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Giunto a Roma, Raffaello è impiegato subito per la decorazione delle stanze vaticane del
nuovo appartamento che Papa Giulio II aveva fatto realizzare nel palazzo apostolico. Dopo
le sue prime prove il Papa vide la sua grandezza e allontanati gli altri artisti, affidò a lui
soltanto la realizzazione degli affreschi. L’esecuzione degli affreschi durò dal 1508 al 1520
e oltre, abbracciando la fine del pontificato di Giulio II è quello del successore Leone X.
Con l’aumentare del lavoro, Raffaello fu costretto a servirsi di allievi come aiuti.
Stanze Vaticane: Le stanze di cui Raffaello si occupò sono 4:
la stanza della segnatura, così chiamata perché in essa, si riuniva il tribunale della
curia o della segnatura. Vi risiedeva la biblioteca privata di Giulio II. Il programma
iconografico della stanza della segnatura prevede la visualizzazione dei concetti del
vero (è Dio, raggiungibile tramite la filosofia e tramite la fede che viene interpretata
dalla Teologia), del bene (è ciò che viene raggiunto tramite la giustizia) e del bello (si
raggiunge attraverso le arti). I disegni parlavano di Teologia, filosofia, diritto, poesia,
TUTTI I TEMI DEL RINASCIMENTO e si trovano solo in questa stanza. Nella
volta ci sono le rappresentazioni allegoriche: 4 donne per i 4 temi. Sicuramente alle
spalle di questa ideazioni non ci sarà solo Raffaello ma anche uno dei dotti della
corte diGiulio II.
In corrispondenza della teologia troviamo la disputa del sacramento
In corrispondenza della filosofia la scuola di Atene,rappresenta i più grandi filosofi, tutti
riuniti in un grandioso edificio classico. I personaggi più importanti sono sicuramente
Platone e Aristotele, posti al centro dell’edificio e intorno a loro gli altri filosofi posti quasi
circolarmente; Il segno è molto preciso e raffinato, le figure sembrano reali. Tutto è molto
uniforme, non vengono lasciati spazi incompleti. Vi è un forte utilizzo della prospettiva da
parte di Raffaello; infatti tra le figure di Aristotele e Platone è posizionato il punto di fuga
dell’impianto prospettico. L’uso della prospettiva da un senso di equilibrio, classicità e
compostezza. L’autore vuole probabilmente mettere in risalto il ruolo della filosofia vista
come mezzo per giungere a Dio. Oltre ai filosofi ha inserito dei suoi personaggi, tra cui
Michelangelo nelle vesti di Eraclito, chinato a scrivere in basso a sinistra.
In corrispondenza della poesia e del diritto ci sono le entrate ma dei piccoli ritratti, dove c’è
la poesia c’è una lunetta col Parnaso, monte delle muse.
I lavori li aveva iniziato Perugino e Signorelli. Donato Bramante si stava occupando della
Fabbrica della Basilica di S.Pietro. Bramante era uno degli artisti più attivi e forse fu lui a
raccomandare a Raffaello.