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Arte

Cinquemila anni fa si svilupparono le grandi civiltà dell’antico Egitto e della


Mesopotamia. La crescita produttiva si accompagnò a una grande fioritura culturale
e alla nascita delle prime città della storia dell’uomo: è la cosiddetta rivoluzione
urbana.

Mesopotamia: il succedersi delle varie popolazioni

I Sumeri furono i primi a stanziarsi tra il IV e il III millennio a.C nel sud della
Mesopotamia,costituendo la prima civiltà organizzata della storia,inoltre si dotarono
della prima forma di scrittura conosciuta,quella cuneiforme.
Intorno al 2500 a.C,la popolazione semitica degli Accadi penetrava in Mesopotamia.
L’avvento dei Babilonesi ha segnato una fase variegata della storia della regione.
Se la politica espansionistica di Hammurabi ha portato alla creazione del primo
Impero della Storia,sotto il profilo artistico. Le città della Mesopotamia erano
fisicamente organizzate in funzione di luoghi di potere.
Fin dai tempi più antichi,infatti, il palazzo era luogo di accumulazione,trasformazione
e distribuzione delle ricchezze della comunità,prime fra tutte le risorse alimentari
Il tempio ha svolto fin dalle origini un ruolo-guida nella società mesopotamica,grazie
al suo potere simbolico. Secondo la mitologia,nelle prime città sumeriche in
particolare, il monarca era anche sacerdote supremo.

Le ziqqurat
Le ziqqurat erano templi a torre. Esse comparvero alla fine del III millennio a.C
La ziqqurat rappresenta la montagna sacra,quindi è espressione del potere divino,in
quanto collega idealmente la Terra al Cielo.
Sulle terrazze si affacciavano sale legate al culto o alla rappresentazione dei
dignitari regali, e in alcuni casi al piano terreno si aprivano botteghe e magazzini.
Le ziqqurat più importanti sono: Ur,Eridu,Uruk ,Babilonia
Ben conservata fino alla seconda piattaforma è la Ziqqurat di Ur Fu eretta in nome
di Luna Nanna,il dio della luna. La più celebrata dagli storici è quella di Babilonia
ricostruita dal re Nabopolassar.

Sotto il profilo tecnico-costruttivo, gli Assiri affermarono l’uso definitivo dell’arco e


della volta in mattoni.

La Porta di Ishtar fungeva da imponente accesso ad una via processionale


Le decorazioni lungo la via processionale saranno ereditate dai Persiani
Il Palazzo Meridionale di Babilonia,fatto costruire da Nabucodonosor II presentava
un’accentuata simmetria

