secondary shape), a f.r. Camarina, Mus. Arch. Reg., inv. 1847. Alt. max. m. 0,064. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 902. Civetta volta a destra. Lanimale, rappresentato con il corpo di proflo e la testa di prospetto, posto accanto ad un ramo dulivo. Decorazione secondaria: sulla spalla e alla base del collo, due fle di linguette a vernice nera su fondo a risparmio. Sotto la scena fgurata, linea risparmiata. Priva del piede, dellansa e del collo. Pittore della Civetta di Palermo (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl: GIUDICEc 2003, p. 7, nota 5, p. 24, n. 52; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 97; GIUDICE, MESSINA 2006, pp. 33, 56, cat. 20, fg. 25; GIUDICEb 2007, p. 157, cat. n. 285, fg. 159. (S.R.) 174 Catalogo L117 L120 L119 175 Catalogo Gruppo di Londra E 614 L120 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, inv. 22765. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 133. Figura femminile, retrospiciente, in movimento verso destra. La donna, rappresentata con il volto di proflo a sinistra ed il corpo di prospetto, indossa un peplo a ftte pieghe ed ha una taenia tra i capelli. Decorazione secondaria: doppia fla di linguette a vernice nera alla base del collo e sulla spalla; fascia a risparmio alla base della scena fgurata. Gruppo di Londra E 614 (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: ORSI 1904, c. 795, fg. 14; BEAZLEY 1963, p. 1687; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53. (S.R.) L121 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22778. Proveniente da Camarina. Figura femminile. Figura femminile in peplo, con il corpo frontale ed il capo volto a d. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli; sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. Gruppo di Londra E 614 (B.F. Cook). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1202, 14; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; foto presso il Beazley Archive di Oxford, n. 215915. (S.R.) L122 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22999. Alt. m. 0,085. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 142. Figura femminile panneggiata incedente verso destra. La donna, di proflo a destra, con i capelli raccolti in un toupet e trattenuti da una taenia, rappresentata con ambedue le mani protese nellatto di portare una ghirlanda. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli. Gruppo di Londra E 614 (B.F. Cook). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc.798-799, fg. 19; BEAZLEY 1963, p. 1202,16; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; BERNAB BREA 2002, p. 32, fgg. 2-3. (S.R.) L123 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24091. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Figura femminile (immagine inedita). Gruppo di Londra E 614 (B.F. Cook). 450-425 a.C.
Bibl.: COOK 1991, p. 211, n. 7; GIUDICEc 2003, p. 24, n. 58; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 101; GIUDICEb 2007, p. 161, cat. n. 295. (R.N.) L124 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23992. Alt. m. 0,082. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 817. Erote nudo, raffgurato di proflo a destra, con le ali spiegate ed il braccio destro proteso, nellatto di cavalcare un grande volatile. Decorazione secondaria: doppio giro di linguette a vernice nera alla base del collo e sulla spalla; fascia risparmiata alla base della scena fgurata. Integra. Classe di Londra E 640 (B.F. Cook) - Gruppo di Londra E 614 (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 55, tav. 26; COOK 1991, p. 214, n. 1; GIUDICEc 2003, p. 24, n. 55; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 98; GIUDICEb 2007, p. 160, cat. n. 292, fg. 162. (S.R.) L125 Lekythos (secondary shape), a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24092. Alt. m. 0, 073. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Figura femminile con chitone ed himation, seduta di proflo verso sinistra su un klismos, tiene il braccio destro sollevato e sostiene con la mano un oggetto sferico. La donna ha i capelli raccolti in un toupet e fasciati in alto da una duplice benda. Decorazione secondaria: sulla spalla, alla base del collo, cerchio di linguette e bastoncelli. Piede di restauro. Gruppo di Londra E 614 (G. Giudice). 450-425 a.C.
Bibl.: LANZA 1990, p. 86, tav. 48, n. 27; GIUDICEc 2003, p. 8, nota 12, p. 24, n. 56; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 99; GIUDICEb 2007, p. 160, cat. n. 293, fg. 163. (R.N.) L126 Lekythos (secondary shape), a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Parte di una animale, presumibilmente un cerbiatto, incedente verso sinistra; privo di testa e di coda. Gruppo di Londra E 614 (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 255, fg. 47; GIUDICEc 2003, p. 8, nota 12, p. 25, n. 57; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 100; GIUDICEb 2007, p. 161, cat. n. 294, fg. 164. (R.N.) 176 Catalogo L122 L124 L125 L126 177 Catalogo L127 Lekythos (secondary shape), a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6279. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 40, scavi 1972. Sfnge accovacciata di proflo verso destra. Sotto la fgura, sottile listello a risparmio. Decorazione secondaria: alla base del collo, corona di linguette. Sulla spalla, raggiera di boccioli di loto stilizzati. Gruppo di Londra E 614 (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: Dal Museo 2002, p. 117; GIUDICEb 2007, p. 161, n. cat. 296.
(R.N.) Classe di Salonicco 510 L128 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,07. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Infante incede carponi verso destra. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli. Priva di collo e bocchello. Classe di Salonicco 510 (B.F. Cook). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 909, fg. 103; COOK 1991, p. 213, n. 8; GIUDICEc 2003, p. 7, nota 7, p. 25, n. 68; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 102; GIUDICEb 2007, p. 165, cat. n. 308. (R.N.) L129 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 136. Testa e spalle di una fgura femminile di proflo a destra, che porta i capelli raccolti in uno chignon e veste il chitone. Decorazione secondaria: alla base del collo, doppia fla di linguette. Priva del bocchello. Vicina alla classe di Salonicco 510 (B.F. Cook). 450-425 a.C. L128 L129 Bibl.: ORSI 1904, c. 797, fg. 17; COOK 1991, p. 213, n. 5; GIUDICEc 2003, p. 7, nota 7, p. 25, n. 69; GIUDICEb 2006, p. 219, n. 103. (P.L.) L130 Lekythos (secondary shape), a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. Proveniente da Camarina, sep. 92. Sfnge di proflo verso destra. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli. Priva di collo e bocchello. Vicina alla classe di Salonicco 510 (B.F. Cook). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1904, c. 789, fg. 9; COOK 1991, p. 213; GIUDICEb 2007, p. 166, cat. n. 310.
(R.N.) Gruppo di Palermo 16 L131 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26575. Alt. m. 0,125. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1260. Giovane di tre quarti verso destra, rappresentato nellatto di scagliare, con il braccio destro sollevato allaltezza del capo, una pietra (?); il braccio sinistro proteso e le gambe sono in torsione, col ginocchio sinistro leggermente piegato al fne di imprimere maggiore potenza al lancio. Il giovane a torso nudo e porta un himation annodato allaltezza del ventre. Decorazione secondaria: sopra la scena, meandro a sinistra, intervallato da riquadri decorati con motivo a scacchiera. Sotto la scena, tra linee risparmiate, fregio di ovoli. Alla base del collo, cerchio di linguette. Sulla spalla, bastoncelli. Gruppo di Palermo 16 (B.F. Cook). 430-425 a.C. (A. Lezzi-Hafter). Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1204, 2; LANZA 1990, p. 125, n. 1260, tav. 85; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53; LEZZI-HAFTER 2003, p. 188, n. 23, tav. 2,4; GIUDICEc 2003, p. 8, nota 10. (R.N.) L132 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 5918, ex collezione Pace. Proveniente da Camarina, necropoli Orientale, contrada Piombo e Dieci Salme. Centauro. Centauro calvo e barbato in corsa verso d. con corpo di proflo e busto di tre quarti. La mano d. poggiata sul fanco, lavambraccio s. portato in avanti con la palma della mano rivolta verso lalto. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli; sopra la scena fgurata, tra linee, meandro corrente a d. alternato a motivi cruciformi. Al di sotto della raffgurazione, linea a risparmio. Integra. Gruppo di Palermo 16 (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1973, pp. 251-252, fg. 6c; Dal Museo 2002, pp. 639-640; GIUDICEb 2007, p. 167, fg. 173. (S.S.) Pittore di Shuvalov L133 Hydria, a f.r., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. (depositi). Alt. m. 0,045, largh. m. 0,135. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi 1899. Restano la testa, di proflo verso destra, di un giovane ammantato fno al naso, e quella di una fgura femminile, di proflo verso sinistra, con capo cinto da taenia. Decorazione secondaria: alla base del collo, 178 Catalogo L131 L130 L132 L133 179 Catalogo ovuli. Pittore di Shuvalov (G. Giudice). 430-420 a.C. Bibl.: GIUDICEb 2007, p. 171, cat. n. 328. (R.N.) Pittore di Calliope L134 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 18419. Alt. m. 0,355. Proveniente da Camarina. Donna di proflo verso destra, vestita di chitone ed himation, capelli raccolti da una taenia, tiene sollevato sulla mano destra un alabastron decorato da fle di puntini e zig-zag e lo porge ad una seconda fgura femminile. Questultima tiene con entrambe le braccia, accostato al corpo, un cofanetto ligneo decorato a riquadri alternati neri e bianchi con linee verticali rettilinee, a punti e ondulate. Indossa un chitone e porta lhimation morbido, poggiato sulle braccia e allaltezza della vita; ha i capelli raccolti in un toupet, decorati da tre bende a fasce sottili. Tra le due donne un diphros foderato da un cuscino, decorato da linee verticali parallele a onda e a puntini. Decorazione secondaria: tra il collo e la spalla, fascia di linguette tra due bande a risparmio. Sulla spalla, palmette oblique verso destra unite da girali. Sopra la scena, fascia decorata a meandro verso sinistra alternato a riquadri con croce di malta e croce di SantAndrea. Pittore di Calliope (J.D. Beazley). 440-435 a.C. (A. Lezzi-Hafter). Bibl.: BEAZLEY 1963, p. 1263, 82; LEZZI-HAFTER 1988, p. 354, tav. 188, n. 301, c-d; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53. (R.N.) Pittore del Coperchio L135 Coppa, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Proveniente da Camarina. I) Simposio, con linguette attorno al tondo incise sulle pareti della vasca. Probabilmente del pittore del Coperchio (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1283, 23; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 53. (R.N.) L134 Pittore di Penelope L136 Skyphos, a f.r., frr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,054, largh. m. 0,050. Provenienti da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadici. Parte di motivo decorativo a girali e palmette sotto il labbro. Decorazione secondaria: alla base del collo, fregio a fori di loto. Pittore di Penelope (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 92, n. 85, tav. 55; GIUDICEb 2006, pp. 219-220, n. 104; GIUDICEb 2007, p. 185, cat. n. 366. (P.L.) Classe T: Classe di Basilea L137 Oinochoe confgurata a testa femminile, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23982. Alt. m. 0,125. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 780. Volto femminile con capelli ondulati divisi in due bande sulla fronte e raccolti con un cercine sulla nuca. Classe T: Classe di Basilea (J.D. Beazley). 450-425 a.C. Bibl.: BEAZLEY 1929, p. 71, n. 12; BEAZLEY 1963, p. 1549, 19; LANZA 1990, p. 51, tav. 24; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 304, nota 50.
(M.A.V.S.) Non attribuiti L138 Anfora a collo distinto, a v.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,44, largh. m. 0,26. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 282. Corpo del vaso a v.n. Sotto lorlo, kymation. Tra spalla e parte inferiore delle anse, palmette contrapposte. Ricomposta da frammenti e con lacune. 450-425 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1973a, p. 149, n. 443, tav. 47. (S.S.) L138 L139 180 Catalogo L137 L136 181 Catalogo L139 Lekythos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23972. Alt. m. 0,115. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 752. Nike in volo, di proflo verso destra, con le ali aperte in alto e con il braccio destro sollevato a reggere un ramoscello. Veste un himation il cui lembo estremo si vede sollevato in volo allaltezza del fanco sinistro e al di sotto delle ali; al di sotto di esso, si intravede un chitone a ftte pieghe. Decorazione secondaria: al di sopra della fgura, una fascia a meandro ininterrotto, tra due fletti neri; in basso, sottile zona risparmiata a indicare il terreno; sulla spalla, doppio giro di fogliette aghiformi. 450-425 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 47, tav. 21, n. 1. (P. L.) L140 Lebes gamikos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26629. Alt. m. 0,13. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1316. AB) Scene di gineceo. A: fgura femminile, vestita di chitone ed himation e capelli raccolti in una benda, siede su un klismos di proflo a destra; le sta innanzi, di tre quarti e col capo volto a sinistra, una fgura femminile che, vestita di chitone, tiene due bende tra le mani. Due larnakes sono poste ai lati della scena, luna con decorazione a meandro, laltra con motivi ondulati. B: a sinistra, una fgura femminile, di proflo a destra, vestita di chitone, protende entrambe le braccia verso una seconda fgura femminile che, di proflo a sinistra, e vestita di chitone e himation, regge una benda con la mano destra protesa. Decorazione secondaria: sotto le anse, due Nikai alate vestite di chitone, in volo verso la scena del lato A, reggono con la destra luna, una benda, laltra, un alabastron; sulle spalle, sopra le scene, linguette; sotto le scene, ovuli. Ricorda il pittore della Centauromachia di Napoli (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl.: ORSI 1907, pp. 484485; LANZA 1990, p. 129, n. 1316, tav. 89; GIUDICEb 2007, pp. 108109, cat. n. 179, fg. 103. (M.A.V.S.) L141 Coppa apoda, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4229. Alt. m. 0,05; diam. m. 0,153. Proveniente da Camarina. A-B) Efebi nudi tra elementi vegetali. A: un efebo nudo, con mantello poggiato sul braccio, di proflo a d., regge un bastone nodoso. B: un efebo nudo con mantello poggiato sulle spalle avanza verso sinistra tenendo un bastone. Tondo interno: fgura seduta su klismos. Di questo restano solo i piedi. Decorazione secondaria: sotto le anse, palmette da cui nascono girali desinenti in boccioli; nella parte interna dellorlo, fogliette lanceolate. L140 L141 450-425 a.C. Bibl.: LIBERTINI 1930, p. 171, n. 716, tav. 78; BARRESI, VALASTRO 2000, pp. 112-113, n. 92; GIUDICEb 2006, p. 218, n. 88; GIUDICEb 2007, p. 188, cat. n. 375.
