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La scultura etrusca in pietra

Opificio delle Pietre Dure


15 marzo 2019
Definizione di scultura

Arte e tecnica di scolpire, cioè di raffigurare per
mezzo pietra o legno o altro materiale
opportunamente modellato con lo scalpello o
strumenti affini

In senso generico: rappresentazione in cui si
evidenzia la dimensione della profondità, che in
tal senso include la plastica, la glittica, il rilievo

Per estensione: scultura in bronzo, rame e simili
Gli Etruschi e la scultura

Gli autori antichi attribuiscono a Greci ed Etruschi
un primato: sarebbero stati i primi a introdurre
statue antropomorfe.

La qualità modesta della pietra disponibile in
Etruria portò a privilegiare la statuaria in bronzo e
in terracotta, che Varrone ritiene “condotta alla
perfezione in Italia e principalmente in Etruria”
(da Plinio, Nat. Hist. XXXV 157).
La fama etrusca

Sono celebrate nella letteratura antica le
statue colossali realizzate dai coroplasti
etruschi: per esempio, una statua di Apollo
nella Biblioteca di Augusto, un Ercole fittile
ecc.

La produzione era vivace, sia in ambito
funerario che cultuale, come attesta, ad
esempio, la notizia del saccheggio di 2000
statue in bronzo nell'antica Volsinii.
Vulca

Degli scultori etruschi è noto il solo
Vulca, che avrebbe realizzato la statua
di Giove Capitolino al tempo dei re
etruschi di Roma, un Ercole ecc..
Il rapporto fra la scultura
etrusca e greca

Per lungo tempo letto nei soli termini di
comprensione o fraintendimento del
modello greco da parte degli Etruschi.

Oggi si ritiene che gli Etruschi (politai)
abbiano compiuto scelte e adattamenti
consapevoli.
Il rapporto fra le produzioni

Esistenza di atelier polifunzionali

Carattere itinerante delle botteghe
Caratteristiche della
scultura in senso proprio

Rarità dei prodotti scultorei
propriamente detti (costo, qualità,
destino della pietra)

Destinazione funeraria con valenza
rituale e monumentale (apparati
decorativi)

Soggetti antropomorfi, animali reali o
fantastici, coppie uomo-animale
Soggetti antropomorfi

Antenati: imagines maiorum

Piangenti

Defunti: statue-cinerario, coperchi di
urne e sarcofagi, stele

Statue di culto: simulacra
Rassegna
delle principali fasi
e scuole scultoree

Villanoviano 900-730 a.C.

Orientalizzante 730-580 a.C.

Arcaismo 580-480 a.C.

Età classica 480-323 a.C.

Ellenismo 323-90 a.C.
LA PIU’ ANTICA TESTIMONIANZA
DI SCULTURA ANTROPOMORFA
Nel vestibolo della tomba degli Antenati di Casaletti di Ceri (680 a.C.) presso
Cerveteri si conservano due statue scolpite ad altissimo rilievo nel tufo.
I due personaggi sono raffigurati su trono e nella solenne posa della dignitas.
Sono riferibili per stile ad un maestro di formazione nord-siriaca immigrato.

Patres della coppia di defunti: imagines maiorum, come nel vestibolo delle case
romane ARCAICHE.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE


ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE
ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE
Statuaria
da Alalakh e Karkemish

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE


Le statue dovevano trovare replica a Veio, dove rimane un frammento del
suppedaneo.

Veio, Loc. Picazzano (fine VIII. a.C.)

Questi documenti confermano il ruolo di Cerveteri e Veio nell’elaborazione della cultura


Orientalizzante, grazie alla capacità di attrazione esercitata verso artisti e artigiani
orientali.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE


Cerveteri, Tomba delle Cinque Sedie

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE


ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE
In Etruria meridionale la lavorazione della pietra è rimasta
praticamente circoscritta ai tufi vulcanici locali, facili da
tagliare ma troppo grossolani per essere scolpiti ad arte.

