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LA PREISTORIA

La prima fase della preistoria è definita: età della


pietra. Questo perché proprio la pietra è stato il
primo materiale con il quale si fabbricavano armi e
utensili vari. Paleolitico

Mesolitico

Neolitico

La seconda fase della preistoria è definita: età dei


metalli, nella quale si iniziano a lavorare i primi
metalli Età del rame

Età del bronzo

Età del ferro


LA SCULTURA

Fra le espressioni artistiche più


importanti abbiamo la scultura.

Le sculture rappresentano
principalmente figure femminili, la
loro caratteristica sta nell’esagerata
accentuazione dei seni, dei glutei e
del ventre e nella quasi inesistenza
del volto, delle mani e dei piedi.

Queste sculture sono chiamate


“veneri” e rappresentano la fertilità
LA PITTURA
Nelle vicinanze o all’interno delle caverne troviamo le prime forme di pittura e
graffiti. Si tratta di rappresentazioni di caccia, di animali, d guerrieri, stregoni ecc.

• Consiste nel graffire,


cioè incidere la
Il parete con selci o
pietre appuntite.
Graffito

• E’ realizzata
tracciando forme e
La figure con tinte a base
di terra e minerali
Pittura pestati o mescolati
insieme
L’ARCHITETTURA
L’attività architettonica
dell’uomo preistorico non si
limita solo alle abitazioni,
ma anche da insediamenti
megalitici. In genere sono
costituiti da gigantesche
pietre conficcate nel suolo.
Consistono in due pietre
messe in verticale sopra le
quali viene appoggiato un
lastrone di pietra, altre
invece sono costruzioni a
pianta circolare.
LA MESOPOTAMIA
Le favorevoli condizioni climatiche della mezzaluna fertile
hanno facilitato la fondazione e lo sviluppo delle prime
civiltà della storia: quella Sumerica, Babilonese, gli Assiri e
gli Egizi che si affermarono lungo il Nilo.
I SUMERI
I Sumeri sono i fondatori delle prime grandi città della storia. All’interno
di queste città vi erano costruzioni gigantesche: le Ziggurat. Alla
sommità delle ziggurat si trovava la cella del tempio contenente le
statue degli dei, mentre sulle piattaforme vi erano luoghi di riunione,
di culto, appartamenti reali e al piano terreno c’erano botteghe e
magazzini.
Tutte le sculture sumeriche in
terracotta e in pietra calcarea,
hanno una forte ispirazione
religiosa. I soggetti
rappresentati sono , infatti,
soprattutto divinità , personaggi
regali o fedeli intenti a pregare.
A essi non interessava
rendere un personaggio
riconoscibile, ma la fattura degli
abiti e l’atteggiamento del
soggetto
I BABILONESI
L’arte babilonese è in gran parte derivata da quella sumerica.
Infatti, riprende i modi di rappresentare la figura umana. I
personaggi vengono scolpiti con il volto, le braccia, e le
gambe di profilo, mentre busto e occhio sono visti
frontalmente.
GLI ASSIRI
Le città degli Assiri hanno l’aspetto di vere e proprie fortezze, infatti, erano
circondate da alte mura di mattoni e al loro interno sorgevano palazzi
reali. Per esempio la Fortezza di Sargon, dentro la quale è racchiusa la
cittadella il vero e proprio cuore politico e religioso. Al suo interno,
infatti, sorgeva una grandiosa ziggurat e il vasto palazzo reale. Mentre
all’esterno vi era la statua del dio Nabu. Alla cittadella si accede attraverso
una porta alla quale fanno la guardia due lamassù, ovvero mostri alati
con cinque zampe.
GLI EGIZI
L’Egitto ha sempre mantenuto uno stretto legame
tra arte e religione, infatti, architettura, pittura e
scultura sono sempre finalizzate a onorare gli dei
o il faraone.
I più antichi esempi di architettura egizia sono le
mastabe e le piramidi per quanto riguarda
l’architettura sepolcrale e i templi per quanto
riguarda l’architettura sacra.
Le mastabe sono usate inizialmente per la sepoltura
dei faraoni e dei loro familiari, poi però furono
riservate ai dignitari di corte dal momento che
iniziò a diffondersi la costruzione delle piramidi.
Le Mastabe
La mastaba si compone di
due parti: la prima,
sotterranea, è costituita da
un sepolcreto scavato in
fondo a un pozzo.

