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Volume 1_ Capitolo 1: Le origini del linguaggio artistico_ Sintesi attiva

La cornice
Convenzionalmente l’inizio della Storia viene fatto coincidere con la nascita della scrittura nel 3000
a.C. ca, pertanto, il periodo precedente è chiamato Preistoria. La Preistoria si divide in: Età della
Pietra e Età dei Metalli. A sua volta tre sono le fasi che compongono l’Età della Pietra: Paleolitico,
Mesolitico e Neolitico. A differenziare queste fasi è proprio la diversa lavorazione della pietra.
L’Età dei Metalli, invece, si divide in tre periodi in base ai metalli di nuova scoperta e utilizzo: Età
del rame, Età del bronzo e Età del ferro.

L’arte paleolitica

Le prime forme artistiche risalgono alla fase del Paleolitico nella quale l’uomo usa il linguaggio
artistico per comunicare e con una funzione magico-propiziatoria. Le maggiori testimonianze di
quest’arte paleolitica si trovano nelle grotte di Lascaux e Chauvet in Francia, Altamira in Spagna e
in alcune grotte minori in Italia. Principalmente l’uomo si dedicava alla realizzazione di “arte
mobile”, statuette votive (es. La Venere di Willendorf) e pitture rupestri. Quest’ultime, sulle pareti
delle grotte, simili a santuari, rappresentavano per lo più animali con un impressionante stile
naturalistico.

L’arte neolitica

Nel Neolitico l’uomo da nomade diventa stanziale e per questo si sviluppa sia la pittura figurativa
che l’architettura. Nelle rappresentazioni rupestri compare la figura dell’uomo ma dallo stile
naturalistico si passa ad uno stile simbolico (es. graffiti rupestri della Val Camonica).
Si sviluppa anche la produzione di vasellame con la tecnica a colombino.
A livello architettonico si parla di architettura megalitica che utilizza monoliti di grandi dimensioni.
Si creano siti funebri e sacri con menhir, dolmen e cromlech (il più famoso quello di Stonehenge in
Inghilterra).

L’arte nell’età dei metalli

La pietra viene spesso sostituita da nuovi metalli e leghe per la produzione di manufatti e armi.
A livello pittorico – figurativo permangono maggiormente i graffiti neolitici.
Per quanto riguarda le architetture abitative si passa dalle capanne alle palafitte (costruzioni
elevate dal suolo, erette sull’acqua). Gruppi di palafitte costruite su terra ferma vengono poi a
comporre villaggi detti “terramare”, nei pressi di corsi d’acqua indispensabili alla vita.
In Sardegna si sviluppa la civiltà nuragica (IX-VII secolo a.C.): un’architettura di tipo militare (torri
di guardia) poi evoluta in case-fortezza, che manifesta legami con l’architettura megalitica. Le
strutture sono infatti costituite da blocchi di pietra squadrati assemblati a secco, formanti un
tronco di cono (simili ai coevi tholos micenei).
Tipiche della civiltà nuragica sono anche le piccole statuette votive in bronzo raffiguranti persone
appartenenti a diverse classi sociali.

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