(M.A.V.S.) L142 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23901. Alt. m. 0,078. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 544. Eros. Eros nudo di proflo verso destra accovacciato sulle ginocchia; protende le mani. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli; sotto la scena fgurata, linea a risparmio. 450-425 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 18, tav. 4. (G.S.C.) L143 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. (?). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 143. Felino con il capo frontale ed il corpo a destra; tiene la zampa sinistra sollevata. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli. 450-425 a.C. (G. Giudice). Bibl.: ORSI 1904, c. 801, fg. 21 bis. (G.S.C.) L144 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. (?). Alt. m. 0,075. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Bambino volto a sinistra; ha le gambe distese e si puntella con il braccio destro. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, linea a risparmio. Priva del collo e di parte del bocchello. 430-420 a.C. (G. Giudice). Bibl.: ORSI 1904, c. 909, fg. 104. (G.S.C.) L145 Lekythos aryballica, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26624. Alt. m. 0,025. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadica. Fanciullo. Fanciullo, accoccolato verso destra, protende il braccio verso un oggetto (palla?). Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. Priva di collo e bocchello. 430-420 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 147, tav. 101, n. 19. (G.S.C.) L143 L144 182 Catalogo L142 L145 L146 183 Catalogo L146 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. (?). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 295. Hermes. Testa di Hermes di proflo verso sinistra; calza il petaso. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. 450-425 a.C. (G. Giudice). Bibl.: ORSI 1904, c. 832, fg. 42bis. (G.S.C.) L147 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23910. Alt. m. 0,068. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 591. Hermes. Testa di Hermes volto a sinistra; indossa il petaso. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. 450-425 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 25, tav. 8. (G.S.C.) L148 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24097. Alt. m. 0,045. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi 1904, sporadica. Cerbiatto in corsa verso sinistra. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. 450-425 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 87, tav. 48, n. 31. (G.S.C.) L149 Lekythos aryballica, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24027. Alt. m. 0,07. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 937. Figura maschile. Giovane con il corpo frontale ed il capo a s.; veste un himation e si appoggia con il braccio d. ad un bastone. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. 450-425 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 70, tav. 38, fg. 5. (G.S.C.) L147 L148 L149 L150 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. inv. 22767. Proveniente da Camarina. Donna che sacrifca presso unara. (immagine inedita). Bibl.: inedito. (G.S.C.) L151 Cratere a colonnette, a f. r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22823. Proveniente da Camarina, necropoli Meridionale, sep. 1271 ( lo stesso cratere cat. I 13?). A) Danza di Satiri; B) colloquio tra efebi. (immagine inedita). Bibl.: inedito. (G.S.C.) L152 Askos, a. f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 253. Satiro e ariete. Su un lato, un Satiro piegato in avanti: si conserva solo la parte inferiore del corpo; sullaltro lato un ariete in movimento. Perduti il bocchello e lansa. 430-420 a.C. (G. Giudice). Bibl.: ORSI 1904, c. 821, fg. 37. (G.S.C.) L152 Catalogo 184 425-400 a.C. Pittore di Camarina M1 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 30746. Alt. m. 0,190. Proveniente da Camarina, necropoli del Piombo. Scena di toilette femminile. A sinistra, fgura femminile, verosimilmente unancella, incedente verso destra, porta i capelli raccolti in un sakkos, indossa chitone ed himation; con la mano sinistra tiene un lembo dellhimation che scende lungo il chitone, mentre nella mano destra regge un alabastron che sembra porgere ad unaltra donna seduta dinnanzi. Questa veste chitone ed himation, ha i capelli raccolti in uno chignon, trattenuti da una taenia, e porta orecchini pendenti; poggia la mano destra su un ginocchio e solleva la sinistra reggendo uno specchio che sembra porgere ad una seconda ancella alle sue spalle. La fanciulla restrospiciente con busto frontale e stante verso destra; ha i lunghi capelli trattenuti da una taenia ed vestita con chitone panneggiato ed himation. Decorazione secondaria: alla base del collo e sotto la scena fgurata motivo a ovoli. Ricomposta. Pittore di Camarina (J.D. Beazley). 425-400 a.C. Bibl: ORSI 1912, p. 370, fg. 21a; ARIAS 1941, p. 13, tav. 28.3; BEAZLEY 1963, p. 1331, 1; PELAGATTI 1996, p. 12; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 55. (P.L.) M2 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 30745. Alt. m. 0,192. Proveniente da Camarina, necropoli del Piombo. Scena di toilette femminile. A sinistra, fgura femminile, verosimilmente unancella, incedente verso destra; ha i capelli raccolti a chignon, trattenuti da una taenia ed indossa chitone ed himation; con la mano sinistra tiene un lembo dellhimation che scende lungo il chitone, mentre nella mano destra regge uno specchio che sembra porgere ad unaltra donna seduta al centro. Questa veste chitone ed himation, ha i capelli raccolti in uno chignon, trattenuti da una taenia; poggia la mano sinistra su un ginocchio e solleva il braccio destro. Chiude la scena, a destra, una fanciulla di proflo a d., retrospiciente, con un alabastron in mano. Decorazione secondaria: motivo a ovoli. Integra. Pittore di Camarina (J.D. Beazley). 425-400 a.C. Bibl: ORSI 1912, p. 371, fg. 21b; ARIAS 1941, p. 13, tav. 28.2; BEAZLEY 1963, p. 1331, 2; PELAGATTI 1996, p. 12; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 55. (P.L.) M3 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23792. Alt. m. 0,187. Proveniente da Camarina, M1 M2 185 Catalogo necropoli di Passo Marinaro, acquisto Orsi. Scena di toilette femminile. Al centro donna seduta su una roccia (?), veste chitone ed himation, ha i capelli raccolti in uno chignon, e porta orecchini pendenti; poggia la mano destra sulla roccia e solleva la sinistra reggendo uno specchio che sembra porgere ad una fanciulla dinnanzi a lei. Questa retrospiciente, con busto frontale, incedente verso destra, con il braccio s. sollevato; ha i capelli raccolti in uno chignon ed vestita con chitone panneggiato ed himation. A sinistra, una terza fgura femminile, incedente verso destra, porta i capelli raccolti in uno chignon, indossa chitone ed himation; con la mano sinistra tiene un lembo dellhimation che scende lungo il chitone, mentre solleva la mano destra verso la donna seduta dinnanzi. Decorazione secondaria: alla base del collo e sotto la scena fgurata motivo a ovoli. Integra. Pittore di Camarina (J.D. Beazley). 425-400 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1331, 3; ARIAS 1941, p. 13, tav. 28.4; ARIAS 1959, pp. 280-281; PELAGATTI 1996, p. 12; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 55. (P.L.) M4 Hydria, a f.r. Camarina, Mus. Arch. Reg, inv. 1849. Alt. m. 0,187. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Al centro donna seduta verso sinistra regge con la mano sinistra uno specchio; a sinistra, una fgura femminile con capelli raccolti in un sakkos, volta a destra, regge nella mano destra un alabastron; a destra, unaltra fanciulla con i capelli raccolti in uno chignon, si allontana retrospiciente. Pittore di Camarina (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl: GIUDICEb 2006, p. 220, n. 105; GIUDICE, MESSINA 2006, p. 57, cat. n. 22; GIUDICEb 2007, p. 203, cat. n. 417, fg. 200. (P.L.) Pittore del Toro M5 Hydria, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24861. Alt. m. 0,120. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1114. Scena di toilette femminile. Figura femminile di proflo, stante verso destra, ha i capelli raccolti in uno chignon e trattenuti da una taenia, indossa chitone ed himation a larghe pieghe; con la mano destra tiene sollevata una cassetta rettangolare ornata di borchie, dai cui lati pende una benda. In alto a sinistra, pende unaltra benda, appesa dietro la fanciulla, con i bordi ricamati. Decorazione secondaria: alla base del collo motivo a ovoli. Pittore del Toro (G. Giudice). 425-420 a.C. Bibl: LANZA 1990, p. 104, n. 1, tav. 64; GIUDICEb 2006, p. M3 M4 186 Catalogo 220, n. 106 (P.L.) M6 Hydria, a f.r. Palermo, collezione Arezzo di Celano, inv. 24862. Alt. m. 0,122. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1114. Scena di toilette femminile. Una fgura femminile vestita di chitone e himation, di proflo, stante verso destra, regge con entrambe le mani una cassetta decorata da due fle di punti; con la mano destra tiene anche una benda. Dietro la fgura, un kalathos, mentre in alto appesa una taenia. Davanti alla fgura, in alto, un alabastron. Decorazione secondaria: sul collo, fascia di ovoli e puntini; sotto la scena, linea a risparmio. Pittore del Toro (G. Giudice). 425-420 a.C. Bibl: SALIBRA 2002, p. 15, n. 8, fg. 18 a-b; GIUDICEb 2007, pp. 214215, cat. n. 441, fg. 208. (M.A.V.S.) Pittore di Ferrara T.28 M7 Oinochoe, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 2693. Alt. m. 0,135. Proveniente da Camarina, fornace Provide. Figura femminile, seduta di proflo verso sinistra, tende la mano destra e si appoggia con la sinistra ad una roccia (?). Indossa un chitone e ha i capelli raccolti in un toupet e cinti da una taenia. Decorazione secondaria: alla base del collo, fregio con ovoli. Dietro la fgura, tralcio con girali stilizzato. Rotta allaltezza del collo: manca la bocca. Ricomposta ed integrata. Pittore di Ferrara T. 28 (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl.: PELAGATTI 1996, p. 12; PISANI 2006, p. 224, fg. 4; GIUDICEb 2007, p. 217, n. cat. 447; PISANI 2008, pp. 96-97, fg.18, pp. 100-101, cat. 206.
(R.N.) M5 M6 M7 187 Catalogo Pittore di Bonn 2053 M8 Pelike, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5909. Alt. m. 0,17. Proveniente da Camarina, necropoli orientale. A) Donne stanti davanti cassetta; B) donna stante. A: scena di kosmesis. A s., una fgura femminile, di proflo verso d., reca la capigliatura raccolta sulla nuca in uno chignon ed un orecchino ad anello al lobo d.; indossa chitone a ftte pieghe raccolto in vita. La mano d. allungata verso la fgura a d., si intravede la s. trattenuta alla vita. A d., una fgura muliebre con capigliatura raccolta sulla nuca in uno chignon ed un orecchino ad anello al lobo s.; indossa chitone a ftte pieghe ed himation che copre la spalla s. e scende a larghe pieghe dal medesimo lato; il busto di tre quarti nellatto di porgere uno specchio con la mano d. protesa. Al centro della scena, a terra, una cassetta. B: fgura muliebre con capigliatura raccolta sulla nuca in un sakkos; indossa chitone ed himation che copre la spalla s. e scende a larghe pieghe dal medesimo lato; il busto di tre quarti con la mano d. protesa. Decorazione secondaria: sul collo, tra le anse, kymation ad ovuli. Breve fascia a risparmio alla base delle raffgurazioni. Pittore di Bonn 2053 (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl: DI STEFANO, PELAGATTI 1998, fgg. 5a, 6a; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 56; GIUDICEb 2006, p. 220, n. 107; SALIBRA 2006, p. 346, fg. 11 a-b; GIUDICEb 2007 p. 218, cat. n. 448.
(S.S.) M9 Pelike, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5916. Alt. m. 0,17. Proveniente da Camarina, necropoli orientale. A) Donne stanti davanti a cassetta; B) donna stante. A: scena di kosmesis. A s. una fgura femminile, di proflo verso d. reca la capigliatura raccolta sulla nuca in uno chignon ed un orecchino ad anello al lobo d.; indossa chitone a ftte pieghe raccolto in vita. La mano d. allungata verso d. e regge un oggetto di forma sferica. A d. una fgura muliebre con capigliatura raccolta sulla nuca in uno chignon ed un orecchino ad anello al lobo s.; indossa chitone a ftte pieghe ed himation che copre la spalla s. e scende a larghe pieghe dal medesimo lato; il busto di tre quarti. Al centro della scena, a terra, una cassetta. B: fgura muliebre con capigliatura raccolta sulla nuca in un sakkos; indossa un chitone ed un himation che copre la spalla s. e scende a larghe pieghe dal medesimo lato; il busto di tre quarti con la mano d. protesa. Decorazione secondaria: sul collo, tra le anse, kymation. Breve fascia a risparmio alla base della scena. M8 M8 188 Catalogo Integra. Pittore di Bonn 2053 (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl: DI STEFANO, PELAGATTI 1998, fgg. 5b, 6b; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 56; GIUDICEb 2006, p. 220, n. 108; SALIBRA 2006, p. 346, fg. 11 a-b; GIUDICEb 2007, p. 219, cat. n. 449. (S.S.) Gruppo di Vienna 943 M10 Lekythos aryballica, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22961. Alt. m. 0,076. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1240. Figura femminile in movimento verso destra. Figura femminile di proflo verso destra retrospiciente. Avanza con le braccia alzate quasi stesse danzando. Indossa un lungo peplo con ampio apoptygma. Il vestito asseconda il movimento del corpo allargandosi in basso. Ricomposta da frammenti. Vernice in parte evanida. Nessuna decorazione secondaria. Gruppo di Vienna 943 (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl: LANZA 1990, p. 123, n. 1240, 2, tav. 84; GIUDICEb 2006, p. 220, n. 109; GIUDICEb 2007, p. 220, cat. n. 451, fg. 215. (G.S.C.) Pittore della Sfnge di Mainz M11 Lekythos aryballica, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24052. Alt. m. 0,07. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1011. Ricomposta da vari frammenti. Sfnge di proflo verso destra. La fgura della Sfnge lacunosa. Le zampe M9 M10 M9 189 Catalogo anteriori sono unite mentre si sono perdute quelle posteriori. Pittore della Sfnge di Mainz (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl: LANZA 1990, p. 78, tav. 45; GIUDICEb 2006, p. 220, n. 110; GIUDICEb 2007, pp. 222-223, cat. n. 459, fg. 217. (G.S.C.) Pittore dellAncella del Louvre M12 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24001. Alt. m. 0,16. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 861. Figura femminile panneggiata in movimento verso d.; dinnanzi, elemento vegetale. Vicina al pittore dellAncella del Louvre (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl: LANZA 1990, p. 60, n. 861, tav. 29; GIUDICEb 2006, p. 220, n. 111; GIUDICEb 2007, p. 224, cat. n. 464, fg. 219. (S.R.) Pittore di Al Mina M13 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24881. Alt. m. 0,073. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1114. Su banda risparmiata rappresentato un cigno di proflo verso destra, accovacciato. Tiene nel becco un elemento foreale (?). Vicina al pittore di Al Mina (G. Giudice). 450-425 a.C. Bibl: LANZA 1990, p. 104, n. 4, tav. 64; GIUDICEb 2006, p. 221, n. 112; GIUDICEb 2007, pp. 227-228, cat. n. 471. (R.N.) M11 M12 190 Catalogo Pittore Arruffato M14 Lekythos aryballica, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,06. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro. Hermes. Testa di Hermes volta a sinistra. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a riparmio. Pittore Arruffato (G. Giudice). 425-400 a.C. Bibl: LANZA 1990, p. 93, n. 92, tav. 57; GIUDICEb 2007, pp. 229-230, cat. n. 478, fg. 223. (R.N.) Pittore di Canea M15 Lekythos, a f.r., fr. di. Siracusa, Mus. Arch. Reg., sine inv. Alt. m. 0,048, largh. m. 0,037. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sporadico. Amazzone. Della decorazione principale resta la parte superiore del corpo di unAmazzone che scocca una freccia dal suo arco teso. Indossa una tunica aderente con motivi geometrici ed alopekis sul capo. Decorazione secondaria: meandro corrente verso s. interrotto da scacchiera. Pittore di Canea (J.D. Beazley). 425-400 a.C. Bibl: ORSI 1904, c. 909, fg.105; BEAZLEY 1963, p. 1369, 2; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 57.