La seconda parte, quella in


superficie, ha la funzione
di chiudere per l’eternità il
pozzo del sepolcro, spesso
con camere per le offerte e
celle per le preghiere.
Le Piramidi
Le piramidi inizialmente non
erano altro che enormi
mastabe, poi successivamente
si ingrandirono fino a
raggiungere i 60 metri. Il
sepolcro era messo comunque
sotto terra, tranne quando la
piramide si evolve a delle
piramidi a facce lisce dove il
sepolcro era messo al centro
della costruzione, e per
arrivarci bisognava
attraversare numerosi
corridoi e gallerie.
I Templi

I templi egizi non sono


luoghi di preghiera , ma
rappresentano l’abitazione
terrena degli dei.
Possono essere di due tipi:
--Templi divini: quando sono
consacrati da una o più
divinità.
-Templi funerari: quando
sono costruiti per facilitare la
vita dopo la morte di un
faraone.
LA PITTURA E IL RILIEVO
Per gli egizi dipingere significa campire (riempire di colore) il contorno di
una figura disegnata su una superficie liscia. La tecnica del rilievo
invece consiste nell’incidere la figura su un supporto di pietra.
La funzione dei rilievi e dei dipinti egizi non è decorativa, ma religiosa.
Essi, infatti, sono realizzati soprattutto sui sarcofagi, nelle tombe e nei
templi, il loro utilizzo era riservato esclusivamente ai defunti.
Le figure mane vengono rappresentate con il volto e la testa di profilo,
mentre l’occhio e il busto frontalmente. Nelle figure femminili almeno
uno dei seni viene rappresentato lateralmente, che ne definisce la
forma in modo più comprensibile.
LA SCULTRA
Gli egizi ricavavano le proprie sculture in pietra da un unico blocco di
materiale, facendo uso di scalpelli di bronzo. L’artista procedeva
attraverso tre fasi:
-La Sbozzatura -La Rifinitura -La Politura
Anche la sculture come i dipinti erano collocate esclusivamente o
all’interno delle tombe o nei templi.
Gli egizi erano conosciuti anche per le loro enormi statue che spesso
assumevano il ruolo di guardiani dei templi o delle tombe.
I GRECI
Presso i Greci l’arte assume significati e finalità prima sconosciuti, essa va
alla ricerca degli ideali assoluti di bellezza, di equilibrio e di perfezione.
La storia dell’arte greca viene divisa in quattro periodi:

Periodo di
Periodo
Formazion
Arcaico
e

Periodo Periodo
Classico Ellenistico
PERIODO DI FORMAZIONE
Il termine “formazione” fa riferimento a quella lunga serie di
cambiamenti che fecero sviluppare la civiltà greca. In questa fase si
afferma una nuova organizzazione del territorio. Nascono le Poleis.
Esse si compongono di più parti: l’Acropoli, che rappresenta il cuore
religioso della poleis; l’Asty, rappresenta la città vera e propria , al
centro di essa si apre l’agorà che è la piazza principale e costituisce il
cuore civile e sociale delle poleis; la Chòra, cioè la campagna ed è il
cuore economico e produttivo delle poleis.
L’arte Vascolare
Dal periodo di formazione non ci sono arrivate molte testimonianze di
arte pittorica, ma sono stati rinvenuti molti oggetti di arte vascolare.
Contenitori di terracotta, usati per contenere sostanze sia solide che
liquide e altre volte usati per contenere ceneri dei defunti.
Su questi oggetti vi sono delle figure geometriche, alcune di esse semplici
altre più complesse.
PERIODO ARCAICO
La struttura architettonica che più di ogni altra caratterizza lo spirito
greco è il tempio. Esso costituisce la dimora degli dei, infatti, si
sviluppa parallelamente alla casa e di conseguenza ne assume in parte
la forma.
Una delle più grandi novità che introducono i Greci sono gli ordini
architettonici: l’Ordine Dorico, è il più antico ed è rastremato verso
l’alto ed è scanalato, e ha il capitello ha forma di trapezio rovesciato;
l’Ordine Ionico, il fusto è meno rastremato di quello dorico ed è
scanalato, e ha il capitello a forma di corno d’ariete o volute; l’Ordine
Corinzio, è il più elegante e più scanalato e rastremato, ha il capitello
composto da un nucleo a forma di tronco circondato da foglie di
acànto.
Kouroi e Korai

Il Kouros è un giovane uomo nudo


in posizione stante, la testa eretta,
le braccia stese lungo i fianchi, i
pugni serrati e la gamba sinistra
leggermente avanzata.

