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Ritratto nasce con Alessandro Magno, circa 4° secolo a.C. succede al padre tra 337 e 334 a.C.

, con gloria ed
espansione regno. Un’altra data imp è morte AM nel 323 che sancisce fine regno e nascita regni ellenistici.
Richiede a due artisti eccellenti che lo seguono di realizzare la sua immagine, che sono Apelle (pittore greco
– di cui non abbiamo opere rimaste, e doveva essere piuttosto anziano = se ne parla già di abilità mimetica
nel V sec) e Lisippo.
Questo ritratto mette in luce come – con la nascita del ritratto – si rappresenti l’uomo nella sua
individualità, e non ci sono più modelli tipizzati/standardizzati (kuroi, korai), ma si cerca di dare spazio alla
realtà così com’è, con nat-rel di resa dettagli fisiognomici e dei sentimenti = rendere identità personaggi
effigiati.
Per la scultura abbiamo ampio numero di copie grazie ad ellenizzazione (assimilare costumi). L’immagine è
di ritratto eroico (0803) non si vuole fr raffigurare solo nei dati fisiognomi, ma soprattutto nello sguardo e
capelli mossi dal vento rendere suo carattere = fermezza, virtù morale, impetuosità, e forza tipica del
sovrano del tempo (quasi come divinità) à ritratto eroico.
Continuando ad analizzare altre tipologie di ritratto, vediamo come a partire dall’età ellenistica, i romani
vadano a riprendere direttamente questo genere del ritratto e – partendo dalla divisione di filoni ritratto
ellenistico (eroico; storico-filosofo (letterati); prettamente realistico, che metteva in luce caratteristiche
decadenza fisica, come re Eutidemo = mettere in luce anche difetti fisici).
 
All’interno dell’arte romana il genere si sviluppa non solo in riferimento a ellenizzazione (assimilazione usi
costumi anche artistici greci), ma anche per questione di tipo sociale: organizzazione cerimonie funerarie,
spesso nobili di famiglie aristocratiche che animavano questi cortei, erano soliti indossare maschere di
cerca che raffiguravano antenati = immagines maiorum, raffiguranti i volti degli antenati più importanti
della stirpe/famiglia.
Queste maschere erano fortemente realistiche, perché create nel momento della morte attraverso quasi un
calco del volto dello stesso defunto, e per cui, partendo da queste i.m. è facile pensare come per
motivazione di propaganda politica e nobiliari, il culto dell’immagine si diffondesse = lasciare anche effigie
nel tempo (propaganda politica unita a celebrazione immagine personale).
Le fonti letterarie parlano spesso delle committenze romane di età imperiali (31 a.C. = morte Cleopatra). In
maniera convenzionale inizia da qui, ma anche con l’ascesa del primo imperatore (augusto). In età
imperiale abbiamo tante commissioni di statue onorarie (811-12-14-15), che sono sculture a figure intere,
ciascuna con identità differente.
La linea che si diffonde maggiormente è quello fisiognomico (realistico), che studia caratteri, ma si
concentra soprattutto anche su resa dell’ethos (carattere): lineamenti, dettagli = esprimono carattere
dell’effigiato. Quindi, ad esempio, poteva richiedere diverse sfumature del suo carattere o persona =
facendo conoscere in ognuna delle sue opere l’identità.
Abbiamo quindi immagine di Augusto Velato = esprimere pietas (pio Enea paragonabile al pio Ottaviano =
devoto nei confronti…), è come se con questo capo velato, volesse innalzarsi alla figura di sacerdote =
elevarsi a pontifex maximum.
In un’altra (812) = vuole sottolineare – come un dux – il suo ruolo miliare che ha portato pax augustea (età
dell’oro) che ha garantito serenità.
Tra l’altro, in questa statua, vediamo come classicismo entri in tutto per la minuzia esecutiva bassorilievi
mitologici, che ornano lorica (Augusto loricato), panneggio quasi accartocciato, con braccio dx incita come
se stesse quasi arringando, in basso c’è un putto alato (Cupido), che cavalca delfino (Venere). Venere è colei
che dà vita a stirpe di enea = sottolinea come gens Iulia sia di stirpe divina, in quanto discendente da enea =
imp. simbologia a incrementare potenza, divinità dello stesso imperatore.
 