EGIZI
La civiltà egizia ebbe inizio nel 3100 a.C., quando il re Menes riunificò l’alto Egitto e il
basso Egitto.
La prosperità e la durata di questa civiltà sono dovute principalmente alla presenza
di un potere amministrativo forte e accentrato e alla capacità dei funzionari e dei
tecnici dello Stato di creare e gestire un efficace sistema di opere idrauliche.
La struttura economica e la stessa identità culturale dell’Egitto erano saldamente
legate al Nilo e consentivano la coltivazione su terre estese per 2000 Km.
L’Egitto ebbe 30 dinastie di regnanti, faraoni che si distribuiscono in Antico Regno,
Medio Regno, Nuovo Regno ed Età tarda.
Il primo periodo è detto Predinastico. Nei suoi trenta secoli di storia, la cultura egizia
ha prodotto straordinari progressi in diversi ambiti: astronomia, matematica, scienze
naturali e arti.
La società era organizzata in caste. Al vertice vi era il faraone, che aveva potere
assoluto sulla popolazione, insieme ai nobili e ai sacerdoti, che conoscevano bene
scrittura e astronomia.
L’arte egizia ha un carattere religioso e celebra la potenza del sovrano.
Con l’avvento dell’Antico Regno, sorgono in Egitto architetture monumentali. I
materiali come legno, canne e mattoni crudi vengono sostituiti con la pietra. Questa
è ben squadrata o viene adattata alla modellazione.
Le màstabe erano tombe private, originariamente destinate ai re, ma quando i re
furono deposti nelle piramidi furono destinate ai nobili e a scribi e sacerdoti.
La màstaba era divisa in due parti: il sepolcreto, situato sotto terra e una o più sale
poste in superficie. Il sepolcreto consisteva in una cripta lunga circa una decina di
metri che conteneva un sarcofago di pietre e oggetti che si pensava
accompagnassero il defunto nella sua vita dell’aldilà. In superficie veniva eletto un
tumulo di base rettangolare costituito da materiali di riporto e chiuso da muri regolari
in pietra o mattoni.
Le piramidi erano tombe di re o, raramente, di regine. La loro forma è regolata da
precisi rapporti di misura e assume un significato cosmico e religioso. All’interno un
corridoio univa il prospetto settentrionale alla camera funeraria, preceduta da
un’anticamera. La prima piramide monumentale fu eretta nel complesso
monumentario di Saqqara, la necropoli di Menfi, su progetto dell’architetto Imhotep.
Il complesso funerario di Giza risale alla quarta dinastia. Esso comprende le piramidi
di Cheope e dei successori Chefren e Micerino.
Il complesso di Cheope era composto da numerosi edifici e vie monumentali. La
Piramide di Cheope era alta 147 metri e con lati lunghi circa 230 metri per un’area
totale di circa 4 ettari.
Le sue dimensioni sono il risultato di complessi calcoli geometrici che ne fanno un
ideale di perfezione. Le facce lisce dell’edificio sono orientate quasi esattamente
verso i punti cardinali. La cella del faraone è eccezionalmente collocata in
corrispondenza del cerchio della costruzione. Dei successori di Cheope, solo
Chefren eresse una piramide altrettanto monumentale, anche se di misura poco
minore.
La sfinge è lunga 73 metri e alta 20 metri; presenta probabilmente il volto del faraone
Chefren. Il monumento è posto alla base del percorso che porta a uno dei templi
funerari dedicati al faraone. La piramide di Micerino è la più piccola e ha un lato di
base di 106 metri e un’altezza di 62 metri.
Con il Medio Regno, i faraoni preferirono alle piramidi le sepolture rupestri (ovvero
scavate nelle pareti rocciose). Si tratta di costruzioni più piccole delle precedenti,
realizzate con una nuova tecnica. Tuttavia, la carenza di pietra nella struttura interna
ne ha comportato la rovina.
All’esterno il tempio è introdotto da grandi elementi monumentali. Tutte le parti sono
organizzate lungo un asse rettilineo, corrispondente al percorso processionale che si
snoda dal grande portale d’ingresso fino alla cella finale, che funge da santuario. Nel
medio Regno comparvero dei particolari tipi di templi, detti a terrazze.