(G.S.C.) M16 Lekythos, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 26583. Alt. m. 0,22. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1417. Amazzone. Amazzone con busto frontale e testa di proflo a d. Con la mano s. sollevata tiene un arco ricurvo, mentre con la d. regge un akontion (o una lancia?). Veste un costume frigio a motivi geometrici, e lalopekis. Dal copricapo fuoriescono i capelli ricci. Decorazione secondaria: sul collo, trattini; sulla M13 M14 M15 191 Catalogo spalla, linguette; sopra e sotto la scena fgurata fascia di ovuli. Riattaccato il collo; diverse scheggiature sul corpo. Pittore di Canea (J.D. Beazley). 425-400 a.C. Bibl: BEAZLEY 1963, p. 1369, 3; RICCIONI 1959, p. 307, fg. 450; LANZA 1990, p.140, tav. 95; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 57. (G.S.C.) M17 Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., inv. 6580. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 185. UnAmazzone di tre quarti verso d. Il capo, di proflo verso d., coperto dallalopekis da cui fuoriesce, sulla fronte, la chioma riccioluta. Indossa una lunga maglia, stretta sotto il seno da un cinturino, decorata da fasce orizzontali con linee a zig zag e punti e con le maniche decorate a fasce orizzontali con linee verticali parallele. Reca il braccio d. piegato allindietro e, nella mano corrispondente, stringe una lancia (akontion?), il braccio s. alzato e coperto da una clamide. Alle spalle, allaltezza della vita, si intravede un gorytos trattenuto da una tracolla che attraversa, diagonalmente, da d. verso s., il torso dellAmazzone. Al di sotto dellAmazzone palmetta a foglie lanceolate iscritta in racemi, quindi tralci e convolvoli che si allungano, in alto e in basso, nel campo ai lati della scena. Decorazione secondaria: alla base del collo trattini, sulla spalla linguette; al di sopra e al di sotto della scena, corre un kymation ad ovuli marginato, in alto e in basso, da linee a M16 M17 192 Catalogo risparmio. Pittore di Canea (G.Giudice). Gruppo di Palermo 16, Mormino Class, pittore di Canea (A. Lezzi-Hafter). Pittore di Canea (R. Salibra). 425-400 a.C. Bibl: SALIBRA 1999, p. 61; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 57; DI STEFANO 2001, pp. 42-43, fgg. 43-44; LEZZI HAFTER 2003, p. 188, n. 17; GIUDICEb 2006, p. 221, n. 113; GIUDICEb 2007, p. 233, cat. n. 487, fg. 226. (S.S.) Non Attribuiti M18 Oinochoe, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 22807. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, vicinanze sep. 91. Tre fgure femminili; quella posta al centro, di proflo a sinistra, vestita di chitone fttamente panneggiato, regge una cassetta; quella a sinistra (volta a destra) ha i capelli raccolti in un sakkos e indossa chitone e himation; la terza fgura femminile, posta a destra e vestita di chitone, regge una benda ed un alabastron. Ricomposta da frammenti. Verso il 420 a.C. Bibl.: ORSI 1904, cc. 907908, fgg. 102, 211; GIUDICEb 2007, pp. 235236, cat. n. 495, fg. 228. (M.A.V.S.) M19 Lekythos aryballica, a f.r. Scicli, collezione Spadaro. Alt. m. 0,08. Proveniente da Camarina. Galletto. Galletto volto a d. Dinnanzi, giraglio. 425-400 a.C. Bibl.: BENNDORF 1883, p. 69, n. 7, tav. 36; SALIBRA 2006, p. 335. (G.S.C.) M20 Lekythos aryballica, a f.r. Catania, Museo Civico, collezione Biscari, inv. 4202. Alt. m. 0,049. Proveniente da Camarina. Bambino che gioca a palla. Bambino di fanco d., chino in avanti, sta giocando con una palla che fa rimbalzare a terra. Decorazione secondaria: linea a risparmio sotto M18 M19 193 Catalogo M20 la scena fgurata. Lacuna nella parte inferiore del corpo; priva dellansa. Diverse scrostature e vernice evanida. Ca. 430-420 a.C. (S. Barresi). Bibl.: BARRESI,VALASTRO 2000, p. 114, n. 94; GIUDICE, RIZZONE 2000, p. 305, nota 57. (G.S.C.) M21 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24107. Alt. m. 0,05. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi 1904, sporadica. Figura femminile. Figura femminile in movimento verso destra; veste un lungo chitone, lhimation ed ha i capelli raccolti in un toupet. Dinnanzi, elemento vegetale. Decorazione secondaria: sotto la scena decorata, fascia a risparmio. 425-400 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 88, tav. 48, n. 42. (G.S.C.) M22 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 23903. Alt. m. 0,05. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 546. Delfno. Delfno volto a sinistra, con le pinne sollevate. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. Verso il 420 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 18, tav. 4, n. 3. (G.S.C.) M23 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg. (?). Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 186. Sfnge. Sfnge volta a sinistra; tiene la zampa destra e la coda sollevate. 425-400 a.C. (G. Giudice). Bibl.: ORSI 1904, c. 813, fg. 33. (G.S.C.) M24 Lekythos aryballica, a f.r. Siracusa, Mus. Arch. Reg., inv. 24876. Alt. m. 0,068. Proveniente da Camarina, necropoli di Passo Marinaro, sep. 1188. M21 M22 194 Catalogo M23 Sfnge. Sfnge di proflo a destra; tiene una zampa e la coda sollevate. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. 425-400 a.C. (G. Giudice). Bibl.: LANZA 1990, p. 111, tav. 70. (G.S.C.) M25 Chous, a f.r. Scicli, collezione Spadaro, sine inv. Alt. m. 0,07. Proveniente da Camarina. Infante. Infante gattona verso d.; dinnanzi palla e brocchetta. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, ovuli; sotto, fascia a risparmio. Ca. 420 b.C. (Van Hoorn). Bibl: BENNDORF 1883, p. 69, tav. 36, 5; VAN HOORN 1951, p. 181; SALIBRA 2006, p. 335; GIUDICEb 2007, p. 237, cat. n. 497. (G.S.C.) M24 M25 195 Catalogo D3bis 1 Cratere a colonnette, a f.n., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace inv. 5934. Alt. m. 0,8. Proveniente da Camarina. Rimangono parte del collo e del labbro di un cratere a colonnette; sulla tesa dellorlo cinghiale volto a destra, e parte di un volatile (?), entrambi nella tecnica a silhouette; sul suo taglio, doppia fla di foglie di edera contrapposte tra strisce di vernice. Il collo del vaso coperto da vernice nera. Pittore del Louvre C 11266 (G. Giudice) Cfr.: il cratere a colonnette di Gela, coll. Navarra, ant. inv. 328/b (CVA Italia 54, Gela 4, tav. 4,2), e quello di Napoli, Raccolta Cumana, inv. 86323 (R.C. 20) (CVA Italia 69, Napoli 5, tav. 13,4). 530-520 a.C. Bibl.: inedito. (G.G.) * Nelle more della stampa, la Prof.ssa Paola Pelagatti mi ha gentilmente fornito le foto di alcuni vasi e frammenti ancora inediti, facenti parte della collezione Pace. I vasi li- stati nelladdendum non sono conteggiati negli istogrammi che monitorano limport della ceramica attica a Camarina. [G.G.] D4bis Anfora, a f.n., fr. di. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5936. Alt. m. 0, 6, largh. m. 0,85. Proveniente da Camarina. Scena di congedo del guerriero. Rimangono le teste di due guerrieri volti a sinistra. In primo piano la testa di un oplita con il capo coperto da un elmo di tipo corinzio, che imbracciava un grande scudo rotondo di cui si conserva solamente lantyga; in secondo piano, un personaggio maschile, barbato con berretto frigio (arciere scita?) regge in mano due lance; dinnanzi alle due fgure si distingue appena una mano, che stringe le redini di una quadriga (?) ed unasta. Sovraddipinti in paonazzo il lophos dellelmo delloplita e la barba del guerriero scita. Pittore di Antimenes o sua maniera (G. Giudice). Cfr.: lanfora di Parigi, Louvre F 219 (ABV 270, 59; BUROW 1989, p. 83, n. 38); per il rendimento del guerriero scita, lanfora di New York, Metropolitan Museum 56.171.19 (ABV 269,43); per il disegno di entrambi, lidria di Monaco 1695 (ABV 276,5, maniera del pittore di Antimenes) e quella di Los Angeles 50.8.5 (ABV 277,6), lanfora di New York 41.85 (ABV 283,13, gruppo di Toronto 305). 525-500 a.C. Bibl.: inedito. (G.G.) ADDENDUM * D3bis D4bis D4ter Cratere a volute, a f.n., fr. del collo. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5935. Alt. mt. 0, 72. Proveniente da Camarina. Rimane parte del collo di un cratere a volute; al centro una fgura maschile, seduta verso sinistra su un diphros okladias, avvolta nellhimation, stringe in mano unasta; dinnanzi si conservano la testa, il collo e le zampe anteriori di due destrieri; alle spalle rimangono il gluteo e la gamba di un personaggio maschile in procinto di salire su un cocchio. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, linea a vernice nera. Gruppo di Golvol (G. Giudice). Cfr.: il cratere a volute di Wrzburg H 5169 (ABV 195,5; 689; PARA 80; ADD 2 52); cfr. anche il cratere a volute di New York 41.162.64 (ABV 384,22) e il cratere a volute di Reggio Calabria, da Locri (ABV 386,13) . 525-500 a.C. Bibl.: inedito. (G.G.) F7bis Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5906 Alt. cons. m. 0,115. Proveniente da Camarina. Combattimento oplitico. Da sinistra un guerriero in completo assetto oplitico si lancia contro un avversario, gi caduto sulle ginocchia; ai lati incorniciano la scena due opliti ed un cavaliere. Combattimento di quattro opliti ed un cavaliere. Ricomposta da frammenti. Priva della parte superiore. Cfr.: per la forma, la lekythos di Gela, coll. Navarra, ant. inv. 5 (CVA Italia 54, Gela 4, tav. 22,4). 500 a.C. circa. Bibl.: inedita. (G.G.) F21 quinquies Lekythos, a f.n. (fondo bianco). Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace inv. 5929. Alt. m. 0,11. Proveniente da Camarina. Quadriga in corsa. Un auriga in lunga xystis rimane solo la parte inferiore della veste su un cocchio alla guida di una quadriga lanciata nella corsa; davanti a destrieri e al di sotto del ventre sono due pilastrini su plinti rettangolari; sotto le zampe, poggiato in terra un calderone di tipo bronzeo. Sul campo, si intersecano tralci. Decorazione secondaria: il terzo inferiore del vaso interamente a vernice nera; al di sopra, fasce a risparmio. Mancante di tutta la parte superiore del corpo, della spalla, del collo e del bocchello. Ricomposta da numerosi frammenti. Pittore di Haimon (G. Giudice). Cfr.: per la forma del vaso e per il rendimento delle zampe dei cavalli, la lekythos di Karlsruhe 187 (ABL 234,49; ABV 508,49); per la ruota del D4ter F7bis 198 Addendum cocchio, la lekythos di Copenaghen 1677 (ABL 234,56); per il cocchio, la lekythos di New York, Gallatin 41.162.240 (ABV 538,30; ABL 242,30) e quella di Nicosia C 728 (ABV 539,1). 500 484 a.C. Bibl.: inedita. (G.G.) F21sexies Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5928. Alt. m. 0,13. Proveniente da Camarina. Scena musicale. Sul corpo rimangono due fgure avvolte in himatia volte a destra; luna seduta sul diphros e regge in mano una lyra; laltra, stante, suona il doppio aulos. Le fronteggia un terzo personaggio stante verso sinistra. Decorazione secondaria: sulla spalla, raggiera di boccioli di loto stilizzati; sopra la scena, doppia linea di punti, tra linee di vernice; sotto, fasce a risparmio, su fondo a vernice nera. Mancante del bocchello, del labbro, di parte della pancia e del piede. Superfcie fortemente corrosa. Gruppo di Haimon (G. Giudice). Cfr.: la lekythos di Oslo 36276 (PARA 282). 500-484 a.C. Bibl.: inedita. (G.G.) G1bis Lekythos, a v.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5930. Alt. m. 32. Proveniente da Camarina. Alla base del collo, ovuli, tra linee a risparmio. Il corpo del vaso interamente a vernice nera. Ricomposta da frammenti. 500-484 a.C. Bibl.: inedita. (G.G.) H23bis Lekythos, a f.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5921. Alt. m. 0,105. Proveniente da Camarina. Sul corpo del vaso, motivo a scacchiera, tra linee a vernice nera; sopra e sotto, meandro corrente a destra. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, corona di bastoncelli. Il terzo inferiore del vaso coperto da vernice. Cfr.: la lekythos di Oxford, Ashmolean museum 1879.209 (KURTZ 1975, tav. 71, 2). 461-450 a.C. Bibl.: inedita. (G.S.C.) F21quinquies F21sexies G1bis H23bis 199 Addendum H23ter Lekythos, a f.n. (fondo bianco). Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5926. Alt. m. 0,13. Proveniente da Camarina. Sul corpo del vaso, doppia fla di punti tra linee di vernice; al di sotto motivo a losanghe, circoscritto da due righe a vernice nera. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli; nel terzo inferiore del vaso, fasce a risparmio. Cfr.: la lekythos di Oxford, Ashmolean museum 1879.209 (KURTZ 1975, tav. 71, 2). 461-450 a.C. Bibl.: inedita. (G.S.C.) I55ter Lekythos, a v.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5919. Alt. m. 0,19. Proveniente da Camarina. Alla base del collo, raggiera di linguette su fascia a risparmio. Il corpo del vaso interamente a vernice nera. offcina del pittore di Bowdoin (G. Giudice). Cfr.: la lekythos di Paestum (ARV 694,36) e quella di Citt del Vaticano G.79 (ARV 694,31). 461-450 a.C. Bibl.: inedita. (G.S.C.) I81bis Lekythos, a v.n. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5923. Alt. m. 0, 23. Proveniente da Camarina. Alla base del collo, bastoncelli; sulla spalla, boccioli di loto stilizzati. Corpo del vaso a vernice nera. Classe ATL (G. Giudice). Cfr.: la lekythos di New York, Metropolitan Museum 41.162.136 (ARV 2 720,1) e quella di Stavanger 4308 (PARA 410). Per la classe ATL vd. KURTZ 1975, pp. 82-83. 461-450 a.C. Bibl.: inedita. (G.S.C.) I111bis Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5925. Alt. m. 0,9. Proveniente da Camarina. Sfnge. Sfnge accovacciata di proflo verso destra, dinnanzi ad una stele; ha i capelli raccolti in uno chignon. H23ter I55ter I81bis I111bis 200 Addendum Abrasa la decorazione secondaria sulla spalla del vaso. Cfr.: per la forma del vaso e per la decorazione secondaria, la lekythos di Reggio Calabria 27225 (ARV 2 725,2). 461-450 a.C. Bibl.: inedita. (G.S.C.) L126bis Lekythos, a f.r. Ragusa, Mus. Arch. Reg., ex collezione Pace, inv. 5924. Alt. m. 0,75. Proveniente da Camarina. Cerbiatto. Cerbiatto in corsa verso sinistra. Decorazione secondaria: alla base del collo, corona di linguette; sulla spalla, bastoncelli; sotto la scena fgurata, fascia a risparmio. Piede di restauro. Gruppo di Londra E 614 (G. Giudice). Cfr.: la lekythos di Londra E 614 (ARV 2
1203,29). 450-425 a.C. Bibl.: inedita. (G.S.C.) L126bis 201 Addendum Durante il convegno Camarina 2600 anni dopo la fondazione. nuovi studi sulla citt e sul territorio, organizzato da G. Di Stefano e P. Pelagatti nel 2005 1 , avevo presentato una relazione che verteva sullanalisi stilistica dei vasi attici rinvenuti a Camarina, nella necropoli di Passo Marinaro, editi a partire dal 1899 da P. Orsi 2 , G. Libertini 3 , da P. Pelagatti 4 , da M.T. Lanza 5 ed, infne, da G. Di Stefano 6 , al fne di stabilire la loro cronologia e di attribuirne la paternit ai pittori del Ceramico di Atene: si trattava di pi di 110 esemplari, che, quasi tutti decorati nella tecnica a fgure rosse e non compresi nelle liste Beazley, necessitavano, ancor prima di una classifcazione stilistica, di una determinazione cronologica. Il paziente lavoro di flologia vascolare aveva consentito di allargare considerevolmente le nostre conoscenze sulla ceramica attica a Camarina nel corso del V secolo, portando da 118 a 230 circa il numero dei vasi e frammenti a f.r. attribuiti ed aveva, altres, permesso di allargare lo spettro delle forme vascolari e dei pittori identifcati. Rimanevano esclusi da questo studio gran parte dei frammenti dei vasi rinvenuti sporadici sul terreno da P. Orsi durante le campagne di scavo degli anni 1899-1906 , ancora inediti 7 , e 1 GIUDICEb 2006; vd. anche MESSINA, GIUDICE 2006. 2 ORSI 1899; 1904; 1907; 1912. 3 LIBERTINI 1930. 4 PELAGATTI 1973a. 5 LANZA 1990. 6 DI STEFANO 1998; 1999; 2001; DI STEFANO, PELAGATTI 1998; DI VITA, DI STEFANO, DANDREA 1995. 7 Un affettuoso ringraziamento va al Dott. Giovanni Di Stefano, che mi ha affdato lo studio dei frammenti orsi ancora inediti. custoditi nei magazzini del Museo Archeologico Regionale di Ragusa; sono circa 150 esemplari, dipinti nelle tecniche a fgure nere e rosse, che coprono un arco cronologico piuttosto ampio, che va dal 550 a.C. al 420-410 a.C., e che un accurato esame stilistico, mi ha, in gran parte, permesso di assegnare ai maestri del Ceramico di Atene. PITTORI ARCAICI Un solo frammento realizzato nella tecnica a fgure nere databile intorno alla met del VI secolo a.C.: il coperchio di una lekanis 8 (cat. 1), il primo fnora rinvenuto a Camarina, ornato da denti di lupo, fle di punti e boccioli di loto, in vernice nera diluita, che trova un parallelo interessante in un esemplare quasi identico conservato ad Edimburgo 9 . PITTORI TARDOARCAICI E PROTOCLASSICI Pochi vasi - circa nove -, tra quelli analizzati, si datano nella fase ippocrateo-geloniana della citt, periodo che vede un quasi esclusivo import di ceramica a fgure nere; prevalente la forma della lekythos 10 ed in misura minore quella della coppa skyphoide 11 , dipinte, entrambe, da un limitato gruppo di artigiani: i pittori di diosphos 12 , 8 Sulla forma della lekanis, vd. BREITFELD-VON EICKSTEDT 1997, 55-61; LDORF 2000. 9 Inv. n. 1953.24. 10 Sulla forma della lekythos vd. SPARKES, TALCOTT 1970, 150-152; MOORE, PHILIPPIDES, VON BOTHMER 1986, 43-47; KURTZ 1975; DE LA GENIRE 1984, 91-98. 11 Sulla forma della coppa skyphoide, vd. HATZIDAKIS 1984; BATINO 2002. 12 Sullatelier dei pittori di Sappho e diosphos, ABL Le importazioni attiche a Camarina. La necropoli di Passo Marinaro. Addendum GIADA GIUDICE della Megera 13 , di Athena 14 , e quelli del gruppo di Haimon 15 . Al pittore di diosphos, in particolare, ritengo di poter attribuire un frammento di lekythos a fondo bianco (cat. 2), sul quale sono visibili le teste di due cavalli, probabilmente parte di una quadriga lanciata nella corsa; la linea del massetere piuttosto accentuata, gli occhi a mandorla, la criniera sovvraddipinta in colore paonazzo, sono elementi che, ritroviamo tutti, identici, su una lekythos di Atene (inv. CC 985). Estremamente articolato, al contrario, il corpus del materiale ceramico a fgure rosse databile nel momento della rifondazione democratica: comprende, infatti, pi di ottanta frammenti, per lo pi di crateri a colonnette 16 , a calice ed a campana, e di lekythoi del tipo aryballico, standard e secondary shape 17 ; contenuta la presenza di pelikai, anfore, stamnoi, coppe ed askoi 18 di cui si conta un solo esemplare. Piuttosto composito anche il quadro dei ceramograf documentati: numerosi i cosiddetti painters of large pots 19 , ed i primi manieristi, tra i quali i pittori di Mykonos 20 , del Frutteto 21 , di Alkimachos 22 , di Londra E 489 23 , di Agrigento 24
ed il gruppo di Borea-Firenze 25 , cui sono riferibili 94-130, 232-241, appendici XI-XII; ABV 507-517; ARV 2