Nella 0814-5 c’è figura di augusto sotto veste particolare = non è più in età giovanile, ma oramai più
anziano. DIVO AUGUSTO: DIVUS = divino, infatti nella mano sx c’è una folgore = nelle vesti di Giove, in
queste vesti quindi è assimilato per potenza a re di tutti gli dei. È ultimata post mortem (la commissiona e
non la vede finita), e quindi non la vedrà terminata, e viene utilizzato bronzo (più malleabile = maggiore
espressività). Attraverso qst commissione si voleva vedere altro aspetto carattere = piena realizzazione, per
potenza raffigurato nelle vesti del dio Giove.
 
 
Solo con l’umanesimo (e fase tardogotica preparativa) si recupera centralità uomo. In età medievale
attenzione al soggetto singolo, con caratteristiche fisiognomiche e caratteriali non ci sono molte opere
collegate. Andiamo al TG.
Siamo in cultura figurativa: esempi di ritratto dell’età tardogotica. L’artista che sperimenta di più sia a livello
grafico che di pittura: Pisanello.
Abbiamo da un lato PRINCIPESSA D’ESTE E LEONELLO D’ESTE = Ferrara. Le caratteristiche di questi ritratti:
1)     Ritratto di profilo, che allude al gusto per età classica, in particolare alla produzione
numismatica (con effige imp di profilo) = carattere antichizzante che torna in auge.
2)     Sono immagini cortesi = idealizzate, a volte anche fantastiche, con natura quasi da favola, senza
nat. di matrice classica.
Pur avendo impostazione di profilo, abbiamo caratteri stilistici legati a immagine idealizzata, pur
conservando alcuni dettagli fisiognomici = allentare realismo ritratto per far rientrare opere in clima
cortese, in cui committenti vogliono essere esaltati, con criterio simbolico, che difficilmente lascia trasparire
sentimenti e modo d’essere) PRINCIPIO D’IDEALIZZAZIONE.
1440. RI inizia nel 1401. Bru che presenta novità non viene accettato, e vince Ghiberti. È anche vero che se
si inizia a parlare a fi nel 1° 400, dipende da committente nel resto d’Italia, che possono richiedere certe
indicazioni a livello stilistico = convive arte TG con RI (vedasi Mas-Mas, che rispondono a due stili diversi pur
convivendo).
 
 
Altre immagini come quella del bronzetto di AM a cavallo = una delle prime a figura intera di ritratto (oggi a
Napoli) in cui si vede proprio tipologia del ritratto eroico. Mosaico ricostruito, ma molto lacunoso. Opera in
cui viene esaltata figura AM (Battaglia di Isto), in cui viene riportata la sua figura a cavallo, che riesce a
vincere l’esercito di Dario, re di persia (che scappa). Importante analisi dati fisiognomici e corazza
(abbigliamento) = confermare che suppellettili trovati fossero di sovrani macedoni.
 
