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ARTE ELLENISTICA
Lo sviluppo dell’arte
Sviluppata nel periodo compreso ellenistica si può
tra la morte di Alessandro dividere in tre fasi:
Magno (323 a.C.) e la battaglia di 1°: età post-classica
Azio (31 a.C.) anno in cui i (vengono ereditate
romani conquistano l’ultimo le forme classiche);
regno, quello tolemaico, sorto 2°: età barocca
dall’impero di Alessandro: (grandiosità, effetti
31 a.C. fino al
l’Egitto. Dopo la morte di scenografici e
II sec. d. C. II sec. d. C.
Alessandro si aprì una lotta tra i drammatici);
suoi generali per contendersi 3°: età del recupero
l’Impero che sarà diviso in 4 di forme classiche.
regni: Antigonidi in Macedonia,
Attalidi di Pergamo, Seleucidi in
31 a.C. fino al
Asia e Tolomei in Egitto.
323 a.C.
• Stati monarchici (re assoluti)
VII sec.
I PROTAGONISTI
I 3 più importanti scultori dell’arte ellenistica:
• Prassitele, sensualismo naturalistico;
• Skòpas, pathos (passionalità, concitazione, grandezza, nonché
la capacità di suscitare un’intensa emozione e una totale
partecipazione sul piano estetico e affettivo);
• Lisippo, interprete delle emozioni.
IV secolo. Sculture in
marmo. Ricerca la ↑ Apollo sauroctono
↑ Hermes con Dioniso bambino
perfezione formale (uso «uccisore del rettile»
di cere colorate). Vuole Una delle ultime opere di Prassitele.
raggiungere l’effetto Il Dio è raffigurato come uomo,
Hermes, messaggero degli dei, è colto
emozionale motivo per rappresentato mentre compie
nell’atto di cogliere un grappolo d’uva per
cui spesso i suoi soggetti un’azione quotidiana, tipica di quel
Dioniso, il fratellino che tiene in braccio.
sono rappresentati in processo di scoperta del mondo che
Hermes fu infatti incaricato dal padre di
pose dolci e sensuali e caratterizza l’età infantile. Apollo pare
custodire il figlio illegittimo (l’ennesimo). La
volti malinconici. non essere troppo diverso da noi,
posa è simile a quella di Apollo tuttavia, per
persone comuni. Oggi possediamo la
rispettare il principio di equilibrio, la
copia romana. Nota la posa chiastica
sinuosità è maggiormente evidenziata.
e la linea sinuosa che caratterizza lo
Soggetto non è il Dio-uomo, ma il gesto.
sviluppo verticale dell’opera.
PRASSìTELE,
apollo sauroctono
Secondo alcuni critici dell’arte la
scultura di Prassitele fu utilizzata
da Alessandro di Antiochia per
PRASSìTELE,
realizzare uno tra i più importanti
Afrodite cnidia capolavori dell’arte greca
ellenistica: la Venere di Milo (→),
appartenente alla terza fase.
PRASSìTELE,
Hermes e dioniso
PRASSìTELE,
Hermes e dioniso
Replica romana. «Menade»
significa «invasa dal furore», con
questo nome si chiamavano le
SKOPAS seguaci del culto di Dioniso in
compagnia di satiri e sileni.
Drammatizzazione estrema della
figura umana resa tramite la
flessione innaturale del corpo. Da
ciò che resta della testa è possibile
Contemporaneo di immaginare quanto fosse intensa
Prassitele. Prese Fidia l’espressività e quanto fosse
quale suo modello. essenziale il pathos in Skopas.
Decorò il Tempio di
Artemide a Efeso e al Nota il contrasto tra veste e pelle
Mausoleo di nuda e come la veste si scosti dal
Alicarnasso. corpo scoprendone le parti intime
Periodo di attività: donando un senso di movimento e
375 - 330 a.C. realismo, poche volte raggiunto
prima nel panneggio.
Dall’arte classica: canone
proporzionale e armonia
compositiva.
Elementi di novità: È forse rappresentazione simbolica e assoluta della danza come arte?
passionalità
concitazione
(Pathos)
Nella ritrattistica emerge la
caratterizzazione e l’attinenza al vero, così
come l’indagine di sfumature psicologiche
ed emotive. Sarà modello per il «ritratto
LISIPPO aulico» romano. Nel ritratto di Aristotele (a
sinistra) le caratteristiche del volto sono
elementi tipologici che alludono ai caratteri
del filosofo pensoso e malinconico.
Può essere definito il Rinvenuto nel 1546 nelle terme di Caracalla a Roma,
primo ARTISTA DI CORTE, rinvenimenti questi che, sommati all’enorme successo
ricevette infatti molte di Michelangelo Buonarroti indussero l’arte italiana
commissioni di opere
celebrative. Ricevette rinascimentale a progredire in quel movimento
commissioni anche da culturale che prenderà il nome di «Manierismo»
Alessandro Magno. (muscolatura ipertrofica). Eracle, superate le fatiche, è
ritratto pensoso e in atto di riflessione con
un’espressione malinconica.
LISIPPO
Oggi conservata nei Musei Vaticani utilizzò come
modelli: Policleto (Doriforo) per la posizione a
LISIPPO,
contrapposto, l’uso del chiasmo e Skopas per la
apoxyómenos dinamica e l’instabilità (ricorda che la statua
originale era in bronzo).
Forme disarticolate,
inquiete, teatrali e
scenografiche, d’effetto. Nel 230 a.C. il Regno di Pergamo, sotto la guida di
I temi:
Attalo I sconfigge il popolo dei Galati. A seguito di
Sofferenza, disperazione, questa importante vittoria viene fatto innalzare il
morte, retorica eroica e Donario sull’acropoli della città per celebrare questo
bellica, scene di genere
trionfo. Il modo con cui questo viene affrontato
(personaggi e gesti tratti
dalla vita di ogni giorno). dall’artista, Epigono, è una dimostrazione della
cultura greca! L’attenzione non è rivolta verso
l’esaltazione del vincitore ma sulla dignità del vinto.
Conservato nei Musei Capitolini a Roma. La morte del Galata viene
restituita in tutta la sua dignità, nella sua eroica grandezza. Questo
Epigono: ossequio nei confronti del vinto lo deduciamo dagli oggetti posti
Galata morente accanto all’eroe sconfitto: spada, tromba di battaglia, scudo ovale. Il
gesto rappresentato è reale, come se stesse esalando l’ultimo respiro
abbandonando le tensioni del corpo.
Epigono:
Galata suicida
Umberto Boccioni →
Forme uniche della
continuità dello spazio,
1913 (futurismo).
Fase caratterizzata da eclettismo: le opere
perdono una connotazione temporale,
3° fase: facendo riferimento a canoni provenienti da
diversi periodi dell’arte greca. È diffusa tuttavia
classicismo una certa nostalgia dell’arte classica.
Favorendo una intenzionale e consapevole
imitazione dei grandi classici dell’arte greca.
Oggi conservata al Louvre, modellata
sull’Afrodite Cnidia di Prassitele per la
frontalità e la delicatezza
dell’espressione. Presenta una maggiore
Venere di milo flessuosità, un’incurvatura del busto
esasperata che ne esalta la sensualità.
L’avvitarsi della figura e lo sviluppo
verticale a «S» molto pronunciata è
forse dedotta dallo studio dell’Apollo
sauroctono. Ebbe una sconfinata
fortuna nell’arte di tutti i tempi.
↑Eugène Delacroix
La libertà che guida il popolo, 1830
Salvador Dalì→
Venere di Milo con cassetti, 1936.
SCUOLA DI RODI,
LAOCOONTE