300-304; PARA 246-255; HASPELS 1972, 103-109; KURTZ 1975, 96-99; FREL 1983, 35-38; GROSSMAN 1991, 13-26; JUBIER-GALINIER 1996; JUBIER-GALINIER 1998a, 75-85 ; JUBIER-GALINIER 1998b, 731-748, in particolare 735 e ss. ; JUBIER 1999, 181-186; WEBER 2000 ; NEILS, OAKLEY, 2003, 297-298; JUBIER-GALINIER 2003, 79-89; HASPELS ADDENDA 2006, 40-45; CLOSTERMAN, 2007, 49-64. 13 Sulloffcina del pittore della Megera, ABL 266-299; ABV 586-587, 709; PARA 292-294; KURTZ 1975, 153-156; ADD 2 139; TORELLI 1994, 117-125; HASPELS ADDENDA 2006, 69-72. 14 Sulloffcina del pittore di Athena, ABL 254-269; ABV 522-524, 533, 704; KURTZ 1975, 15-17; PARA 260- 262; ADD 2 130-131; HASPELS ADDENDA 2006, 60-67. 15 Sulloffcina del pittore di Haimon, ABV 538-583, 705-708, 716; PARA 269-291, 357; ABL 132 e ss; KURTZ 1975, 150-153; HASPELS ADDENDA 2006, 45-53. 16 Per la forma del cratere a colonnette, SPARKES, TALCOTT 1970, 54, con bibliografa; ZAPHIROPOULOU 1970, 380-398; BAKIR 1974; TIVERIOS 1981, 120 e ss.; MOORE, PHILIPPIDES, VON BOTHMER 1986, 23-25. 17 COOK 1984, 149-152; COOK 1991, 209-230. 18 Sulla forma dellaskos, v. SPARKES- TALCOTT 1970, 157-160; MASSEI 1978; MOORE 1997, 55-56. 19 ARV 2 483 e ss. 20 ARV 2 514-516, 1657; PARA 382. 21 ARV 2 522-528, 1657-1658; PARA 383; ADD 2 254. 22 ARV 2 529-535, 1658; PARA 383-384; SCHWARZ 1974, 36-38; ADD 2 254. 23 ARV 2 546-548, 1658; PARA 385-386; ADD 2 256. 24 ARV 2 574-579, 1659-1660; PARA 391-392; ADD 2
262. 25 ARV 2 536-546, 1658; PARA 384-385; ADD 2 255-256. Sul pittore di Firenze vd. anche TULLIO 1996, 141-154. Sul essenzialmente crateri a colonnette; fa eccezione un frammento attribuito al pittore di Mykonos sul quale raffgurata una fgura femminile con fuso (cat. 11) e che probabilmente parte di unhydria 26 . Un ventaglio di tipologie vascolari pi vario dipinto dal pittore dei Niobidi 27 , di cui si sono con certezza identifcati frammenti di anfore, di crateri a calice 28 (anche a doppio registro 29 ), ed a volute, di pelikai, di oinochoai 30 ; tra i pi interessanti, un coccio di cratere a calice (cat. 25) con raffgurazione di fgura femminile, con corona radiata sul capo, vestita di un chitone ornato da motivo a crocette ed orlato sul collo e sulle spalle da una fla di punti, posta di tre quarti, secondo un modulo iconografco piuttosto frequente nella produzione del celebre ceramografo, che caratterizza normalmente fgure maschili e femminili, come quelle che decorano i crateri a calice del Louvre G 341, di Ferrara T.313 e gli esemplari a volute di New York 07.286.84 e di Palermo G 1283 31 , e che ricorre, anche, nella produzione di ceramograf operanti allinterno della stessa offcina, quali, ad esempio, i pittori dei Satiri Villosi e di Ginevra 32 . Grande fortuna sul mercato camarinese incontra anche la produzione ceramica della bottega del pittore di Villa Giulia 33 , specializzata nella pittura di crateri a calice ed a campana, ed hydriai di vario soggetto, e allinterno della quale operavano anche i pittori di methyse 34 e di Chicago 35 e, nella fase pi avanzata, di Eupolis 36 : sono circa undici i frammenti riferibili alla loro pittore di Borea, LEZZI-HAFTER 2001, 131-135. 26 Per la forma dellhydria, FLZER 1906; BEAZLEY 1927a, 86; RICHTER, MILNE, 1935, 11-12; BLOESCH 1951, 35-37; DIEHL 1964; REAL 1976, 33-47; MOORE, PHILIPPIDES, VON BOTHMER 1986, 35-38. Sullhydria vd. anche SCHMIDT 2005, in particolare 222-279. 27 ARV 2 598-612, 1661, 1701-1702; PARA 394-397; ADD 2 265-268. 28 FRANK 1990; HBER 1990, 57-72. 29 Sui crateri a calice a doppio registro, OAKLEY 1984, 119-127. 30 Sulla forma delloinochoe, SPARKES, TALCOTT 1970, 58-63, 76-78 con bibliografa; GREEN 1972, 1-16; GREEN 1978, 262-269, esemplari a fgure rosse di inzio V sec. a.C.; CLARK 1992. 31 ARV 2 601,22; 602,24; 613,1; 599,2. 32 Cfr. lhydria di Odessa 26613 (ARV 2 614,1; ADD 2
269), il cratere a volute di New York 07.286.84 (ARV 2
613,1; ADD 2 268), e quello a calice di Ginevra MF 238 (ARV 2 615,1; ADD 2 269). 33 ARV 2 618-626, 1662; PARA 398-399; ADD 2 270- 271. 34 ARV 2 632-634; PARA 400; LEZZI-HAFTER 1976, 102; LEZZI-HAFTER 1988a, 325-334; ADD 2 272. 35 ARV 2 628-631, 1662-1663; PARA 399-400; LEZZI- HAFTER 1976, 101-102; ADD 2 272. 36 ARV 2 1072-1074, 1681-1682; PARA 448-449; ADD 2
325-326. G. Giudice 204 opera. Una scena di partenza per la caccia 37 decorava, probabilmente, il bellissimo frammento di cratere a calice (cat. 38), sul quale sono ora superstiti due uomini; a sinistra una fgura barbata, vestita di un mantello, che ricade sul braccio sinistro, lasciandogli scoperte le spalle ed il petto, dal quale pende laorter; regge con la mano sinistra, poggiandola sulla spalla, una lunga asta. Lo precede un personaggio similmente abbigliato ed armato. Numerosi elementi richiamano il linguaggio fgurativo del pittore di Chicago: si osservino in particolare il rendimento dellocchio con la palpebra superiore fortemente accentuata, su cui, quasi, poggia un sopracciglio arcuato, la fuidit delle pieghe del mantello, ed il rendimento delle capigliature e della barba, caratterizzate da morbide ciocche in vernice diluita; tutti elementi che trovano un immediato confronto in una hydria di Napoli (inv. 3161), e su una oinochoe di Boston (inv.13.192) 38 , e che possiamo osservare anche su un piccolo frammento (cat. 42) con la testa ed il busto di un satiro verso destra; la barba e la capigliatura del sileno, il proflo dellocchio hanno un esatto parallelo nella fgura maschile dipinta su una pelike conservata a Lecce (inv. 570) 39 . Affne al pittore di Chicago quello di methyse; alla sua mano si deve un cratere a calice frammentario (cat. 44), la cui esegesi rimane ancora dubbia; sul coccio superstite sono visibili, al centro, una pelle di animale, a destra, un personaggio quasi calvo, con naso schiacciato, orecchie fortemente appuntite, pronto a scagliare un masso, che solleva allaltezza del capo, contro un avversario purtroppo perduto; limmagine potrebbe essere letta sia come un Centauro in lotta con Eracle, sia come un Satiro in una scena di gigantomachia 40 . Ci riconducono allo stile del pittore di methyse, in particolare, la decorazione secondaria, che orna il labbro del vaso, e che si compone di palmette oblique, con cuore bipartito da una fascia 37 Sulle scene di caccia, v. FITTSCHEN 1969, 60-67; SCHAUENBURG 1969; SCHMITT, SCHNAPP 1979, 37-42; SCHNAPP 1982, 57-74; SCHNAPP 1988, 151-161; SCHNAPP 1990, 49-59; SCHNAPP 1997; LISSARRAGUE 1990, 191-231; BARRINGER 2001; BARRINGER 2004, 12-25. Sulla tecnica della caccia, specifcamente, ANDERSON 1985, 30-56. 38 ARV 2 630,30; 631,40. 39 ARV 2 629,23. 40 Confronta LIMC III, s.v. dionysos, 477, n.656; LIMC IV, s.v. Gigantes, 229, nn. 314-315; LIMC VIII, s.v. Kentaures, 674 e ss., nn. 12, 139, 267, 268, 362; ARV 2 511,1 pittore di Kaineus; 516,5 - 517,6 pittore di Cleveland; 541,1 pittore di Firenze; 551,13 pittore di Pan; 563,7 pittore di Leningrado; 599,2 pittore dei Niobidi; 1027,1 Polignoto; 1029,18 Polignoto; 1096,3 pittore di Napoli. semicircolare a risparmio, circoscritte da linee curve; ed ancora, i tratti del volto del personaggio, in particolare, il disegno dellorecchio in vernice diluita, che trovano confronto nel cratere a calice di Bologna PU 285 41 e in quelli di Parigi, Louvre G 403 e di New York 07.286.85 42 . Completano il quadro dei vasi databili entro il secondo quarto del V secolo, il piede di un vaso conformato del pittore di Sotades 43 (cat. 52), tre skyphoi 44 , sette coppe (cat. 53-60), di cui una attribuibile al pittore di Pistoxenos 45 (cat. 56), che ha un immediato parallelo in un esemplare, quasi identico, rinvenuto proprio a Camarina, durante le campagne di scavo condotte da Paolo Orsi nei primi anni del 1900 46 : su entrambe le coppe visibile il capo di una fgura femminile fasciato da un sakkos, che ne avvolge quasi interamente la fronte, e lascia scoperto un orecchio piuttosto grande, reso come una sorta di C rovesciata; e, ancora, sono databili tra il 461 ed il 450 sette lekythoi
(cat. 44-50) opera dei pittori di Londra E 342 47 , della Seireniske 48 , di Eschine 49 , di Karlsruhe 50 , di Atene 1826 51 , sulle quali sono raffgurate fgure femminili stanti o in movimento 52 . Si prenda ad esempio quella attribuibile al pittore di Karlsruhe sulla quale una fanciulla con sakkos sul capo (cat. 50), vestita di chitone ed himation, regge in mano un fuso ed in rapido movimento verso destra (cat. 50); numerosi sono i confronti possibili: i caratteri somatici della giovane (in particolare, il proflo del viso, il rendimento dellocchio, del sopracciglio, che raggiunge sempre lattaccatura dei capelli, della bocca, con il labbro inferiore piuttosto pronunciato, la sottolineatura del muscolo sternocleidomastoideo sul collo), il rendimento del mantello, attraversato al centro da una linea verticale, che ne interseca altre longitudinali, richiamano un po tutta la produzione del pittore e caratterizzano fgure sia maschili che femminili, come quelle che decorano la pelike di Karlsruhe 41 ARV 2 633,6. 42 ARV 2 633,7; 632,3. 43 ARV 2 763-765, 1669; PARA 415; ADD 2 286-287. 44 Attribuibili al pittore di Lewis, ai gruppi di San Valentino e della Civetta. 45 ARV 2 859-863, 1672-1673, 1703; PARA 425-426; ADD 2 298-299. 46 ORSI 1904, 914, fg. 110; ARV 2 862,28. Infra, cat. I93. 47 ARV 2 667-672, 1664, PARA 404; ADD 2 278. 48 ARV 2 701-704, 1667, 1702; PARA 408; ADD 2 281. 49 ARV 2 709-722, 1667-1668, 1706; PARA 408-410; ADD 2 281-282. 50 ARV 2 730-739, 1668; PARA 411-412; ADD 2 283. 51 ARV 2 745-748, 1668; PARA 413; ADD 2 284. 52 Sulliconografa delle donne nella produzione vascolare, KILLET 1994. Vd. anche FERRARI 2002, capp. I e II, in particolare 25-34 e 56 e ss. Le importazioni attiche a Camarina 205 206 e la coppa di Firenze PD 422 53 . PITTORI CLASSICI Gran parte dei ceramograf documentati nel terzo venticinquennio del V secolo si sono formati allinterno di botteghe gi ben avviate e testimoniate a Camarina nel decennio 461- 450 a.C., che, nel corso della loro attivit, continuano a esportare una parte cospicua della loro produzione verso i ricchi mercati sicelioti ed in particolare verso la subcolonia siracusana. questo, ad esempio, il caso del pittore di Achille 54 , di Polignoto 55 e del suo gruppo 56 , di Nausicaa 57 , tutti allievi del pittore dei Niobidi, del pittore di Eupolis, seguace del pittore di Villa Giulia, dei pittori di Clio 58 e di Kassel 59 , strettamente connessi con lattivit dei pittori di Achille e della Phiale 60 . Proprio al pittore di Achille si pu, forse, riferire la spalla di una lekythos a fondo bianco, con falso fondo per contenere lolio (cat. 66), decorata da palmette con petali alternatamente rossi e neri: una tipologia vascolare, con soggetto funerario, destinata al culto dei defunti 61 , che per la prima volta documentata a Camarina, ed forse spia della presenza di Ateniesi nella subcolonia siracusana 62 ; tali manufatti, infatti, allinterno della cospicua produzione del Ceramico, sembrano sostanzialmente destinati non allesportazione, ma al consumo interno, in quanto funzionali ai costumi e alle pratiche cerimoniali proprie dellAttica: solo sporadica , infatti, la loro presenza nei mercati occidentali 63 . Numerosi, al contrario, i vasi riferibili a Polignoto ed al suo gruppo, tra i quali crateri a campana, a calice, e le hydriai; su una, 53 ARV 2 735,111; 738,148. 54 ARV 2 986-1001, 1676-1677, 1708; PARA 437-439; KURTZ 1975, 41-47; ADD 2 311-313; OAKLEY 1997. 55 ARV 2 1027-1033, 1678-1679, 1707; PARA .442; ADD 2 317-318; MATHESON 1995. 56 Vd. anche OAKLEY, Vol. II, c.d.s.. 57 ARV 2 1106-1110, 1683; PARA 451-452; ADD 2 329- 330; MANNACK 2001. 58 ARV 2 1080-1082, 1682; PARA 517; ADD 2 327. 59 ARV 2 1083-1086, 1682; ADD 2 327. 60 ARV 2 1015-1024, 1678; PARA 440-441; KURTZ 1975, 48-50; ADD 2 315-317; OAKLEY 1990; 1995. 61 KURTZ, BOARDMAN 1971, 103-105; KURTZ 1975, in particolare, 19-21; MERTENS 1977; OAKLEY 1997; GIUDICEc 2000; GIUDICEc 2002; GIUDICEC 2003a; GIUDICEC 2003b; OAKLEY 2004, 8. 62 GIUDICEb 2007, 362-364, ivi bibliografa precedente. 63 Scarsi esemplari sono documentati a Spina, Selinunte, Gela e Randazzo. Vd. MARTELLI 1985, 177, 181; GIUDICEb 2007, 362-364. conservata solo parzialmente, dipinta una fgura femminile (cat. 78) stante verso sinistra, che regge in mano uno strumento musicale a corda 64 . Il rendimento della capigliatura della giovane, il proflo del volto, in particolare del naso, sul quale la narice evidenziata da un breve trattino, e del sopracciglio, che, fortemente arcuato, accompagna con precisione la linea della palpebra superiore dellocchio, il disegno della rima labiale sono tutti elementi che ricorrono nel gruppo di Polignoto come dimostra il confronto con le fgure femminili su una hydria di Basilea 65 . Al celebre maestro riferibile anche un frammento di cratere a campana (cat. 69) sul quale raffgurata la parte inferiore di un personaggio maschile in himation, stante in posizione frontale: signifcativa per il riconoscimento della mano dellartigiano proprio la rappresentazione grafca dellorlo del mantello, resa con una morbida linea ad onda, in vernice diluita, che si ripete quasi identica anche sulle anfore di San Pietroburgo 192 e di South Hadley, Mount Holyoke College Art Museum 1929 BS II.4 66 e su un cratere a campana di New York 21.88.73 67 . Un solo frammento di coppa (cat. 91) databile nel terzo quarto del V secolo: superstite una piccola parte dellorlo, su cui raffgurato un giovane con capo coronato, forse un atleta, riferibile allopera di Aison 68 , cui ci riconducono la capigliatura ricciuta e il disegno della palpebra superiore dellocchio reso con un semplice riga a vernice nera, che corre parallela al sopracciglio, come gi sulloinochoe di Londra E 524 e sulla kylix di Madrid 11265 69 . PITTORI TARDO-CLASSICI
Due frammenti, tra quelli analizzati nei magazzini del Museo Archeologico di Ragusa, si possono datare nellultimo quarto del V secolo: su uno visibile la parte inferiore della veste di una fgura femminile in posizione frontale (cat. 142), sullaltro il piede di un personaggio volto a destra; al di sotto, una fascia ad ovuli (cat. 64 Sugli strumenti musicali a corda, vd. WEGNER 1949; MICHAELIDES 1978; PAQUETTE 1984, 173-185; BLIS 1988, 29-39; MAAS, MCINTOSH SNYDER 1989; ANDERSON 1994; BUNDRICK 2005. 65 MATHESON 1995, 442, PE 31, tav. 90. 66 ARV 2 1031,43; 1031,44. 67 ARV 2 1029,20. 68 ARV 2 1174-1177, 1685; PARA 460; CRAMERS 1980; LEZZI-HAFTER 1980, 1-10; ADD 2 339; LEZZI-HAFTER 1992, 57-73. 69 ARV 2 1175,17; 1174,1. G. Giudice 206 143); esso mostra richiami con la produzione di due ceramograf estremamente vicini tra loro, Aison ed il pittore di Meidias 70 , come dimostra il confronto con il chous del Ceramico di Atene 4290 71 e con la lekythos di New York 31.11.13 72 , sebbene non sia ancora possibile giungere ad unattribuzione certa. In conclusione, un lungo e paziente lavoro di flologia vascolare ha consentito di ampliare ulteriormente le nostre conoscenze della ceramica attica a Camarina nel corso del VI e del V secolo a.C.; ne emerge, signifcativamente consolidato, il quadro dei pittori e delle forme vascolari nel momento di grande rinascita della citt - che vede Psaumide vincere alle Olimpiadi - e ancora, nel terzo quarto del V secolo; si conferma lo spettro dei pittori che sembrano privilegiare il mercato camarinese per lesportazione dei propri prodotti: numerosi i vasi attribuibili alle botteghe dei pittori dei Niobidi, di Villa Giulia, al gruppo dei Manieristi, al pittore della Seireniske, di Amphitrite, di Pistoxenos, del gruppo di Polignoto, del pittore di Kleophon. Si accresce, altres, come gi accennato, la variet delle tipologie vascolari identifcate; nel dettaglio, sono per la prima volta documentate la forma della lekanis e quella del vaso conformato, di cui come accennato, si conserva la base di appoggio, opera del pittore di Sotades; un unicum anche la lekythos a fondo bianco con falso fondo per contenere lolio, databile verso il 450 a.C. ed attribuibile al pittore di Achille, probabilmente indizio delle intense relazioni commerciali e diplomatiche intercorrenti tra Camarinesi ed Ateniesi nella seconda met del V secolo 73 , di cui peraltro abbiamo una chiaro rifesso, ancora per gli anni venti, nella commedia di Aristofane Gli Acarnesi 74 , andata in scena nel 425 a.C., nella quale si legge Per questo io ho concluso una tregua, disgustato dallo spettacolo di uomini coi capelli bianchi nelle fle dellesercito, mentre dei giovanotti come te se la battono: chi in Tracia, con una paga di tre dracme chi a Camarina, a Gela, e a Catagela. Questi versi sono messi in bocca a Diceopoli, agricoltore pacifsta, che critica i giovani che se ne vanno lontano da Atene e dai combattimenti, prendendo la paga, cio lindennit di viaggio, che spettava loro come ambasciatori. Tra le localit menzionate in 70 ARV 2 1312-1314, 1690, 1705, 1708; PARA 477; BURN 1987; ADD 2 361-362. 71 BURN 1987, 98, M15, tav. 33 : attribuita al pittore di Meidias e ad Aison da U. Knigge. 72 ARV 2 1248,9, 1688; PARA 469; LEZZI-HAFTER 1988a, 343, n. 239; ADD 2 353. 73 GIUDICEb 2007, 264 e ss. 74 Ar., Ach. 599 ss. (Trad. di C.F. Russo, Aristofane, Gli Acarnesi, Bari 1953, 57). modo esplicito dal personaggio comico compare proprio Camarina 75 . In conclusione, le nuove attribuzioni accrescono in maniera signifcativa la nostra conoscenza della ceramica attica proveniente dalla necropoli di Passo Marinaro; i dati registrati, in futuro, se sommati a quelli raccolti nella necropoli di Rifriscolaro, in corso di studio, da F. Fouilland 76 , consentiranno di ricostruire in maniera completa il quadro dellimport attico nella colonia siracusana dal VI secolo fno agli inizi della guerra del Peloponneso, che vede Camarina, peraltro, inizialmente alleata di Atene. 75 GIUDICEb 2007, 364. 76 Vd. FOUILLAND 2002, 551-554; FOUILLAND 2006, 109- 128. Le importazioni attiche a Camarina 207 CATALOGO 550-525 a.C. Cat.n.1 Lekanis; parte del coperchio. H. cm. 6,0; largh. cm. 4,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. La decorazione, sul frammento superstite, divisa in tre fasce: su quella superiore, sono dipinti raggi; su quella intermedia, due fle di punti, tra righe a vernice diluita; su quella inferiore, boccioli di loto, legati da peduncoli ad archetto. Cron: 550-525 a.C. Bibl.: inedita. Cfr.: il coperchio della lekanis di Edimburgo 1953.24 (CVA Great Britain 16, tav.17,7-8). 500-484 a.C. Pittore di Diosphos Cat.n. 2 Lekythos a fondo bianco; parte della spalla e del corpo del vaso. H. cm. 2,2; diam. spalla cm. 5,0. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadica. Sogg.: rimangono le teste di due cavalli in corsa verso destra. Decorazione secondaria: sulla spalla, boccioli di loto stilizzati. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di diosphos. Cfr.: la lekythos di Atene 463 (CC.985) (HASPELS 1936, 233, n. 34, tav. 38, 2a-b). Cat.n.3 Lekythos a fondo bianco; parte del corpo del vaso. H. cm. 3; largh. cm. 2,9. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadica. Sogg.: rimangono il collo e le zampe dei cavalli di una quadriga. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di diosphos. Cfr.: supra. Cat.n.4 Lekythos a fondo bianco; parte del corpo del vaso. 1 2 3 G. Giudice 208 H. cm. 2,2; largh. cm. 1,6. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadica. Sogg.: rimangono il collo e il dorso dei cavalli di una quadriga. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Vicina al pittore di diosphos. Cfr.: una lekythos del mercato antiquario (ABV 511,6). Cat.n.5 Lekythos a fondo bianco; parte del corpo del vaso. H. cm. 4,5; largh. cm. 3,6. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1899, sporadica. Sogg.: visibile solo una piccola parte della decorazione secondaria; tripla fla di punti tra linee di vernice. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile alloffcina del pittore di diosphos. Cfr.: la lekythos di Parigi, Louvre MNB 909 (HASPELS 1936, 235, 70, tav. 39,1; ABV 508,70; ARV 2 301,4; ADD 2 212; KURTZ 1975, tav. 58, 2a-c; HASPELS ADDENDA 2006, 41).