Dopo Pisanello, ci addentriamo nella stagione RI, sicuramente ruolo importante nelle opere con soggetto
iconografico ritratto = fiamminghi. Rogier van der Veyden; poi coniugi Arnolfini di Jan van Eyck (RV e JE).
I pittori fiamminghi sviluppano e usano in maniera canonica, dal p.v. tecnico, tecnica ad olio (medium =
collante pittorico, per stendere pigmenti), che consentiva – asciugandosi più lentamente – si correggeva
meglio l’errore = più pentimenti e ripensamenti possibili. L’olio poteva dare verità luministica = pittura per
trapassi chiaroscurali, che danno verità, concretezza, luminosità (es giochi nelle velature della donna) ==
diversa indagine della natura = guarda a naturalismo, verità luministica e indagine analitica del reale con
minuziosa resa della luce (realismo minuto ed epidermico = analisi per …)
RV, attivo soprattutto a Bruxelles, arriva in IT e si sposta in corti italiane (viaggio a RO, FER; FI) = aria delle
corti IT. Realizza questi ritratti femminili di donne altolocate (borghesia Fiandre), con dei tratti dei volti
molto delicati (delicatezza resa incarnato, eleganza che caratterizza le loro vesti e i motivi decorativi che
caratterizzano il loro abbigliamento, un realismo nella resa dei volti, che iniziano a far trasparire, al
contrario id quelli TG, un 1° tentativo di indagine psicologica.
Se prima c’era più dimensione di sogno ed idealizzazione, qui invece nei colti ritratti di queste donne e
uomini si inizia ad intravedere anche principio di indagine psicologia. Lo stesso si ravvisa nell’opera coniugi
Arnolfini (aggiunti veri app), qui figure intere, e si parla di ritratti perché Arnolfini l’aveva chiesto a JE =
gestualità pose alludono a ciò. Anche qua non c’è principio di idealizzazione ma indagine più minuta
(abbigliamento = es panneggio accartocciato).
 
Pisanello = studio dei ritratti antichi = i fronti su cui s’esercita di più. Anche il velo non è più trasparente =
eleganza, copricapo, ecc. in RV.
 
Dittico di PF; raffigura duchi Ubino (Fed MF e B.Sf.). Qua passiamo più avanti, e si cerca di riprodurre
committenti che hanno richiesto quest’opera dando loro importanza. Nonostante resa mi-ep alla
fiamminga (irregolarità volto, gioielli) viene meno aspetto psicologico (ethos) = ma celebrazione più
ufficiale, severa, incrementata dal dittico sul retro. Infatti, troviamo TRIONFI (della forza militare, e
simmetricamente quello della pudicizia, verecondia). E al di sotto c’è iscrizione latina che spiega queste
immagini allegoriche, che non hanno ruolo nat-rel, ma allegorico (es unicorni), che guarda all’antichità,
come mezzo per esaltare le due figure.
Questo ritratti di PF realistico per FED, da p.v. psicologico è privato del valore e del carattere della
psicologia = si guardano quasi in estasi senza tempo, e se guardiamo altro artista Domenico Ghirlandaio
(DG).
Dg coevo al verrocchio e SB, che realizza nella sua carriera ritratti (es 1480 oggi al Louvre) di RITRATTO DI
VECCHIO CON NIPOTE. È abbastanza informale = scena quotidiana immortalata dall’artista, in cui non teme
di mettere i n luce imperfezioni e difetti fisici, e tiene in braccia, guardando in maniera amorevole il nipote.
Non solo si mettono in luce difetti fisiognomici, ma anche sguardo affettuoso. Abbiamo sullo sfondo finestra
con paesaggio che si apre in lontananza = uovo sguardo alla natura (LV…).

ALTRO Artista innovatore, permeabile ai vari influssi = rende in maniera magistrale figure effigiate. Con
AdM ci si riallaccia molto al filone del ritratto realistico, e lo rinnova, incrementando oltre a realismo senso
di naturalismo delle figure = definite verosimili. Per il genere del ritratto riprende impostazione fiamminga
(a mezzo busto e spostato su ¾); incrementa seguendo fare fiammingo giochi di luce, ma aumenta carica
espressiva perché spesso figure raffigurate (RITRATTO DI GIOVANE, forse autoritratto) guarda l’oss. Questo
gioco di sguardo invita quasi l’osservatore a partecipare, quasi traendolo nella composizione pittorica
(“occhi parlanti) databile tra 1475-76. Nell’immagine si vedono anche linee orizzontali pellicola pittorica.
Minuzia esecutiva a punta di pennello con cui sono resi capelli, e definizione minuta barba, con collettino
bianco che rischiara parte collo sovrastante veste = indagine virtuosistica, e fine gioco psicologico = AM
rinnova questo genere.

