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I Greci cominciarono a frequentare le coste della Sicilia orientale dall'VIII sec. a.C.

L'arrivo
dei Greci determin una radicale trasformazione nella vita economica e culturale dell' isola
gi dall' VII sec a.C., in particolare per quanto riguarda lo sviluppo delle citt.

PERIODO ARCAICO

La profonda grecizzazione si complet nel corso del VI sec a.C. Dell' assetto urbanistico di
questo periodo resta poco a causa delle successive distruzioni. Oggi a Selinunte ed Agrigento
possibile vedere l'assetto arcaico delle strade, della citt e dell' acropoli. il periodo in cui
sorsero i grandi templi dorici policromi in pietra come l Apollion di Siracusa, la grande
scultura arcaica caratterizzata dalla fissit delle forme con cui era rappresentato il corpo
umano. Alla ricerca dellequilibrio e dellarmonia che caratterizza la scultura, corrisponde la
ricerca di proporzionalit e di razionalit dellarchitettura e dellurbanistica. Le nuove citt
erano basate sulla divisione ortogonale degli assi viari (plateiai, stenopoi) con i grandi spazi
dedicati alla vita sociale della communit. Lassetto generale della citt era caratterizzato da
una grande piazza ( Agora), fiancheggiata spesso da portici (stoai), e da una zona destinanta al
culto (Acropoli) dove sorgevano i santuari. La citt era protetta da una cinta muraria che
aveva vari accessi ed era solitamente situata su alture che permettevano un migliore controllo
per la difesa.

PERIODO CLASSICO

Nel V. sec a.C. Siracusa ottene due grandi vittorie militari contro i Cartaginesi e gli Ateniesi,
confermandosi come potenza egemone sullisola e completandone il processo di
ellenizzazione. La scultura greca raggiunge il massimo dellequilbrio e della naturalezza, e
nellarchitettura, forme pi eleganti sostituiscono quelle potenti e massicce del periodo
arcaico. La Sicilia occidentale fu anchessa dallarchitettura e dalla scultura greca classica.
Dopo un altra offensiva dei Cartaginesi contro Siracusa e dopo la controffensiva dei
Siracusani, la Sicilia visse un lungo periodo di stabilit e di ricostruzione in cui rifiorirono le
citt che i Cartaginesi avevano distrutto ( Gela, Camarina, Agrigento, Slunto): uno splendido

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esempio di questo rinnovamento sono le mura in mattoni crudi di capo Soprano a Gela, che
ancora resistono in tempo malgrado malgrado siano di difficilissima conservazione.

PERIODO ELLENISTICO

Nel passaggio dal IV. Al III. Sec a.C. larchitettura siciliana cominci a ricalcare i modi dello
stile ellenistico. Le citt assunsero un asspetto generalmente pi scenografico e spettacolare,
movimentato da terrazze, Agora e monumenti vari, In questo periodo si afferm la forma
classica del teatro per il quale i Greci amavano scegliere spettacolari posizioni naturali aperte
sul mare o sui monti. Nel modo di costruire i teatri si coglie una delle principali caratteristiche
della cultura Greca: la ricerca di un rapporto armonioso tra uomo e natura. Larchitettura non
si contrapponeva mai all ambiente naturale, ma al contrario vi si inseriva con elementi che
mantenevano un perfetto equilibrio con lo spazio circostante. I siti di Siracusa, Eraclea Minoa,
Segesta, Slunto, Morgantina, Palazzoacreide, Taormina e Catania mostrano ancora questa
tipologia edilizia nella sua forma originaria o in rifacciamenti e riadattamenti depoca romana
( arene per spettacoli gladiatori).

Allora, la Sicilia dei Greci pi che darci indicazioni su una storia passata ancora oggi
comunica lo spirito di una civilt. Grande come il termine che la distingue, magna,
importante come i segni che ha lasciato di s. La Sicilia dei Greci non fatta solamente di
testimonianze archeologiche, ma di retaggi culturali che si riflettono nell'urbanistica, nella
organizzazione dei territori, nella filosofia e nell'assetto culturale e scientifico della regione.
Le colonie greche in Sicilia, che facievano parte della Magna Grecia sono:Naxos- Giardini
Naxos, Zankle- Messina, Syraka- Siracusa, Akragas- Agrigento, Gelas- Gela, Katane-
Catania, Megara Hyblaea- Megara Iblea, Selinus- Selinute ed altre.