Pittore della Megera Cat.n.6 Lekythos a fondo bianco; parte della spalla e del corpo. H. cm. 8,1. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1899, sporadica. Sogg.: palmette verticali. Decorazione secondaria. Al di sotto della spalla, meandro corrente a destra. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore della Megera. Cfr.: le lekythoi di Atene, Museo del Ceramico (HASPELS 1936, 266, n. 6, tavv. 50,4, 51,3; ARV 2
751; PARA 292; HASPELS ADDENDA 2006, 69), Museo Nazionale 487 (CC.969) (HASPELS 1936, 267, n. 11, tav. 50, 1d; HASPELS ADDENDA 2006, 69). Cat.n.7 Lekythos; parte del terzo inferiore del vaso. H. cm. 6,1. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadica. Sogg.: foglie di edera ai lati di una linea di colore nero. Cron.: 500-484 a.C. 4 5 6 Le importazioni attiche a Camarina 209 Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore della Megera. Cfr.: la lekythos di Atene, Museo del Ceramico (HASPELS 1936, 266, n. 6; KURTZ 1975, tav. 70,5; HASPELS ADDENDA 2006, 69). Pittore di Athena Cat.n.8 Lekythos, parte della spalla e del collo. H. cm. 4,4; diam. max. cm. 5,2. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadica. Sogg.: visibili quattro palmette alternativamente orizzontali e verticali, sorgenti da girali. Decorazione secondaria: bastoncelli alla base del collo. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Athena. Cfr.: la lekythos di Palermo, coll. Mormino, inv. 794 (Banco di Sicilia 1992, 117, D129). Gruppo di Haimon Cat.n.9 Coppa skyphoide; parte dellorlo e della parete. H. cm. 5,5; largh. cm. 8,6 Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. Sogg.: fgura panneggiata volta a destra. Sullo sfondo, tralci. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al gruppo di Haimon. Cfr.: le coppe di Palermo, coll. Mormino, inv. 381 e 1648 (Banco di Sicilia 1992, 145-146, D217 e D219). Cat.n.10 Coppa skyphoide; parte dellorlo e della parete. H. cm. 3,3; largh. cm. 4,1. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadica. Sogg.: a sinistra, fgura maschile realizzata nella tecnica a silhouette; a destra fgura femminile con capelli raccolti in uno chignon, in movimento verso destra, ma retrospiciente. Sullo sfondo, tralci. Cron.: 500-484 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al gruppo di Lacut. Cfr.: le coppe di Roma, Villa Giulia 6699 (ABV 576,12) e di Berkeley 8.444 (ABV 577,27); v. anche per il rendimento della fgura femminile, lhydria di Catania 654 (ABV 556,440; PARA 283; Haimon Group). . 7 8 9 G. Giudice 210 461-450 a.C. Pittore di Mykonos Cat.n.11 Vaso di forma aperta, fr. di. H. cm. 9,35; largh. cm. 10,0. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico, cassetta 9. Sogg.: fgura femminile, seduta verso destra, regge in mano un fuso. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Mykonos. Cfr.: lhydria di Varsavia 142361 (ARV 2 515,14); il lebete nuziale di Mykonos (ARV 2 514,1); ed il frammento di vaso di Atene, Agor P 9464 (ARV 2
516,17). Pittore del Frutteto Cat.n.12 Cratere a colonnette (?); parte della parete. H. cm. 5,7; largh. cm. 3,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: testa e busto di fgura completamente avvolta nellhimation. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore del Frutteto o alla sua maniera. Cfr.: la neck-amphora di Mykonos (ARV 2
525,45); il frammento di hydria di Atene, Agor P 15086 (ARV 2 527,72), e le pelikai di Mykonos 5938 (ARV 2 526,54) e di Londra E 358 (ARV 2
526,49). Cat.n.13 Cratere a colonnette (?); parte della parete. H. cm. 0,05; largh. cm. 0,092. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: personaggio, vestito di himation che gli lascia scoperta la spalla destra, regge in mano un bastone. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore del Frutteto. Cfr.: il cratere a colonnette di Ferrara T. 364 (ARV 2 524,19; PARA 383). 10 11 12 13 Le importazioni attiche a Camarina 211 Pittore di Alkimachos Cat.n.14 Cratere a colonnette; parte della parete. H. cm. 18,5; largh. cm. 8,4. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, 1896-1899, sporadico. Sogg.: fgura ammantata di proflo a destra. Decorazione secondaria: a lato della scena fgurata, doppia fla di punti tra linee di vernice. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Alkimachos. Cfr.: il cratere a colonnette di Madrid 11042 (ARV 2 532,49) e lanfora di Madrid 32671 (ARV 2 530,18). Cat.n.15 Cratere a colonnette; parte della parete. H. cm. 3,4; largh. cm. 3,6. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, 1896-1899, sporadico. Sogg.: testa di mulo verso destra. Decorazione secondaria: sopra la scena decorata, bastoncelli. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Alkimachos. Cfr.: il cratere a colonnette di Vienna 835 (ARV 2
531,41). Gruppo di Borea-Firenze Cat.n.16 Vaso di forma chiusa; fr. della parete. H. cm. 2,7; largh. cm. 6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane il torso, parzialmente coperto dallhimation, di un personaggio maschile verso destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo di Borea-Firenze. Cfr.: per il rendimento del muscolo grande pettorale, il cratere a colonnette di Siracusa 21189 (ARV 2 541,4); per lhimation, il cratere a colonnette di Firenze 4029 (ARV 2 542,34), di Rennes 716 (ARV 2 543,39bis; ADD 2 256) e di Lecce 598 (ARV 2 537,14; PARA 384; ADD 2
255). Pittore di Firenze Cat.n.17 Cratere a colonnette; parte della parete. H. cm. 6,4; largh. cm. 9,6, Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: fgura maschile ammantata verso destra; visibile anche il piede di un secondo personaggio in movimento verso destra. Decorazione secondaria: doppia fla di punti, tra linee di vernice. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Firenze. Cfr.: il cratere a colonnette di Cefal (ARV 2
14 15 16 G. Giudice 212 541,5; ADD 2 256) e quelli di Ferrara 2795 (ARV 2 541,7 ; PARA 385; ADD 2 256) e di Cape Town (ARV 2 543,45). Pittore di Londra E 489 Cat.n.18 Cratere a colonnette; parte della parete. H. cm. 6,1; largh. cm. 12,2. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: capigliatura di fgura femminile volta a sinistra. Decorazione secondaria: sopra la scena principale, bastoncelli; a lato, doppia fla di punti tra linee di vernice. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Londra E 489. Cfr.: il cratere a colonnette di Roma, Villa Giulia 50646 (ARV 2 546,8; 1658; ADD 2 256) e quello di Ferrara 3004 (ARV 2 548,36; PARA 386; ADD 2
256). Pittore di Agrigento Cat.n.19 Cratere a colonnette; parte della parete. H. cm. 4,4; largh. cm. 6,6. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: fgura di ammantato volto a sinistra; probabilmente si appoggiava ad un bastone. Decorazione secondaria: a lato della scena fgurata, doppia fla di foglie di edera tra linee di vernice. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Agrigento. Cfr.: per la decorazione secondaria, il cratere a colonnette di Oxford 1927.1 (ARV 2 574,3; ADD 2
262) e, per il soggetto, quelli di Yale 1933.175 (ARV 2 576,45; ADD 2 262), di Roma, Villa Giulia 14217 (ARV 2 574,11), di Siracusa 53237 (ARV 2
575,15) e di Ferrara T. 31 VP (ARV 2 576,40; PARA 391). Cat.n.20 Cratere; fr. della parete. H. cm. 9,1; largh. cm. 8,2. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896-1899, sporadico. Sogg.: satiro verso destra; regge in mano un otre. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Agrigento. Cfr.: il cratere a colonnette di Siracusa, da Camarina (ARV 2 575,28) e per il rendimento della mano destra, quello di Roma, Villa Giulia 846 (ARV 2 575,20) lhydria di Indianapolis, J.Herron Art Institute 47.34 (ARV 2 579,33; ADD 2 262) e il cratere a campana di Parigi, Louvre G 369 (ARV 2
577,60). Cat.n.21 Cratere a colonnette; parte della parete. H. cm. 4; largh. cm. 6,2. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: visibili i piedi di una fgura rivolta a 17 18 19 Le importazioni attiche a Camarina 213 sinistra. Decorazione secondaria: foglie di edera, tra linee di vernice. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Agrigento. Cfr.: il lato B del cratere a colonnette di Vienna 770 (ARV 2 576,33; PARA 262; ADD 2 262), quello di Ferrara T.31 A VP (ARV 2 576,40; PARA 391) ed il cratere a campana di Parigi, Louvre G369 ARV 2 577,60). Pittore dei Niobidi Cat.n.22 Anfora; parte del collo e della spalla. H. cm. 3,6; largh. cm. 5. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadica. Sogg.: sul collo, girale; sulla spalla, bastoncelli tra linee di vernice. Visibile, al di sopra, parte dellelmo di un guerriero. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr.: lanfora di Roma, Musei Vaticani 17.854 (ARV 2 605,60; PRANGE 1989, N76, p.197, tav.44) e quelle di Londra, British museum E 274 ( ARV 2
604,53; PRANGE 1989, N 69, p.195, tav.46); di Leida PC 78 (ARV 2 605,58; 1702; PRANGE 1989, p.196, N74, tav.29; ADD 2 267). Cat.n.23 Vaso di forma aperta; parte di parete. H. cm. 3,4; largh. cm. 6,8. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: a sinistra, visibile una mano che regge una oinochoe; a destra, il braccio proteso, su cui poggia il mantello di un personaggio con phiale. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi o alla sua maniera. Cfr.: la pelike di Capua 1391 (ARV 2 603,46; PRANGE 1989, p.192, N58). Cat.24 Cratere a calice, fr. di. H. cm. 11,2; largh. cm. 7,7. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: parte della testa e la spalla destra di una fgura femminile, volta a sinistra; raccoglie i capelli in un sakkos e veste il peplo. Decorazione secondaria: a destra, rimane una palmetta orizzontale circoscritta da pelte desinenti in girali, con petali; a sinistra, si contrappongono nuovamente girali; al centro losanga. Cron.: 461-450 a.C. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr.: il cratere a calice di Ferrara 2891 (ARV 2 21 22 23 G. Giudice 214 20 602,24; 1661; PARA 395; PRANGE 1989, 187-188, N32; ADD 2 266). Cat.n.25 Cratere a calice; parte dellorlo e della parete. H. cm.10,1, largh. cm.9,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1899, sporadico. Sogg.: testa e spalla destra di fgura femminile con corona radiata; veste il peplo. Decorazione secondaria: a destra, rimane una palmetta orizzontale circoscritta da pelte desinenti in girali, con petali; a sinistra, si contrappongono nuovamente girali; al centro losanga. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr: il cratere a calice di Ferrara 2891 (ARV 2 602,24; 1661; PARA 395; PRANGE 1989, pp.187- 188, N32; ADD 2 266) , la pelike di Knigsberg F 162 (ARV 2 603,44; PRANGE 1989, p.192, N56); per la testa di tre quarti, v. il cratere a volute di Agrigento 8952 (ARV 2 599,2; 1661; PARA 394; PRANGE 1989, p.180, N2). Cat.n.26 Cratere a calice; terzo inferiore del vaso. H. cm.4,7; largh. cm.3,2. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1899, sporadico. Sogg.: palmetta e bocciolo di loto conservato solo parzialmente sorgenti da girali. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr.: il cratere a calice di Parigi, Louvre G 341 (ARV 2 601,22; PRANGE 1989, p.186, N25, tav.7; ADD 2 266) . Cat.n.27 Cratere (a volute?); terzo inferiore del vaso. H. cm. 2,9; largh. cm.5,3. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: parte di palmetta e bocciolo di loto. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr.: il cratere a volute di Bologna, Pell. 269 (ARV 2 599,8; PARA 395; PRANGE 1989, p.182, N9, 24 25 26 25 Le importazioni attiche a Camarina 215 tav. 37; ADD 2 266), il cratere a calice di Parigi, Louvre G 341 (ARV 2 601,22; 1661; PARA 395; PRANGE 1989, p.186, N25, tav.7) e la pelike di Knigsberg F 162 (ARV 2 603,44; PRANGE 1989, p.192, N56). Cat.n.28 Vaso di forma chiusa; parte della parete. H. cm. 6,9; largh. cm. 8,9. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: al centro, la parte inferiore di una fgura maschile in himation, stante frontalmente; a destra, una fgura femminile di cui si conservano parte della veste ed i piedi (a sinistra). Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, meandro corrente a destra intervallato da croci. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr.: il cratere a volute di Boston 33.56 (ARV 2
600,12; PARA 395; PRANGE 1989, p. 184, N 13; ADD 2 266) e quello di Parigi, Louvre G 343 (ARV 2 600,17; PRANGE 1989, pp. 184-185, N 20; ADD 2 266); il cratere a campana di Perugia 846 (ARV 2 603,34; PRANGE 1989, p. 190, N 44; ADD 2
267).