La Kore è una giovane donna vestita


con una lunga tunica (chitone) e un
mantello, anch’essa in posizione
stante, la testa eretta, i piedi uniti
ed un braccio steso lungo il fianco a
reggere la veste e l’altro ripiegato
sul petto in atto di recare un vaso o
un piatto con delle offerte.
IL PERIODO CLASSICO
Nel periodo classico si avvia un processo che conduce a un mutamento
dello stile della statuaria, ovvero lo stile severo, dove: la testa non è più
piatta ma sferica; la bocca si fa piccola e le labbra carnose; le palpebre
diventano consistenti; le treccioline delle acconciature arcaiche
diventano ciocche morbide; la massa muscolare si fa evidente; le spalle
si arrotondano e il busto esprime potenza, infine le gambe lunghe si
assottigliano verso i ginocchi.
A sostituire il marmo ci fu il bronzo, che interpretava meglio le idee degli
artisti. Esso, infatti, permetteva una più grande libertà compositiva e
grazie alla sua resistenza evitava l’uso dei sostegni esterni.
La tecnica della scultura di bronzo consiste nel realizzare prima un
modello in argilla rinforzato internamente con un’anima metallica che
veniva poi ricoperta di cera. Successivamente il modello viene avvolto in
un involucro di argilla detto “stampo” dove vengono ricavanti dei fori
per lo scolo della cera fusa e al posto della cera viene messo il bronzo
fuso. In fine si rompe la forma e viene scoperta la scultura che poi verrà
ripulita e verranno rifiniti i particolari.
Inoltre, la realtà viene accettata per la prima volta per
come è e chiunque, anche un essere brutto, poteva
essere un modello da rappresentare. Oltre a ciò, ci
fu la totale conquista dello spazio, che permette alla
statua di avere un senso compiuto da qualsiasi
angolazione la si osservi
IL PERIODO ELLENISTICO
La scultura ellenistica prende possesso dello spazio, le sculture
ad alto rilievo sono realizzate con il massimo realismo.

Per quanto riguarda la pittura, il periodo ellenistico


usa tutte le conquiste tecniche dei secoli precedenti
e soprattutto la pittura prospettica sarà destinata ad
avere grande fortuna, infatti, influenzerà in modo
decisivo la successiva pittura romana.
GLI ETRUSCHI
Ogni espressione artistica degli etruschi è collegata a esigenze religiose.
Gli etruschi vedevano i propri dei come nemici e li consideravano
divinità religiose. Credevano quindi, che la presenza di una tomba
decorosa e ben corredata di utensili e offerte poteva mettere in qualche
modo il defunto al riparo da questi demoni.
Il rapporto che avevano quindi con le divinità, li spinge a privilegiare
l’architettura funeraria. L’uomo debole in vita ha bisogno di un luogo
dove la sua individualità possa continuare a vivere in un ambiente
intimo e familiare. E’ per questo che la tomba prende l’aspetto di una
casa, infatti, essa doveva contenere bevande, utensili e arredi. Poiché la
tomba a differenza delle case è buia, bisognava decorare le pareti con
colori accesi, imitando spesso il cielo aperto. Generalmente le tombe
venivano chiuse nelle necropoli ovvero città dei morti, che si dividono
in tre tipologie:

Tombe Tombe a Tombe a


Ipogee Tumulo Edicola
Tombe Ipogee
Le strutture ipogee possono essere
scavate completamente sotto
terra. Vi si accedeva lungo una
ripida scala che dava accesso ad
un atrio rettangolare in fono al
quale si trovava la camera
sepolcrale, mentre alla destra e
alla sinistra dell’atrio si aprivano
otto celle per deporre offerte o per
svolgere riti funerari.
Tombe a Tumulo
Le tombe a tumulo sono chiamate
così perché una volta costruite
vengono ricoperte da un tumulo
di terra, in modo da formare una
sorta di collinetta artificiale.
L’accesso alla tomba avviene
attraverso un’interruzione
orientata verso Est che porta ad
un atrio dove si trovano celle per
le offerte, mentre dal lato
occidentale dell’atrio si accede alla
camera sepolcrale.
Tombe a Edicola
Lo tombe a edicola sono
costruite completamente fuori
terra. Sono realizzate
interamente in pietra , sono
quasi sempre di piccole
dimensioni e si compongono di
un’ unica camera. Vengono
chiamate tombe a edicola
perché assomigliano alle
antiche abitazioni etrusche:
semplici capanne in legno e
paglia.
LA PITTURA FUNERARIA
La pittura etrusca è essenzialmente funeraria. I generi pittorici usati dagli
Etruschi sono comunque due:
L’AFFRESCO: consiste nel dipingere su una parete dove l’intonaco che la
riveste non è ancora seccato. Per realizzare un affresco gli Etruschi
cominciano con l’intonacare le pareti con uno strato di argilla mista a
paglia, questo viene ricoperto a sua volta da un sottile strato di stucco a
base di calce sul quale si incide il disegno passando poi a dipingerlo
prima che il sottofondo si asciughi completamente.
LA PITTURA VASCOLARE: di essa si conoscevano diversi stili e
come quella greca utilizzava le tecniche della pittura a figure nere e a
figure rosse.
I ROMANI
Mentre l’architettura greca base le proprie tecniche costruttive sul principio
dell’architrave appoggiato sui piedritti, l’architettura Romana basa i propri
schemi costruttivi sul principio dell’arco e della volta.
 L’Arco è composto da un insieme di elementi di mattoni detti “conci”, quello
situato nella parte più elevata dell’arco è detto “concio di chiave”. Il piano
orizzontale da cui si comincia a costruire l’arco si chiama “piano di imposta”, le
linee curve che lo delimitano in basso e in alto sono dette rispettivamente
“intradosso” ed “estradosso” (sesto). Si dice “archivolto” la faccia dell’arco.
 La Volta risulta composta da tanti archi affiancati che trasmettono alle murature
che la sostengono il peso proprio e quello di ciò che sta sopra. Le volte più
comunemente usate dai Romani furono quelle a botte, quelle anulari e quelle a
crociera. Inoltre fecero grande uso delle cupole per coprire spazi centrici.
 LE STRADE
Fra le opere Romane più resistenti ci sono le strade che
mettevano in comunicazione Roma con le altre città. Lo
strato inferiore della strada romana è costituito da un
insieme di ciottoli che funge da compatto e solido piano di
fondazione e impedisce che l’acqua ristagni, mentre la
pavimentazione è costituita da lastre di pietra. In tal modo
le acque piovane potevano defluire lungo i margini evitando
la formazione di fango e allagamenti.
 GLI ACQUEDOTTI
L’approvvigionamento idrico era vitale per Roma e le città
delle province, a tale necessità provvedevano gli acquedotti.
Servivano per condurre acqua da lontane sorgenti fino al
cuore della capitale
LA PITTURA
Il primo genere di pittura che si sviluppò a Roma fu quella trionfale ed era
ad affresco. I pittori romani coprivano le pareti con strati successivi di
intonaco sempre meno grossolano, fino all’ultimo su cui veniva
realizzato il disegno preparatorio. Infine si estendeva l’intonaco più
raffinato di pochi millimetri di spessore e di quella limitata superficie
che il pittore sarebbe riuscito a dipingere finchè si manteneva fresco,
cioè umido. La pittura Romana simulava nelle pareti colonne, archi,
porte ecc. o imitava rivestimenti di lastre di marmo modellando dello
stucco che veniva in seguito colorato.
L’ARTE PALEOCRISTIANA
Il credo cristiano nel 380 divenne unica religione
dello Stato. I cristiani saranno gli unici veri eredi
delle mentalità romana, infatti, la storia cristiana si
confonde con quella romana e anzi ne diventa parte
integrante. L’unica differenza fra arte pagana e
cristiana va colta nel diverso valore simbolico che i
cristiani attribuivano a certe raffigurazioni. Infatti,
se una qualunque scena di vendemmia per un
pagano non era altro che quello che mostrava di
essere, per un cristiano si caricava di valori
simbolici religiosi.
L’ ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA

Contrariamente ai riti pagani che venivano celebrati


all’esterno dei templi, quelli cristiani si svolgevano
al chiuso e alla presenza di tutta la comunità dei
fedeli. I primi edifici adibiti al culto cristiano
vennero costruiti prendendo esempio dalle
basiliche romane, le uniche costruzioni per
contenere tante persone. Successivamente questa
pianta fu impiegata anche per i battisteri.
LA BASILICA PALEOCRISTIANA
La basilica paleocristiana ha un andamento longitudinale e l’ingresso è
sempre collocato in uno dei lati minori. Essa è preceduta da uno spazio
di forma rettangolare. L’interno della basilica è diviso in navate. La
navata centrale è più ampia e alta di quelle laterali. La basilica prende la
forma della croce di Cristo.
 Veniva chiamata a croce greca se i due bracci del transetto sono uguali e
 Veniva chiamata a croce latina quando il braccio orizzontale era più
piccolo di quello verticale.
Nella croce latina quando il corpo orizzontale si trova ai 2/3 del corpo
verticale era detta croce “immissa”. Quando, invece, il corpo orizzontale
si trovava in alto a costituire una T era detta “commissa” o appunto di
pianta a T.
MAUSOLEO
Il mausoleo fu ben presto trasformato in battistero e nel 1254 in chiesa.
L’edificio è interamente di mattoni, è a pianta circolare con le pareti
perimetrali. Un tempo il mausoleo era completamente circondato da un
portico. Lo spazio centrale è coperto da una cupola, al di sotto della
quale si trovava il sarcofago del defunto assicurandogli un quieto sonno
in attesa della resurrezione della carne.

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