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Tratti caratteristici di Cosmè Tura: durezze nelle piaghe dei vestiti, spigolose, angolose e dure (può darsi che
prima di realizzare l’opera abbia visitato l’altare del santo); luneggiature lungo gli abiti (probabilmente
ripreso da Donatello, che lo faceva sul bronzo); aggiunta di elementi come pietre e gemme per rendere il
tutto più smagliante; attenzione al particolare, al dettaglio (ripresa dai fiamminghi); luce limpida e chiara
che si avvicina a P.d. Francesca, che più avanti passa da Ferrara ma non è detto che i due si siano incontrati.
Cosmè Tura “Annunciazione” e “San Giorgio” -> c’è durezza nei volti, negli atteggiamenti, l’espressività è
quasi portata all’estremo (vedi viso principessa); la linea di contorno è quasi tormentata, tipica del ferrarese
in sto periodo. Nell’Annunciazione i festoni sembrano riprendere Mantegna.
-Registro alto-> Venere e Marte, con il simbolo della guerra, vestito da cavaliere che si inginocchia a quello
dell’amore, sopra una zattera carro trainati da cigni. Nel vestito di Venere c’è una fascia in cui sono ritratti
dei putti, tra cui Cupido, e appunto da qui si riconosce che è la dama Venere. Le tre Grazie, uniche nude che
si rifanno direttamente alla statuaria antica, alludono all’amore; i conigli alla fertilità; i cigni sono simbolo
della purezza, legata all’amore puro di Venere; intorno ci sono giovani della corte che si abbracciano e
baciano.
-Registro medio-> al centro c’è il toro, mentre a destra e sinistra i decani.
-Registro basso-> Benedetto Antelami nel duomo di Parma fa la rappresentazione dei mesi ed indica i lavori
svolti durante quella stagione; qui è ripresa in parte questa teoria perché è raffigurata l’attività svolta dalla
corte durante quel mese. Al centro di tutti c’è Borso d’Este che dà una moneta al buffone di corte, ma è
anche rappresentato a sinistra che ritorna dalla caccia. La figura seduta sulla sorta di parapetto gioca sullo
spazio reale e della finzione; lo stile è albertiano, classico poiché vi sono archi a tutto sesto, pilastri …
Nel registro inferiore, ma in alto, è rappresentata una gara agonistica e le persone che vi partecipavano
erano cavalieri a cavallo e persone in corsa, di livello sociale basso, minore. Sopra, dai balconi, si affacciano
le dame.
Mese di settembre, di Ercole de Roberti: c’è il trionfo di Vulcano e a sinistra si lavorano le armi destinate a
Marte; a destra ci sono Marte, che ha deposto fuori l’amatura, e la ninfa. Una caratteristica di de Roberti è
la spigolosità.