L’ARTE PREISTORICA
06/02/2020 PROF.ANTONIORINALDI
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INDICE
Colori pag4
Le veneri pag5
Menhir pag6
Dolmen pag7
Cromlech pag8
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ARTE DELLA PREISTORIA
Con il termine preistoria (pre=prima, historia=storia) si indica il periodo precedente all’invenzione
della scrittura (circa 4000 a.C.) avvenuta nella mezzaluna fertile.
Nel Mesolitico (10000 a.C.) l’uomo comincia ad addomesticare gli animali e a coltivare la terra,
abbandona le caverne e costruisce ripari artificiali.
Nel neolitico (6000 a.C.) si perfezionano le abilità dell’uomo inerenti all’allevamento, alla
pastorizia e all’agricoltura.
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Inoltre vengono erette sul luogo in cui l’uomo risiede enormi costruzioni di pietra: i megaliti,
(mega=grande, litos=pietra).
Convenzionalmente al neolitico si fa seguire l’età dei metalli, del rame, del bronzo e del ferro.
Quella che viene chiamata arte preistorica è la produzione di immagini, motivata da esigenze
strettamente pratiche, svolgendo una funzione di tipo comunicativo, legate alla vita quotidiana
come raffigurazioni di battute di caccia a scopo propiziatorio.
Nel 1° stile arcaico le figure sono semplici e schematiche e hanno carattere esclusivamente
simbolico e va dal 30000 al 20000 a.C.
Nel 4° stile la gamma creativa diventa più ampia, i dettagli sono precisi e realistici, le figure
vengono rappresentate in movimento e in maniera tridimensionale sfruttando la conformazione
rocciosa (dal 10000 al 6000 a.C.).
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COLORI
I primi uomini utilizzavano colori ricavati dalla natura e impastati con saliva e grasso animale; per
esempio ocra dalla malachite, grigio dal manganese, bianco dal gesso e nero dal carbone.
LE VENERI
Nella preistoria l’arte scultorea raffigurante le figure umane è
molto rara e figurativa, un’eccezione sono le veneri; ovvero figure
femminili dai tratti legati alla riproduzione molto accentuati:
ventre, seno e glutei prominenti, mentre mani, volto e piedi sono
appena suggeriti o del tutto mancanti.
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LE PRIME FORME D’ARCHITETTURA
LE PRIME ABITAZIONI
I VILLAGGI DEL NEOLITICO
Nel Mesolitico sono frequenti abitazioni con il pavimento rialzato dette palafitte.
COSTRUZIONI MEGALITICHE
Queste costruzioni giganti (mega=grande, litos=pietra) sono adibite a funzioni religiose, funerarie e
astronomiche.
MENHIR
Il Menhir (pietra lunga) è una costruzione megalitica monolitica. Esso aveva la funzione di indicare
un luogo di sepoltura o di caratterizzare un territorio. A volte i Menhir non sono isolati ma sono
presenti in gran numero in alcuni allineamenti.
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DOLMEN
Il Dolmen (tavola di pietra) è costituito da due o più pietre verticali infisse nel terreno con una
lastra orizzontale sopra. Il Dolmen ha carattere sepolcrale individuale o collettivo. Veniva realizzato
ricoprendo i massi verticali con una duna di terra, sulla quale si faceva strisciare la pietra
orizzontale; in seguito si rimuoveva la terra formando cosi l’architrave.
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CROMLECH
I Cromlech (crom=rotondo lech=pietra) sono delle costruzioni megalitiche costituite da una serie di
dolmen disposti in modo da formare strutture circolari concentriche. Molti cromlech rispettano
posizioni astronomiche precise riferite al sole e alla luna durante solstizi ed equinozi.
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Il Cromlech di Stonehenge (Inghilterra) fu realizzato in tre fasi tra il 3000 ed il 1500 a.C.. Presenta
una struttura composta da 30 Dolmen (ne rimangono 13 sormontati da architravi) costituenti una
serie di triliti; il Cromlech, con una circonferenza di 30 metri, è circondato da un fossato di 98
metri di diametro. Sorprende la complessità delle tecniche utilizzate dato che in quel periodo in
Gran Bretagna la ruota era ancora sconosciuta.
Basta considerare che la pietra dei monoliti (dolerite azzurra screziata) proveniva da località del
Galles distanti 230 chilometri da Stonehenge. Al 3000 a.C. risalirebbe lo scavo del fossato ed il
cerchio più piccolo.
Intorno al 2200 a.C. risalgono i monoliti azzurri che costituiscono il centro. Secondo accurate
ricerche il sito di Stonehenge fu utilizzato come osservatorio astronomico inserito in un’area sacra
e rituale. In effetti gli allineamenti dei monoliti corrispondono alle posizioni del sole nei solstizi di
inverno e d’estate. Mentre 56 buche poste al difuori dell’anello esterno sarebbero serviti a contare
gli anni che separano un’eclissi solare dall’altra.
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IL TRASPORTO DEI MEGALITI DI STONEHENGE
Uno dei dubbi di sempre è: come hanno trasportato fin lì quelle pietre enormi? Bene, a quanto
pare alcune delle pietre più grandi non sono state affatto trasportate sulla collina di Salisbury,
dove è posizionato il monumento, ma erano già presenti in loco da milioni di anni, prima
dell’arrivo dell’uomo. Lo ha dimostrato un team di ricerca britannico attraverso analisi geologiche
condotte sul sito, ribaltando così la teoria più accreditata sull’origine di queste colossali pietre. In
base ad essa, infatti, tutti i megaliti sarebbero stati prelevati da una località chiamata Marlborough
Downs – sita a 32 chilometri da Stonehenge -, mentre le pietre di dimensioni inferiori sarebbero
state in parte prese in un sito a pochi chilometri di distanza e altre addirittura in Galles, a 200
chilometri. Ora sappiamo che la storia è andata diversamente. Gli studiosi hanno infatti scoperto
che due dei più grossi “sarsen” (il nome locale dei megaliti), ovvero Heel Stone e Stone 16, sono
sempre stati lì.