Partendo dalle innovazioni di AdM si arriva all’artista che traghetta l’arte nella 3° maniera (moderna), che
dà moto e fiato alle figure. Si tratta di LV, che porta a compimento rivoluzione del genere del ritratto.
Nell’effigie, personaggi soprattutto femminili, inserisce pienamente dato naturale= indagine psicologica che
fa imprimere all’interno del volto il moto, ossia il sentimento umano dell’effigiato. negli anni 70-90 400
inaugura questo nuova maniera (moto = gestualità, sentiment; fiato = respiro di vita à figure che
sembrano vive, palpitanti). È il primo artista che applica a pieno via dell’introspezione psicologica, creando
opere di grande intensità, che fanno emergere il suo profondo studio sui moti dell’animo del soggetto
(interiorità) à caratterizzazione esteriore diventa spesso di quella interiore.
Il ritratto di Ginevra Venci (75) vediamo resa minuziosa incarnato, capigliatura, attenzione nuova a
paesaggio (prospettiva aerea, e grandissima espressività volto, che in apparente malinconia, ci fa conoscere
personaggio raffigurato). Altra figura iconica è la Monna Lisa, oggi conservata al Louvre, molto
probabilmente è lisa Gherardini, moglie di Francesco Giocondo (donna reale del tempo). Nella posa a ¾ con
volto girato verso l’osservatore, molto comunicativo ma allo stesso tempo enigmatico, giunge appieno a
raffigurare personalità effigiato = si nota molto prospettiva aerea e tecnica sfumato nella resa paesaggio =
come se ci sia balaustra che s’apre sul paesaggio).

Anche qui si vedono difetti materia pittorica. Con questo ritratto introspettivo si aprono porte a due artisti
maniera moderna, che sulla scia di Leonardo sperimentano tipologia ritratto con resa psicologia = resa
carattere effigiato. Sono Raffaello (FI-ROMA) e in ambito veneto Tiziano.

Raffaello Sanzio, per lui ritratto è strumento primo di conoscenza (centrale nella sua produzione pittorica).
Lui stesso dichiara che gli autoritratti diventano immagini stesse della sua pittura = volto come imago del
suo fare artistico = esprime pienamente sé stesso attraverso ritratti = mette un po’ di sé stesso nei ritratti
che fa.

Come caso esemplificativo ritratto giovanile Raffaelo, in cui c’è Raffaello giovanissimo, che attraverso
questo sguardo, consapevole della sua arte e importanza.

Famassimo autoritratto con amico = fase più matura, che come se ci fosse specchio indica il pittore stesso e
quindi gioco di sguardi e corrispondenze. Ancora una volta gli oss. vengono invitati a fruire di qst gioco di
sguardi e gesti = sfondo quasi ridotto alla monocromia. Altro famosissimo Baldassare Castiglioni, amico di
RS, nella sperimentazione di verso e immagine, anche con l’amicizia con questi letterati, volesse collegare
poesia con pittura, come se fosse una muta poesia. Qui indagine psicologica altissima, sguardo fa trasparire
sentimenti, e lui l’imprime nella tela. Sfondo monocromo senza definizione spaziale. Raffaello vuole quindi
rendere vive le sue figure, ogni pittore vuole raffigurare sé stesso negli altri, e vasari vuole ricordare che
Raffaello, soprattutto nel genere del ritratto, eccelleva per dono di arie e di teste, che indica dono, qualità
artistica nella capacità di concentrare storia di un personaggio nel suo stesso volto. Non solo ritratti
parlanti, ma ritratti che sembrano raffigurare vissuto effigiato, attraverso varietà espressioni individuali,
efficacia cominciativa, proprie delle opere raffigurate

Raffaello e Tiziano sono i due pittori della maniera moderna che più di tutti portano ad un alto
livello evouz.ne genere ritratto & autoritratto (ambito fiorentino e veneto). Portano a pieno compimento
qst genere pittorico perché rifacendosi a rivoluzione leonardesca (moto e fiato vasari), arrivano a dipinti che
danno grado di nat-rel a effigiato, con connotazioni fisiognomiche precise, ma anche rendere la personalità
del soggetto.