Nel 728 nasce MEGARA IBLEA... Le colonie greche di Sicilia si espanderanno poi
fondando a loro volta altri centri, dai cui nuclei si svilupperanno altre importanti
culture.GELA, fondata da coloni di Rodi nel 688 aC, dar vita invece al primo nucleo di
quella che diventer Akragas, l'odierna Agrigento. AGRIGENTO ultima colonia greca in

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Sicilia, possiede nella splendida Valle dei Templi una serie di testimonianze architettoniche
distinguibili in templi e sacelli. Dal 1997, la Valle stata inserita nella lista dei luoghi
Patrimonio mondiale dell' umanit, redatta dall'UNESCO.

NAXOS (734 a.C.)

la pi antica citt greca in Sicilia. L' antiquarum ospita resti della cultura sicula sino l'arrivo
dei Greci.Vi sono conservati reperti greci, romani e bizantini.

SIRACUSA (733 a.C.)

Fu fondata un anno dopo Naxos dal Corinzio Archia, ma divenne subito la citt pi
importante dei Greci d'occidente. L'espansione della citt rese neccessaria la fondanzione di
altre colonie ( Camarina, Eloro, Casmene). Siracusa inizia il suo declino con la caduta in
mano dei romani.

HIMERA(650A.C.)

Fu il luogo della battaglia in cui Greci fermarono i Cartaginesi nel 480 a.C. Presenta oggi da
vedere due diversi impianti urbanistici. Nell'area sacra sorge il basamento del tempio dorico
della Vittoria. Fu distrutta dai Cartaginesi nel 490 a.C.

CAMARINA (600 a.C.)

Il parco archeologico di Camarina si trova sopra un'altura tra due bellissime spiagge protette
da un bosco. Oltre al museo archeologico, vi si possono osservare i resti del tempio di Athena,
i ruderi dell' antico abitato e vaste necropoli.

AKRACAS (580 a.C.)

Nella famosa Valle dei templi si trovano i resti spettacolari delle vestigia greche. Il tempio di
Giunone, il tempio della Concordia, il tempio d'Ercole, iltempio di Giove Olimpico ( pi

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grande, mai completato), il tempio dei Dioscuri con l'anesso santuario di Demetra e Kore, il
tempio di Vulcano.
Importane il museo archeologico regionale che conserva reperti di grande importanza come
il sarcofago di Fedra, conservato in chiesa di S. Nicola.
Nel cuore della citt medioevale, le fondazioni della chiesa di Santa Maria dei Greci sono
costituite dalle colonne del tempio di Atena.

-A partire dall'VIlI sec. a.C. i coloni greci importano in Sicilia i loro culti e i loro dei
trasformando l'isola in un luogo oggi considerato uno dei pi straordinari musei all'aperto
di templi dorici, detti di "stile severo".
-Al centro del tempio si trova il naos (cella), camera oblunga dedicata al dio. Davanti alla
cella si trova il pronaos (sorta di anticamera) mentre, nella parte posteriore,
l'opistodomos serve da camera del tesoro, completato a sua volta (o sostituito, come nel
tempio G di Selinunte) da un adyton. Tutt'intorno si sviluppa un colonnato (peristilio).
-Lo stile dorico conosce il suo massimo splendore in Sicilia. Nato nel Peloponneso, si
diffonde nella Grecia continentale e conseguentemente nei paesi colonizzati, tra cui la
Sicilia, dove esercita una forte influenza.
-Per la semplicit della sua struttura e la perfetta armonia delle sue proporzioni,
l'architettura del tempio considerata il prototipo della bellezza ideale. Le sue misure
vengono definite da un modulo convenzionale, calcolato in base alla dimensione del
raggio medio della colonna che influisce maggiormente sulla struttura del monumento.

SELINUNTE

Molto note sono le metope di Selinunte databili intorno al 575-550 aC conservate al Museo
Archeologico regionale di Palermo, ex museo Nazionale. Sono state trovate giacenti sulla
gradinata del fronte orientale del tempio C. Tre delle metope sono quasi giunte integre... Una
presenta dei cavalli appartenenti ad una quadriga. I cavalli centrali presentano la testa
frontalmente gli altri due girata. In questo modo si riesce a dare il senso della profondit. Un
giovane conducente, identificato come Apollo, accompagnato da altre due figure, poco
distinguibili, interpretate come Latona e Artemide. Altra metopa, quella con Perseo che
decapita Medusa, tenendola per i capelli. Atena protettrice di Perseo assiste alla scena con
l'indifferenza che propria agli Dei.