Cat.n.29 Vaso di forma aperta; parte della parete. H. cm. 3,9; largh. cm. 6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: Centauromachia? Rimangono il gluteo e la coda di un cavallo (?) ed il piede di un personaggio. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr.: per il soggetto, il cratere a volute di Berlino 2403 (ARV 2 599,9; PRANGE 1989, p. 182, N 10; ADD 2 266) e quello di Bologna 268 (ARV 2 598,2; PARA 394; PRANGE 1989, p. 180, N 1; ADD 2 265); per il rendimento del piede, il cratere a calice di Parigi, Louvre G 341 (ARV 2 601,22; PARA 395; PRANGE 1989, p.186, N 25; ADD 2 266). Cat.n.30 Vaso di forma aperta, due frr. combacianti di; parte della parete. H. cm. 9,9; largh.cm. 9. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadici. Sogg.: parte mediana del peplo di una fgura femminile in movimento verso destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inediti. Attribubili al pittore dei Niobidi o alla sua maniera. Cfr.: loinochoe di Firenze 4007 (ARV 2 607,85; PRANGE 1989, p. 202, N 106) e lhydria di Laon 37.1027 (ARV 2 611,37, PARA 396; PRANGE 1989, p. 215, GN 52). 27 29 28 30 G. Giudice 216 Cat.n.31 Pelike; parte del collo e della parete. H. cm. 8,7; largh. cm. 8,2. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. Sogg.: alla base del collo, palmette oblique, contrapposte e circoscritte da pelte desinenti in girali. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore dei Niobidi? Cfr.: la pelike di Karlsruhe 205 (ARV 2 604,49; PRANGE 1989, p.193, N61, tav. 6; ADD 2 267), quelle di Parigi, Louvre G 431 (ARV 2 604,48; PRANGE 1989, p.1989, N60, tav. 23; ADD 2 267), di Knigsberg F 162 (ARV 2 603,44; PRANGE 1989, p.192, N56), e lhydria di Mississipi, Museo dellUniversit (ARV 2 611,35; PRANGE 1989, p. 215, GN50). Cat.n.32 Parete di vaso, fr. di. H. cm. 5; largh. cm. 5,1. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1899, sporadico. Sogg.: palmette circoscritte da pelte. Il petalo centrale lanceolato. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi ? Cfr.: loinochoe di Parigi, Cabinet des mdailles 460 (ARV 2 606,83; PRANGE 1989, p. 202, N104, tav. 31; ADD 2 267). Cat.n.33 Anfora; parte del collo e della parete. H. cm. 10; largh. cm. 11. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1904. Ragusa, Museo Archeologico Regionale, inv. 24129, sporadica. Sogg.: sul collo, palmette circoscritte da pelte e bocciolo di loto; nel punto di congiunzione con il corpo del vaso, bastoncelli. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 90, n. 64, tav. 53. Attribuibile al pittore dei Niobidi? Cfr.: supra. Cat.n.34 Cratere a calice, fr. di ? Parte della parete. H. cm. 7; largh. cm. 12. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: scena di simposio? A sinistra, colonna dorica; al centro, sono visibili parte di una kline e trapeza. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore dei Niobidi. Cfr.: il cratere a calice a doppio registro di Batumi (PRANGE 1989, p. 188, N33, tav. 34). Pittore di Villa Giulia Cat.n.35 Cratere a colonnette; parte del collo. H. cm. 5,7; largh. cm. 5,8. Prov.: Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. 31 32 34 Le importazioni attiche a Camarina 217 Sogg.: foglie di edera e corimbi ai lati di una linea di colore nero. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Villa Giulia. Cfr.: il cratere a colonnette di Ferrara 2790 (ARV 2
620,28; ADD 2 270). Cat.n.36 Vaso di forma chiusa; parte della parete. H. cm. 7,3; largh. cm. 7,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimangono parte della clamide, il braccio e la mano che sostiene la doppia lancia di un giovane probabilmente stante, con il busto frontale. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Villa Giulia. Cfr.: lhydria di Edimburgo 1872.23.11 (ARV 2 623,65). Cat.n.37 Cratere a campana; parte della parete. H. cm. 13,4; largh. cm. 7,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: rimane la parte inferiore del chitone di una fgura volta a destra. Decorazione secondaria: meandro verso sinistra, interrotto da croce. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Tra il pittore di Villa Giulia ed il pittore di Eupolis. Cfr.: lhydria di New York 313.1 (ARV 2 623,69; ADD 2 271) ed il cratere a campana di Vienna 1772 (ARV 2 1072,1; ADD 2 325). Pittore di Chicago Cat.n.38 Cratere a calice; parte dellorlo e della parete. H. cm. 14,0; largh. cm. 23,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1898, sporadico. Sogg.: a sinistra un personaggio maschile barbato, vestito di un himation che gli lascia la spalla destra scoperta, regge con la mano sinistra una lancia (?), che poggia sulla spalla; lo precede un altro personaggio similmente abbigliato, che stringe la lancia (?) nella destra. Decorazione secondaria: palmette orizzontali, circoscritte da pelte desinenti in girali, contrapposte e separate da losanghe. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Chicago. Cfr.: per il rendimento delle due fgure maschili, loinochoe di Boston 13.192 (ARV 2 631,40; 1571; ADD 2 272), il cratere a volute di Ferrara 45685 (ARV 2 628,1; 1662; PARA 399; ADD 2 272); lo stamnos di Cracovia 1081 (ARV 2 629,14). Vd. anche per il rendimento dellocchio, il cratere a calice di Mosca I B 732 (ARV 2 618,4; PARA 398; ADD 2 270) e lanfora di Monaco 2320 (ARV 2
621,45; 1662; ADD 2 270). Cat.n.39 Vaso di forma chiusa; Parte della parete. H. cm.6,0; largh. cm.10,4. 35 36 37 G. Giudice 218 Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: si conserva la parte inferiore di una fgura femminile in chitone, volta a sinistra. Decorazione secondaria: meandro corrente a destra, intervallato da croce. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Chicago. Cfr.: gli stamnoi di Chicago 1889.22 (ARV 2 628,4; ADD 2 272), di Oxford 1929.779 (ARV 2 628,7; PARA 399), di Cracovia 1081 (ARV 2 629,14) e lhydria di Zurigo, Ro (ARV 2 630, 36). Cat.n.40 Cratere a campana; parte della parete. H. cm.12,4; largh. cm.13,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1899, sporadico. Sogg.: a sinistra, si riconosce una fgura femminile in chitone ed himation seduta a s. su un klismos; a destra rimane la parte inferiore di unaltra donna, similmente abbigliata, stante a s. Decorazione secondaria: sotto la scena principale, meandro corrente a sinistra, intervallato da scacchiera. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Chicago. Cfr.: per le ftte pieghe del chitone di entrambe le fgure, la coppa di Londra E 88 (ARV 2 631,43) e lo stamnos di Boston 90.155 (ARV 2 621,34; ADD 2 270, pittore di Villa Giulia); per le pieghe dellhimation della fgura a destra, lo stamnos di Chicago 1889.22 (ARV 2 628,4; ADD 2 272); per decorazione secondaria, vd. loinochoe di Boston 13.197 (ARV 2 630, 37; ADD 2 272); il cratere a calice di Mosca I B 732 (ARV 2 618,4; PARA 398; ADD 2 270: pittore di Villa Giulia) e loinochoe di Parigi, Louvre G 440 (ARV 2 633,11; ADD 2 272 pittore di methyse). Cat.n.41 Stamnos (?), fr. di. H. cm. 5,2; largh. cm.7,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1905, sporadico. Sogg.: palmetta circoscritta da pelta. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Chicago. Cfr.: gli stamnoi di Chicago 1889.22 (ARV 2 628,4; ADD 2 272) e di Cracovia 1081 (ARV 2 629,14). 38 39 40 Le importazioni attiche a Camarina 219 Cat.n.42 Vaso di forma chiusa; parte della parete H. cm. 6,9; largh. cm. 8,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1905, sporadico. Sogg.: parte superiore di un satiro volto a destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Chicago. Cfr.: loinochoe di Boston 13.197 (ARV 2 630,37; ADD 2 272). Cfr. anche il cratere a calice di Berlino 4497 (ARV 2 619,9; ADD 2 270; pittore di Villa Giulia) e quello a colonnette di Roma, Villa Giulia 3582 (ARV 2 1073,12; pittore di Eupolis). Pittore di Methyse Cat.n.43 Cratere a campana, due frr. di; parte dellorlo. H. cm.6,6 ; largh. cm.11; h. 6,7; largh. cm.18,7. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: fregio serpentiforme tra fasce dovuli. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di methyse o al pittore di Chicago. Cfr.: i crateri a campana di Boston 10.215 (ARV 2
629,20) e di New York 07.286.85 (ARV 2 632,3; ADD 2 272). Cat.n.44 Cratere a calice; parte dellorlo e della parete. H. cm. 9,4; largh. cm. 12,7. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1898, sporadico. Sogg.: a destra, una fgura maschile (un satiro? Un centauro?) porta le braccia allindietro per scagliare un grosso masso; a sinistra, una pelle di animale (?). Decorazione secondaria: palmette oblique contrapposte, poggianti su girali. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. offcina del pittore di Villa Giulia. Attribuibile al pittore di methyse? Cfr.: per il rendimento della testa del satiro, dellocchio e dellorecchio, il cratere a campana di New York 07.286.85 (ARV 2 632,3; ADD 2 272); per la decorazione secondaria, il cratere a calice di Bologna PU 285 (ARV 2 633,6; 1663; ADD 2
272); con qualche differenza vd. anche il cratere a colonnette di Roma, Villa Giulia 3589 (ARV 2
628,3; ADD 2 271: pittore di Chicago), lhydria di Roma, Musei Vaticani 16509 (ARV 2 623,72; ADD 2 271) ed il cratere a campana di Londra E 492 (ARV 2 619,16; ADD 2 270: pittore di Villa Giulia). 41 42 43 G. Giudice 220 44 Pittore di Londra E 342 Cat.n.45 Lekythos; fr. della parete. H. cm. 3,1; largh. cm. 5,2. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: rimane parte della veste di una fgura che reggeva unoinochoe. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Londra E 342 o alla sua maniera. Cfr.: la lekythos di Bologna PU 320 (ARV 2
1664,44bis), quella di Mainz, Johannes Gutenberg universitt 119 (ARV 2 670,13) e lanfora di Monaco 2341 (ARV 2 668,30). Pittore della Seireniske Cat.n.46 Lekythos. H.cm. 7; diam. cm. 10. Prov.: Camarina, necropoli di Passo Marinaro, scavi Orsi, sep. 887. Sogg.: sul corpo del vaso, Nike in movimento verso destra. Decorazione secondaria: alla base del collo, linguette; sulla spalla, bastoncelli; sopra la scena fgurata, meandro corrente a destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 63, tav. 34. Attribuibile al pittore della Seireniske. Cfr: la lekythos di Mannheim 7 (ARV 2 704,63) e quella di Ginevra I 19 (ARV 2 704,65; PARA 408). Cat.n.47 Lekythos; priva del labbro, piede di restauro. H. cm. 6,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1906, sporadica. Sogg.: fgura femminile in chitone ed himation seduta verso destra; regge in mano uno specchio. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore della Seireniske. Cfr.: la lekythos di Siracusa 43988 (ARV 2 1667,8 quater, seguace del pittore della Seireniske). Cat.n.48 Lekythos aryballica; parte della parete. H. cm. 2. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. 45 46 47 Le importazioni attiche a Camarina 221 Sogg.: fgura avvolta nellhimation regge in mano delle spighe (?). Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Richiama la produzione del pittore della Seireniske. Cfr.: la lekythos di Losanna 77 (ARV 2 1667). Pittore di Eschine Cat.n.49 Lekythos aryballica. H. cm.10. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sep. 971. Sogg.: fgura femminile in movimento verso destra, in direzione di un altare. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 73, sep. 971, n. 1, tav. 41. Il rendimento dellorlo del mantello della fgura ricorda la produzione del pittore di Eschine. Cfr.: le lekythoi di Altenburg 287 (ARV 2 717,235; 1667), di Basilea 1921.366 (ARV 2 712,78), di New York 9032 (ARV 2 732,40) e di Laon 8833 (ARV 2 719,7). Pittore di Karlsruhe Cat.n.50 Lekythos frammentaria. H. cm. 10. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, inv. 24091. Sogg.: fgura femminile, in movimento verso destra, regge in mano un fuso; veste chitone ed himation e raccoglie i capelli in un sakkos. Decorazione secondaria: alla base del collo e sulla spalla, bastoncelli; sopra la scena fgurata, meandro verso destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: LANZA 1990, p. 86, tav. 48 77 . Attribuibile al pittore di Karlsruhe. Cfr.: la lekythos di Kyoto 136 (ARV 2 731,24; ADD 2 283) e quella, identica, di Cambridge, Fitzwilliam Museum GR 120.1864 (ARV 2
731,27). Pittore di Atene 1826 Cat.n.51 Lekythos; parte della spalla. H. cm. 4,1; largh. cm.7,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. Sogg.: palmetta circoscritta da linea curva. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. 77 La Lanza erroneamente considera il vaso compreso nelle liste Beazley e fornisce un riferimento bibliografco ARV 2 1022,132 inesistente. 48 49 50 G. Giudice 222 Attribuibile al pittore di Atene 1826. Cfr.: la lekythos di Atene 17493 (ARV 2 746,18). Pittore di Sotades Cat.n.52 Vaso conformato; fr. del piede. H. cm. 2,4; largh. cm. 9,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1906, sporadico. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Sotades o alla sua offcina. Cfr.: i vasi conformati di Basilea, mercato antiquario (ARV 2 1669,2bis; PARA 415) e di Bonn 545 (ARV 2 766,4). Cat. n.53 Coppa; fr. dellorlo e della parete. H. cm. 3,5; largh. cm. 5,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadica. Sogg.: palmetta circoscritta allinterno di una linea curva. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Vicina al pittore di Sotades. Cfr.: la coppa di Siracusa 26612, da Camarina (ARV 2 770,3). Pittore di Amphitrite Cat.n.54 Coppa; parte della vasca. H. cm.3,5; largh. cm.6,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896, sporadica. Sogg.: parte inferiore di una fgura maschile in himation, che si appoggia ad un bastone. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Amphitrite. Cfr.: lo skyphos di Altenburg 271 (ARV 2 832,31; 1672; ADD 2 295).