Questi templi sono organizzati in tre terrazze sovrapposte, secondo un principio di
perfetta simmetria. Il tempio di Amon-Ra è il complesso di maggiori dimensioni e
complessità. Dedicato ad Amon, la sposa Mut e il figlio Hons, si sviluppa per 350
metri lungo l’asse Ovest-est.
Nella valle dei re trovarono posto 61 sepolture di faraoni.
Il complesso dei due tempi di Abu Simbel si trova sul confine meridionale dell’Egitto.
Sono entrambi scavati nella roccia e sono detti rupestri.
Il tempio di Amon-Ra riprende l’organizzazione planimetrica degli edifici codificati.
Grandiosi sono i templi funerari dell’Età Ramesside. Il Ramesseum è il tempio
funerario di Ramses II. I faraoni del Nuovo Regno abbandonarono l’uso delle
piramidi e fecero scavare sontuose sepolture presso Luxor nella zona detta Valle dei
Re.
Le tombe sono segnalate da semplici porte. Fino ad oggi sono state individuate 63
sepolture, molte delle quali sono in buono stato di conservazione. Con il passare del
tempo, si è determinato un processo di monumentalizzazione di questi complessi,
con l’aumentare delle dimensioni e il cambiamento della planimetria.
L’arte ufficiale era al servizio del faraone e doveva rendergli onore.
Le proporzioni tra le figure non sono reali, ma funzionali alla comunicazione di vari
simboli.
Un modello fisso, il canone, definiva rigorosamente le proporzioni del corpo. Le
tecniche più frequenti erano quelle della decorazione parietale e del rilievo
policromo.
La scena di caccia dell’ippopotamo mostra la vivacità, ma anche la rigidità grafica
della pittura nell’Antico Regno. Nel Nuovo Regno ci si orienta verso una fresca e
vivace rappresentazione del mondo naturale. Di un certo interesse è la figura di
danzatrice acrobatica. Si tratta di un disegno preparatorio, realizzato da un òstrakon.
Colpisce l’immediatezza di questa figura, che risale alla fase matura del nuovo
regno. I geroglifici sono simboli di tipo figurativo, immagini stilizzate ma somiglianti
all’oggetto di riferimento. Si sviluppava da destra a sinistra, ma anche da sinistra
verso destra e dall’alto al basso.
Un limite di questa scrittura era la complessità, ma venne superato con l’adozione di
un sistema di segni che rappresentasse il suono delle parole.
Nel periodo compreso tra l’antico Regno e il Nuovo Regno, nelle raffigurazioni lo
spazio veniva suddiviso in registri. Il rigore convenzionale di questa modalità di
rappresentazione entra in crisi dopo la fine dell’Antico Regno. L’artista figurativo si
pone il problema di cogliere lo spazio con maggiore completezza, con multipli punti
di vista.
I più importanti esempi di scultura egizia sono le statue a tutto tondo e i bassorilievi
celebrativi. Fino alla fine del Medio Regno gli scultori egizi vollero evidenziare la
casta di appartenenza mediante la rappresentazione convenzionale del corpo e dei
suoi atteggiamenti. Le due statue di Thutmosi III riprendono il faraone secondo le
tipologie regali più frequenti nell’Antico Egitto.
La cultura di potere dell’Età ramesside ha imposto un deciso ritorno alla tradizione.
Un altro aspetto che caratterizza l’arte del Nuovo Regno è o sviluppo del rilievo
storico. Un forte senso di realismo è la principale caratteristica di opere minori:
piccole statue, soprattutto in legno o terracotta dipinta.
Dall’inizio del terzo periodo intermedio si rafforza il ruolo dei governatori locali.
L’oreficeria ebbe maggior prestigio, in quanto gioielli avevano un ruolo fondamentale
nelle cerimonie di corte e nei riti funebri. Particolare diffusione ebbero gli anelli. Gli
orafi egizi ripresero le tecniche che avevano reso celebri gli artigiani sumeri,
aggiungendo però l’incastonatura, che consiste nell’inserire pietre dure dentro
lamine sagomate d’oro o d’argento.
Eccellenti furono anche le produzioni in filigrana e a cesello. Gli esempi più
straordinari dell’abilità orafa degli artigiani egizi sono i gioielli eseguiti per la
sepoltura di Tutankhamon. Sul volto del sovrano era posta una maschera d’oro,
lavorata con pietre preziose e paste vitree incastonate.

