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Hans Arp
Human Concretion
1960
Hans Arp
Winged Being
1961
Hans Arp
Groupe Mediterraneen
1963
Hans Arp
The star
1962
Hans Arp
Fruit
1962
…e altri.
Brancusi
CICLADI
III mill., VII sec a. C.
Navi e navigazione
sono gli elementi
fondamentali delle
rappresentazioni.
Prime raffigurazioni
di vascelli nella
decorazione di vasi
in terracotta, incise
sulle pareti, o
riprodotte in
modellini di
piombo.
La Flotta
Metà III millennio a.C.
Affreschi murali
Alkotiri (Thera)
CICLADI
III mill., VII sec a. C.
Navi e navigazione
sono gli elementi
fondamentali delle
rappresentazioni.
Prime raffigurazioni
di vascelli nella
decorazione di vasi
in terracotta, incise
sulle pareti, o
riprodotte in
modellini di
piombo.
La Flotta
Metà III millennio a.C.
Affreschi murali
Alkotiri (Thera)
CRETA
III – I mill. a. C.
TALASSOCRAZIA
Al centro delle vie commerciali per mare
Cretese o minoica (dal nome del leggendario re
Minosse)
Ricchi commerci con la Grecia, l’Asia Minore e l’Egitto
Primo impero marittimo del mondo.
Le città non avevano fortificazioni (la flotta marina
garantiva la difesa attorno al palazzo reale).
Divinità animali, specie toro e serpente
Grandi palazzi (distinzione delle età Pre-Neo-Post
Palaziale)
Le sale dei palazzi erano ornate con stucchi, lastre di
alabastro ed affreschi con colori vivaci e tinte piatte.
Soggetti ispirati alla vita di corte: giochi rituali,
processioni, feste e danze.
CIVILTA’ PALAZIALE
A partire dal 2300 a. C.,
costruzione di immensi palazzi
«C’è una terra nel mezzo del mare scuro come il vino, Creta, fertile e
bella, circondata dall’acqua: in essa vi sono innumerevoli uomini e
novanta città: chi ha una parlata, chi un’altra, un miscuglio.., tra loro è
Cnosso, una grande città, nella quale regnò per nove anni Minosse,
confidente del grande Zeus» (Odissea, xix, 172 sgg.).
periodi della civiltà minoica
fasi
crisi definitiva
1200 circa
IL SALTATORE DI TORI
Statuetta d'avorio
proveniente dal palazzo di
Cnosso (Creta)
Heràclion, Museo Arch
Un soggetto
ricorrente
Mario Ceroli
Il tuffatore
1990
Bari, collezione privata
Le donne, le dee.
AFRODITE
Il culto della DEA MADRE.
Culto antropomorfo (di entità divine aventi forma umana):
Predomina una figura femminile, descritta con varie forme, sempre collegate
al mondo della natura e della fertilità.
AFRODITE
Divinità dell’amore e della fertilità, non sottoposta ai vincoli del matrimonio
ma libera di animare ogni cosa attorno a sé.
La dea femminile è stata definita dagli storici della religione la “dea
veneranda” (o, con parola greca, potnia) e appare essere un tratto
antichissimo, comune alle varie religioni dell’età del bronzo e da connettere
con i primitivi rituali delle popolazioni agricole.
Il culto avveniva all’aperto; danze rituali, spesso celebrate al suono del
flauto e del tamburo, durante le quali il danzatore sprofondava in uno stato
di esaltazione irrazionale (o trance) e percepiva dentro di sé la misteriosa
presenza di una forza divina
CRETA
La produzione di ceramica dipinta
presenta 3 stili:
1450-1400 a. C.
Heraklion, Museo Archeologico
Creta
I temi stilistici, oggi
Prima di adottare
l’alfabeto fenicio,
attorno all’8oo a.C., i
Greci, tra il 1400 e il
1200 a.C., utilizzeranno
la Lineare B.
Il valore del mito come fonte
Mito di Giasone, del vello d’oro (Conquistare il vello d’oro nella Colchide.
Nave Argonauti, parte da IOLCO, in Tessaglia), Medea
Relazioni e drammi tra uomini e dei, destino dell’uomo giocato tra caos e rito,
tra dionisiaco e apollineo
NARCISO
La guerra di Troia
La conquista di Troia (compiuta probabilmente intorno al 1250 a.C.) fu opera
di una confederazione di principi achei, il cui comandante (secondo l’Iliade)
era appunto il re di Micene, Agamennone, che Omero definisce con il titolo,
di derivazione micenea, di wanax andron, “sovrano di popoli”.
Al re di Micene veniva riconosciuto lo stesso titolo, «Grande Re» che si
attribuiva ai sovrani di Stati prestigiosi come quello egiziano e babilonese
Grandi FORTIFICAZIONI
Sistema trilitico
Massiccio architrave
«falsa volta»
Sormontato da una
grande lastra
triangolare con due
leoni in posizione
araldica ai lati di una
colonna inversamente
rastremata.
Micene Heinrich Schliemann
iniziò gli scavi nel 1874,
e nel 1876 scopri il
famoso cerchio di tombe
di Micene, all’interno
del quale trovò vari
tesori della città «ricca
d’oro» (come la chiama
Omero) e una splendida
maschera funeraria, che
egli ritenne fosse quella
di Agamennone.
Tesoro di Atreo
Tesoro di Atreo
Tholos, camera semi-sotterranea a
pianta circolare