Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Arte e territorio
9 pag.
LA PALA BAGLIONI
Ci troviamo nei 1507 quando Raffaello ottiene una committenza importante: la famiglia
Baglioni, una delle famiglie più importanti di Perugia, gli commissiona una pala d'altare che
doveva essere collocata nella chiesa di San Francesco al prato a Perugia. Possiamo notare
come ancora Raffaello sia legato alla committenza Perugina: ricordiamo che nel 1504
Raffaello abbandona Città di Castello e si trasferisce a Firenze, ciononostante comunque la
LA SCUOLA DI ATENE
La scuola di Atene è una delle opere più famose della storia dell'arte realizzata da Raffaello
all'interno delle stanze vaticane, e si tratta di un affresco. Quest'opera È collocata su una
delle pareti della stanza della segnatura, che ricordiamo essere oltre che il tribunale
supremo della curia, anche come biblioteca personale di Papa Giulio II, il quale era un
grande appassionato di arte, filosofia e di letteratura e per questo aveva deciso di realizzare
uno spazio all'interno delle camere proprio adibito a questa funzione. L'obiettivo di questo
affresco è raffigurare quelli che sono i più grandi pensatori del mondo mostrando quindi
L’INCENDIO DI BORGO
Questo affresco si trova nelle Stanze Vaticane e viene eseguito proprio nello stesso anno in
cui Raffaello viene nominato architetto della fabbrica di San Pietro a causa della morte di
Bramante, infatti il papà, dato che ormai provava ammirazione assoluta nei confronti di
Raffaello decide di affidargli anche questo incarico, che portò poi l’artista a studiare tanti
edifici antichi ovviamente classici presenti a Roma (tipo di studi lo ha influenzato
notevolmente). Raffaello attraverso quest'opera è chiamato a glorificare quelle che sono le
storie di Papa Leone III e Papa Leone IV che il papà contemporaneo Raffaello, cioè Papa
Leone X, considerava un po' come i suoi precursori. Ci troviamo nel 847 nel quartiere di
Borgo, un quartiere centrale di Roma vicino alla basilica vaticana, che noi vediamo all'interno
dell'immagine ed è una delle pochissime testimonianze di quel che era la basilica di San
Pietro prima del rifacimento che oggi ancora vediamo vedete; aveva una tipica affacciata
molto legata la cultura bizantineggiante con dei mosaici in facciata. Fu proprio questo il
quartiere colpito da un terribile incendio. Il tutto si risolse grazie all'intervento del pontefice
che dall'alto del suo balcone effettua una benedizione; Papa Leone X decide di fare questo
collegamento con Papa Leone IV in quanto voleva alludere a quello che era stato il suo
ruolo come pacificatore fra la guerra, e quindi in questo senso le fiamme/tumulto, di un
combattimento fra il re di Francia Francesco primo e Carlo Quinto. Il nostro occhio viene
subito condotto verso il fondo attraverso delle linee prospettiche della pavimentazione fino a
inquadrare la loggia, che si chiama serliana perché è composta di tre aperture con un arco
che sarà molto utilizzata proprio come decorativo tettonico anche nel periodo rinascimentale
dal quale il papa sta impartendo la sua benedizione. Abbassando lo sguardo troviamo la
figura di una donna bellissima che sta spalancando le braccia e quindi che ci inserisce
all'interno dell'opera con la giusta intensità emotiva, facendoci comprendere la drammaticità
del momento che stanno vivendo; accanto a lei un'altra famosissima figura tanto revocata
dagli autori successivi al Rinascimento, i manieristi, la famosa portatrice d'acqua che è
raffigurata di spalle e che anche lei sempre per richiamo a quella che era la tecnica giottesca
ci permette di all'interno della scena e sentirci quindi parte di quel che sta accadendo. A
sinistra vediamo da tutta una serie di elementi architettonici molto interessanti, delle specie
di rovine che sono un richiamo alle rovine del foro Romano come d'altro canto anche il
bugnato (questa facciata a Pietraviva) è d'ispirazione bramantesca quindi ancora una volta
un richiamo a Bramante. In questi diciamo in queste rovine architettoniche troviamo la