Grecia

Tra la fine del IV secolo e l’inizio del 3 millennio a.C nelle isole e sulle
coste del Mediterraneo si verificò una straordinaria fioritura culturale.
Una delle principali aree di sviluppo dell’Egeo è rappresentata dalle
Isole Cicladi
Nei primi secoli del II millennio a.C si consolidò la potenza economica di
Creta
Dalla metà del XV secolo a.C la civiltà cretese cedette all’espansionismo
degli Achei. In questa fase si verifica una “fusione culturale”.

La civiltà cicladica comprendeva le piccole statue: i cosiddetti idoli che


rappresentano figure umane,le forme erano stilizzate. Un altro tipo di
arte erano i dipinti murali che risalgono al periodo NeoPalaziale.
L’arte cretese è ispirata a soggetti della natura. Le decorazioni murali
rappresentavano riti religiosi e la vita della corte.
Le testimonianze architettoniche al più completo della civiltà cretese
sono grandi palazzi i primi tempi risalgono al periodo protopalaziale o dei
primi palazzi 2100 1700 avanti Cristo vedi si vedeva il sovrano con la
sua Corte Vi si svolgevano le funzioni amministrative Nel ventisettesimo
secolo avanti cristo i palazzi vennero distrutti vennero Dunque ricostruiti
in forme più monumentali nel periodo neopalaziale l'esempio più
importante è rappresentato dal palazzo di Cnosso I palazzi erano privi di
mura e presentavano un alternanza di spazi aperti e corpi edificati
disposte attorno a un grande corto Corte Centrale un altro elemento che
accomuna va questi siti e l'ampio piazzale posto davanti alla faccia
occidentale vi si svolgevano processioni e cerimonie si trattava Dunque
di un luogo con funzione pubblica che veniva raccordato al cortile più
orientato alle alle cerimonie regali.Il palazzo di Cnosso sorge su
un'altura a circa 4 chilometri dalla costa settentrionale dell'isola di Creta
si sviluppa su uno spazio di circa 150 per 100 m e comprendeva 1300
ambienti nei quali venivano svolte funzioni per una popolazione di circa
80000 persone. tracce di civiltà nelle regioni greche sono quelle lasciate
dagli Achei popolazione di origine indoeuropea furono gli achei a dare
origine alla civiltà micenea affermatasi nelle regioni centrali della
Penisola ellenica la civiltà micenea si impone dal 1600 avanti Cristo nel
Mediterraneo Orientale. I resti delle città giunte fino a noi risalgono al
miceneo tardo tra il 1400 e il 1100 avanti Cristo Infatti minacciate dalle
popolazioni vicine gli achei eressero attorno ai centri abitati già collocati
sulle alture Possenti Mura di difesa si definì così nel Peloponneso e
nelle aree adiacenti La supremazia di centri come Micene nella parte più
alta si ergeva l'Acropoli questa ospitava il palazzo del sovrano le più
importanti funzioni pubbliche l'Acropoli testimonia la continuità culturale
della civiltà ellenica nel tempo le fortezze micenee è esprimono il
carattere guerriero degli Achei nella loro società Il potere era in mano
alla aristocrazia militare e Severo Corato reale saltava la potenza del re
questi introducevano e all'ambiente più interno del palazzo il megaron
sala del trono e siete del Consiglio. Le più diffuse tipologie
architettoniche funerarie sono la tomba a fossa quella camera è quella
tholos la prima consiste in una fossa quadrangolare per l'inumazione
collettiva con le pareti rivestite da lastroni di pietra la tomba a camera
veniva scavata nella roccia e vi si accedeva mediante un corridoio la
tomba a thòlos sono scavate parzialmente nella collina e sono composte
da un vano circolare su cui si apre la camera funeraria contenente il
sarcofago dal del tipo a thòlos sono le sepolture regali trovate a Micene
ricche di corredi realizzati metalli preziosi secondo lo storico Pausania
che visitò Micene nel secondo secolo dopo Cristo un edificio sotterraneo
avrebbe ospitato Il Tesoro di Atreo e dei figli di e dei figli Agamennone e
Menelao. Le ornamentazioni e le pitture murali che arricchivano gli
austeri palazzi achei mostrano l'influsso dei modelli cretesi pur differenti
per una maggiore rigidità nelle forme mutano anche i soggetti legati alla
latitudine guerriere dei Principi Micenei e quindi centrati su scene di
battaglie di caccia. La tecnica dell'agemina del Fu largamente impiegata
nel mondo miceneo ad esempio impugna li sull'aquila ma sono
raffigurate scene di caccia o animali marini con intarsi d'oro o d'argento
Sara utilizzata anche nella successiva arte greca nella statuaria nella
decorazione di oggetti

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