Non a caso il primato della lavorazione della terracotta


spetta all’Etruria meridionale e di riflesso al Lazio e alla
Campania.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE


Le statue stanti
dell’Etruria
settentrionale

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


I maiores piangenti di Casale Marittinmo: le
più antiche sculture a tutto tondo d’Italia
Nei primi decenni del VII sec. in Etruria settentrionale, nella necropoli di
Casa Nocera di Casale Marittimo, non lontano dalla foce del fiume
Cecina, due statue venivano erette nel dromos dell’unica tomba a camera
della necropoli.
Queste sono in una pietra calcarea biancastra di estrazione locale in
dimensione di circa 2/3 del vero.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


I maiores piangenti di Casale Marittinmo
Il carattere composito delle statue,
caratterizzate da influenze orientali
(cipriota, cretese, siriana) ma radicate
ancora nello stile geometrico locale, le
fanno ritenere l’opera di maestranze
etrusche.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


Il carattere composito delle statue,
caratterizzate da influenze orientali
(cipriota, cretese, siriana) ma radicate
ancora nello stile geometrico locale, le
fanno ritenere l’opera di maestranze
etrusche.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


Nella tomba furono rinvenute 33 statuette in bucchero, tutte prive di piedi per essere conficcate a terra e sistemate lungo i tre
lati del letto in bronzo deposto nell’anticamera; forse una parte era anche disposta nella cella destra su due file ai lati del
cinerario. Rappresentano figure femminili in pose variate, quasi a voler suggerire una sequenza in movimento dei gesti rituali
del compianto funebre che avveniva durante l’esposizione del cadavere (pròthesis) prima del trasporto verso la tomba
(ekphorà).
Nel primo gruppo ambedue le mani sono portate sotto il mento; nel secondo gruppo la mano sinistra è portata sotto il mento e
l’altra sull’addome; nel terzo gruppo la posizione è invertita; nel quarto gruppo, una mano poggia sulla guancia destra, mentre
l’altra è distesa verso la parte bassa dell’addome. Le figure indossano tutte una lunga tunica decorata a motivi geometrici,
tenuta da una cintura. La lunga capigliatura, con ciocche sulla testa, è raccolta in trecce e scende sul dorso sino all’altezza
delle gambe.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE


Tale esperienza si ritrova anche nelle
statue (tutte frammentarie) del tumulo
della Pietrera di Vetulonia, datate entro il
650-625 a.C.
Il gruppo comprendeva 8 personaggi (4
uomini e 4 donne) lavorati ad altissimo
rilievo, così realizzati per essere
addossati alle pareti della cella o del
dromos a rappresentare il compianto dei
familiari, attuato nella pratica durante la
cerimonia funebre nella cella attorno al
defunto.

“(...) in occasione dei sacrifici pubblici i


Romani espongono queste
immagini e le onorano solennemente:quando
muore qualche altro
personaggio illustre della famiglia, le fanno
partecipare alle esequie
ricoprendone persone simili al morto nella
statura e i tutta la stazza del
Corpo“.
Polibio

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE
Le statue dell’area chiusina

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


Le statue-cinerario dell’area chiusina
La statua-cinerario di Casalta
rappresenta il più antico
esemplare di una tipologia di
funerari tipicamente chiusina: si
tratta del principio del canopo
tradotto in pietra.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


Sempre a Chiusi, alla fine
dell’Orientalizzante recente fanno la loro
comparsa le “statue xoaniche”, cd. per la
struttura cilindrica e non articolata del
corpo.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA SETTENTRIONALE


Nell’Orientalizzante recente (630-580
a.C.) l’epicentro della produzione
scultorea in pietra si colloca a Vulci.
Qui si sviluppa una scultura di impiego
funerario in nenfro locale che perdura
per tutto il VI sec. a.C., costituita
prevalentemente da statue a tutto
tondo di felini ed essere mostruosi,
destinati ad arricchire gli apparati
esterni dei tumuli e altri monumenti
funerari.

Allo scorcio del VII sec. a.C., all’inizio della


produzione, si colloca il busto femminile ora
a Berlino, che manifesta un legame molto
stretto con le statue di Vetulonia.

ORIENTALIZZANTE – ETRURIA MERIDIONALE


Casale Marittimo Hirschlanden Capestrano Glauberg
(700-650 a.C.) (seconda metà del VI sec.) (575-550 a.C. circa) (fine del V sec.)

