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LA SCULTURA GRECA

La scultura arcaica
I soggetti più rappresentativi della scultura
La grande novità che l’arte greca arcaica arcaica sono il “ KOÙROS e la KÒRE”
presenta rispetto all’arte micenea è il
grande sviluppo della statuaria e in
genere della scultura.
Per la prima volta le statue non in questo periodo la scultura greca si
rappresentarono più piccole figure votive, caratterizzò per la presenza di figure di giovani
ma assunsero grandi dimensioni. uomini kouroi e giovani donne korai
La scultura greca adottò come soggetto
privilegiato la figura umana, scegliendo Le figure maschili sono nude, così da
comuni mortali, eroi e divinità. esprimere la loro forza e il benessere fisico.
Nella scultura greca troviamo l’uomo “ Le figure femminili,pur essendo vestite
misura di tutte le cose”, significa che presentano la stessa posizione rigida, però
l’uomo diventa l’immagine concreta solo un braccio disteso lungo il fianco, l’altro è
dell’ordine ideale. sistematicamente piegato in un gesto di
preghiera.
Kouros di Capo Sunio

La testa presenta la tipica acconciatura a trecce


tenute sulle tempie da una fascetta decorata.

Il volto è quadrato ed è dominato da grandi


occhi e dalle grandi orecchie geometrizzate

Il torso appare squadrato con particolari


anatomici incisi ad arco

Ha le braccia stese lungo il corpo e le mani


chiuse a pugno sui fianchi

La gamba sinistra è leggermente in avanti


rispetto alla destra e la rotula appare quasi priva
di pelle

Kouros di Capo Sunio, da tempio di Poseidone


Marmo altezza 340 cm
600 a. C.
Atene museo Archeologico Nazionale
Kore di Nikandre da Delo

La statua ha i capelli che si dividono in due grandi


masse e che si diffondono sulle spalle; le trecce sono
articolate su tutti i lati con solchi verticali . Alta quanto
un essere umano o poco più, ha uno spessore di soli
17 cm; è una composizione sbozzata sui quattro lati,
ma i lati stretti sono così sottili che rendono la figura
praticamente bidimensionale; Le braccia ed i piedi
sono attaccati al busto e i piedi sono visibili sotto la
gonna ma non ne fuoriescono. La sottigliezza e la
grave erosione rendono i tratti del viso a malapena
riconoscibili

Kòre di Nikandre, da Delo


Marmo, altezza 200 cm
660,650 a.C.
Atene Museo Nazionale Archeologico
Kleobis e Biton

La testa sproporzionata rispetto al corpo


La fronte è bassa e schiacciata e le sopraciglia
sono molto marcate collegate in un doppio arco
alla radice del naso

Gli occhi allungati ricordano la statuaria egizia.


Le labbra accennano al sorriso arcaico,
trasmettendo un senso di calma interiore.

I capelli sono raccolti in trecce che incorniciano


il volto e conferiscono maestosità alle figure

La cassa toracica e l’addome hanno una forma


squadrata.

I due Kourai, vengono rappresentati come atleti


pronti al movimento e la loro nudità esalta i
valori rappresentati ( secondo la leggenda
sostituirono i buoi per condurre con il carro la loro
madre sacerdotessa di Era fino al santuario della
dea di Argo. Giunti al tempio i due giovani si Kleobis e Biton
addormentarono stremati dalla fatica,la dea Era , Da l santuario di Apollo a Delfi
per premiarli, trasforma in un dolce sonno e Marmo altezza 218 e 216 cm
risparmiare loro dolore e morte). Del IV secolo a. C.
Delfi Museo Archeologico
Le due statue rappresentano uno dei
migliori esempi di kouros "dorico": sono
nude, statiche, col volto squadrato e
schiacciato, la testa sovradimensionata, le
braccia lungo il corpo, i pugni chiusi, le
rispettive gambe sinistre avanzate e le
trecce ricadenti davanti alle spalle. In più
presentano una muscolatura abbastanza
tozza, in particolare i polpacci, le braccia
leggermente flesse, gli occhi a mandorla
(segno evidente degli influssi egizi), una
fronte bassa e arcate sopraccigliari
evidenti. Le due statue sono state scolpite
rendendo la parte frontale predominante
sulle altre (quelle laterali e posteriore);
osservandola dagli altri lati ci si accorge di
come infatti esse perdano di vigore.
Particolarità, ma non unicità, dei due
kouroi sono le corrispondenze
simmetriche tra diverse parti del corpo; è
proprio in questo periodo, infatti, che gli
artisti greci iniziano a collegare la bellezza
alla simmetria,
Era di Samo

Anche in questo caso emerge la tendenza della statuaria


arcaica, la statua è sostanzialmente cilindrica, ci ricorda una
colonna ionica. Lo scultore ha mantenuto l’originaria forma del
blocco di marmo

La statua è acefala, senza testa, può rappresentare l’offerente


oppure la Dea stessa. Un braccio è disteso lungo il corpo , tipico
della Kore,l’altro perduto era piegato al petto. La mano teneva il
dono per la divinità forse il melograno, simbolo dell’abbondanza.

La parte superiore del corpo è avvolta dal chitone che presenta


un panneggio ad andamento obliquo, la parte inferiore del corpo è
coperta da una tunica.

I piedi allineati, come vuole il canone iconografico, spuntano al di


sotto della veste.

Era di Samo
Dell’Heraion di Samo
Marmo altezza 192 cm
570 – 560 a:C.
Parigi, Musée du Louvre
Moskòphoros

Il Moscoforo : la statua di un giovane recante un


vitello sulle spalle, dedicata ad un certo Rhombos;
rappresenta un pregevole esempio di plastica Attica
delle masse scultoree dato dall’incrocio delle braccia
del pastore e delle zampe del vitello.
Vi si può vedere una prefigurazione della
rappresentazione cristiana del Buon Pastore

Lo schema canonico del Kouros è infranto, la


barba lievemente tratteggiata spezza la
consuetudine,
La stessa nudità è solo parziale il giovane porta un
mantello che aderisce , le braccia non più distese
lungo i fianchi ma flesse verso il petto a reggere le
zampe dell’animale. Lo sforzo muscolare delle
braccia contrasta con la passività dell’animale resa
ancora più evidente dall’espressione mansueta del
muso e dal volto deciso del giovane

Moskòphoros (il portatore di vitello)


Marmo in origine dipinto
Altezza 162 cm
570 -560 a.C.
Atene, Museo dell’Acropoli

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