Raffaello lo eleva a strumento primo pittura, tanto che dice che possa essere concepita come immagine
stessa della sua pittura, giacché ogni pittore prova a inserire sé stesso in ciò che raffigurava. Dono di “arie e
di teste” = far trasparire, oltre a psicologia e stati d’animo, quanto personaggio avesse provato o stesse
provando à varietà fisiognomica ed espressioni personali = grande efficacia comunicativa e dinamismo
narrativo.

Allo stesso modo, Tiziano arriva a rappresentare figure (ritratto di uomo 1508-10 nat.gal. Londra). ritratti
perlopiù di nobili (famoso anche in laguna), chiamato per avere ritratti di singole figure con motivi di
celebrazione e elogio. Non raffigura solo verosimiglianza, ma doti morali e statura morale, i loro sentimenti.
Da un p.v. tecnico utilizza tantissimo, essendo veneto, utilizza potenzialità colore (pittura tonale) = utilizza
veloci e dense pitture di colore per creare effetti di l-o nei corpi (non più come Raffello accento su disegno e
studio matematico-prospettico.

È il colore stesso a dare volumetria, senso dinamico spaziale, ecc. ciò che si coglie in questo ritratto (forse
Ariosto) creano stile essenziale e spontaneo tipico di Tiziano, che coglie bene anche introspezione
psicologica. Questo personaggio è in posizione inusuale = di profilo ma con volto a ¾ ma con sguardo quasi
altezzoso e di sfida invita a osservare, a entrare nella scena. Lo sfondo è monocromo (come Raffaello) =
attenzione su indagine umana.

Attenzione materica a manica sbuffata che riproduce effetto seta, e parapetto TV (firma Tiziano Vecello).

Diventa così famoso che sul finire della vita (longevo) viene chiamato alle corti europee, in particol. Carlo V
lo chiama a corte e gli commissiona molte opere con soggetto iconog. della sua effigie. Diventa così quello
che va in qlc modo fondare genere dello state portait, ossia l’immagine di una personalità assimilabile al
condottiero o sovrano id punta del momento, che da ritratto diventa vera e propria icona ufficiale del
soggetto effigiato (1548 Carlo V) e si trasforma in elemento di propaganda politica dello stesso. Quindi,
tramite questa commissione, vuole che sua immagine abbia funzione prevalente propaganda politica.

Questa funzione va ad idealizzarne la figura à non si considera nella resa intimità (atteggiamento


psicologico individuale) per dar spazio a icona politica da diffondere (ideale di cui opera si fa portavoce).

Questo SP avrà nel corso 700 e 800 altissima fortuna, tanto da essere caratterizzato come v&p genere
pittorico = perdita psicologia, ma più icona ideale e propaganda.

Gli artisti sulla sua scia sono Velasquez e Rubens.

Ci addentriamo nell’800 per vedere cosa accade. Con arte barocca e rococò non è molto coltivata immagine
individuale, e i più grandi esempi che possiamo ricordare sono rintracciabili più propriamente nel corso
dell’800, nel corso del neoclassicismo, movimento artistico che guarda alla ripresa degli ideali classici,
propri del rinascimento perlopiù italiano, che cercano di riportare in auge questi principi e anche modelli
antichi.

Troviamo ritrattistica un po’ idealizzate, che innalza effigiati come modelli primi di riferimento.

NAPOLEONE A CAVALLO che sta valicando il passo del GS Bernardo. Opera del 1800 e oggi al Louvre. È di
età napoleonica (pure lui stesso committente) che chiese a Jacques Louis David (pittore per eccellenza
neoclassico) di rappresentare ritratto a figura intera che possa esaltarlo. Lo raffigura al pari di condottiero
romano (ritratto equestre) nel momento in cui s’innalza contro nemici (immagine eroica) in cui viene
paragonato ad altri importantissimi condottieri, come Annibale e CM.

Viene quindi messo su questa piramide come colui che emula e supera questi condottieri per forza eroica,
coraggio, ecc.