L’impostazione delle statue e il gesto del compianto e della dignitas


si diffonde dall’Etruria nel Piceno e nel mondo celtico transalpino.
Statuetta di gesso
alabastrino dalla tomba di
Iside di Vulci
(Orientalizzante recente), di
matrice rodia

Il centauro di Poggio Maremma, del 600-575


a.C., introduce una iconografia greca e
caratteri dedalici nel volto e nella capigliatura

ARCAISMO – ETRURIA MERIDIONALE


Statuetta di gesso
alabastrino dalla tomba di
Iside di Vulci
(Orientalizzante recente), di
matrice rodia

Il centauro di Poggio Maremma, del 600-575


a.C., introduce una iconografia greca e
caratteri dedalici nel volto e nella capigliatura

ARCAISMO – ETRURIA MERIDIONALE


ARCAISMO – ETRURIA MERIDIONALE
La scuola vulcente stimola la
bottega di Tarquinia che
produce i lastroni a scala
decorati a rilievo (circa 60 frr.),
destinati a monumenti funebri
ancora da chiarire.
Tale categoria di monumenti è
attestata anche a Vulci,
seppure in numero piuttosto
limitato

ARCAISMO – ETRURIA MERIDIONALE


Un altro polo culturale che conosce
precocemente la scultura in pietra è
quello di Bologna, che mostra una
specifica impronta orientale di marca
tardo-ittita, come dimostrano i cippi di via
Fondazza, la stele Zannoni e la stele di
via Tofane, opere di artisti provenienti
dalla Siria, sul modello di quanto noto
per le statue di Ceri.

Bologna, via Fondazza.


Cippi modanati
(seconda metà del VII secolo a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA PADANA


Turchia, Zincirli.
Base di colonna
(IX-VIII secolo a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA PADANA


Siria, Tell Halaf, esterno del
tempio - palazzo
(IX secolo a.C.)

Bologna, Strada Maggiore.


Pietra Malvasia Tortorelli
(secondo quarto del VII secolo a.C.)
ARCAISMO – ETRURIA PADANA
A Vulci e Chiusi perdurano le botteghe avviate con la fine
dell’Orientalizzante

Cavaliere con ippocampo in nenfro


da Poggio Maremma, Vulci

ARCAISMO – ETRURIA MERIDIONALE


Nel pieno arcaismo a Chiusi in particolare si sviluppa una
importante scuola di sculture a rilievo (cippi, sarcofagi,
urne) di influenza ionica.

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Altare monumentale del Tumulo II del Sodo di
Cortona (prima metà del VI sec. a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Altare monumentale del Tumulo II del Sodo di
Cortona (prima metà del VI sec. a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Altare monumentale del Tumulo II del Sodo di
Cortona (prima metà del VI sec. a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Altare monumentale del Tumulo II del Sodo di
Cortona (prima metà del VI sec. a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Altare monumentale del Tumulo II del Sodo di
Cortona (prima metà del VI sec. a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Altare monumentale del Tumulo II del Sodo di
Cortona (prima metà del VI sec. a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Marciano presso Arezzo
(seconda metà del VI sec. a.C.).

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Torso di Marciano presso Arezzo
(seconda metà del VI sec. a.C.).

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Torso di Marciano presso Arezzo
(seconda metà del VI sec. a.C.).

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Statua-cinerario cd. Plutone da
Chiusi (550-530 a.C.)

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Tra il 460 a.C. e l’inizio del secolo
seguente, la tradizione delle statue-
cinerario chiusine adotta nuove
tipologie rappresentative, dove la
donna è seduta in trono e l’uomo a
banchetto insieme al coppiere o alla
sposa. Lo stile richiama la scultura
greca di età severa e quindi quella
fidiaca.

https://mostre.sba.unifi.it/bellezza-
salvata/it/20/museo-archeologico

https://mostre.sba.unifi.it/bellezza-salvata/getImage.php?id=38
ETA' CLASSICA – ETRURIA SETTENTRIONALE
https://mostre.sba.unifi.it/bellezza-salvata/getImage.php?id=38
ETA' CLASSICA – ETRURIA SETTENTRIONALE
ETA' CLASSICA – ETRURIA SETTENTRIONALE
Il coperchio di Chianciano è un caso
unico, abbinando l’uomo con Vanth,
demone dell’oltretomba (400 a.C.
circa).

ETA' CLASSICA – ETRURIA SETTENTRIONALE


Le pietre fiesolane: circa 30
esemplari, costituiti da cippi di
forma parallelepipeda o tronco-
piramidale sormontati da
terminazione a bulbo; stele a
lastra rettangolare o
trapezoidale sormontate da
palmette.

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE
Caso isolato di Fiesole è la stele
di Larth Ninies, che richiama
coevi modelli di Volterra, dove
nel VI sec. a.C. si sviluppa una
tradizione di stele iconiche o
aniconiche iscritte, come quella
di Avile Tities.

