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L’ARTE EGIZIA

L'antico Egitto si è sviluppato come uno


dei centri artistici più antichi e duraturi
dell'antichità.
Sia le condizioni geografiche che
l'ambiente storico dell'Egitto erano
favorevoli allo sviluppo dell'arte.
La storia dell'arte egizia antica può essere seguita
quasi senza interruzioni dalla fine del IV
millennio a.C., quando fu fondato lo Stato egizio,
fino al 525 a.C., quando l'Egitto fu conquistato
dai Persiani e perse la sua indipendenza.

La storia
L'Egitto è una regione ricca di risorse naturali.
Dai banchi depositati dalle piene annuali del Nilo
si ricava un mattone resistente.
Le colline e le scogliere a cavallo della valle del
Nilo sono ricche di cave di porfido, granito,
diorite, alabastro, calcare, arenaria e altri materiali
da costruzione durevoli.
Arte e religione

• L'arte egizia si è sviluppata in stretta connessione


con la religione e in particolare con il culto dei
morti, elemento fondamentale della religione
egizia.
• Gli Egizi credevano che una parte dell'essere
umano, chiamata "ka", non morisse con il corpo,
ma continuasse a vivere, avendo gli stessi bisogni
del defunto prima della morte.
LE FORME D’ARTE PIÙ IMPORTANTI: LA
SFINGE
Presente nella mitologia mesopotamica,
egizia e greca, la sfinge è un essere di solito
raffigurato con testa umana e corpo di leone.
Talvolta però le vengono attribuiti anche ali
di rapace e un serpente al posto della coda, e
la testa umana viene sostituita con teste di
falco o di capra. Nelle tre mitologie ha però
origini e funzioni diverse. In Egitto la sfinge
è la custode delle piramidi che, silenziosa e
imperturbabile, sembra essere antica come la
terra stessa.
LA SFINGE DI GIZA

• La Sfinge di Giza si trova a circa


cinquecento metri
dalle piramidi di Cheope e Chefren e
funge da custode della
colossale necropoli. E' senza dubbio la più
grande e la più celebre delle sculture
dell'antichità che ci sia pervenuta. Il
fascino e l'ammirazione che ha destato nei
visitatori sono stati motivo di leggende e
svariate interpretazioni.
LA SFINGE DI GIZA: CARATTERISTICHE
• All'interno dell'area archeologica di Giza, la Sfinge fa parte di un grande
complesso funerario dedicato al faraone Chefren. Vicino alla colossale
scultura si trovano infatti altre costruzioni importanti:
• due templi, uno posto di fronte (il tempio della Sfinge) e uno di fianco (il
Tempio della Valle di Chefren);
• una strada coperta che arriva fino ai piedi della Piramide di Chefren,
presso un altro tempio (il Tempio della Piramide di Chefren)
• e un muro di cinta che proteggeva la necropoli.
La Sfinge si trova all'interno di una depressione, ha un'altezza di circa 20
metri, lunga 73 metri ed è circondata da un ampio piazzale.
La Sfinge è rivolta a est: rivolge lo sguardo verso il sole nascente
all'orizzonte e davanti alla sua mole si trovano le rovine
di un tempio dedicato al dio del sole Ra.
LE FORME D’ARTE PIÙ IMPORTANTI: LE
PIRAMIDI
Le piramidi egizie sono delle strutture
architettoniche a forma di piramide realizzate
dalla civiltà egizia. Le piramidi furono erette
tra l'Antico Regno e il Medio Regno.
Si tratta probabilmente del primo
monumento costruito interamente in pietra.
Venivano costruite per conservare le
mummie dei faraoni al loro interno.
LE PIRAMIDI DI EL-GIZA

Tra il 2600 e il 2500 a.C. gli Egizi eressero, sull’altopiano di


El-Giza, le tre piramidi di Cheope, Chefren e Micerino che
costituiscono l’esempio perfetto del tipo di piramide a
parete liscia, nella quale i gradoni risultavano nascosti da un
rivestimento di pietra calcarea.
La Piramide destinata al faraone Cheope, detta anche la
Grande Piramide, fu costruita intorno al 2570 a.C. su progetto
dell’architetto e gran visir Hemiunu e per circa 3800 anni è
rimasta l’edificio più alto del mondo.
La base quadrata della piramide misura circa 230,34 metri per
lato e copre oltre 5 ettari di superficie.
La Piramide di Chefren è la seconda per grandezza
dopo quella di Cheope. È l’unica a conservare, sulla
sommità, una parte dell’originario rivestimento in
calcare bianco, che un tempo ricopriva interamente
tutte e tre le piramidi. La camera funeraria, scavata
nella pietra, si trova sotto l’imponente struttura e
contiene un sarcofago di granito rosso completamente
privo di iscrizioni. La Piramide di Chefren era
integrata da due templi funerari. Il primo, adibito al
culto del sovrano, era situato in prossimità della
tomba; l’altro, si trovava invece a valle, a 500 metri di
distanza. I due edifici erano collegati da una rampa
processionale. La Piramide di Micerino, figlio di Chefren, la
più recente e la più piccola delle tre, fu costruita
con minore perizia tecnica delle precedenti e
terminata in fretta, forse per la morte prematura
del faraone che doveva ospitare. Presenta due
camere funerarie, una delle quali conserva un
sarcofago di basalto.
Una posizione vantaggiosa

• Grazie alla sua posizione geografica,


circondato da deserti a sud e a ovest e dal
Mar Mediterraneo a nord, l'Egitto fu a
lungo protetto da potenti invasioni e
divenne uno dei centri più importanti
dell'arte antica.
Secondo i canoni stabiliti, nel bassorilievo e nella pittura
le dimensioni dei personaggi erano fissate in base al loro
rango sociale. Così, le immagini dei faraoni e degli dei
erano diverse volte più grandi di quelle della gente
comune. Le teste e i piedi delle figure erano rappresentati
di profilo, mentre gli occhi, le spalle e il petto erano visti
di fronte.

L’importanza del rango sociale nella pittura egizia


Nella scultura, le figure erano collocate
in posizione frontale in modo che una
linea perpendicolare potesse dividere il
corpo umano in due parti
assolutamente uguali.

L’importanza del rango sociale nella pittura egizia


Tuttavia, i vincoli religiosi e i canoni esistenti non
potevano mantenere inalterata l'arte egizia. Le
trasformazioni sociali ed economiche avvenute in
Egitto nel corso dei secoli hanno prodotto
cambiamenti significativi nelle creazioni artistiche,
con opere d'arte diverse da un'epoca all'altra e
persino diverse all'interno della stessa epoca.
Nella rappresentazione degli dei, dei faraoni e
dell'aristocrazia, tuttavia, le esigenze e i vincoli
religiosi erano maggiori e quindi i cambiamenti
erano meno visibili; nella rappresentazione del
popolo, invece, la creazione artistica era più libera
e la vicinanza alla realtà più evidente. Per questo
motivo, nell'arte egizia si distinguono due cerchi
tematici: un cerchio tematico ieratico e sacerdotale,
in cui sono rappresentati gli dei, i faraoni e gli
aristocratici, e un cerchio tematico realistico e
popolare, in cui è rappresentato il popolo.

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