È idealizzato perché sappiamo che non era molto alto e bello. Non è nat-rel.co con dati fisiognomici, perché
la sua richiesta era di raffigurarlo come figura eroica che guida il suo esercito alla vittoria. Questo ritratto
riprende SP, ma con idealizzazione portata agli estremi e simbolismo. Incedere con mano, paesaggio
montuoso = nulla lasciato al caso, ma si devono far trasparire valori morali (tipici Nclassicismo).
 

Ritratti Manzoni di Francesco Hayez, alla pinacoteca di Brera, opere che possono essere inserite in clima di
romanticismo, collocabili cronologicamente ad anni 40 800, dove spesso si ritrova “pittura di storia”, che
ricerca nel clima dei moti risorgimentali radici comuni del popolo (es ripresa realità antica medievale =
bacio, vedasi costu8mi).

Nell’arte romantica il sentimento domina sulla ragione, e il prevalere del sentimento fa sì che i rit dei
personaggi effigiati facciamo emergere maggiormente carattere/ethos della persona effigiata. Il ritratto
Manzoni vuole, attraverso il volto, esprimere statura morale dell’artista; così come giovane intitolata
malinconia vuole esprimere malinconia, tristezza, caducità della giovinezza (simbolo in natura morta, quasi
come memento mori). Vestita al gusto delle grandi dame del passato.

Se ci addentriamo nell’arte contemporanea, con il periodo post-impressionista (fine 800) gli artisti cerano di
scardinare principi della tradizione precedente, e ricercano nella cultura e nell’arte la modernità e il
progresso. Fra questi p-i uno che verrà considerato padre dell’avanguardia impressionista è Van Gogh VG.

VG, personaggio tormentato, famosissimo per opere di ritratto e autoritratto, che dimostra un pieno
superamento del naturalismo tradizionale e figura che sii a modulare con uso del colore (uso arbitrario
colore), che riflette sentimento dell’artista, e utilizzare arte quindi come strumento primo di espressione
sentimenti e idee.

In queste opere esprime il sentimento interiore = le sue angosce e paure, pennellata nervosa e materica,
linee che creano movimenti sinuosi e ondulatori = allontanamento naturalismo per apertura a sentimento
artista.

Uno dei ritratti ultimi (88.-9) dopo il soggiorno ad Arles, dove dopo trasferimento amico, si taglia un
orecchio (fasciato) à realtà così com’è ma senza principi tradizionali, con semplificazione e sintetismo
formale ed uso arbitrario del colore (tavolozza ampia)

Nelle avanguardie del 900 vediamo CUBISMO; in cui c’è abbandono figuratività e riflessione sul concetto
stesso di arte = riduzione del visibile nelle su componenti geometriche prime = indagine del reale con
squadernamento figura (colta da più punti di vista simultaneamente). Questa pittura, rispetto es VG, non
denota contenuti emotivi, quanto più ricerca razionale e stilistica-formale = non vuole più colpire spettatore
o raccontare sentimenti, ma giocare su analisi molto mentale della realtà à soggetto è indifferente,
l’importante è far emergere questa struttura geometrica primaria, es ritratto di Ambrois Billard, in cui si
nota complessa decostruzione volto, con poi composizione a sfaccettatura. La tavolozza è molto più ridotta;
è arte cerebrale e mentale.

Ritratti di Andy Warhol (neoavanguardie) che a NY crea factory che raccoglie coloro che gravitano attorno a
pop-art, dove immagine diventa quasi oggetto di culto. Trasforma ritratto in oggetto in serie, realizzati con
tecnica della serigrafia (che consente riproduzione stessa immagine con colori e/o supporti diversi). Pittura
in serie di ritratto che diventa icona e quindi spersonalizzato, che è un po’ sogno di tutti, e diventa così
quasi prodotto commerciale da diffondere.
Si accentua consumismo: ritratto diventa icona specchio soggetto della società consumistica del tempo di
miti effimeri, che trasforma tutto in prodotto (ritratto depersonalizzato e privato della psicologia
dell’effigiato).

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