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Il cippo della Figuretta tradisce
la presenza di artigiani di
estrazione greco-orientale nella
Pisa di VI sec. a.C.

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE
Nella zona pisana e della Versilia, si sviluppano una serie di monumenti che
utilizzano il marmo delle cave apuane.
La bottega, che opera a Pisa e diffonde i suoi prodotti lungo la valle dell’Arno e che
arriva fino alla Valle del Reno, è attiva tra la prima metà del VI sec. a.C. e la fine del II
sec.a C.
Al periodo tardo-
arcaico si data la testa
Lorenzini, conservata
a Volterra.
Questa testa in marmo
(forse apuano) si può
attribuire ad una
bottega pisana.
Dalle dimensioni
maggiori del vero, era
forse una statua di
culto.
Si tratta di una
elaborazione etrusca
di modelli di kouroi
greci.

ARCAISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


ETA' CLASSICA – ETRURIA SETTENTRIONALE
ETA' CLASSICA – ETRURIA SETTENTRIONALE
ETA' CLASSICA – ETRURIA SETTENTRIONALE
Dalla metà del IV sec. a.C.
nell’Etruria meridionale (Cerveteri,
Tarquinia, Vulci) si afferma la
produzione di sarcofagi in pietra,
distinta in base ai singoli centri.

Sarcofago degli Sposi, da Vulci.


ETA' CLASSICA – ETRURIA MERIDIONALE
ETA' CLASSICA – ETRURIA MERIDIONALE
Sarcofago delle Amazzoni, da Tarquinia (350-325 a.C.).
L’atelier più dinamico è quello di Tarquinia, che porterà nel III secolo
a.C. alla rappresentazione standardizzata del defunto come
banchettante sul coperchio, sul modello dei dinasti ellenistici.

ELLENISMO – ETRURIA MERIDIONALE


ELLENISMO – ETRURIA MERIDIONALE
http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/collezioni/musei/museo-gregoriano-etrusco/sala-iv--pietre--epigrafi-e-
scultura/sarcofago-detto-del-poeta.html

ELLENISMO – ETRURIA MERIDIONALE


Su impulso di Tarquinia, si sviluppa anche una
produzione di sarcofagi a Orvieto e a Chiusi.

Sarcofago di Hasti Afunei, da Chiusi (300-250 a.C.)

ELLENISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


In età ellenistica, a Chiusi fino al III sec. a.C., a Volterra e Perugia fino alla
romanizzazione, si sviluppano botteghe che lavorano le pietre locali per la realizzazione
di urne cinerarie.
A Volterra la pietra più usata è l’alabastro, mentre a Perugia il travertino.

Coperchio di urna in alabastro, da Volterra


ELLENISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE
Tomba dei Cai Cutu, Perugia (III-I sec. a.C.)

ELLENISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


ELLENISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE
Tomba dei Volumnii, Perugia
(III sec. a.C. - I sec. d.C.)

ELLENISMO – ETRURIA SETTENTRIONALE


Maria Gatto
maria.gatto-01@beniculturali.it
Il carattere composito delle statue,
caratterizzate da influenze orientali
(cipriota, cretese, siriana) ma radicate
ancora nello stile geometrico locale, le
fanno ritenere l’opera di maestranze
etrusche.

«(...) in occasione dei sacrifici pubblici i Romani


espongono queste
immagini e le onorano solennemente:quando muore
qualche altro
personaggio illustre della famiglia, le fanno partecipare
alle esequie
ricoprendone persone simili al morto nella statura e i tutta
la stazza del
Corpo »107.
Polibio
ARCAISMO – AREA MEDIO ADRIATICA
Il torso di Pallano (tardo VII sec. a.C.)
tra Sangro e Sinello, è invece alla
testa del filone delle statue-stele, che
arriva al Guerriero e alla Dama di
Capestrano nel territorio dei Vestini e
alla testa di Numana in quello dei
Piceni.

Testa di Numana
fine del VII sec. a.C.

Guerriero e Dama di
Capestrano (Aq),
575-550 a.C. circa

ARCAISMO – AREA MEDIO ADRIATICA


Nelle stele più antiche la
dipendenza dalle stele è
rivelata dai pilastri che
inquadrano la figura a
partire dalle ascelle

Gambe “ del Diavolo”,


Collelongo (Aq).

In quelle più recenti


la figura emerge ad
alto rilievo dalla
lastra.

ARCAISMO – AREA MEDIO ADRIATICA

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