Pittore di Sabouroff Cat.n.55 Coppa; parte della vasca. H. cm. 2,8; largh. cm. 5,1. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadica. Sogg.: parte inferiore di una fgura femminile in chitone ed himation volta a destra; davanti, ara (?); alle sue spalle, girali (?). Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Sabouroff. 51 52 53 54 Le importazioni attiche a Camarina 55 223 Cfr.: la coppa di Mannheim Cg 182 (ARV 2 838,18; KAVVADIAS 2000, p. 179, tav. 23, n. 17) e quella di Lipsia T 3577 (ARV 2 838,1; KAVVADIAS 2000, p.179, tav. 25, n. 18). Pittore di Pistoxenos Cat.n.56 Coppa; parte della vasca. H. cm. 3,7; largh. cm. 3,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, cass.10, sporadica. Sogg.: rimane la testa di una fgura femminile volta a sinistra; un sakkos le copre i capelli. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Pistoxenos. Cfr.: la coppa di Siracusa 23639 (ARV 2 862,28; ADD 2 298) e quella di Taranto (ARV 2 862,29); per il rendimento del sakkos, la coppa di Todi 201.598 (ARV 2 861,11; ADD 2 298) e quella di Firenze 75770 (ARV 2 861,15; ADD 2 298); per il disegno dellorecchio, lo skyphos di Schwerin 708 (ARV 2
862,30; 1672; PARA 425; ADD 2 298). Cat.n.57 Coppa; parte dellorlo e della vasca. H. cm. 3,8; largh. cm.8,7. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, cass.10, sporadica. Sogg.: a destra, lorecchio, la criniera, e locchio di un cavallo; a sinistra, il corno di un bue? Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Pistoxenos. Cfr.: la coppa di Todi 201.598 (ARV 2 861,11; ADD 2 298) e quella di Siracusa 23639 (ARV 2
862,28; ADD 2 298). Cat.n.58 Coppa; parte della vasca. Probabilmente pertinente al vaso che precede. H. cm. 3,4; largh. cm. 5,7. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadica. Sogg.: rimane il corno di un bue (?). Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Pistoxenos. Cfr.: la coppa di Todi 201.598 (ARV 2 861,11; ADD 2 298) e quella di Siracusa 23639 (ARV 2
862,28; ADD 2 298). Cat.n.59 Coppa; parte dellorlo e della vasca. H. cm. 4,1; largh. cm. 3,9. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896, sporadica. Sogg.: a sinistra, la mano di un personaggio che regge un bastone; a destra, una colonna dorica e parte di unarchitrave. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. 56 57 58 G. Giudice 59 224 Attribuibile al pittore di Pistoxenos. Cfr.: la coppa di Monaco 2653 (ARV 2 861,10; 1598; 1672; ADD 2 298). Cat.n.60 Coppa; parte della vasca. H. cm. 2,9; largh. cm. 10,1. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. Sogg.: girali e petali. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Pistoxenos. Cfr.: supra. Pittore di Bologna 417 Cat.n.61 Askos (bocchello di restauro). Diam. cm. 9,2. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, cass. 9, sporadico. Sogg.: due giovani simposiasti semisdraiati si appoggiano a cuscini; vestono entrambi un himation, che avvolge loro le gambe. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Bologna 417. Cfr.: per la forma vascolare, laskos di Francoforte VF, 420 (PARA 430; ADD 2 304); per il volto e la capigliatura dei due giovani, la coppa di Orvieto 1037 (ARV 2 918,5). Pittore di Lewis Cat.n.62 Skyphos; parte dellorlo e della parete. H. cm. 3,5; largh. cm. 5,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadico. Sogg.: giovane con clamide volto a sinistra. Cron: 461-450 a.C. Bibl.: ORSI 1899, c. 254, fg. 45. Attribuibile al pittore di Lewis o alla sua maniera. Cfr.: per il proflo del volto, lo skyphos di Reggio, da Locri (ARV 2 973,6bis) e quello di Siracusa 23636 (ARV 2 975,33); per la capigliatura del giovane, lo skyphos di Taranto, inv.143570 (CVA Italia 70, tav. 26). Cat.n.63 Skyphos; parte della parete. H. cm. 3,3; largh. cm. 5,1. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg: rimangono il piede e parte della gamba di un personaggio in movimento verso destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Lewis o alla sua maniera. Cfr.: gli skyphoi di Capua 226 (ARV 2 973,16), di Reggio 3877 (ARV 2 974,25), e 4134 (ARV 2
975,3, maniera del pittore di Lewis). Le importazioni attiche a Camarina 60 61 62 63 225 Gruppo degli Owl Skyphoi Cat.n.64 Skyphos; parte della parete e del piede. H. cm. 3,5; largh. cm. 6,2. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: parte di una foglia di ulivo. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo degli owl Skyphoi. Cfr.: lo skyphos di Londra E 152 (CVA Great Britain 5, tav. 32,2). Classe di San Valentino Cat.n.65 Skyphos (?); parte della parete. H. cm. 3,1; largh. cm. 4,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1905, sporadico. Sogg.: losanghe disposte su due fle. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile alla classe di San Valentino. Cfr.: lo skyphos di Londra 64.10-7.1675 (ARV 2
985). 450-425 a.C. Pittore di Achille Cat.n.66 Lekythos, fr. di; collo e parte della spalla. Allinterno, falso fondo per lolio. H. cm. 12; largh. cm. 6,8. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: sulla spalla si conservano, parzialmente, tre palmette; alla base del collo, ovuli. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Vicino al pittore di Achille. Cfr.: le lekythoi di Atene 1923 (CC.1629) (ARV 2
995,119; OAKLEY 1997, tav. 92, n. 168), di Bruxelles A8 (ARV 2 995,121; ADD 2 312; OAKLEY 1997, tav. 93, n. 170), di San Pietroburgo B 4533 (ARV 2
1677; OAKLEY 1997, tav. 152, n. 296) e la lekythos di Parigi, Louvre CA4723 (ARV 2 1767; OAKLEY 1997, p.156, n.12) 78 . Pittore della Phiale Cat.n.67 Vaso di forma aperta; parte della parete. H. cm. 6,1; largh. cm. 7,5. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane la parte inferiore di una fgura femminile in movimento verso destra. Cron.: 450 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore della Phiale (?). Cfr.: lhydria di Essen (ARV 2 1020,90; PARA 441; ADD 2 316; OAKLEY 1990, p. 81, n. 90, tav. 70B); le anfore nolane di Ascona, mercato antiquario (OAKLEY 1990, p. 69, n.9bis, tav. 32B), di New 78 Ringrazio il Prof. J.H. Oakley per avermi segnalato questultimo confronto. 64 66 G. Giudice 65 226 York 41.162.142 (ARV 2 1015,11; 1678; OAKLEY 1990, p. 69, n. 11, tav. 32D); di San Pietroburgo 1617 (ARV 2 1015,27; PARA 516; OAKLEY 1990, p. 71, n. 27, tav. 34B ); la pelike di Agrigento V 1749 (OAKLEY 1990, p. 75, n. 52bis, tav. 36G); lo stamnos di Varsavia 142465 (ARV 2 1019,82; PARA 441; ADD 2 315; OAKLEY 1990, tav. 63A). Polignoto Cat.n.68 Vaso di forma aperta, frr. di; parte di parete. H. cm. 7,7; largh. cm. 9,1. H. cm. 6,8, largh. cm.7,9. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadici. Sogg.: Palmette contrapposte sorgenti da girali e legate da viticci. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inediti. Attribuibili a Polignoto. Cfr.: lo stamnos di Capua 7529 (ARV 2 1028,7; MATHESON 1995, p. 347, P6, tav. 6) e quelli di Gotha 51 (ARV 2 1028,10; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 348, P10, tav. 37), di Atene 18063 (ARV 2 1028,13; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 248, P13, tav. 53), e di Firenze 75748 (ARV 2 1028,8; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 347, P7, tav. 32). Cat.n.69 Cratere; parte della parete. H. cm. 5,3; largh. cm. 4,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane la parte inferiore di una fgura maschile in himation, stante frontalmente. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile a Polignoto o al suo gruppo. Cfr.: il cratere a campana di New York 21.88.73 (ARV 2 1029,20; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 351, P22, tav. 47), lo stamnos di Oxford 1916.68 (ARV 2 1028,6; MATHESON 1995, p. 346, P5, tav. 29), quello di Londra E 454 (ARV 2 1028,14; MATHESON 1995, p. 349, P14, tav. 42), e quello di Eleusi 636 (ARV 2 1052,23; 1680; ADD 2 321; MATHESON 1995, p. 450, PGU26, tav. 140). Cat.n.70 Vaso di forma chiusa; parte della parete. H. cm. 3,6; largh. cm. 8,7. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: parte della veste, decorata da un motivo a x, di una fgura femminile (?). Cron.: 450-425 a.C. Attribuibile a Polignoto o al suo gruppo. 67 68 Le importazioni attiche a Camarina 68 69 227 Cfr.: i frammenti di cratere a calice a doppio registro di Vienna, Universit 505 (ARV 2 1030,33; PARA 442; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 354, P38, tav. 62) e lo stamnos di Atene 18063 (ARV 2
1028,13; 1678; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 348, P13, tav. 53). Pittore di Ettore Cat.n.71 Vaso di forma chiusa; parte della parete. H. cm. 4,3; largh. cm. 9,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane la parte mediana dell himation di un personaggio volto a destra. Cron.: 450-425 a.C. Attribuibile al pittore di Ettore. Cfr.: il lato B dellanfora di Bruxelles, Bibliothque Royale 15 (ARV 2 1036,2; ADD 2
318; MATHESON 1995, p. 401, H2, tav. 75). Cat.n.72 Vaso di forma aperta; parte della parete. H. cm. 7; largh. cm. 4,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: parte mediana di una fgura femminile stante di proflo verso destra; veste un chitone ornato da un motivo a v ed un himation panneggiato. Cron.: 450-425 a.C. Attribuibile al gruppo di Polignoto, probabilmente del pittore di Ettore. Cfr.: lo stamnos di Firenze 80190 (ARV 2 1036,6; 1679; MATHESON 1995, p. 402, H6, tav. 76); per la decorazione a punti e virgole, lo stamnos di Firenze 4004 (ARV 2 1038,5; MATHESON 1995, p. 405, HN5). Pittore di Peleo Cat.n.73 Vaso di forma aperta; parte della parete. H. cm. 6,2; largh. cm. 6,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1903, sporadico. Sogg.: scettro desinente in bocciolo di loto. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo di Polignoto. Pittore di Peleo? Cfr.: la pelike di Catania 715 (ARV 2 1040,16; MATHESON 1995, p. 440, PE20), il cratere a calice di Siracusa 24114 (ARV 2 1041,1; MATHESON 1995, p. 442, PEM 2), lo stamnos di Napoli 81535 (ARV 2 1050,4; 1680; MATHESON 1995, p. 446, PGU5, tav.164). Cat.n.74 Cratere a calice; parte dellorlo. H. cm. 11,3; largh. cm. 16,5. 70 71 G. Giudice 73 228 72 Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: sullorlo del vaso si alternano palmette circoscritte da pelte, e boccioli di loto. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo di Polignoto. Pittore di Peleo? Cfr.: il cratere a volute di Spina 2865 (ARV 2
1039,9; 1679; ADD 2 319; MATHESON 1995, p. 438, PE12, tav. 93), lanfora di Atene, Agor P 9486 (ARV 2 1040,18; PARA 443; ADD 2 319; MATHESON 1995, p. 440, PE22, tav. 88), e lhydria di Mykonos (ARV 2 1049,50; MATHESON 1995, p. 375, CHR52). Cat.n.75 Cratere a campana; parte della parete; rimane lattacco dellansa sinistra. H. cm. 6; largh. cm. 5,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1906, sporadico. Sogg.: rimane il braccio destro e parte del peplo, bordato di nero, di una fgura femminile. Cron.: 450-425 a.C. Attribuibile al gruppo di Polignoto, probabilmente al gruppo del pittore di Peleo. Bibl.: inedito. Cfr.: il cratere a campana di Parigi, Cabinet des mdailles 424 (ARV 2 1036,12; MATHESON 1995, p. 403, H 11) ed il cratere a calice a doppio registro di Lisbona, Fondazione Gulbenkian 682 (ARV 2
1042,1; 1679; PARA 444; ADD 2 320; MATHESON 1995, p. 377, COG 1). Pittore di Coghill Cat.n.76 Cratere; parte della parete. H. cm. 6,2; largh. cm. 7,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: zampe di cavalli componenti una quadriga in movimento verso destra. Cron.: 450-425 a.C. Attribuibile al pittore di Coghill. Cfr.: il cratere a calice di Lisbona 682 (ARV 2
1042,1; PARA 444; ADD 2 320; MATHESON 1995, p. 377, COG 1, tav.73). Cat.n.77 Parete di vaso, fr. di. H. cm. 4,5; largh. cm. 4,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane lorlo ornato da una fascia di colore nero della veste di una fgura femminile in movimento. Cron.: 450-425 a.C. Attribuibile al pittore di Coghill. Cfr.: lhydria di Londra E 170 (ARV 2 1042,2; ADD 2 320; MATHESON 1995, p. 377, COG 2, tav. 72). Gruppo di Polignoto: indeterminato Cat.n.78 Hydria, frr. di; orlo, collo, e parte della spalla. H. cm.11,2; largh. cm.14,3. 74 75 76 Le importazioni attiche a Camarina 229 Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadici. Sogg.: fgura femminile, stante verso sinistra, regge in mano uno strumento musicale a corda. Decorazione secondaria: sullorlo, ovuli; alla base del collo, meandro alternatamente a destra ed a sinistra intervallato da croce. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inediti. Attribuibili al gruppo di Polignoto. La decorazione secondaria richiama anche la produzione del pittore di Monaco 2335. Cfr.: per il proflo del volto della fgura femminile, in particolare per il rendimento dellocchio e del naso, lhydria di Londra 1921.7-10.2 (ARV 2
1060,138; PARA 445; ADD 2 323; MATHESON 1995, p. 478, PGU 162); per il rendimento dellorlo della veste, il frammento di Siracusa, da Camarina (ARV 2 1055,77). Per il proflo del volto vd. anche lo stamnos di Londra 1898.7- 16.5 (ARV 2 1027,2; 1678; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 346, P2, tav. 38), il frammento di cratere a campana di Adria Bc 104 (ARV 2 1029,19; PARA 442; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 350, P21, tav. 45) e lhydria di Ferrara T 711, B VP (ARV 2
1032,64; PARA 442; MATHESON 1995, p. 361, P69). Il tipo di decorazione secondaria invece inconsueto nella produzione di Polignoto e del suo gruppo: ricorre, ad esempio, su un cratere a calice di Londra E 465 (ARV 2 1057,12; MATHESON 1995, p. 468, PGU 113; OAKLEY 1997, tav. 184A), su una pelike di Londra E 392 (ARV 2 1146,43; MATHESON 1995, p. 415, KL 49) e su una lekythos di New York 22.139.89 (ARV 2 1147,67; PARA 457; ADD 2 335; MATHESON 1995, p. 420, KL74), entrambe attribuite al pittore di Kleophon. Per la decorazione secondaria, vd. anche le hydriai di Copenaghen 2679 (ARV 2 1166,103) e di Bruxelles R2509 (ARV 2 1166,102), entrambe attribuite al pittore di Monaco 2335. Cat.n.79 Cratere a campana, fr. di. H. cm. 8,8; largh. cm. 5,9. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: palmetta circoscritta da pelte, desinenti in girali. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo di Polignoto. Cfr.: lo stamnos di San Pietroburgo 1148 (ARV 2
1143,2; PARA 445; ADD 2 334; MATHESON 1995, tav.122, KL3, p.137). Cat.n.80 Hydria, fr. di. H. cm. 8,5; largh. cm. 8,0. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane la parte inferiore di una fgura maschile in movimento verso destra; veste lhimation e si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, ovuli. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo di Polignoto. Cfr.: la neck-amphora di South Hadley, Mass. 77 78 G. Giudice 230 78 1929 BS II.4 (ARV 2 1031,44; ADD 2 317; MATHESON 1995, P49, tav. 27); il cratere a calice di Tarquinia RC 4197 (ARV 2 1057,96; PARA 445; ADD 2 322; MATHESON 1995, p. 467, PGU106, tav. 141). Cat.n.81 Vaso di forma aperta, fr. di. H. cm. 3,6; largh. cm. 4,8. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: satiro in movimento verso sinistra, retrospiciente. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo di Polignoto. Cfr.: il cratere a calice di Londra E 462 (ARV 2
1057,103; ADD 2 323; MATHESON 1995, PGU 114, p.173); il cratere a calice di Siracusa 24116 (ARV 2
1058,108; MATHESON 1995, p. 470, PGU 121); i crateri a calice di Lisbona 682 (ARV 2 1042,1; 1679; PARA 444; ADD 2 320; MATHESON 1995, COG1, p. 96, tav. 73) e di Siracusa 24116 (ARV 2
1058,108; MATHESON 1995, p. 470, PGU 121). Cat.n.82 Cratere, fr. di. H. cm. 9 ; largh. cm. 11,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: a sinistra, il busto di una fgura di tre quarti verso destra, avvolta in un himation che gli copre anche le braccia e le mani; a destra, appena visibile un secondo personaggio volto a destra. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al gruppo di Polignoto, close to Kleophon painter. Cfr.: il cratere a campana di New York 21.88.73 (ARV 2 1029,20; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 351, P22, tav. 47), lo stamnos di Gotha 51 (ARV 2
1028,10; PARA 442 ; ADD 2 317; MATHESON 1995, p. 348, P10, tav. 37), quello di Capua 7530 (ARV 2 1028,5; MATHESON 1995, p. 346, P4, tav. 7) e lhydria di Siracusa 36330 (ARV 2 1062,1). Vd. anche per la fgura posta a destra, il cratere a campana di Monaco 2394 (ARV 2 1145,28; PARA 456; MATHESON 1995, p. 412, KL33) e quello di Copenaghen 13817 (ARV 2 1145,35; PARA 456; ADD 2 335; MATHESON 1995, p. 414, KL42, tav.124). Pittore di Eupolis Cat.n.83 Cratere a colonnette; parte del collo. H. cm. 8,5; largh. cm. 12,1. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: foglie di edera e corimbi ai lati di una linea di colore nero. 79 81 Le importazioni attiche a Camarina 231 80 Cron.: 460-440 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Eupolis. Cfr.: il cratere a colonnette di Vienna 725 (ARV 2
1073,13); vd. anche, simile, la decorazione del cratere a colonnette di Taranto (ARV 2 512,8: pittore di Bologna 228). Cat.n.84 Cratere a colonnette; parte del labbro. H. cm. 3,4; largh. cm. 12,9. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1906, sporadico. Sogg.: a sinistra, visibile la parte posteriore di un felino; a destra, un cinghiale? Cron.: 460-440 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Eupolis. Cfr: i crateri a colonnette di Vienna 725 (ARV 2
1073,13) e di Tarquinia 214445 (ARV 2 1073,14; ADD 2 326). Pittore di Clio Cat.n.85 Cratere a calice, frr. di. H. cm. 4,7; largh. cm. 10; h. cm. 8,4; largh. cm. 8,9; h. cm. 4,1; largh. cm. 5,7; h. cm. 4; largh. cm. 8,5; h. cm. 6,7 ; largh. cm. 11,4. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadici. Sogg.: sullorlo del vaso, ovuli e fregio serpentiforme. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inediti. Attribuibili al pittore di Clio Cfr.: il cratere a calice di Parigi, Louvre G 481 (ARV 2 1081,5). Pittore di Kassel Cat.n.86 Cratere; parte della parete. H. cm. 4,2; largh. cm. 8,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: tirso posto verticalmente. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Probabilmente attribuibile al pittore di Kassel. Cfr.: il cratere a calice di Siracusa 19436, da Camarina (ARV 2 1084,13). 82 84 83 85 G. Giudice 85 232 Pittore di Nausicaa Cat.n.87 Anfora; parte del terzo inferiore del vaso. H. cm.14,4; largh. cm.7,9. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: fgura maschile ammantata di proflo a destra si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, meandro corrente a destra. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Nausicaa? Cfr.: il cratere a colonnette di Ferrara 9124 (ARV 2
1109,37bis; MANNACK 2001, p. 139, N.37bis) e lanfora di Londra E 284 (ARV 2 1107,7; PARA 452; ADD 2 330; MANNACK 2001, p. 137, N.7, tav.15). Gruppo dei Tardo-Manieristi Cat.n.88 Vaso, fr. di; parte della parete. H. cm. 5,1; largh. cm. 5,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg: testa di fgura maschile volta a sinistra. Decorazione secondaria: sopra la scena fgurata, bastoncelli. Cron.: 460-440 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile ad un pittore tardo manierista; alcuni elementi richiamano la produzione del pittore di Nausicaa. Cfr.: i crateri a colonnette di Copenaghen 7030 (ARV 2 1109,33; ADD 2 330; MANNACK 2001, p. 139, N. 33), di Siracusa 19844 (ARV 2 1109,31; PARA 452; ADD 2 330; MANNACK 2001, p. 139, N. 31), 20533 (ARV 2 1109,37; MANNACK 2001, p. 139, N. 37, tav. 5), di Ferrara 9124 (ARV 2