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La citt e la sua urbanizzazione

Le piante di alcune citt siciliane, tutte strutturate in base al sistema ippodamiano,


riflettono nettamente l'influenza della civilt greca. L'urbanista Ippodamo di Mileto,
filosofo e geometra greco del V sec. a.C., il promotore della pianta a scacchiera
adottata nelle citt greche, fondate secondo un modello costituito da due assi: il cardo (o
stenopos in greco), orientato da nord a sud, ed il decumano maggiore (plateia in greco),
orientato da est ad ovest.

All'interno di questa pianta sono inseriti degli edifici ben precisi e varie aree:
- l'agor rappresenta, come in tutte le citt greche, la piazza principale e il centro della
vita pubblica: nel periodo classico viene cinta da portici regolari,
- il pritaneo, ai margini dell'agor, ospita l'insieme delle attivit civiche,
- Iekklesiasterion (riservato all'ekklesia, vale a dire l'assemblea del popolo) un edificio
pubblico profano in cui si svolgono le riunioni popolari. Quello di Agrigento oggi uno dei
pi famosi risalenti a quel periodo.

Pittura e ceramica

La pittura considerata dai Greci l'espressione artistica pi nobile ed eloquente, definita


dal poeta greco Simonide (V sec. a.C.) "poesia muta". Le testimonianze di quest'arte
sono purtroppo rare, data l'estrema sensibilit dei pigmenti delle tinture, poco resistenti
al tempo. Gli unici esempi di arte grafica greca provengono quindi dai vasi.

Le forme - I pithos vengono utilizzati per la conservazione delle granaglie, mentre la


doppia funzione delle anfore quella di conservare e trasportare olio e vino. Le pelike, i
crateri e le idrie servono rispettivamente da giare per l'olio, per il vino e per l'acqua.
Sono inoltre molto comuni le oinochoe, brocche per contenere l'acqua o il vino versato in
seguito nei cantari, le kylix (coppe da cui si beve) ed i rhython, recipienti a forma di
corno o di testa di animale. I lekythos sono invece vasi funerari.

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Lo stile
Le scene pi ricorrenti sono generalmente legate alla mitologia e alla vita quotidiana,
bench presentino a volte solo figure astratte (motivi decorativi dei vasi pi antichi).
I vasi a figure rosse appaiono in Italia meridionale verso la fine del V sec. a.C., in anticipo
rispetto alla Grecia dove questo stile si diffonde solo nel 480 a.C. La vernice nera,
impiegata negli altri vasi per disegnare le figure, serve ormai unicamente da sfondo alle
decorazioni che mantengono invece il colore rosso dell'argilla. Quest'inversione, che
concede una maggiore libert di movimento, costituisce una scoperta rivoluzionaria per
gli artisti, i cui disegni acquisiscono tratti pi morbidi di quelli incisi con una punta. I temi
raffigurati non subiscono invece notevoli variazioni.

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BIBLIOGRAFIA:

http://www.sicilia.info/archeologia-sicilia.htm

http://www.laforzadelbello.it/ita/prima-sezione.asp

http://www.sicilyweb.com/arte/greca.htm

http://www.palermoweb.com/cittadelsole/sicilytour/archeologia.htm

http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storia_greca/arteGreca.htm

http://www.fotoartearchitettura.it/si-parla-di-architettura/sicilia-dei-greci.html

http://www.tesionline.it/approfondimenti/articolo.jsp?id=247

http://www.google.hr/imgres?
imgurl=http://www.mlahanas.de/Greeks/LX/KylixEuergides.jpg&imgrefurl=http://www.
mlahanas.de/Greeks/LX/Kylix.html&h=332&w=600&sz=20&tbnid=Er_H5ReNQ5SAQM:&t
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RESIDUI DELLARTE GRECA IN SICILIA

dr.sc. Ljerka imunkovi

prof. znanstveni novak asistent


Marijana Alujevi
studentica- Ines Grgurinovi

Split, 25. 01. 2010.

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