1109,37bis; MANNACK 2001, p. 139, N. 37bis). Pittore di Kleophon Cat.n.89 Cratere a campana; parte della parete. H. cm.17,1; largh. cm.15,0. 87 Le importazioni attiche a Camarina 85 85 85 86 233 Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimangono lorlo del mantello ed i piedi volti a sinistra di un personaggio stante a sinistra. Decorazione secondaria: meandro alternatamente a destra e a sinistra, intervallato da croci. A lato della fgura, girali. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Attribuibile al pittore di Kleophon. Cfr.: il cratere a campana di Vienna 855 (ARV 2 1151,1; ADD 2 335; MATHESON 1995, p. 423, KLM 11); per la decorazione secondaria, gli stamnoi di Monaco 2415 (ARV 2 1143,2; 1684; PARA 445; ADD 2 334; MATHESON 1995, p. 406, KL 2, tav.121) e di Cambridge 28.8 (ARV 2 1143,5; PARA 455; ADD 2 334; MATHESON 1995, p. 407, KL 5) ed il cratere a campana di Monaco 2394 (ARV 2 1145,28; PARA 456; MATHESON 1995, p. 412, KL 33). Cat.n.90 Cratere a campana; terzo inferiore del vaso. H. cm. 5,5; largh. cm. 9,6. Sogg.: rimangono lorlo del mantello ed i piedi volti a sinistra di un personaggio stante a sinistra. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, meandro alternato a croce. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Probabilmente del pittore di Kleophon. Cfr. anche con il gruppo di Polignoto. Cfr.: lo stamnos di Monaco 2415 (ARV 2 1143,2; 1634; PARA 455; MATHESON 1995, p. 406, KL 2, tav.121) ed il cratere a volute di Ferrara 44894 (ARV 2 1143,1, 1684; PARA 455; ADD 2 334; MATHESON 1995, p. 406, KL 1, tav.125). V. anche lo stamnos di Firenze 4006 (ARV 2 1062,1; PARA 446; ADD 2 323). Aison Cat.n.91 Coppa; parte dellorlo e della parete. H. cm. 1,8; largh. cm. 3,7. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. Sogg.: testa di giovane rivolto a sinistra. Sovraddipinta in bianco una coroncina sul capo dellefebo. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile ad Aison. Cfr.: la coppa di Madrid 11265 (ARV 2 1174,1; 1685; ADD 2 339 ) e loinochoe di Londra E524 (ARV 2 1175,17). Pittore di Shuvalov Cat.n.92 Hydria; fr. di. H. cm. 4,5; largh. cm. 13,5. 88 G. Giudice 89 90 91 234 Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadica. Sogg.: appena visibile lo chignon di una fgura femminile. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedita. Attribuibile al pittore di Shuvalov. Probabilmente combaciante con il frammento gi inserito nel catalogo generale L133. Frammenti non attribuiti CRATERI A COLONNETTE Cat.n.93 Cratere a colonnette; parte della spalla e del corpo del vaso. H. cm. 5; largh. cm. 9,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: si conservano la testa e le spalle di un giovane ammantato volto a destra. Decorazione secondaria: sopra la scena principale, bastoncelli; a lato, doppia fla di punti tra linee di vernice. Sovraddipinta in paonazzo la tenia del giovane. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.94 Ansa di cratere a colonnette. H. cm. 6,3; largh. cm. 10,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1906, sporadica. Sogg.: sul piattello dellansa, due palmette circoscritte da pelte ed alternate a boccioli di loto. Cron.: 460-440 a.C. Bibl.: inedita. Cat.n.95 Cratere a colonnette; parte del corpo del vaso. H. cm. 8,6; largh. cm. 8,1. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: rimane parte di un personaggio a s., avvolto in un mantello, che gli copre anche le braccia e le mani; visibile parzialmente, a sinistra, anche la mano di un secondo personaggio che reggeva un bastone. Sul campo una croce di S. Andrea. Decorazione secondaria: sopra la scena principale, bastoncelli. Ricorda la produzione del pittore di Alkimachos. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.96 Cratere a colonnette; parte del corpo del vaso. H. cm. 7,2; largh. cm. 6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: visibile parte della veste e la mano, con la palma sollevata verso lalto, di una fgura femminile. Decorazione secondaria: a lato della scena principale, doppia fla di punti tra linee di vernice. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. 92 93 94 Le importazioni attiche a Camarina 95 235 Cat.n.97 Cratere a colonnette; parte del corpo del vaso. H. cm. 5; largh. cm. 4,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1899, sporadico. Sogg.: rimane parte della veste o del mantello di un personaggio. Decorazione secondaria: a lato della scena principale, fla di punti tra linee di vernice. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.98 Cratere a colonnette; parte del corpo del vaso e della spalla. H. cm. 3,3; largh. cm. 3,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimangono la testa e le spalle di una fgura femminile (?) in chitone, con le braccia protese. Decorazione secondaria: sopra la scena principale, bastoncelli. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.99 Cratere a colonnette; parte della spalla e del corpo del vaso. H. cm. 5,7; largh. cm. 7,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: rimangono la spalla ed il braccio sollevato di un personaggio forse frontale. Al di sopra, un cesto capovolto? Decorazione secondaria: sopra la scena principale, bastoncelli. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.100 Cratere a colonnette; terzo inferiore del vaso. H. cm. 7,9; largh. cm. 9,4. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1899, sporadico. Sogg.: a sinistra, doppia fla di foglie di edera, tra linee di vernice diluita; a destra il tallone ed il lembo della veste di una fgura femminile in movimento. Cron.: 461-450 a.C.? Bibl.: inedito. 96 97 98 99 G. Giudice 236 CRATERI A CALICE Cat.n.101 Cratere a calice; parte dellorlo e della parete. H. cm. 11,8; largh. cm.7,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1898, sporadico. Sogg.: scena di libagione; a sinistra, un tralcio dalloro e parte di una mano che regge una phiale; a destra visibile una mano sollevata che regge una oinochoe. Decorazione secondaria: palmette oblique contrapposte, poggianti su girali. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. CRATERI A CAMPANA Cat.n.102 Cratere a campana; parte dellorlo e della parete. H. cm. 8,6; largh. cm. 9,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: si conservano la testa e le spalle di un personaggio barbato volto a sinistra; veste lhimation. Decorazione secondaria: sullorlo doppia fla di ovuli, alternati a punti. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.103 Cratere a campana; parte della parete, terzo inferiore del vaso. H. cm. 9,7; largh. cm. 7,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: si conservano lorlo dellhimation ed i piedi di un personaggio volto a destra. Decorazione secondaria: meandro corrente a destra, interrotto da croce. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.104 Cratere a campana; parte della parete, terzo inferiore del vaso. H. cm. 6,5; largh. cm. 12,9. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. 100 101 102 Le importazioni attiche a Camarina 103 237 Sogg.: la parte inferiore di un ammantato volto a sinistra, che si appoggia ad un bastone. Decorazione secondaria: meandro. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.105 Cratere a campana; parte della parete. H. cm. 8,5; largh. cm. 8,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: visibili le dita di un piede. Decorazione secondaria: meandro corrente a destra interrotto da croce. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.106 Cratere, fr. di; parte della parete. H. cm. 2,6; largh. cm. 4,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadico. Sogg.: parte di un elmo. Cron.: 461-450 a.C.? Bibl.: inedito. Cat.n.107 Cratere, fr. di; parte del terzo inferiore. H. cm. 4,5; largh. cm. 3,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: piede di una fgura danzante o in movimento. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, meandro corrente a destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.108 Cratere, fr. di; parte dellorlo. H. cm. 6,0; largh. cm. 14,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: foglie di edera ai lati di un viticcio. Cron.: 460-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.109 Cratere; parte della parete. H. cm. 5,4; largh. cm. 9,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: la parte inferiore del chitone e 104 105 106 107 G. Giudice 238 dellhimation di una fgura volta a sinistra. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.110 Cratere a campana; parte dellorlo e della parete. H. cm. 5,3; largh. cm. 7,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: si conserva la testa di un efebo volto a destra. Decorazione secondaria: sullorlo, fla di ovuli alternati a punti. Cron.: 450-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.111 Cratere a campana; parte della parete, terzo inferiore del vaso. H. cm. 5,1; largh. cm. 5,7. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1899, sporadico. Sogg.: rimane lorlo dellhimation (?) di un personaggio. Decorazione secondaria: sotto la scena principale, meandro, intervallato da croce. Cron.: 450-425 a.C.? Bibl.: inedito. OINOCHOAI Cat.n.112 Oinochoe; parte della spalla. H. cm. 2,9; largh. cm. 5,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1899, sporadica. Sulla spalla, fregio di ovuli, intervallati da punti, e, al di sotto, bastoncelli tra linee di vernice. Cron.: 460-440 a.C. Bibl.: inedita. ANFORE Cat.n.113 Anfora (?); parte di parete. H. cm. 7,5; largh. cm. 7,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1906, sporadica. Sogg.: parte inferiore di una fgura femminile in chitone ed himation, in rapido movimento verso sinistra. 108 109 110 111 Le importazioni attiche a Camarina 112 239 Decorazione secondaria: fascia a risparmio sotto la scena decorata. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. FRAMMENTI DI PARETE Cat.n.114 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 4,9; largh. cm. 5,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: parte superiore di una fgura maschile vestita dellhimation e rivolta a sinistra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.115 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 3,5; largh. cm. 6,7. Prov. Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: visibile una mano che regge la lyra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cfr.: il cratere a colonnette di Parigi, Louvre G 349 (ARV 2 518,6); vd. anche il cratere a colonnette di Lecce 601 (ARV 2 523,14: pittore del Frutteto). Cat.n.116 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 9,2; largh. cm. 9,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: busto di fgura femminile vestita con un chitone ornato da punti e virgole, che regge una phiale. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.117 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 5,4; largh. cm. 6,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: parte della testa e la spalla sinistra coperta dallhimation di un personaggio barbato volto a sinistra, che reggeva in mano un bastone o uno scettro. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.118 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm.7,0; largh. cm.7,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: a sinistra, parte di un tirso; a destra satiro con otre o con pelle danimale? Cron.: 461-450 a.C. 113 114 115 G. Giudice 240 Bibl.: inedito. Cat.n.119 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 5,7; largh. cm. 6,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896, sporadico. Sogg.: a sinistra parte dellhimation di un personaggio volto a sinistra; a destra, la spalla di una fgura femminile frontale, che indossa il peplo. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.120 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 2,2; largh. cm. 2,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: ali di un erote? Cron.: 450-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.121 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 4,4; largh. cm. 3,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: giovane nudo volto a destra. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.122 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 3,7; largh. cm. 4,9. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, 116 117 118 119 Le importazioni attiche a Camarina 120 241 sporadico. Sogg.: testa e spalla sinistra di una fgura femminile in chitone. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.123 Cratere, fr. di; parte della parete. H. cm. 3,2; largh. cm. 3,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: testa volta a destra di oplita con elmo e scudo. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.124 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete; combaciante con il fr. che precede. H. cm. 4; largh. cm. 4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: torso di prospetto di oplita con scudo. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.125 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 2,5, largh. cm. 3,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: visibili le pieghe di un himation. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.126 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 4,8; largh. cm. 5,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: torace di Eracle con la leontea? Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. 121 122 123 124 G. Giudice 242 Cat.n.127 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 4,7; largh. cm. 7,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimangono le gambe volte a sinistra di un personaggio con lancia. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, ovuli. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.128 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 2,6; largh. cm. 4,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: parte superiore di un tirso. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.129 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 2,9; largh. cm. 5,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: fgura in groppa ad un cavallo o ad un mulo? Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.130 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 2,9; largh. cm. 6,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: fgura femminile con veste orlata di nero regge in mano, orizzontalmente, unasta (tirso). Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. 125 126 127 128 Le importazioni attiche a Camarina 129 243 Cat.n.131 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 5,8; largh. cm. 2,1. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: visibili le gambe di un guerriero, che porta sul fanco il fodero della spada. Decorazione secondaria: meandro corrente a destra interrotto da croce. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.132 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm.13,5; largh. cm.6,0. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: visibile la parte posteriore di un satiro volto a sinistra. Decorazione secondaria: meandro corrente a destra interrotto da croce. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.133 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 7,6; largh. cm. 5,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: piede frontale di una fgura femminile in chitone. Decorazione secondaria: meandro verso destra interrotto da croce. Cron.: 461-450 a.C.? Bibl.: inedito. Cat.n.134 Parete di vaso, fr. di. H. cm. 3,6; largh. cm. 3,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi 1896-1899, sporadico. Sogg.: testa di un grifone. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.135 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 5,7; largh. cm. 6,1. 130 131 G. Giudice 244 132 Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: palmetta sorgente da volute. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.136 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 5,7; largh. cm. 5,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: si conservano lavambraccio e parte della mano di un personaggio probabilmente frontale. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.137 Vaso di forma chiusa, fr. di; parte della parete. H. cm. 4,3; largh. cm. 6,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1906, sporadico. Sogg.: busto di efebo in clamide (?) in movimento verso destra. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.138 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 2,0; largh. cm. 5,2. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane parte di un klismos volto a destra. Cron.: 461-440 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.139 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 8,5; largh. cm. 8,5. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 133 134 135 Le importazioni attiche a Camarina 136 245 1899, sporadico. Decorazione secondaria: bocciolo di loto circoscritto da viticci e tre petali di una palmetta. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.140 Vaso, fr. di; parte della parete. H. cm.7,6; largh. cm.11,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: la parte inferiore del chitone e dellhimation di una fgura volta a sinistra. Decorazione secondaria: ovuli sotto la scena fgurata. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.141 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 4,4; largh. cm. 2,9. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: mano che stringe un bastone o un tirso. Cron.: 450-425 a.C.? Bibl.: inedito. Cat.n.142 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm.7,8; largh. cm. 8,4. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi, sporadico. Sogg.: rimane parte del chitone di una fgura femminile. Decorazione secondaria: sotto la scena fgurata, ovuli. Cron.: 420 a.C. Bibl.: inedito. Cat.n.143 Vaso di forma aperta, fr. di; parte della parete. H. cm. 5,3; largh. cm. 4,3. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1905, sporadico. Sogg.: visibile un piede verso destra. Decorazione secondaria: ovuli, sotto la zona 137 138 139 140 141 G. Giudice 246 fgurata. Cron.: 420-410 a.C. Bibl.: inedito. PELIKAI Cat.n.144 Pelike; parte della parete. H. cm. 7,9; largh. cm. 4,8. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 1896, sporadica. Sogg.: due palmette contrapposte, sorgenti da girali. Cron.: 461-450 a.C. Bibl.: inedita. COPPE Cat.n.145 Coppa apoda; parte del tondo interno e della parete. Diam. max. cm. 8,6. Prov.: Camarina, Passo Marinaro, scavi Orsi del 142 143 144 145 247 1904, sporadica. Sogg.: visibile la gamba di una kline? Decorazione secondaria: baccellature sulle pareti laterali. Cron.: 450-425 a.C. Bibl.: inedita. Le importazioni attiche a Camarina Abbreviazioni bibliografche 1 a cura di Francesco Muscolino AA.VV. 2002: AA.VV., Camarina (com. di Ragusa), in MEFRA CXIV, 541-558. ABL = HASPELS 1936. ABV = BEAZLEY 1956. ACHILLEA 1956: L.S. Achillea, mitologia greca, Torino. ADD 2 = CARPENTER 1989. ALFIERI 1964: N. Alferi, Ancora sul cratere del Pittore di Borea, in AAM XXV, 43-46. Ancient Greek and Related Pottery 1984: H.A.G. Brijder (ed.), Ancient Greek and Related Pottery (Atti Convegno Amsterdam 1984), Amsterdam. ANDERSON 1985: J.K. 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